Juncker: «Evitare licenziamenti massicci e prematuri»
"Non procedete a licenziamenti massicci e prematuri". E' questo l'appello lanciato dall'Eurogruppo ieri sera. Il presidente Jean Claude Juncker ha indicato che dopo la crisi finanziaria e la recessione ora "si aprirà una crisi sociale, siamo molto preoccupati". L'indicazione é di utilizzare tutti gli strumenti possibili per sostenere forme di disoccupazione parziale non definitiva. Nel 2009 e nel 2010 si prevede la perdita di 8,5 milioni di posti di lavoro nella Ue.
Essendo un gruppo informale l'Eurogruppo non ha scritto un appello nero su bianco, ma l'impressione è che i governi ritengano che la pressione sociale possa montare rapidamente man mano che la crisi si estenderà. Qui sta la complicazione della congiuntura in questi mesi: "Siamo nella fase peggiore della recessione anche se cominciamo a vedere dei segnali positivi", ha sintetizzato il commissario Ue Joaquin Almunia. "E' comunque troppo presto per dire che siamo a un punto di svolta", dice Juncker.
Devono infatti passare diversi mesi prima che la crescita economica torni a quota 0 e la superi (otto-nove mesi), altro tempo dovrà passare prima che gli effetti della ripresa si riversino sul mercato del lavoro riflettendosi sull'andamento di disoccupazione e occupazione.