La crisi frena anche il mattone europeo
Repubblica — 01 settembre 2008 pagina 18 sezione: ECONOMIA
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si comincia...anche se basandosi sui dati nomisma...ahi ahi!
ROMA - La crisi affonda anche il mattone. Le difficoltà economiche dell' economia globale hanno, infatti, pesato sul mercato immobiliare di diversi paesi, soprattutto per quanto riguarda l' Europa occidentale. I casi di Francia, Regno Unito e Spagna sono stati sicuramente i più eclatanti, ma anche per Giappone e Italia la crisi è molto dolorosa, mentre sembrano in flebile ripresa gli Stati Uniti. E se Standard & Poor' s in un suo recente rapporto sostiene che la crisi degli immobili durerà fino alla tarda primavera del prossimo anno, sembra chiaro che le conseguenze per crescita, consumi e occupazioni saranno non poco deleterie. I dati più preoccupanti sono stati quelli registrati in Francia, Spagna e Regno Unito. Per la
Francia, le
compravendite di immobili sono calate del 30% nei primi sei mesi del 2008, con un -34% registrato nel secondo trimestre dell' anno. Un dato che si associa ad un calo dei prezzi, pari al 3% nel caso delle vecchie abitazioni e del 4,5% per quelle nuove. Passando i Pirenei, le compravendite sono, invece, diminuite del 34% a maggio, con un crollo del 43,6% per le case esistenti. I prezzi, anche se non ancora in diminuzione, sono saliti solo del 2%, il dato più basso degli ultimi dieci anni. Male anche il mercato nel Regno Unito, dove i prezzi delle case sono scesi del 2% ad agosto, la discesa maggiore da oltre 17 anni. Un dato che ha fatto diminuire ulteriormente il valore delle case, ormai calato di circa il 10% dall' agosto dello scorso anno. Una situazione molto negativa è anche quella in cui versa il mercato immobiliare in Giappone. Nel paese del Sol Levante, l' offerta di case è calata del 44,5% in un anno, di cui soltanto la metà sono state effettivamente vendute. Male anche il mercato italiano: secondo i dati Nomisma, le compravendite di abitazioni dovrebbero calare di quasi il 10% nel 2008, mentre rallenterà anche la corsa dei prezzi delle case, cresciuti di appena l' 1,1% nel primo semestre di quest' anno. Timidi segnali di ripresa sono registrati, invece, negli Stati Uniti. Sebbene le vendite siano calate di quasi il 60% dal livello registrato nel 2005, le compravendite di case esistenti sono cresciute, a luglio, del 3,1%. L' aumento della domanda non è però sufficiente a far aumentare i prezzi, in calo ormai del 18% dal picco registrato a metà 2006. Secondo un rapporto di Standard & Poor' s, la crisi del mercato potrebbe durare fino alla primavera del 2009. Se così fosse, le conseguenze sull' occupazione e sui consumi potrebbero essere molto dure. Il calo delle vendite di case produrrà infatti un ulteriore effetto a catena sul mercato delle costruzioni, con importanti effetti negativi sull' occupazione. La caduta dei prezzi e del valore delle case rafforzerà il calo dei consumi poiché, diminuendo il valore delle case, i consumatori si sentiranno più poveri o, semplicemente, potranno prendere meno soldi in prestito dalle banche per finanziare le proprie spese. Il risultato di questi meccanismi potrebbe essere un ulteriore rallentamento per la crescita mondiale. Questo soprattutto per le economie europee, dove la crisi sarà, purtroppo, sempre più "di casa". +3,1% stati uniti In controtendenza le compravendite di ca-se esistenti negli Usa -9,92% italia Le compravendite in Italia caleranno nel 2008 di quasi il 10% -2% regno unito Ad agosto i prezzi delle case britanniche sono scesi del 2% - FERDINANDO GIUGLIANO
e come ormai affermato da vari gruppi di agenzie i dati di nomisma sono piu' che sfalsati....
mancano i dati della vendita di case esistenti usa sopratutto quelli anno su anno e di confronto tra il mese di luglio 2008 e 2007...i piu' importanti:
nazionali
giugno 2008-luglio 2008 +2,4%
luglio 2007-luglio 2008 -35,3%
year to year 2007-2008 -36,5%
se qualcuno ha quelli delle case esistenti completiamo l'opera di informazione.
ecco la fonte cosicche si possa controllare:
www.census.gov/const/newressales.pdf