Notizie macro - Crescita e globalizzazione

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laplace77
00giovedì 23 settembre 2010 12:04
ma guarda un po'...


11:49 - Piaggio: Colaninno, Cina tra 4-5 anni avra' costi uguali a nostri

Decideremo prossimi mesi se soli o in jv per elettrico

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 set - "La Cina e' un
mercato estremamente importante per i costi, ma tra 4-5 anni
li avra' uguali ai nostri".
Cosi' il presidente di Piaggio,
Roberto Colaninno che, parlando alla comunita' finanziaria,
ha aggiunto che il Governo cinese "sta spingendo per i
motori elettrici e non per i motori termici. Quindi dobbiamo
decidere nei prossimi mesi se in questo mercato elettrico
andiamo da soli o in jv. Tale elemento non e' pero' incluso
nel piano" presentato oggi, ha detto l'imprenditore
mantovano.



tralascio il discorso sull'elettrico, ho gia' dato...

...mi incuriosisce la previsione, perche' non dice come si raggiunge questo "RIALLINEAMENTO"...

...solo loro che salgono o anche noi che si scende?

...oppure sara' perche' "with oil prices at 100€/barrel they won't supply Wall Mart"?

[SM=g1750163]


attualmente, il gioco e' il "salary dumping", al costo di dover spostare le merci qua e la' anche piu' volte...

...quando tornera' a salire il Baltic Exchange Dry Index, che incorpora i costi del bunker fuel, ne riparliamo...



Il Baltic Dry Index (BDI) è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico.

Esso raccoglie le informazioni relative alle navi cargo che trasportano materiale "dry", quindi non liquido (petrolio, materiali chimici,ecc) e "bulk", cioè sfuso. Riferendosi al trasporto delle materie prime o derrate agricole (carbone, ferro, grano, ecc) costituisce anche un indicatore del livello della domanda e dell'offerta di tali merci. Per queste sue caratteristiche viene monitorato per individuare i segnali di tendenza della congiuntura economica.

L'indice BDI è espresso in dollari Usa; pertanto il suo andamento può essere influenzato dell'andamento del cambio della valuta statunitense.




Baltic Exchange Dry Index (BDI)
exponential average in red.
200 day exp. avr. green



iandy73
00giovedì 23 settembre 2010 12:17
Re: ma guarda un po'...
laplace77, 23/09/2010 12.04:



11:49 - Piaggio: Colaninno, Cina tra 4-5 anni avra' costi uguali a nostri

Decideremo prossimi mesi se soli o in jv per elettrico

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 set - "La Cina e' un
mercato estremamente importante per i costi, ma tra 4-5 anni
li avra' uguali ai nostri".
Cosi' il presidente di Piaggio,
Roberto Colaninno che, parlando alla comunita' finanziaria,
ha aggiunto che il Governo cinese "sta spingendo per i
motori elettrici e non per i motori termici. Quindi dobbiamo
decidere nei prossimi mesi se in questo mercato elettrico
andiamo da soli o in jv. Tale elemento non e' pero' incluso
nel piano" presentato oggi, ha detto l'imprenditore
mantovano.



tralascio il discorso sull'elettrico, ho gia' dato...

...mi incuriosisce la previsione, perche' non dice come si raggiunge questo "RIALLINEAMENTO"...

...solo loro che salgono o anche noi che si scende?

...oppure sara' perche' "with oil prices at 100€/barrel they won't supply Wall Mart"?

[SM=g1750163]


attualmente, il gioco e' il "salary dumping", al costo di dover spostare le merci qua e la' anche piu' volte...

...quando tornera' a salire il Baltic Exchange Dry Index, che incorpora i costi del bunker fuel, ne riparliamo...



Il Baltic Dry Index (BDI) è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico.

Esso raccoglie le informazioni relative alle navi cargo che trasportano materiale "dry", quindi non liquido (petrolio, materiali chimici,ecc) e "bulk", cioè sfuso. Riferendosi al trasporto delle materie prime o derrate agricole (carbone, ferro, grano, ecc) costituisce anche un indicatore del livello della domanda e dell'offerta di tali merci. Per queste sue caratteristiche viene monitorato per individuare i segnali di tendenza della congiuntura economica.

L'indice BDI è espresso in dollari Usa; pertanto il suo andamento può essere influenzato dell'andamento del cambio della valuta statunitense.




Baltic Exchange Dry Index (BDI)
exponential average in red.
200 day exp. avr. green







..avranno costi come i nostri quindi presumo anche di personale, forse perche' delocalizzeremo anche CGIL/CISL/UIL? [SM=p7579] [SM=g1747532]
laplace77
00giovedì 23 settembre 2010 20:55
Re: Re: ma guarda un po'...
iandy73, 23/09/2010 12.17:




..avranno costi come i nostri quindi presumo anche di personale, forse perche' delocalizzeremo anche CGIL/CISL/UIL? [SM=p7579] [SM=g1747532]




eh no,
se il minerale sudamericano o africano o australiano
deve arrivare in cina per poi essere portato in usa o eu...


cfr. quando dice "the way we burn oil to run a global economy"

minuto 1:20

[SM=g1750163]
(sylvestro)
00domenica 26 settembre 2010 12:34
laplace77
00domenica 26 settembre 2010 23:18
Re:
(sylvestro), 26/09/2010 12.34:





sarebbe interessante avere anche la statistica cinese...

[SM=g7574]
serafin.
00lunedì 4 ottobre 2010 23:42
italia in vendita (o svendita)

Tata acquista 80% azienda torinese
Si tratta di Design Trilix

(ANSA) - ROMA, 4 OTT - Dopo Volkswagen, che ha acquisito il controllo della Italdesign, anche Tata Motors ha fatto shopping a Torino, acquistando l'80% di Trilix. L'operazione, che ha un valore di circa 1,85 milioni di euro, rafforza la presenza dei grandi gruppi automobilistici esteri nella 'Design Valley' attorno a Torino. Trilix, creata con l'uscita di un gruppo di dirigenti e di stilisti dall'Idea Institute, conta una trentina di dipendenti ed e' specializzata nella gestione completa dei progetti.


www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/10/04/visualizza_new.html_1755804...
(sylvestro)
00mercoledì 6 ottobre 2010 12:30
grella
00giovedì 7 ottobre 2010 17:46
La situazione attuale:
Direi siamo in piena fase:

1 Jobbles recovery

2 Rinvio dichiarato della Exit strategy

3 Tensione valutaria internazionale

4 Tensione debito Stati Sovrani

5 Bolla Corporate Bond e materie prime preziose

Tutti gli elementi sono strettamente correlati tra di loro naturalmente.






(sylvestro)
00giovedì 7 ottobre 2010 17:50
Re: La situazione attuale:
grella, 07/10/2010 17.46:

Direi siamo in piena fase:

1 Jobbles recovery

2 Rinvio dichiarato della Exit strategy

3 Tensione valutaria internazionale

4 Tensione debito Stati Sovrani

5 Bolla Corporate Bond e materie prime preziose

Tutti gli elementi sono strettamente correlati tra di loro naturalmente.




[SM=g1750826]

Siamo in grado di fare previsioni sulla durata di ciascuna delle fasi che hai descritto? (kilo piu', kilo meno, ovvio [SM=g7576])

E quali potrebbero essere i prossimi step secondo le definzioni scolastiche?
grella
00giovedì 7 ottobre 2010 17:57
Re: Re: La situazione attuale:
(sylvestro), 07/10/2010 17.50:



[SM=g1750826]

Siamo in grado di fare previsioni sulla durata di ciascuna delle fasi che hai descritto? (kilo piu', kilo meno, ovvio [SM=g7576])

E quali potrebbero essere i prossimi step secondo le definzioni scolastiche?



Se fossi stato in grado di fare previsioni a quest'ora sarei miliardario............. [SM=g7576]
A parte gli scherzi la situazione è molto delicata, gli Stati dominanti quali sono Usa,Cina e Japan si stanno sgambettando a colpi di valuta, i beoti che stanno a guardare con lo sguardo d'allocco sono i nostri maggiordomi della Bce sempre accomodanti pare ......nella stessa direzione.
Mega- bollona con botto finale?.......non vedo altra via d'uscita.........il pompaggio ad oltranza americano pare non aver sosta e le tensioni con la Cina potrebbero finire male............. attendiamo sviluppi........ [SM=g7752]




dgambera
00giovedì 7 ottobre 2010 21:23
Re: La situazione attuale:
grella, 10/7/2010 5:46 PM:

Direi siamo in piena fase:

1 Jobbles recovery

2 Rinvio dichiarato della Exit strategy

3 Tensione valutaria internazionale

4 Tensione debito Stati Sovrani

5 Bolla Corporate Bond e materie prime preziose

Tutti gli elementi sono strettamente correlati tra di loro naturalmente.










Io sostituirei

4 Bolla debito Stati Sovrani

Hai visto le quotazioni recenti, alla faccia dei timori sui deficit e le politiche di austerity?
(sylvestro)
00sabato 9 ottobre 2010 18:34
(sylvestro)
00sabato 9 ottobre 2010 18:36
dgambera
00domenica 10 ottobre 2010 18:08
Ecco, l'hanno detto [SM=g7840]

Tremonti: ripresa più forte nel secondo semestre. Draghi: l'Italia coniughi crescita e austerità

10 ottobre 2010


In Italia «il tasso della ripresa si è rafforzato nel secondo semestre del 2010. I recenti indicatori puntano su una ulteriore ripresa economica nella seconda metà dell'anno anche se a velocità ridotta. Questo trend è in linea con quanto atteso per gli altri paesi europei». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel discorso depositato all'IMFC, il braccio operativo del Fondo Monetario Internazionale.

«Le prospettive di lungo termine per la sostenibilità di bilancio in Italia sono abbastanza favorevoli» ha aggiunto. Tremonti ha assicurato che «le recenti misure adottate confermano l'impegno a conseguire un ambizioso programma di riforme strutturali per aumentare la produttività e rafforzare il potenziale di crescita».

E sulla ripresa è intervenuto anche Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano del direttivo Bce secondo cui «il settore finanziario sta dando segnali di stabilizzazione» spiegando che è un buon segno la riduzione della liquidità in eccesso, ed è «importante» normalizzare la politica monetaria. Secondo Bini Smaghi «non bisogna essere troppo pessimisti sulle prospettive di crescita globale, e sul fronte europeo la Bce non prevede pressioni inflazionistiche».

Intanto continua a tenere banco il tema della cosiddetta «guerra dei cambi». Il numero uno del Fondo Monetario Intenazionale Dominique Strauss Kahn ha detto che un eventuale aggravarsi dei contrasti valutari rischia di essere «molto pericoloso» per l'economia globale.

Di fatto gli incontri tenutisi a Washington non hanno risolto nulla su questo fronte anche se la parola fallimento non la pronuncia nessuno. La preoccupazione, nemmeno tanto latente, è che tali svalutazioni possano innescare qualcosa di analogo alle guerre commerciali che contribuirono alla Grande Depressione degli anni '30, quando ogni Paese in successione alzo barriere protezioniste contro le merci importate.

Il comunicato ufficiale con il quale il Fondo monetario sintetizza due giorni d'incontri a Washington ben riflette l'apparente impotenza a fare passi avanti. Nel documento l'International Monetary and Financial Committee, l'organo politicamente più rappresentativo del Fondo, si limita a formulare un impegno ad «approfondire» il lavoro sul tema dei movimenti valutari, inclusi degli studi sulla questione.

E così il comunicato, l'unico di peso negli incontri di Washington dal momento che il vertice del G7 ha avuto carattere informale, non affronta il nodo dei forti attriti tra Stati Uniti e Cina. Con l'amministrazione Obama, alle prese con le problematiche elezioni di medio termine a novembre nelle quali l'alta disoccupazione interna sarà un tema-chiave, che cerca di mettere pressione sulla Cina perchè rivaluti rapidamente il renmimbi nei confronti del dollaro. I produttori americani, infatti, lamentano che la moneta cinese sia sottovalutata addirittura del 40% e che questo è costato milioni di posti di lavoro americani dal momento che i beni americani sono così più costosi in Cina e i beni cinesi sono più economici in America.

Da Washington è intervenuto anche il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che ha detto che l'obiettivo dell'Italia deve essere coniugare austerità e crescita: «Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di coniugare crescita con austerità di bilancio, questo dovrebbe essere il nostro obiettivo. E certamente - afferma il numero Uno di via Nazionale da Washington, dove sta partecipando agli incontri annuali del Fondo Monetario - da quel punto di vista la Germania è un grande esempio perchè riescono ad avere un bilancio in ordine e una crescita molto marcata». Poi ha risposto al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ieri aveva parlato del ritorno dei bankers. Nel mondo delle banche «si assiste ad un ritorno a delle pratiche di prima della crisi ma è molto limitato e le banche allineano molto meglio di prima le remunerazioni alla gestione dei rischi»: è quanto affermato dal Governatore della banca d'Italia, Mario Draghi. Anche sulla "speculazione a piede libero" Draghi si distinzia un po' dalle idee di Tremonti: «Ci sono comportamenti di questo tipo, ma non sono molto generalizzati. Certo c'è molta volatilità sui mercati, ma bisogna dare contenuto alle affermazioni».

Aggiornamenti e analisi in arrivo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

(sylvestro)
00lunedì 11 ottobre 2010 10:47
CSdL. San Marino a rischio di tracollo economico

11/10/10

csdl[c.s.] Sommando il disavanzo del 2009 e del 2010, più quello previsto per il 2011, alla fine del prossimo anno potremmo avere una perdita secca di quasi 300 milioni di euro, che corrisponde a circa metà del bilancio annuale dello Stato, il quale ammonta a circa 600 milioni. Questo deficit corrisponde a circa un quarto del PIL calcolato nel 2008, che è stato di 1.200 milioni (il PIL degli ultimi due anni, i cui dati non sono ancora disponibili, sicuramente è calato, quindi l’incidenza del deficit è ancora maggiore).

Vista questa tendenza dei conti pubblici, già con l’esercizio 2012 lo Stato di San Marino rischia il tracollo. È del tutto inutile che le autorità politiche si limitino ad annunciare le cifre del deficit. Non basta indicare il male, bisogna anche prescrivere la cura. È ora di cominciare a prefigurare le politiche attive per evitare questo scenario catastrofico. Ulteriori ritardi potrebbero avere conseguenze fatali e irreparabili.

La prima necessità per incamerare nuove risorse, è una riforma tributaria equa che accerti i redditi delle categorie di lavoratori autonomi, rispetto a cui nei giorni scorsi la CSU ha reso noto alcuni dati molto significativi. Inoltre, occorre giungere al completamento della riforma del catasto, per classificare gli immobili secondo criteri attuali e sulla base della loro reale tipologia e valore patrimoniale, per poi applicare una tassazione adeguata, in particolare sulle grandi concentrazioni immobiliari.

Occorre impostare fin da ora un nuovo modello di sviluppo basato sull’economia reale e ad alto valore aggiunto, sullo sviluppo e riqualificazione del turismo, del commercio e dei servizi, sulla creazione di una efficace e moderna rete infrastrutturale e tecnologica, con il settore bancario che faccia da supporto a tutto il sistema, e non sia invece un elemento che crea difficoltà al paese.

In sostanza vanno rapidamente create le condizioni per attirare nuovi e significativi investimenti produttivi a San Marino, un paese dal quale diverse aziende se ne vanno, sia perché sono venuti a meno alcuni elementi che in passato sono stati incentivanti, sia per gli effetti del contenzioso in corso con l’Italia. In tal senso, per implementare un nuovo sistema economico, sono necessari investimenti pubblici, che determinerebbero un indebitamento in questo caso virtuoso, perché avrebbe un ritorno importante in termini di sviluppo e nuovi posti di lavoro. Anche l’ingresso negoziato nella UE, va visto come un’opportunità per assicurare al paese, in un contesto di relazioni internazionali più ampie, nuove e vantaggiose possibilità di crescita economica, oltre che sociale e culturale.

CSdL


P.S. Allo studio c'e' anche la tassazione aggiuntiva degli immobili sfitti

L’ASES dice no alle demagogie sul settore edile
grella
00martedì 12 ottobre 2010 19:09
Re: La situazione attuale:
grella, 07/10/2010 17.46:

Direi siamo in piena fase:

1 Jobbles recovery

2 Rinvio dichiarato della Exit strategy

3 Tensione valutaria internazionale

4 Tensione debito Stati Sovrani

5 Bolla Corporate Bond e materie prime preziose

Tutti gli elementi sono strettamente correlati tra di loro naturalmente.









Captiamo i segnali..............

Fed: Hoenig, il quantitative easing aggiunge solo ulteriori incertezze

martedì, 12 ottobre 2010 - 18:36
Thomas Hoenig, n.1 della Fed di Kansas City, nel corso di un intervento presso l'associazione statunitense degli economisti ha ribadito quanto già affermato in precedenza: un nuovo round di allentamento quantitativo “aggiunge ulteriori incertezze ai mercati finanziari in cambio di pochi benefici”. Secondo Hoenig il quantitative easing è una strategia “molto rischiosa” poiché nessuno può dire “l'effetto sui prezzi in futuro”. Hoenig negli ultimi tempi si è fatto conoscere come uno dei “falchi” più agguerriti del Fomc, il braccio operativo della statunitense Federal Reserve.

it.finance.yahoo.com

Crisi: Weber, Bce Non Rinvii Exit Strategy. Rischi Da Uscita Ritardata

martedì, 12 ottobre 2010 - 18:25
(ASCA-AFP) - Francoforte, 12 ott - La Banca Centrale Europea non deve rinviare troppo l'exit strategy dalle misure di sostegno all'economia perche' i rischi di uscita ritardata sono maggiori di quelli di un'uscita anticipata. Lo ha detto il numero uno della Bundesbank, Axel Weber, in un discorso diffuso a New York. Secondo Weber ''e' necessario, da un punto di vista monetario, non posporre troppo l'uscita dalle misure eccezionali'' perche' ''ci sono rischi sia nell'uscire troppo presto che nell'uscire troppo tardi. Ma credo che questi ultimi siano piu' grandi''.
it.finance.yahoo.com





dgambera
00martedì 12 ottobre 2010 19:45
www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-10-11/claude-bebear-economia-guerra-2338...


I paesi europei non hanno niente da rimproverarsi?
Per molto tempo abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi, avremmo dovuto diminuire il nostro livello di vita come si fa in guerra per aumentare la produttività. Invece abbiamo vissuto a credito ed ora dobbiamo correggere il tiro per far ripartire la macchina dell'economia, ma non è così scontato. Comporta una crisi sociale.

È stata anche questa esigenza di vivere al di sopra dei propri mezzi ad aver incoraggiato i comportamenti rischiosi nel sistema finanziario?
Le cause della crisi le conosciamo: il disordine nella regolamentazione, la cupidigia, la mancanza di buon senso. Perché il sistema possa riprendere a funzionare sono necessarie riforme profonde. Siamo andati troppo oltre nella liberalizzazione.



Quante sagge parole [SM=p7579]
laplace77
00martedì 12 ottobre 2010 22:34
Re:
dgambera, 12/10/2010 19.45:

http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-10-11/claude-bebear-economia-guerra-233812.shtml


I paesi europei non hanno niente da rimproverarsi?
Per molto tempo abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi, avremmo dovuto diminuire il nostro livello di vita come si fa in guerra per aumentare la produttività. Invece abbiamo vissuto a credito ed ora dobbiamo correggere il tiro per far ripartire la macchina dell'economia, ma non è così scontato. Comporta una crisi sociale.

È stata anche questa esigenza di vivere al di sopra dei propri mezzi ad aver incoraggiato i comportamenti rischiosi nel sistema finanziario?
Le cause della crisi le conosciamo: il disordine nella regolamentazione, la cupidigia, la mancanza di buon senso. Perché il sistema possa riprendere a funzionare sono necessarie riforme profonde. Siamo andati troppo oltre nella liberalizzazione.



Quante sagge parole [SM=p7579]




un tantinello tardive, senza contare che fino a ieri erano gli evangelist della liberalizzazione...

voltafaccia di questo genere mi preoccupano, che oggi tocca alla liberalizzazione, domani alla globalizzazione...

...alla quale stanno gia' dando addosso, con la guerra dei cambi...

...e poi il menu' prevede il protezionismo e volendo una bella guerra...

...maremma...
laplace77
00martedì 12 ottobre 2010 22:35
Re: Re: La situazione attuale:
grella, 12/10/2010 19.09:



Captiamo i segnali..............

Fed: Hoenig, il quantitative easing aggiunge solo ulteriori incertezze

martedì, 12 ottobre 2010 - 18:36
Thomas Hoenig, n.1 della Fed di Kansas City, nel corso di un intervento presso l'associazione statunitense degli economisti ha ribadito quanto già affermato in precedenza: un nuovo round di allentamento quantitativo “aggiunge ulteriori incertezze ai mercati finanziari in cambio di pochi benefici”. Secondo Hoenig il quantitative easing è una strategia “molto rischiosa” poiché nessuno può dire “l'effetto sui prezzi in futuro”. Hoenig negli ultimi tempi si è fatto conoscere come uno dei “falchi” più agguerriti del Fomc, il braccio operativo della statunitense Federal Reserve.

it.finance.yahoo.com

Crisi: Weber, Bce Non Rinvii Exit Strategy. Rischi Da Uscita Ritardata

martedì, 12 ottobre 2010 - 18:25
(ASCA-AFP) - Francoforte, 12 ott - La Banca Centrale Europea non deve rinviare troppo l'exit strategy dalle misure di sostegno all'economia perche' i rischi di uscita ritardata sono maggiori di quelli di un'uscita anticipata. Lo ha detto il numero uno della Bundesbank, Axel Weber, in un discorso diffuso a New York. Secondo Weber ''e' necessario, da un punto di vista monetario, non posporre troppo l'uscita dalle misure eccezionali'' perche' ''ci sono rischi sia nell'uscire troppo presto che nell'uscire troppo tardi. Ma credo che questi ultimi siano piu' grandi''.
it.finance.yahoo.com





dici che si preparano per la stretta sui tassi?

per ora fanno a gara a svalutare, se alzi i tassi rivaluti...

grella
00martedì 12 ottobre 2010 23:16
Re: Re: Re: La situazione attuale:
laplace77, 12/10/2010 22.35:




dici che si preparano per la stretta sui tassi?

per ora fanno a gara a svalutare, se alzi i tassi rivaluti...




In questo momento si viaggia sulle aspettative e non solo i mercati pare................



Usa: Fed, diversi membri pronti ad approvare il quantitative easing 2

Finanzaonline.com - 12.10.10/20:15

Secondo diversi membri del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve, un nuovo round di quantitative easing per rilanciare la ripresa statunitense è da mettere in campo in "tempi brevi". È quanto si apprende dai verbali della riunione del 21 settembre. Nuove misure di allentamento non sono state finora introdotte perchè i membri della Fed vogliono prima valutare l´andamento dell´economia; in qualunque caso è stato notato che "il solo parlare del quantitative easing ha fatto alzare le aspettative di inflazione".
www.finanzaonline




dgambera
00mercoledì 13 ottobre 2010 01:16
Re: Re:
laplace77, 10/12/2010 10:34 PM:




un tantinello tardive




La solita storia del senno di poi [SM=g8759]
(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 15:56
Intensita' e durata delle crisi a confronto

(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 15:59
PIL e valore aggiunto

(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 16:03
Indice di produzione industriale e grado di diffusione settoriale della crisi

(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 16:07
Consumi e redditi delle famiglie


(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 16:12
Saggio di risparmio delle famiglie consumatrici

(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 16:16
Tasso di disoccupazione ed occupati

(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 16:19
Investimenti

(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 16:22
Investimenti fissi lordi in rapporto al PIL


(sylvestro)
00martedì 19 ottobre 2010 16:25
Esportazioni e commercio mondiale

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