Il consumatore è in piena recessione
Il consumatore italiano non pensa di potersi permettere progetti di spesa per più di due-tre giorni.
Il consumatore italiano, insomma, pensa in piccolo e tira la cinghia.
In effetti, in Italia non c'è stato ancora nulla di paragonabile allo "sboom" dei paesi in cui lo sgonfiarsi della bolla immobiliare prima, del credito al consumo e delle carte di credito, poi, ha determinato un crollo repentino, verticale, devastante delle vendite. Non c'è stato lo sboom, perché, prima, non c'era stato il boom: da anni, redditi e consumi italiani sono ai limiti dell'asfittico. Questo, tuttavia, vuol dire che la ripresa, quando arriverà, sarà più lenta ed incerta e che la crisi, se arriverà a colpire duro, troverà un organismo già indebolito. Soprattutto, perché il malessere dell'economia italiana, che viene da lontano e che la crisi globale può solo aggravare, ha già intaccato la resistenza di quelle classi medie che sono il nerbo dell'esercito dei consumatori.
www.repubblica.it/2009/02/sezioni/economia/crisi-13/chi-ci-guadagna/chi-ci-guada...
Ritengo si sottintenda che la bolla è scoppiata anche in Italia ma che non assistiamo agli effetti devastanti che si registrano negli USA sui consumi, perchè in Italia la situazione dei redditi era già critica e, dunque, il consumatore era già abituato a tirare la cinghia.
Sui redditi medi concordo, ma per il resto mi sembra tutto troppo ottimistico.
[Modificato da nomentano 07/02/2009 23:31]
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La calunnia è un venticello-Va scorrendo,va ronzando,
Nelle orecchie della gente- S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli -Fa stordire e fa gonfiar.
(Il barbiere di Siviglia)