Notizie macro - Inflazione e tassi

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laplace77
00martedì 4 marzo 2008 10:35
australia su, ancora...
Notizia del: 04/03/08 08:31:52 - Fonte: Finanza.com

La banca centrale australiana ha incrementato il livello dei tassi d'interesse di 25 punti base, portandoli al 7,25%. Si tratta del livello più alto degli ultimi 14 anni e del dodicesimo rialzo consecutivo deciso a partire dalla metà del 2002. A supporto della loro decisione le autorità monetarie hanno citato le crescenti pressioni inflazionistiche.

Notizia del: 04/03/08 09:25:39 - Fonte: Finanza.com

Tutto come previsto al di là del mondo. La Banca centrale australiana ha deciso di aumentare il tasso di interesse ufficiale di un quarto di punto portandolo al 7,25%. La mossa era ampiamente prevista dagli economisti: si è resa necessaria per calmierare i problemi inflazionistici. L'impatto sociale però potrebbe essere elevato perché si andrà a ripercuotere nelle tasche delle famiglie australiane che si trovano già in difficoltà con il mutuo della casa. I tassi di interesse sono ai massimi dal 1996.



sara' la "vicinanza" con la cina a far sentire loro il problema inflazione?

PS: questi e' dal 2002 che rialzano... dodici rialzi di fila...

...chissa' se ce l'hanno come mandato, tipo BCE/B0E...

laplace77
00giovedì 6 marzo 2008 14:11
tassi BCE e BoE FERMI

BoE:

13:01 - Gb: BoE lascia tassi invariati, riferimento al 5,25% (RCO)

Decisione in linea con le attese del mercato

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Londra, 06 mar - La Banca
d'Inghilterra (BoE) ha lasciato invariati i tassi di
interesse al 5,25%, dopo il taglio di 25 punti base operato
in febbraio. La decisione del Comitato di politica monetaria
dell'istituto centrale e' in linea con le attese del mercato.
Gli operatori segnalano che un ulteriore allentamento della
politica monetaria BoE resta atteso entro maggio.



BCE:

13:46 - Bce: lascia i tassi invariati, riferimento al 4% (RCO)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 06 mar - Il
Consiglio direttivo della Bce ha confermato al 4% il tasso
di riferimento dell'Eurozona. Restano pertanto invariati
anche il tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento
e quello sui depositi presso l'Istituto, rispettivamente al
5% e al 3%. La decisione, in linea con le attese del
mercato, sara' illustrata dal presidente della Bce,
Jean-Claude Trichet, nella conferenza stampa in agenda per
le 14.30.





e questo nonostante i "sondaggi" e le "pressioni":

16:55 - ### Bce: imprenditori e manager per un taglio dei tassi subito - SONDAGGIO

Il 70,5% dei 122 intervistati per un intervento immediato

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 05 mar - I tassi
nell'Eurozona devono essere tagliati quanto prima per ridare
slancio all'economia riavviando consumi e investimenti. Lo
chiede la grande maggioranza (70,5%) dei 122 imprenditori,
manager, banchieri consultati da Il Sole 24 Ore Radiocor-24
minuti. Nel panel anche Sergio Marchionne, Luca di
Montezemolo, Paolo Scaroni, Corrado Passera, Fulvio Conti,
Marco Tronchetti Provera, Francesco Guarguaglini, Guido
Rossi, Gian Marco Moratti.



16:55 - ### Bce: imprenditori e manager per un taglio dei tassi subito - SONDAGGIO -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 05 mar - La domanda e':
occorre tagliare i tassi d'interesse anche in Europa oppure
non e' arrivato ancora il momento? Il 70,5% dei 122
intervistati ritiene che la Banca centrale europea (Bce)
debba cominciare ad abbassarli. Un risultato decisamente
significativo. Soprattutto considerando che, secondo le
previsioni generalizzate degli operatori, la Bce nella
riunione di domani decidera' di prendere tempo lasciando i
tassi d'interesse invariati. La Banca centrale europea,
viene anticipato, andra' avanti per la sua strada perche'
l'obiettivo principale e' stato e resta quello di mantenere
la stabilita' dei prezzi, evitando il pericolo inflazione.
Dice Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat:
"Il suo compito e' differente rispetto a quello della
statunitense Federal Reserve. L'obiettivo della Bce, l'unico
che ha, e' contenere l'inflazione". E Giuliano Zuccoli,
presidente di A2A (energia), aggiunge: "Il rischio
inflazione c'e' e non va sottovalutato". Secco il commento di
Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Confindustria:
"La Bce sa cosa fare e non deve ricevere alcuna pressione
politica". Tra gli addetti ai lavori, tuttavia, cresce il
timore per una situazione che rischia di diventare sempre
piu' difficile, soprattutto perche' sono consapevoli che i
tempi di reazione dei mercati a ogni variazione dei saggi
sono piuttosto lunghi (6-9 mesi).



16:56 - ### Bce: imprenditori e manager per un taglio dei tassi subito - SONDAGGIO -3-

Con un nuovo taglio Fed aumenteranno difficolta' in Europa

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 05 mar - Il cambio
euro-dollaro ha gia' raggiunto un livello molto levato e
questo potra' determinare effetti insostenibili per gli
equilibri economici internazionali. Anche perche' il mercato
mette gia' in conto che la Fed abbassera' nuovamente i tassi
Usa nei prossimi mesi (a cominciare dal Fmc del 18 marzo con
un taglio di 50 pb), nel tentativo di evitare la recessione.
Eventualita' che indebolira' ancora di piu' il dollaro verso
l'euro, aumentando le difficolta' del sistema Europa. Ecco
perche' la maggior parte degli interpellati da
Radiocor-24minuti ritiene che per la Bce sia arrivato il
momento di tagliare. Spiega Gian Marco Moratti, presidente
di Saras: "Si pensa molto all'inflazione trascurando che una
moneta forte come l'euro oggi non solo danneggia gravemente
le nostre esportazioni, ma spinge a investire negli Stati
Uniti impoverendo cosi' il tessuto economico europeo." E
Francesco Micheli aggiunge: "I tassi vanno abbassati in modo
che l'Europa esca dall'angolo in cui, per troppo tempo, la
politica monetaria ci ha relegato scaricando sui paesi
europei costi che non gli competono." Altrettanto
determinato il professor Guido Rossi: "L'economia europea
rischia di essere schiacciata e tagliare i tassi e' un modo
per rilanciarla." Ma anche quella di personaggi come
Giancarlo Elia Valori (presidente di Sviluppo Italia): "E'
arrivato il momento di abbassare i tassi anche in Europa,
non c'e' alcun dubbio". Con un'eventuale mossa generosa da
parte della Bce si avrebbe due effetti positivi: la
correzione dell'euro, il che aiuterebbe l'economia (maggiore
concorrenza all'export), e un effetto calmieratore
sull'inflazione importata, soprattutto dal fronte energia.
Ma di quanto vanno abbassati i tassi europei? Le valutazioni
non sono uniformi. C'e' chi ritiene opportuni interventi
drastici e d'emergenza, mentre altri preferiscono
gradualita'. D'altronde un taglio minimo dei tassi non
sarebbe sufficiente per risvegliare l'economia il cui vero
problema, ed e' la convinzione di molti intervistati, resta
la scarsa liquidita' e la crisi del sistema finanziario. Per
il mercato italiano sarebbe comunque meglio un allentamento
della morsa del credito. Lo sostiene Roberto Crapelli, a.d.
di Roland Berger, secondo cui "per l'Italia un mantenimento
dei tassi sui livelli attuali potrebbe tradursi in un
rallentamento del necessario processo di ristrutturazione
delle aziende, se non di recessione". Inoltre, sempre
secondo il manager, se i tassi dovessero rimanere invariati
"e' comunque auspicabile che il sistema finanziario si evolva
per fornire nuove forme di accesso al capitale per gli
interventi di rilancio e trasformazione aziendale".
Man-

laplace77
00giovedì 6 marzo 2008 19:48
Re: tassi BCE e BoE FERMI
laplace77, 06/03/2008 14.11:


...

e questo nonostante i "sondaggi" e le "pressioni":

...




il tricheco e' proprio un duro...

19:00 - ### Trichet: non molla sui tassi e glissa sul supereuro - IL COMMENTO

L'inflazione resta la preoccupazione centrale

di Mirca Mantero


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 06 mar - La Bce
continua per la sua strada e non reagisce agli appelli di
Governi e imprenditori che in tutta Europa chiedono un
allentamento del costo del denaro per rispondere al
rallentamento della crescita. Anzi, dopo le dichiarazioni di
oggi del presidente, Jean-Claude Trichet, che ha detto di
"non voler in alcun modo sottoscrivere le attese di mercato"
di un prossimo taglio dei tassi e la concomitante, netta
revisione al rialzo delle stime sull'inflazione per
quest'anno e nel 2009, i tempi per una mossa della Bce si
allungano ancora. L'euro, subito dopo le parole di Trichet,
ha toccato un nuovo massimo storico di 1,5373, ma Trichet si
e' ben guardato dall'esprimersi in modo netto sul
'supereuro' e si e' limitato a ricordare, in modo abbastanza
generale, che gli Stati Uniti si sono piu' volte espressi a
favore di un dollaro forte. La prima preoccupazione della
Bce, ha detto Trichet, resta l'inflazione e questa si e'
confermata in febbraio al nuovo massimo da 14 anni del 3,2%.
Di fronte a tali "forti pressioni sui prezzi nel breve
periodo", la Bce ricorda a tutti di avere "un mandato
chiaro" che e' il mantenimento della stabilita' dei prezzi
nel medio termine, un obbligo questo che "molti osservatori
sembrano dimenticarsi spesso". L'orientamento di politica
monetaria scelto dalla Bce e confermato oggi, ha detto
Trichet, e' il migliore per raggiungere questo obiettivo.


[SM=p7579] [SM=p7579] [SM=p7579]
laplace77
00giovedì 6 marzo 2008 21:34
...quelli della FED invece...

..."potrebbe"...


20:01 - Usa: Geithner (Fed), politica monetaria potrebbe restare accomodante

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 06 mar - "Se le
condizioni di turbolenza del mercato persisteranno cosi' come
i rischi di rallentamento della crescita, la politica
monetaria potrebbe dover continuare a essere accomodante per
un po' di tempo"
. Lo ha detto il presidente della Federal
Reserve di New York, Timothy Geithner. Anche se gli
interventi della Fed sui tassi sono stati consistenti, "le
condizioni finanziarie si sono inasprite", ha proseguito,
sottolineando che "e' importante per la politica monetaria e
gli strumenti di liquidita' che questi siano usati in maniera
proattiva per affrontare i rischi".



20:10 - Usa: Geithner (Fed), politica monetaria potrebbe restare accomodante -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 06 mar - "La
principale sfida per la politica monetaria - ha aggiunto il
presidente della Fed di New York - e' quella di fornire un
adeguato grado di assicurazione contro i rischi di
rallentamento della crescita che l'economia nella sua
interezza si trova di fronte, senza aggiungere
preoccupazioni riguardo l'inflazione a medio termine". Visto
che la spinta inflazionistica e' gia' cresciuta, Geithner ha
proseguito dicendo che "se le previsioni a medio termine
peggioreranno in maniera significativa, il Fomc (il braccio
operativo della Fed) si muovera' con la giusta rapidita' e
forza del fare fronte a questo rischio".

laplace77
00giovedì 6 marzo 2008 21:42
Re: ...quelli della FED invece...
laplace77, 06/03/2008 21.34:


..."potrebbe"...


20:01 - Usa: Geithner (Fed), politica monetaria potrebbe restare accomodante

...





ce pensano e ce ripensano de continuo...



14:23 - Fed: Plosser "misure banca centrale devono essere temporanee"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 03 mar - La Fed si e'
trovata ad agire in condizioni straordinarie e di
conseguenza ha giustamente deciso di deviare dalla consueta
strada di politica monetaria per offrire un aiuto
all'economia. Ma questo aiuto deve essere di carattere
temporaneo
e la Fed deve tornare alla sua politica
tradizionale non appena le condizioni lo permetteranno. Lo
ha detto oggi il presidente della Fed di Philadelphia
Charles Plosser, quest'anno membro votante del Fomc.



14:43 - Fed: Plosser "misure banca centrale devono essere temporanee" -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 03 mar - "Ogni
deviazione dal normale regime di politica monetaria deve
essere di carattere relativamente transitoria e deve essere
di breve durata se si vuole mantenere sotto controllo le
aspettative di inflazione"
, ha aggiunto Plosser. "Altrimenti
si rischia di erodere la fiducia del pubblico nell'impegno
della Fed a garantire la stabilita' dei prezzi". Plosser ha
tuttavia riconosciuto che le eccezionali difficolta'
incontrate dai mercati "hanno gia' avuto un impatto
significativo sull'economia e hanno il potenziale di frenare
ulteriormente la crescita economica futura". La Fed ha
tagliato da settembre ad oggi il costo del denaro dal 5,25%
al 3% e i mercati attendono una nuova riduzione di 50 punti
base in occasione del prossimo meeting del Fomc del 18
marzo.



a mio modesto parere, questa FED un po' cerchiobottaia, un po' Re Tentenna fara una magra figura...

si troveranno in stagflazione, perdendo entrambe le sfide: quella della crescita e quella dell'inflazione...

...ma forse con la finanza allegra (cartolarizzazioni ed hedge funds) hanno esagerato tanto da aver portato la situazione fuori controllo...

...se lo meritano...

laplace77
00giovedì 6 marzo 2008 21:48
Re: Re: ...quelli della FED invece...
laplace77, 06/03/2008 21.42:




ce pensano e ce ripensano de continuo...

...

a mio modesto parere, questa FED un po' cerchiobottaia, un po' Re Tentenna fara una magra figura...

si troveranno in stagflazione, perdendo entrambe le sfide: quella della crescita e quella dell'inflazione...

...ma forse con la finanza allegra (cartolarizzazioni ed hedge funds) hanno esagerato tanto da aver portato la situazione fuori controllo...

...se lo meritano...





ipse dixit: NO STAGFLA...

...cioe': "non credo" stagfla...



15:45 - Fed: Plosser, "non credo che Usa sia avviata verso stagflazione"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 03 mar - L'economia
americana non appare avviata a ripetere uno scenario
stagflattivo come quello che caratterizzo' i primi anni
Settanta. Lo ha detto oggi il presidente della Federal
Reserve Bank di Philadelphia Charles Plosser durante un
intervento alla National Association for Business Economics.

"Non credo che siamo vicini a quello scenario", ha detto
Plosser secondo cui i prezzi degli immobili dovrebbero
iniziare a stabilizzarsi nel corso del 2008. Plosser si e'
detto infine preoccupato per l'andamento dell'inflazione
perche' forti aumenti dei prezzi si stanno registrando non
solo fra i prodotti alimentari ed energetici ma anche negli
altri comparti.



qui e' preoccupato per l'inflazione...

...prima aveva detto che la FED, operazione straordinaria per supportare la crescita (che evidentemente stenta, senno' a che serve lo straordinario?)...


pero' STAGFLAZIONE = stagnazione (crescita che stenta) e inflazione...

[SM=g7601]
laplace77
00venerdì 7 marzo 2008 13:10
Re: Re: ...quelli della FED invece...
laplace77, 06/03/2008 21.42:




ce pensano e ce ripensano de continuo...

...




questo dice: no tagli "straordinari", come lo 0.75% in gennaio, semmai al prossimo FOMC:

11:07 - *** Fed: Fisher, no condizioni per nuovo taglio straordinario tassi

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 07 mar - I mercati non
devono attendersi un nuovo intervento straordinario sui
tassi di interesse come quello di gennaio, quando la Fed
taglio' il costo del denaro di 75 punti base una settimana
prima della riunione regolare del Fomc. Lo ha detto oggi a
Parigi il presidente della Fed di Dallas Richard Fisher
parlando a un simposio sulla globalizzazione. "Le attuali
tensioni dei mercati non giustificano un nuovo taglio
immediato dei tassi"
, ha detto Fisher.



questo trichecheggia:

11:15 - Usa: Pooler (Fed), combattere la recessione avra' il suo prezzo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Springfield (Missouri), 07 mar
- "Una polizza assicurativa contro la recessione non e'
gratuita". Lo ha detto William Poole, presidente della
Riserva Federale di St. Louis, nel suo ultimo discorso prima
del pensionamento a fine marzo, nel quale ha sottolineato
che "sulla politica monetaria pesa al momento una grande
incertezza". Una politica monetaria troppo accomodante, ha
spiegato, causerebbe gravi problemi a lungo termine. Poole,
che a gennaio si era espresso negativamente sul taglio
straordinario dei tassi di 75 punti base deciso dalla Fed,
ha invitato le autorita' Usa a non perdere di vista
l'inflazione.



quest'altro vaneggia:

11:05 - Bce: Passera, se Fed taglia ancora Europa deve seguire

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 mar - "Se gli Usa
abbasseranno ancora, la Bce deve prendere in considerazione
un taglio dei tassi". Lo ha detto l'a.d. di Intesa Sanpaolo,
Corrado Passera, in merito alla politica monetaria, a
margine dell'inaugurazione dell'Anno Accademico
dell'Universita' Bocconi.



passera' quest'anno,
passera' il venturo
... (cit.)


laplace77
00venerdì 7 marzo 2008 14:57
Re: Re: ...quelli della FED invece...
laplace77, 06/03/2008 21.42:




ce pensano e ce ripensano de continuo...






e iniettano a piu' non posso:


14:22 - *** Fed: alza a 50mld dlr entita' aste straordinarie del 10 e 24 marzo

Le precedenti avevano un tetto di 20 mld

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 07 mar - La Fed ha
alzato a 50 miliardi di dollari l'entita' delle aste
straordinarie che condurra' rispettivamente il 10 e il 24 di
marzo. Le precedenti aste erano per somme massime di 20
miliardi: la decisione di alzare il tetto indica dunque che
i problemi di liquidita' avvertiti dal sistema bancario
stanno aumentando anziche' diminuire
. La Fed ha annunciato
che condurra' aste Taf per almeno altri sei mesi ed e' pronta
ad alzare ulteriormente l'entita' se la situazione dovesse
richiederlo.



ma l'economia continua a non andare proprio bene:


Us market mover: -63 mila non farm payrolls a febbraio

Finanzaonline.com - 7.3.08/14:31

I nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo erano attesi in salita di 35 mila unità contro il calo di 22 mila unità (rivisto) del dato precedente.


laplace77
00venerdì 7 marzo 2008 15:33
Re: Re: Re: ...quelli della FED invece...
laplace77, 07/03/2008 14.57:



ma l'economia continua a non andare proprio bene:


Us market mover: -63 mila non farm payrolls a febbraio

Finanzaonline.com - 7.3.08/14:31

I nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo erano attesi in salita di 35 mila unità contro il calo di 22 mila unità (rivisto) del dato precedente.






e la soluzione e' sempre quella: abbassare i tassi,
per rendere piu' sostenibile vivere di buffi...


15:06 - Usa: dopo dato speculazione punta su un taglio di 100pb nel Fomc 18/3

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 07 mar - Il deludente
dato sul mercato del lavoro Usa ha scatenato la speculazione
in vista del Fomc del 18 marzo. Il monetario inizia a
prezzare con una possibilita' del 32%, che la Fed possa
adottare un taglio di un punto percentuale in quella data.
Prima del dato sull'occupazione tale eventualita' era del
tutto scartata. Il mercato da' per scontata ancora al 100%
una riduzione di 75 pb per i Fed fund, che passerebbero al
2,25%, minimo dal dicembre 2004.



le malattie incurabili vanno prevenute...

...ma forse questi gia' sono alla morfina...

(in senso medico, neh)
laplace77
00venerdì 7 marzo 2008 16:36
Re: Re: Re: ...quelli della FED invece...
laplace77, 06/03/2008 21.48:



...

qui e' preoccupato per l'inflazione...

...prima aveva detto che la FED, operazione straordinaria per supportare la crescita (che evidentemente stenta, senno' a che serve lo straordinario?)...


pero' STAGFLAZIONE = stagnazione (crescita che stenta) e inflazione...

[SM=g7601]




quest'altro giocherella con le parole:


16:19 - Usa: Mishkin (Fed), non automatico aumento prezzi su dollaro debole

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Oslo, 07 mar - Il calo del
dollaro nei confronti delle principali valute non e' detto
che fara' aumentare il conto delle importazioni e di
conseguenza l'inflazione. Lo ha detto Frederic Mishkin,
membro del board della Federal Reserve. "La correlazione tra
prezzi al consumo e cambi e' attualmente molto bassa nella
maggior parte dei Paesi industrializzati", ha dichiarato
Mishkin a una conferenza della Banca centrale norvegese. "Il
deprezzamento di una moneta e l'inflazione sono fattori
strettamente legati in una condizione monetaria instabile
senza un obiettivo predeterminato di inflazione", ha
precisato.



sul discorso che NON e' AUTOMATICO che una moneta forte/debole comporti inflazione esportata/importata posso essere daccordo...

...guardate infatti i prezzi della benzina:
dice: il petrolio costa sempre di piu'...
...si ma in dollari, in euro e' rimasto piu' o meno li'...

...ma la benza ce la fanno pagare di piu'...


...vabbe'



il bello e' che pero' poi "PRECISA":

"Il deprezzamento di una moneta e l'inflazione sono fattori
strettamente legati in una condizione monetaria instabile
senza un obiettivo predeterminato di inflazione", ha
precisato.


ma gli USA non stanno proprio in questa condizione?

- la condizione monetaria NON mi pare proprio stabile... non lo e' piu' dal 15 agosto 2007... e non lo sara' per semestri;

- l'obiettivo predeterminato di inflazione: ma se hanno calato le braghe (e i tassi) per sostenere la crescita... che obiettivo di inflazione possono avere?


...quindi:

- l'automatismo in generale non c'e';
- nelle condizioni attuali c'e' senza dubbio (lo ha "precisato");


...per cui?

STAGFLAZIONE, altroche'
laplace77
00venerdì 7 marzo 2008 19:36
solo un trimestre, please...

che due trimestri di fila vuol dire recessione...


19:10 - Usa:consulente presidente Bush non esclude crescita negativa I trimestre

Attesa 'una crescita forte in estate'

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 07 mar - La
crescita dell'economia americana potrebbe essere negativa
nel primo trimestre. Cosi' uno dei principali consulenti
economici del presidente George W, Bush, Edward Lazear.
"Avremo una crescita debole. Non sappiamo se sara' o meno
recessione. Abbiamo abbassato le stime per il trimestre", ha
detto Lazear, che si aspetta comunque "una crescita forte
in estate" grazie al previsto piano di rilancio che dovrebbe
rimettere l'economia Usa in carreggiata.



quest'estate
non cambiare,

stesso mutuo
niente mare

[SM=p7579]

iandy73
00martedì 11 marzo 2008 14:32
ma che stanno facendo?
FED: MAXI-PIANO DA 200 MLD, IN CAMBIO ANCHE TITOLI IMMOBILI
di ANSA

(V. 'FED: RADDOPPIA ASTE FINO A 200 MLD...' DELLE 13.35)

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Il maxi-piano destinato ad iniettare liquidità fino a 200 miliardi di dollari annunciato oggi dalla Fed prevede che in cambio gli intermediari finanziari possano dare come garanzia anche titoli ancorati al 'famigerato' comparto del prestito immobiliare. E' quanto è stato precisato nella nota con cui la banca centrale Usa ha annunciato oggi il nuovo intervento di sostegno, che va ad aggiungersi ai cento miliardi di dollari già previsti nell' ambito delle cosiddette TAF, cioé Term Auction Facility. Le nuove modalità di asta sono state chiamate TSLF, cioé Term Securities Lending Facility, e prevedono appunto che come garanzie gli intermediari che hanno accesso alle aste possano dare anche titoli legati ai prestiti immobiliari emessi dalle agenzie governative pubbliche o da privati, con rating di tripla A o di Aaa. Le aste cominceranno a partire dal 27 marzo. Già da qualche giorno erano circolati sui mercati 'rumors' relativi ad un annuncio da parte della Fed prima della riunione del FOMC in programma il 18 marzo. Ci si aspettava un taglio dei tassi straordinario, invece è arrivata appunto la notizia del nuovo maxi-intervento di sostegno della liquidità, che ha avuto come conseguenza immediata quella di far scendere i titoli di Stato, in attesa dell' apertura della Borsa. (ANSA). [SM=g7600]
grella
00martedì 11 marzo 2008 23:57
Massa iper-monetaria?

QUANDO SI PARLA DI…LESSICO FINANZIARIO A CURA DELL’ ASSOCIAZIONE SVIZZERA DEI GESTORI DI PATRIMONI


Massa iper-monetaria?(Seconda parte) Il ruolo preponderante delle istituzioni finanziarie non bancarie, la creazione di nuovi strumenti,la securitization diffusa ad ambiti sempre nuovi, l’estremo livello di leverage, hanno dunque trasformatoprofondamente – per non dire stravolto – il tradizionale circuito creditizio che aveva le banche al suo centro epoggiava su equilibri consolidati e relativamente stabili in virtù del meccanismo delle riserve minime e del rapporto cautelare fra depositi dei risparmiatori e crediti concessi. Anche il concetto di massa monetaria, e quindi di creazione di liquidità, ne risulta ampiamente modificato. Quali le conseguenze dell’inondazione di credito daparte del sistema non-bancario ? E quali le conseguenze di una repentina chiusura di tali flussi, come accaduto di recente, a causa dello “scoppio” del caso subprime e delle aree creditizie annesse ? Anzitutto lo scenario dominato dai circuiti di finanziamento extra-bancario e da strumenti frutto dell’ingegneria finanziaria toglie possibilità di controllo e di intervento alla banca centrale: sia la politica dei tassi di riferimento, sia tanto più la manovra delle riserve bancarie obbligatorie, risulta almeno in parte meno efficace. I tassi “di mercato”, per molte istituzioni e molti strumenti, risulteranno infatti meno dipendenti dai tassi di riferimento, e risponderanno invece ad altre logiche, più legate a fattori di rischio interno allo strumento, al suo emittente, alle sue caratteristiche spessocomplesse e poco trasparenti. Altro punto: così come l’investitore troverà strumenti e veicoli d’impiego “alternativi”,poco legati in realtà all’andamento dei tassi di mercato (vedi hedge funds, private equity, strutturati,…), anchel’azienda, quali che siano le sue condizioni finanziarie, potrà “aggirare” il sistema bancario, rivolgendosidirettamente ai mercati finanziari ed a prestatori più disinvolti e meno accurati nel valutare la sua solidità e la sua affidabilità, visto che poi il rischio sopportato dal creditore sarà il più delle volte spalmato su molti altri soggetti in forma di prodotti d’investimento. Vi è una terza dicotomia. Mentre nello scenario tradizionale l’intervento dellabanca centrale ha effetti relativamente “livellati” per tutti i soggetti, oggi non è più così, come dimostral’esperienza USA di questi mesi. Un incremento marginale del tasso di riferimento può risultare “neutrale” per la grande azienda, che si rivolge direttamente al mercato, tanto più poi se ha accesso al mercato globale e se puòindebitarsi in valute diverse. Per la piccola azienda, l’artigiano, il commerciante, le cose non stanno certo così edil rialzo del tasso di riferimento può pesare sensibilmente sui suoi conti. Per non dire poi dei milioni di proprietariimmobiliari che vedono crescere la loro quota mensile di rata ipotecaria e dei molti che non pagano interamentele fatture delle carte di credito. Alla creazione di una massa monetaria inflazionata e meno controllabile siaggiunge quindi una posizione della banca centrale più complessa e tutto sommato meno efficace, con effetti diportata diversa per i diversi soggetti ed i diversi segmenti del circuito economico-finanziario. (segue) - GLTL’autore esprime la sua opinione personale e non vincola, di conseguenza, l’Associazione Svizzera di Gestori diPatrimoni.
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Corriere del Ticino del 04.10.2007 QUANDO SI PARLA DI…LESSICO FINANZIARIO A CURA DELL’ ASSOCIAZIONE SVIZZERA DEI GESTORI DI PATRIMONI Massa iper-monetaria?(Prima parte) A margine della grave crisi che, nata dal problema delle ipoteche di bassa qualità (subprime)concesse negli Stati Uniti, si è poi estesa al mercato dei titoli innovativi ad esse legati, ed al mercato del credito in generale, coinvolgendo tutte le classi di attivi e recando danni più o meno ingenti a molti investitori, si è aperta un’altra questione di non poco conto. Riguarda il concetto stesso di “massa monetaria” in termini sia quantitativi sia qualitativi, il suo controllo e, in ultima istanza, il ruolo della politica monetaria e la stessa capacità di giuda daparte delle banche centrali. Potrebbe sembrare una questione accademica, ma non lo è in quanto finisce col riguardare ogni risparmiatore, ogni investitore e le tasche di ogni cittadino. Il concetto di massa monetaria èsemplice e noto: la quantità di moneta, nelle sue varie forme, depositi inclusi (o meno, a seconda del “tipo” dimassa monetaria cui ci si riferisce, M1,M2,M3). Ma non è questo il punto. Nel sistema economico-finanziario tradizionale il fulcro della massa monetaria, e della creazione di liquidità in generale, era il sistema bancario: le banche prestavano ad aziende ed a privati attingendo dai depositi ricevuti, nel quadro di un equilibrio garantito da un certo livello di riserve. L’effetto moltiplicatore depositi-massa monetaria creata poteva essere dell’ordine di qualche unità. La banca centrale, variando il tasso di riferimento, “governava” tassi attivi e passivi e variando il livello delle riserve “modulava” il volume della massa monetaria creata. Sistema bancario al centro del sistema,dunque, con la banca centrale al timone. Oggi non è più così, e ciò che é accaduto negli ultimi mesi ha mostrato in tutta la sua drammaticità quanto il fenomeno sia ampio ed esteso: di fatto l’innovazione finanziaria el’ingegneria dei prodotti ha creato un nuovo “sistema” in cui il ruolo delle banche è quanto meno non più primario,se non marginale, sia sul fronte dell’investimento del risparmio sia su quello del finanziamento da parte delleimprese, e ciò ha creato stravolgimenti importanti (ed aggiungiamo pericolosi) a vari livelli. Dai derivati, opzioni,futures e simili, e dagli hedge funds, si è passati a prodotti sempre più complessi e meno trasparenti in termini di “contenuti”, livello di rischio, determinazione del prezzo, ecc., frutto della cosiddetta securitization, cioè, inessenza,del trasferimento di rischi dal portatore tradizionale ad una schiera di investitori più o meno consapevoli.Ecco quindi nascere CDO, CLO, CPDO, SIV e molti altri generi di certificati ed altri strumenti dalle denominazionifantasiose. Trasparenza, sicurezza e prezzo a parte (e non è poco), la finanza innovativa ha alzatovertiginosamente, come abbiamo osservato negli scorsi articoli, il livello di leverage del sistema, da 5-6 qual’eranel sistema bancario tradizionale a 20-30 ed anche più. Il vecchio sistema delle riserve bancarie appare a questopunto ridicolo. Ma cosa ha questo a che fare con la massa monetaria e la stessa politica delle banche centrali ?Lo vedremo nel prossimo articolo. (segue) - GLTL’autore esprime la sua opinione personale e non vincola, di conseguenza, l’Associazione Svizzera di Gestori diPatrimoni.




laplace77
00mercoledì 12 marzo 2008 11:40
Re: ma che stanno facendo?
iandy73, 11/03/2008 14.32:

FED: MAXI-PIANO DA 200 MLD, IN CAMBIO ANCHE TITOLI IMMOBILI
di ANSA

(V. 'FED: RADDOPPIA ASTE FINO A 200 MLD...' DELLE 13.35)

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Il maxi-piano destinato ad iniettare liquidità fino a 200 miliardi di dollari annunciato oggi dalla Fed prevede che in cambio gli intermediari finanziari possano dare come garanzia anche titoli ancorati al 'famigerato' comparto del prestito immobiliare. E' quanto è stato precisato nella nota con cui la banca centrale Usa ha annunciato oggi il nuovo intervento di sostegno, che va ad aggiungersi ai cento miliardi di dollari già previsti nell' ambito delle cosiddette TAF, cioé Term Auction Facility. Le nuove modalità di asta sono state chiamate TSLF, cioé Term Securities Lending Facility, e prevedono appunto che come garanzie gli intermediari che hanno accesso alle aste possano dare anche titoli legati ai prestiti immobiliari emessi dalle agenzie governative pubbliche o da privati, con rating di tripla A o di Aaa. Le aste cominceranno a partire dal 27 marzo. Già da qualche giorno erano circolati sui mercati 'rumors' relativi ad un annuncio da parte della Fed prima della riunione del FOMC in programma il 18 marzo. Ci si aspettava un taglio dei tassi straordinario, invece è arrivata appunto la notizia del nuovo maxi-intervento di sostegno della liquidità, che ha avuto come conseguenza immediata quella di far scendere i titoli di Stato, in attesa dell' apertura della Borsa. (ANSA). [SM=g7600]




stanno facendo i prestatori di ultima istanza !!!

laplace77
00mercoledì 12 marzo 2008 11:56
l'EU tiene, i tassi non calano...

...per ora, per entrambi



11:00 - E15: +0,9% produzione industriale in gennaio (RCO)

Analogo andamento in Ue, Italia +1,3%

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 12 mar - In gennaio
la produzione industriale e' aumentata dello 0,9% sia
nell'eurozona che nella Ue rispetto a dicembre quando
risulto' stabile in entrambe le zone. Rispetto a gennaio 2007
si registra un +3,8% e un +3,5% rispettivamente. In Italia
+1,3% (stabile in dicembre), +0,5% rispetto a gennaio 2007.
Lo rileva Eurostat.




11:00 - E15: +0,9% produzione industriale in gennaio -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 12 mar - Rispetto a
dicembre la produzione di beni capitali e' aumentata
nell'eurozona del 2,7% e nella Ue del 2,5%; beni durevoli di
consumo +1,9% e +1,5%; beni intermedi +0,8% nelle due zone;
beni di consumo non durevoli +0,6% e +0,8%; energia -2,9% e
-2,1%.

Rispetto a gennaio 2007 la produzione di beni capitali e'
aumentata nell'eurozona di 7,5% e nella Ue di 7,1%; beni
durevoli di consumo +0,1% e +1,9%; beni intermedi +2,1%
nelle due zone; beni di consumo non durevoli +1,7% e +1,1%;
energia +5% e +3,8%.




e che dice la BCE?

che i rischi per la crescita sono i prezzi di petrolio, materie prime e alimentari...

...per togliere questi "ostacoli alla crescita" che devono fare, abbassare i tassi???


Notizia del: 11/03/08 07:51:48 - Fonte: Finanza.com

Da La Repubblica: Negli ultimi mesi si stanno creando seri pericoli per l'economia legati ai rincari del petrolio, delle materie prime e degli alimentari. 'E' ormai chiaro che l'aumento dei prezzi del greggio e dei beni alimentari sta creando in tutte le economie un boom dei prezzi al consumo - ha spiegato Jean Claude Trichet, presidente della Bce, durante il vertice della Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea - Tutto questo ha un impatto non solo sulle cifre e sui numeri ma anche nella psicologia dei consumatori'. Il pensiero di Trichet si riflette nelle parole del commissario Ue, Joaquin Almunia, preoccupato per un'eccessiva volatilità dei cambi. Una questione delicata che verrà analizzata dai capi di Stato e di governo europei questo weekend a Bruxelles
.
laplace77
00mercoledì 12 marzo 2008 12:38
il problema dei cambi...

doppia interpretazione:

11:21 - Euro: decisa accelerazione dopo dato produzione Ue, a 1,5454 dollari

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 mar - L'euro si e'
messo a correre di nuovo. Inizialmente e' stato un semplice
rimbalzo tecnico alla luce della tenuta di quota 1,5330 (lo
stop e' avvenuto a 1,5335), poi e' stata una vera
accelerazione dopo la pubblicazione dei dati sulla
produzione industriale europea, rivelatisi migliori delle
attese
. La divisa unica e' scambiata a 1,5454 dollari (1,5376
prima della statistica), a 159,06 yen (158,82), a 1,5857
franchi (1,5845) e a 0,7650 sterline ( 0,7645).



perche' quanto in grassetto???


1) perche' evidenzia la forza dell'economia UE, per cui e' bene avere Euro come "valuta rifugio" (un domani si potra' comprare quello di cui si ha bisogno in UE, con quegli euro)

2) perche' la BCE non tagliera', vista la crescita robusta



la prima e' piu' "fondamentale" (la carta moneta e' solo un segnaposto per beni e servizi), la seconda piu' "speculativa"



PS: Europa capta America cepit...

...si diceva per la Grecia ai tempi della Roma imperiale...
laplace77
00mercoledì 12 marzo 2008 12:42
Re: il problema dei cambi...
laplace77, 12/03/2008 12.38:


doppia interpretazione:

11:21 - Euro: decisa accelerazione dopo dato produzione Ue, a 1,5454 dollari

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 mar - L'euro si e'
messo a correre di nuovo. Inizialmente e' stato un semplice
rimbalzo tecnico alla luce della tenuta di quota 1,5330 (lo
stop e' avvenuto a 1,5335), poi e' stata una vera
accelerazione dopo la pubblicazione dei dati sulla
produzione industriale europea, rivelatisi migliori delle
attese
. La divisa unica e' scambiata a 1,5454 dollari (1,5376
prima della statistica), a 159,06 yen (158,82), a 1,5857
franchi (1,5845) e a 0,7650 sterline ( 0,7645).



perche' quanto in grassetto???


1) perche' evidenzia la forza dell'economia UE, per cui e' bene avere Euro come "valuta rifugio" (un domani si potra' comprare quello di cui si ha bisogno in UE, con quegli euro)

2) perche' la BCE non tagliera', vista la crescita robusta



la prima e' piu' "fondamentale" (la carta moneta e' solo un segnaposto per beni e servizi), la seconda piu' "speculativa"



PS: Europa capta America cepit...

...si diceva per la Grecia ai tempi della Roma imperiale...





mi sa la seconda, se confrontiamo col jappo...

...da loro i tassi sono allo 0,5%...



08:59 - Giappone: conferma +0,9% Pil IV trim, rivisto a +3,5% da +3,7% su anno

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tokyo, 12 mar - La crescita del
prodotto interno lordo del Giappone nel quarto trimestre
2007 e' stata confermata al +0,9% rispetto al trimestre
precedente, contro le attese degli economisti che si
aspettavano una forte revisione al ribasso delle cifre del
pil. L'incremento su base annua e' stato invece rivisto
leggermente al ribasso al +3,5% rispetto alla stima iniziale
del +3,7%.



ma alla BoJ dell'inflazione non importa nulla???

laplace77
00giovedì 13 marzo 2008 16:23
le critiche alla BCE...

...meglio prima a vuoto, che dopo, col danno fatto...


..."meglio che": parlo della FED, ovviamente:


fonte: corriere economia

Scenari Negli Usa cresce la preoccupazione per la stagflazione, un micidiale cocktail fatto di prezzi alle stelle e recessione. Sarà proprio così?

Wall Street teme la sindrome anni ’70

Fed sotto accusa: i tagli potrebbero accendere l’inflazione senza salvare l’economia, come 30 anni fa

L' inflazione non è un problema così serio. Più grave è il rischio di recessione, con aumento della disoccupazione e calo del Prodotto interno lordo e dei consumi. È il ritornello che Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve (banca centrale Usa) ripete a Washington, davanti alle audizioni parlamentari e a Wall Street, davanti ai banchieri e investitori. E così il mercato si aspetta nuovi tagli dei tassi d'interesse dei Fed fund (punto di riferimento per il costo del denaro a brevissimo termine) alla prossima riunione del 18 marzo; e insieme sconta un balzo dell'inflazione, cioè dell'aumento dei prezzi.

Così si spiegano anche i record fatti segnare nei giorni scorsi dalle materie prime e dai beni di rifugio, e si alimentano i timori che gli Stati uniti siano alle soglie di una fase di stagflazione stile anni ’70: un mix di economia stagnante e prezzi alle stelle, nocivo sia per le tasche dei consumatori sia per i portafogli degli investitori. Ma anche il resto del mondo è preoccupato: dall'Europa alla Cina, cresce l'allarme per una fiammata inflazionistica che riduca le prospettive di crescita globale.

La settimana scorsa il petrolio ha superato il record storico di 103,76 dollari al barile (in termini reali, tenuto conto dell’inflazione) dell'aprile 1980. È boom anche delle quotazioni di materie prime come platino, argento, grano e rame, mentre l'oro è vicino ai 1.000 dollari l'oncia, una soglia psicologica importante anche se lontana dal record del 21 gennaio 1980, quando costava — in valuta odierna — 2.239 dollari. Intanto il tasso di aumento dei prezzi al consumo viaggia attorno al 4,3% annuo negli Usa e al 2,5% se si guarda all'indice «core» — senza prodotti alimentari ed energetici —, quello monitorato dalla Fed: un livello basso in assoluto, ma superiore all'ufficioso obbiettivo dell'1-2%.

Nell'Unione Europea l'inflazione è al 3,4%, la più alta da quando è stato introdotto l'euro, tanto da giustificare la decisione della Bce di non aver finora abbassato i tassi; e in Cina è arrivata al 7,1%, il massimo da 11 anni, diventando il problema numero uno del Paese secondo il primo ministro Wen Jiabao.

A spingere i prezzi all'insù è da una parte la forte domanda di materie prime da parte dei Pesi emergenti come la stessa Cina o l'India; ma dall'altra parte è sempre più considerata responsabile la Fed che con i suoi tagli dei tassi ha indebolito il dollaro e favorito i rincari, essendo denominati in dollari i prezzi del petrolio, dell'oro e delle altre commodity.

In gioco è la stessa credibilità dell'istituzione presieduta da Bernanke. «Una banca centrale indipendente dovrebbe mantenere il valore della moneta e prevenire l'inflazione — ha ricordato in un intervento sul Wall Street Journal Allan Meltzer, professore alla Carnegie Mellon e autore del nuovo libro «A History of the Federal Reserve» —. Negli anni settanta e di nuovo adesso i banchieri della Fed hanno promesso che avrebbero abbassato l'inflazione, ma appena il tasso di disoccupazione si è alzato un poco, le promesse sono state dimenticate. La gente ha capito presto che lo sforzo di evitare una possibile recessione aveva sopraffatto ogni preoccupazione sull'inflazione. Molti hanno concluso che i prezzi sarebbero saliti e che la Fed avrebbe fatto poco oltre le parole. I prezzi e i salari sono calati molto poco durante le recessioni. Il risultato è stato inflazione più crescita stagnante: stagflazione. Sta cominciando a succedere ancora».

In un recente discorso, anche Charles Plosser, presidente della Federal Reserve di Filadelfia, ha confermato che il rischio è reale: «Non possiamo credere che la crescita economica rallentata di inizio 2008 da sola ridurrà l'inflazione. Come ci insegna l'esperienza degli anni settanta, quando il pubblico perde la fiducia nell’impegno della Fed a mantenere la stabilità dei prezzi, riguadagnare quella fiducia nella Fed diventa poi molto costoso per l'economia».

Infatti per uscire dalla spirale alta inflazione e alta disoccupazione di 30 anni fa ci vollero il pugno di ferro del governatore della Fed Paul Volcker e la profonda recessione dell'81-'82: l'inflazione scese dal massimo del 13,5% dell'81 al 3,2% dell'83. E dall'85 sia l'economia Usa sia Wall Street iniziarono una lunga fase di crescita, con solo due brevi e lievi parentesi di frenata ('90-'91 e 2001).

Ma per la Fed e la Casa Bianca è difficile prendere misure impopolari proprio in un anno elettorale. Se davvero si verificherà uno scenario da stagflazione, nei prossimi mesi i consumatori avranno sempre meno soldi da spendere per i consumi non strettamente necessari, oltre al cibo e alla benzina; la Borsa continuerà a navigare nell'incertezza o peggio, mentre con l'inevitabile rialzo dei tassi risaliranno anche i rendimenti dei titoli obbligazionari a medio-lungo termine. Ecco perché i capitali parcheggiati prudentemente in liquidità sono a un livello record sia negli Usa (3 mila miliardi di dollari) sia nel mondo (nelle casse per esempio dei fondi sovrani).



ovviamente in tanti dicono "non e' come negli anni 70"...

...ma a me pare peggio: certo non c'e' piu' l'OPEC che chiude i rubinetti in solidarieta' ai palestinesi, ma indiani e cinesi hanno cominciato a consumare;, mentre il medioriente e' sempre nei casini...
laplace77
00venerdì 14 marzo 2008 12:30
taglio dei tassi ?!?

con questi dati?


Germania: indice dei prezzi al consumo a febbraio sale del 2,8%

Finanzaonline.com - 14.3.08/12:14

L'indice dei prezzi al consumo in Germania a febbraio è cresciuto del 2,8% su base annua. Lo ha comunicato l'Ufficio Federale di Statistiche sulla base di dati definitivi. Il rincaro è imputabile per oltre un terzo alle elevate quotazioni raggiunte dal prezzo del petrolio.



Eurozona: inflazione febbraio sale oltre stime a 3,3%

Finanzaonline.com - 14.3.08/11:06

L'inflazione sale nell'area euro. A febbraio i prezzi al consumo sono saliti a 3,3% rispetto allo stetto periodo del 2006, superando le stime di un rialzo del 3,2%.



laplace77
00martedì 25 marzo 2008 13:24
Euribor ancora HOT...

Notizia del: 25/03/08 11:38:02 - Fonte: Finanza.com

Nervosismo sul mercato interbancario. Sulla scadenza a tre mesi l'Euribor è salito al 4,7% contro il 4,67% precedente. In crescita anche l'Euribor ad una settimana, cresciuto di quattro punti base, al 4,32%. Lo ha comunicato l'European Banking Federation.



nel frattempo la BoIsland alza a sorpresa (stanno al 15% !?!)

Notizia del: 25/03/08 10:45:28 - Fonte: Finanza.com

La banca centrale dell'Islanda muove sui tassi, alzando a sorpresa il tasso di riferimento al 15% dal precedente 13,75%. La mossa ha spiazzato gli economisti che pensavano ad una eventuale revisione dei tassi il prossimo 10 aprile, quando è in programma la riunione di politica monetaria.


[SM=g7605]
laplace77
00mercoledì 26 marzo 2008 20:22
e Trichet non taglia...

fonte:Yahoo


Mercoledì 26 Marzo 2008, 11:19

Ue: Trichet insiste su rischio inflazione, decisioni su tassi ipenderanno da andamento prezzi


Il rischio inflazione rimane il primo dei pensieri della Banca Centrale Europea.

Il numero uno dell'Eurotower, Jean Claude Trichet, ha rimarcato oggi nel corso del suo intervento al Parlamento Europeo che i rischi legati al surriscaldamento dei prezzi restano elevati, mentre nonostante il perdurare delle incertezze sulla crescita europea, le basi dell'economia sono buone.

Per quest'anno le previsioni della Bce sono ora di un'inflazione stabilmente sopra la soglia del 2%.

Trichet ha infine sottolineato come le decisioni politica monetaria saranno guidate in primo luogo da andamento dei prezzi.

laplace77
00giovedì 27 marzo 2008 10:30
Re: Euribor ancora HOT...

Notizia del: 27/03/08 08:03:30 - Fonte: Finanza.com

Da La Repubblica: Sarà più salata la rata di marzo dei mutui a tasso variabile.

Dopo un periodo di relativa calma l'Euribor, il parametro utilizzato dalle banche per indicizzare i mutui, è tornato a salire, toccando livelli che non si vedevano dal dicembre 2007.

Non sono bastate le forte immissioni di liquidità da parte della Banca centrale europea, che aveva fatto scendere a gennaio l'Euribor su livelli che potremmo definire normali.

La domanda di liquidità è infatti rimasta alta e così i tassi a breve hanno continuato a salire.

L'Euribor 365 a un mese è aumentato dello 0,18% in un solo mese, passando dal 4,26% di fine febbraio al 4,44% di ieri.

Se il trend non cambia direzione, a fine marzo, un mutuo trentennale di 150 mila euro, sconterà un incremento della rata mensile di 16 euro.


[SM=g7605]
laplace77
00mercoledì 2 aprile 2008 13:04
avvertimenti...

09:42 - Bce: Weber, inaccettabile inflazione sopra il 2% nel lungo periodo

Intervista alla Bild Zeitung

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 02 apr - Il presidente
della Deutsche Bundesbank e membro della Banca centrale
europea, Axel Weber, ha dichiarato in un'intervista al Bild
Zeitung che il mantenimento nella zona euro di un tasso di
inflazione sopra al 2% nel lungo periodo e' inaccettabile.
Weber ha sottolineato che la Banca centrale europea deve
monitorare attentamente la situazione e, se necessario,
intervenire per prevenire il mantenimento nel tempo di
un'alta pressione dell'inflazione.


[SM=g7600]
laplace77
00mercoledì 2 aprile 2008 13:26
Re: avvertimenti...
laplace77, 02/04/2008 13.04:


09:42 - Bce: Weber, inaccettabile inflazione sopra il 2% nel lungo periodo

Intervista alla Bild Zeitung

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 02 apr - Il presidente
della Deutsche Bundesbank e membro della Banca centrale
europea, Axel Weber, ha dichiarato in un'intervista al Bild
Zeitung che il mantenimento nella zona euro di un tasso di
inflazione sopra al 2% nel lungo periodo e' inaccettabile.
Weber ha sottolineato che la Banca centrale europea deve
monitorare attentamente la situazione e, se necessario,
intervenire per prevenire il mantenimento nel tempo di
un'alta pressione dell'inflazione.


[SM=g7600]




mettici pure il clima di sfiducia tra banche,
vedi che pure lo spread con l'EURIBOR salira'...


e se questo non e' clima di sfiducia tra le banche...

13:14 - Bce: ieri depositi da banche per 699 mln in sportello al 3%

Prestiti per 295 mln dallo sportello al 5%

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 02 apr - La Bce ha
annunciato che ieri una o piu' banche dell'Eurozona hanno
depositato fondi per 699 milioni allo sportello di deposito
a un giorno al tasso del 3% contro tassi overnicht che si
aggirano intorno al 3,98-4,08%. Dai dati della Bce risulta,
inoltre, che sempre ieri le banche dell'area hanno richiesto
prestiti per 295 milioni attraverso lo sportello overnight
al tasso maggiorato del 5%. La Bce non rende noti il numero
e i nomi delle banche che hanno attivato queste transazioni.
laplace77
00venerdì 4 aprile 2008 18:22
nel frattempo...
18:07 - ### Bce: analisti, con inflazione record si allontana taglio tassi - FOCUS


Probabile non piu' in estate ma nel terzo trimestre

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 04 apr - Con
l'inflazione nell'Eurozona che in marzo ha raggiunto a
sorpresa un nuovo massimo dall'introduzione dell'euro del
3,5% annuo (3,3% in febbraio e 3,4% la stima degli
analisti), l'ipotesi di un taglio dei tassi di interesse da
parte della Bce, che li ha tenuti fermi al 4% dallo scorso
giugno, si allontana sempre di piu'. E' questo il parere di
numerosi analisti in vista della riunione del Consiglio
direttivo in programma giovedi' 10 aprile a Francoforte.
Molti esperti stanno progressivamente spostando il 'timing'
per l'allentamento dai mesi estivi a quelli autunnali,
mentre si fa strada qualche isolata previsione secondo la
quale di tagli non ce ne saranno proprio nel 2008.

Dall'ultima conferenza stampa del presidente della Bce,
Jean-Claude Trichet, il 6 marzo sono successe molte cose,
sottolinea Silvia Pepino di JP Morgan, "la crisi del credito
ha assunto nuove dimensioni, le tensioni sul mercato
monetario si sono intensificate, c'e' piu' chiarezza sulla
recessione in corso negli Usa e l'euro si e' fortemente
apprezzato", toccando di recente un nuovo massimo storico di
1,5591 dollari. Sul fronte crescita c'e' consenso tra gli
analisti che il trend nell'Eurozona e' rallentato a un tasso
compreso tra l'1% e l'1,5% con aree molto resistenti da un
lato, come l'export, e altre, come i consumi privati,
fortemente danneggiate dal caro petrolio e dall'aumento di
prezzo dei beni alimentari, mentre non ci sono prove per ora
di un rallentamento degli impieghi bancari a livello
regionale. I dati confermano l'atteggiamento attendista
della Bce, dice Aurelio Maccario di Ubm, "la voce taglio ai
tassi di interesse restera' ancora per un po' fuori
dall'ordine del giorno della Bce". JP Morgan, ricorda
Pepino, "aveva gia' spostato la stima sul taglio dei tassi
da aprile a giugno", ma "ora anche giugno sembra troppo
presto". Facendo un confronto con il 2001 che presentava una
situazione congiunturale globale molto simile, JP Morgan
prevede un taglio in agosto e un secondo allentamento nel
gennaio prossimo, ma, sottolinea l'analista, "nel complesso,
saranno necessari dati piu' marcatamente recessivi dagli Usa
o di debolezza congiunturale nell'Eurozona per convincere la
Bce".
laplace77
00venerdì 11 aprile 2008 16:30
non si taglia...

...anzi che non alzano!


16:18 - Bce: Weber, nessun margine per discussione su taglio tassi

Rientro inflazione sotto 3% solo entro fine 2008

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 apr - Axel Weber,
presidente della Bundesbank e componente del direttivo Bce,
non vede margini per discutere di un taglio ai tassi di
interesse nell'Eurozona. Parlando a Washington, Weber ha
sottolineato che l'inflazione nell'area potrebbe aver
toccato il suo picco in marzo, ma il rientro al di sotto
della soglia del 3% dovrebbe avvenire solo entro la fine
dell'anno. Weber ha aggiunto inoltre di non condividere
l'opinione dell'Fmi che invece riconosceva alla Bce spazi
per un allentamento dei tassi.
laplace77
00lunedì 14 aprile 2008 12:21
Re: non si taglia...
laplace77, 11/04/2008 16.30:


...anzi che non alzano!


16:18 - Bce: Weber, nessun margine per discussione su taglio tassi

Rientro inflazione sotto 3% solo entro fine 2008

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 apr - Axel Weber,
presidente della Bundesbank e componente del direttivo Bce,
non vede margini per discutere di un taglio ai tassi di
interesse nell'Eurozona. Parlando a Washington, Weber ha
sottolineato che l'inflazione nell'area potrebbe aver
toccato il suo picco in marzo, ma il rientro al di sotto
della soglia del 3% dovrebbe avvenire solo entro la fine
dell'anno. Weber ha aggiunto inoltre di non condividere
l'opinione dell'Fmi che invece riconosceva alla Bce spazi
per un allentamento dei tassi.




REPETITA JUVANT !!!



12:10 - *** Bce: Mersch, non ci sono spazi per taglio tassi quest'anno

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 14 apr - Non ci
sono spazi per un taglio dei tassi di interesse
nell'Eurozona visto l'andamento dell'inflazione, le cui
stime per la zona dell'euro potrebbero essere rivedute al
rialzo. Lo ha detto Yves Mersch, Governatore della Banca
centrale del Lussemburgo e consigliere della Bce, in
un'intervista all'agenzia di stampa Bloomberg. Commentando
la valutazione fatta di recente dall'Fmi, secondo il quale
ci sono spazi per tagliare i tassi in Europa, Mersch ha
detto: "certamente non entro l'orizzonte di tempo di cui
parliamo nell'anno in corso". Mersch ha anche detto di "non
poter escludere che dovremo aumentare il profilo previsto
per l'inflazione" che e' attualmente del 2,9% per quest'anno
e del 2,1% nel 2009 (3,5% annuo in marzo contro un target
non ufficiale della Bce del 2% circa).



questo e' quanto dicono, vedremo se sara' quanto faranno...

[SM=g7605] [SM=g7605] [SM=g7605]
1000bolleblu
00venerdì 18 aprile 2008 10:31
dal sito de 'ilsole24ore'
ILSOLE24ORE.COM
Inflazione Bce, Weber (Bundesbank): «Probabile revisione al rialzo in giugno»

non inserisco tutto l'articolo, basta il titolo...
iandy73
00venerdì 18 aprile 2008 10:56
Re: dal sito de 'ilsole24ore'
1000bolleblu, 18/04/2008 10.31:

ILSOLE24ORE.COM
Inflazione Bce, Weber (Bundesbank): «Probabile revisione al rialzo in giugno»

non inserisco tutto l'articolo, basta il titolo...




...non c'è niente da fa' alla BCE in fatto di tassi d'interesse non ie ne po' fregà de meno della FED del dollaro debole dei tantissimi europei impiccati ai mutui a tasso variabile etc. etc.!
Se decide di alzare lo fa e basta!
Mi chiedo, cosa possono fare i vari governi contro queste decisioni? BHO?!
laplace77
00venerdì 18 aprile 2008 13:22
uh-oh!
13:09 - Bce: Weber, inflazione sopra il 3% e' "scenario inquietante"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 18 apr - Il
presidente della Bundesbank e membro del comitato direttivo
della Bce, Axel Weber, ha ventilato oggi la possibilita' di
un aumento del costo del denaro nell'eurozona per frenare il
continuo aumento dell'inflazione. In un'intervista al
settimanale "Euro", Weber ha spiegato che il tasso medio di
inflazione in Europa potrebbe assestarsi quest'anno attorno
al 3%, ben oltre la soglia indicata come ideale dalla Bce e
che si attesta al 2%. "E' uno scenario inquietante per una
banca centrale orientata alla stabilita' dei prezzi", ha
detto Weber, una frase che potrebbe lasciar intravedere
ulteriori interventi sul costo del denaro dopo le misure
degli ultimi anni. Secondo gli economisti tuttavia, le
parole di Weber mirano piu' che altro ad agire sulle
aspettative di inflazione perche' in concreto la Bce ha le
mani legate: con una crescita economica in deciso
rallentamento e con un euro gia' vicino a quota 1,60 sul
dollaro, un ulteriore aumento dei tassi potrebbe infatti
avere conseguenze devastanti sui rapporto valutari tra le
due principali aree macroeconomiche del mondo.
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