Massa iper-monetaria?
QUANDO SI PARLA DI…LESSICO FINANZIARIO A CURA DELL’ ASSOCIAZIONE SVIZZERA DEI GESTORI DI PATRIMONI
Massa iper-monetaria?(Seconda parte)
Il ruolo preponderante delle istituzioni finanziarie non bancarie, la creazione di nuovi strumenti,la securitization diffusa ad ambiti sempre nuovi, l’estremo livello di leverage, hanno dunque trasformatoprofondamente – per non dire stravolto – il tradizionale circuito creditizio che aveva le banche al suo centro epoggiava su equilibri consolidati e relativamente stabili in virtù del meccanismo delle riserve minime e del rapporto cautelare fra depositi dei risparmiatori e crediti concessi. Anche il concetto di massa monetaria, e quindi di creazione di liquidità, ne risulta ampiamente modificato. Quali le conseguenze dell’inondazione di credito daparte del sistema non-bancario ? E quali le conseguenze di una repentina chiusura di tali flussi, come accaduto di recente, a causa dello “scoppio” del caso subprime e delle aree creditizie annesse ?
Anzitutto lo scenario dominato dai circuiti di finanziamento extra-bancario e da strumenti frutto dell’ingegneria finanziaria toglie possibilità di controllo e di intervento alla banca centrale: sia la politica dei tassi di riferimento, sia tanto più la manovra delle riserve bancarie obbligatorie, risulta almeno in parte meno efficace.
I tassi “di mercato”, per molte istituzioni e molti strumenti, risulteranno infatti meno dipendenti dai tassi di riferimento, e risponderanno invece ad altre logiche, più legate a fattori di rischio interno allo strumento, al suo emittente, alle sue caratteristiche spessocomplesse e poco trasparenti. Altro punto: così come l’investitore troverà strumenti e veicoli d’impiego “alternativi”,poco legati in realtà all’andamento dei tassi di mercato (vedi hedge funds, private equity, strutturati,…), anchel’azienda, quali che siano le sue condizioni finanziarie, potrà “aggirare” il sistema bancario, rivolgendosidirettamente ai mercati finanziari ed a prestatori più disinvolti e meno accurati nel valutare la sua solidità e la sua affidabilità, visto che poi il rischio sopportato dal creditore sarà il più delle volte spalmato su molti altri soggetti in forma di prodotti d’investimento. Vi è una terza dicotomia. Mentre nello scenario tradizionale l’intervento dellabanca centrale ha effetti relativamente “livellati” per tutti i soggetti, oggi non è più così, come dimostral’esperienza USA di questi mesi.
Un incremento marginale del tasso di riferimento può risultare “neutrale” per la grande azienda, che si rivolge direttamente al mercato, tanto più poi se ha accesso al mercato globale e se puòindebitarsi in valute diverse. Per la piccola azienda, l’artigiano, il commerciante, le cose non stanno certo così edil rialzo del tasso di riferimento può pesare sensibilmente sui suoi conti. Per non dire poi dei milioni di proprietariimmobiliari che vedono crescere la loro quota mensile di rata ipotecaria e dei molti che non pagano interamentele fatture delle carte di credito. Alla creazione di una massa monetaria inflazionata e meno controllabile siaggiunge quindi una posizione della banca centrale più complessa e tutto sommato meno efficace, con effetti diportata diversa per i diversi soggetti ed i diversi segmenti del circuito economico-finanziario. (segue) - GLTL’autore esprime la sua opinione personale e non vincola, di conseguenza, l’Associazione Svizzera di Gestori diPatrimoni.
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Corriere del Ticino del 04.10.2007 QUANDO SI PARLA DI…LESSICO FINANZIARIO A CURA DELL’ ASSOCIAZIONE SVIZZERA DEI GESTORI DI PATRIMONI Massa iper-monetaria?(Prima parte) A margine della grave crisi che, nata dal problema delle ipoteche di bassa qualità (subprime)concesse negli Stati Uniti, si è poi estesa al mercato dei titoli innovativi ad esse legati, ed al mercato del credito in generale, coinvolgendo tutte le classi di attivi e recando danni più o meno ingenti a molti investitori, si è aperta un’altra questione di non poco conto. Riguarda il concetto stesso di “massa monetaria” in termini sia quantitativi sia qualitativi, il suo controllo e, in ultima istanza, il ruolo della politica monetaria e la stessa capacità di giuda daparte delle banche centrali. Potrebbe sembrare una questione accademica, ma non lo è in quanto finisce col riguardare ogni risparmiatore, ogni investitore e le tasche di ogni cittadino.
Il concetto di massa monetaria èsemplice e noto: la quantità di moneta, nelle sue varie forme, depositi inclusi (o meno, a seconda del “tipo” dimassa monetaria cui ci si riferisce, M1,M2,M3). Ma non è questo il punto. Nel sistema economico-finanziario tradizionale il fulcro della massa monetaria, e della creazione di liquidità in generale, era il sistema bancario: le banche prestavano ad aziende ed a privati attingendo dai depositi ricevuti, nel quadro di un equilibrio garantito da un certo livello di riserve. L’effetto moltiplicatore depositi-massa monetaria creata poteva essere dell’ordine di qualche unità. La banca centrale, variando il tasso di riferimento, “governava” tassi attivi e passivi e variando il livello delle riserve “modulava” il volume della massa monetaria creata. Sistema bancario al centro del sistema,dunque, con la banca centrale al timone. Oggi non è più così, e ciò che é accaduto negli ultimi mesi ha mostrato in tutta la sua drammaticità quanto il fenomeno sia ampio ed esteso: di fatto l’innovazione finanziaria el’ingegneria dei prodotti ha creato un nuovo “sistema” in cui il ruolo delle banche è quanto meno non più primario,se non marginale, sia sul fronte dell’investimento del risparmio sia su quello del finanziamento da parte delleimprese, e ciò ha creato stravolgimenti importanti (ed aggiungiamo pericolosi) a vari livelli. Dai derivati, opzioni,futures e simili, e dagli hedge funds, si è passati a prodotti sempre più complessi e meno trasparenti in termini di “contenuti”, livello di rischio, determinazione del prezzo, ecc., frutto della cosiddetta securitization, cioè, inessenza,del trasferimento di rischi dal portatore tradizionale ad una schiera di investitori più o meno consapevoli.Ecco quindi nascere CDO, CLO, CPDO, SIV e molti altri generi di certificati ed altri strumenti dalle denominazionifantasiose. Trasparenza, sicurezza e prezzo a parte (e non è poco), la finanza innovativa ha alzatovertiginosamente, come abbiamo osservato negli scorsi articoli, il livello di leverage del sistema, da 5-6 qual’eranel sistema bancario tradizionale a 20-30 ed anche più. Il vecchio sistema delle riserve bancarie appare a questopunto ridicolo. Ma cosa ha questo a che fare con la massa monetaria e la stessa politica delle banche centrali ?Lo vedremo nel prossimo articolo. (segue) - GLTL’autore esprime la sua opinione personale e non vincola, di conseguenza, l’Associazione Svizzera di Gestori diPatrimoni.