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Fallimento banche postate le news

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2013 16:16
30/08/2008 09:34
 
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Sembra ormai che non trascorra settimana senza il fallimento di una banca, ecco il link:
www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=608784
[Modificato da stoneisland 30/08/2008 09:35]
30/08/2008 09:40
 
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Re: 10 meglio che 9
stoneisland, 30/08/2008 9.34:

Sembra ormai che non trascorra settimana senza il fallimento di una banca, ecco il link:
www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=608784



e' solo una sensazione ma credo che un botticino lo faremo pure noi.
Secondo me pero' la furbizia italiana portera a far crollare qualche banca secondaria dei grossi gruppi in modo da non fargli perdere la faccia ed evitare il bank run dai due grupponi italiani.
Mi viene in mente banca di roma o bipop carige...che ne dite?

[Modificato da pax2you 30/08/2008 09:41]
10/09/2008 12:19
 
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Re: Re: 10 meglio che 9
pax2you, 30/08/2008 9.40:



e' solo una sensazione ma credo che un botticino lo faremo pure noi.
Secondo me pero' la furbizia italiana portera a far crollare qualche banca secondaria dei grossi gruppi in modo da non fargli perdere la faccia ed evitare il bank run dai due grupponi italiani.
Mi viene in mente banca di roma o bipop carige...che ne dite?




Penso che per smuoversi qualcosa in quel senso da noi dovremo attendere ancora un paio d'anni. Intanto negli Usa Lehaman&Brothers inizia a dare i primi segni di cedimento, meno 45% in borsa ieri, sarà la prossima a cadere? O la Federal Reserve decidera' di salvarla?


22/09/2008 10:58
 
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Re: Re: 10 meglio che 9
pax2you, 30/08/2008 9.40:



e' solo una sensazione ma credo che un botticino lo faremo pure noi.
Secondo me pero' la furbizia italiana portera a far crollare qualche banca secondaria dei grossi gruppi in modo da non fargli perdere la faccia ed evitare il bank run dai due grupponi italiani.
Mi viene in mente banca di roma o bipop carige...che ne dite?





[SM=g7628] [SM=g7601]

CRISI MUTUI: DANIMARCA; EBH BANK SALVATA DA BANCA CENTRALE
di ANSA
-
(ANSA) - ROMA, 22 SET - La crisi dei mutui si fa sentire in Danimarca, il primo Paese europeo ad entrare in recessione economica.

La Ebh Bank A/S è diventato infatti il secondo istituto di credito tedesco ad essere salvato dalla banca centrale, travolto dalla drammatica situazione dei mercati finanziari. Ebh ha azzerato le stime di utile annuali ed al tempo stesso ha licenziato l' amministratore delegato Finn Srier Poulsen; la banca riceverà un prestito di emergenza dalla banca centrale danese e da altre istituzioni finanziarie. Nel luglio scorso un altro istituto di credito, la Roskilde Bank, era stato acquisito dalla banca centrale mentre stava per fallire. La Ebh non ha precisato l' importo del prestito di emergenza ed in Borsa a Copenhagen il titolo oggi è crollato, -45% a 114,5 corone danesi. (ANSA).
24/09/2008 22:05
 
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Il panico si diffonde
Voci di insolvenza e panico per una banca di Hong Kong

Folle di depositanti oggi hanno assediato la sede centrale e tutte le agenzie della Bank of East Asia a Hong Kong, dopo le voci di una imminente bancarotta legata alla crisi finanziaria americana. Agli sportelli si sono formate lunghe code di clienti accorsi per ritirare tutti i loro risparmi dai depositi.

La Bank of East Asia è il terzo maggiore istituto di credito di Hong Kong, con 51 miliardi di dollari di attivi. I vertici della banca affermano che voci incontrollate sull'insolvenza dell'istituto hanno cominciato a dilagare attraverso email e sms.

La polizia di Hong Kong ha aperto un'indagine. A smentire i sospetti di bancarotta è intervenuta la Hong Kong Monetary Authority, che funge da banca centrale (per lo statuto autonomo dell'isola, anche dopo il ritorno alla Repubblica Popolare nel 1997 Hong Kong ha mantenuto una moneta diversa dal renminbi cinese. Il dollaro di Hong Kong è agganciato alle fluttuazioni di quello americano). E' la prima volta, dall'inizio della crisi dei subprime, che voci di insolvenza colpiscono una grande banca asiatica.


(24 settembre 2008)
25/09/2008 03:03
 
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Re: Il panico si diffonde
dgambera, 24/09/2008 22.05:


voci incontrollate sull'insolvenza dell'istituto hanno cominciato a dilagare attraverso email e sms.





il rovescio della farfalla in cina e della tempesta in california hihihi
26/09/2008 09:18
 
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26/09/2008 14:40
 
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26/09/2008 14:57
 
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Re: Cos'è questo strano rumorino?
dgambera, 26/09/2008 14.40:





maccome in Europa è n'altra cosa, in europa è diverso dagli united states of ammericaa!? [SM=g7560]
27/09/2008 09:35
 
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Qui trovate notizie fresche ed accurate sulle banche

.... e sono dei nostri !!!!!

ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/
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27/09/2008 14:45
 
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Re: Qui trovate notizie fresche ed accurate sulle banche
fede49, 27/09/2008 9.35:




Sono molto interessanti gli articoli. Nel merito dei titoli bancari del post da te segnalato vedo solo un'analisi tecnica sui titoli. Non significa che quelle banche falliranno... Anche perchè non sono tra le più grandi quindi non credo tra le più esposte. Peraltro se la passano male come tutto il comparto.
Anzi mi pare che suggeriscano di comprare (rotte certe soglie). D'altronde si compra quando gli altri vendono e si vende quando gli altri comprano. Gli articoli generali sono fenomenali, un altro sito verità insieme a effedieffe, benettazzo, grillo, ilcovo... e questo!
[SM=g7576]

[Modificato da nazionalsindacalista 27/09/2008 15:05]
27/09/2008 16:27
 
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Il mercato alla soluzione finale: vivi e lascia morire

-------

Bella la colonna sonora [SM=g7576] [SM=g7576]

Potremmo usare lo stesso gruppo per accompagnare un eventuale "housing bubble movie de noantri" con Welcome to the Jungle e quello sulla fine della bolla con Paradise city

[SM=g7576] [SM=g7576]

Invece quest'inverno lo potremmo tranquillamente accompagnare con November rain


[SM=p7579] [SM=p7579]
[Modificato da dgambera 27/09/2008 16:29]
27/09/2008 16:32
 
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Re: Cos'è questo strano rumorino?
dgambera, 26/09/2008 14.40:





Si continua.

Fortis nella bufera, svolta ai vertici



Nonostante le dichiarazioni a pioggia dell'ad uscente sulla posizione finanziaria «solida» dell'istituto e sul fatto che non ci sia «alcuna possibilità di bancarotta», il titolo Fortis ha vissuto infatti una giornata tumultuosa, chiudendo alla Borsa di Bruxelles a 5,20 euro, in discesa di ben il 35% da inizio settimana e al minimo degli ultimi 15 anni.



Ai voja a dì che è tutto a posto, quanno er mercato t'accanna t'accanna.

[SM=g7576] [SM=g7576]
27/09/2008 23:39
 
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Tu chiamali se vuoi, ruzzoloniiiiii
Ma in Italia però non ne parla nessuno.

Ah, il mondo economico sta diventando tutto "socialista". [SM=g7576] [SM=g7576]

Iammu cumpà

-------------------------

GB; al vaglio 3 opzioni per Bradford & Bingley

27 settembre 2008 - 18.26

LONDRA - Il governo britannico e le autorità di controllo del sistema finanziario stanno esaminando tre possibili opzioni per salvare Bradford & Bingley, la banca britannica colpita dalla crisi dei prestiti ipotecari, le cui azioni sono ieri crollate ai minimi. Lo riferisce il Financial Times.

La prima opzione, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg citando il quotidiano, è la vendita: le autorità, spiega il FT, hanno aumentato gli sforzi per trovare un compratore per la banca e HSBC e Banco Santander potrebbero essere coinvolti. Una seconda opzione potrebbe riguardare le sei maggiori banche britanniche, che si dividono una quota di circa il 30% di Bradford & Bingley, e che si potrebbero spartire il suo potafoglio prestiti da 52 miliardi di sterline. Come ultima possibilità, infine, secondo il FT, c'è la nazionalizzazione.

Proprio la nazionalizzazione, secondo quanto riportano oggi il Daily Telegraph e il Daily Mail, che citano fonti anonime, sarebbe un'ipotesi allo studio da parte del governo britannico. Il futuro del colosso britannico, intanto, secondo il canale televisivo inglese Sky News, potrebbe essere deciso già questo week end.
27/09/2008 23:51
 
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E questo weekend è dedicato a ...
Assomiglia molto ad una delle notizie uscite prima del fallimento di Lehman Brothers.

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Wachovia, un'altra grande banca Usa a caccia di cavalieri bianchi

27 settembre 2008

Trattive in corso in casa Wachovia - altra grande banca in crisi dopo il clamoroso fallimento di Lehman Brothers - al termine di un ormai ordinario venerdì di passione, con il titolo che ha lasciato sul terreno il 27%. La banca avrebbe avviato - secondo indicrezioni - trattative con il Banco Santander, Wells Fargo e Citigroup in cerca di un accordo, dopo che le trattative con Morgan Stanley sono naufragate.

Pur non avvertendo la necessità di stringere rapidamente un'intesa, i vertici della banca lavoreranno l'intero settimana, esplorando le alternative possibili. Ad aumentare la pressione sull'istituo il fallimento di Washington Mutual, i cui depositi , così come alcune altre attività, sono state rilevate da JPMtogan per 1,9 miliardi di dollari. All'inizio del mese, Wachovia aveva avviato trattative per una potenziale fusione con Morgan Stanley, ma lo scenario di riferimento si è rapidamente evoluto, con Morgan divenuta una banca commerciale, e nessun accordo è stato raggiunto. Wachovia è esposta fortemente ai mutui subprime, a causa dell'acquisizione nel 2006 di Golden West Financial.
27/09/2008 23:52
 
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28/09/2008 18:40
 
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Re: Tu chiamali se vuoi, ruzzoloniiiiii
dgambera, 27/09/2008 23.39:

Ma in Italia però non ne parla nessuno.

Ah, il mondo economico sta diventando tutto "socialista". [SM=g7576] [SM=g7576]

Iammu cumpà

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GB; al vaglio 3 opzioni per Bradford & Bingley

27 settembre 2008 - 18.26

LONDRA - Il governo britannico e le autorità di controllo del sistema finanziario stanno esaminando tre possibili opzioni per salvare Bradford & Bingley, la banca britannica colpita dalla crisi dei prestiti ipotecari, le cui azioni sono ieri crollate ai minimi. Lo riferisce il Financial Times.

La prima opzione, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg citando il quotidiano, è la vendita: le autorità, spiega il FT, hanno aumentato gli sforzi per trovare un compratore per la banca e HSBC e Banco Santander potrebbero essere coinvolti. Una seconda opzione potrebbe riguardare le sei maggiori banche britanniche, che si dividono una quota di circa il 30% di Bradford & Bingley, e che si potrebbero spartire il suo potafoglio prestiti da 52 miliardi di sterline. Come ultima possibilità, infine, secondo il FT, c'è la nazionalizzazione.

Proprio la nazionalizzazione, secondo quanto riportano oggi il Daily Telegraph e il Daily Mail, che citano fonti anonime, sarebbe un'ipotesi allo studio da parte del governo britannico. Il futuro del colosso britannico, intanto, secondo il canale televisivo inglese Sky News, potrebbe essere deciso già questo week end.




Ed ecco l'epilogo: cominciamo pure in UE con le perdite socializzate?

Il governo inglese nazionalizza Bradford & Bingley per evitare il fallimento


28 settembre 2008

Bradford & Bingley, la più piccola delle banche di credito ipotecarie britanniche quotata in Borsa, sta veleggiando verso la nazionalizzazione. Secondo fonti del Tesoro < l'intesa è ormai stata raggiunta > e devono essere messi a punto i dettagli dell'operazione. Governo e autorità monetarie stanno lottando contro il tempo prima dell'apertura dei mercati lunedì per evitare un crollo finale del titolo e il rischio di una replica della disgraziata vicenda di Northern Rock. Venerdì, il titolo ha chiuso a 20 pence con un calo del 95% rispetto ai massimi dell'anno. Le agenzie di rating hanno peraltro ridotto la valutazione un gradino sopra il livello di junk bond e crescono i timori di una nuova riduzione lunedi.

Si sono peraltro avuti i primi segnali inquietanti con un le prime code di depositanti che sono andati a prelevare i propri risparmi dalle filiali di Doncaster, Finchley e Southport.
L'azione del Governo, che è coordinata dal numero due del Tesoro, John Kingman, sotto la vigilanza del cancelliere alastair Darling e dello stesso Primo ministro Gordon Brown si sta rendendo necessaria perché la banca spagnola Santander che pareva l'unica rimasta disponibile a un'acquisto, chiedeva rigide condizioni e più tempo per fare la due diligence sul portafoglio mutui. Il problema di B&B come viene chiamata in Gran Bretagna è che ha una forte esposizione nel settore "buy to let" dei mutui ossia quelli che sono stati contratti da chi ha comprato seconde case con l'obiettivo di affittarle e ora con l'aumento dei tassi e il calo dei valori immobiliari non riesce più a onorare le scadenze di pagamento degli interessi.

Dato che nessuna banca pare volersi accollare l'onere di comprare B&B e smembrarla, ciò che accadrà probabilmente è che il Governo nazionalizzerà la banca, che ha 52 miliardi di sterline di attività (65 miliardi di euro) e poi metterà in vendta al migliore offerente i 200 sportelli dell'attività retail. In quel caso l'operazione si renderà assai più appetibile e i compratori non saranno chiamati a fare essi stessi in tempi troppo brevi valutazioni che si rivelerebbero quasi impossibili da effettuare.

Se l'operazione andrà in porto le banche inglesi nazionalizzate saranno due. A questo punto alcuni economisti come Jim O'Neill di Goldman Sachs stanno suggerendo al Governo di usare il "cestino" pubblico in cui sono finiti i due istituto di credito ipotecario per creare una "bad bank" inglese sulla scia di quella che il Congresso Usa sta discutendo in queste ore.
Il Governo sta valuta ndo l'opportunità.



Quindi non è necessario che una banca abbia mutui subprime per fallire, basta anche la negative equity, magari causata da un eccesso di mutui per il "buy to let" in portafoglio.

Bene, bene: meglio a sapersi.
[Modificato da dgambera 28/09/2008 18:41]
28/09/2008 18:50
 
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Re: Re: Tu chiamali se vuoi, ruzzoloniiiiii
dgambera, 28/09/2008 18.40:



...

Quindi non è necessario che una banca abbia mutui subprime per fallire, basta anche la negative equity, magari causata da un eccesso di mutui per il "buy to let" in portafoglio.

Bene, bene: meglio a sapersi.




quoto e ridacchio,
pensando all'italietta della rendita mattonara: sicura e garantita...


[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576]


[Modificato da laplace77 28/09/2008 18:51]
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Laplace77 :: Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. (Horacio Verbitsky)

forum sulla bolla immobiliare - video sulla bolla immobiliare
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DISCLAIMER:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
28/09/2008 18:58
 
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Re: Re: Re: Tu chiamali se vuoi, ruzzoloniiiiii
laplace77, 28/09/2008 18.50:




quoto e ridacchio,
pensando all'italietta della rendita mattonara: sicura e garantita...


[SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7576]






Infatti, aspettavo di sentire la tua risata.

[SM=g7777]
[Modificato da dgambera 28/09/2008 18:58]
28/09/2008 19:44
 
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Che schifo
La moglie di Fuld (ex ceo Lehman) ricorre a Christie's per fare cassa


La dismissione di parte della collezione era già nell'aria visto che l'accordo per l'asta è stato raggiunto alla fine dell'estate. Evidentemente il banchiere già prevedeva la tempesta finanziaria che di lì a poco si sarebbe scatenata.



[SM=g7626]
28/09/2008 20:58
 
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Re: Re: Cos'è questo strano rumorino?
dgambera, 27/09/2008 16.32:




Si continua.

Fortis nella bufera, svolta ai vertici



Nonostante le dichiarazioni a pioggia dell'ad uscente sulla posizione finanziaria «solida» dell'istituto e sul fatto che non ci sia «alcuna possibilità di bancarotta», il titolo Fortis ha vissuto infatti una giornata tumultuosa, chiudendo alla Borsa di Bruxelles a 5,20 euro, in discesa di ben il 35% da inizio settimana e al minimo degli ultimi 15 anni.



Ai voja a dì che è tutto a posto, quanno er mercato t'accanna t'accanna.

[SM=g7576] [SM=g7576]




Eccola che arriva.

Fortis, Trichet a Bruxelles per fronteggiare il rischio crack



28 SETTEMBRE 2008

Il caso Fortis tiene in allarme le banche europee, che temono l'allargamento della crisi finanziaria dagli Stati Uniti al Vecchio Continente. Il gruppo belga-olandese, che venerdì scorso aveva perso oltre il 20% in Borsa e che a fine serata aveva annunciato a sorpresa la nomina di un nuovo amministratore delegato, stava trattando riservatamente da alcuni giorni un'aggregazione-salvataggio con gli olandesi di Ing e con i francesi di Bnp Paribas. Entrambi i gruppi, stando alle indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, avrebbero avuto accesso insieme ai propri advisor alla data-room. Ma nelle ultime ore, l'interesse di Bnp Paribas e Ing si sarebbe raffreddato (ndr: assomiglia a Lehman pure questo). Secondo alcune fonti, sia i francesi che gli olandesi avrebbero addirittura abbandonato i negoziati dopo aver inutilmente chiesto garanzie sugli oltre 40 miliardi di asset a rischio (derivati, mutui, commercial paper) nel portafoglio di Fortis. Resta l'ipotesi della cessione di singoli asset (a partire dalle attività olandesi di Abn Amro). O quella, ipotizzata stamani da alcuni quotidiani belgi, di una nazionalizzazione (ndr: un'altra?). E' certo che per tutta la domenica, tra Bruxelles e Amsterdam è rimasto al lavoro un comitato di crisi per tentare di arrivare a una soluzione al caso Fortis prima della riapertura dei mercati di domattina. Massima allerta anche alla Banca Centrale Europea. Oggi il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, è arrivato a Bruxelles per discutere con il premier belga, Yves Leterme, le soluzioni alla crisi di Fortis. E da pochi minuti è in corso nella capitale belga un consiglio dei ministri straordinario, con all'ordine del giorno una discussione sulla situazione finanziaria internazionale e le sue ripercussioni sul Belgio. Domani ad Amsterdam, inoltre, si riunirà il vertice del Financial Stability Forum presieduto dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi.
Un'eventuale crack di Fortis avrebbe pesanti ripercussioni sull'intero sistema bancario europeo. Con un effetto-contagio che rischierebbe di estendersi rapidamente a Dexia, l'altra grande banca belga già colpita dai subprime e da Lehman.
Alla situazione delle due banche del Belgio, anche se in queste ore il faro dei banchieri è puntato soprattutto sull'emergenza Fortis, guardano con preoccupazione anche i banchieri italiani e le Autorità di Vigilanza. Sia Fortis che Dexia hanno collocato in Italia ingenti quantità di obbligazioni, finite non solo nei portafogli delle banche ma anche e soprattutto in quelli dei risparmiatori.

28/09/2008 21:10
 
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Tanto per dire chi sono questi
Un gruppo con sei milioni di clienti

28 settembre 2008

Il gruppo bancario e assicurativo belga-olandese Fortis, con un totale di 85.000 dipendenti, secondo la classifica della rivista Forbes è uno dei primi venti istituti del mondo in termini di attivi in gestione, pari a 445 miliardi di euro, e di ricavi, pari a 120,5 miliardi. Fortis è inoltre la prima istituzione finanziaria del Belgio e la seconda dell'Olanda, dopo l'acquisizone del gruppo olandese Abn Amro nell'autunno 2007, che ha consentito in particolare di recuperare le attività di gestione di attivi, di private banking, di retail e di banca d'affari.

Degli 85.000 dipendenti Fortis in tutto il mondo, 65.000 sono a tempo pieno e più di un terzo sono nei paesi del Benelux. Con le attività retail Fortis offre servizi finanziari e assicurativi a sei milioni di clienti. Dispone di 2.500 agenzie bancarie in tutta Europa, compresa la rete Abn Amro. Ci sono quattro milioni di titolari di carta di credito del gruppo tra il Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) e la Turchia.

Fortis offre inoltre prodotti e servizi finanziari alle piccole e medie imprese, alle multinazionali e ai clienti istituzionali nel Benelux e altrove in Europa, così come in nord America e in Asia. Il gruppo belga-olandese è leader sul mercato delle assicurazioni in Benelux ed è tra i primi dieci assicuratori europei.

L'istituto è nato nel 1990 dalla fusione tra la compagnia assicurativa olandese Amev e la banca olandese Vsb. Nello stesso anno sono stati raggiunti dall'assicuratore belga Groupe Ag.
Fortis è quotata ad Amsterdam e a Bruxelles ed è oggetto di una quotazione secondaria alla borsa di Lussemburgo. La crisi dei mutui subprime statunitensi è costata circa 2,9 miliardi di euro negli ultimi tre trimestri all'istituto. Il valore delle azioni è stato diviso per sei dal giugno 2006 e la capitalizzazione di borsa è crollata a 15 miliardi di euro alla chiusura di giovedì, ossia al di sotto dei 24 miliardi sborsati per acquistare Abn Amro.
28/09/2008 23:10
 
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Si continua
Nazionalizzazione all'europea in vista?

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Fortis, gli Stati del Benelux pronti a intervenire




28 settembre 2008

Fortis nella bufera, svolta ai vertici
Faro della Consob belga sul big del credito Fortis

Gli Stati di Belgio, Olanda e Lussemburgo sono pronti a entrare nel capitale di Fortis per salvare il gruppo bancario belga-olandese. Ad annunciarlo è stato il governo del Granducato, che ha parlato anche dell'ipotesi della vendita di Fortis ad un gruppo straniero.
Secondo il ministro lussemburghese del bilancio, Luc Frieden, ci sarebbero due possibilità: «La prima - ha spiegato - è che una banca straniera europea acquisti il gruppo Fortis per intero». Il secondo scenario invece scatterebbe in caso di fallimento del primo, ed è quello che «i tre governi di Belgio, Olanda e Lussemburgo acquisiscano un ruolo importante nel capitale della banca».

Al momento è in corso a Bruxelles un consiglio dei ministri del Belgio, al quale partecipano rappresentanti del mondo bancario, del governo olandese e il presidente della Bce per tentare di salvare la banca. Una bozza che circola in queste ore nel palazzo del governo parla effettivamente di una entrata degli stati belga e lussemburghese nel capitale di Fortis.

Questa bozza (ndr: vedi immagine allegata), nelle mani di Filip Dierckx, nuovo Ad di Fortis, è stata vista da un fotografo dalla agenzia Photonews, e poi acquistata da Reuters. L'immagine riprende un "mezzo busto", nel senso che parte poco sopra la cintura e finisce ben sotto il collo di Dierckx, e immortala un mucchio di fogli tenuti in mano (con un telefonino) il primo dei quali è la bozza, con correzioni a mano, di quello che potrebbe essere l'accordo finale. Il testo immortalato prevede che il Belgio e il Lussemburgo prenderebbero una partecipazione di 7 miliardi di euro in Fortis, come riportato dal sito internet del quotidiano belga Le Soir. Il gruppo belga-olandese venderebbe anche Abn Amro per "XX" miliardi di euro. Secondo il testo visto dal fotografo, Maurice Lippens si sarebbe dimesso da presidente del consiglio di amministrazione di Fortis. Dalle 18 è in corso a Bruxelles un consiglio dei Ministri del Belgio, al quale partecipano rappresentanti del mondo bancario, del governo olandese e il presidente della Bce per trovare una soluzione alla crisi del gruppo.





28/09/2008 23:48
 
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I dettagli
Secondo me da questo piano arriverà tanto di quel credit crunch...

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Wall Street, accordo sul piano delle "3 R": reinvestire, rimborsare, riformare



NEW YORK – Il piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari è fatto. I mercati dovrebbero essere più tranquilli visto che il voto di lunedì in Congresso sarà una semplice formalità. Un voto bipartisan al massimo e poi subito alla Casa Bianca per la firma in legge.

Questo megapacchetto deve salvarci da una crisi sistemica della finanza mondiale ha già un soprannome, il piano delle tre R: Reinvestire nei mercati finanziari in crisi per isolare "Main Street" da "Wall Street", per proteggere dunque l'economia reale dalla crisi dell'economia finanziaria; Rimborsare il contribuente americano, attraverso partecipazioni azionarie nelle istituzioni in difficoltà e attraverso i possibili profitti sugli strumenti finanziari, che oggi non hanno mercato, ma che domani potrebbero tornare su valori di normalità. Riformare Wall Street e le sue brutte abitudini attraverso limiti sugli stipendi per chi approfitterà del piano. In questo capitolo si prevede anche l'eliminazione dei "paracaduti d'oro", garanzie per i compensi del manager che si sentivano liberi a quel punto di procedere con operazioni spericolate. Non solo: si propone di andare a recuperare fondi dai bonus pagati ai manager in passato sulla base di operazioni che non hanno poi dato i profitti previsti.

Ciascuna delle R, Reinvestire, Rimborsare e Riformare esprime poi approfondimenti "verticali". Ad esempio, Reinvestire, significa anche garantire che le erogazioni dello stato siano condotte con cautela e controlli. Secondo le prime anticipazioni, si spezzerà l'erogazione di 700 miliardi in due tranche e vi sara' un comitato di controllo sul Tesoro che avra' potere di veto, una innovazione centrale per il compromesso di questi ultimi giorni, visto che il Tesoro chiedeva inzialmente piena autonomia. Il piano consente al governo di acquistare gli strumenti "tossici" anche da fondi pensioni, governi locali e piccole banche che servono clientela di basso e medio reddito. Sul piano tecnico alla supervisione di un consiglio di supervisione nominato dai leader in Congresso e' stata aggiunta una presenza distaccata del Gao, il Government Accountabilty Office, al Tesoro, per sorvegliare i pagamenti e condurre revisioni per garantire forti controlli interni. Una estensione di "Rimborsare" e' la possibilita' di modificare alcuni termini sui mutui immobiliari, come rimborsi in conto capitale, durata e tassi di interesse per i cittadini piu deboli che non riescono a far fronte alle loro responsabilita' sui debiti contratti per l'acquisto della casa. Una richiesta questa che veniva direttamente dalla leaderhsip democratica. Per i repubblicani oltranzisti, che avevano bloccato giovedi' il piano, vi saranno delle regole che consentono l'assicurazione di una parte dei prestiti
Per cio' che riguarda i meccanismi di acquisto dei "toxic papers", la responsabilita' e' delegata al Tesoro. Sara' Paulsono a formare le squadre di operatori, in molti casi presi a prestito dal settore privato, che dovranno negoziare l'acquisto dei titoli. L'obiettivo del governo e' ovviamente quello di rilevare la "carta" al prezzo migliore possibile, ad esempio 20 centesimi sul dollaro, per proteggersi dal rischio che la carta resti "straccia" e per potersi garantire un buon ritorno quando i mercati si saranno ristabilizzati e quando cominceranno a tornare prezzi piu' normali. Un acquisto a 20 e una vendita a 70 due anni dopo potrebbe trasformare l'operazione in un grande affare per il governo americano. Inutile dire che e' questo il punto centrale su cui operatori e banchieri cercavano di organizzarsi gia' da domenica pomeriggio. L'obiettivo e quello di resistere una mano troppo dura del Tesoro o dei suoi "traders" e di formulare pacchetti misti, ad esempio, in cambio di un prezzo piu' elevato l'istituzione potrebbe cedere una partecipazione azionaria al governo.
Questo e' comunque il cuore del piano, come ce lo ha illustrato nel pomeriggio di domenica Nancy Palosi, il Presidente della Camera, al termine di una maratona che andava avanti da una settimana. Una maratona che ha costretto tutti a lavorare anche 24 ore su 24, caratterizzata dai soliti colpi di scena dell'ultimo istante, sempre dettati dalla politica. Alla fine il progetto, che la settimana scorsa, su proposta del segretario al Tesoro Paulson doveva essere di appena 2 pagine e mezza, e' di oltre 100 pagine. I mercati attendono , ma quello che poteva essere l'ennesimo week end di paura in America per ora ha portato un profondo sospiro di sollievo per tutti, per le banche in difficolta', per detentori di mutui in difficolta', che otterranno dei benefici aggiuntivi, per i politici che temevano la rottura, per il Presidente Bush e il segretario Paulson che sembravano implorare a vuoto il passagigo del pacchetto. E per i due candidati presidenziali, John McCain e Barack Obama: sara' uno dei loro due con il rispettivo segretario al Tesoro prescelto, a dover gestire la stabilizzazione della crisi. E partire con un grosso pacchetto di finanziamenti gia' approvati non puo' che rendere loro le cose piu' facili.

28/09/2008 23:56
 
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Ora stanno cominciando a farmi paura però
Ma l'America teme che l'Europa non sappia reagire



NEW YORK – Wall Street ha un timore: con il pacchetto americano approvato, la speculazione ribassista potrebbe riversarsi in modo aggressivo in Europa, costringendo i governi locali a mettere insieme un pacchetto di aiuti per gli "strumenti finanziari tossici´detenuti dalle istituzioni finanziarie europee. "Molti di noi temono che l'Europa non reagira' con la prontezza necessaria se dovesse esserci un'emergenza. E questo rischia di rendere meno forte l'impatto del piano americano. Sappiamo bene che anche in Europa molte banche soffrono di malanni piu' o meno gravi", osserva un'autorevole fonte finanziaria a New York.

Il problema e' che il pacchetto di salvataggio messo a punto dal Congresso prevede l'accesso ai fondi da 700 miliardi per le succursali americane delle banche europee, ma non necessariamente per i quartieri generali. Avvocati ed esperti stanno studiano a fondo le cento pagine del progetto di legge per capire se il piano potrebbe essere esteso all'Europa nel momento in cui la "carta tossica" e' si detenuta in una capitale europea ma e' dii provenienza americana. Il problema e' serio perche' negli ultimi giorni della settimans scorsa ci si e' resti conto che anche in Europa vi era una grave crisi di liquidita'.
In Europa restano tutti con il fiato sospeso per una soluzione del caso Fortis. Ma vi sono forti preoccupazioni per una banca irlandese, la Bank od Ireland e sono tornate voci di difficolta' per Deutsche Bank, per Ubs, per Barlcays Bank e per un paio d'altre sia in Francia che in Italia che, pur non rischiando il fallimento potrebbero trovarsi in ristrettezze di liquidita'. Si dice che la banca irlandese abbia dei problemi sul fronte mutui immobiliari, fatto questo, nuovo emerso poco prima del fine settimana, che non ha ancora avuto un impatto sul mercato. Si aggiunga che in Russia almeno due banche sono state messe off limits dalle controparti. Il pericolo inoltre e' che, con il piano americano alle spalle, la spirale speculativa a breve si sposti dall'America all'Europa. Per questo le autorita' europee sono in stato d'allerta, considerano la fattibilita' di un piano, se sara' necessario e la tensione e' tornata e resta al massimo. Con gravi problemi per il funzionamento dei mercati monetari ache per transazioni che fino a poco fa erano del tutto normali.

In un caso, un gruppo industriale europeo generalmente in grado di negoziare per finanziamenti a breve un premio dello 0,1% sul Libor, ha dovuto accettare di pagare la settimana scorsa un premio dello 0,7%. La settimana scorsa era stato impossibile in molti casi determinare un prezzo per collaterali in garanzia contro liquidita' di rischio sovrano. CCT italiani, carta sovrana emessa dalla Grecia, Guild inglesi e persino bund tedeschi venivano di fatto respinti al mittente in una tipica situazione in cui ognuno cerca allo stesso tempo di proteggersi sui cosiddetti "margin lending" e di massimizzare il proprio ritorno dalla situazione di crisi. Supponiamo che un gruppo debba recuperare liquidita' per far fronte a una scadenza. In tempi normali un CCT a due anni puo' valere 98 sul mercato (rispetto al valore nominale di 100 che sara' rimborsato alla scadenza), e produrre un finanziamento a quota 95, diciamo per 95 milioni di euro contro un nominale di 100 milioni di euro. Ma la controparte non era in grado di fare un prezzo congruo: "si parlava di prezzi di 55, 60, una cosa assurda, risultato: non si e' fatto nulla e il rimborso non e' avvenuto, posticipato di alcuni giorni, ma anche qui c'e' un rischio domino…". La spiegazione di questo problema ha una sua logica: la controparte responsabile per l'erogazione non se la sentiva di fare un prezzo superiore perche' se il debitore non avesse restituito in tempo il prestito a breve e l'ente erogante avesse dovuto realizzare la garanzia, non riteneva di poterla collocare sul mercato a un prezzo superiore a 50-60 e di avere cosi' "margin lending" adeguati.

29/09/2008 02:31
 
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Re: Ora stanno cominciando a farmi paura però
dgambera, 28/09/2008 23.56:

Ma l'America teme che l'Europa non sappia reagire




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Supponiamo che un gruppo debba recuperare liquidita' per far fronte a una scadenza. In tempi normali un CCT a due anni puo' valere 98 sul mercato (rispetto al valore nominale di 100 che sara' rimborsato alla scadenza), e produrre un finanziamento a quota 95, diciamo per 95 milioni di euro contro un nominale di 100 milioni di euro. Ma la controparte non era in grado di fare un prezzo congruo: "si parlava di prezzi di 55, 60, una cosa assurda, risultato: non si e' fatto nulla e il rimborso non e' avvenuto, posticipato di alcuni giorni, ma anche qui c'e' un rischio domino…". La spiegazione di questo problema ha una sua logica: la controparte responsabile per l'erogazione non se la sentiva di fare un prezzo superiore perche' se il debitore non avesse restituito in tempo il prestito a breve e l'ente erogante avesse dovuto realizzare la garanzia, non riteneva di poterla collocare sul mercato a un prezzo superiore a 50-60 e di avere cosi' "margin lending" adeguati.






sara', dai numeri che vedo, mi sembrano un po' avidi e rapaci, questi prestatori di ultima istanza: questi vogliono comprare CCT a 55-60...

quelli del post precedente vogliono comprare a 20 quello che nominale e' 100, per rivenderlo a 70:


dgambera, 28/09/2008 23.48:


Wall Street, accordo sul piano delle "3 R": reinvestire, rimborsare, riformare
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...L'obiettivo del governo e' ovviamente quello di rilevare la "carta" al prezzo migliore possibile, ad esempio 20 centesimi sul dollaro, per proteggersi dal rischio che la carta resti "straccia" e per potersi garantire un buon ritorno quando i mercati si saranno ristabilizzati e quando cominceranno a tornare prezzi piu' normali. Un acquisto a 20 e una vendita a 70 due anni dopo potrebbe trasformare l'operazione in un grande affare per il governo americano.






e altri ancora che ottengono una "fetta di salvataggi privata":

I deputati repubblicani hanno anche ottenuto un consenso alla proposta di creare un programma assicurativo privato per i prodotti finanziari legati ai mutui.




nel frattempo, ci sono anche gli scettici:

money.cnn.com/POLLSERVER/results/42122.html

1. What will happen if no bailout agreement is reached?
Serious economic crisis..............................43%
Wall Street will resolve the matter itself...........37%
Nothing, the crisis talk is overblown................20%




vuoi vedere che faranno il solito gioco delle tre carte?

[SM=g7600] [SM=g7600] [SM=g7600]


[Modificato da laplace77 29/09/2008 02:35]
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29/09/2008 09:00
 
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CRISI: SALTA UN'ALTRA BANCA, IN GRAN BRETAGNA
di WSI-ANSA


Nazionalizzazione o vendita "guidata" per Bradford & Bingley, uno dei colossi dei mutui colpito dalla crisi. Interesse di HSBC e Banco Santander.

Schiacciato dallo stress, un banchiere si suicida buttandosi sotto un treno.
29/09/2008 09:36
 
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CRISI: SALTA L'ENNESIMA BANCA? STAVOLTA E' TEDESCA
Il contagio si estende nel cuore dell'Europa. Verso la bancarotta in Germania Hypo Real Estate, un grosso istituto specializzato in prestiti immobiliari. E' una delle 30 blue chips dell'indice Dax.

www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=619746
29/09/2008 09:39
 
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Re: CRISI: SALTA L'ENNESIMA BANCA? STAVOLTA E' TEDESCA
SULSA, 29/09/2008 9.36:

Il contagio si estende nel cuore dell'Europa. Verso la bancarotta in Germania Hypo Real Estate, un grosso istituto specializzato in prestiti immobiliari. E' una delle 30 blue chips dell'indice Dax.

www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=619746




E intanto la BCE lancera' un'operazione speciale di rifinanziamento per aumentare la liquidita' nel sistema bancario dell'Eurozona.

www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=619804
29/09/2008 09:40
 
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Re: CRISI: SALTA L'ENNESIMA BANCA? STAVOLTA E' TEDESCA
SULSA, 29/09/2008 9.36:

Il contagio si estende nel cuore dell'Europa. Verso la bancarotta in Germania Hypo Real Estate, un grosso istituto specializzato in prestiti immobiliari. E' una delle 30 blue chips dell'indice Dax.

www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=619746




Stavo per postarla.

Mettiamo tutto l'articolo, che è meglio.

Sbaglio o si sta avvicinando sempre più?

Proviamo a scommettere $0.02 su chi sarà la prima delle nostre ad avere problemi?
Io non ne ho idea.

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Il contagio si estende nel cuore dell'Europa. Verso la bancarotta in Germania Hypo Real Estate, un grosso istituto specializzato in prestiti immobiliari. E' una delle 30 blue chips dell'indice Dax.


Il contagio della crisi finanziaria nata negli Stati Uniti si estende nel cuore dell'Europa. Verso il collasso in queste ore in Germania Hypo Real Estate, un grosso istituto di Monaco (fa parte delle 30 blue chips dell'indice Dax) specializzato in prestiti immobiliari adesso in crisi di liquidita'. La bancarotta potrebbe valere un paio di miliardi di dollari. Il titolo aveva perso il 9% venerdi' scorso, preso di mira dai ribassisti.

La notizia conferma che l'allarme dei mutui e la crisi di liquidita' cominciano a farsi sentire anche in Germania, dopo che nel weekend stessi fenomeni si sono verificati in Gran Bretagna e in Belgio. La notizia e' stata riportata in tedesco la prima volta dall'edizione online del Financial Times Deutschland. La banca era stata gia' colpita duramente dalla crisi subprime nell'agosto 2007.

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