Bolla immobiliare - 39° Parte

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stelafe
00venerdì 28 ottobre 2011 17:35
FourCorners
00domenica 30 ottobre 2011 09:09
Re: l'abi cade dal pero?

pax2you, 30/06/2011 08.34:

Adesso ho capito....cio' che l'abi chiama Piano famiglie ed in particolare i 40.000 e passa mutui sospesi gli inglesi la chiamano, senza definizioni falsamente rassicuranti, loan forbearance. ....diciamo che gli inglesi hanno applicato il piano famiglia anche alle aziende e con questo sistema sono riusciti a mantere il tasso di default basso. Sta a vedere che noi abbiano un tasso di default basso, nei mutui residenziali, per la stessa ragione... Il cerino e' camuffato e pronto per essere passato. Se fanno così gli inglesì non oso pensare gli italiani....


Credito. Nelle casse del Fondo di solidarietà varato dal ministero dell'Economia restano solo 750mila euro
Mutui, in esaurimento i sussidi
Aiuti alle famiglie agli sgoccioli proprio al termine della moratoria Abi
Maximilian Cellino, Il Sole 24 Ore - 30 ottobre 2011

«Nel 2009 ho perso il lavoro e da allora non sono riuscito a pagare il mutuo. La banca mi ha sospeso la rata per un anno, ma adesso devo ricominciare a pagare e non so come fare perché sono ancora senza un'occupazione stabile»
. Antonio è uno dei tanti italiani che in questi tempi di crisi fa fatica a tirare avanti e rischia di perdere l'abitazione acquistata probabilmente con grandi sacrifici... non può fare nulla adesso che, scaduti i termini della moratoria, si trova di fronte a rate che per giunta sono maggiorate degli interessi maturati durante il periodo di stop.
Nella sua stessa situazione potrebbero trovarsi decine di famiglie, se non centinaia o migliaia...
Un problema che da contingente (la reazione a tassi di interesse elevati e a una temporanea crisi del mercato del lavoro) è ormai divenuto strutturale...
La finestra temporale per accedere ai benefici del «Piano Famiglie» si chiude a fine gennaio ed è difficile che resti ulteriormente aperta...
Resterebbe la possibilità di aderire al Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa del ministero delle Finanze... Ma anche sotto questo aspetto le difficoltà non mancano... Nelle casse del gestore Consap restano circa 750mila euro, denaro sufficiente ad accogliere più o meno un paio di centinaia di ulteriori richieste...
«La recrudescenza della crisi economica - conferma Maurizio Liuti, responsabile delle relazioni esterne di Crif - potrebbe plausibilmente ripercuotersi sulla tenuta delle famiglie e sulla loro capacità di ripagare regolarmente i finanziamenti accesi».

laplace77
00domenica 30 ottobre 2011 12:14
Re: Re: l'abi cade dal pero?
FourCorners, 30/10/2011 09.09:


Credito. Nelle casse del Fondo di solidarietà varato dal ministero dell'Economia restano solo 750mila euro
Mutui, in esaurimento i sussidi
Aiuti alle famiglie agli sgoccioli proprio al termine della moratoria Abi
Maximilian Cellino, Il Sole 24 Ore - 30 ottobre 2011

«Nel 2009 ho perso il lavoro e da allora non sono riuscito a pagare il mutuo. La banca mi ha sospeso la rata per un anno, ma adesso devo ricominciare a pagare e non so come fare perché sono ancora senza un'occupazione stabile»
. Antonio è uno dei tanti italiani che in questi tempi di crisi fa fatica a tirare avanti e rischia di perdere l'abitazione acquistata probabilmente con grandi sacrifici... non può fare nulla adesso che, scaduti i termini della moratoria, si trova di fronte a rate che per giunta sono maggiorate degli interessi maturati durante il periodo di stop.
Nella sua stessa situazione potrebbero trovarsi decine di famiglie, se non centinaia o migliaia...
Un problema che da contingente (la reazione a tassi di interesse elevati e a una temporanea crisi del mercato del lavoro) è ormai divenuto strutturale...
La finestra temporale per accedere ai benefici del «Piano Famiglie» si chiude a fine gennaio ed è difficile che resti ulteriormente aperta...
Resterebbe la possibilità di aderire al Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa del ministero delle Finanze... Ma anche sotto questo aspetto le difficoltà non mancano... Nelle casse del gestore Consap restano circa 750mila euro, denaro sufficiente ad accogliere più o meno un paio di centinaia di ulteriori richieste...
«La recrudescenza della crisi economica - conferma Maurizio Liuti, responsabile delle relazioni esterne di Crif - potrebbe plausibilmente ripercuotersi sulla tenuta delle famiglie e sulla loro capacità di ripagare regolarmente i finanziamenti accesi».




"noi l'avevamo detto"

pax2you
00domenica 30 ottobre 2011 13:46
Re: Re: Re: l'abi cade dal pero?
laplace77, 10/30/2011 12:14 PM:



"noi l'avevamo detto"




Eccome.Ho consumato i tasti del mio laptop sull'argomento.
Loziodigekko
00domenica 30 ottobre 2011 14:52
Re: Re: Re: Re: l'abi cade dal pero?
pax2you, 30/10/2011 13.46:



Eccome.Ho consumato i tasti del mio laptop sull'argomento.




Penso che dovremmo rispettare le italiche tradizioni.
Un problema non e' mai urgente fino al momento in cui non scoppia in faccia a qualcuno. Le istituzioni e i soggetti preposti al controllo (quelli che in teoria dovrebbero "saperla lunga" sono in genere gli ultimi ad accorgersi dell'incendio sotto la scrivania (ogni riferimento alle crisi finanziarie degli ultimi tre anni e' puramente casuale...).

Purtroppo le banche si sono messe da sole all'angolo in una situazione senza uscita (se svalutano gli immobili in pancia e/o in garanzia prendono una sventola di dimensioni cosmiche, se non lo fanno il mercato rimane ingessato fino al giorno del giudizio).

[SM=g2233326] [SM=g1747522] [SM=g2233326] [SM=g1747522]

pax2you
00domenica 30 ottobre 2011 18:33
Re: Re: Re: Re: Re: l'abi cade dal pero?
Loziodigekko, 10/30/2011 2:52 PM:




Penso che dovremmo rispettare le italiche tradizioni.
Un problema non e' mai urgente fino al momento in cui non scoppia in faccia a qualcuno. Le istituzioni e i soggetti preposti al controllo (quelli che in teoria dovrebbero "saperla lunga" sono in genere gli ultimi ad accorgersi dell'incendio sotto la scrivania (ogni riferimento alle crisi finanziarie degli ultimi tre anni e' puramente casuale...).

Purtroppo le banche si sono messe da sole all'angolo in una situazione senza uscita (se svalutano gli immobili in pancia e/o in garanzia prendono una sventola di dimensioni cosmiche, se non lo fanno il mercato rimane ingessato fino al giorno del giudizio).

[SM=g2233326] [SM=g1747522] [SM=g2233326] [SM=g1747522]




Per carità una sorta di minority report direi di no ma lasciar trovare soluzioni a chi ha creato il problema mi sembra ancora una volta evdentemente illogico.

Il problema non lo risolvono ma lo spalmano su piu' anni per rendere l'impatto meno devastante...o almeno così provano.
dgambera
00domenica 30 ottobre 2011 19:16
Re: Re: Re: l'abi cade dal pero?
laplace77, 10/30/2011 12:14 PM:



"noi l'avevamo detto"





"da noi sarà diverso" [SM=g6942]
dgambera
00domenica 30 ottobre 2011 21:13
Come gestire le obiezioni del venditore in acquisizione


In una fase di mercato difficile come quella attuale, la professionalità dell'agente immobiliare passa per una puntuale conoscenza e capacità interpretativa delle dinamiche del rapporto tra professionista della mediazione e cliente - consumatore. Nulla può essere lasciato al caso, e l'agente immobiliare deve saper spiegare il proprio valore al proprietario che gli affida la gestione della vendita del suo immobile.



Ed ecco come lo spiega Olivati

Proprietari: ci siete o ci fate?

di Giuliano Olivati, Presidente Fiaip Bergamo - 24/10/2011, 09:27


Dalle Alpi a Capo Passero si alza il lamento degli agenti immobiliari italiani: proprietari "venditori", se ci siete battete un colpo. Ma soprattutto: ci siete o ci fate? Cosa sta succedendo? Con l'eccezione delle metropoli come Milano o Roma, da sempre più dinamiche e commerciali della media del real estate nazionale, all'ombra dei mille campanili del Belpaese il mercato sembra essersi intorpidito a causa della forbice nel pricing immobiliare tra domanda e offerta.

Nel settore residenziale i venditori spesso non hanno necessità né reale volontà di alienare l’immobile, parcheggiato su piazza con richieste anacronistiche e fuori mercato; d’altro canto gli acquirenti, che nella stragrande maggioranza dei casi hanno già un tetto sulla testa e non hanno fretta di comprare, sono alla ricerca di buoni affari o comunque di un acquisto sui valori di mercato correnti. Per soprammercato una volta individuato l’immobile da acquistare gli acquirenti hanno poi il problema di permutare il loro immobile usato, spesso di difficile collocazione, con un rallentamento del volano del cambio – casa che è il motore di un mercato immobiliare maturo e di sostituzione come quello attuale. Anche i rigidi parametri bancari per l’erogazione dei mutui rallentano gli scambi, e diminuiscono di conseguenza le compravendite, con una sorta di rimpicciolimento del mercato. Parlando coi colleghi di tutt'Italia il sentiment è corale: "Questa è una fase di mercato alla quale dobbiamo abituarci", ci diciamo in lunghe telefonate da una città all'altra, "dato che non si profilano miracoli all'orizzonte". E per rincuorarci a vicenda concludiamo: "La domanda comunque è forte, e la notizia positiva è che gli immobili si continuano a vendere, purché vengano prezzati secondo gli attuali valori di mercato".

Sì, la buona notizia è che c'è una certa vivacità della domanda, la cattiva notizia è che questa voglia di casa tutta italiana si scontra con una richiesta su valori molto alti. Noi agenti immobiliari professionali infatti parliamo di prezzi che vanno rivisti
, il che non vuol dire svendere il proprio immobile ma solo vendere a prezzo di mercato. E oggi il prezzo di mercato non è più riferibile a quello che era nel 2007, anno di punta delle quotazioni del precedente ciclo immobiliare. Detto questo, la casa è ancora il bene rifugio per antonomasia dato che, a fronte di una crisi sistemica (e non più ciclica come in passatp) dell'economia, l'immobiliare - Italia ha visto raddoppiare i valori in 10 anni, pur al netto dei ribassi 2007 - 2011. Però chi vende deve rendersi conto che questo mercato ormai è soggetto alle stesse regole di un qualunque altro mercato con i suoi alti e bassi, ma soprattutto senza la certezza della crescita sempre e comunque. Il mercato immobiliare non è più una funicolare con la cremagliera che tira inesorabilmente verso l'alto in linea retta, e forse non lo sarà mai più. Quindi viene meno il ritornello del passato, "forse chiedo un po' troppo per casa mia, ma tra sei mesi o un anno il mercato con la sua crescita mi darà ragione". Chi è in grado oggi di prevedere cosa succederà nel sistema economico, macro e micro, tra sei mesi o un anno? Per questo gli agenti immobiliari oggi più di ieri hanno imparato la magica parola inglese "repricing", cioè revisione del prezzo. Quanto più la richiesta iniziale sarà realistica, tanto meno elastica sarà la trattativa, e viceversa: il che significa che se i proprietari venditori richiedono i prezzi del 2007, per vendere dovremo fare una trattativa al ribasso del 20/30 per cento, e prepararla con vari step di riduzione del prezzo richiesto. Se invece il proprietario è realistico nella sua prima richiesta, anche gli acquirenti se ne rendono conto e riducono il margine di controfferta. Chi scrive ha verificato in più occasioni che se si prendono i valori di picco del 2007 e si toglie il 30%, la richiesta viene considerata congrua dall'acquirente, senza ulteriori trattative. Il gioco si è fatto duro e solo i duri son rimasti in gioco. Il nostro lavoro di mediatori immobiliari professionali oggi si concentra sulla pre-qualificazione del proprietario venditore (o "finto venditore") e sul costante dialogo con lui, i report periodici sulle azioni di marketing, le visite all'immobile dei potenziali acquirenti, le loro impressioni, le trattative. Alla fine starà alla responsabilità del proprietario trarre le conclusioni e lavorare sull'unica variabile che ha in mano, ossia il prezzo di vendita. Il tutto se davvero vuole vendere la sua casa oggi, ai valori di oggi. La macchina del tempo nemmeno quei satanassi di agenti immobiliari son riusciti ancora ad inventarla.

dgambera
00domenica 30 ottobre 2011 22:31
Olivati ha appena rilanciato.....anche se non sono d'accordo sul terzo punto (ricordate sempre che i guadagni del passato non sono garanzia di guadagni futuri), il resto è condivisibilissimo

Illusioni ottiche nel settore immobiliare

LA CASA E LE ILLUSIONI OTTICHE

Prima illusione ottica: i prezzi non sono scesi.

Oggi chi cerca casa spesso commenta che non è vero che i prezzi degli immobili siamo calati: “costano sempre troppo e girano richieste irragionevoli”, è il commento ricorrente dei clienti che snocciolano una serie di prezzi richiesti per le case messe in vendita. Si tratta di un’illusione ottica dovuta ai molti immobili parcheggiati sul mercato con richieste impossibili: sono case che i proprietari non hanno una vera intenzione di vendere. In realtà, per chi vuole davvero vendere casa, i prezzi sono calati mediamente di un 20 - 30 per cento rispetto ai picchi del 2007: i proprietari che non si adeguano al mercato restano al palo, ingolfando la piazza di immobili invenduti.

Seconda illusione ottica: a vendere ci perdo.

Altra falsa percezione da sfatare, opposta alla prima ma ugualmente illusoria, è quella di molti proprietari che temono di perderci vendendo il loro immobile in questa fase di mercato. Salvo si sia comprato nel 2006/07 (picco del ciclo immobiliare precedente) e si voglia vendere ora che il mercato si è ridimensionato, la paura di “smenarci” è un''illusione ottica. Infatti le case si sono rivalutate di un 120-130 per cento in 10 anni (1997 – 2007), e se negli ultimi tre anni il mercato si è ridimensionato di un 20 - 30% gli immobili hanno comunque raddoppiato il loro valore dall''introduzione dell''Euro ad oggi, altro che perderci. Complice il passaggio alla nuova valuta europea, quello che si vendeva a 100 milioni di lire ora si vende a 100 mila Euro se non 110: chiamiamola perdita… In realtà questa fase di mercato è ottima per comprare, ma è buona anche per vendere, dato che abbiamo una domanda vivace pronta ad acquistare case ai valori attuali. I venditori motivati hanno tutto l''interesse a cogliere quest''occasione. Il problema non è la trattativa e la maggior elasticità richiesta ai venditori, il problema vero si avrebbe se venisse meno la domanda, allora sì che la macchina si fermerebbe.

Terza illusione ottica: a questo punto il mattone non conviene.

A quanti infine ci chiedono conferma della preminenza del real estate nella protezione dei risparmi di famiglie e consumatori rispondiamo con una domanda: quale altro investimento consente di raddoppiare il capitale in 10 anni (con una crisi in mezzo), traendone anche un ottimo reddito attraverso la locazione o un risparmio (reddito figurativo) in caso di uso diretto?

Giuliano Olivati
presidente Fiaip Bergamo
Loziodigekko
00lunedì 31 ottobre 2011 07:53
Re:
dgambera, 30/10/2011 22.31:

Olivati ha appena rilanciato.....anche se non sono d'accordo sul terzo punto (ricordate sempre che i guadagni del passato non sono garanzia di guadagni futuri), il resto è condivisibilissimo

Illusioni ottiche nel settore immobiliare

Terza illusione ottica: a questo punto il mattone non conviene.

...rispondiamo con una domanda: quale altro investimento consente di raddoppiare il capitale in 10 anni (con una crisi in mezzo), traendone anche un ottimo reddito attraverso la locazione o un risparmio (reddito figurativo) in caso di uso diretto?

Giuliano Olivati
presidente Fiaip Bergamo



Ciao DG
il problema di un venditore e' che deve vendere sempre, nella buona come nella cattiva congiuntura. Non credo che una persona ragionevole possa mai ritenere che un investimento e' valido sempre a prescindere da quello che gli addetti ai lavori chiamano "il timing".
Un'azione, un prodotto, un mercato e' SEMPRE soggetto ad oscillazioni di prezzo anche violente. Entrare ai minimi ed uscire ai massimi e' un'utopia (o una occasionale botta di "C..O").
Diciamo che io oggi non vedo i prezzi ancora giunti ad un livello tale da "garantire" (se si puo' mai usare la parola "garantire") un buon rendimento per il futuro.
In un mercato salito del 250-300% rispetto ai valori minimi mi aspetterei almeno un ritracciamento del 50% dei prezzi prima di stare tranquillo.
Che poi significa che se quello che valeva 100 e' arrivato a valere 300 mi aspetto che torni almeno a 150.

In fondo non si puo' pretendere che un venditore dica che il suo mercato e' scoppiato. Questo qui mi e' gia' sembrato piuttosto onesto.

Per inciso: mi sembra che abbia anche centrato un punto (anzi IL punto) importante quando scrive "se venisse meno la domanda, allora sì che la macchina si fermerebbe".

pax2you
00lunedì 31 ottobre 2011 08:37
Re: Re:
Loziodigekko, 10/31/2011 7:53 AM:



Per inciso: mi sembra che abbia anche centrato un punto (anzi IL punto) importante quando scrive "se venisse meno la domanda, allora sì che la macchina si fermerebbe".




Questo secondo me e' un punto che andrebbe approfondito...ovviamente e' solo una modesta riflessione.
In Francia nonostante la realizzazione di oltre 100.000 case pubbliche l'anno,da oltre 10 anni, la domanda non e' venuta meno a lungo tanto che le compravendite sono, a differenza dell'Italia, già ripartite.
Insomma e' inutile strozzare una famiglia per l'acquisto della casa che tanto poi si perde come cliente in altri settori per molti anni.
Tanto vale finanziargli la casa(i costruttori lavorano) e lui spende e MUOVE l'economia.

In Italia invece hanno deciso che la domanda deve essere fatta anche da quelle famiglie che non hanno molte risorse per avere una casa propria(azzeramento costruzioni case popolari) tanto che spendono tutto per essa e quindi gli rimane una cifra esigua per il resto dei settori economici italiani.
Il tanto decantato amore per la casa degli italiani in alcuni casi e' piu' un comprendere e accettare come stanno le cose....l'accettazione di un male minore.

Con queste premesse si rischia di diventare un po' tafazzi(con affermazioni che ho sentito del tipo:"pure io mi faccio il mutuo")....anche lui superata la crisi da cui a stento si e' salvato se gli si da dinamicità (mutui al 120% e 0 case popolari) si riprende alla grande con la sua piacevole attività(mutui di 30 anni). [SM=g7576]






Loziodigekko
00lunedì 31 ottobre 2011 09:18
Re: Re: Re:
pax2you, 31/10/2011 08.37:




Tanto vale finanziargli la casa(i costruttori lavorano) e lui spende e MUOVE l'economia.

In Italia invece hanno deciso che la domanda deve essere fatta anche da quelle famiglie che non hanno molte risorse per avere una casa propria(azzeramento costruzioni case popolari) tanto che spendono tutto per essa e quindi gli rimane una cifra esigua per il resto dei settori economici italiani.




Sai Pax io sull'argomento casa ho una mentalita' piuttosto semplice:
costruire un edificio di civile abitazione costa 150 euro al metro cubo. Una casa di 70/80 metri quadri (casa media per una famigliola con prole) corrisponde a un 300 metri cubi che mi danno un costo complessivo intorno ai 45.000 euro.
Aggiungi altrettanto per il costo del terreno e altrettanto come guadagno per il costruttore (non e' fantascienza, fino a qualche anno fa funzionava cosi') e ottieni una quotazione per un alloggio nuovo in edilizia media intorno ai 135.000 euro (che corrispondono a un 90/120k per l'usato a seconda delle condizioni).

Per un bilocale si tratta di ragionare intorno ai 100k per il nuovo e 60/75k per l'usato. A questi prezzi basta una ragionevole politica di incentivo alle famiglie a base di sgravi fiscali e la quasi totalita' della popolazione attiva puo' permettersi un tetto senza inventarsi nulla.


Il problema e' rappresentato dal plusvalore che viene aggiunto dalla speculazione e dalla mancanza di reddito per le famiglie causa crisi.

Le case popolari mi piacciono poco: dovrebbero essere un aiuto alle famiglie in difficolta', mentre in Italia hanno sempre rappresentato una "soluzione a vita", con costi di costruzione e di mantenimento assurdi, tangenti e un vasto parco di clientele, oltre a favorire spesso e volentieri degrado e la creazione di ghetti (sulle popolari di Torino potrei scriverci un libro...).

Nella sezione relativa ai mutui ho scritto anche questo post sull'argomento:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=1292354&p=23&



pax2you
00lunedì 31 ottobre 2011 10:19
Re: Re: Re: Re:
Loziodigekko, 10/31/2011 9:18 AM:


Le case popolari mi piacciono poco: dovrebbero essere un aiuto alle famiglie in difficolta', mentre in Italia hanno sempre rappresentato una "soluzione a vita", con costi di costruzione e di mantenimento assurdi, tangenti e un vasto parco di clientele, oltre a favorire spesso e volentieri degrado e la creazione di ghetti (sulle popolari di Torino potrei scriverci un libro...).



Purtroppo in Italia ci sono situazione davvero tristi nelle grosse città(es. Rozzano a Milano).

Va detto pero' che ci sono anche realtà differenti che mostrano una mentalità e dei risultati positivi.

A Milano o hinterland ci sono situazioni gestite dalla chiesa e da cooperative(credo rosse) meno conosciute in cui il degrado non si avverte minimamente.
Sono complessi immersi in quartieri di case private...piacevoli davvero ed hanno un'ottima politica.
Paghi meno del mercato e ogni volta che entri l'appartamento viene completamente ristrutturato internamente di quello che serve(infissi,imbiancatura,etc)....ovviamente si tende a non creare gruppi appartenenti allo stesso stato di provenienza e l'integrazione avviene.

Li ho visitati personalmente e sono stato invitato a qualche festa.

qui sotto complesso della chiesa...in realta' e' gia' finito.


pax2you
00lunedì 31 ottobre 2011 10:19
cooperativa
Loziodigekko
00lunedì 31 ottobre 2011 11:14
Re: Re: Re: Re: Re:
pax2you, 31/10/2011 10.19:



Purtroppo in Italia ci sono situazione davvero tristi nelle grosse città(es. Rozzano a Milano).

Va detto pero' che ci sono anche realtà differenti che mostrano una mentalità e dei risultati positivi.




Giustissimo quello che dici: non bisogna fare di tutt'erba un fascio.
Pero' quanto incidono percentualmente le situazioni ben gestite? Io quando parlo di degrado non intendo il comune dell'hinterland che costruisce 24 alloggi, ma penso ai complessi di casermoni che nelle grandi citta' ospitano decine di migliaia di persone.
A Torino ci sono complessi di case popolari che se fossero in campagna farebbero comune a se tanto sono grandi.
Per risolvere il problema casa delle fasce meno fortunate penso che bisogni puntare piu' sulla capacita' di spesa e sull'abbordabilita' dell'edilizia piuttosto che su situazioni del tipo "paga mamma stato".

Ovvia eccezione i VERI casi sociali costituiti da portatori di handicap, casi psichiatrici, anziani non autosufficienti, etc...

[SM=g8266] Proverbio: se dai a un uomo un pesce lo nutri per un giorno; se gli insegni a pescare lo nutri per tutta la vita. [SM=g8266]



Loziodigekko
00lunedì 31 ottobre 2011 11:46

[SM=g8266]

[SM=g9128]


Come non approfittare di un'offerta come questa?

napoli.repubblica.it/cronaca/2011/10/27/news/poggioreale_tomba_monumentale_in_vendita_su_internet-2...

[SM=g8266]

Forse era da postare nel "monoloculo delle meraviglie"...
laplace77
00lunedì 31 ottobre 2011 13:10
unipol: condannati diversi furbetti, ma anche...

...caltagirone, che rischia pure il posto di vicepresidente in MPS!


in un paese normale sarebbe strano che per una scalata taroccata su una banca vengano coinvolti diversi immobiliaristi, oltre ai finanzieri puri (e ai controllori che intrallazzano anziche' controllare)...

...ma addirittura dare 3 ANNI al piu' grosso dei costruttori (almeno a roma)...

...poi dice che l'immobiliare non e' stato "truccato" dalle banche: si arriva addirittura al "e viceversa"...



fonte: repubblica

IL CASO

Bnl-Unipol, Fazio e Consorte condannati
Per Caltagirone tre anni di carcere


L'ex governatore della Banca d'Italia è stato condannato a tre anni e sei mesi, mentre l'ex numero uno di Unipol a tre anni e dieci mesi. Caltagirone, condannato, dovrà sottoporsi al vaglio dell'assemblea del Monte dei Paschi per la sua carica di vicepresidente

di WALTER GALBIATI


MILANO - Il tribunale di Milano (prima sezione) ha condannato l'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, a 3 anni e 6 mesi nell'ambito del processo sulla mancata scalata a Bnl da parte di Unipol. Per l'ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte, la condanna è di tre anni e dieci mesi, mentre Carlo Cimbri, attuale amministratore delegato della compagnia assicurativa, e l'ex numero due Ivano Sacchetti hanno rimediato tre anni e sette mesi. Accolta per Fazio la pena che avevano chiesto i pm Luigi Orsi e Gaetano Ruta, mentre per Consorte avevano chiesto 4 anni e sette mesi. Tra i big condannati figura anche l'immobiliarista ed editore, Francesco Gaetano Caltagirone, oggi al vertice del Monte dei Paschi di Siena , che ha riportato una condanna di tre anni e sei mesi, mentre Francesco Frasca, ex capo della vigilanza di Bankitalia è stato assolto.

Condannati anche a tre anni e sei mesi di reclusione e a 900 mila euro di multa ciascuno gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, il finanziere Emilio Gnutti (il pm aveva chiesto l'assoluzione), i fratelli Ettore e Tiberio Lonati, il banchiere Guido Leoni (presidente della Bper), Vito Bonsignore, l'europarlamentare dell'Udc e vicepresidente del gruppo Ppe. Per Unipol i giudici di Milano hanno disposto una multa di 720 mila euro e hanno stabilito una provvisionale di 15 milioni di euro
nell'ambito del processo sulla tentata scalata a Bnl.

I reati contestati vanno dall'aggiotaggio informativo all'insider trading, all'ostacolo alle funzioni di vigilanza. Il parterre degli altri imputati è formato dai membri del cosiddetto «contropatto», quello che all'epoca dei fatti deteneva il 27% delle azioni della Bnl. "Di vicende così gravi, in giro per il mondo ce ne sono poche, perché si è trattato di una manipolazione di tipo sistemico. A mettere in piedi una cordata italiana raccogliticcia fu il Governatore di Bankitalia. E la Banca d'Italia di Fazio non era un organismo di vigilanza ma uno dei giocatori in campo", hanno detto nella requisitoria i pubblici ministeri. Fazio avrebbe agito da "direttore d'orchestra", "il motore immobile" della tentata scalata alla Bnl, "il vigilatore che invece di vigilare promuove il reato". Nella ricostruzione dei pm, i banchieri degli istituti popolari coinvolti sono "la guardia pretoriana del governatore", mentre i contropattisti "si muovono nella più assoluta coesione, tutti alle spalle e sulla scia di Caltagirone", che è colui "che decide".

(31 ottobre 2011)


[SM=g2232945]
_gmp_
00lunedì 31 ottobre 2011 16:41
Re:
dgambera, 30/10/2011 22.31:

Olivati ha appena rilanciato.....




[SM=g1747532] comunque su facebook olivati è molto piu negazionista, sarà perche si sente provocato?
kemar71
00lunedì 31 ottobre 2011 19:04
Re: stasera alle iene.....ahahah!!!
kemar71, 26/10/2011 12.51:

21:10
 – 00:00: Le Iene Show

Giulio Golia accende i riflettori su un decreto legislativo del giugno 2011 ancora poco conosciuto, chiamato "Cedolare secca" che potrebbe azzerare la piaga degli "affitti in nero". Dall'entrata in vigore del decreto (23/2011, articolo 3, commi 8 e 9), infatti, l'inquilino può denunciare la sua situazione "anomala" all'Agenzia delle Entrate godendo di un nuovo contratto regolare della durata di quattro anni più quattro e di un canone che sarà «pari al triplo della rendita catastale». In definitiva un maxisconto che può raggiungere il 70-90% rispetto ai canoni d'affitto di mercato. La Iena, dopo un sondaggio che dimostra come pochissimi conoscano questo decreto, mostra, passo per passo, il procedimento da seguire per usufruire del suddetto. [SM=g9128] link





Roba da non credere [SM=g1765347] ...questo servizio e' introvabile..probabilmente mai trasmesso [SM=g1752723]

laplace77
00lunedì 31 ottobre 2011 20:12
Re: Re: stasera alle iene.....ahahah!!!
kemar71, 31/10/2011 19.04:




Roba da non credere [SM=g1765347] ...questo servizio e' introvabile..probabilmente mai trasmesso [SM=g1752723]





in teoria la puntata e' qui:
www.video.mediaset.it/video/iene/full/255653/puntata-del-26-otto...

riuscite a vederla, voialtri winzozzi?

[SM=g9128]

il link allo stream e' questo: 91.211.156.223/wmv2/2011/10/133449a67c0-3_0.wmv

kemar71
00lunedì 31 ottobre 2011 20:17
Re: Re: Re: stasera alle iene.....ahahah!!!
laplace77, 31/10/2011 20.12:




in teoria la puntata e' qui:
www.video.mediaset.it/video/iene/full/255653/puntata-del-26-otto...

riuscite a vederla, voialtri winzozzi?

[SM=g9128]

il link allo stream e' questo: 91.211.156.223/wmv2/2011/10/133449a67c0-3_0.wmv






Mi riferivo al servizio sulla cedolare secca...non c'e' [SM=g2594226]

Qualcuno l'ha visto [SM=g2594223]
laplace77
00lunedì 31 ottobre 2011 20:30
Re: Re: Re: Re: stasera alle iene.....ahahah!!!
kemar71, 31/10/2011 20.17:



Mi riferivo al servizio sulla cedolare secca...non c'e' [SM=g2594226]

Qualcuno l'ha visto [SM=g2594223]




nel senso che in tv e' passato e nella registrazione pubblicata sul sito e' stato tagliato??

"chi controlla il passato controlla il futuro
chi controlla il presente controlla il passato"




kemar71
00lunedì 31 ottobre 2011 20:45
Re: Re: Re: Re: Re: stasera alle iene.....ahahah!!!
laplace77, 31/10/2011 20.30:




nel senso che in tv e' passato e nella registrazione pubblicata sul sito e' stato tagliato??

"chi controlla il passato controlla il futuro
chi controlla il presente controlla il passato"








Non lo so, purtroppo mercoledi' 26...non l'ho visto. Pero' pensavo di trovarlo, come sempre, online....invece non c'e'.

Qualcuno ha visto la puntata?!?!? [SM=g10303]

Certo che se fosse davvero come dici tu...sarebbe allucinante [SM=g6941]
stelafe
00martedì 1 novembre 2011 10:13
Edilizia, in un anno -17% di opere
Con la crisi i privati che hanno soldi mettono i remi in barca e non investono più sul mattone, visto che molto del nuovo costruito è rimasto invenduto; e i privati «normali», le famiglie, non se la sentono di affrontare mutui di 25, 30 o 40 anni


altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/10/31/news/edilizia-in-un-anno-17-di-opere...


pax2you
00martedì 1 novembre 2011 10:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Loziodigekko, 10/31/2011 11:14 AM:



Pero' quanto incidono percentualmente le situazioni ben gestite? Io quando parlo di degrado non intendo il comune dell'hinterland che costruisce 24 alloggi, ma penso ai complessi di casermoni che nelle grandi citta' ospitano decine di migliaia di persone.
A Torino ci sono complessi di case popolari che se fossero in campagna farebbero comune a se tanto sono grandi.




Il numero esatto non lo conosco...anzi nemmeno a grandi linee ma se sono realta' meno appariscienti non singnifica che nel complesso non possano costituire un bel gruppo.

La questione non e' facile da affrontare infatti il problema delle case popolari e dei quartieri che si generano sono un problema di quasi tutte le grosse città e non solo italiane.
en.wikipedia.org/wiki/Banlieue

C'e' da dire,anche se divento un po' troppo generico, che nei paesi comunisti fino a qualche anno fa la casa non era un problema mentre nei paesi occidentali del "potere al popolo" non e' raro vedere persone che dedicano o hanno dedicato gran parte della loro vita per averne una...e magari nemmeno ci sono riusciti ad averla.
lugg
00martedì 1 novembre 2011 12:18
Re: Re: Re: Quante case
stelafe, 10/26/2011 6:03 PM:




Ho letto solo ora: quale sarebbe il punto?

dgambera
00martedì 1 novembre 2011 17:44
Mercato immobiliare: prezzi e vendite in calo, agenti sempre più pessimisti (Banca d'Italia)

01 Nov 16:33

(Finanza.com) Il mercato immobiliare italiano testa debole anche nel terzo trimestre 2011. Lo dice il sondaggio congiunturale sulla compravendita di case pubblicato ieri da Banca d'Italia, effettuato intervistando 1.524 agenti immobiliari in tutta Italia.
Il risultato è che nel terzo trimestre 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è cresciuta al 51,2 per cento dal 46,8 della precedente indagine, ed è diminuita l'incidenza di coloro che hanno
indicato un aumento delle quotazioni (da 1,3 a 0,9).
La percentuale di agenzie che nei mesi estivi hanno venduto almeno un immobile si è ridotta al 65,5 dal precedente 69,3; flessione osservata su tutto il territorio nazionale.
Per quanto riguarda l'andamento dei nuovi incarichi a vendere, il saldo tra le quote di agenzie che segnalano un aumento rispetto al secondo trimestre dell'anno e di quelle che ne riportano una diminuzione è aumentato a 15,1 punti percentuali (da 12,1), in connessione soprattutto con gli andamenti osservati nelle aree non urbane. Le ragioni per cui gli incarichi a vendere vengono sospesi sono varie, ma i due terzi degli intervistati hanno riportato che ciò avviene per l'assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati. Sono aumentate le quote di operatori che indicano anche proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (54,5 per cento dei casi contro il 52,0 rilevato in luglio), difficoltà nel reperimento del mutuo (55,3 per cento contro 51,9) e attese di prezzo più favorevoli (22,3 per cento contro 21,9).
Nel terzo trimestre del 2011 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è lievemente ampliato, al 12,5 per cento (12,1 nella precedente indagine; Tavola 6); il rialzo si è concentrato nelle aree urbane (al 12,3 per cento, dall'11,3).
La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario sarebbe scesa di oltre 5 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, al 67,1 per cento (da 72,6).
La percentuale di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è infine aumentata al 43,1 per cento (dal 34,8 della rilevazione precedente).

--------------------------

Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - Ottobre 2011
dgambera
00martedì 1 novembre 2011 18:13

Nel terzo trimestre del 2011 si sono intensificati i segnali di debolezza del mercato immobiliare, in presenza di più diffuse indicazioni di flessione dei prezzi e di aumento degli incarichi a vendere inevasi. Le attese a breve termine degli agenti sulle condizioni del mercato di riferimento si sono confermate sfavorevoli e, per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2009, anche i giudizi sulle prospettive di medio periodo del mercato nazionale sono diventati lievemente negativi, plausibilmente scontando il pessimismo sul quadro economico generale.

1. Introduzione
Tra il 27 settembre e il 19 ottobre 2011 si sono svolte le interviste dell’edizione relativa al secondo trimestre del 2011, cui hanno partecipato 1.524 agenti (Tavola 1), fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (luglio-settembre 2011), nonché sulle prospettive del settore.
I principali risultati sono riassunti di seguito; le appendici A, B e C riportano, rispettivamente, la nota metodologica, le tavole statistiche e il questionario utilizzato.

2. I principali risultati
Prezzi delle abitazioni – Nel terzo trimestre del 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è cresciuta al 51,2 per cento dal 46,8 della precedente indagine (Tavola 2 e Figura 1), a fronte di un’ulteriore riduzione dell’incidenza di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni (da 1,3 a 0,9). Ne è derivato un nuovo peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (-50,3 punti contro -45,5 nel secondo trimestre dell’anno), più pronunciato nel Mezzogiorno.




Sempre più agenzie segnalano prezzi in ribasso




CompravenditeLa quota di agenzie che nei mesi estivi hanno venduto almeno un immobile si è ridotta al 65,5 dal 69,3 per cento nel periodo precedente (Tavola 3); tale flessione è stata osservata su tutto il territorio nazionale.




Sempre meno agenzie riescono a vendere




Incarichi a vendereNel terzo trimestre del 2011 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere è salito a 27,4 punti percentuali (era il 23,2 nella rilevazione di luglio; Tavola 4). L’aumento riflette principalmente la crescita della percentuale di operatori che giudicano in aumento il numero di incarichi ancora da evadere, a fronte di una diminuzione di coloro che ne indicano una stazionarietà. Circa l’andamento dei nuovi incarichi, il saldo tra le quote di agenzie che segnalano un aumento rispetto al secondo trimestre dell’anno e di quelle che ne riportano una diminuzione è aumentato a 15,1 punti percentuali (da 12,1), in connessione soprattutto con gli andamenti osservati nelle aree non urbane.




Si accumulano gli incarichi a vendere nelle agenzie




In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, rimane assai ampia (intorno a due terzi) la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati. Sono aumentate le quote di operatori che indicano anche proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (54,5 per cento dei casi contro il 52,0 rilevato in luglio), difficoltà nel reperimento del mutuo (55,3 per cento contro 51,9) e attese di prezzo più favorevoli (22,3 per cento contro 21,9; Tavola 5).




Degli incarichi cessati 2/3 delle AI concordano che lo sono a causa dell'assenza di proposte di acquisto causa prezzi considerati troppo elevati: direi che questo dato dice inequivocabilmente quale sia la leva su cui agire per far ripartire il mercato. Ormai le agenzie sono praticamente concordi all'unanimità.
Nel frattempo là fuori molti potenziali compratori sparano cifre con ribassi che i venditori fanno fatica ad accettare, mentre molti provano ad accontentare il venditore, ma sono le banche a fermarli.

Infine, un parte delle agenzie riporta venditori che sperano in un futuro migliore.

Direi che questa parte del report è la più interessante al fine di comprendere il trend di mercato.




Trattative e tempi di venditaNel terzo trimestre del 2011 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è lievemente ampliato, al 12,5 per cento (12,1 nella precedente indagine; Tavola 6); il rialzo si è concentrato nelle aree urbane (al 12,3 per cento, dall’11,3). Si conferma appena superiore ai 7 mesi il tempo medio di completamento dell’incarico (Tavola 7).




A conferma di quanto detto prima le trattative si chiudono con sconti maggiori e questo non avviene grazie alla magnanimità dei venditori, ma grazie all'osare dei compratori. Segno che la strategia che paga adesso è mettere sul tavolo i soldi, anche se molti meno di quelli effettivamente richiesti.




Modalità di finanziamento degli acquistiLa quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario sarebbe scesa di oltre 5 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, al 67,1 per cento (da 72,6; Tavola 8 ). Il calo avrebbe riguardato soprattutto le aree non urbane.




Le banche fermano gli acquisti sempre più




Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie – Il saldo tra giudizi “favorevoli” e “sfavorevoli” sulle attese a breve circa le condizioni del mercato di riferimento è rimasto largamente negativo, collocandosi a -22,3 punti percentuali (da -22,5 punti nella rilevazione precedente; Tavola 9). All’aumento del saldo positivo circa le attese dei nuovi incarichi a vendere (a 16,6 punti percentuali, contro 3,9 nella scorsa rilevazione) si è contrapposta l’accentuazione di quello negativo circa le attese sui prezzi (-49,0 punti, contro -41,1).

Le prospettive del mercato nazionaleLa quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è aumentata al 43,1 per cento (dal 34,8 della rilevazione precedente; Tavola 10). Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a -36,3 punti percentuali, da -27,8 in luglio. Per la prima volta dall’avvio della rilevazione nel 2009 è divenuto negativo il saldo tra le attese di miglioramento e peggioramento del mercato nazionale per i prossimi due anni (per 3,5 punti percentuali, a fronte di un saldo positivo di 18,3 punti nella rilevazione precedente); vi ha plausibilmente influito il diffuso pessimismo circa il quadro economico generale.



Tra gli operatori aumenta il pessimismo.

FourCorners
00martedì 1 novembre 2011 21:14
Re: La profezia di Nicola Antonucci


Tassa Patrimoniale? Sarà nuovo crollo degli Immobili

Nicola Antonucci – Investire Oggi Sicuro, 1 novembre 2011  

Ora che tutti parlano di Patrimoniale e nessuno ha più dubbi sulla sua drammatica necessità, noi cerchiamo di avanzare possibili Scenari Complessi da cavalcare.
Anzitutto, l'impatto maggiore sarà sugli immobili i cui prezzi, malgrado il trend mondiale in discesa e il crollo delle compravendite in Italia, hanno tenuto con lievi flessioni...
Ma...
- se i titoli di Stato diventassero parzialmente congelati, o peggio...;
- se arriverà sul mercato l'ultima ondata "postuma" di immobili i cui cantieri, partiti nel 2009, sono sopravvissuti per realizzare e offrire appartamenti e uffici in un mercato oggigiorno sovra-saturo;
- se il flusso immigratorio, come già si segnala, s'invertisse, con ritorno nei paesi dell'Est di numerose persone accorse qui prima della Grande Crisi e, ora, senza prospettive;
- se arriva lo tsunami dei mutui americani...
allora, anche l'Italia subirà un terremoto sui prezzi immobiliari ancora più violento a causa dell'eccessivo protrarsi di una situazione di stallo e, soprattutto, a causa dell'arrivo della mazzata finale per tanti che hanno visto ridursi negli ultimi anni i loro risparmi per sovvenzionare figli con lavoro precario e, a loro volta, con figli piccoli.
Un 30% di ribasso è quanto stimo da anni plausibile.
Saranno tempi felici per chi preferisce la locazione o per chi, accontentandosi, vorrà garantirsi un "rifugio" (nel senso letterale...) con i pochi "liquidi liquidabili" che avrà saputo conservare.

laplace77
00mercoledì 2 novembre 2011 11:09
Re: Re: La profezia di Nicola Antonucci
FourCorners, 01/11/2011 21.14:


Tassa Patrimoniale? Sarà nuovo crollo degli Immobili

Nicola Antonucci – Investire Oggi Sicuro, 1 novembre 2011  

Ora che tutti parlano di Patrimoniale e nessuno ha più dubbi sulla sua drammatica necessità, noi cerchiamo di avanzare possibili Scenari Complessi da cavalcare.
Anzitutto, l'impatto maggiore sarà sugli immobili i cui prezzi, malgrado il trend mondiale in discesa e il crollo delle compravendite in Italia, hanno tenuto con lievi flessioni...
Ma...
- se i titoli di Stato diventassero parzialmente congelati, o peggio...;
- se arriverà sul mercato l'ultima ondata "postuma" di immobili i cui cantieri, partiti nel 2009, sono sopravvissuti per realizzare e offrire appartamenti e uffici in un mercato oggigiorno sovra-saturo;
- se il flusso immigratorio, come già si segnala, s'invertisse, con ritorno nei paesi dell'Est di numerose persone accorse qui prima della Grande Crisi e, ora, senza prospettive;
- se arriva lo tsunami dei mutui americani...
allora, anche l'Italia subirà un terremoto sui prezzi immobiliari ancora più violento a causa dell'eccessivo protrarsi di una situazione di stallo e, soprattutto, a causa dell'arrivo della mazzata finale per tanti che hanno visto ridursi negli ultimi anni i loro risparmi per sovvenzionare figli con lavoro precario e, a loro volta, con figli piccoli.
Un 30% di ribasso è quanto stimo da anni plausibile.
Saranno tempi felici per chi preferisce la locazione o per chi, accontentandosi, vorrà garantirsi un "rifugio" (nel senso letterale...) con i pochi "liquidi liquidabili" che avrà saputo conservare.





breaking news...


fonte: il fatto quotidiano

Politica & Palazzo | di Redazione Il Fatto Quotidiano - 2 novembre 2011

Crisi, ora B. pensa a patrimoniale
prelievo forzoso e dismissioni


Dopo il tracollo di piazza Affari, il presidente del Consiglio riflette su misure choc per rispondere all'Europa e a Napolitano. Il ministro dell'Economia Tremonti gli ha chiesto di lasciare. Al Cdm di oggi si discuterà di un pacchetto di misure choc per frenare la speculazione


Una serie di “interventi straordinari”: patrimoniale, prelievo forzoso su conti correnti e depositi, un doloroso piano di dismissioni. Ecco le “misure choc” a cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi starebbe pensando per porre un freno alla crisi economica che ha investito in pieno l’Italia. Misure da inserire in un maxiemendamento, un decreto legge e un disegno di legge. Tre strumenti messi in campo dal governo per varare il primo pacchetto di misure anticrisi concordato con l’Unione europea all’ultimo vertice del 26 ottobre. Un pacchetto sul quale ci sarebbero state, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti al vertice interministeriale presieduto da Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi ieri sera, posizioni contrastanti tra alcuni ministri. Non è esclusa neppure la strada del decreto da approvare di corsa nel consiglio dei ministri di oggi, in modo da poter portare un provvedimento concreto al vertice G20 di Cannes. Le ultime voci danno il consiglio dei ministri convocato stasera alle 20 per deliberare, ma non c’è ancora nulla di ufficiale. Il consiglio dovrebbe essere preceduto da un ufficio di presidenza del Pdl, previsto per le 18.

Il presidente del Consiglio avrebbe spinto sulla necessità di inserire misure d’urgenza in un decreto proprio per rafforzare la volontà politica del governo di andare immediatamente al nocciolo del problema con misure ‘immediate’, così come chiesto da Bruxelles ma anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un decreto che accompagnerebbe il maxiemendamento alla Legge di stabilità – che sarà votata il 15 novembre al Senato e il 20 alla Camera – e un altro disegno di legge che, dopo la terapia d’urto del dl, consentirebbero l’introduzione progressiva e diluita nel tempo di tutti gli altri provvedimenti anticrisi.

Ma a questa ‘scaletta’ si sarebbe opposto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti sostenendo l’unica opzione del maxiemendamento con voto secco in Parlamento: senza altri provvedimenti che, a suo avviso, accenderebbero gli appetiti da assalto alla diligenza facendo diventare delle misure nate per il contenimento della spesa delle misure di spesa aggiuntiva. La discussione sarebbe proseguita anche nel vertice ristretto tra Berlusconi, Tremonti ed il ministro leghista Roberto Calderoli, senza modificare sostanzialmente le posizioni in campo. Anzi, con il premier che, secondo voci circolate in ambienti della maggioranza, ma smentite questa mattina dal portavoce di Tremonti – ”La ricostruzione dell’incontro di ieri sera a palazzo Chigi e la posizione che avrebbe assunto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non rispecchiano quanto avvenuto realmente e quindi sono false” – avrebbe addirittura minacciato di salire al Quirinale per dimettersi. Alla fine si è deciso di rinviare qualsiasi decisione a un nuovo vertice previsto per stamane.

“Le misure proposte nella lettera all’Ue non so se si faranno con maxiemendamento o decreto”, afferma il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. “Vediamo le forme, quello che conta è che siano provvedimenti veloci e che siano rapidamente approvati. Vorremmo un dialogo con le parti sociali a questo proposito per ottenere un consenso sociale anche su misure difficili e impopolari”.

Intanto il ministro dell’Economia ha convocato oggi alle ore 15 il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria (Cssf). Fanno parte dell’organismo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il direttore generale del tesoro Vittorio Grilli, il presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini e il presidente della Consob Giuseppe Vegas.


[SM=g7600]
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