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Per chi vuole conoscere meglio Milano

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2015 16:17
20/10/2010 09:17
 
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QUARTIERI CRITICI
Moratti-De Corato: una strana idea di 'ordine pubblico'
L'amministrazione milanese mette in atto una strategia poco razionale; sarà efficace?
Andiamo in una parte di città "incastrata" tra vecchi fontanili, il traffico di via Antonini, i vecchi campi sportivi della 'Forza e Coraggio', le storie già completamente "diverse" di via Bazzi e viale Ripamonti. Difficilmente vi può capitare di passare di lì. A me succede tutte le volte che, entrando a Milano da piazzale Corvetto, infilo via Quaranta o viale Ortles, e, tagliando per quelle vie, cerco di "sbucare" in circonvallazione.

Largo Caccia Dominioni è una zona come tante altre, "tagliata fuori" da tutto quello che ti fa sentire di essere a Milano: i negozi, i servizi, il caos diurno. Poco più in là, di notte, le auto continuano a passare e a fermarsi anche a tarda notte: è una delle arterie “dimenticate” del sesso a pagamento, con le edicole notturne in cui gli avventori si fermano a guardare oltre la tendina gli scaffali stipati di dvd pornografici.

Se dovete indicarla a qualche conoscente, i riferimenti obbligati sono gli autolavaggi, le pompe di benzina, i fast-food dei viali di grande scorrimento che la lambiscono. È un "non-luogo", insomma, frutto della speculazione edilizia, abbandonato a se stesso. Se un sociologo dovesse tracciare il profilo perfetto del contesto in cui matura un clima di microcriminalità, sarebbe molto vicino a quello che si trova inoltrandosi nel piccolo "dedalo" di queste strade.

Ma gli amministratori comunali non fanno i sociologhi. Ecco allora il sindaco Letizia Moratti, dopo l’episodio che ha portato al pestaggio di un tassista, invocare un collegamento diretto tra le auto pubbliche e le forze di Polizia Locale, con una lettura non "sociale" ma, più superficialmente, “corporativista” dell’accaduto.

È il problema di una politica di non conosce più la “res publica”, ma solo gli interessi "particolari", che si manifestano con picchi di maggiore intensità in seguito a “incidenti” come quello che è capitato allo sventurato tassista. Ma poteva capitare anche a me o a voi, di passare di lì e finire pestato, e non solo in largo Caccia Dominioni...

E soprattutto: l’episodio in sé è gravissimo, ma sotto il profilo "sociale" è ancor più inquietante quello che è successo nei giorni successivi, con auto di testimoni bruciate, un fotoreporter, a sua volta, malmenato e con la sua apparecchiatura professionale distrutta. In un clima di omertà, com’è tipico di una piccola enclave in cui, quando si sono spente le luci dei riflettori, ognuno deve poi "fare i conti" con il vicino di casa, e con la "legge non scritta" della strada.

Quanti luoghi così esistono in città? L’ordine pubblico a Milano è una questione anzitutto di topografia. Tutto ciò che avviene entro la 3° “cerchia” (la periferia) è di fatto facilmente controllabile. L’estensione verso i quartieri periferici è ancora molto limitata. A Sud, Milano è molto lontana da essere una megalopoli. Eppure, le criticità dei quartieri Sant’Ambrogio,(sud milano) Barona, Giambellino, Corvetto, Gratosoglio è evidente a tutti. Senza parlare di "casi-limite" come Ponte Lambro e Stadera.






www.milanoweb.com/primo-piano/attualita-e-cronaca/12544_moratti-de-corato-una-strana-idea-di-ordine-...
[Modificato da ccc56 20/10/2010 09:35]
ccc56
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