Bolla immobiliare - 6° parte

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|Macchese|
00lunedì 26 novembre 2007 08:45
Come di consueto, si riparte con la discussione sulla bolla immobiliare che si è gonfiata in questi anni in Italia. Il soggetto è il solito: c'è la bolla? Si sgonfierà? Esploderà? Sono benvenuti racconti di esperienze vissute, di discussioni da bar e quant'altro.

Argomenti di macroeconomia sono benvenuti, purchè siano utili al lettore a comprendere meglio le dinamiche del mercato immobiliare (per intenderci, non venite a parlarci di signoraggio e cose simili).
Siete invitati a evitare insulti o commenti cinici nei confronti di chiunque.

Qui si parla solo ed esclusivamente di tutto ciò che ha a che fare con l'immobiliare: prezzi, agenzie, cantieri, tassi d'interesse, esperienze personali e/o di amici e/o di parenti. Messaggi riportanti articoli interi presi da internet verranno valutati dal sottoscritto ed eventualmente cancellati/spostati.
Infatti per gli articoli esiste l'apposita sezione della Rassegna Stampa a questo link: ffz.leonardo.it/cartella.aspx?idc=1800
Lo stesso dicasi di articoli e/o informazioni di carattere puramente finanziario.
Per il discorso mutui c'è il 3D apposito.

Messaggi riportanti link a siti di dubbio gusto o contenenti argomenti politici verranno modificati e l'autore verrà avvisato con un warning. Al quinto warning il sistema vi sospende l'account per 5 giorni.

Buona bolla a tutti

Saluti
pax2you
00lunedì 26 novembre 2007 10:02
Accertamento. Focus sulle compravendite 2004
La Gdf attacca l'evasione sugli acquisti di immobili

A mettere in allarme il Fisco, sottolinea Aiello, «in molti casi è l'estremo disallineamento tra i valori dichiarati e quelli verosimilmente praticati nel periodo di massima espansione della bolla immobiliare.

Si tratta di una situazione in cui tipicamente gli acquirenti risparmiavano l'Iva e i venditori occultavano l'imponibile». La metodologia seguita consiste nel prendere in esame «le transazioni immobiliari che, con particolare frequenza, si riferivano a uno stesso venditore, in quanto soggetto dotato di partita Iva».

link sole24ore



marco---
00lunedì 26 novembre 2007 10:35
"Il re del mercato è l'acquirente"

Un passo interessante:

...L'anomalia italiana
Tuttavia Lemire segnala l'anomalia italiana: "le società finanziarie hanno spesso erogato mutui superiori anche del 120-130% al valore dell'immobile venduto, per coprire le spese legate all'acquisto..."


...e in Italia il percolo legato all'erogazione dei mutui non esisterebbe?!

Vogliamo scherzare, vero???

Marco
pax2you
00lunedì 26 novembre 2007 11:02
Re:
marco---, 11/26/2007 10:35 AM:

"Il re del mercato è l'acquirente"

Un passo interessante:

...L'anomalia italiana
Tuttavia Lemire segnala l'anomalia italiana: "le società finanziarie hanno spesso erogato mutui superiori anche del 120-130% al valore dell'immobile venduto, per coprire le spese legate all'acquisto..."


...e in Italia il percolo legato all'erogazione dei mutui non esisterebbe?!

Vogliamo scherzare, vero???

Marco



esiste esiste il problema e' definirne l'entita.
aspide3000
00lunedì 26 novembre 2007 11:12
Re: Re:
pax2you, 11/26/2007 11:02 AM:



esiste esiste il problema e' definirne l'entita.



Nel mercato USA una visione piu chiara dell'entita del problema è prevista per marzo 2008, forse c'e' qualche scadenza non so... di riflesso anche da noi potrebbe essere quello il periodo per capire il "danno".

-Aspide

marco---
00lunedì 26 novembre 2007 11:40
E l'offerta cresce sempre più: OGGI VIA LIBERA ALLA VENDITA DI 13 MILA CASE

Si stanno lanciando davvero tutti, occhio al collasso!

Marco
pax2you
00lunedì 26 novembre 2007 12:10
L'evoluzione del mercato del credito e dei rapporti tra banche e clientela
- Intervento di Anna Maria Tarantola, Direttore Centrale per la Vigilanza Creditizia e Finanziaria
16-11-2007

www.bancaditalia.it/interventi/altri_int/2007/tarantola_15_1...
pagina 5
2. 1 Il debito delle famiglie italiane
ho preso qualche pezzo:
In Italia è molto elevata la quota di mutui a tasso variabile pari a tre quarti del totale dei prestiti a medio e a lungo termine.

L’indebitamento delle famiglie italiane è però cresciuto a ritmo sostenuto,soprattutto negli anni più recenti. In rapporto al reddito disponibile, il debito è pressoché raddoppiato, passando dal 25 per cento del 1995 al 47 per cento della fine del 2006.

Nel periodo 2002/2006 i mutui erogati alle famiglie sono cresciuti a ritmi quasi doppi rispetto alla media europea. Per venire incontro alle esigenze dei mutuatari le banche stanno elevando il rapporto tra ammontare dei prestiti e valore dell’immobile, si allunga la durata delle operazioni, cresce la quota di prestiti oggetto di rinegoziazione.

Nel 2004 il 13 per cento delle famiglie con debiti connessi con l’acquisto dell’abitazione di residenza (pari all’1,1 per cento del totale, ovvero circa 250 mila famiglie,) doveva pagare una rata di mutuo che superava il 30 per cento del reddito, soglia usualmente utilizzata per caratterizzare situazioni di difficoltà economica. Considerando che dal 2004 il tasso di interesse sui prestiti concessi per l’acquisto di abitazioni è aumentato di circa 2 punti percentuali (passando dal 3,7 al 5,6 per cento), è stato stimato che il numero di famiglie in situazione di difficoltà sia raddoppiato....il 26% dei mutuatari...

aggiungo un paio di grafici interessanti e questo documento(anche se alcuni dati non sono molto recenti):
www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/qef_9/QEF...
1000bolleblu
00lunedì 26 novembre 2007 13:13
Ciao a tutti,
volevo riprendere e rispondere a qualche post dulla quinta parte.
Riguardo il vendere casa da soli, io sono concorde anche perchè l'ho fatto più volte ed in un caso ho anche comprato da un privato.
Però io potevo gestirmi il tempo al lavoro e sono a Roma, qui c'è portaportese ed è facile mettere inserzioni da privato a costo nullo. Se non avessi avuto tempo o non ci fosse stato internet con portaportese, non so se avrei venduto da privato. Il passaparola tra conoscenti funziona fino ad un certo punto (a luglio ho visto la casa di un tizio che aveva deciso di non mettere insezioni su portaportese perchè sennò lo chiamavano le agenzie, la settimana scorsa ho visto la descizione della sua casa ed il suo numero di telefono su portaportese, da luglio a novembre... il passaparola non ha funzionato, deduco, ed il prezzo era ribassato di 30.000 euro rispetto a quanto chiedeva a luglio).
Soprattutto nei centri medio-piccoli, non ci sono tante possibilità oltre al passaparola, non ci sono tanti giornali da consultare e mettere inserzioni non è sempre facile. E' più facile ed immediato farsi un giro e, tra uno shopping e l'altro, fermarsi a guardare la vetrina di un'agenzia. Io non ci vedo nulla di male. E probabilmente in questi centri medio-piccoli le agenzie come quella di lisa si comportano in modo più onesto.
Se uno ha la possibilità di dedicare tempo ed energie alla vendita della propria casa e ci sono i 'supporti' adeguati per pubblicizzare il proprio appartamento, bene, ma sennò non ci vedo nulla di male a rivolgersi ad un'agenzia. Del resto, se avessi tanto tempo a disposizione, imparerei ad aggiustare le tubature o a riparare le auto, così non dovrei ricorrere all'idraulico o al meccanico.
Ancora una cosa: non concordo su quando si dice che la provvigione all'agenzia vada corrisposta al rogito. Se io 'impazzisco' e non voglio più vendere casa dopo il compromesso, perchè dovrebbe rimetterci l'agenzia? Cmq propongo non parlare di 'affari d'agenzia' qui, ma il prossimo che voglia proporre una argomento inerente affari immobiliari, crei un'apposita discussione tipo 'l'angolo dell'agente' che potrebbe diventare anche un valido supporto soprattutto per coloro che hanno da proporre quesiti tecnici a lisa, che è un valido supporto con la sua competenza. Oppure potreste riprendere la discussione che avevo creato tempo fa (ripescandola dalle 'vecchie') in cui inserivo proprio gli articoli del codice civile (commentati da un agente immobiliare) che riguardano la figura dell'intermediatore immobiliare.
Così non 'sovraccarichiamo' questa discussione e dedichiamo una seziona apposita agli affari immobiliari, di modo che sia più facilmente consultabile e meno dispersivo.
Buon inizio settimana a tutti
marco---
00lunedì 26 novembre 2007 13:23
ABI e mutui: qual'e' la verita'?



Quarta balla (mancante) il problema non sono i mutui ma i prezzi fuori mercato!
Al di fuori di questo forum nessuno lo ha ancora scritto! [SM=g7626]

Marco
gilbyit
00lunedì 26 novembre 2007 13:47
Volevo riprendere il discorso sul fatto che le banche mal-consigliavano tra TV e TF, secondo me non è tutta colpa loro, l'italiano medio da quel che ne capisco tende sempre a guardare la cifra finale, cioè se si propone uno TVe un TF allo stesso spread è ovvio che con il TF la rata appaia sempre più alta.
Se uno guarda solo quel parametro non farà mai il TF a meno che banca non decida di pareggiarli riducendo il suo spread sul TF.
Quelli da credito facile non sono di certo abituati a fare calcoli nel tempo per cui scelgono la convenienza del momento.
Solo un folle secondo me avrebbe potuto pensare che in 20 anni l'eribor non si sarebbe mai alzato dal suo minimo storico.
aletiburtino
00lunedì 26 novembre 2007 13:54
ma va?
Lunedì 26 Novembre 2007, 13:22

Mutui: Segretario Tesoro Clinton, Recessione Usa Probabile

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - Per l'economia degli Stati uniti una recessione è a questo punto probabile. Lo ha detto, Lawrence Summers, ex segretario del Tesoro statunitense dell'era Clinton, secondo cui - scrive la Bloomberg - "c'é certamente una probabilità molto significativa di recessione".
"Sulla base dei dati delle ultime sei settimane, credo che la probabilità sia aumentata e sarei sorpreso se non vedessimo un significativo rallentamento il prossimo anno", ha proseguito Summers, parlando a Dubai in un'intervista.
In un suo articolo comparso oggi sul Financial Times, lo stesso segretario del Tesoro dell'amministrazione democratica spiega che "anche se verranno adottate le misure necessarie di politica economica, le probabilità ora propendono per una recessione negli Usa che rallenterà la crescita su scala globale in misura significativa". (ANSA).


cocis18
00lunedì 26 novembre 2007 15:28
se qualcuno se lo era perso nel post precedente ... [SM=g7752]

www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2434¶metro=



STATI UNITI - La Deutsche Bank voleva pignorare 14 case di altrettanti proprietari che non riuscivano a pagare il mutuo a Cleveland, nell’Ohio.
Un giudice federale - di nome C.A. Boyko - ha dato torto alla potente banca.
Le cui azioni sono ulteriormente precipitate.
Ecco cosa attende i creditori esteri del debitore USA, si potrebbe concludere.
Ma la morale della storia è un’altra, molto più significativa.
E che suona vendetta per gli indebitati, e rovina per la speculazione.




Gli avvocati della Deutsche Bank hanno potuto solo sussurrare che in passato, per anni, le banche hanno potuto sequestrare i beni immobili a mutuo «securitizzato» senza suscitare obiezioni.
La risposta del giudice Boyko dovrà essere scritta nel marmo: «Le banche sembrano dare per scontato che siccome hanno fatto qualcosa per tanto tempo senza opposizione, la consuetudine equivalga alla legalità. Ora che questa pratica è stata messa alla prova, i loro argomenti legali deboli obbligano la corte a fermare la banca sul portone».

marco---
00lunedì 26 novembre 2007 16:08
Discontinuità euribor
Lo scarto tra euribor a 1 mese e quello a 2 è davvero notevole, che vorrà dire?
Nessuna variazione per dicembre e stretta a gennaio?
Questa discontinuità si è evidenziata a partire dal 30 ottobre scorso: link

Euribor 20/11/2007:

1 mese 4,169
2 mesi 4,632
3 mesi 4,636
4 mesi 4,622
5 mesi 4,619
6 mesi 4,617
7 mesi 4,612
8 mesi 4,610
9 mesi 4,605
10 mesi 4,600
11 mesi 4,597
12 mesi 4,595

Marco
Giorgiob75
00lunedì 26 novembre 2007 16:17
Re: Discontinuità euribor
marco---, 26/11/2007 16.08:

Lo scarto tra euribor a 1 mese e quello a 2 è davvero notevole, che vorrà dire?
Nessuna variazione per dicembre e stretta a gennaio?
Questa discontinuità si è evidenziata a partire dal 30 ottobre scorso: link

Euribor 20/11/2007:

1 mese 4,169
2 mesi 4,632
3 mesi 4,636
4 mesi 4,622
5 mesi 4,619
6 mesi 4,617
7 mesi 4,612
8 mesi 4,610
9 mesi 4,605
10 mesi 4,600
11 mesi 4,597
12 mesi 4,595

Marco



Potrebbe anche starci il rialzo a Dicembre.
Il Future sull'Euribor scadenza Dicembre e' al minimo storico...

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - L'euro torna a salire, portandosi a fino a quota 1,4878 dollari sulle prospettive di tenuta della crescita di Eurolandia, mentre gli Usa dovrebbero segnare un marcato rallentamento. La divisa unica è scambiata, intorno alle 12,30, a 1,4874 dollari, intorno ai massimi di seduta anche se in ribasso rispetto al nuovo record segnato venerdì scorso a breve distanza dalla soglia degli 1,50 dollari. A spingere le quotazioni dell'euro, oggi, hanno contribuito le parole del segretario del Tesoro statunitense dell'era Clinton, Larry Summers, secondo cui è probabile che gli Usa entrino in recessione, nonostante gli sforzi per evitarlo. L'economia statunitense è ancora alle prese con la recessione del settore immobiliare, che secondo la Fed non ha ancora contagiato altri comparti economici, e con la crisi dei mutui 'subprime' che ha messo in ginocchio diverse istituzioni creditizie. Secondo Gertrude Tumpell-Gugerell, membro tedesco del consiglio della Banca centrale europea, Eurolandia nel 2008 dovrebbe registrare una crescita intorno al 2%, con un'inflazione in rialzo a cavallo fra il 2007 e il 2008 per poi attenuarsi. La maggioranza degli economisti si aspetta che la Federal Reserve torni a tagliare i tassi d'interesse entro fine anno, mentre dalla Bce in molti si aspettano una stretta. In assenza di dati sull'economia statunitense, gli operatori sono in attesa dell'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, in arrivo domani, che secondo le previsioni dovrebbe essere sceso a 103,3 a novembre, ai minimi di 22 mesi. Netto calo per lo yen, a 108,51 contro il dollaro e 161,39 contro l'euro. Il rimbalzo delle borse mondiali è tornato ad innescare flussi di investimento speculativi 'carry trade' a discapito della divisa nipponica.(ANSA).


laplace77
00lunedì 26 novembre 2007 17:29
dichiarazione di resa
Notizia del: 26/11/07 08:27:17 - Fonte: Spystocks

Da Il Corriere della Sera: Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, ha annunciato la svolta sulla gestione dei rischi e la risposta del mercato non si è fatta attendere: Piazza Affari ha salutato il nuovo corso spingendo i titoli Unicredit del 4,52%. Un singolo rialzo che non si vedeva da tempo, sebbene il clima tra Piazza Cordusio e gli uomini di Borsa si fosse già rasserenato con la diffusione dei conti ancora in volata nell’ultimo trimestre. Lo dimostra la pagella di Fitch, che venerdì ha confermato i rating di lungo e breve termine (A+ e F1), con “prospettive positive” dopo i risultati “di tutto rispetto”, nonostante “la qualità degli attivi leggermente peggiorata con fusione con Capitalia”.

Ieri, però, Profumo ha fatto un passo in più, mettendo nero su bianco in un’intervista al Financial Times l’intenzione e la necessità di “ripensare” di fronte al ciclone subprime, il modello di business andato sin qui per la maggiore, basato sul trasferimento a terzi, in genere attraverso le cartolarizzazioni, del rischio di credito. Questo modello ora “non c’è più”, ha riconosciuto Profumo, raccogliendo in tempo reale un invito giunto dal governatore Mario Draghi che giovedì, da Francoforte, ha molto insistito sulle criticità create dalle cartolarizzazioni e sulla priorità, per le banche, di riacquistare la fiducia dei mercati.


fine del denaro facile.
1000bolleblu
00lunedì 26 novembre 2007 17:38
dicembre o gennaio?
E' vero che potrebbe starci un ritocco a dicembre ma c'è Natale di mezzo!
Se si ritocca l'indice, la gente spenderà un pò di meno... un autogol per i consumi. Invece è da un pò che non si sentono aumenti ai tassi, la gente non dico che ha 'dimenticato' la questione, ma magari pensa che sia 'accantonata' e che un rialzo non possa più esserci. Quindi continuerà la propria vita come ha fatto in questi ultimi mesi e spenderà 'normalmente'. Se invece si alza l'indice, la gente un pò di meno sarà portata a spendere. Un pò meno io, un pò meno tu... i consumi ne risentirebbero di sicuro.
Perchè non rialzare, potrebbe essere chiaro ma, più che altro, cosa potrebbe comportare un 'rimando' a gennaio? cosa cambia un mese in più? calcolando che parliamo di dicembre?
pax2you
00lunedì 26 novembre 2007 18:15
Re: dichiarazione di resa
laplace77, 11/26/2007 5:29 PM:

Notizia del: 26/11/07 08:27:17 - Fonte: Spystocks

Da Il Corriere della Sera: Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, ha annunciato la svolta sulla gestione dei rischi e la risposta del mercato non si è fatta attendere: Piazza Affari ha salutato il nuovo corso spingendo i titoli Unicredit del 4,52%. Un singolo rialzo che non si vedeva da tempo, sebbene il clima tra Piazza Cordusio e gli uomini di Borsa si fosse già rasserenato con la diffusione dei conti ancora in volata nell’ultimo trimestre. Lo dimostra la pagella di Fitch, che venerdì ha confermato i rating di lungo e breve termine (A+ e F1), con “prospettive positive” dopo i risultati “di tutto rispetto”, nonostante “la qualità degli attivi leggermente peggiorata con fusione con Capitalia”.

Ieri, però, Profumo ha fatto un passo in più, mettendo nero su bianco in un’intervista al Financial Times l’intenzione e la necessità di “ripensare” di fronte al ciclone subprime, il modello di business andato sin qui per la maggiore, basato sul trasferimento a terzi, in genere attraverso le cartolarizzazioni, del rischio di credito. Questo modello ora “non c’è più”, ha riconosciuto Profumo, raccogliendo in tempo reale un invito giunto dal governatore Mario Draghi che giovedì, da Francoforte, ha molto insistito sulle criticità create dalle cartolarizzazioni e sulla priorità, per le banche, di riacquistare la fiducia dei mercati.


fine del denaro facile.




grazie lap...chissa che modello ci sara ora(dopo la stretta del credito)...dopo tutta sta fatica a capire che non bisogna comprare i loro fondi per non ritrovarsi mutui ad alto rischio nel portafoglio senza saperlo...dopo che non bisogna fidarsi quando cercano di appiopparti obbligazioni di societa in fallimento.....monitoring.
marco---
00lunedì 26 novembre 2007 21:34
Lavarra (Stabilia): il mercato immobiliare vicentino non è in bolla

Non sarà in bolla come altre città però:

D. I mutui stanno strozzando molte famiglie: le risulta che sia così anche a Vicenza?
R. - No, assolutamente. Io mi occupo di mercato immobiliare da oltre 35 anni, e non ricordo una sola bolla. Le dico un solo dato significativo: in tutto l'hinterland vicentino il prezzo è ancora sotto i 2.000 euro al metro quadrato. Nel padovano e nel veronese la cifra è stata abbondantemente superata.

D. Il mercato immobiliare vicentino in che condizioni è?
R. - Nel 2007 abbiamo avuto una flessione netta. Le richieste di acquisto sono diminuite e sono anche aumentate le trattative che non sono andate a buon fine. Chi vuole migliorare la propria abitazione vendendone una di proprietà non riesce a vendere al prezzo che ipotizza. E chi cerca la prima casa prende tempo anche per le notizie allarmanti che vengono divulgate.


Per finire, Mauro Introzzi è fantastico, tutte le volte non gli sfugge!
Immobiliari, un'altra settimana in rosso

...e la bolla tra gli annunci immobiliari!
Ricerca: Sta per scoppiare la BOLLA IMMOBILIARE!!!!


Finalmente i prezzi folli degli appartamenti sono in calo. E a breve la crisi degli immobili sarà evidente a tutti... e soprattutto a chi fino ad oggi ha chiesto prezzi folli anche per dei tuguri perchè... voleva realizzare!!!! Ormai anche i più scettici concordano che la BOLLA IMMOBILIARE ha raggiunto il limite e sta per SCOPPIARE. Perciò chi deve acquistare aspetti qualche altro mese e si troverà con dei prezzi sicuramente più bassi di oggi. Tanti auguri a tutti coloro che acquisteranno. Non vorrei essere nei panni di chi sperava di speculare sugli immobili e fra pochi mesi si troverà con un immobile che perderà nella migliore delle previsione il 15% del valore.
Leggete questo forum .... freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4735&p=6


Marco
grella
00lunedì 26 novembre 2007 22:33
Re: dichiarazione di resa
laplace77, 26/11/2007 17.29:

Notizia del: 26/11/07 08:27:17 - Fonte: Spystocks

Da Il Corriere della Sera: Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, ha annunciato la svolta sulla gestione dei rischi e la risposta del mercato non si è fatta attendere: Piazza Affari ha salutato il nuovo corso spingendo i titoli Unicredit del 4,52%. Un singolo rialzo che non si vedeva da tempo,


Ieri, però, Profumo ha fatto un passo in più, mettendo nero su bianco in un’intervista al Financial Times l’intenzione e la necessità di “ripensare” di fronte al ciclone subprime, il modello di business andato sin qui per la maggiore, basato sul trasferimento a terzi, in genere attraverso le cartolarizzazioni, del rischio di credito. Questo modello ora “non c’è più”, ha riconosciuto Profumo, raccogliendo in tempo reale un invito giunto dal governatore Mario Draghi che giovedì, da Francoforte, ha molto insistito sulle criticità create dalle cartolarizzazioni e sulla priorità, per le banche, di riacquistare la fiducia dei mercati.


fine del denaro facile.



"Un singolo rialzo che non si vedeva da tempo":

UNICREDITO IT 5.49 -3.46% Lun 26 Nov.

Eh si si non si vedeva da tempo.......ma vaaff.con ste cazz.


"Questo modello ora non c’è più" (cartolarizzazioni):

La parola è stata troppo nominata e di cronaca ed ora che anche il mio gatto ha scoperto la marachella cambiano strategia.......speriamo di capire cosa abbiano in mente prima che ci inchiappano!!! [SM=g7755]

grella
00martedì 27 novembre 2007 02:11
Quando uno è Laureato "cum laude"......è "cum laude"!!! ò pebbacco!!
Data di pubblicazione: 06/07/2005

Facciamoci due risate và:

"Osservatori più o meno blasonati e qualificati quasi quotidianamente si pronunciano sulla crescita del mercato immobiliare, sul fatto che sia inevitabilmente destinato a crollare. Non si sa quando, ne' si sa sulla base di quali riscontri oggettivi vengano espresse queste previsioni. Spesso si tratta di opinioni dettate dall'esperienza aneddotica, e quasi mai di approfondite analisi oggettive. "

"Il problema è che mancano dati sui quali effettuare delle valutazioni approfondite e delle analisi oggettive. E, quand'anche ci fossero, si tratterebbe di una media che schiaccerebbe le performance estreme. Tutti sanno che negli Stati Uniti il mercato tira particolarmente sulle coste e nei grossi centri urbani, mentre in diverse zone la crescita dei prezzi degli immobili è proceduta di pari passo con l'inflazione, e talvolta nemmeno è stata al passo con i prezzi al consumo. Lo stesso vale per il Vecchio Continente e per l'Italia, così diversa anche sotto questo profilo."

P.S. SI RIFERIVA ALLA CALIFORNIA?





"E' evidente la tendenza crescente dei prezzi a partire dalla seconda metà degli anni Novanta e tuttora in corso. Intendiamoci: i prezzi delle abitazioni crescono sempre, poco o molto: difatti l'indicatore in alto non scende mai sotto la linea dello zero. Certo, ci sono periodi in cui i tassi di crescita sono... crescenti, come quello attuale; e periodi in cui i tassi di crescita annuale dei prezzi scemano fin quasi ad azzerarsi, come avvenne all'inizio degli anni '90."

P.S. HANNO TOLTO IL GRAFICO IN QUESTIONE MA NON L'AUTORE DELL'ARTICOLO.......AHI ME...!!


"Questa presunta "bolla" del mercato immobiliare è la più reclamizzata della storia. Non mi sembra sia mai successo che vi sia mai stato un consenso generalizzato in tal senso sui mercati finanziari o reali. Sì, anche nel 2000 c'erano gli scettici, ma erano una minoranza che non riusciva a guadagnare le prime pagine dei giornali, e per inciso neanche quelle interne. Chi argomentava che il mercato potesse scendere, non trovava spazio, non interessava a nessuno la tesi delle Cassandre, ne' ai giornalisti, ne' ai lettori. Quando scoppiò la bolla del Nikkei a fine 1989 tutti concordavano sulla raggiunta leadership del pianeta Giappone sul mondo, ci si chiedeva dopo il Rockfeller Center e le Major cinematrografice cos'altro avrebbero comprato. Nessuno si azzardava a prevedere quello che poi è successo. Insomma, se questa è davvero una bolla, è la prima volta che i periodici finanziari l'hanno azzeccata. Mi sorprenderei molto se così fosse. Anche perché la maggior parte delle previsioni poggia su basi aneddotiche ("più su di così non può salire", "è sicuramente una bolla", "quando i tassi saliranno, le case dovranno scendere per forza", bla bla bla...), e non su dati oggettivi.

Per concludere, a me non sembra che ci siano elementi oggettivi che facciano propendere per la formazione di una bolla nel mercato immobiliare. Mancano anche gli indizi: i tassi, per quanto in crescita, restano storicamente bassi; i nuovi cantieri aperti in America (ah, questa benedetta disponibilità di dati che da noi manca...) sono ancorati sui 2 milioni al mese da settembre 2003, e a nessun governo mi risulta salta in mente di stangare seriamente il settore con una imposizione fiscale. Senza contare che per l'uomo della strada mancano alternative a quello che viene percepito come un investimento che non da' fregature. Poi tutto può essere, ma a me non piace lanciare proclami senza una serie di argomentazioni a sostegno di una tesi. Per questo ci sono gli economisti..."

Gaetano Arnaldo Evangelista, classe 1971, laurea cum laude in Economia ....
www.businessonline.it

p.s PER ME è ORMAI UN MITO RAGAZZI......MEGLIO DI UN FILM DI TOTò!! [SM=g7628] [SM=g7560]






dgambera
00martedì 27 novembre 2007 09:35
Re: Quando uno è Laureato "cum laude"......è "cum laude"!!! ò pebbacco!!
grella, 27/11/2007 2.11:

Data di pubblicazione: 06/07/2005

Facciamoci due risate và:

"Osservatori più o meno blasonati e qualificati quasi quotidianamente si pronunciano sulla crescita del mercato immobiliare, sul fatto che sia inevitabilmente destinato a crollare. Non si sa quando, ne' si sa sulla base di quali riscontri oggettivi vengano espresse queste previsioni. Spesso si tratta di opinioni dettate dall'esperienza aneddotica, e quasi mai di approfondite analisi oggettive. "

"Il problema è che mancano dati sui quali effettuare delle valutazioni approfondite e delle analisi oggettive. E, quand'anche ci fossero, si tratterebbe di una media che schiaccerebbe le performance estreme.

Il volume delle vendite calato drasticamente, i tempi di trattativa aumentati e la forbice tra prezzo di messa in vendita e prezzo di chiusura transazione vanno bene come dati (che non si facesse la media del pollo su certe informazioni, per cortesia)?

Tutti sanno che negli Stati Uniti il mercato tira particolarmente sulle coste e nei grossi centri urbani, mentre in diverse zone la crescita dei prezzi degli immobili è proceduta di pari passo con l'inflazione, e talvolta nemmeno è stata al passo con i prezzi al consumo. Lo stesso vale per il Vecchio Continente e per l'Italia, così diversa anche sotto questo profilo."

In Italia i prezzi degli immobili sono cresciuti di pari passo con l'inflazione e non è stata al passo coi prezzi al consumo? Ma dove vive questo? A Roma siamo a +250% circa in 5 anni sui prezzi degli immobili.

P.S. SI RIFERIVA ALLA CALIFORNIA?

Esempio calzante [SM=g7576]





"E' evidente la tendenza crescente dei prezzi a partire dalla seconda metà degli anni Novanta e tuttora in corso. Intendiamoci: i prezzi delle abitazioni crescono sempre, poco o molto: difatti l'indicatore in alto non scende mai sotto la linea dello zero. Certo, ci sono periodi in cui i tassi di crescita sono... crescenti, come quello attuale; e periodi in cui i tassi di crescita annuale dei prezzi scemano fin quasi ad azzerarsi, come avvenne all'inizio degli anni '90."

P.S. HANNO TOLTO IL GRAFICO IN QUESTIONE MA NON L'AUTORE DELL'ARTICOLO.......AHI ME...!!

Quante fregnacce scrive questo, altro che laurea cum laude in Economia e argomentazioni documentate.


"Questa presunta "bolla" del mercato immobiliare è la più reclamizzata della storia. Non mi sembra sia mai successo che vi sia mai stato un consenso generalizzato in tal senso sui mercati finanziari o reali. Sì, anche nel 2000 c'erano gli scettici, ma erano una minoranza che non riusciva a guadagnare le prime pagine dei giornali, e per inciso neanche quelle interne. Chi argomentava che il mercato potesse scendere, non trovava spazio, non interessava a nessuno la tesi delle Cassandre, ne' ai giornalisti, ne' ai lettori. Quando scoppiò la bolla del Nikkei a fine 1989 tutti concordavano sulla raggiunta leadership del pianeta Giappone sul mondo, ci si chiedeva dopo il Rockfeller Center e le Major cinematrografice cos'altro avrebbero comprato. Nessuno si azzardava a prevedere quello che poi è successo. Insomma, se questa è davvero una bolla, è la prima volta che i periodici finanziari l'hanno azzeccata. Mi sorprenderei molto se così fosse. Anche perché la maggior parte delle previsioni poggia su basi aneddotiche ("più su di così non può salire", "è sicuramente una bolla", "quando i tassi saliranno, le case dovranno scendere per forza", bla bla bla...), e non su dati oggettivi.

Vedi commenti sopra.

Per concludere, a me non sembra che ci siano elementi oggettivi che facciano propendere per la formazione di una bolla nel mercato immobiliare. Mancano anche gli indizi: i tassi, per quanto in crescita, restano storicamente bassi; i nuovi cantieri aperti in America (ah, questa benedetta disponibilità di dati che da noi manca...) sono ancorati sui 2 milioni al mese da settembre 2003, e a nessun governo mi risulta salta in mente di stangare seriamente il settore con una imposizione fiscale. Senza contare che per l'uomo della strada mancano alternative a quello che viene percepito come un investimento che non da' fregature. Poi tutto può essere, ma a me non piace lanciare proclami senza una serie di argomentazioni a sostegno di una tesi. Per questo ci sono gli economisti..."

I prezzi alle stelle cresciuti in maniera vertiginosa senza alcuna giustificazione (se non la pura speculazione) non va bene come indizio? CIALTRONE

Gaetano Arnaldo Evangelista, classe 1971, laurea cum laude in Economia ....
www.businessonline.it

p.s PER ME è ORMAI UN MITO RAGAZZI......MEGLIO DI UN FILM DI TOTò!! [SM=g7628] [SM=g7560]










iandy73
00martedì 27 novembre 2007 09:57
forse....
....non sarebbe il caso di prendergli la laurea e strappargliela in 1000 pezzettini della dimensione di un coriandolo?! [SM=g7576]
aletiburtino
00martedì 27 novembre 2007 10:57
Che ne dite?
10:46:57 MUTUI: BREGLIA (SCENARI IMMOBILIARI), CRISI RIDUCE DI 1/3 FASCIA BASSA

(ASCA) - Roma, 27 nov - La crisi dei mutui subprime, scoppiata questa estate negli Usa, sta facendo sentire i suoi effetti anche sul mercato immobiliare italiano, e a farne le spese sono sopratutto gli acquirenti che puntano ad appartamenti sotto i 200.000 euro, cioe' coppie giovani ed immigrati, categorie tipicamente ''mutuodipendenti'' per carenza di capitali. Lo spiega all'Asca Mario Breglia di Scenari Immobiliari: dati alla mano, se fino a giugno le case sotto i 200.000 euro rappresentavano il 60% delle compravendite totali, oggi sono solo il 40%. ''Dopo il mese di agosto - spiega Breglia - e' cambiato tutto, perche' le banche sono diventate assai piu' rigide nell'erogare i mutui''. E se prima dell'estate si erogavano mutui fino al 100% del valore dell'immobile da comprare, oggi si arriva a poco piu' della meta', massimo al 70%. Siamo tornati, in pratica, alla situazione di dieci anni fa. A restringere il mercato, dice Breglia, non sarebbe tanto il rincaro delle rate da pagare (che si supera allungando i tempi del rimborso) quanto piuttosto l'innalzamento della soglia di capitale necessario per procedere all'acquisto.
Il fenomeno, osserva Breglia, non ha avuto ancora effetti sui prezzi degli immobili - almeno non sui prezzi dichiarati - perche' si scontra con due fattori. Innanzitutto questa fascia di acquirenti cerca casa in periferia e nei piccoli centri, dove i prezzi non hanno avuto le impennate dei centri storici. Inoltre per questo tipo di abitazioni le spinte della domanda interna sono molto forti: ''si stima - spiega Breglia - che vi siano circa 3 milioni di persone/ famiglie che cercano di comprare, tra cui 2 milioni di immigrati, 300.000 studenti fuori sede e 100.000 anziani che desiderano passare a case piu' economiche''. Si tratta, insomma, di persone che desiderano comprare casa nonostante tutto, anche per mancanza di soluzioni alternative. L'offerta immobiliare privata ha subito risposto, tant'e' che le periferie ed i piccoli centri sono costellati di immobili in costruzione. Ma la discesa dei prezzi, che effettivamente c'e', viene nascosta dal fatto che i costruttori applicano sconti sotto forma di agevolazioni nei pagamenti, ad esempio regalando il box o moltiplicando le rate di acconto. ''Siamo passati in pochi anni dai prezzi fissi del supermercato - dice Breglia - alla casba dei prezzi'', ed il fenomeno e' analogo in tutta l'Europa Occidentale. Del resto, come fa notare Breglia, in un anno in Italia si costruiscono solo 2000 appartamenti in case popolari, contro i 70.000 in Francia. Ed e' proprio a causa di questo zoccolo duro di domanda, resistente nonostante la rarefazione del mercato, che le previsioni per il 2008 non segnalano grossi combiamenti. ''E' un mercato fatto dalle banche - conclude Breglia - che dipende in gran parte dalla loro propensione al rischio. Negli ultimi anni il mercato era cresciuto perche' le banche accettavano anche situazioni rischiose. Ma basta guardare come sta andando la pubblicita' nel settore mutui: gli annunci rivolti a precari, coppie giovani e studenti da qualche mese sono pressoche' spariti''. som/cam/ss
dgambera
00martedì 27 novembre 2007 11:07
Re: Che ne dite?
aletiburtino, 27/11/2007 10.57:

10:46:57 MUTUI: BREGLIA (SCENARI IMMOBILIARI), CRISI RIDUCE DI 1/3 FASCIA BASSA

(ASCA) - Roma, 27 nov - La crisi dei mutui subprime, scoppiata questa estate negli Usa, sta facendo sentire i suoi effetti anche sul mercato immobiliare italiano, e a farne le spese sono sopratutto gli acquirenti che puntano ad appartamenti sotto i 200.000 euro, cioe' coppie giovani ed immigrati, categorie tipicamente ''mutuodipendenti'' per carenza di capitali. Lo spiega all'Asca Mario Breglia di Scenari Immobiliari: dati alla mano, se fino a giugno le case sotto i 200.000 euro rappresentavano il 60% delle compravendite totali, oggi sono solo il 40%. ''Dopo il mese di agosto - spiega Breglia - e' cambiato tutto, perche' le banche sono diventate assai piu' rigide nell'erogare i mutui''. E se prima dell'estate si erogavano mutui fino al 100% del valore dell'immobile da comprare, oggi si arriva a poco piu' della meta', massimo al 70%. Siamo tornati, in pratica, alla situazione di dieci anni fa. A restringere il mercato, dice Breglia, non sarebbe tanto il rincaro delle rate da pagare (che si supera allungando i tempi del rimborso) quanto piuttosto l'innalzamento della soglia di capitale necessario per procedere all'acquisto.
Il fenomeno, osserva Breglia, non ha avuto ancora effetti sui prezzi degli immobili - almeno non sui prezzi dichiarati - perche' si scontra con due fattori. Innanzitutto questa fascia di acquirenti cerca casa in periferia e nei piccoli centri, dove i prezzi non hanno avuto le impennate dei centri storici. Inoltre per questo tipo di abitazioni le spinte della domanda interna sono molto forti: ''si stima - spiega Breglia - che vi siano circa 3 milioni di persone/ famiglie che cercano di comprare, tra cui 2 milioni di immigrati, 300.000 studenti fuori sede e 100.000 anziani che desiderano passare a case piu' economiche''. Si tratta, insomma, di persone che desiderano comprare casa nonostante tutto, anche per mancanza di soluzioni alternative. L'offerta immobiliare privata ha subito risposto, tant'e' che le periferie ed i piccoli centri sono costellati di immobili in costruzione. Ma la discesa dei prezzi, che effettivamente c'e', viene nascosta dal fatto che i costruttori applicano sconti sotto forma di agevolazioni nei pagamenti, ad esempio regalando il box o moltiplicando le rate di acconto. ''Siamo passati in pochi anni dai prezzi fissi del supermercato - dice Breglia - alla casba dei prezzi'', ed il fenomeno e' analogo in tutta l'Europa Occidentale. Del resto, come fa notare Breglia, in un anno in Italia si costruiscono solo 2000 appartamenti in case popolari, contro i 70.000 in Francia. Ed e' proprio a causa di questo zoccolo duro di domanda, resistente nonostante la rarefazione del mercato, che le previsioni per il 2008 non segnalano grossi combiamenti. ''E' un mercato fatto dalle banche - conclude Breglia - che dipende in gran parte dalla loro propensione al rischio. Negli ultimi anni il mercato era cresciuto perche' le banche accettavano anche situazioni rischiose. Ma basta guardare come sta andando la pubblicita' nel settore mutui: gli annunci rivolti a precari, coppie giovani e studenti da qualche mese sono pressoche' spariti''. som/cam/ss



Il re è nudo.
Quando queste cose le diranno un pò più di gente, allora si che ne vedremo delle belle.

dgambera
00martedì 27 novembre 2007 12:20
Inflazione
Si ricomincia

Leggete qui
aletiburtino
00martedì 27 novembre 2007 12:30
Merrill Lynch: la recessione Usa è un male necessario
(27 Novembre 2007 - 12:17)
MILANO (Finanza.com) - Solo l'11% percento degli economisti lo scorso settembre prevedeva una recessione degli Stati Uniti. Ora invece a ritenere che gli States abbiano innescato la retromarcia sarebbero circa il 20% degli esperti del settore. Gli analisti di Merrill Lych, che ha accusato perdite sui subprime tali da condurre alla sostituzione del ceo, Stanley O'Neill, ritengono di aver previsto tutto già lo scorso anno. Le "mani di forbice" della Fed non stanno sortendo gli effetti sperati sull'economia statunitense, che a fatica si trascina fuori dal pantano dei crediti. Secondo gli esperti della merchant bank, tuttavia, la recessione sarebbe la naturale conseguenza di quanto sta accadendo, una sorta di benefico time-out dello zio Tom, intento a leccarsi le ferite prima della ripartenza. Storicamente si sono infatti avute recessioni ed espansioni in ugual numero, con la differenza che le prime di solito durano meno. Niente panico dunque, non siamo in vista dell'Apocalisse ma di una spuntatina agli eccessi dell'economia a stelle e strisce. Tempo di guardare alla qualità per gli investitori che, consci del fatto economia e mercati procederanno a braccetto verso la recessione, si arroccano su strategie ultra-difensive
aletiburtino
00martedì 27 novembre 2007 14:16
14:11:18 CRISI MERCATI: SINDACI USA STIMANO 1,4 MLN DI PIGNORAMENTI NEL 2008

(IL SOLE 24 ORE RADIOCOR) - MILANO, 27 NOV - LA CRISI DEI MUTUI PROSEGUIRA' ANCHE NEL 2008 CON EFFETTI PESANTI SULL'ECONOMIA AMERICANA. SI STIMANO 1,4 MILIONI DI CASE PIGNORATE CON PREZZI IN CADUTA DEL 7% E UNA PERDITA DI VALORE DELLE ABITAZIONI DALL'INIZIO DELLA CRISI PER 1,2 TRILIONI DI DOLLARI. IL NUOVO CAMPANELLO D'ALLARME ARRIVA DA UNA RICERCA DI GLOBAL INSIGHT PER L'ASSOCIAZIONE DEI SINDACI STATUNITENSI CHE RIUNISCE LE CITTA' CON PIU' DI 30MILA ABITANTI. COM-MAU (RADIOCOR) 27-11-07 14:10:49 (0224)IMM 5 NNNN
aletiburtino
00martedì 27 novembre 2007 15:26
Martedì 27 Novembre 2007, 15:22

Mutui: Usa; Prezzi Case -4,5%, Ribasso-Record
[SM=j7568]

(ANSA) - ROMA, 27 NOV - I prezzi delle case negli Usa hanno registrato una contrazione del 4,5% secondo l' indice S&P/Case-Shiller. Si tratta del maggiore calo delle quotazioni in assoluto.


Giorgiob75
00martedì 27 novembre 2007 15:27
Mutui: Usa; Prezzi Case -4,5%, Ribasso-Record

(ANSA) - ROMA, 27 NOV - I prezzi delle case negli Usa hanno registrato una contrazione del 4,5% secondo l' indice S&P/Case-Shiller. Si tratta del maggiore calo delle quotazioni in assoluto.

Godo. E pure parecchio.
stelafe
00martedì 27 novembre 2007 15:30
Tanto cemento per nulla: le case ci sono
06-04-2007
Abbiamo già dato conto della nuova ipotesi dell’Amministrazione di concedere altri 800mila metri cubi di nuova edificazione. Ma a Padova ci sono più case vuote che richieste di alloggio.

In nessun modo l’alluvione edilizia che si sta abbattendo su Padova è giustificata. Solo decennio 1991-2001 in città si sono costruite circa 6.600 nuove abitazioni. Ad oggi, secondo notizie giornalistiche, sarebbero 9000 le case vuote, contro 1800 richieste di edilizia residenziale pubblica. Il fabbisogno abitativo non è dovuto alla carenza di alloggi, quanto piuttosto all’eccessivo prezzo degli stessi.
Secondo Sergio Lironi Presidente di Legambiente Padova (scarica l’intervento completo “notizie preoccupanti dai PAT" sul sito www.legambientepadova.it) l’aspetto decisamente non condivisibile delle nuove filosofie urbanistiche è che – anche per quanto riguarda l’edilizia residenziale – si continuano ad aumentare le volumetrie edificabili previste dal Piano Regolatore non in relazione ad un documentato fabbisogno abitativo, bensì solo per far fronte a carenze di bilancio e per far quadrare in qualche modo (con la formazione di ritagli di verde che non danno vita ad una reale rete ecologica) il conteggio degli standard previsti dalle normative urbanistiche.

E’ vero che nel Comune di Padova – soprattutto a seguito dell’”effetto sanatoria” del 2003 – si è verificato, dopo molti anni di decrescita, un lieve incremento di popolazione (dai 209.621 abitanti del 2002 ai 210.985 del 2005), ma è anche vero che i dati anagrafici relativi al 2006, pubblicati in questi giorni, documentano un brusco arresto di questa tendenza. In valori assoluti nell’arco di 15 anni, tra il 1991 ed il 2006, la popolazione di Padova è diminuita di 4.836 abitanti: una diminuzione che non è certo attribuibile alla carenza di case, se – come risulta sempre dai dati ISTAT – nel solo decennio 1991-2001 in città si sono costruite circa 6.600 nuove abitazioni.

Certo Padova registra – almeno anagraficamente – il fenomeno di una progressiva frammentazione dei nuclei familiari (le famiglie costituite da un solo componente risultano essere circa il 32% del totale) che in parte fa crescere il fabbisogno, ma sempre il censimento del 2001 documenta in città una disponibilità di 96.640 abitazioni (di cui 5.575 vuote) a fronte di 86.146 famiglie residenti e di 3.089 famiglie domiciliate (ma non residenti). Anche lo standard abitativo è decisamente elevato, avendo ogni residente mediamente a disposizione negli alloggi occupati circa 46 mq ed 1,86 stanze.

Appare dunque chiaro che il fabbisogno abitativo – che pure è testimoniato dalle circa 1800 domande per l’edilizia residenziale pubblica – non è dovuto alla carenza di alloggi, quanto piuttosto all’eccessivo prezzo degli stessi (connesso soprattutto alla rendita speculativa sulle aree, che – complice una visione ancora fortemente monocentrica dello sviluppo urbano metropolitano – continua a crescere anche in presenza di una evidente “sovrapproduzione” edilizia), al cattivo uso dello stock esistente e ad una industria delle costruzioni che privilegia le tipologie edilizie più lussuose e meno economiche, quali quelle – sia detto per inciso – che verranno realizzate nelle “aree di perequazione” di Padova (un tempo aree destinate a verde pubblico), caratterizzate da bassi indici di edificabilità.

www.padovanews.it/content/view/10248/110/
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