postatelo su FOL che mi hanno bannato inspiegabilmente (o forse mezza idea ce l'ho, ma meglio calare un velo pietoso)
Rallentano le compravendite di abitazioni, ma gli esperti concordano su un 2011 di prezzi stabili
4 marzo 2011
L'entusiasmo per la lieve ripresa del mercato nel primo semestre 2010 deve fare oggi i conti con i dati degli ultimi osservatori sull'andamento del residenziale italiano a fine anno. Pareri discordanti tracciano oggi il quadro del settore. Pessimista la Fiaip, federazione italiana agenti immobiliari professionali, e da sempre nelle analisi raccolte da Il Sole 24 Ore più prudente di altri.
«La discriminante sono le richieste dei proprietari – spiega il presidente del centro studi Mario Condò de Satriano – ancora legate ai valori 2006-2007 e lontane da una domanda più selettiva. Richieste più "realistiche" potrebbero incontrare i compratori e fare ripartire il mercato». Questo ha causato, secondo Fiaip, un calo del 2% delle compravendite nel 2010 (che saliranno però nel 2011) e del 4,5% in media dei prezzi (dal -1,56% di Napoli fino al -11% di Palermo, passando dal -4% di Roma e dal -6,2% di Milano).
La presenza di un pesante gap tra domanda e offerta vede d'accordo Tecnocasa, che ci anticipa i risultati della pubblicazione dell'osservatorio sul secondo semestre 2010. «Il secondo semestre è stato allineato al primo – dice Fabiana Megliola, responsabile dell'ufficio studi – e l'anno ha chiuso pertanto con un calo dei prezzi dell'1% circa». Per il 2011 Megliola prevede compravendite a quota 630mila (615mila a fine 2010).
Anche secondo Ubh l'anno appena chiuso è stato al di sotto delle attese. Secondo Gabetti le transazioni hanno subito un rallentamento nella seconda parte del 2010, e secondo indiscrezioni tra qualche giorno anche l'agenzia del territorio pubblicherà dati che evidenziano compravendite meno numerose del previsto. «Il mercato delle abitazioni ha dato però segni di ripresa nelle città capoluogo di provincia del nord e del centro Italia. Grazie anche al calo dei prezzi – spiega Alessandro Ghisolfi di Ubh –. La discesa dei valori proseguirà nel 2011 sicuramente sui prodotti di medio-bassa qualità, mentre tengono i prodotti di pregio. Sotto alcuni aspetti il mercato residenziale di oggi assomiglia a quello della prima metà degli anni 90, con una domanda potenziale molto alta, ma con acquisti effettuati solo da chi aveva già una buona dose di liquidità a disposizione. Nonostante le forti discese in termini di volumi (mediamente il mercato ha perso fra il 27% e il 30% degli acquirenti in meno di tre anni) i prezzi di vendita si sono abbassati, non nella stessa misura».
Sul fronte compravendite Scenari Immobiliari indica per il 2010 una ripresa (630mila contro le 610mila del 2009) e addirittura una stima per il 2011 di chiusura dell'anno con 670mila transazioni effettuate.
«L'anno ha chiuso meglio del precedente – spiega il presidente Mario Breglia –. Le rilevazioni sono influenzate dai tempi più lunghi per i rogiti e per novità come la certificazione energetica». Secondo Scenari va bene il segmento della prima casa, meglio ancora quello dell'acquisto per investimento. Per Guido Lodigiani di Gabetti il mercato va verso una polarizzazione sempre più netta. «Da un lato le metropoli fuori dalla crisi – dice –, dall'altro periferie e prodotti di bassa qualità in difficoltà».
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