Quel desiderio (costoso) di acquistare una bella casa
Marco Liera (in risposta alla mail di un lettore) - Sole 24 Ore Plus, 4 febbraio 2012
Istintivamente vorrei partire da una domanda: ha veramente bisogno di essere proprietario di una casa da 450mila euro?
Occorre valutare i rischi di questa operazione e quali i costi e i vantaggi comparati.
Tra i rischi includerei prima di tutto quello di concentrare l'83% del suo patrimonio in un solo attivo...
Certo, la casa di abitazione è un attivo che soddisfa un bisogno primario. Ma ha valutato l'alternativa di soddisfare questo bisogno senza essere proprietario (con il vantaggio di dotarsi di una ricchezza investita in modo più diversificato), in altre parole di prendere una casa in locazione?
Anche io sono convinto che storicamente l'accumulazione di ricchezza privata in Italia sia stata dovuta soprattutto alla proprietà della prima casa. Ma anche lei capirà che non è affatto certo che il futuro debba essere uguale al passato, in modo particolare nell'investimento dei risparmi.
In Italia oltre il 70% delle famiglie è proprietaria della casa in cui abita. Benissimo, grande conquista. Ma nella vicina Svizzera, dove certo non se la passano male, soltanto un terzo delle famiglie è in proprietà, e il resto è in locazione.
Occorre poi indagare sulle esigenze che la spingono a «cambiare casa», in particolare a comprarne una che costa più del doppio...
Potrebbe essere il desiderio di un passaggio di status.
Nobile proposito, basta poterselo permettere.
In sintesi, l'acquisto di una casa da 450mila euro rappresenta per lei un aumento dei rischi, da valutare attentamente...
Se proprio è convinto di fare il grande passo, dovrebbe investire il restante 17% della sua ricchezza in strumenti poco rischiosi. Come conti di deposito o titoli di Stato a breve termine (scadenza massima un anno). Per realizzare un hedging (copertura) di quell'83% con il quale soddisfa sì un bisogno primario, ma che sarà a rischio.
Liera ci ha abituato bene.
Ma stavolta, con la (sostanziale) demolizione del concetto di casa come status-symbol, e l'evocazione della copertura del rischio... Mi è sembrato ancora più convincente (con riferimento al target di questa testata).