Il paese sta andando a puttane

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serafin.
00mercoledì 6 luglio 2011 14:45
Re: Re: Re: non puo' non saperlo...
laplace77, 06/07/2011 12.16:




ma che investire sul mattone, neanche i box...

i conti titoli sono meno, circa 8 milioni dove sono depositati 236 miliardi di euro in titoli di Stato per un ammontare medio di 29mila euro

[SM=g9128]




ah è vero [SM=g1747532]
laplace77
00mercoledì 6 luglio 2011 21:55
copia e incolla sulla riforma fiscale...

fonte: il fatto quotidiano

La riforma di Tremonti? Un copia incolla da una legge del 2003

“Un copia incolla da una legge del 2003″, rimasta in larga parte inapplicata. Ecco che cos’è la bozza di riforma fiscale voluta dal ministro Tremonti. Intere parti riprese dalla legge 80 del 2003, voluta dallo stesso Tremonti, presentata nel 2001 e definitivamente approvata due anni dopo. La denuncia arriva dal sito lavoce.info, che in un articolo di Maria Cecilia Guerra elenca la lista dei provvedimenti ricalcati in pieno dal vecchio testo di legge.

Un lavoro di copia incolla talmente accurato che La voce ha potuto persino mettere l’uno accanto all’atro i due testi, in un pdf (scarica il documento) che permette di confrontare le linee economiche dell’attuale governo con quelle varate ormai 8 anni fa.

Servizi, irpef, imposte, i passaggi copiati e rincollati a quasi un decennio di distanza sono tanti che il sito, solitamente molto moderato nei giudizi, spende la parola “desolante” per descrivere il lavoro degli uffici di Via XX Settembre:

Ecco un passaggio del pezzo, che potete leggere integralmente qui:

Il Governo ha approvato una bozza di legge delega per la riforma fiscale. Un documento costruito molto in fretta, con pochi ingredienti, dagli esiti distributivi e di gettito assolutamente incerti. Per rimpolparlo si è allora ricorsi al più classico “copia e incolla” dalla legge delega presentata da Tremonti nel 2001, approvata dal Parlamento nel 2003 e poi largamente non esercitata. Come se nulla, nel frattempo, fosse cambiato nel sistema fiscale erariale, regionale e locale. Il tema del fisco è delicato. Di improvvisazione e pressappochismo non c’è proprio bisogno.



...e sulla manovra non tornano i conti:


12:41 - Dl manovra: Fassina (Pd), per Ragioneria generale non c'e' pareggio 2014

"Atto di gravissima irresponsabilita'"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 06 lug - "L'indebitamento
netto che avrebbe dovuto sostanzialmente azzerarsi nel 2014
- come annunciato, promesso pubblicamente e concordato dal
governo con l'Ue - viene invece ridefinito all'1,2% del Pil.
E' un atto di gravissima irresponsabilita' da parte del
Governo e del ministro dell'Economia, pericolosissimo per la
credibilita' del nostro Paese in una fase tanto difficile per
l'economia reale e la finanza". Lo rileva Stefano Fassina,
responsabile economico del Pd dopo la lettura della
relazione tecnica al Decreto con la manovra di finanza
pubblica. "Il governo parla di 50 miliardi e lascia che i
media diffondano questo dato come una realta'
incontrovertibile. Ma la relazione tecnica della Ragioneria
Generale dello Stato - dichiara Fassina - lo smentisce in
modo clamoroso: gli effetti finanziari del Decreto per la
correzione degli andamenti di finanza pubblica, secondo la
relazione tecnica predisposta dalla Ragioneria Generale
dello Stato, sono pari a 25,4 miliardi nel 2014, quindi
molto distanti dai 40 miliardi di euro previsti nel
Documento di Economia e Finanza approvato ad aprile scorso,
e ancora piu' distanti dagli annunci del ministro
dell'economia e del presidente del Consiglio dopo il
Consiglio dei ministri del 30 Giugno".


[SM=g2233315] [SM=g2233315] [SM=g2233315]
laplace77
00mercoledì 6 luglio 2011 22:03
e' uno stillicidio...

13:04 - Pensioni: Mariniello (Fli), nel 2050 giovani alla fame


'Governo inadempiente'

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 06 lug - "Il Governo e'
chiaramente inadempiente e non ha una visione per il futuro.
Non a caso il ministro Sacconi afferma sicuro che il
problema delle pensioni del futuro non esiste. La verita' e'
che come diceva De Gasperi, 'Il politico pensa alle prossime
elezioni, lo statista alle prossime generazioni'. E di
statisti al Governo se ne vedono davvero pochi, per non dire
nessuno". Lo afferma in una nota il coordinatore nazionale
di Generazione Futuro, Gianmario Mariniello, in riferimento
alle previsioni del Censis sul futuro previdenziale delle
giovani generazioni. "Mentre il Governo perde tempo dietro
la norma 'salva Mondadori' - afferma in una nota l'esponente
finiano - il Censis ci rivela che il 42% dei lavoratori
dipendenti tra i 25 e i 34 anni di oggi andra' in pensione
intorno al 2050 con meno di mille euro al mese. Attenzione,
si tratta dei giovani che hanno un contratto a tempo
indeterminato, con i contributi e tutto il resto. Quindi i
piu' fortunati avranno una pensione da fame", aggiunge. "Non
si ha notizia invece di coloro, ben il 30,8% (dati Istat)
dell'attuale forza lavoro giovane, che non ha un contratto a
tempo indeterminato e quindi in molti casi hanno pochissimi
contributi. A loro restera' solo la fame" conclude
Mariniello.


ad alcuni giovani resteranno anche un bel po' di case da affittare e/o da vendere, troppe forse, rispetto alla futura domanda...

[SM=g1747522] [SM=g1747522] [SM=g1747522]
[SM=g2233315] [SM=g2233315] [SM=g2233315]

grella
00mercoledì 6 luglio 2011 22:06
Re: e' uno stillicidio...
laplace77, 06/07/2011 22.03:


13:04 - Pensioni: Mariniello (Fli), nel 2050 giovani alla fame


'Governo inadempiente'

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 06 lug - "Il Governo e'
chiaramente inadempiente e non ha una visione per il futuro.
Non a caso il ministro Sacconi afferma sicuro che il
problema delle pensioni del futuro non esiste. La verita' e'
che come diceva De Gasperi, 'Il politico pensa alle prossime
elezioni, lo statista alle prossime generazioni'. E di
statisti al Governo se ne vedono davvero pochi, per non dire
nessuno".



Ehhh... De Gasperi..e pensare che abitava vicino a mio nonno e lui l'ha pure conosciuto........... [SM=g7752]

laplace77
00giovedì 7 luglio 2011 12:10
che gentaccia...

poi dice che...



[SM=g9128]
(sylvestro)
00giovedì 7 luglio 2011 18:08
Re: che gentaccia...
laplace77, 07/07/2011 12.10:


poi dice che...



[SM=g9128]




"cvetino" [SM=g9128]
grella
00giovedì 7 luglio 2011 20:58
Re: che gentaccia...
laplace77, 07/07/2011 12.10:


poi dice che...



[SM=g9128]



ahahahah..... [SM=g1749718] [SM=g1749718] [SM=g1749718] [SM=g1750147] [SM=g1750164] [SM=g1750147] mai visto niente di più esilarante.......


TobaccoFlower
00venerdì 8 luglio 2011 13:47
Re: Re: che gentaccia...
grella, 07/07/2011 20.58:



ahahahah..... [SM=g1749718] [SM=g1749718] [SM=g1749718] [SM=g1750147] [SM=g1750164] [SM=g1750147] mai visto niente di più esilarante.......






Io sì: Angelino Alfano e il suo "Partito degli onesti"! [SM=g1750147]
serafin.
00venerdì 8 luglio 2011 16:01
il govevno del fave [SM=g9128]

oh ma il Calde quanti "menti" ha ? [SM=g7840]
non ha il doppio mento ha il quintuplo mento [SM=g1747532] [SM=g1747532] [SM=g1747532]
(sylvestro)
00venerdì 8 luglio 2011 16:25
Re:
serafin., 08/07/2011 16.01:

il govevno del fave [SM=g9128]
...




[SM=g7840] [SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147]

[SM=g1749718]
serafin.
00venerdì 8 luglio 2011 16:41
il buon vecchio Jabba fà strano vederlo in parlamento [SM=g1747532]
laplace77
00sabato 9 luglio 2011 22:02
esaustivo riassuntino...

fonte: il fatto quotidiano

Blog di Peter Gomez --- 9 luglio 2011

Il Titanic-Italia verso
la tempesta perfetta


Alla fine ce l’hanno fatta! I capitani coraggiosi che per quasi vent’anni si sono alternati alla guida del Paese sono finalmente riusciti a portarci a un passo dalla tempesta perfetta. Ancora un piccolo sforzo e, forse già lunedì mattina con la riapertura delle borse, la nave Italia si trasformerà in un Titanic dal destino quasi ineluttabile.

Una menzione speciale va perciò al premier Silvio Berlusconi, che proprio oggi ha visto riconoscere da una sentenza civile di appello, ciò che tutti sapevano, ma che quasi tutti facevano finta di non vedere.

Lo straordinario imprenditore che dal niente è diventato uno degli uomini più ricchi del pianeta deve buona parte delle sue fortune alle tangenti. E se adesso si riparla di quelle versate dall’avvocato Cesare Previti ai giudici di Roma in modo che il suo cliente e amico potesse impadronirsi della Mondadori, scippandola a Carlo De Benedetti, bisogna ricordare che l’elenco delle mazzette Fininvest è ben più corposo.

Ci sono quelle allungate dall’ex manager e attuale parlamentare Salvatore Sciascia per addolcire gli accertamenti della Guardia di Finanza. Ci sono quelle, da molti miliardi di lire, bonificate estero su estero a Bettino Craxi. E c’è quella da 600.000 dollari intascata dal legale inglese David Mills per dire il falso e salvare Berlusconi dalle condanne penali.

Una lista impressionante (e incompleta) utile per comprendere ciò che è accaduto, e sta accadendo, all’Italia. Berlusconi, il leader del centrodestra che ora piange falsamente miseria e protesta assieme a quasi tutto il suo partito, ha selezionato una classe dirigente fatta a sua immagine e somiglianza. Un gruppo di figuri bravi soprattutto ad arricchirsi e spingere tutti gli altri (noi) verso il baratro.

Mentre il presidente del Consiglio viene condannato a sborsare mezzo miliardo di euro come risarcimento per la rapina perpetrata sulla Mondadori, nel suo governo e nella sua maggioranza siedono frotte di pregiudicati, di imputati, di prescritti e di ladri di varia specie. Venerdì il responsabile dell’Agricoltura, Saverio Romano, nominato ministro nonostante le indagini in corso, si è ritrovato imputato per fatti di mafia. Il giorno prima Marco Milanese, il braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, aveva ( con poca sorpresa) scoperto di essere destinatario di una richiesta di arresto per tangenti e associazione per delinquere.

Tremonti, che gli aveva di fatto delegato il compito di tenere i rapporti con la Guardia di Finanza e quello di sovrintendere alle nomine nelle società partecipate dal Tesoro, lo aveva mantenuto al suo posto sebbene sapesse da sei mesi di cosa era accusato. Il fatto poi che il responsabile dell’Economia abitasse in una casa pagata da Milanese 8.500 euro al mese e che la sua portavoce fosse la compagna dello stesso Milanese, deve spingere a una riflessione: o Tremonti è un uomo poco intelligente incapace di scegliersi i collaboratori (e perciò non può continuare a fare il ministro) o ha qualcosa da nascondere.

Continuare a far finta che questo quadro – al quale vanno aggiunte le storie dei vari Fitto, Berruti e compagnia cantante – non c’entri con la rincorsa che il Paese sta facendo per raggiungere la Grecia, é da stupidi. Prendersela con i cosiddetti mercati, maledire gli speculatori, è da ipocriti.

In tempi di crisi economica la credibilità delle classi dirigenti è fondamentale. Sostenere che gente del genere possa mettere la faccia su una manovra economica in grado di rassicure gli investitori esteri e di ristabilire un po’ di giustizia sociale in Italia, è da incoscienti.

Certo, inutile nasconderlo, anche guardando dall’altra parte, nelle fila della cosiddetta opposizione, spesso c’è poco da stare allegri. Quella che stiamo vivendo è una crisi di sistema. Del nostro sistema politico di cui Berlusconi è solo il piu visibile, ma non unico, campione.

La lettura dei giornali ci fa intuire come l’Italia sia a un passo dallo scoperchiare una nuova tangentopoli. Le varie fondazioni di cui si sono dotati molti sedicenti leader a partire dagli anni Novanta si stanno rivelando semplicemente degli schermi per tentare di nascondere, in maniera formalmente legale, finanziamenti di dubbia provenienza e, forse, vere e proprie tangenti. Lo insegnano sia il caso Pronzato, il responsabile dei trasporti aerei del Pd, che incassava denaro da imprenditori interessati a ottenere rotte dall’Enac, sia il caso Milanese.

Il parallelismo tra le due vicende è evidente. Chi, secondo l’accusa, pagava Pronzato versava anche soldi – con finanziamenti registrati, ma non pubblici – alla fondazione Italiani Europei che fa capo a Massimo D’Alema. Chi invece dava barche sottocosto a Milanese per ottenere nomine all’Enav foraggiava pure la Fondazione Casa delle Libertà.

Se si tiene conto che le fondazioni sono decine e decine e che in qualche caso alla testa di esse si trovano personaggi già condannati in Mani Pulite o coinvolti in altre indagini sulla pubblica amministrazione, ecco che il sospetto di trovarsi davanti a un metodo di sottogoverno diventa fortissimo. Anche perché i nomi dei finanziatori delle fondazioni vengono mantenuti riservati, invocando senza imbarazzo alcuno (lo ha fatto proprio D’Alema) le leggi sulla privacy.

E’ il lato oscuro della Casta. E’ il non detto di un’oligarchia inefficiente e costosa che a volte si palesa votando contro l’abolizione delle provincie (o astenendosi). E altre volte si mostra approvando leggi finanziarie che colpiscono solo i piccoli risparmiatori e rimandano di anni ogni riduzione dei costi della politica.

Imprecare, disperarsi, tentare di raggiungere in massa le scialuppe di salvataggio del Titanic-Italia, però non serve. La tempesta è brutta è vero. Ma fortunatamente non è ancora perfetta. Meglio che i passeggeri comincino a spiegare con calma a tutti che cosa sta accadendo. E che si organizzino per cambiare ciurma e comandante. Invertire la rotta ancora si può, lo dimostra quello che è successo a Napoli e Milano. Ma bisogna farlo in fretta. Prima che sia troppo tardi.


riguardo all'ultima frase in rosso, non condivido la bella speranza, purtroppo...

...a mio parere, se non finiamo come la grecia, finiremo molto, ma molto peggio

[SM=g2233315] [SM=g2233315] [SM=g2233315]

serafin.
00sabato 9 luglio 2011 22:21
Re: esaustivo riassuntino...
laplace77, 09/07/2011 22.02:


fonte: il fatto quotidiano


riguardo all'ultima frase in rosso, non condivido la bella speranza, purtroppo...

...a mio parere, se non finiamo come la grecia, finiremo molto, ma molto peggio

[SM=g2233315] [SM=g2233315] [SM=g2233315]





caro Lap il più pulito cià la rogna lo dimostrano ogni giorno di più


Mezzaroma impresario edile e neo-sposo della Carfagna

Bancarotta, Mezzaroma e altri 16
a processo per il crac Bravaitalia

Con il neo-marito del ministro Carfagna imputati anche il figlio di Virna Lisi, un ex dirigente Fiat e diversi imprenditori. Tutti dichiarati contumaci dai giudici del tribunale penale di Roma nel corso della prima udienza. L'accusa: avrebbero sperperato soldi della società per un ammontare di 18 miliardi di vecchie lire. La difesa ha chiesto la nullità del decreto che dispone il giudizio

roma.repubblica.it/cronaca/2011/07/07/news/mezzaroma-1...
serafin.
00lunedì 11 luglio 2011 14:57
mamma mia oh

Caos Italia: Merkel chiama Berlusconi: "approvate manovra"

CRISI | I problemi del nostro paese spaventano sempre più il mondo intero. La cancelliera tedesca si fa avanti ed esorta il premier. E' necessario, afferma che Roma mandi con urgenza chiari segnali.


www.wallstreetitalia.com/?refresh_ce


della serie ...ohhhhh svegliaaaaaaaa
[SM=g1765347]
iandy73
00lunedì 11 luglio 2011 15:07
Acciderboli, mi pare che anche con Grecia, Portogallo, Irlanda comincio' proprio cosi', con il lievitare del rendimento dei titoli di stato!!!

Rendimento BTP a 10 anni

Rendimento BTP a 2 anni

[SM=g7840] [SM=j7568]
serafin.
00lunedì 11 luglio 2011 16:14
Re:
iandy73, 11/07/2011 15.07:

Acciderboli, mi pare che anche con Grecia, Portogallo, Irlanda comincio' proprio cosi', con il lievitare del rendimento dei titoli di stato!!!

Rendimento BTP a 10 anni

Rendimento BTP a 2 anni

[SM=g7840] [SM=j7568]



[SM=g1749711]

Manca poco: rendimenti BTP, un rialzo fino al 7% farà scattare bailout

Milano - Mancano meno di due punti percentuali in termini di rendimenti decennali perchè l'Italia rischi di essere costretta a fare ricorso a un piano di salvataggio. E' quanto fa notare, in un articolo pubblicato su Bloomberg, Gary Jenkins, responsabile della divisione di reddito fisso presso Evolution Securities.

www.wallstreetitalia.com/article/1167105/manca-poco-rendimenti-btp-un-rialzo-fino-al-7-fara-scattare-bail...
laplace77
00lunedì 11 luglio 2011 23:40
Re: Re:
serafin., 11/07/2011 16.14:



[SM=g1749711]

Manca poco: rendimenti BTP, un rialzo fino al 7% farà scattare bailout

Milano - Mancano meno di due punti percentuali in termini di rendimenti decennali perchè l'Italia rischi di essere costretta a fare ricorso a un piano di salvataggio. E' quanto fa notare, in un articolo pubblicato su Bloomberg, Gary Jenkins, responsabile della divisione di reddito fisso presso Evolution Securities.

www.wallstreetitalia.com/article/1167105/manca-poco-rendimenti-btp-un-rialzo-fino-al-7-fara-scattare-bail...




dicono tuttp e il contrario di tutto...

19:02 - ### Crisi: l'Italia non e' piu' un paese periferico "sicuro" - IL COMMENTO

di Michael Riddell *

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 lug - Ora sappiamo
che la 'barriera' di sicurezza tra i Paesi era un'illusione.

Fino a poco fa, l'Italia e' stata considerata dal mercato
come un Paese periferico "sicuro" e molti investitori
internazionali hanno aumentato il peso dell'Italia
rispetto
ai benchmark come un'alternativa all'esposizione nulla su
Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna. I "tori" dell'Italia
hanno motivato questa tesi sottolineando che mentre il
rapporto tra il debito del settore pubblico e il Pil e' un
preoccupante 120%, l'Italia ha di fatto un debito del
settore privato molto piccolo. Oppure che l'Italia e' troppo
grande per fallire o ancora che ha un mercato delle
obbligazioni di Stato grande e molto liquido, con grandi
acquirenti domestici. Oppure che il rapporto debito
pubblico/Pil e il suo carico di interessi erano molto peggio
nel 1990 e il Paese e' sopravvissuto o che il debito
dell'Italia ha una lunga scadenza media. Gli "orsi"
dell'Italia sostengono invece che il Paese puo' essere visto
come troppo grande per fallire, ma cio' non significa che
questo non possa accadere, ed e' troppo grande per salvarsi.
Oppure che le banche italiane stanno vedendo un lento ma
continuo deterioramento nella qualita' degli asset. O ancora
sottolineano la degenerazione della situazione politica.
Qualunque sia o sia stata la view, la realta' oggi e' che se
il prezzo delle obbligazioni dell'Italia, della Spagna o di
qualunque altro Paese collassa, il costo del prestito sale.
E quando cio' avviene, i costi degli interessi crescono
costantemente e la situazione fiscale si degrada. Questo
mette pressione al settore bancario: quando i titoli sovrani
dei Paesi periferici esplodono, le banche hanno bisogno di
raccogliere sempre piu' capitale per proteggersi dai costi
della futura ristrutturazione dei sovrani, ma questo
capitale bancario diventa sempre piu' costoso proprio nel
momento in cui le banche ne hanno maggiormente bisogno.
Inoltre ci sono le agenzie di rating. L'aumento dei costi
dei sovrani e dei prestiti bancari portera' al declassamento
del rating. Uno dei fattori principali nelle decisioni di
downgrade sembra essere il movimento nei prezzi delle
obbligazioni. In altre parole, il rating del credito in
parte viene abbassato perche' il prezzo dei bond scende. Da
un lato questo e' razionale, dal momento che gli interessi
aumentano quando i rendimenti dei titoli di Stato salgono, e
la capacita' di credito diminuisce. Quando il genio della
fiducia in se stessi esce dalla bottiglia, e' molto difficile
farlo tornare dentro. E' un classico circolo vizioso.

* Team fixed income di M&G Investments


questo tizio potrebbe dire cosi' perche' ha pochi titoli, spera che calino e/o salgano i rendimenti per papparseli ghiotti, visto che e' il suo mestiere...


19:30 - Crisi: Bini Smaghi, Italia e' un Paese ricco, non fallira' mai

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 lug - "L'Italia e'
"un paese ricco, basta guardare gli asset e liabilities. Non
fallira' mai". Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del
comitato esecutivo della Bce a un convegno a Milano. Questo
scenario "deve essere comunque realizzato ogni giorno con
azioni di politica economica e convincendo gli investitori
che questo e' vero". Bisogna farlo "con un programma di
risanamento equo, sostenibile e duraturo, non una tantum".


quest'altro potrebbe dirlo a scopi rassicurativi, come ha fatto draghi e altri in germania...

...e intanto le borse si depurano delle sopravvalutazioni, i tassi sui TdS italiani salgono e si preannunciano manovre lacrime e sangue...

[SM=g7574] [SM=g7574] [SM=g7574]


iandy73
00martedì 12 luglio 2011 09:19
Re: Re: Re:
laplace77, 11/07/2011 23.40:




dicono tuttp e il contrario di tutto...

19:02 - ### Crisi: l'Italia non e' piu' un paese periferico "sicuro" - IL COMMENTO

di Michael Riddell *

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 lug - Ora sappiamo
che la 'barriera' di sicurezza tra i Paesi era un'illusione.

Fino a poco fa, l'Italia e' stata considerata dal mercato
come un Paese periferico "sicuro" e molti investitori
internazionali hanno aumentato il peso dell'Italia
rispetto
ai benchmark come un'alternativa all'esposizione nulla su
Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna. I "tori" dell'Italia
hanno motivato questa tesi sottolineando che mentre il
rapporto tra il debito del settore pubblico e il Pil e' un
preoccupante 120%, l'Italia ha di fatto un debito del
settore privato molto piccolo. Oppure che l'Italia e' troppo
grande per fallire o ancora che ha un mercato delle
obbligazioni di Stato grande e molto liquido, con grandi
acquirenti domestici. Oppure che il rapporto debito
pubblico/Pil e il suo carico di interessi erano molto peggio
nel 1990 e il Paese e' sopravvissuto o che il debito
dell'Italia ha una lunga scadenza media. Gli "orsi"
dell'Italia sostengono invece che il Paese puo' essere visto
come troppo grande per fallire, ma cio' non significa che
questo non possa accadere, ed e' troppo grande per salvarsi.
Oppure che le banche italiane stanno vedendo un lento ma
continuo deterioramento nella qualita' degli asset. O ancora
sottolineano la degenerazione della situazione politica.
Qualunque sia o sia stata la view, la realta' oggi e' che se
il prezzo delle obbligazioni dell'Italia, della Spagna o di
qualunque altro Paese collassa, il costo del prestito sale.
E quando cio' avviene, i costi degli interessi crescono
costantemente e la situazione fiscale si degrada. Questo
mette pressione al settore bancario: quando i titoli sovrani
dei Paesi periferici esplodono, le banche hanno bisogno di
raccogliere sempre piu' capitale per proteggersi dai costi
della futura ristrutturazione dei sovrani, ma questo
capitale bancario diventa sempre piu' costoso proprio nel
momento in cui le banche ne hanno maggiormente bisogno.
Inoltre ci sono le agenzie di rating. L'aumento dei costi
dei sovrani e dei prestiti bancari portera' al declassamento
del rating. Uno dei fattori principali nelle decisioni di
downgrade sembra essere il movimento nei prezzi delle
obbligazioni. In altre parole, il rating del credito in
parte viene abbassato perche' il prezzo dei bond scende. Da
un lato questo e' razionale, dal momento che gli interessi
aumentano quando i rendimenti dei titoli di Stato salgono, e
la capacita' di credito diminuisce. Quando il genio della
fiducia in se stessi esce dalla bottiglia, e' molto difficile
farlo tornare dentro. E' un classico circolo vizioso.

* Team fixed income di M&G Investments


questo tizio potrebbe dire cosi' perche' ha pochi titoli, spera che calino e/o salgano i rendimenti per papparseli ghiotti, visto che e' il suo mestiere...


19:30 - Crisi: Bini Smaghi, Italia e' un Paese ricco, non fallira' mai

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 lug - "L'Italia e'
"un paese ricco, basta guardare gli asset e liabilities. Non
fallira' mai". Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del
comitato esecutivo della Bce a un convegno a Milano. Questo
scenario "deve essere comunque realizzato ogni giorno con
azioni di politica economica e convincendo gli investitori
che questo e' vero". Bisogna farlo "con un programma di
risanamento equo, sostenibile e duraturo, non una tantum".


quest'altro potrebbe dirlo a scopi rassicurativi, come ha fatto draghi e altri in germania...

...e intanto le borse si depurano delle sopravvalutazioni, i tassi sui TdS italiani salgono e si preannunciano manovre lacrime e sangue...

[SM=g7574] [SM=g7574] [SM=g7574]






...adesso aspettiamo anche la depurazione delle schifose sopravvalutazioni degli immobili! [SM=g9128]

dgambera
00martedì 12 luglio 2011 10:32
Re: Re: Re: Re:
iandy73, 7/12/2011 9:19 AM:




...adesso aspettiamo anche la depurazione delle schifose sopravvalutazioni degli immobili! [SM=g9128]





Intanto oggi altra giornata campale sulle borse .... ed io ho cominciato a trasferire fondi sui C/C su cui ho operatività [SM=g7574]
iandy73
00martedì 12 luglio 2011 10:44
Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 12/07/2011 10.32:




Intanto oggi altra giornata campale sulle borse .... ed io ho cominciato a trasferire fondi sui C/C su cui ho operatività [SM=g7574]



....te voi becca' un rimbalzino he?! [SM=g7576]

dgambera
00martedì 12 luglio 2011 10:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iandy73, 7/12/2011 10:44 AM:



....te voi becca' un rimbalzino he?! [SM=g7576]





No.... voglio proprio posizionarmi per 5 anni [SM=p7579]
labottegadelfuturo
00martedì 12 luglio 2011 11:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 12/07/2011 10.46:




No.... voglio proprio posizionarmi per 5 anni [SM=p7579]




perchè l'ottimismo è il profumo della vita eh? [SM=g1748861]
dgambera
00martedì 12 luglio 2011 11:10
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
labottegadelfuturo, 7/12/2011 11:09 AM:




perchè l'ottimismo è il profumo della vita eh? [SM=g1748861]




No... perchè sono sulla barca e se affondo assieme a lei almeno ne ho approfittato finchè ho potuto [SM=g1752723]
labottegadelfuturo
00martedì 12 luglio 2011 11:12
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 12/07/2011 11.10:




No... perchè sono sulla barca e se affondo assieme a lei almeno ne ho approfittato finchè ho potuto [SM=g1752723]



aò, ma stanno aumentando i pessimisti? :P
dgambera
00martedì 12 luglio 2011 11:23
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
labottegadelfuturo, 7/12/2011 11:12 AM:



aò, ma stanno aumentando i pessimisti? :P




Non sono pessimista, però non scarto tutte le possibilità e cerco di entrare in un gioco "win-win", nel senso di "in cui io vinco in ogni caso" [SM=g6942]
laplace77
00martedì 12 luglio 2011 13:58
prove tecniche di governo omonimo...

fonte: il fatto quotidiano

mi paiono superflui i commenti esplicativi...

dgambera
00martedì 12 luglio 2011 15:51
La crisi che non finisce: nell'ultimo anno il 44% degli italiani ha intaccato i risparmi

Finanzaonline.com - 12.7.11/15:26

Quasi metà degli italiani per vivere fa ricorso ai risparmi accumulati negli anni precedenti. E' la sconcertante fotografia sull'impoverimento delle famiglie italiane scattata dall'Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani condotta dal Centro di ricerca Luigi Einaudi e da Intesa Sanpaolo su rilevazioni Doxa.

Se serviva una conferma che la stretta della crisi non ha ancora allentato la presa sui bilanci famigliari la ricerca lascia pochi spazi a dubbi. Sono gli stessi intervistati a condividere questa visione. Per il 45% del campione consultato dalla Doxa la crisi non è terminata e i suoi effetti persisteranno sui bilanci di famiglia. A conferma di ciò solo il 19% degli intervistati dice di non aver mutato per nulla il proprio tenore di vita. Il 21% ha invece rinviato l´acquisto di una casa e il 38% quello di un´auto. Non bastasse, il saldo sulla sufficienza del reddito all´età della pensione è di 27 punti percentuali peggiore rispetto al saldo sul reddito corrente.

La capacità di risparmio necessariamente si deteriora. Le dichiarazioni di "impossibilità a risparmiare" toccano il 52,8 per cento. La impossibilità di risparmiare è più alta nel Mezzogiorno (67,6 per cento). I risparmiatori sono solo il 47,2 per cento del campione e il tasso medio di risparmio (dei risparmiatori) scende al 9 per cento. È lievemente superiore alla media fra i trentenni e i laureati.



Gli investimenti

Solo il 12,5% degli intervistati ha compravenduto attivamente azioni negli ultimi 5 anni. Poco più di un terzo di quanto accadeva nel 2003. Più che di una disaffezione si tratta di una selezione. Il mercato delle azioni interessa gli investitori (pochissimi) che investono attivamente e speculativamente, mentre è quasi scomparso il comportamento del cassettista. Per le posizioni di lungo termine, comunque limitate, i risparmiatori preferiscono il risparmio gestito.
Il 18 per cento degli intervistati ha posseduto forme di risparmio gestito negli ultimi 5 anni, una percentuale in crescita dal 15,9% precedente. È maturato culturalmente l´approccio al risparmio gestito, in quanto la protezione dal rischio (27%) è oggi il motivo prevalente della sottoscrizione, superiore all´extra rendimento che i fondi possono produrre (17%). Quella delle obbligazioni è la asset class più diffusa (24,6% di investitori). Cresce tuttavia la percezione che le obbligazioni non siano strumenti finanziari sicuri in sè. Il 39,9% le ritiene potenzialmente rischiose, contro il 16% di dieci anni fa.

Il 60% degli intervistati tiene più del 10% delle proprie sostanze sul conto corrente in banca. Il 30% lascia sul conto corrente addirittura un terzo della propria ricchezza finanziaria. La fuga nella liquidità è un comportamento coerente con l´incertezza. In ogni caso, il 79,3% degli intervistati si dichiara soddisfatto dei servizi del proprio intermediario bancario. La penetrazione dell´internet banking si impenna, raddoppiando in tre anni e raggiungendo il 25% dei correntisti.


Fonte: Finanza.com
laplace77
00martedì 12 luglio 2011 16:08
Re: prove tecniche di governo omonimo...
laplace77, 12/07/2011 13.58:


fonte: il fatto quotidiano

mi paiono superflui i commenti esplicativi...





update: "dead men talking"

FraMI
00venerdì 15 luglio 2011 14:35
Poveri...e brutti...
www.corriere.it/cronache/11_luglio_15/istat-poverta-famiglie_e5dfcb62-aec1-11e0-82fd-68e04dbc5f...


ALTRI 8 MILIONI IN CONDIZIONI DI POVERTA': POSSONO SPENDERE, IN DUE, MENO DI MILLE EURO AL MESE
In Italia oltre 3 milioni in povertà assoluta
Allarme dell'Istat: sono i «più poveri tra i poveri»,
non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali... [SM=g1746735]
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