Fallimenti, peggio il 2009 del 2008: balzo del 23%
L'impennata dei fallimenti ha toccato soprattutto il Nord: con un incremento del 25% nell'ultima parte dell'anno, nei dodici mesi del 2009 le procedure sono cresciute nel Nord Ovest del 33%, nel Nord Est del 26%, nel Centro del 16%, nel Sud e nelle Isole del 16,3%. A eccezione del Molise, in cui il numero di fallimenti del 2009 è inferiore rispetto a quelli del 2008 (-17%) e della Basilicata (+2%), l'incremento delle procedure ha fatto registrare ovunque tassi a due cifre con aumenti particolarmente elevati in Liguria (+48%), in Piemonte (+38%), nel Friuli (+36%), nelle Marche (+33%), in Emilia Romagna (+33%), e in Lombardia (+30%).
Rispetto alle imprese presenti sul territorio, è il Friuli la regione maggiormente colpita dai fallimenti (l'"insolvency ratio" pari a 22), seguita dalla Lombardia (20) e dall'Umbria (20). Le statistiche per dimensione di impresa confermano che i fallimenti toccano soprattutto aziende di piccola dimensione: il 75% delle società di capitale ha un attivo inferiore a 2 milioni di euro tre anni prima dell'insorgere della crisi.
Con un aumento del 33% dei fallimenti negli ultimi tre mesi del 2009, le costruzioni risultano il settore che conta il maggior incremento di procedure nel corso dei dodici mesi 2009 (+31%), seguite dall'industria (+26% tra 2009 e 2008), dalle attività finanziarie,
immobiliari, di noleggio e informatica (+24%), trasporti e le comunicazioni (+18%). Rispetto al numero di imprese registrate, è l'industria il settore più colpito.
Credo che ogni altro commento sia superfluo ...
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