A chi fanno comodo immigrati e rom(poveri)
...copn un po' di tagli...
sapete chi è il pezzo più “grosso”?
Un esponente del clan rom Casamonica, cognome conosciutissimo in tutta Roma e che a Roma ha in mano le redini del potere occulto da decenni. Dal racket della prostituzione allo spaccio di droga, dalle scommesse al riciclaggio. E legami con la politica, con l’economia, con i costruttori, col giro dei rifiuti, si sussurra persino col vaticano.
Clan rom, abbiamo detto, ma non immaginatevi Mercedes fra le roulotte di un campo di periferia: i Casamonica vivono in attici di lusso con vista cupole, ogni tanto gliene sequestrano uno ma hanno sempre i soldi per ricomprarselo.
Nei campi di periferia, tra monnezza e degrado, vive invece quello che è il business: i rom poveri, che insieme agli immigrati e ai rifugiati sono diventati una fonte di quattrini “meglio della droga”. Quindi ci si sono buttati tutti.
IN TV, esponenti della sinistra invocano ”accoglienza”, affinché tutti coloro che approdano siano accolti a braccia aperte: più ne arrivano, più i campi e centri si riempiono, più appalti e soldi piovono sulle loro coop. Gli esponenti della destra, invece, tuonano “fora dai ball” ma non muovono un dito per rivedere i trattati internazionali: se chi arriva è costretto a restare qui, rinchiuso da qualche parte, ecco di nuovo appalti e soldi per costruire e gestire centri e manodopera a basso prezzo per i caporali.
Il business viene equamente spartito tra santarellini e celoduristi, un po’ per uno. Ci costa fino a 2 milioni di euro l’anno un centro di accoglienza, ad esempio, e i cittadini nel 2013 hanno speso ben 24 milioni per i 7 campi rom della Capitale. Soldi spariti.
Intanto, clan e racket operano sui territori. Il grassone in blu, sappiatelo, non sembra ma è anche un “influencer”: procura consenso, distribuisce prebende, rileva esercizi commerciali, controlla appalti, elargisce mazzette, minaccia e promette. Persino i giornali sono ai suoi ordini. Tutti si scappellano davanti a lui, specialmente certi miserabili politici che non paghi di lauti stipendi si vendono per altri mille pidocchiosi euro e il taglio del prato di casa.
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I campi Rom, come i centri di accoglienza, sono un grande affare che genera spreco di denaro pubblico, alimenta la corruzione e l'odio razziale. Responsabili ne sono i partiti di destra, di sinistra e anche la stessa Lega:
il decreto sull'emergenza del 2009 che ha consentito fondi milionari e atti in deroga alle leggi porta la firma di Maroni, all'epoca Ministro dell'Interno.
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