Notizie macro - Crescita e globalizzazione

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laplace77
00venerdì 19 ottobre 2007 09:43
Chi avanza e chi arretra...

tutte e tre le notizie sono a senso unico...

...le prime due pero', suggeriscono qualcosa riguardo al futuro prezzo del petrolio: sudamericani, asiatici ed est-europei non avranno i SUV, ma anche le macchinette da 2500€ consumano...



Notizia del: 18/10/07 15:24:41 - Fonte: Spystocks

Vendite record per General Motors. Il colosso di Detroit ha riportato nel terzo trimestre una crescita pari al 4% delle vendite di autovetture e camion su scala mondiale a quota 2,38 milioni di veicoli. Il risultato, precisa la società, è stato favorito dalla forte domanda registrata dai mercati emergenti. Ottimi i risultati di America Latina, +21,7%, Africa e Medio Oriente +15,6% e della regione asio-pacifica. Il mercato statunitense ha invece registrato un sensibile calo scendendo a 1,2 milioni di unità, -6% rispetto all'anno passato.




Notizia del: 18/10/07 11:57:46 - Fonte: Spystocks

Progresso del 6,5% per le vendite di Volkswagen nel mese di settembre. La quattro ruote tedesca ha reso noto che nel corso dello scorso mese sono stati venduti 545.500 veicoli. Considerando i primi nove mesi dell'anno il totale arriva a 4,61 milioni, nuovo record per il periodo gennaio-settembre. In Europa le vendite sono salite del 2,8% nei primi 9 mesi 2007 con soprattutto il contributo dell'Europa dell'Est che ha neutralizzato l'effetto negativo della flessione in Germania (-3,7%). Crescita a doppia cifra nell'area Asia Pacifico (+25,9%) grazie principalmente al +30,2% in Cina.




Notizia del: 18/10/07 12:26:54 - Fonte: Spystocks

La quota di mercato di Nokia nel III° trimestre è salita al 39% rispetto al 36% del terzo trimestre 2006 e al 38% del trimestre precedente. Lo comunica la società precisando che l'incremento della quota di mercato è stata favorita dai buoni risultati ottenuti in Europa, Medio Oriente, Africa, Asia e Cina. Risultati in calo si sono invece registrati in America Latina e Nord America.




teneìs preguntas?

laplace77
00giovedì 8 novembre 2007 13:49
Re: Chi avanza e chi arretra...
laplace77, 19/10/2007 9.43:


tutte e tre le notizie sono a senso unico...

...

teneìs preguntas?





continua il senso unico...


Notizia del: 08/11/07 09:28:22 - Fonte: Spystocks

Saldo positivo per la bilancia commerciale tedesca che a settembre può vantare un attivo di 18,1 miliardi di euro. Un risultato che si colloca ben oltre le stime degli analisti. Lo ha comunicato questa mattina l'Ufficio Federale di Statistiche sulla base di dati provvisori.


e dice che esportano piu' in asia che in USA...

tanto che la Russia ha negato alla lufthansa il sorvolo della siberia, per la divisione cargo, a meno che non fanno scalo in aeroporti russi...




Notizia del: 08/11/07 11:58:45 - Fonte: Spystocks

La crescita dell'economia in Cina sarà nel 2007 superiore all'11%. E' questa la previsione della banca centrale di Pechino nel suo rapporto di politica monetaria trimestrale. Secondo l'istituto il tasso d'inflazione si dovrebbe attestare intorno al 4,5%.



laplace77
00giovedì 8 novembre 2007 13:59
Re: Re: Chi avanza e chi arretra...
laplace77, 08/11/2007 13.49:




continua il senso unico...


Notizia del: 08/11/07 09:28:22 - Fonte: Spystocks

Saldo positivo per la bilancia commerciale tedesca che a settembre può vantare un attivo di 18,1 miliardi di euro. Un risultato che si colloca ben oltre le stime degli analisti. Lo ha comunicato questa mattina l'Ufficio Federale di Statistiche sulla base di dati provvisori.


e dice che esportano piu' in asia che in USA...

tanto che la Russia ha negato alla lufthansa il sorvolo della siberia, per la divisione cargo, a meno che non fanno scalo in aeroporti russi...


...





vuoi vedere che nonostante l'euro forte la cina compra i macchinari dalla germania, invece che dal giappone (nonostante lo yen debole?)



08:17 - Germania: sale a 18,1 mld il surplus commercio settembre (RCO

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Wiedesbaden, 08 nov - Il
surplus commerciale tedesco a settembre e' salito a 18,1
miliardi dai precedenti 14,1 miliardi di agosto. Nel
settembre 2006 il surplus era stato di 15,2 miliardi,
secondo i dati non destagionalizzati diffusi dall'Ufficio
Federale di Statistica. Il dato e' migliore delle attese
degli esperti. A settembre sono balzate a 15,4 miliardi da
8,8 miliardi (dato rivisto) le partite correnti (9,6
miliardi nel settembre 2006).



confrontate:

08:17 - Giappone: -7,6% ordini macchinari settembre

Dato inferiore alle attese

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tokyo, 08 nov - Gli ordini di
macchinari del settore privato a settembre sono diminuiti
del 7,6% rispetto al mese precedente, attestandosi a 958,7
miliardi di yen, secondo i dati diffusi dall'Ufficio del
Gabinetto. Il calo e' peggiore delle attese degli analisti e
segue il ribasso del 7,7% di agosto. Gli ordini sono invece
calati del 7% su base annua, dopo il calo del 2,6% di
agosto.

karmakoma1980
00lunedì 12 novembre 2007 23:34
debito pubblico americano...

Un bel link...mostruoso!

aggiungo questo articolo...

Da Financial TImes...

confermano quando rumoreggiamo...

"The IMF said the European Central Bank’s main interest rate had been “appropriately kept on hold in view of downside risks associated with the financial turmoil”. But Mr Deppler said rates might have to go up to counter rising inflationary pressure once those risks had dissipated. The ECB has raised its main rate eight times in the past two years but left it unchanged at 4 per cent last week."

anno nuovo tasso nuovo...
grella
00martedì 20 novembre 2007 02:26
Paesi Arabi................ciao-ciao Dollaro!!
CAMBI: DOLLARO DEBOLE, PAESI ARABI PRONTI A SGANCIARSI

(ANSA) - ROMA, 19 NOV - Dollaro debole, con l'euro che oscilla attorno a 1,4660 dollari, mentre lo yen si rafforza sulle principali valute approfittando dei ribassi dei mercati azionari che spingono gli investitori a rientrare dalle posizioni di carry trade. La moneta europea è scambiata a 1,4655 dollari contro 1,4662 degli ultimi scambi di venerdì scorso a New York. Lo yen si è apprezzato sul biglietto verde e sull'euro e passa di mano rispettivamente a 110,1 e a 161,4. In una giornata priva di dati sulla congiuntura Usa, il dollaro sta risentendo della prospettiva di uno sganciamento dei Paesi Arabi dal cambio fisso con il dollaro. L'inarrestabile deprezzamento del biglietto verde ha spinto il Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo, che riunisce sei Paesi Arabi, a prendere in considerazione la possibilità di modificare l'attuale parità fissa sul dollaro in occasione del Gulf Cooperation Council in calendario il prossimo 3-4 dicembre. Per di più, la Banca centrale degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato l'intenzione di puntare sulla valuta europea aumentando del 10% la quota delle proprie riserve in euro, a scapito di quella in dollari. Cresce intanto la preoccupazione delle banche centrali per la forte volatilità dei tassi di cambio. Oggi il portavoce del G10 e presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha ribadito che i "movimenti disordinati dei tassi di cambio sono indesiderati" sottolineando come il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, siano a favore di un dollaro forte.(ANSA).
news.excite.it

Avevamo già espresso dubbi in merito....e ora la dura realtà!!
E la Cina? ...........vedremo! [SM=j7568]

laplace77
00mercoledì 21 novembre 2007 15:26
good news?

Notizia del: 21/11/07 09:12:02 - Fonte: Spystocks

Siemens, la più grande società di engineering europea, ha pianificato di aumentare i suoi ricavi in Cina di circa il 15% entro il 2010 grazie agli ordini per macchinari che generano energia. I ricavi di Siemens China sono balzati del 21% a 53,3 miliardi di yuan durante l'anno fiscale che si è chiuso lo scorso 30 settembre, ha detto Richard Hausmann, amministratore delegato di Siemens China.


Siemens e' Germania e va a vendere in Cina tecnologia per l'energia...

laplace77
00mercoledì 21 novembre 2007 15:33
Re: good news?
laplace77, 21/11/2007 15.26:


Notizia del: 21/11/07 09:12:02 - Fonte: Spystocks

Siemens, la più grande società di engineering europea, ha pianificato di aumentare i suoi ricavi in Cina di circa il 15% entro il 2010 grazie agli ordini per macchinari che generano energia. I ricavi di Siemens China sono balzati del 21% a 53,3 miliardi di yuan durante l'anno fiscale che si è chiuso lo scorso 30 settembre, ha detto Richard Hausmann, amministratore delegato di Siemens China.


Siemens e' Germania e va a vendere in Cina tecnologia per l'energia...





ancora, stesso trend:

Notizia del: 14/11/07 16:42:37 - Fonte: Spystocks

Plus IT, l'insegna di accessori griffati del Gruppo IT Holding, si fa sempre di più internazionale con l'inaugurazione di tre nuove boutique in India, a Delhi all'interno del Select City Walk; in Giordania, ad Amman nell'Amman City Mall; in Bahrein, a Manama nel Al Ali Mall.Le tre aperture - si legge sul comunicato - si aggiungono alle 65 già avvenute in tutto il mondo da Milano a Parigi, da Atene a Mosca, da Casablanca a Dubai, da Pechino a Bal Harbour e Mumbai. La rapida diffusione delle boutique +IT conferma il successo di questo progetto che propone un'offerta di accessori griffati di alta qualità a prezzi accessibili.


vuoi vedere che i paesi BRIC riescono a crescere per vie interne e la "scomparsa" del consumatore americano sara' attenuata da questi nuovi consumatori???

laplace77
00giovedì 22 novembre 2007 18:07
pure il giappone cresce...

...o no?

08:26 - Giappone: balza a 1.018,59 mld di yen surplus commerciale ottobre

+66% annuo grazie alla spinta dei mercati emergenti

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 nov - Il surplus
commerciale giapponese e' aumentato del 66,1% su base annua
in ottobre attestandosi a 1.018,59 mld di yen. Lo ha reso
noto il ministero delle Finanze. Il dato e' in linea con le
attese. Il balzo e' stato favorito dalla forte crescita
dell'export nei Paesi emergenti e in Europa che ha
compensato la frenata sul mercato Usa.
A ottobre l'export e'
cresciuto del 13,9% annuo a 7.515 mld di yen, l'import
dell'8,6% a 6.496 mld.


laplace77
00giovedì 22 novembre 2007 18:09
...e pure la Germania

08:20 - Germania: ministero Finanze, da crisi subprime distorsioni considerevoli

Ma economia e' robusta nonostante la crisi dei mercati

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Berlino, 22 nov - La crisi del
credito scatenata dalle difficolta' dei mutui Usa ad alto
rischio ha causato "distorsioni considerevoli" nel terzo
trimestre. Cosi' il rapporto mensile del ministero delle
Finanze tedesco. L'economia della Germania, tuttavia, resta
robusta nonostante la turbolenza dei mercati finanziari e
"il trend di crescita delle esportazioni continuera', anche
se a un ritmo inferiore".



[SM=g7628]
laplace77
00mercoledì 28 novembre 2007 21:44
prevedibile e previsto
prevedibile e previsto...

il rallentamento USA, ovviamente:


20:15 - Usa: Beige Book Fed, l'economia cresce piu' lentamente

Sette distretti su dodici dicono che il ritmo e' calato

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 28 nov - L'economia Usa
ha continuato la fase di espansione tra ottobre e meta'
novembre ma ad un passo piu' lento. Lo si legge nel Beige
Book della Fed. Sette dei dodici distretti consultati dalla
banca centrale hanno registrato un rallentamento mentre gli
altri hanno segnato un'espansione modesta o condizioni
contrastanti.


20:24 - Usa: Beige Book Fed, l'economia cresce piu' lentamente -2-

Prezzi stabili, domanda depressa per le abitazioni

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 28 nov - I distretti
segnalano "cautela" nel mondo retail all'avvicinarsi della
stagione delle vacanze invernali. Tuttavia le attivita'
turistiche e nei viaggi hanno mostrato un aumento nella
maggior parte delle zone prese in esame. I prezzi sono
generalmente stabili o in calo per i prodotti legati agli
alimentari e all'energia mentre vengono segnalati aumenti
dei prezzi all'importazione visto il calo del dollaro. La
domanda di case residenziali rimane "assai depressa" solo
con qualche segnale di relativa stabilizzazione in un calo
generalizzato. Lo stock di case in vendita sale a causa
dell'aumento del costo del credito.
L'attivita'
manifatturiera e' contrastata, con una domanda di macchinari
e prodotti manifatturieri che rimane debole. Le banche
segnalano che gli impieghi crescono ma ad un ritmo inferiore
al recente passato.



quello che e' imprevedibile, invece e' come andra' per la crescita globale, alla luce della "crisi" (ancora non si capisce se e' soft-landing con crescita rallentata o hard-landing con recessione)

speriamo che non risulti un imprevisto

[SM=g7601] [SM=g7601] [SM=g7601]
laplace77
00venerdì 30 novembre 2007 10:19
sempre piu' newEnergy?!?

Notizia del: 30/11/07 08:34:42 - Fonte: Spystocks

Nel 2030 Cina e India contribuiranno insieme all'aumento del 45% della domanda mondiale di energia.

Un balzo in avanti impressionante che accende le speranze di benessere per due miliardi e mezzo di persone, ma che ha fatto scattare ieri l'allarme rosso per l'intero pianeta per i drammatici riflessi sui consumi di energia e di conseguenza, sui prezzi.

'Se nel 2006 abbiamo parlato di situazione insostenibile - ha sottolineato ieri Fatih Birol, chief economist dell'Aie presentando il World Energy Outlook 2007 al ministero dell'Industria - il percorso verso il quale ci stiamo indirizzando, nel caso di una crescita elevata, rischia di diventare ancora più insostenibile, per non dire drammatico'.

Con un riscaldamento generale del pianetache potrebbe determinare un aumento di 6 gradi centigradi nei prossimi anni in assenza di politiche di contenimento e ad un massiccio ricorso alle fonti rinnovabili.

Nello scenario di riferimento descritto dal rapporto, i fabbisognidi energia primari appaiono ancora legati ai combustibili fossili sino al 2030. Con un aumento del 55% tra il 2005e il 2030 e un incremento medio annuo dell'1,8%.

Il risultato è che per soddisfarela domanda del globo saranno necessari investimenti per le infrastrutture per l'approvvigionamento, pari a 22 miliardi.
laplace77
00venerdì 30 novembre 2007 10:32
altre notizie macro...

il giappone nun se ripija piu':

07:52 - Giappone: avvii nuovi cantieri crollano (-35%) per IV mese consecutivo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tokyo, 30 nov - In Giappone le
aperture di nuovi cantieri immobiliari sono crollate in
ottobre del 35% annuo. Si tratta del quarto mese consecutivo
che l'indicatore e' in arretramento e che riflette la
stringente nuova normativa anti-sismica che ritarda la
concessione dei permessi da parte del Governo. Gli avvii di
nuovi cantieri erano diminuiti del 44% in settembre, del
43,3% in agosto e del 23,4% in luglio.




la crescita globale e' a rischio (in ribasso):


08:17 - *** Fmi: verso revisione al ribasso di stime crescita globale 2008

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 30 nov - Il Fondo
monetario internazionale (Fmi) probabilmente rivedra' al
ribasso le previsioni di crescita mondiale per il 2008 a
causa delle turbolenze dei mercati finanziari e del rincaro
dei prezzi del petrolio. "La crescita globale nel 2008 sara'
probabilmente inferiore a quanto abbiamo previsto
nell'Outlook", di ottobre (+4,8%), ha detto il portavoce del
Fondo Masood Ahmed nel corso di una conferenza stampa.



08:34 - Fmi: verso revisione al ribasso di stime crescita globale 2008 -2-

Nuove stime a gennaio. Casa Bianca taglia previsioni Usa

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 30 nov - "I recenti
sviluppi sia sul mercato del petrolio che sui mercati
finanziari hanno ulteriormente offuscato le prospettive
globali da quanto e' stato pubblicato il World Economic
Outlook in Ottobre, perche' alcuni dei rischi di
peggioramento si sono materializzati", ha detto il portavoce
dell'Fmi. La revisione sara' fatta in dicembre e sara'
annunciata all'inizio di gennaio. E' invece probabile una
revisione al rialzo per il 2007, sulla spinta della forte
performance di molti paesi emergenti nel corso del terzo
trimestre. Nell'Outlook autunnale la stima di crescita era
del 5,2%.

Interpellato a proposito della politica monetaria della
Federal Reserve e della possibilita' di un nuovo taglio dei
tassi di interesse nella riunione del Fomc dell'11 dicembre,
il portavoce del Fondo ha fatto capire che non e' necessario.
"Il taglio complessivo dei tassi di 75 punti base effettuato
dalla Fed finora ha avuto un buon tempismo e pensiamo che
sosterra' la crescita mantenendo al tempo stesso una bassa
inflazione", ha infatti risposto.

Ieri peraltro la Casa Bianca ha deciso di rivedere al
ribasso le previsioni di crescita per l'economia Usa per il
2008 a causa del peggioramento del mercato della casa. La
nuova stima e' di un aumento del Pil del 2,7% contro il
precedente 3,1%. "Il calo del mercato residenziale e' stato
piu' significativo di quanto ci aspettassimo", ha spiegato il
presidente del Consiglio dei consulenti economici della Casa
Bianca, Edward Lazear.



voglio proprio vede' come va' a fini'...
laplace77
00mercoledì 12 dicembre 2007 10:29
e nel frattempo la Cina cresce (anche) per vie interne
08:35 - Cina: +18,8% annuo a 810,5 mld yuan vendite al dettaglio novembre

+16,4% nei primi 11 mesi del 2007

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 dic - In Cina le
vendite al dettaglio sono cresciute del 18,8% a novembre su
base annua attestandosi a 810,5 miliardi di yuan (circa 75
miliardi di euro). Lo ha reso noto l'ufficio nazionale di
statistica aggiungendo che nel periodo gennaio-novembre
l'incremento e' stato del 16,4% a 8.0195 miliardi di yuan. A
ottobre l'aumento era stato del 18,1%.


e la russia pure...

...vuoi vedere che la crisi non sara' globale?
laplace77
00mercoledì 12 dicembre 2007 11:56
e pure il Jappo va...
08:12 - Giappone: +13% ordini macchine utensili a novembre

Undicesimo incremento mensile consecutivo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 dic - Aumentando per
l'undicesimo mese consecutivo gli ordini di macchine
utensili in Giappone. Il dato, diffuso dall'associazione dei
costruttori di macchinari, segnala un incremento del 13% a
novembre a 136,6 miliardi di yen. A ottobre la crescita era
stata del 16,6%, a settembre del 16,3%.


esporta... chissa' dove!

08:11 - Giappone: +45,7% surplus partite correnti a ottobre, meglio di attese

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 dic - Il surplus
delle partite correnti giapponesi e' aumentato del 45,7%
annuo in ottobre attestandosi a 2.229 miliardi di yen grazie
alla spinta dell'export verso Asia e Europa. Lo ha reso noto
il ministero delle Finanze. Le stime degli economisti
indicavano un dato a 2.070 miliardi di yen. Balzo del
surplus commerciale (+52,3% a 1.158 miliardi di yen).
laplace77
00lunedì 17 dicembre 2007 11:52
Il Giappone fa il tifo per il decoupling...

09:45 - Giappone: Ota, la crescita continuera' nel 2008

Pesano tuttavia fattori di rischio come petrolio e subprime

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tokyo, 17 dic - L'economia
giapponese continuera' a crescere nel 2008, anche se lo
spettro di un rallentamento o di una recessione negli Stati
Uniti e un elevato prezzo del petrolio rappresentano dei
"fattori di rischio". Lo ha detto il ministro nipponico
della Politica economica e di bilancio, Hiroko Ota. "Io
credo che l'economia continuera' la sua ripresa l'anno
prossimo" ha dichiarato il ministro. Tra i rischi per la
crescita giapponese, ha sottolineato Ota, ci sono "la crisi
dei mutui subprime e l'impatto che avra' sull'economia reale
e sui consumi negli Usa", principale cliente a livello
mondiale delle esportazioni giapponesi, oltre al "prezzo del
petrolio". Ad ogni modo, ha spiegato il ministro, l'aumento
delle esportazioni verso i Paesi emergenti, soprattutto
quelli asiatici, dovrebbe permettere al Giappone di
sostenere un eventuale calo della domanda negli Usa, ma "se
ci sara' un rallentamento molto serio dell'economia
statunitense allora non ci sara' probabilmente alcun mezzo
per i Paesi emergenti, compresa la Cina, per bilanciarne gli
effetti" ha aggiunto il ministro.

laplace77
00lunedì 17 dicembre 2007 11:57
e almunia fa il tifo per Arabi, Cinesi & Co.
Notizia del: 17/12/07 08:26:08 - Fonte: Spystocks

Nelle casse dei fondi sovrani passano circa tre mila miliardi di dollari, più del doppio degli hedge fund. Qualcuno sostiene che si stiano comprando l’Occidente. Non la pensa così il commissario agli Affari economici e monetari, Joaquìn Almunia, che, in un’intervista pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera di oggi, li considera “un’opportunità. Per tutti”. Secondo il commissario europeo la vera preoccupazione è che nonostante esistano da decenni stiano attirando un’attenzione esagerata proprio in questo momento. “Basta con le paure e con la ‘tentazione protezionistica’ – sostiene nell’intervista al Corriere Almunia - Quello che serve realmente è trasparenza per quanto riguarda i tipi di investimenti, bisogna parlare di governance dei fondi e conoscere i criteri di gestione”. Porte aperte, dunque, ai nuovi capitali, ma i Governi dell'Unione europea decidano quali sono i settori da monitorare e tutelare.
laplace77
00lunedì 17 dicembre 2007 19:13
saggezza orientale...
...non ho parole...



15:49 - Gobalizzazione: D'Alema, Italia pessimista ma spicca boom export

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - "Tra i dati di un Paese che
sembra pervaso da cupo pessimismo, tra i dati piu'
significativi c'e' una straordinaria crescita delle nostre
esportazioni. Siamo tra i Paesi europei che ha una dinamica
piu' accentuata in questo senso". Cosi' il ministro degli
Esteri, Massimo D'Alema si sofferma sugli aspetti economici
nell'audizione alla Camera sulla globalizzazione. "Il grado
di internazionalizzazione della nostra economia - ha detto
di fronte alla commissione Esteri - e' veramente
impressionante e crescente. C'e' una parte dell'Italia che
effettivamente cavalca la globalizzazione come una
straordinaria opportunita' e un'altra parte che la guarda
come una minaccia terribile".



15:50 - Gobalizzazione: D'Alema, Italia pessimista ma spicca boom export -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 17 dic - Questo, secondo
il ministro degli Esteri e vicepremier, dimostra anche che i
paesi asiatici, oltre che competitori, possono essere anche
mercati di sbocco "per prodotti non ripetibili di cui noi
continuiamo ad essere leader mondiali. E' vero che i cinesi
ci fanno concorrenza ma sono anche il primo mercato al mondo
per le Ferrari. Insomma - conclude D'Alema - io ho
l'impressione che il grado di internazionalizzazione della
nostra economia e la capacita' di adattamento dell'Italia,
intesa come sistema, non solo economico, sia molto superiore
alla capacita' di riflettere questi aspetti del dibattito
pubblico". Per il Ministro, "discuterne dovrebbe servire
anche a liberarci di questa paura della globalizzazione che
non ha fondamento. E che, comunque, non e' un atteggiamento
che aiuta a vincere queste sfide ma spinge solo a
trincerarsi illusoriamente dietro a difese la cui fragilita'
e' fin troppo evidente in un mondo in cui libera circolazione
di persone, merci e capitali deve essere governata ma
nessuno puo' pensare di fermarla".


laplace77
00martedì 18 dicembre 2007 11:09
EU e BRIC per ora tengono, insieme
11:01 - E13: sale a 6,1 mld surplus commerciale in ottobre -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 18 dic - Nella Ue a
27 tra il gennaio e il settembre 2007 il deficit
nell'energia e' diminuito a 189,7 miliardi di euro rispetto
a un deficit di 214,9 miliardi nel gennaio-settembre 2006;
e' aumentato il surplus per macchinari e veicoli (+92,8 mld
contro +69,6 mld).

Il commercio europeo con la maggioranza dei partner
commerciali e' aumentato ad eccezione delle esportazioni
verso gli Stati Uniti (-3% in gen-set 2007 rispetto a
gen-set 2006) e Giappone (-1%) e le importazioni da Norvegia
(-9%), Russia (-5%) e Corea del Sud (stazionarie). Aumenti
piu' elevati per esportazioni verso la Russia (+26%), India
(+21%), Brasile (+17%), Cina e Norvegia (entrambi +13%) e
per le importazioni dalla Cina (+21%), Brasile (+18%), India
(+16%) e Turchia (+13%).


Il surplus commerciale europeo e' diminuito con gli Stati
Uniti (+59,6 mld di euro in gen-set 2007 contro +66,9 mld in
gen-set 2006) ma e' aumentato con Svizzera (+11,6 mld contro
+11,1 mld); e' aumentato il deficit verso la Cina (115,7 mld
contro 92,3 mld) e Giappone (25,1 mld contro 24,5 mld) ma e'
diminuito con la Russia (39,9 mld contro 58,1 mld), Norvegia
(23,8 mld contro 32,9 mld) e Corea del Sud (11,2 mld contro
13 mld). Surplus piu' elevati sono stati osservati in
Germania (+146,8 mld) seguito da Olanda (+29,9 mld), Irlanda
(+23 mld), Belgio (+12 mld), Svezia (+10,1 mld). Il Regno
Unito ha presentato il deficit piu' elevato (100 mld)
seguito da Spagna (69 mld), Francia (31, 3 mld), Grecia
(28,2 mld), Romania (15 mdl), Portogallo (13,5 mld), Polonia
(11,9 mld), Italia (7,7 mld).
laplace77
00giovedì 20 dicembre 2007 10:26
aridaje...
Notizia del: 20/12/07 07:54:51 - Fonte: Spystocks

Da Il Sole 24 Ore: gli arabi di Abi Dhabi, è il turno del governo cinese per andare in soccorso della finanza americana. Pechino, per mezzo della finanziaria China Investment Corporation ha infatti investito su Morgan Stanley 5 miliardi di dollari, pari a circa il 9,9% delle azioni circolanti, in certificati convertibili in azioni a partire dal 2010. L'arrivo dei fondi cinesi servirà a coprire parte delle ingenti perdite che il colosso finanziario statunitense ha riportato nell'ultima trimestrale. nel trimestre conclusosi a fine novembre Morgan Stanley ha accantonato perdite per 9,4 miliardi di euro, quasi il triplo rispetto al previsto. Il rosso trimestrale ha così toccato quota 3,6 mld di dollari.


Notizia del: 20/12/07 08:02:29 - Fonte: Spystocks

Da La Repubblica: Fondi sovrani all'attacco della grande finanza internazionale. 'Ormai tra gli addetti ai lavori Ubs viene chiamata United Bank of Singapore e anche su Citigroup e Morgan Stanley le bandierine dei fondi sovrani sono state piantate', sottolinea un banchiere d'affari londinese. Il prossimo bersaglio grosso potrebbe essere rappresentato da Merrill Lynch, una delle banche d'affari usa più aggressive e sofisticate che nel terzo trimestre ha dovuto ingoiare un boccone amaro da 8 miliardi di dollari a seguito della crisi subprime. E le svalutazioni non sembrano finite con il nuovo ceo John Thain chiamato a decidere se svalutare ulteriormente già nel quarto trimestre o più avanti.

grella
00sabato 29 dicembre 2007 02:43
Fmi: dollaro cala in riserve di cambio, euro aumenta al 26,4%



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 28 dic - La quota del dollaro nelle riserve valutarie mondiali e' diminuita anche nel terzo trimestre, passando al 63,8% dal 65% del secondo e dal 66,5% di un anno prima. Lo ha reso noto il Fondo monetario internazionale (Fmi). Per contro l'euro continua a registrare un aumento della sua parte, salita al 26,4% dal 25,5% e dal 24,4% rispettivamente. Negli ultimi mesi diversi Paesi emergenti hanno annunciato la loro intenzione di diversificare le riserve valutarie a fronte del deprezzamento del dollaro. Red-Gli
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laplace77
00mercoledì 2 gennaio 2008 11:52
occidente in crisi? la GER no!
Notizia del: 02/01/08 08:13:32 - Fonte: Spystocks

Da La Repubblica: Occidente addio. La finanza mondiale - dopo anni passati al traino di Wall Street e dintorni - ha deciso di cambiare nettamente cavallo. Il mondo sta mutando a ritmi inimmaginabili fino a pochi anni fa. Petrochina, il gruppo degli idrocarburi fiore all'occhiello del governo di Pechino, è diventata la più grande azienda al mondo per capitalizzazione. Le vecchie glorie della Borsa Usa - da Citigroup a Merrill Lynch - sono costrette a ricorrere alla stampella dei quattrini dei Paesi emergenti - nel loro caso Emirati Arabi e Singapore - per evitare crisi di liquidità. E anche l'enorme massa di denaro disponibile sui mercati sembra avere iniziato a seguire la corrente: il crollo del totem del biglietto verde è solo la punta dell'iceberg.




Notizia del: 02/01/08 10:59:20 - Fonte: Spystocks

Occupazione ai massimi in Germania nel 2007. Nel Paese cuore della Vecchia Europa i livelli di occupazione hanno raggiunto i livelli più alti dalla riunificazione. Lo ha reso noto l'Ufficio Federale di Statistiche. Nel 2007 sono state registrate 39,7 milioni di persone con posto di lavoro in Germania l'1,7% in più rispetto all'anno precedente.

laplace77
00lunedì 7 gennaio 2008 14:30
il tricheco al G10

13:43 - G10: Trichet, crescita continua ma rischi da petrolio e crisi mercati

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 07 gen - La crescita
globale sta continuando "a un ritmo abbastanza robusto"
anche se si iniziano ad evidenziare "alcuni rallentamenti".
Lo ha detto il portavoce del G10, Jean-Claude Trichet,
sottolineando la presenza di "rischi al ribasso" per lo
sviluppo dell'economia mondiale. Tra questi il "prezzo del
petrolio
e degli alimentari, l'impatto delle significative
correzioni di mercato e il possibile riaccendersi di
pressioni protezionistiche
".


mmm... corsi e ricorsi...

qui gia' la cosa puzza di shock petrolifero e crisi come quella degli anni 70...

...ma se aggiungiamo il riemergere del protezionismo, dopo l'ondata di globalizzazione...

...ci manca solo che affondi la "Queen Elizabeth" e il ricorso e' quello di inizio 900...



13:55 - G10: Trichet, crescita continua ma rischi da petrolio e crisi mercati -2-

Continua monitoraggio banche centrali su monetario

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 07 gen - Per quanto
riguarda le tensioni sul mercato monetario Trichet ha
sottolineato che le banche centrali continuano a rimanere
"all'erta" per verificare le implicazioni della crisi di
liquidita' innescata dai mutui subprime statunitensi. Per
il portavoce del G10 e presidente della Bce, tuttavia non e'
ancora chiaro il riflesso sull'economia reale che potrebbe
derivare da questa crisi: "Non e' ancora chiaro - ha detto -
e quindi non e' possibile dire con certezza se la crisi dei
mercati avra' un impatto sull'economia reale". L'unica cosa
certa, per Trichet, e' che ci "sono comunque chiaramente
rischi al ribasso". Trichet si e' detto soddisfatto
dell'intervento coordinato effettuato dalle banche centrali
per normalizzare la situazione sul mercato monetario
aggiungendo che le banche centrali "continueranno a rimanere
in contatto in futuro cosi' come lo sono state in passato".
Tuttavia, ha detto Trichet, le banche centrali hanno la
capacita' di tenere sotto controllo il mercato monetario nel
breve termine ma anche se non possono "cambiare la
situazione". Tensioni comunque rimangono ancora presenti sul
mercato monetario incluse il settore delle asset backed
securities e dei commercial paper.


e chissa' perche'!

cmq, non si parla, per la BCE di taglio dei tassi...

...continueranno a fare i "prestatori di ultima istanza",
immettendo liquidita' (con quali garanzie)?

staremo a vedere...
laplace77
00mercoledì 9 gennaio 2008 14:44
USA, sempre peggio...

Notizia del: 09/01/08 08:22:02 - Fonte: Spystocks

Da Il Sole 24 Ore: I mercati Usa hanno subito ieri un nuovo crollo, confermando così il forte nervosismo sulla situazione delle banche e sulle prospettive dell'economia americana. La notizia delle dimissioni del numero uno di Bear Stearns ha spinto alle stelle una seduta già appesantita dai rumors, poi smentiti, sulla bancarotta del colosso dei mutui Countrywide. E come se non bastasse un allarme di AT&T sulle insolvenze nei pagamenti delle bollette telefoniche ha provocato un nuovo crollo dei titoli tecnologici. Ma dalla crisi nessuno sembra escluso, nemmeno Moody's che ieri ha annunciato un taglio occupazionale di 275 unità, pari al 7,5% del totale. Poco dopo è stata la volta di Standard & Poor's. La McGrawHill, holding della società di rating, ha preannunciato il licenziamento di 611 dipendenti, pari al 3% del gruppo. Tutte queste pressioni si sono riversate su Wall Street che dopo un avvio positivo ha invertito drasticamente la rotta.
grella
00martedì 15 gennaio 2008 02:28
Crisi mutui, per Citigroup svalutazioni da 24 miliardi di dollari
14 gennaio 2008

Citigroup potrebbe riportare nel quarto trimestre svalutazioni per 24 miliardi di dollari e tagliare 20 mila posti nel quadro di un piano di riorganizzazione volto a ridurre i costi per far fronte all'impatto della crisi dei mutui subprime e delle perdite collegate al settore del credito. Lo scrive il sito web della Cnbc secondo cui il colosso dei servizi finanziari dovrebbe annunciare le misure martedì, quando comunicherà i risultati dell'ultimo periodo dello scorso anno. Allo stesso tempo, Citigroup dovrebbe comunicare la riduzione del dividendo.
La banca d'affari sta cercando di risollevare le proprie finanze e - sempre secondo Cnbc - dovrebbe mettere insieme fino a 15 miliardi di dollari grazie all'intervento di più soggetti disposti a iniettare liquidità. Ma rastrellare liquidità nel breve periodo non è così automatico, secondo il «Wall Street Journal» il tentativo del colosso guidato da Vikram Pandit di aumentare il capitale sociale attraverso la cessione di una quota azionaria del 2 per cento alla China Development Bank potrebbe essere ostacolato dal veto del Governo cinese. Il no di Pechino sarebbe arrivato nel corso del weekend, anche se non è ancora chiaro se la presa di posizione abbia fatto affondare o meno l'operazione.
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laplace77
00giovedì 17 gennaio 2008 19:05
la prima crisi "occidentale"...

...almeno "recentemente"



7:55 - Crisi mercati: Padoa-Schioppa, e' cosa seria, ma economia e' forte

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 17 gen - "Le condizioni
dell'economia sono buone e forti sia nell'economia reale che
nel settore finanziario". Lo ha detto il ministro
dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa il quale ha indicato
come sia necessario prendere le turbolenze dei mercati
finanziari "seriamente" perche' e' la prima volta dopo anni
che le tensioni "provengono dal mondo industrializzato e non
dall'esterno".



18:20 - Crisi mercati: Paoda-Schioppa, la Bce non ha cambiato politica monetaria -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 17 gen - Padoa-Schioppa
ha rivendicato la giustezza dell'attenzione speciale
prestata dalle autorita' di regolazione e dai governi al
ruolo delle agenzie di rating contrariamente a quanto e'
avvenuto nel corso di crisi precedenti quando l'attenzione
era concentrata sugli auditors.
"Il motivo e' che le agenzie di rating hanno giocato in
questa occasione un ruolo essenziale nell'origine dei nuovi
strumenti finanziari e della loro distribuzione, strumenti
che sono parte delle attuali tensioni".
Quanto al risultato del confronto in corso a livello
internazionale ed europeo sul modo in cui sono strutturate,
organizzate e sul modo in cui si comportano le agenzie di
rating, "e' troppo presto per trarre conclusioni".
laplace77
00lunedì 21 gennaio 2008 11:12
La Cina teme il contagio Usa: 'La crisi colpirà anche noi'
Notizia del: 21/01/08 08:00:11 - Fonte: Spystocks

Da La Repubblica: Direttore del prestigioso Istituto di economia e politica internazionale presso l'Accademia delle scienze sociali di Pechino, il professor He Fan è uno dei più autorevoli economisti della Repubblica popolare.

E' anche uno dei più spregiudicati: parla senza tabù dei pericoli della crisi americana, denuncia l'effetto destabilizzante dell'inflazione sul consenso sociale in Cina, invoca una rivalutazione del renminbi e ammonisce l'Europa a prendere atto che l'ascesa della Cina come superpotenza è ineluttabile.

In un'intervista rilasciata a La Repubblica su come andrà la crescita in Cina nel 2008 Fan risponde: 'La Cina manterrà una crescita robusta, ma meno vigorosa dell'anno scorso.

Nel 2008 scommetterei su un risultato fra il 10% e il 10,5%.

Escludo che la Cina possa isolarsi del tutto da un contagio americano. Il nostro meccanismo è intimamente collegato alla globalizzazione'.



e per fortuna che hanno il contagio... 10% di crescita...

laplace77
00martedì 22 gennaio 2008 12:04
petrolio e motorizzazione della Cina


se va come dicono qui, il petrolio restera' alto (nonostante un 20% di speculazione, per le quotazioni sui 100$, come ho sentito dire e con le considerazioni relative al valore del dollaro stesso)...


11:49 - Auto Cina: Fitch stima +15-20% per vendite 2008 a 10 mln unita'

Piccole in calo, cresce la media cilindrata

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Pechino, 22 gen - Le
prospettive del mercato cinese resteranno stabili nel 2008
sulla base del potenziale di crescita e dei fondamentali dei
principali costruttori nazionali. Cosi' l'agenzia Fitch, che
stima un aumento del 15-20% delle immatricolazioni di auto
nel Paese a 10 milioni di unita' anche se il rincaro dei
prezzi del carburante potrebbe causare un rallentamento del
ritmo di crescita. Fitch sottolinea anche il cambiamento
della struttura dei consumi con le vendite di auto di
piccola cilindrata in calo nel 2007 a vantaggio delle auto
medie. Tale trend che dovrebbe continuare quest'anno. Tra i
gruppi meglio posizionati, secondo Fitch, Volkswagen, Toyota
e Ford.

laplace77
00martedì 29 gennaio 2008 18:34
USA giu giu', EU giu', JAP su

17:00 - Fmi: Pil Usa 2008 rivisto a +1,5% da +1,9%, contro +2,2% nel 2007 (RCO)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 29 gen - La
crescita dell'economia americana rallentera' all'1,5% nel
2008 dal +2,2% del 2007. E'la nuova stima fornita oggi dal
Fmi alla luce della crisi del credito e delle turbolenze dei
mercati finanziari. A ottobre il Fondo aveva previsto per
gli Usa una crescita nel 2008 dell'1,9%. Il rallentamento
appare ancora piu' marcato facendo il raffronto IV trimestre
su IV trimestre: in tal caso la crescita sara' solo dello
0,8% contro il +2,6% di un anno fa.



17:00 - Fmi: riduce stima crescita Eurozona 2008 a +1,6% da +2,1% (RCO)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 29 gen - La crisi
dei mutui e le turbolenze finanziarie di questi mesi
peseranno sulle prospettive di crescita dell'economia
europea che nel 2008 si espandera' al ritmo dell'1,6% anziche'
del 2,1% come stimato a ottobre. Lo ha reso noto oggi il Fmi
che ha aggiornato l'outlook per il 2008. Anche per
l'Eurozona, la frenata appare piu' marcata facendo il
raffronto quarto trimestre su quarto trimestre: l'aumento
sara' dell'1,3% contro il +2,3% del 2007.



17:00 - Fmi: crescita pil Giappone 2008 rivista a +1,5% da +1,7% (RCO)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 29 gen - L'economia
giapponese crescera' al ritmo dell'1,5% nel corso del 2008
anziche' dell'1,7% come stimato in precedenza a ottobre. Lo
ha reso noto oggi il Fmi. Nel 2007 l'economia nipponica
dovrebbe essere cresciuta al ritmo dell'1,9% grazie
soprattutto alla buona performance messa a segno nelal prima
parte dell'anno.


laplace77
00domenica 3 febbraio 2008 19:48

fonte: Corriere della Sera - Economia

L’intervista Il direttore del Ceps di Bruxelles prevede una frenata dei consumi in Europa.

Attenti, le banche sono pronte a tagliare

L’analisi di Gros: Le imprese faranno meno acquisizioni. E caleranno gli ordini

Meno acquisizioni e investimenti da parte delle aziende, calo dei consumi da parte dei cittadini, riduzione della flessibilità nei contratti di lavoro, frenata delle fusioni bancarie e del credito al consumo. Sono questi i probabili effetti a breve della recessione americana sull’economia reale italiana secondo David Gros, direttore del Ceps, Centro per gli studi di politica europea. Gros, che giovedì è previsto partecipare a un convegno a Roma sull’industria italiana in Europa, organizzato dalla Luiss, ha appena pubblicato un saggio dal titolo: «Può l’Europa evitare la recessione?». La sua risposta è sì, se parliamo di recessione tecnica: la crescita dell’occupazione non dovrebbe essere toccata. È no, invece, se intendiamo la recessione come rallentamento. «Penso che per l’Europa, in fondo, non ci sia scampo — spiega ora Gros — L’effetto di lungo termine dello choc sarà meno forte che in America, ma l’impatto immediato sarà importante».

Cosa dobbiamo aspettarci per l’industria italiana?
«Beh, è chiaro che le banche applicheranno criteri più stretti nella concessione del credito. Dunque le aziende avranno meno possibilità di finanziare gli investimenti, in particolare quelle italiane, che hanno capitalizzazione debole. Vedremo meno acquisizioni, e meno acquisti di macchinari. È vero che l’Italia non spicca tra i grandi Paesi europei per vulnerabilità, ma i riflessi della crisi ci saranno».

Anche sui consumatori?
«Sì, per effetto della stretta creditizia vedremo rallentamento dei consumi e frenata della domanda».

E i salari?
«Diciamo che, d’ora in poi, sui contratti di lavoro, la flessibilità sarà più limitata: da parte sia delle aziende, che stenteranno a concedere aumenti, che dei lavoratori, che tenderanno a chiedere di più».

Ma l’Europa, ha detto a Davos Joaquin Almunia, commissario Ue agli affari economici e monetari, non rischia la recessione.
«La crescita degli Usa penderà verso lo zero, con recessione tecnica. In Europa, magari, la crescita resterà in territorio positivo, ma con incrementi molto più bassi che in passato».

L’Europa è più stabile degli Stati Uniti?
«Pochissimo, perché lo choc proviene dai mercati finanziari e dal settore immobiliare. Le banche europee hanno comperato molto dei debiti americani e, nella zona euro, il prezzo delle case è salito come negli Usa. Difficile evitare il rallentamento».

In America la Fed ha tagliato i tassi. Che intervento ritiene auspicabile da parte della Bce?
«Se vuole rimanere fedele al suo impegno di controllo dell’inflazione, non dovrebbe fare niente. Se, invece, tiene conto dello stato precario del sistema bancario europeo, che non è vicino al collasso ma è prossimo a una stretta, allora dovrebbe tagliare i tassi, anche se un po’ meno che negli Usa. Questo può limitare i danni: ma non può evitare che i prezzi degli immobili si riaggiustino».

Quanto possono scendere i prezzi di case e uffici?
«Negli Usa, nel momento di picco, sono aumentati del 20-30%, ora possono calare altrettanto. Anche in Europa e in Italia».


Il risiko bancario si è spostato sullo scacchiere europeo. Si fermerà?
«Per le fusioni bancarie europee ci sarà un rallentamento. Le banche più forti sono quelle che hanno avuto il boom immobiliare nel proprio Paese, come le italiane che si espandono in Germania, o le spagnole, che comperano a destra e a sinistra. Il vento sta cambiando, tra qualche anno saranno in difficoltà. Le italiane, e soprattutto le spagnole, saranno meno forti all’estero».

Che cosa significa per la nostra economia reale?
«La crisi sta evolvendo da un giorno all’altro e il ruolo delle banche è cruciale. Se in un gruppo emergono problemi, com’è successo a Société Générale per esempio, possono propagarsi a tutto il mercato europeo: per l’effetto contagio, indipendentemente dai problemi reali. Le banche italiane possono essere meno esposte, ma dovrebbero evitare di nascondere eventuali perdite, anche se piccole. Avere credito sarà più difficile. Per tutti».
laplace77
00lunedì 4 febbraio 2008 11:50
e per fortuna...

Notizia del: 04/02/08 11:37:33 - Fonte: Finanza.com

La festa è finita anche in Cina.
E' presto per dirlo, ma la Banca Mondiale ha deciso di non indugiare: ha tagliato le stime di crescita dell'Impero di Mezzo per il 2008 alla luce di un possibile decremento delle esportazioni che è prevedibile con il rallentamento in atto dell'economia globale.
La Cina secondo l'istituto mondiale crescerà 'appena' del 9,6%.
Si tratta del tasso più basso degli ultimi sei anni a questa parte.
La previsioni di novembre era al 10,8%.


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