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Dead men working

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2015 08:57
08/01/2009 13:38
 
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Quota
Alla Fiat «sospesi» anche gli impiegati

Nel gruppo Fiat, l'onda della cassa integrazione arriva fino ai colletti bianchi. «La fermata degli impianti ha rallentato anche l'attività amministrativa e così dopo le misure prese nei mesi scorsi per le maestranze operaie degli stabilimenti di tutto il gruppo adesso tocca ai dipendenti amministrativi, commerciali e tecnici che nel gruppo sono circa 5mila», spiegano dal Lingotto. Nelle prime due settimane di febbraio saranno in cassa integrazione circa 2mila impiegati, di cui 1.200 a Mirafiori e nel settore Costruzioni Speciali e 800 a Mirafiori e Stura in Powertrain.

Per il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo «questo conferma che la crisi è ben lungi dall'essere conclusa e sotto controllo. È indispensabile conoscere su quali prodotti si sta lavorando per rilanciare la Fiat e capire in che relazione sia la cassa integrazione degli impiegati con il proposito di nuove alleanze.È urgente l'intervento del governo a tutela del patrimonio italiano dell'autoveicolo ». A sollecitare il piano del Governo ieri è stato anche il sindacato autonomo dei meccanici, la Fismic: «La situazione è preoccupante. È opportuno che le istituzioni locali aprano al più presto un tavolo di discussione con il governo per fronteggiare la crisi».
Sui mercati internazionali, intanto, cresce la quota di mercato delle auto del Lingotto. Le vendite del brand Fiat in Gran Bretagna nel 2008 sono calate del 6,67%, ma la quota di mercato è salita da 2,22% a 2,81 per cento. In Germania, invece, il mese scorso le immatricolazioni del Lingotto sono scese del 4,73% rispetto a un anno prima, mentre la quota di mercato è salita dal 2,47% al 2,52 per cento.

Gli stabilimenti dell'auto italiani per ora rimangono tutti fermi. Per la riapertura bisognerà aspettare il 19 gennaio. Nella giornata grigia di ieri, però, non è mancata una nota positiva: la riapertura dello stabilimento di Termoli, in provincia di Campobasso. I quasi mille operai che producono i motori otto valvole, rimasti fermi dal 25 novembre a causa del calo delle commesse, sono tornati al lavoro. Dal 12 gennaio toccherà ai dipendenti del reparto 16 valvole, mentre il 26, infine, sarà il turno del settore cambi. Non torneranno al lavoro, invece, gli interinali ai quali è scaduto il contratto lo scorso dicembre.

Intanto da Melfi i dirigenti regionali della Fiom- Cgil sono tornati a ribadire che «è necessario mantenere la missione produttiva legata al «segmento B» (Fiat, Lancia, Alfa Romeo). Questa è la ragione per cui è nato lo stabilimento lucano». Nel lungo periodo poi sarà necessario che «le imprese che operano nel settore della componentistica si avviino sulla strada della diversificazione produttiva, quindi non solo auto, ma anche altri mezzi di trasporto, elettrodomestici, edilizia».
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