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Dead men working

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2015 08:57
07/05/2009 19:40
 
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L'occupazione cala, ma non crolla

Non ci sarà nel 2009 la temuta emorragia di posti di lavoro. Il calo degli occupati nel settore privato sarà del 2%, pari a 220mila unità. Un saldo negativo causato dalla mancata nuova occupazione più che da tagli: saranno circa 700mila in meno gli ingressi rispetto al 2008, mentre le uscite dal mercato del lavoro (per pensionamento o scadenza di contratto) sono in linea con quelle dell'anno scorso. Si riducono anche i contratti a tempo determinato di quasi il 50 per cento. E soprattutto cambia la composizione dell'occupazione: meno immigrati (la domanda è in calo del 48%) e più lavoratori qualificati, a partire dai laureati. Sono i dati che emergono dalle anticipazioni del sistema informativo Excelsior, realizzato dall'Unioncamere e dal ministero del Lavoro, su 57mila imprese.

«La congiuntura è negativa, ma non drammatica. Le aziende hanno fatto il loro dovere e iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel», ha commentato il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello. Secondo il Rapporto Unioncamere la previsione è che il Pil nel 2009 cali del 4,2. Nonostante ciò il 48% delle aziende investirà in ricerca e innovazione. Il credito resta un problema fondamentale per il 20% degli intervistati, una percentuale in calo rispetto ai mesi scorsi: ciò può essere interpretato sia come un migliore comportamento delle banche, sia come una minore richiesta di finanziamenti. Visto che il credit crunch resta un'emergenza, le Camere di commercio si sono impegnate a pagare le fatture entro 30 giorni.

La crisi allarga il divario tra Nord e Sud
C'è un aspetto, però, che la crisi ha aggravato: la differenza territoriale Nord-Sud. «Servono politiche adeguate», ha detto Mondello. La pressione del Pil meridionale per quest'anno è del 4,8. Resta un calo anche nel 2010 dello 0,8 a fronte di un aumento del Pil del Nord-Ovest dello 0,7% e del Nord-Est dello 0,3 per cento. «Il risveglio del Sud è una condizione necessaria per lo sviluppo di tutto il Paese», ha insistito Mondello. Un richiamo subito raccolto dal sottosegretario allo Sviluppo Adolfo Urso, intervenuto alla presentazione del Rapporto: «L'Italia sta reagendo alla crisi, il rilancio del Sud è una priorità nazionale».
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