Edilizia popolare e sgravi sugli affitti, ecco il «contro piano» dei sindacati
sole24ore
alcuni passi:
In Italia, rilevano i vertici dei sindacati degli inquilini,
stiamo vivendo «il più pesante disagio abitativo degli ultimi 10 anni». Le famiglie a rischio sono un milione. 650mila famiglie o single hanno fatto richiesta ai comuni per un alloggio pubblico. Sono invece 350 mila richieste di un contributo per l'affitto. E a questo bisogna aggiungere i 50 mila sfratti programmati per il 2009 già denunciati dai sindacati nei mesi scorsi.
Secondo i piani presentati dalle tre associazioni, per gli inquilini vanno previste le stesse misure che il governo ha già messo o intende mettere in campo per i proprietari. Ad esempio la detrazione del 19% degli interessi passivi sui mutui per la prima casa. Secondo Sunia, Sicet e Uniat-Uil, la stessa aliquota va introdotta sugli affitti versati.
Costruzione di 12mila alloggi di edilizia popolare
Occorre poi allargare l'offerta abitativa senza dismettere «il già insufficiente» patrimonio pubblico. Recuperare i 550 milioni, bloccati da marzo 2008, destinati alla costruzione di 12 mila alloggi popolari, subito cantierabili, ha detto Roberto Scorpioni dell'Uniat-Uil. Attivare un finanziamento strutturale dal bilancio dello Stato di almeno 1,5 miliardi l'anno realizzando un Piano nazionale per l'edilizia pubblica e sociale, secondo il fabbisogno regionale.
Mettere in locazione 350mila case invendute
Nella proposta dei sindacati poi occorrerebbe mettere i circa
350 mila alloggi di nuova costruzione, ancora invenduti, sul mercato dell'affitto, a canone concordato. A questo scopo occorre definire contratti di locazione della durata di nove anni collegati all'esenzione fiscale dei redditi da locazione.