Usa, migliore del previsto il dato sulla disoccupazione
È migliore del previsto il dato sulla disoccupazione negli Stati Uniti di aprile. Il mese scorso, secondo il sondaggio effettuato dalla società Adp, le aziende hanno tagliato 491mila posti. Un dato molto inferiore alle stime degli analisti (secondo un sondaggio dell'agenzia Dow Jones avrebbero dovuto essere 650,000). Sono numeri che comunque testimoniano ancora una volta la debolezza del mercato del lavoro statunitense, colpito dalla recessione. «Le aziende stanno tagliando e continueranno a farlo per tutto il 2010» stima John Silva, capo economista di Wachovia, interpellato dall'agenzia Bloomberg. Ma il dato, se confrontato con quello di marzo, mostra comunque una certa frenata nell'aumento dei disoccupati. La stima dei posti di lavoro persi a marzo, oltretutto, è stata rivista al ribasso a 708 mila, rispetto alla precedente stima di 742mila.
Venerdì prossimo il Dipartimento del Lavoro renderà noti i dati ufficiali sulla disoccupazione negli Stati Uniti ad aprile: gli economisti prevedono un rialzo del tasso di disoccupazione dall'8,5% all'8,9%, il livello più alto dal settembre 1983.
Un altro rapporto ha evidenziato che i licenziamenti programmati negli Stati Uniti hanno segnato un incremento del 47% ad aprile rispetto a un anno fa. In base al sondaggio realizzato dalla società specializzata Challenger, Gray & Christmas, sono saliti a 132.590 dai 90.015 di aprile 2008. Il maggior numero di tagli riguarda gli enti pubblici e l'industria automobilistica con una incidenza complessiva del 39% sul totale dei tagli occupazionali previsti.