Notizie macro - Crescita e globalizzazione

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laplace77
00lunedì 11 gennaio 2010 21:47
Re: Re: il decoupling e' servito...
fabio_c, 11/01/2010 21.34:


A proposito di esportazioni di auto, ecco un curioso paradosso della crisi.

Dal sito dell'agenzia "Bloomberg.com":
La Lettonia diventa esportatore netto di auto, con le Banche che liquidano i collaterali
di Niklas Magnusson e Aaron Eglitis

«24 dicembre (Bloomberg) - La Lettonia, che non produce veicoli da sé, è diventato un esportatore netto di automobili, quando le banche nel paese baltico dipendente dai salvataggi liquidano i veicoli che sono stati dati in garanzia da parte dei debitori insolventi.
...
"Si tratta di attività liquide - una vettura ha sempre un valore di mercato," ha detto Mancinskis il mese scorso. "Siamo in grado di venderle all'estero, qualcuna con una perdita e qualcuna con un profitto."
...»

fabio



allora pure Dubai, visto che si dice che in aeroporto ci sono ammassi di auto abbandonate (io ci sono stato un po' prima di lehman...)

[SM=p7579]


fabio_c
00lunedì 11 gennaio 2010 21:58
Re: Re: Re: il decoupling e' servito...
laplace77, 11/01/2010 21.47:



allora pure Dubai, visto che si dice che in aeroporto ci sono ammassi di auto abbandonate (io ci sono stato un po' prima di lehman...)

[SM=p7579]




Già, i Creditori potrebbero iniziare a farlo da adesso.

fabio
(sylvestro)
00mercoledì 13 gennaio 2010 17:02
laplace77
00venerdì 15 gennaio 2010 09:55
confronti...
questi li conoscete...





a oggi, il debito e' 1.800 miliardi di €...

tanto per capire quanti sono (oltre che 30k a testa circa), indovinate di chi si parla qua:

Dal lancio delle riforme economiche e l'apertura delle frontiere alla fine degli anni 70 e l'adesione al Wto nel 2001, gli investimenti esteri sono passati da 80mila dollari nel 1979 a 40,7 miliardi nel 2000 a 92,4 nel 2008, per un totale di 853 miliardi di dollari in circa 10 anni

[SM=g7574]

grella
00lunedì 18 gennaio 2010 11:50
Dubai World: vendita debito banche

(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Timorose di perdere tutto, le banche creditrici di Dubai World hanno deciso di collocare sul mercato il debito del conglomerato emiratino.Le banche di Dubai cercano cosi' di ridurre la propria esposizione. Secondo il Financial Times, uno dei creditori la settimana scorsa avrebbe offerto agli investitori 100 mln del debito dovuto da Dubai. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno al 70% del valore del debito, indicano gli operatori. Ma, stando al FT, non e' detto che la transazione andra' in porto.

it.finance.yahoo.com

serafin.
00lunedì 18 gennaio 2010 17:48
La Grecia è fritta

Grecia: Borsa in forte calo
Agricoltori bloccano le strade

18 gennaio, 17:39
(ANSA) - ATENE, 18 GEN - La Borsa di Atene ha chiuso oggi in forte calo, mentre il 'piano di stabilita' del governo greco e'sul tavolo dell'Eurogruppo e dell'Ecofin. Gli agricoltori hanno bloccato la rete autostradale nel primo degli scioperi previsti contro la crisi economica e le misure di austerita'.I blocchi sulle principali arterie terrestri ed ai valichi di confine, sono contro la crisi del settore: gli agricoltori chiedono il pagamento di sussidi arretrati e nuovi aiuti dal governo.

www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/01/18/visualizza_new.html_1674843...
grella
00mercoledì 20 gennaio 2010 00:04
FISCO: BONDI, TASSIAMO I CONSUMI INVECE DEI REDDITI

Se mi sento sempre più svedese un motivo ci sarà..........

FISCO: BONDI, TASSIAMO I CONSUMI INVECE DEI REDDITI

In questo modo, ha spiegato Bondi, l'Iva supererebbe l'Irpef e "i ceti sociali piu' alti pagherebbero di piu': lo Stato se ne avvantaggerebbe" .
www.wallstreetitalia.com/

 




I consumi precipitano lui che fa?........li tassa [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g9589]


dgambera
00mercoledì 20 gennaio 2010 00:15
Re: FISCO: BONDI, TASSIAMO I CONSUMI INVECE DEI REDDITI
grella, 20/01/2010 0.04:


Se mi sento sempre più svedese un motivo ci sarà..........

FISCO: BONDI, TASSIAMO I CONSUMI INVECE DEI REDDITI

In questo modo, ha spiegato Bondi, l'Iva supererebbe l'Irpef e "i ceti sociali piu' alti pagherebbero di piu': lo Stato se ne avvantaggerebbe" .
www.wallstreetitalia.com/

 




I consumi precipitano lui che fa?........li tassa [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g9589]






In questo modo la gente smette pure di mangiare.

Se solo si potesse decurtare lo stipendio a certa gente per ogni quazzata che spara [SM=g7667]
(sylvestro)
00mercoledì 20 gennaio 2010 21:07
grella
00giovedì 21 gennaio 2010 20:34
Cina/Banca Mondiale: Segnali di 'bolla' nel settore immobiliare

In 2010 crescita cinese al 9%, superiore media mondiale al 2,7%
Roma, 21 gen. (Apcom) - La Banca mondiale manda segnali di preoccupazione per l'economia cinese. Nella Rapporto sulle previsioni economiche, il direttore responsabile della divisione sulle tendenze economiche, Andrew Burns, ha riferito di percepire "segnali di bolla" per l'economia cinese in particolare nel settore immobiliare. Segnali che, secondo il Rapporto, sono a conoscenza delle autorità di Pechino. La Banca mondiale prevede che nel 2010 la crescita cinese sarà pari al 9%, molto superiore alla media mondiale che si attesterà al 2,7%. Già dal settembre scorso, il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick, aveva avvertito del "sorgere di nuovi pericoli" a causa dell'eccezionale crescita del credito in Asia e in particolare in Cina mentre a novembre aveva parlato di "rischi" di bolle finanziarie a Pechino. (Con fonte Afp)
www.wallstreetitalia.com


grella
00giovedì 21 gennaio 2010 20:39
Cina inizia il processo di restrizione della politica monetaria
L'incremento del coeffiente di riserva segue altre due misure di restrizione della politica monetaria prese dalla banca centrale. La prima riguarda l'incremento del rendimento di titoli a un anno per 20 miliardi di yuan di 8 punti base all'1,8434% dopo che il rendimento è stato stabile nelle 20 aste precedenti.

La banca ha inoltre drenato un record di 200 miliardi di yuan attraverso gli accordi di riacquisto del bond a 28 giorni assicurando un ritiro di fondi netti dal mercato questa settimana. Il primo aumento da giugno 2008 del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche serve però soltanto a stabilizzare la crescita dei prestiti e non riflette una stretta della politica monetaria.

E' chiaro quindi che con l'aumento dei requisiti sui depositi di riserve in yuan in Cina è iniziata la prima fase di restringimento della politica monetaria che stabilisce un tasso del 15,5% (dal 15%) per le grandi banche. Inoltre la manovra aprirà le porte a un futuro apprezzamento dello yuan, a detta di Flemming Nielsen, analista di Danske Bank, secondo cui sono stati i timori su un'infiammata inflativa e su una bolla speculativa che hanno portato la Pboc a intervenire sui requisiti delle riserve in yuan.

A cambiare sono proprio gli obiettivi della Banca centrale cinese che non deve più solo dare supporto all'economia, ma anche controllare il rialzo dell'indice dei prezzi al consumo e le speculazioni sugli asset. A dare segnali positivi è stata la pubblicazione della bilancia commerciale della maggiore economia emergente che ha registrato un netto rialzo nelle esportazioni tornate ai livelli pre-crisi.

Dal quadro presentato da Nielsen, sembra quindi coerente aspettarsi un rialzo dello yuan nei confronti del dollaro che inaugurerà invece la seconda fase di politica monetaria restrittiva nel secondo trimestre del 2010 a cui si accompagnerà verosimilmente anche un rialzo dei tassi di interesse di riferimento.

Tra l'altro oggi Standard and Poor's ha confermato i rating della Cina a A+ sul lungo termine e A-1+ sul breve con outlook stabile. A fare da sostegno al merito di credito della Repubblica Popolare sono l'ampio surplus delle posizioni sull'estero, il forte potenziale di crescita e il modesto debito pubblico.

Questi punti di forza controbilanciano le rilevanti passività che potrebbero emergere nel settore bancario se l'economia dovesse incorrere in un prolungato rallentamento. Un altro punto di debolezza della Cina è il ricorso a strumenti amministrativi, quali il controllo diretto del credito, per la gestione macroeconomica.
www.milanofinanza.it


grella
00venerdì 22 gennaio 2010 17:30
FED: SALTA IL VOTO AL SENATO SU BERNANKE

Stando alle ultime voci la riconferma di Ben Bernanke alla guida della Fed potrebbe essere in pericolo. Il mandato scade a fine mese. Necessari 60 voti a favore, slitta la decisione.
Il leader della maggioranza democratica al Senato Usa, Larry Reid non ha ancora fissato il voto per la riconferma del presidente della Fed, Ben Bernanke alla guida dell'istituto per un secondo mandato.

Reid ieri si e' incontrato con Bernanke, il cui mandato scade il 31 gennaio.
www.wallstreetitalia.com

laplace77
00venerdì 22 gennaio 2010 20:13
pacatamente catastrofista...

...da applauso...

...riportato da petrolio

[SM=g8079]




dice certe cose, tipo "ecoimperialism"...

a me vengono in mente parallelismi strani...

tipo che i nazi fecero la WW2 dicendosi socialisti
e mo' l'americani fanno la WW3 dicendosi ecologisti

...vedetevelovelolovelovelolo...



PS: sono daccordo con bencobenco cmq

nobear, 22/01/2010 15.33:


Scusate ma non sono d'accordo e mi spiace ripetermi. Lo faccio solo perché c'entra con quanto stiamo analizzando qui. Una crisi così non c'è mai stata nella storia del mondo. Punto.
Le sue evoluzioni sono imprevedibili, in un senso o nell'altro.
Una cosa è sicura: fin'ora non abbiamo visto nulla, ora si comincerà a ballare. Si avvicina marzo.



a marzo parte un'ondata di reset ARM e ALT-A

ma e' solo una battaglia, magari decisiva per qualche banca...

...la guerra e' un'altra...

laplace77
00venerdì 5 febbraio 2010 00:24
TOTODEFAULT

parole grosse, titoloni sbattuti li'...




fonte: corriere

Perdite superiori al 2% anche a Parigi e Londra

Madrid crolla e spaventa le Borse
Tonfo dell'Ibex: -5,94, Milano - 3,45%


Pesano i timori sul debito e la tenuta dell'economia dei «Pigs»: Portogallo e Irlanda, oltre a Grecia e Spagna


MADRID - Il timore per i conti pubblici di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna - raggruppati dagli addetti ai lavori sotto l'acronimo «Pigs», che in inglese significa maiali - ha portato i listini europei a una delle sedute peggiori da un anno e mezzo a questa parte. Particolarmente bersagliata Madrid (l'Ibex ha perso quasi il 6%), Lisbona (in flessione di circa il 5%) e Atene (-3,33%). Male anche Milano (dove il Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,45%), mentre a Francoforte, Parigi e Londra i cali si sono attestati attorno al 2%. I listini europei - con Wall Street penalizzata dai dati negativi sull'occupazione, hanno cominciato a peggiorare dopo metà seduta, dopo le le del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che giovedì ha dato il via libera al piano di risanamento proposto da Atene, pur ammonendo gli altri Paesi membri in difficoltà con il debito a correre ai ripari e a rispettare il piano di stabilità.

EFFETTO DOMINO DOPO GRECIA - È dunque, nonostante l'attinenza con «Pigs» e maiali, è l'influenza «greca» quella che spaventa le Borse d'Europa. Lo scivolone della Borsa spagnola, penalizzata dal peggioramento dei conti pubblici e dalle voci relative a un possibile abbassamento dell'outlook sull'economia da parte delle agenzie di rating, ha trainato al ribasso i listini europei: un effetto che non si è fermato neanche con la decisione della Bce di confermare all'1% il tasso di riferimento dell'Eurozona.

GLI INDICI - L'indice Ibex 35 della Borsa di Madrid ha registrato alla chiusura dei mercati una caduta del 5,94%, a 10.241,7 punti, in un clima di sfiducia nei confronti della tenuta dell'economia nazionale. È il peggior risultato per la borsa spagnola da novembre del 2008. Anche Piazza Affari ha chiuso in pesante ribasso. Il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 3,45% a 21.404 punti e il Ftse All Share il 3,34% a 21.938 punti. Chiusura negativa anche per le altre piazze europee: il Dax di Francoforte ha perso il 2,45%, il Cac40 di Parigi il 2,75%, a Londra il Ftse 100 si ferma -2,17%. Molto male anche Lisbona, che ha perso il Lisbona -5,3%. A livello di settori i listini sono stati penalizzati dal calo del comparto bancario (-5,44%), nonostante i conti sopra le attese di Deutsche Bank (-4,68%) e Santander (-9,4% a Madrid). Giù anche l'auto (-3,69%), mentre ha limitato le perdite il settore tlc (-0,46%), grazie ai risultati positivi pubblicati questa mattina da Vodafone (+3,57%). A Milano ha perso meno del mercato Telecom (-1,81%), nel giorno dell'incontro tra l'ad Franco Bernabè e il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola per discutere sulle strategie future del gruppo, dopo le numerose indiscrezioni di una possibile fusione tra la società tlc e il socio di riferimento Telefonica. In forte calo le banche con Intesa Sanpaolo a -5,33%, Mediobanca -5,24%, Unicredit -5,01%9 e Bpm -4,83%.

FRENATA A WALL STREET - Chiusura in rosso a Wall Street sulla scia delle preoccupazioni per l'occupazione e per i deficit di bilancio di Spagna e Portogallo dopo la Grecia: l'indice Dow Jones, dopo esser sceso brevemente sotto quota 10.000, ha chiuso a 10.002,18 punti (-2.61%), mentre il Nasdaq è arretrato a 2.125,43 (-2.99%) In perdita anche l'indice S&P 500 a 1.063,11 punti (-3,11%).


04 febbraio 2010


per fortuna che la I di pigs era gia' presa dall'irlanda...

[SM=p7579]


fare un mutuo IN EURO A 30 ANNI in un paese
che rischia di essere buttato fuori...

...che 30 anni sono lunghi, vai a sapere...

...che sul mutuo c'e' scritto tot EURO,
mica petecchie dello stranistan...

[SM=g1750163]

dgambera
00venerdì 5 febbraio 2010 08:32
Re: TOTODEFAULT
laplace77, 05/02/2010 0.24:


per fortuna che la I di pigs era gia' presa dall'irlanda...

[SM=p7579]


fare un mutuo IN EURO A 30 ANNI in un paese
che rischia di essere buttato fuori...

...che 30 anni sono lunghi, vai a sapere...

...che sul mutuo c'e' scritto tot EURO,
mica petecchie dello stranistan...

[SM=g1750163]





Per un periodo le I erano 2 [SM=g1750163]

Quoto per il panico che stanno seminando: pensa un attimino alle NTN: adesso si intaccano quelle dei "meno resistenti" [SM=g1749713]
serafin.
00venerdì 5 febbraio 2010 16:29

mi tremano le vene dei polsi e anche il portafogli nella tasca dietro


ALERT: SIAMO DI FRONTE ALLA PIU' GROSSA BOLLA DELLA STORIA
di WSI
Non solo immobiliare, ma anche azionario e mercato del credito. In Cina sono i $2400 miliardi di riserve valutarie, pari al PIL della Norvegia, a dover preoccupare. Sistema piramidale di dimensioni enormi, che non riguarda solo Pechino ma tutta l'Asia.

www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=860927



tadadadaadddddaaaaaaaaaaa

"Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. (Pegasus))


Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni».

Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada. (Grella)


Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni».


Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati». (Laplace77)


Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni».


Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno."( Bencobenco )


grella
00venerdì 5 febbraio 2010 17:07
Re: TOTODEFAULT
laplace77, 05/02/2010 0.24:


parole grosse, titoloni sbattuti li'...




fonte: corriere

Perdite superiori al 2% anche a Parigi e Londra

Madrid crolla e spaventa le Borse
Tonfo dell'Ibex: -5,94, Milano - 3,45%


Pesano i timori sul debito e la tenuta dell'economia dei «Pigs»: Portogallo e Irlanda, oltre a Grecia e Spagna



fare un mutuo IN EURO A 30 ANNI in un paese
che rischia di essere buttato fuori...

...che 30 anni sono lunghi, vai a sapere...

...che sul mutuo c'e' scritto tot EURO,
mica petecchie dello stranistan...

[SM=g1750163]




Oddio , sai che sta cosa l'avevo un pò rimossa dai miei pensieri? ..........pensa che succederebbe nel caso di ritorno alla lira...........ai voglia a dà capocciate al muro... [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g9589] [SM=g1752717]

Un prestito è per sempre.........( tranquilli non ve molliamo più...........)!!! [SM=j7568] [SM=g1934144]




(sylvestro)
00venerdì 5 febbraio 2010 18:27
Re:
serafin., 05/02/2010 16.29:



mi tremano le vene dei polsi e anche il portafogli nella tasca dietro
...
Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno."(Sylvestro)
...




[SM=g7840] Mi hai riservato la piazza d'onore [SM=j7568]


[SM=g1747536] Lusingato per la scelta [SM=g7576]


(Pero' io non mi sono mai sentito un catastrofista [SM=g1749704] )
grella
00venerdì 5 febbraio 2010 19:50
News............
Euro tocca 1,35 sul $...........Dow J............9865..........son mazzate.............Gold 1050 .........light 70,13...........[SM=j7568]

Roubini aveva ragione come al solito, per questo tutti gli davano del cogl**ne................. [SM=g7574]








laplace77
00venerdì 5 febbraio 2010 21:40
Re: Re:
(sylvestro), 05/02/2010 18.27:




[SM=g7840] Mi hai riservato la piazza d'onore [SM=j7568]


[SM=g1747536] Lusingato per la scelta [SM=g7576]


(Pero' io non mi sono mai sentito un catastrofista [SM=g1749704] )




io pensavo a bencobenco infatti...

[SM=p7579]

(sylvestro)
00venerdì 5 febbraio 2010 22:40
(sylvestro)
00venerdì 5 febbraio 2010 22:42
(sylvestro)
00venerdì 5 febbraio 2010 22:43
(sylvestro)
00venerdì 5 febbraio 2010 22:44
serafin.
00venerdì 5 febbraio 2010 22:53
Re: Re: Re:
laplace77, 05/02/2010 21.40:




io pensavo a bencobenco infatti...

[SM=p7579]





azzz mi sono sbagliato


scusa Syllllllllllllll

[SM=g7600]
(sylvestro)
00venerdì 5 febbraio 2010 22:56
Re: Re: Re: Re:
serafin., 05/02/2010 22.53:




azzz mi sono sbagliato


scusa Syllllllllllllll

[SM=g7600]



... e che non si ripeta ma piu' [SM=g6942]


(come si fa a confondere un bel ragazzo come me con ... [SM=g1749697] )

(sylvestro)
00mercoledì 17 febbraio 2010 16:22
Ripresa, il rischio è un andamento a “W”

17/02/2010

Possiamo davvero contare su una solida crescita globale? Le ultime statistiche della zona-euro sembrano dire il contrario. Secondo il quotidiano francese Le Monde, anzi, hanno avuto l’effetto di una vera e proprie doccia fredda. Nel quarto trimestre del 2009, infatti, l’economia del Vecchio Continente ha registrato un incremento estremamente contenuto: +0,1%. Secondo gli economisti di Natixis, il risultato è che «un’interruzione della ripresa» nel primo trimestre di quest’anno, dipesa principalmente dalla glaciazione del commercio mondiale, non è da escludere. Altrimenti detto, lo scenario che si prospetta è quello di un recupero a “W”.

Ad oggi, 2.900 miliardi di dollari (2.122 miliardi di euro) di denaro pubblico sono stati dispensati dai governi di tutto il mondo per sostenere le economie. Secondo il Fondo monetario internazionale, in media, i Paesi del G20 hanno visto per questo crescere il debito pubblico al 99% del pil, e lo vedranno salire ancora al 107% nel 2010 e al 118% nel 2014. «C’è stato un deterioramento colossale delle finanze pubbliche», osserva l’economista Philippe Brossard, presidente di Macrorama.

Quindi via a politiche di austerity? Henri Sterdyniak, dell’Osservatorio francese sulla congiuntura economica (OFCE) non ne è certo. Un piano fatto di aumento delle imposte e di diminuzione delle spese rappresenterebbe circa l’1% del pil: «Ovvero un punto di crescita in meno. Si rischierebbe di mettere una zavorra alla ripresa». E proprio da qui potrebbero essere poste le basi di un andamento della crescita a “W”.
(sylvestro)
00mercoledì 17 febbraio 2010 17:50
Carlo Pelanda mercoledì 17 febbraio 2010

Ecco perché l'Italia rischia di finire come la Grecia

Il mercato teme una ricaduta nella recessione in Europa. I dati, infatti, mostrano una ripresa molto robusta in Cina, zoppicante ma in via di accelerazione in America, e stagnazione nell’eurozona complicata dal crescente rischio percepito di insolvenza dei debiti sovrani di Grecia, Spagna e altri. Qual è il problema? Quale la soluzione di breve-medio termine?

In realtà la lentezza delle economie europee nel riprendersi dopo recessioni globali è osservabile da almeno 20 anni, particolarmente in quelle dei primi anni ’90 e del 2000-02. Dopo quest’ultima ci sono voluti ben tre anni prima che la disoccupazione fosse riassorbita in Germania, e quattro prima che il Pil italiano tornasse a crescere in modo sensibile, nel 2006.

Si aggiungano altri due dati storici. Dai primi anni ’90: (a) l’economia europea tende a crescere circa la metà di quella americana e un quarto di quella cinese, l’italiana circa la metà di quella europea; (b) i debiti pubblici degli Stati europei tendono a crescere, segno che devono finanziare in deficit, per crescita insufficiente, i loro modelli di Stato sociale.

Appare evidente che il problema europeo non sia di contingenza, ma riguardi un modello che non funziona. Gli Stati dell’eurozona sono differenziati per situazioni storiche, più o meno industrializzati, e geografiche, centro o periferia del sistema economico internazionale, ma tendono a essere omogenei sul piano del modello: alta tassazione che finanzia protezioni sociali ed enormi apparati pubblici, molti vincoli burocratici all’attività economica, poca concorrenza e quindi elevati costi sistemici.

L’efficienza gestionale del modello è maggiore o minore nei diversi Stati, ma in tutte le nazioni dell’eurozona mostra di avere un effetto depressivo costante sulla crescita. In particolare, le principali economie dell’eurozona - Germania, Francia e Italia che insieme ne fanno circa i 2/3 del Pil complessivo - mostrano insufficienti consumi e investimenti nel mercato interno e la tendenza a bilanciare questo gap forzando l’export.

Nel ciclo economico globale corrente bisognerebbe aumentare la crescita interna per compensare la riduzione delle esportazioni. Ma il tipo di modello detto, combinato con un valore di cambio de-competitivo dell’euro, perché tenuto artificialmente alto da una Bce con la sola missione di contenere l’inflazione e senza responsabilità per la stimolazione della crescita, non lo permette perché soffoca la vitalità del mercato.

Così, semplificando, è spiegabile la lentezza europea nel riprendersi dopo botte globali. Ma il problema principale è che almeno da un ventennio il modello inefficiente è finanziato a debito, per questo arrivato in tutte le euronazioni a livelli insostenibili. Quindi gli Stati si trovano intrappolati in un triangolo infernale: modello rigido, alto debito, moneta de-competitiva.

Se non si modifica uno dei tre lati la bassa crescita durerà per almeno un lustro, con ricadute in recessione e disoccupazione elevata. Molti invocano un cambio di modello (riforme strutturali). Anche chi scrive. Ma, realisticamente, non si vede come la politica possa ottenere il consenso per ridurre i costi statali e liberalizzare i sistemi in poco tempo, per giunta nella priorità del rigore che inibisce detassazioni.

Una riorganizzazione europea del debito è fattibile, va fatta, ma non porterebbe un impulso alla crescita. Quindi l’unica azione che resta, spiace dirlo per il rischio di inflazione connesso, è la svalutazione dell’euro per pompare le esportazioni globali e con queste la crescita dell’eurozona altrimenti non ottenibile nel breve-medio termine.

www.carlopelanda.com
dgambera
00giovedì 18 febbraio 2010 15:19
La popolazione continua a crescere grazie agli immigrati

Popolazione italiana in crescita, anche se si registra un calo delle nascite e un aumento dei decessi. A far quadrare i conti sono i dati del movimento migratorio con l'estero e la forte propensione alla maternità delle donne immigrate, alle quali si devono 94mila nascite lo scorso anno, pari al 16,5% del totale. Lo attestano gli indicatori demografici 2009 dell'Istat. Nel 2009 le donne italiane hanno invece partorito 476 mila neonati (-8 mila rispetto al 2008) pari all'83,5% del totale. Il tasso di natalità per le italiane nel 2009 è stato dell'1,33% contro il 2,05 delle donne straniere.
Una curiosità: il tasso di natalità, che nella media nazionale si attesta a 9,5 nati ogni mille abitanti si attesta a 10,4 nascite ogni mille abitanti in Valle d'Aosta e a 7,6 su mille in Liguria e Molise. A Bolzano il 6% delle mamme nasce da madre straniera e padre italiano, mentre in Emilia Romagna il 21,4% dei bimbi nasce da genitori stranieri.

Dal rapporto emerge che nel Paese sono 60,3 milioni i residenti, con un tasso di incremento del 5,7 per mille, nonostante il forte calo delle nascite e l'aumento dei decessi. Nel 2009, i decessi in Italia hanno sfiorato i 588 mila unità, un tasso di mortalità pari al 9,8 per mille. Si tratta - stima l'Istat nei dati diffusi oggi sugli indicatori demografici - del livello più alto registrato dal secondo dopoguerra. Secondo i ricercatori, l'eccezionalità dei decessi dello scorso anno e, di conseguenza, un saldo naturale così negativo come mai si era osservato in precedenza, sono il risultato del processo di invecchiamento della popolazione. L'aspettativa di vita alla nascita è di 78,9 anni per gli uomini e 84,2 per le donne. Rispetto al 2007 c'è stata una crescita di 0,2 anni sia per le donne sia per gli uomini.

Al 1 gennaio 2010 gli over 65 anni e oltre rappresentano il 20,2% della popolazione (erano il 18,1 per cento nel 2000), mentre i minorenni sono soltanto il 16,9 per cento (17,5% nel 2000).
(sylvestro)
00venerdì 19 febbraio 2010 14:08
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Per essere chiari, come ho più volte ribadito, la mia convinzione è che la Federal Reserve non toccherà i cosidetti "Fed Funds" almeno per tutto il 2011, se non oltre!
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Andrea Mazzalai, nel suo blog, oggi.
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