Il paese sta andando a puttane

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Giuseppe171
00lunedì 6 giugno 2011 22:17
Poste: a pensar male
Secondo voi, è possibile una crisi di liquidita di qualche giorno?,
I trasferimenti dell'inps come avvengono?
Poste anticipa? gli incassi sono sempre superiori dei milioni di pensionati...
Solo alcuni uffici lavorano, dicono che tutto è collegato a roma...
Avete riscontri su operazioni di prelievo e di versamento?
Ma è possibile, se c'è un collo di bottiglia c'è ovunque.
Che ne pensate?
(sylvestro)
00martedì 7 giugno 2011 07:46
Re: Poste: a pensar male
Giuseppe171, 06/06/2011 22.17:

Secondo voi, è possibile una crisi di liquidita di qualche giorno?,
I trasferimenti dell'inps come avvengono?
Poste anticipa? gli incassi sono sempre superiori dei milioni di pensionati...
Solo alcuni uffici lavorano, dicono che tutto è collegato a roma...
Avete riscontri su operazioni di prelievo e di versamento?
Ma è possibile, se c'è un collo di bottiglia c'è ovunque.
Che ne pensate?




mmhhmm ... possibile ma poco probabile, penso di no.
labottegadelfuturo
00martedì 7 giugno 2011 09:57
Re: Poste: a pensar male
Giuseppe171, 06/06/2011 22.17:

Secondo voi, è possibile una crisi di liquidita di qualche giorno?,
I trasferimenti dell'inps come avvengono?
Poste anticipa? gli incassi sono sempre superiori dei milioni di pensionati...
Solo alcuni uffici lavorano, dicono che tutto è collegato a roma...
Avete riscontri su operazioni di prelievo e di versamento?
Ma è possibile, se c'è un collo di bottiglia c'è ovunque.
Che ne pensate?



Confermo che è andato a puttane il sistema informatico di Poste italiane.
Colpa della gestione "al massimo risparmio" dell'azienda.

laplace77
00lunedì 20 giugno 2011 17:39
fatti, numeri e nomi...

...da Marco "perlaprecisione" Travaglio:



preparate i forconi:

Bene, cosa si dovrebbe fare per cercare di alleviare la pressione fiscale almeno a quelli che le tasse le pagano? Perché quelli che non le pagano non avvertono la pressione fiscale, è uscito un libro che vi consiglio per l’estate, per farvi il fegato un po’ marcio, ma almeno per sapere di cosa stiamo parlando e di quante occasioni perde la nostra classe dirigente ladra e rapace e si intitola “Soldi rubati” è un’inchiesta di Nunzio Apenelo che è pubblicato da Ponte alle Grazie che fa la lista della spesa che si potrebbe tagliare se si volesse finalmente mettere le mani nelle tasche dei ladri, anziché dei cittadini onesti come invece si fa di solito. 400 miliardi di Euro è il buco nero dei soldi rubati dimostra questo libro, se la casta della politica ci costa 25 miliardi di Euro l’anno, l’illegalità ne mangia 15 volte di più, corruzione, evasione fiscale, lavoro nero, reati ambientali, riciclaggio, crac finanziari bruciano risorse collettive e pubbliche che sfiorano i 400 miliardi, una somma superiore al Pil di molti paesi, è un fiume di denaro che scompare ogni anno nel buco nero dell’economia nascosta, impoverendo le nostre tasche e mettendo in ginocchio l’Italia e poi c’è la mappa voce per voce: evasione fiscale 120 miliardi l’anno, corruzione 60 miliardi l’anno, il che significa che se si riuscisse a sconfiggerle entrambe, in 10 anni si potrebbe azzerare il debito pubblico che ammonta a 1800 miliardi di Euro e evitare quelle continue manovre finanziarie che tagliano la spesa, cioè che tagliano i servizi.
Una tassa occulta da 35 mila Euro a testa, questo è il calcolo, le ripercussioni di questo stato di cose – scrive Nunzia Penelope – pesano direttamente sui cittadini e l’effetto tangenti più debito genera un tassa occulta che pesa su ogni italiano, compresi i neonati naturalmente, che sono sempre di meno, 35 mila Euro l’anno, ma non solo, negli ultimi 30 anni il lavoro dipendente che è quello che non può sfuggire al fisco con l’evasione ha pagato 850 miliardi di tasse in più proprio a causa dell’evasione di quelli che le tasse non li pagano. 450 miliardi di evasione accertata ma non recuperata, sapete l’abbiamo detto diverse volte, ogni tanto per farsi bello il governo dice: quest’anno abbiamo recuperato tasse evase per… non sono recuperati, sono accertati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle entrate, ma tra l’accertato e il recuperato c’è la stessa differenza che c’è tra il dire e il fare, cioè c’è il mare di mezzo, per cui ogni anno si accerta anche quando si riesce a stanare l’evasore e a quantificare l’ammontare dell’evasione, accerta lo Stato italiano negli ultimi 10 anni 450 miliardi di evasione, ma non ha recuperato di questi 450 miliardi, quasi nulla, se non le briciole e una serie infinita di ricorsi e di marchingegni, consente alla gran parte degli evasori, alla fine della fiera, alla fine del gioco dell’oca arrivati alla casella finale di tenersi in tasca i soldi che hanno rubato a noi che le tasse le paghiamo.


[SM=g1752723] [SM=g1752723] [SM=g1752723]
FraMI
00lunedì 20 giugno 2011 22:26
Re: Re: Poste: a pensar male
labottegadelfuturo, 07/06/2011 09.57:



Confermo che è andato a puttane il sistema informatico di Poste italiane.
Colpa della gestione "al massimo risparmio" dell'azienda.




So che andato a puttane è un termine tecnico, ma così x curiosità non è che potresti essere 'altrettanto nebuloso' eppure 'maggiormente esaustivo'? magari per un addetto ai lavori che muore dalla voglia di sapere chi ha fatto la boiata... [SM=g1747536]

labottegadelfuturo
00martedì 21 giugno 2011 10:38
Re: Re: Re: Poste: a pensar male
FraMI, 20/06/2011 22.26:



So che andato a puttane è un termine tecnico, ma così x curiosità non è che potresti essere 'altrettanto nebuloso' eppure 'maggiormente esaustivo'? magari per un addetto ai lavori che muore dalla voglia di sapere chi ha fatto la boiata... [SM=g1747536]





La struttura di Poste era "un CED" ogni tot di regioni (e relativi uffici postali).

Con il nuovo sistema il CED diventava un unico (si usava quello nazionale, dove c'ho passato anni :P ) con dei mostruosi Superdome su cui far girare la parte applicativa.
Parte applicativa sviluppata da IBM.

Tutto a posto?

Manco per il ciufolo.

In pratica si sapeva che potevano esserci problemi di integrazione tra "il pezzo di ferro HP", l'applicativo IBM e la rete di Poste.

Ma questi...mmm...illuminati dirigenti (interni, non quelli esterni) per rispettare le scadenze sono andati in produzione senza passare al collaudo.

Direttamente in produzione.

Che chi è addetto ai lavori sa che non è propriamente furbo...sopratutto in ambienti dove girano €€€.€€€.€€€.€€€

I miei insider la dentro mi dicono che due "grossi" dirigenti (uno sarà proprio "il più grosso dirigente ict") ci rimetteranno le penne.
E che Poste non farà causa ad IBM proprio perchè non è che abbia la coscienza a posto ;)
FraMI
00martedì 21 giugno 2011 12:03
Re: Re: Re: Re: Poste: a pensar male
labottegadelfuturo, 21/06/2011 10.38:




La struttura di Poste era "un CED" ogni tot di regioni (e relativi uffici postali).

Con il nuovo sistema il CED diventava un unico (si usava quello nazionale, dove c'ho passato anni :P ) con dei mostruosi Superdome su cui far girare la parte applicativa.
Parte applicativa sviluppata da IBM.

Tutto a posto?

Manco per il ciufolo.

In pratica si sapeva che potevano esserci problemi di integrazione tra "il pezzo di ferro HP", l'applicativo IBM e la rete di Poste.

Ma questi...mmm...illuminati dirigenti (interni, non quelli esterni) per rispettare le scadenze sono andati in produzione senza passare al collaudo.

Direttamente in produzione.

Che chi è addetto ai lavori sa che non è propriamente furbo...sopratutto in ambienti dove girano €€€.€€€.€€€.€€€

I miei insider la dentro mi dicono che due "grossi" dirigenti (uno sarà proprio "il più grosso dirigente ict") ci rimetteranno le penne.
E che Poste non farà causa ad IBM proprio perchè non è che abbia la coscienza a posto ;)



Mi chiedo che fretta avessero...Vabbè che il tempo è denaro, ma mò, se parte una class action, chi paga? (poste italiane è partecipata ma sostanzialmente privata no?)

NON provo ad immaginare... [SM=g1765347]
FraMI
00martedì 21 giugno 2011 14:17
Il paese sta andando a puttane...
Con i soldi prestati però... [SM=j7568]

Italiani in vacanza col prestito..

www.corriere.it/economia/11_giugno_20/Vacanze_c4ada0fc-9b4a-11e0-b9a7-5cbc176a67...

Per esempio: le richieste più elevate provengono dalle regioni meridionali e in particolare dai siciliani che in media richiedono 10.000 euro per finanziare le vacanze. Seguono calabresi e sardi con 8.500 euro. La prima regione del Nord è il Friuli-Venezia Giulia, quarta con i suoi 8.000 euro medi di finanziamento. Le zone più oculate, in cui si richiedono finanziamenti minori, sono invece al Centro-Sud: sotto la media nazionale si posizionano le Marche (4.500 euro), l’Abruzzo (4.600 euro) e l’Umbria (4.900 euro).

[SM=g1746735]
(sylvestro)
00martedì 21 giugno 2011 16:40
Re: Il paese sta andando a puttane...
FraMI, 21/06/2011 14.17:

Con i soldi prestati però... [SM=j7568]

Italiani in vacanza col prestito..

www.corriere.it/economia/11_giugno_20/Vacanze_c4ada0fc-9b4a-11e0-b9a7-5cbc176a67...

Per esempio: le richieste più elevate provengono dalle regioni meridionali e in particolare dai siciliani che in media richiedono 10.000 euro per finanziare le vacanze. Seguono calabresi e sardi con 8.500 euro. La prima regione del Nord è il Friuli-Venezia Giulia, quarta con i suoi 8.000 euro medi di finanziamento. Le zone più oculate, in cui si richiedono finanziamenti minori, sono invece al Centro-Sud: sotto la media nazionale si posizionano le Marche (4.500 euro), l’Abruzzo (4.600 euro) e l’Umbria (4.900 euro).

[SM=g1746735]




Secondo me si tratta di "ammaestramento al debito"; con fare finto prudenziale spiattellano cifre statistiche ([SM=g10303]) per far abituare all'idea che "gli altri lo fanno, allora e' normale, perche' io no?)

[SM=g1765139]
grella
00martedì 21 giugno 2011 16:52
Re: Re: Il paese sta andando a puttane...
(sylvestro), 21/06/2011 16.40:




Secondo me si tratta di "ammaestramento al debito"; con fare finto prudenziale spiattellano cifre statistiche ([SM=g10303]) per far abituare all'idea che "gli altri lo fanno, allora e' normale, perche' io no?)

[SM=g1765139]



Quoto.......


laplace77
00martedì 21 giugno 2011 17:15
Re: Re: Il paese sta andando a puttane...
(sylvestro), 21/06/2011 16.40:




Secondo me si tratta di "ammaestramento al debito"; con fare finto prudenziale spiattellano cifre statistiche ([SM=g10303]) per far abituare all'idea che "gli altri lo fanno, allora e' normale, perche' io no?")

[SM=g1765139]




diceva tale "Freak Antony":


MANGIATE MERDA!
DIECI MILIARDI DI MOSCHE NON POSSONO AVERE TORTO!



[SM=p7579]
lugg
00martedì 21 giugno 2011 17:51
Re: Re: Re: Il paese sta andando a puttane...
laplace77, 21/06/2011 17.15:


diceva tale "Freak Antony":


MANGIATE MERDA! DIECI MILIARDI DI MOSCHE NON POSSONO AVERE TORTO!






[OT]Era MArcello Marchesi[/OT]

it.wikiquote.org/wiki/Marcello_Marchesi
(sylvestro)
00martedì 21 giugno 2011 17:51
Re: Re: Re: Il paese sta andando a puttane...
laplace77, 21/06/2011 17.15:




diceva tale "Freak Antony":


MANGIATE MERDA!
DIECI MILIARDI DI MOSCHE NON POSSONO AVERE TORTO!



[SM=p7579]




[SM=g1749711] [SM=g1750865] ... si, l'avevo letta su "Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano", di Gino e Michele (se ricordo bene)

Devo rispolverarlo [SM=g1747529]
(sylvestro)
00martedì 21 giugno 2011 17:52
Re: Re: Re: Re: Il paese sta andando a puttane...
lugg, 21/06/2011 17.51:

laplace77, 21/06/2011 17.15:


diceva tale "Freak Antony":


MANGIATE MERDA! DIECI MILIARDI DI MOSCHE NON POSSONO AVERE TORTO!






[OT]Era MArcello Marchesi[/OT]

it.wikiquote.org/wiki/Marcello_Marchesi




Si, ma Freak Antony va bene per tutte le stagioni [SM=g7576]



Edit (c'ho fatto pure la rima [SM=g1750163])
dgambera
00venerdì 24 giugno 2011 09:14
Ci siamo quasi?

Ciampi: si torni allo spirito del '93. «Una nuova stagione di relazioni industriali può essere la prima molla per il rilancio»

articoli di Dino Pesole e Nicoletta Picchio 24 giugno 2011


di Dino Pesole
L'accordo interconfederale tra Confindustria e «tutti i sindacati» auspicato da Emma Marcegaglia? Per un padre della concertazione come Carlo Azeglio Ciampi non vi sono dubbi: è la strada giusta per assestare quella scossa all'economia attesa da anni. «Faccio mio in pieno l'appello lanciato sul Sole 24 Ore a imprese i sindacati perchè condividano la nuova stagione contrattuale. A ognuno la sua parte: alle parti sociali individuare strumenti e percorso, al governo operare di conseguenza».

Ciampi è in montagna, all'Alpe di Siusi. Segue con la passione di sempre quel che si muove sotto il cielo dell'agitato proscenio politico ed economico nazionale. La preoccupazione non è mai sinonimo di rassegnazione per chi, come il presidente emerito della Repubblica, ha vissuto da protagonista molti dei passaggi più critici del nostro recente passato, dalla faticosa ripresa dopo la drammatica crisi del 1992 alla sfida della moneta unica.

Presidente, parlare con lei dello storico accordo del 1993, che pose le basi per il risanamento della finanza pubblica e innovò profondamente le relazioni industriali, è quasi scontato. Ma da allora è cambiato il mondo. «Vede - risponde Ciampi - quella che io oggi auspico non è certo la riedizione di quell'accordo. Il mio auspicio è che si torni allo spirito di allora. Spirito di responsabilità e condivisione di grandi obiettivi. Ricorda Bruno Trentin? Aveva firmato l'anno prima, il 31 luglio del 1992, l'accordo sul costo del lavoro con il governo Amato. Una firma sofferta. Annunciò le sue dimissioni da segretario della Cgil, che poi rientrarono. L'anno dopo firmò l'intesa con il governo da me presieduto senza esitazioni. Fu un accordo storico. Vuole una conferma? Rileggiamo insieme i commenti apparsi il giorno dopo sul Sole 24 ore. Serve a ricordare, documenti alla mano».

Accogliamo senz'altro l'invito del presidente emerito. L'intesa venne raggiunta il 3 luglio, e sottoscritta formalmente il 23. «Il breve rinvio - scriveva il Sole24Ore del 4 luglio 1993 - non pone assolutamente in discussione il valore dell'accordo, che innova profondamente il sistema delle relazioni sociali, stabilendo un diverso sistema contrattuale basato sulla politica dei redditi, norme innovative per l'elezione dei consigli di fabbrica e nuove regole di gestione del mercato del lavoro». Ciampi allora la definì «un'intesa senza precedenti che ci pone in condizione avanzata rispetto agli altri paesi europei».

Certo, nel drammatico autunno del 1992 avevamo rischiato la bancarotta. Era la crisi più grave del dopoguerra, all'epoca di Corbino e Einaudi quando - come osservò in quei giorni Amato - «si discuteva se cambiare moneta, l'inflazione era alle stelle, il paese distrutto». E ora presidente?

«Ci sono tutte le condizioni per tornare allo spirito del 1993. Il paese è fermo da troppo tempo. Occorre che tutti facciano la loro parte nell'interesse del paese e delle generazioni future
. Ecco questo è il punto: non vi è più tempo da perdere e una nuova, costruttiva stagione di relazioni industriali può essere la prima molla per far ripartire la nostra economia. Occorre la volontà degli uomini, la sincerità e l'onestà di sedersi tutti attorno al tavolo delle trattative senza pregiudiziali e preclusioni. Lo ripeto: con tassi di sviluppo poco lontani dallo zero non abbiamo chances. Questo è il momento per dare un segnale, forte, concreto. Il segnale di un'intesa finalmente unitaria sarebbe molto importante».

Concertazione, una prassi di relazioni sindacali che sembrava consegnata all'analisi degli storici dell'economia, e che ora può essere riadattata alla mutata realtà del mercato del lavoro. «Possiamo anche definirla in altro modo - osserva Ciampi - ma quel che conta è l'obiettivo che si persegue». È esattamente quel che Ciampi ha sostenuto in più occasioni durante il settennato al Quirinale. Era il 24 ottobre del 2003. Ai nuovi cavalieri del lavoro lanciò questo messaggio: l'Italia recupererà quote di mercato «se saprà avere uno scatto di orgoglio, se tutto il sistema, imprese, lavoratori, banche, amministrazione dello Stato, mirerà unito verso l'obiettivo della crescita». Un passo indietro, al 7 febbraio del 2000. Ciampi parla a Bologna agli amministratori locali. Messaggio semplice e chiaro: «Nessuno può sottrarsi alla sfida di fare sistema».

© RIPRODUZIONE RISERVATA



O abbiamo già cominciato?

Nella manovra ridotti gli stipendi degli statali sopra i 50mila euro. Giustizia a costi standard. Ecco le novità

articoli di Colombo, Rogari, Padula e Picchio 24 giugno 2011


di Davide Colombo e Marco Rogari
Costi standard anche per tribunali, prefetture e Motorizzazione civile, taglio del 5% degli stipendi pubblici superiori ai 50mila euro, blocco totale del turn over nel pubblico impiego, nuovo intervento sulla scuola per oltre 500 milioni. La griglia delle possibili misure da inserire nella manovra pluriennale da 43-45 miliardi, che sarà varata tra il 28 e il 30 giugno, è pronta.

Tra le opzioni dell'ultima ora spunta il blocco totale dell'indicizzazione per le pensioni oltre i 30.700 euro e quello parziale per i trattamenti tra i 18mila e i 30.700 euro. Ipotizzate anche la privatizzazione della Croce rossa, la chiusura di Ice e Enit (da "fondere" in un'altra struttura, forse un'Agenzia), la creazione di una holding per favorire la territorializzazione dell'Anas (in collegamento con il federalismo) un graduale accorpamento Province-prefetture e anche un intervento di razionalizzazione su Cinecittà. Una lunga serie di opzioni che sarà scremata, in primis dal ministro Giulio Tremonti, tra oggi e martedì, a partire dal capitolo previdenziale.

Sulle pensioni sembrerebbe confermato l'anticipo al 2013 dell'adeguamento dei requisiti anagrafici all'aspettativa di vita. Nel primo anno il tetto di innalzamento dell'età resterebbe fissato in tre mesi, per poi passare ad aggiornamenti ogni tre anni, in contemporanea con la rideterminazione dei coefficienti di trasformazione utilizzati per il calcolo degli assegni. L'altro anticipo ipotizzato riguarda il penultimo scalino Damiano (quota 97; 62 anni più 35 di anzianità o 61 più 36) che anziché scattare nel gennaio del 2013 varrebbe dal gennaio prossimo.

In manovra potrebbero esserci anche gli interventi di solidarietà sulle pensioni d'oro (8 volte sopra le minime) per dare un po' di sollievo ai pensionati con gli assegni più leggeri, mentre verrebbe introdotta con la legge di stabilità, in autunno, l'unica norma che non prevede una risparmio bensì una piccola spesa: la valorizzazione dei periodi lavorativi ai fini del calcolo della base contributiva con la totalizzazione piena pro-quota (senza più tetti triennali minimi di versamenti nella varie gestioni o enti).

Possibile anche una misura in chiave ricongiunzione su alcuni fondi, in primis gli elettrici. Il "pacchetto previdenza", sul quale anche oggi è previsto un confronto ministeriale, si dovrebbe completare con l'innalzamento al 33% dell'aliquota contributiva per i parasubordinati e il graduale innalzamento fino a 65 anni dell'età per il pensionamento di vecchiaia delle donne nel settore privato. Quest'ultima misura è quella più un bilico anche per il veto dei sindacati, che ieri hanno mostrato malumore anche per le altre ipotesi di intervento sulla previdenza. Ieri a favore dell'adeguamento s'è pronunciato Alberto Brambilla, presidente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale: «Io penso che l'innalzamento, già previsto per le lavoratrici pubbliche, vada fatto anche per il settore privato anche se con gradualità e tenendo conto dei figli avuti magari immaginando uno "sconto" per l'accesso alla pensione per i primi due».

Per Giuliano Cazzola (Pdl) non è uno scandalo se la previdenza è usata anche per fare cassa. Critiche sono arrivate dal'opposizione. Nel menù compare anche un intervento sul Tfr, per prevedere la possibilità di una restituzione ai lavoratori delle quote versate ai fondi pensioni in caso di «ripensamento», che però nelle ultime ore ha perso quota ed è stato per il momento accantonato.

Quanto al pubblico impiego il nuovo taglio si realizzerebbe con un'estensione della stretta del 5% già prevista per gli stipendi tra i 90 e i 150mila euro (10% per quelli superiori). Confermate, infine, le misure di contenimento della spesa, attraverso il meccanismo dei costi standard, su ministeri e sanità. Su quest'ultimo fronte dovrebbe scattare anche una riduzione della spesa farmaceutica per effetto di un intervento di razionalizzazione delle uscite per gli acquisti di beni e servizi. I Comuni dovrebbero contribuire alla manovra con tagli per 3 miliardi ma, almeno quelli virtuosi, dovrebbero beneficiare di un allentamento del patto di stabilità. Consistente si annuncia anche il taglio ai costi della politica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

lugg
00venerdì 24 giugno 2011 14:19
Re:
dgambera, 24/06/2011 09.14:




Secondo me, abbiamo gia' cominciato: secondo stime che ho letto, perdiamo 60mld l'anno per corruzione e 120mld per evasione (anche se ricuperando quest'ultima ci dovremmo contare una perdita dovuta al costo del recupero e alle aziende che preferirebbero non continuare). E i tre marmittoni B., B. e T. preferiscono tosare i soliti.





labottegadelfuturo
00venerdì 24 giugno 2011 17:01
Possibile downgrade dell'Italia (?)
ASAP (?)



Rumors circulated this morning that S&P was considering a downgrade of Italian sovereign debt, and while those rumors were denied, Italian bank shares were slammed over contagion worries.

laplace77
00domenica 26 giugno 2011 22:22
siamo alla follia suicida?

o sono manovre di potere (interne alla masnada berlusconiana) per togliere di mezzo tremonti?


fonte: repubblica

LA POLEMICA

"Tremonti? Una manovra da psichiatra"
L'attacco del sottosegretario Crosetto


L'ex responsabile economico di Forza Italia contro il ministro del Tesoro: "In questi tre anni ha tenuto l'Italia in coma farmacologico. Vuol far saltare il banco e il governo". Il Pd: "Governo imploso". Bonaiuti: "Parla a titolo personale"



ROMA - Nella maggioranza duro attacco a Tremonti: lo firma, con una lunga dichiarazione all'Ansa, Guido Crosetto, ex responsabile economico di Forza Italia, ora sottosegretario alla Difesa. "Le bozze della manovra di Giulio Tremonti andrebbero analizzate da uno psichiatra" e dimostrano che il ministro dell'Economia vuole solo "trovare il modo di far saltare banco e governo". Crosetto si dice "stufo" di "sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo" visto che "l'unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l'ha aumentata, è il suo!". 'Le bozze che sono filtrate sulla manovra - dice il sottosegretario che, fino a tre anni fa, era responsabile economico di Forza Italia -, più che connotate dal punto di vista economico, finanziario e di bilancio andrebbero analizzate da uno psichiatra. E evidente che il ministro dell'Economia vuole trovare esclusivamente il modo di far saltare banco e governo. In questi tre anni ha fatto di tutto per tenere in vita il malato Paese, ma l'ha fatto tenendolo in coma farmacologico. Ha dimostrato di non volere andare nel dettaglio della spesa pubblica, ma di preferire tagli senza razionalità. Non ha capito che l'economia reale andava aiutata ed anzi l'ha bloccata con regole di oppressione fiscale uniche al mondo che hanno distrutto lo statuto del contribuente".

Crosetto imputa a Tremonti anche altro: "Ha promesso un aiuto alla piccola e media impresa - sottolinea il deputato del Pdl, da
sempre molto in sintonia con le idee economiche dell'ex ministro Antonio Martino -, ma in realtà ha flirtato con le grandi banche ed i grandi gruppi. Visto che è una persona di cultura ed intelligenza non comune, lo dimostri proponendo un progetto serio per il Paese al consiglio dei ministri ed alle Camere". Ma, avverte il sottosegretario, nel farlo "sia aperto ai miglioramenti" perchè "lui non è il depositario del verbo e della verità; e non sono più i tempi nei quali il governo potrà permettersi di approvare in Consiglio una cartellina vuota che verrà riempita in seguito a via XX settembre, da un uomo solo e dai suoi pretoriani". Insomma, aggiunge, "non è più il momento di tacere per rispetto anche perché mi sono stufato di sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo: l'unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l'ha aumentata, è il suo! Il ministero nei quali i dirigenti sono più pagati è il suo!".

Infine, un'ultima stoccata sui tagli alla politica: "Se adesso l'ultima crociata di Tremonti, sullo stile di De Magistris, è quella di lanciarsi contro i privilegi - attacca Crosetto -, gli ricordo che ci sono privilegi ben maggiori delle auto blu e degli aerei di Stato che, tra l'altro, se vengono utilizzati nell'interesse del Paese non sono privilegi. Parlo, ad esempio, dei privilegi di poter disporre di migliaia di nomine all'interno dello stato o altre cose meno evidenti sulle quali il Tesoro non ha mai coinvolto nessuno".

Ce n'è abbastanza per far esplodere il caso. "Un'uscita a titolo personale. Fa testo la dichiarazione del presidente del Consiglio ai Promotori della Libertà 1", tenta di correre ai ripari il sottosegretario alla Presidenza e Portavoce del premier, Paolo Bonaiuti. E Gasparri minimizza: "Sulla manovra serve certamente
collegialità, è giusto tagliare gli sprechi della politica, ma non è questo l'unico settore dove vengono spesi soldi inutilmente". In serata Crosetto, dopo aver forse ricevuto qualche strigliata, chiarisce ma non ritratta nulla, anzi tira in ballo Berlusconi: "Ho espresso il mio pensiero, dopo tre anni di silenzio, senza mandato di nessuno: non so quanti nel governo, dal presidente del Consiglio in giù, la pensino come me, ma visto che siamo in un paese democratico, quando devo dire qualcosa la dico rispondendo solo alla mia coscienza e sono capace di assumermi personalmente le mie responsabilità politiche".

L'opposizione in ogni caso parla di "implosione" del governo: "Si potrebbe anche fare finta di nulla sulle parole usate in conversazioni private dai ministri Frattini, Prestigiacomo e Gelmini sul ministro Tremonti, ma non si può fare finta di niente davanti alla presa di posizione del sottosegretario Crosetto che ha apertamente sfiduciato Tremonti", dice Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche alla Camera per il Pd. "Alla vigilia della manovra economica più importante della storia recente del paese - aggiunge - una delle persone più influenti del partito e più vicine al presidente del Consiglio, il sottosegretario Guido Crosetto, sfiducia apertamente il ministro dell'economia. Prendano atto nella maggioranza - conclude - che il paese non è in grado di sopportare un giorno di più queste vere e proprie guerre tribali in un centrodestra oramai imploso".

(26 giugno 2011)
grella
00domenica 26 giugno 2011 22:41
Re: siamo alla follia suicida?
laplace77, 26/06/2011 22.22:


o sono manovre di potere (interne alla masnada berlusconiana) per togliere di mezzo tremonti?


fonte: repubblica

LA POLEMICA

"Tremonti? Una manovra da psichiatra"
L'attacco del sottosegretario Crosetto


L'ex responsabile economico di Forza Italia contro il ministro del Tesoro: "In questi tre anni ha tenuto l'Italia in coma farmacologico. Vuol far saltare il banco e il governo". Il Pd: "Governo imploso". Bonaiuti: "Parla a titolo personale"



ROMA - Nella maggioranza duro attacco a Tremonti: lo firma, con una lunga dichiarazione all'Ansa, Guido Crosetto, ex responsabile economico di Forza Italia, ora sottosegretario alla Difesa. "Le bozze della manovra di Giulio Tremonti andrebbero analizzate da uno psichiatra" e dimostrano che il ministro dell'Economia vuole solo "trovare il modo di far saltare banco e governo". Crosetto si dice "stufo" di "sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo" visto che "l'unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l'ha aumentata, è il suo!". 'Le bozze che sono filtrate sulla manovra - dice il sottosegretario che, fino a tre anni fa, era responsabile economico di Forza Italia -, più che connotate dal punto di vista economico, finanziario e di bilancio andrebbero analizzate da uno psichiatra. E evidente che il ministro dell'Economia vuole trovare esclusivamente il modo di far saltare banco e governo. In questi tre anni ha fatto di tutto per tenere in vita il malato Paese, ma l'ha fatto tenendolo in coma farmacologico. Ha dimostrato di non volere andare nel dettaglio della spesa pubblica, ma di preferire tagli senza razionalità. Non ha capito che l'economia reale andava aiutata ed anzi l'ha bloccata con regole di oppressione fiscale uniche al mondo che hanno distrutto lo statuto del contribuente".


(26 giugno 2011)





Solo 22 voti a favore........... [SM=g1750163]

magari con questo......... [SM=g9202] [SM=g9128] [SM=g9128]






serafin.
00lunedì 27 giugno 2011 01:22
Re: Re: siamo alla follia suicida?
grella, 26/06/2011 22.41:





Solo 22 voti a favore........... [SM=g1750163]

magari con questo......... [SM=g9202] [SM=g9128] [SM=g9128]










ormai ho perso qualsiasi speranza
tremorti ha proposto solo piccole limature ai privilegi della casta
ma nulla da fare non vogliono mollare manco na briciola
FraMI
00lunedì 27 giugno 2011 21:07
Re: Re: Re: Re: Poste: a pensar male
labottegadelfuturo:



Ma questi...mmm...illuminati dirigenti (interni, non quelli esterni) per rispettare le scadenze sono andati in produzione senza passare al collaudo.
)



Già c' hanno i loro casini...

Questi Non ce la possono fare [SM=g9202] brunetta dove sei? [SM=g2594222]

www.corriere.it/cronache/11_giugno_27/salvia-mail-posta_4c27a93e-a090-11e0-b2f7-bc745ffd71...

Soldi, soldi soldi, tanti soldi e poco cervello, povera Italia diceva mio padre...
labottegadelfuturo
00martedì 28 giugno 2011 10:24
Re: Re: Re: Poste: a pensar male
FraMI, 20/06/2011 22.26:



So che andato a puttane è un termine tecnico, ma così x curiosità non è che potresti essere 'altrettanto nebuloso' eppure 'maggiormente esaustivo'? magari per un addetto ai lavori che muore dalla voglia di sapere chi ha fatto la boiata... [SM=g1747536]





Da 4 mesi non hanno rinnovato il contratto a Microsoft per il presidio interno.
Senza parole.

Navigano a vista.
FraMI
00martedì 28 giugno 2011 15:27
Re: Re: Re: Re: Poste: a pensar male
labottegadelfuturo, 28/06/2011 10.24:




Da 4 mesi non hanno rinnovato il contratto a Microsoft per il presidio interno.
Senza parole.

Navigano a vista.



Si...Tipo così...



Incrociamo le dita... [SM=g1750489]
labottegadelfuturo
00martedì 28 giugno 2011 15:45
Re: Re: Re: Re: Re: Poste: a pensar male
FraMI, 28/06/2011 15.27:



Si...Tipo così...



Incrociamo le dita... [SM=g1750489]




Temo che il blocco di qualche settimana fa non sarà l'unico problema.
Ormai tutti i consulenti che conosco sulla piazza romana (e quelli che non conosco ma sono sulla piazza) sanno che "la suscritta società" non è per niente "good".
serafin.
00martedì 28 giugno 2011 16:25
laplace77
00martedì 28 giugno 2011 17:18
Re: Re: 6 luglio, muore il web italiano
serafin., 28/06/2011 16.25:



ciao amici è stato bello conoscervi
addio
[SM=g2233315]

[SM=g2391727]




ma dai non fare il catastrofista, ad una notizia cosi':

Il 6 luglio arriverà una delibera Agcom, sulla tutela del copyright online, e sarà una forma di censura del web, in nome degli interessi di Mediaset e delle lobby dell'audiovisivo, con il beneplacito del centro destra.

si puo' solo rispondere:

mastigrancazzi della merda che pubblica merdaset!
non credo che noi qui ripubblicheremo e neanche linkeremo mai la loro robaccia...

ma ce li vedete quelli del grande fratello a disquisire della crisi e della bolla immobiliare?

se lo possono tenere stretto il loro merda-set


[SM=g9128] [SM=p7579]
grella
00martedì 28 giugno 2011 17:32
Re: Re: Re: 6 luglio, muore il web italiano
laplace77, 28/06/2011 17.18:




ma dai non fare il catastrofista, ad una notizia cosi':

Il 6 luglio arriverà una delibera Agcom, sulla tutela del copyright online, e sarà una forma di censura del web, in nome degli interessi di Mediaset e delle lobby dell'audiovisivo, con il beneplacito del centro destra.

si puo' solo rispondere:

mastigrancazzi della merda che pubblica merdaset!
non credo che noi qui ripubblicheremo e neanche linkeremo mai la loro robaccia...

ma ce li vedete quelli del grande fratello a disquisire della crisi e della bolla immobiliare?

se lo possono tenere stretto il loro merda-set


[SM=g9128] [SM=p7579]



Credo che come primo impatto colpirà tutube ( [SM=g7576] )...comunque stiamo più guardinghi, non diamo pretesti .........facciamo i finti diplomatici ( nel linguaggio )......... [SM=g7574]


serafin.
00martedì 28 giugno 2011 17:40
Re: Re: Re: Re: 6 luglio, muore il web italiano
grella, 28/06/2011 17.32:



Credo che come primo impatto colpirà tutube ( [SM=g7576] )...comunque stiamo più guardinghi, non diamo pretesti .........facciamo i finti diplomatici ( nel linguaggio )......... [SM=g7574]






[SM=g7802]


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