E' morto il tassista picchiato a Milano per un cane
Stamattina purtroppo Luca Massari, il tassista di 45 anni entrato in coma dopo essere stato picchiato per aver investito un cane, è morto in ospedale. Non era mai uscito dal coma anche se il quadro neurologico era rimasto invariato. Era notizia di ieri che Luca avesse iniziato a respirare da solo. Era stato trasferito, infatti, dal reparto di Rianimazione in Neurochirurgia al Fatebenefratelli.
"Il miglioramento che noi tutti aspettiamo - aveva detto ieri il fratello - è un segnale, visivo, vocale, qualsiasi segnale, che per ora non c'è stato. Per adesso ho la sensazione che Luca sia in coma profondo, non vedo sofferenza, non sembra percepire il suo stato. E questa è la cosa buona, ma pensa ad essere intrappolato in un corpo così...".
La fidanzata Patrizia gli è stata sempre accanto e già sognava di poterlo trasferire in una struttura di riabilitazione. Ora è distrutta. Si aggrava la posizione degli aggressori di Massari, in carcere: ora sono responsabili di omicidio.
LA VICENDA
L'uomo, 45 anni, era stato aggredito domenica 10 ottobre dopo aver investito il cane senza guinzaglio di una donna residente nella zona. Ne era seguita un lite sfociata nell'aggressione del tassista che è caduto sbattendo la testa ed è finito in coma. Le sue condizioni, da subito apparse gravissime, non hanno avuto miglioramenti significativi nel mese trascorso dal ricovero al Fatebenefratelli.
Solo ieri, però, una piccola speranza sembrava essersi accesa dopo il trasferimento dal reparto Rianimazione a quello di Neurochirurgia. Ma nelle scorse settimane, gli stessi medici, nello scandire i bollettini medici, non avevano mai rilevato particolari miglioramenti, constatando piuttosto la gravità dei danni cerebrali riportati e il perdurare del coma.
Per l'aggressione sono state già arrestate tre persone dopo le indagini della polizia rese complicate dalla reticenza di molti residenti nel denunciare l'accaduto, avvenuto in pieno giorno davanti a decine di testimoni. Ora l'ipotesi di reato a carico di Morris Ciavarella, Pietro Citterio e Stefania Citterio passa da tentato omicidio a omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi.
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