Risparmio: news, rumors, commenti

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giulioc2
00lunedì 8 dicembre 2008 00:38
Re: Re: Re:
BigMad, 08/12/2008 0.06:




Beh... perchè no? [SM=g7560]



Io per la pensione ho un'idea:
comprati un terreno fertile ed agricolo in una zona mite, magari vicino al mare e con disponibilità d'acqua con tanto di casa. Recinta tutto per bene e comprati 2 fucili ed impara a sparare.
Una volta in pensione coltivati parte della verdura e la frutta che mangerai con la tua famiglia, allevati un po di conigli, galline, 2 capre 2 maiali una mucca. Un forno dove farti il pane...
Il tutto ti manterrà in salute per molto tempo, ti allontanerà molte malattie moderne...
Nel frattempo in caso di default stile argentino, guerre ecc. ecc.
ti rifugi li ed aspetti tempi migliori... con la pancia piena ed il fucile in mano!

Che ne pensi? (non sono ironico, è uno dei miei sogni nel cassetto)
BigMad
00lunedì 8 dicembre 2008 00:56
Re: Re: Re: Re:
giulioc2, 08/12/2008 0.38:



Io per la pensione ho un'idea:
comprati un terreno fertile ed agricolo in una zona mite, magari vicino al mare e con disponibilità d'acqua con tanto di casa. Recinta tutto per bene e comprati 2 fucili ed impara a sparare.
Una volta in pensione coltivati parte della verdura e la frutta che mangerai con la tua famiglia, allevati un po di conigli, galline, 2 capre 2 maiali una mucca. Un forno dove farti il pane...
Il tutto ti manterrà in salute per molto tempo, ti allontanerà molte malattie moderne...
Nel frattempo in caso di default stile argentino, guerre ecc. ecc.
ti rifugi li ed aspetti tempi migliori... con la pancia piena ed il fucile in mano!

Che ne pensi? (non sono ironico, è uno dei miei sogni nel cassetto)




Guarda, dove ho lavorato io, a Montalto di Castro, l'operaio locale più povero, aveva almeno 10 ettari di terra. Eppure "occupava" l'Aurelia quando c'era da chiedere la cassaintegrazione. Non fa per me la campagna. No, scusa, la campagna mi piace, è il lavoro della terra e l'allevamento che non fa per me. Piuttosto io sognerei un agriturismo di livello "alto": un casale un po' di terra a bosco o prato, una piscinona, sulla riva del lago di Bolsena. In quello ci vivrei, clienti o non clienti.
E se potessi pure portarci a vivere un sacco di amici miei, non sarebbe male!
L'obiettivo è: non avere necessità di lavorare, ma anche poter riempire le proprie giornate. Se devi allevare e coltivare per mangiare, torni a essere "schiavo" del lavoro. Allora tanto vale rimanere in ufficio. Se invece puoi alzarti la mattina senza avere impegni e decidere ogni giorno cosa fare, allora sei veramente libero.
giulioc2
00lunedì 8 dicembre 2008 14:44
IPSE DIXIT
giulioc2, 07/12/2008 11.10:



A parole è semplice ma la realtà è un pò più dura. Comunque si, ci sono persone che fanno questo di mestiere. Comprano e vendono in intraday seguendo le oscillazioni dei prezzi, per loro non importa che la borsa salga o scenda, l'importante è che sia "nervosa" cioè volatile... insomma che si muova molto. Giornate come venerdì che si è scesi gradualmente tutto il giorno non sono state granchè, ma in tanti hanno comprato sul finale credendo in un rimbalzo all'apertura visto l'ipervenduto.




[SM=g7576] big hai dato un'occhiata stamattina alle quotazioni? Vuoi che io dia i miei liquidi in cambio di un fetido mattone rinunciando a tutto ciò? A questi prezzi mi pago l'affitto![SM=p7579]
iverson1
00lunedì 8 dicembre 2008 15:30
Re: Re:
giulioc2, 07/12/2008 11.10:



A parole è semplice ma la realtà è un pò più dura. Comunque si, ci sono persone che fanno questo di mestiere. Comprano e vendono in intraday seguendo le oscillazioni dei prezzi, per loro non importa che la borsa salga o scenda, l'importante è che sia "nervosa" cioè volatile... insomma che si muova molto. Giornate come venerdì che si è scesi gradualmente tutto il giorno non sono state granchè, ma in tanti hanno comprato sul finale credendo in un rimbalzo all'apertura visto l'ipervenduto.




questa discussione mi era sfuggita!!
beh, io posso dire che "ne so qualcosa" ...
I miei risparmi vengono tutti dalla borsa, con quello che prendevo e prendono i giovani oggi, in una città come roma, ti ci pulisci il culo e nemmeno ti basta la carta se vai a vivere fuori casa.
Innanzitutto facile non è di sicuro, ed è moolto, moolto stressante.
Ma a me piace e se fosse per me farei questo come lavoro, il daytrader, per tutta la vita. Se solo me lo permettessero ... solite romanzine familiari sul posto fisso e balle simili...
cmq quello che hai detto non è corretto, innanzitutto perchè venerdi è stata una giornata con belle oscillazioni, anche nel ribasso, e secondo perchè i daytrader non comprano mai "credendo nel rimbalzo": i daytrader operano in intraday, alle 17.30 hanno liquidato tutto, gain o perdita che sia.
Il giorno dopo si ricomincia.
Ho letto anche che qualcuno ha parlato di opzioni ... beh, se siete cosi esperti fate pure, ma ricordatevi che più è sofisticato lo strumento che adoperate e maggiori sono le oscillazioni, maggiori oscillazioni = maggior rischio di perdere tanto.
Rispetto alle opzioni è molto meglio a mio parere un future sull'indice, come ad esempio il Mini.
eandiamdisfrattoinsfratto
00lunedì 8 dicembre 2008 17:50
Ah bè, anche a me piacerebbe investire in borsa (e non è escluso che dedichi una piccola percentuale del mio capitale all'uopo). Per ora però i miei sudati risparmi li vorrei al sicuro (fino al momento dell'acquisto casa, dopodichè magari potrei anche cambiare atteggiamento) e con un rendimento tale da aiutarmi nel pagamento dell'affitto. Ho visto che anche Rendimax offre il 4,75% lordo (e non solo per i primi 12 mesi), mi pare buono. Sarà altrettanto sicuro? Come faccio a informarmi sulla solidità di una banca (Banca IFIS in questo caso)? Che strumenti usate?
SULSA
00martedì 9 dicembre 2008 12:34
Re: Re: Re:
iverson1, 08/12/2008 15.30:



questa discussione mi era sfuggita!!
beh, io posso dire che "ne so qualcosa" ...
I miei risparmi vengono tutti dalla borsa, con quello che prendevo e prendono i giovani oggi, in una città come roma, ti ci pulisci il culo e nemmeno ti basta la carta se vai a vivere fuori casa.
Innanzitutto facile non è di sicuro, ed è moolto, moolto stressante.
Ma a me piace e se fosse per me farei questo come lavoro, il daytrader, per tutta la vita. Se solo me lo permettessero ... solite romanzine familiari sul posto fisso e balle simili...
cmq quello che hai detto non è corretto, innanzitutto perchè venerdi è stata una giornata con belle oscillazioni, anche nel ribasso, e secondo perchè i daytrader non comprano mai "credendo nel rimbalzo": i daytrader operano in intraday, alle 17.30 hanno liquidato tutto, gain o perdita che sia.
Il giorno dopo si ricomincia.
Ho letto anche che qualcuno ha parlato di opzioni ... beh, se siete cosi esperti fate pure, ma ricordatevi che più è sofisticato lo strumento che adoperate e maggiori sono le oscillazioni, maggiori oscillazioni = maggior rischio di perdere tanto.
Rispetto alle opzioni è molto meglio a mio parere un future sull'indice, come ad esempio il Mini.




Complimenti innanzitutto se tutti i tuoi risparmi vengono dalla borsa.
Per il resto di opzioni ho parlato io, ma in questo modo:

SULSA, 07/12/2008 11.11:



A dire il vero, l'incertezza, che porta a un incremento della volatilità, potrebbe essere sfruttata con una adeguata strategia di trading sulle opzioni (tipo lo straddle help.fineco.it/interna.asp?sez=396&info=1477 dove si guadagna dall'aumento della volatilità) ma è per trader esperti di tali strumenti derivati, non per noi semplici risparmiatori/investitori (chi più chi meno)...



mi sembra di non aver consigliato all'utente medio di usare strategie sulle opzioni...anzi io sconsiglio all'utente medio di operare anche sui futures...e se proprio qlc pensa di essere in grado consiglierei non il nostro minispmib, pieno di bounty killers (le figure che lavorano negli istituzionali e che al contrario del trader medio hanno la possibilità di vedere tutti i livelli del book non solo i primi 5-10 e soprattutto hanno la possibilità di vedere dove i trader piazzano gli ordini automatici di stop loss in modo da farli puntualmente saltare x far guadagnare le commissioni al proprio istituzionale), ma strumenti più efficienti tipo il future sul dax. Certo servono molti più soldi x operare sul Dax, ma lì rischi meno manipolazioni del mercato...
Cmq vorrei ribadire un concetto: la borsa non è per tutti e chi ci si avvicina lo deve fare ben preparato, studiando prima diversi manuali che adesso sono reperibili facilmente in rete; sui derivati, invece, bisogna andarci ancora di più con i piedi di piombo.
Personalmente in questo periodo andrei più sui titoli di stato che su altri obbligazionari, che si presentano poi come zero-coupon bond (tipo i bot cioè) che ti ridanno il capitale solo a scadenza, mettendo cmq l'investitore di fronte a un rischio default tutt'altro che scontato in un periodo come questo, o sul mercato azionario.
Il trend delle borse è sempre down, ricordiamocelo...guardate i grafici su scala mensile, non i rimbalzini giornalieri di 6-7 punti %.
Seguire sempre, mai anticipare
dgambera
00martedì 9 dicembre 2008 12:54
Re: Re: Re: Re:
SULSA, 09/12/2008 12.34:



mi sembra di non aver consigliato all'utente medio di usare strategie sulle opzioni...anzi io sconsiglio all'utente medio di operare anche sui futures...e se proprio qlc pensa di essere in grado consiglierei non il nostro minispmib, pieno di bounty killers (le figure che lavorano negli istituzionali e che al contrario del trader medio hanno la possibilità di vedere tutti i livelli del book non solo i primi 5-10 e soprattutto hanno la possibilità di vedere dove i trader piazzano gli ordini automatici di stop loss in modo da farli puntualmente saltare x far guadagnare le commissioni al proprio istituzionale), ma strumenti più efficienti tipo il future sul dax. Certo servono molti più soldi x operare sul Dax, ma lì rischi meno manipolazioni del mercato...
Cmq vorrei ribadire un concetto: la borsa non è per tutti e chi ci si avvicina lo deve fare ben preparato, studiando prima diversi manuali che adesso sono reperibili facilmente in rete; sui derivati, invece, bisogna andarci ancora di più con i piedi di piombo.
Personalmente in questo periodo andrei più sui titoli di stato che su altri obbligazionari, che si presentano poi come zero-coupon bond (tipo i bot cioè) che ti ridanno il capitale solo a scadenza, mettendo cmq l'investitore di fronte a un rischio default tutt'altro che scontato in un periodo come questo, o sul mercato azionario.
Il trend delle borse è sempre down, ricordiamocelo...guardate i grafici su scala mensile, non i rimbalzini giornalieri di 6-7 punti %.
Seguire sempre, mai anticipare




Ti rispondo solo sulla parte relativa ai coroporate bond.
Io non sono un fan dei titoli di stato, nel senso che quando ne ho sostenuto la convenienza era perchè lo erano e basta.
Ora i rendimenti sono bassi e visto che il mondo delle aziende quotate ha subito notevoli ribassi, si può guardare in quella direzione per investire piccole cifre in modo da mantenere certi livelli di redditività: il tutto va fatto cum grano salis, senza esporsi troppo e puntando verso aziende che ti danno una certa garanzia, ma che dall'altro lato, a causa della necessità di rifinanziamento che hanno tutte le imprese, magari sono disposte a pagare quel qualcosina in più il tuo cash.
SULSA
00martedì 9 dicembre 2008 14:47
Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 09/12/2008 12.54:




Ti rispondo solo sulla parte relativa ai coroporate bond.
Io non sono un fan dei titoli di stato, nel senso che quando ne ho sostenuto la convenienza era perchè lo erano e basta.
Ora i rendimenti sono bassi e visto che il mondo delle aziende quotate ha subito notevoli ribassi, si può guardare in quella direzione per investire piccole cifre in modo da mantenere certi livelli di redditività: il tutto va fatto cum grano salis, senza esporsi troppo e puntando verso aziende che ti danno una certa garanzia, ma che dall'altro lato, a causa della necessità di rifinanziamento che hanno tutte le imprese, magari sono disposte a pagare quel qualcosina in più il tuo cash.




E' vero che i titoli di stato italiani non rendono niente in questo momento, ma tu ti fidi, anche x piccole cifre, delle nostre aziende quotate in borsa?
Forse Eni dove sembra che i libici entrino fino al 10% del capitale, poi boh...ho visto un pò di corporate, anche quelli indicati tempo fa qui da non ricordo quale utente, forse proprio da te, e il fatto che funzionino come i bot con scadenza più lunga non mi lascia molto tranquillo.
In questo momento il piccolo risparmiatore non ha grandi sicurezze. Forse per tutto il 2009 si può rischiare ancora con i pct vista la garanzia del governo italiano sulle ns banche fino al 31/12/09, ma ti fidi di quello che dice il governo? Io spero solo che nessuna grossa società quotata arrivi a rischiare la bancarotta, altrimenti non so proprio che si inventano x il salvataggio, visto il nostro immane debito pubblico e visti pure i dati pubblicati da Aragorn sui risparmi dal 1990 al 2008, altro che formichine...

P.S.
Sarebbe da incrociare i dati di Aragorn sui risparmi con quelli dei debiti privati contratti (mutui, carte di credito, credito al consumo vario) x avere una idea ancora più precisa della situazione...
dgambera
00martedì 9 dicembre 2008 14:53
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
SULSA, 09/12/2008 14.47:




E' vero che i titoli di stato italiani non rendono niente in questo momento, ma tu ti fidi, anche x piccole cifre, delle nostre aziende quotate in borsa?
Forse Eni dove sembra che i libici entrino fino al 10% del capitale, poi boh...ho visto un pò di corporate, anche quelli indicati tempo fa qui da non ricordo quale utente, forse proprio da te, e il fatto che funzionino come i bot con scadenza più lunga non mi lascia molto tranquillo.
In questo momento il piccolo risparmiatore non ha grandi sicurezze. Forse per tutto il 2009 si può rischiare ancora con i pct vista la garanzia del governo italiano sulle ns banche fino al 31/12/09, ma ti fidi di quello che dice il governo? Io spero solo che nessuna grossa società quotata arrivi a rischiare la bancarotta, altrimenti non so proprio che si inventano x il salvataggio, visto il nostro immane debito pubblico e visti pure i dati pubblicati da Aragorn sui risparmi dal 1990 al 2008, altro che formichine...

P.S.
Sarebbe da incrociare i dati di Aragorn sui risparmi con quelli dei debiti privati contratti (mutui, carte di credito, credito al consumo vario) x avere una idea ancora più precisa della situazione...




Un pò di tempo fa avevo indicato VW (tedesca, tralasciando il comparto che è in sofferenza).

Ma qualcuno su FOL mi aveva parlato di General Electric (anche se non ho approfondito).

Io devo investire una piccola cifra all'anno nuovo. Per allora mi metterò a cercare qualcosa che renda un pò di più e che non siano titoli di stato, perchè anche se considerati più sicuri è meglio diversificare lo stesso un pochino, oltre che per motivi di rendimenti anche per evitare "potential single-points of failure" (scusate la deformazione professionale).
SULSA
00martedì 9 dicembre 2008 15:10
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 09/12/2008 14.53:




Un pò di tempo fa avevo indicato VW (tedesca, tralasciando il comparto che è in sofferenza).

Ma qualcuno su FOL mi aveva parlato di General Electric (anche se non ho approfondito).

Io devo investire una piccola cifra all'anno nuovo. Per allora mi metterò a cercare qualcosa che renda un pò di più e che non siano titoli di stato, perchè anche se considerati più sicuri è meglio diversificare lo stesso un pochino, oltre che per motivi di rendimenti anche per evitare "potential single-points of failure" (scusate la deformazione professionale).



Ma i btp a lungo termine o i btp-i? Non ti piacciono o facendo le opportune analisi li hai scartati?
Ti premetto che io ho solo dato un'okkiata ai rendimenti delle cedole al prezzo attuale dei btp e a primo impatto mi è venuta in mente l'opportunità di prenderli x un pò e poi rivenderli prima della scadenza. Il mio pensiero abbozzato (ancora devo analizzare bene la cosa e informarmi correttamente, quindi prendilo con le molle) è che con bassi tassi di interesse x diversi anni il prezzo dei btp a lungo termine dovrebbe "tenere" (azzo che terminologia, mi staranno contagiando gli AI? [SM=g7576] ), almeno finchè lo stato italiano riesce a collocare il proprio debito alle aste, cosicchè si potrebbero rivendere sul mercato a un prezzo prossimo a quello di acquisto e intanto intascare le cedole a tassi nominali alti...
Per i btp-i il sistema di calcolo delle cedole è piuttosto complicato, e non è così immediato, ma se ci sarà veramente deflazione mi pare di aver capito che non dovrebbero convenire...
Scusa la superficialità dell'intervento, ho buttato lì solo qlc idea...

dgambera
00martedì 9 dicembre 2008 15:21
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
SULSA, 09/12/2008 15.10:



Ma i btp a lungo termine o i btp-i? Non ti piacciono o facendo le opportune analisi li hai scartati?
Ti premetto che io ho solo dato un'okkiata ai rendimenti delle cedole al prezzo attuale dei btp e a primo impatto mi è venuta in mente l'opportunità di prenderli x un pò e poi rivenderli prima della scadenza. Il mio pensiero abbozzato (ancora devo analizzare bene la cosa e informarmi correttamente, quindi prendilo con le molle) è che con bassi tassi di interesse x diversi anni il prezzo dei btp a lungo termine dovrebbe "tenere" (azzo che terminologia, mi staranno contagiando gli AI? [SM=g7576] ), almeno finchè lo stato italiano riesce a collocare il proprio debito alle aste, cosicchè si potrebbero rivendere sul mercato a un prezzo prossimo a quello di acquisto e intanto intascare le cedole a tassi nominali alti...
Per i btp-i il sistema di calcolo delle cedole è piuttosto complicato, e non è così immediato, ma se ci sarà veramente deflazione mi pare di aver capito che non dovrebbero convenire...
Scusa la superficialità dell'intervento, ho buttato lì solo qlc idea...





Io ho già BTP a medio termine.
Ne ho uno a lungo termine (2021) ed è l'unico su cui sono in perdita (ora ridotta grazie al rialzo delle quotazioni dovute al ribasso dei tassi).
Però i rendimenti sono bassi, sotto il 3% netto.
Ecco perchè avevo volto lo sguardo anche altrove.
dgambera
00martedì 9 dicembre 2008 20:26
UniCredit e BoT, la lunga rincorsa

«Oltre i BoT, i Credit. Slogan di grande ambiguità, nella misura in cui avvicina le azioni del Credito Italiano ai BoT. Che cosa hanno in comune?», chiedeva Gustavo Minervini sul «Corriere della Sera» del 26 gennaio 1994 a commento della prima privatizzazione nazionale. A 15 anni da quello spartiacque l'Italia non è più terra di "BoT people" e "foresta pietrificata" – disboscata totalmente dal 1992 al 2003, con la quota delle banche pubbliche sugli attivi del sistema creditizio passata da 74,5% a zero –, ma la domanda torna attuale. Il tonfo delle Borse riporta a livelli comparabili i rendimenti dell'ex Credit e dei BoT, in precedenza a distanze stellari.
Se 15 anni fa fossero stati disponibili gli Etf, chi avesse investito 100 euro (193.627 lire dell'epoca) in un Exchange traded fund total return sull'indice Comit di Borsa italiana oggi ne avrebbe 253,61. Chi ha acquistato alla privatizzazione i titoli Credit reinvestendone i dividendi da 100 euro ne ha 251,22: meno di un quarto rispetto ai massimi raggiunti ad aprile 2007. Chi avesse scelto BoT annuali avrebbe 215 euro, mentre un ipotetico Etf total return sull'indice Msci in euro delle Borse mondiali avrebbe reso quasi 176 euro. Rendimenti nominali non corretti per il rischio: dunque è chiaro che, ai corsi odierni, i Credit hanno perso la corsa con i BoT.
Alla privatizzazione il Credit valeva in Borsa 1,81 miliardi di euro. Oggi la capitalizzazione di UniCredit, circa 22 miliardi, è tornata ai livelli del '99 quando il gruppo era costituito solo da Credit, Rolo, CariVerona, CassaMarca e CrTorino. Assai più piccolo del gigante di oggi, cresciuto con l'acquisizione di Pioneer Investment nel 2000, l'Opa del novembre 2005 sulla tedesca Hvb e l'aggregazione del 21 maggio 2007 con Capitalia, realizzate dal capoazienda Alessandro Profumo. Il Credit, fondato nel 1870 e quotato dal 1895, nel 1993 era il settimo gruppo nazionale. L'Iri, guidato da Romano Prodi, ne possedeva l'81,4%, con il resto in mano a 40mila piccoli azionisti. Con l'Opv e il private placement varati il 3 dicembre 1993 l'Iri cedette 840 milioni di titoli a 1,072 euro l'uno, a sconto sia sui corsi (1,193 euro) che sul patrimonio netto per azione (1,476 euro). Sconto che portò sì al Tesoro, diretto da Mario Draghi, 930 milioni di euro lordi, ma sollevò anche non poche polemiche. Sul mercato andava una banca sana, con bilanci in crescita oltre la media del settore: patrimonio netto di 2,36 miliardi di euro, attività per 51,6 miliardi, utile netto al 30 giugno 1993 di 69 milioni (107 a fine 1992).
La campagna di marketing fu storica quanto l'operazione. Scesero in campo personalmente il presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi, e il ministro del Tesoro, Piero Barucci, con un opuscolo di 28 pagine illustrato da Emilio Giannelli, vignettista del "Corriere della Sera". Il collocamento fu realizzato dagli 800 sportelli del Credit e da un maxi-consorzio di 96 banche. Degli 840 milioni di titoli 475 andarono al retail, al private placement per gli istituzionali 312,46 e altri 52,54 alla bonus share: un'azione ogni 10 andò a chi tenne i titoli per tre anni. I "BoT people" risposero in massa (l'oversubscription dei risparmiatori fu di sei volte), ma solo 190mila domande su 292.220 ricevettero il lotto minimo di 2.500 azioni.
L'operazione Credit fu la prova generale di tutte le privatizzazioni che riscossero un successo crescente di pubblico. L'Italia, colpita da Tangentopoli e dalle autobombe a Milano Roma e Firenze, non poteva steccare alla prima: i proventi delle privatizzazioni sarebbero serviti per risanare i conti pubblici e favorire l'entrata nell'euro. E l'Italia non steccò.

---------------------------------------------

Chi ha vinto la gara dei rendimenti

(Rendimenti annui lordi total return in percentuale; valuta in euro)
100 € investiti il 3 dicembre 1993 in … sono diventati
Periodo Credit/
UniCredit Borsa
italiana Borse mondiali BoT
a 12 mesi
31/12/1993 101,97 112,67 105,32 101,15
31/12/1994 85,26 116,99 100,80 110,93
31/12/1995 96,01 111,94 114,00 123,97
31/12/1996 87,99 129,70 136,12 138,38
31/12/1997 294,86 210,41 184,37 148,68
31/12/1998 534,13 301,35 213,71 157,03
31/12/1999 521,64 375,48 313,78 162,06
31/12/2000 612,21 401,05 291,76 168,22
31/12/2001 507,83 308,44 256,81 176,12
31/12/2002 441,35 242,78 175,33 181,93
31/12/2003 516,69 285,26 195,11 187,03
31/12/2004 533,45 349,14 208,67 191,33
31/12/2005 768,98 411,25 264,54 195,54
31/12/2006 910,31 508,21 285,52 200,62
31/12/2007 805,08 486,45 282,15 208,05
1/12/2008 251,22 253,61 175,98 215,10

(Note: per la Borsa italiana indice Comit Global, per le Borse mondiali Msci World total return,
per i BoT a 12 mesi rendimenti annui lordi della prima emissione dell'anno e relativi dietimi)
(Fonte: elaborazioni Plus24-Il Sole 24 Ore su dati Ufficio studi Il Sole-24 Ore e Banca d'Italia)
giulioc2
00giovedì 11 dicembre 2008 04:01
Re:
giulioc2, 07/12/2008 23.08:

Secondo me:
Ed è nelle vie di mezzo che girano camuffati i prodotti "tossici" tanto famosi. Pensate che le banche che le hanno in pancia se le tengono mettendo mano al portafoglio?
O emettano un prodotto finanziario con su scritto: "cartolarizzazione mutui altissimo rischio" prendetene tutti è un affare... [SM=g7667] ?
o forse Li daranno da bere tutti al parco buoi, fondi pensione (compresi il mio), occhio! [SM=g7601]
Ci sarà un fiorire di favolosi prodotti finanziari, accorrete numerosi e fiduciosi [SM=g7755]



Che palle avere ragione: ...che il gruppo inglese ha sostituito quasi tutti i bond messi in garanzia delle cedole con titoli che oggi chiameremmo "tossici".
subprime col trucco

dgambera
00lunedì 29 dicembre 2008 17:33
Oggi ho acquistato 1000 Enel a 4.4 EUR (più o meno i minimi storici) nella speranza di veder riconfermati i dividendi del 7-8% su base annua finora sempre erogati, ma anche un 4-5% (anche compensati da un eventuale capital gain) va bene visti i tempi.

Vi farò sapere se ci ho visto bene.

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BoT e CTz, calo dei rendimenti ma la domanda resta elevata

Rendimenti in forte calo per i BoT e i CTz. I Buoni semestrali sono stati collocati con un rendimento lordo semplice del 1,902% (1,25% il netto), in calo di 0,561 punti, ai minimi da marzo 2004. In deciso ribasso anche il rendimento del CTz scadenza 30 settembre 2010, offerto in settima tranche: il tasso lordo semplice si è attestato al 2,969% (2,84% netto), in flessione di 0,297 punti rispetto al precedente collocamento e ai minimi da febbraio 2006.

Rendimenti in calo, quindi, ma sempre alta la domanda, pari, rispettivamente, a 3,86 miliardi per il CTz (2,5 miliardi l'offerta) e a 14,75 miliardi per i BoT (10,5 miliardi l'offerta). L'asta, ha dichiarato un operatore all'agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, è «stata coperta abbastanza agevolmente» e anche sul prezzo non ci sono state sorprese particolari. Il BoT, infatti, è uscito con un rendimento superiore di circa 30 punti base rispetto all'Eonia: un rendimento giudicato interessante dagli operatori, soprattutto se si guarda ad altri titoli di durata simile. «Sul mercato, infatti, ci sono BoT - spiegano gli esperti - che offrono rendimenti molto più magri, intorno all'1 per cento».

Il calo dei rendimenti comunque non sembra destinato a rientrare nel breve periodo. Anzi, per effetto della politica monetaria espansiva della Bce e delle forti richieste che stanno interessando la parte breve della curva, è molto probabile che «nei primi mesi del 2009 si vedano sul mercato rendimenti ancora più bassi di quelli attuali». Di sicuro la discesa dei tassi non ha frenato l'interesse dei piccoli risparmiatori, che hanno continuato a presentarsi in asta, seppur in maniera meno convinta rispetto ad altre occasioni.

La ragione però è di natura tecnica dal momento che il collocamento di fine anno è tradizionalmente monopolizzato dagli investitori istituzionali e dalle tesorerie delle banche. Sempre le tesorerie hanno fatto incetta del CTz, un titolo che continua ad attraversare una fase di grande successo. «Per il 2009 - afferma un trader - questo titolo sarà al centro dell'attenzione del mercato anche se l'aumento dell'offerta annunciato dal Tesoro potrà determinare qualche pressione sui prezzi». Domani sono previste aste sulle scadenze medio-lunghe: il Tesoro offrirà CcT fino a 1 miliardo e BTp a 3 e 10 anni fino a 5 miliardi.

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Nel 2009 novità importanti per BoT e CcT

Un nuovo sistema di asta per i BoT e una significativa riduzione dello stock in essere dei CcT. Sono queste le principali novità previste dal Tesoro per la gestione del debito pubblico italiano.

Dalle linee guida pubblicate dal ministero dell'Economia emerge che dal prossimo gennaio le offerte per l'acquisto dei BoT sul mercato primario saranno presentate dagli operatori in termini di rendimento e non più di prezzo assecondando così «la prassi prevalente sui mercato monetario dell'area euro». Nel settore del medio lungo termine si annuncia invece una «riduzione molto significativa del totale di questi titoli in circolazione».

Tenendo conto dell'ammontare dei CcT in scadenza, pari a più di 45 miliardi di euro, solo una quota compresa «tra il 40% e il 50% sarà rifinanziata con il medesimo strumento». Per gli altri titoli a medio e lungo termine non si prevedono cambiamenti significativi mentre, come già annunciato, sarà mantenuto il nuovo sistema di emissione sul mercato primario con definizione discrezionale dell'ammontare emesso.

Sul segmento a breve termine, nel corso del 2009, il Tesoro continuerà ad emettere BoT semestrali e annuali con regolarità mensile mentre per i Buoni trimestrali e flessibili saranno valutate di volta in volta le specifiche esigenze di cassa. In aumento è atteso lo stock dei CTz, oggetto di forte interesse nel corso del 2008 da parte degli investitori istituzionali e del retail.

Nessun cambiamento, infine, è previsto per la politica di emissione dei BTp indicizzati. Le emissioni complessive di questi titoli, dice il Tesoro, «saranno in linea con quelle effettuate nel 2008 e ciò, in assenza di scadenze, dovrebbe portare ad un leggero incremento della quota di BTp-i sullo stock del debito a fine anno».

Per quanto riguarda le emissioni sui mercati internazionali, Via XX Settembre conferma l'intenzione di presentarsi nel corso del prossimo anno sul mercato del dollaro. Confermato anche l'utilizzo del programma Euro Medium Term Note per le emissioni diverse dal programma domestico, in euro e in altre valute.

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Questo me lo stampo [SM=g1747532]
Il calendario delle emissioni di titoli di Stato 2009


Il calendario delle aste Bot 2009


laplace77
00martedì 30 dicembre 2008 13:42
Re:
dgambera, 29/12/2008 17.33:

Oggi ho acquistato 1000 Enel a 4.4 EUR (più o meno i minimi storici) nella speranza di veder riconfermati i dividendi del 7-8% su base annua finora sempre erogati, ma anche un 4-5% (anche compensati da un eventuale capital gain) va bene visti i tempi.

Vi farò sapere se ci ho visto bene.

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BoT e CTz, calo dei rendimenti ma la domanda resta elevata
...

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Nel 2009 novità importanti per BoT e CcT

...

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Questo me lo stampo [SM=g1747532]
Il calendario delle emissioni di titoli di Stato 2009


Il calendario delle aste Bot 2009






in bocca al lupo!



aggiungo queste news:


13:20 - ### BTp: l'ultima asta del 2008 chiude con domanda in crescita - FOCUS

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 dic - Chiude in
positivo il 2008 delle emissioni dei titoli di Stato. L'asta
di oggi, dicono gli operatori interpellati da Radiocor, ha
dimostrato ancora una volta che il mercato, malgrado le
turbolenze e la scarsa liquidita' di fine anno, continua d
assorbire senza problemi i bond pubblici italiani. Oggi la
domanda ha raggiunto complessivamente gli 8,7 miliardi di
euro a fronte dei 5,7 miliardi di euro collocati dal Tesoro.
Ancora in calo i rendimenti, che tornano sui livelli di
oltre 2 anni fa.




13:22 - ### BTp: l'ultima asta del 2008 chiude con domanda in crescita - FOCUS -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 dic - "Il rapporto tra
domanda e offerta - dice un trader - ha raggiunto livelli
soddisfacenti e tutti i titoli sono stati collocati sulla
parte alta della forchetta indicata dal Tesoro per
l'offerta". Il risultato, aggiunge un altro operatore, e'
"decisamente positivo se si considera la situazione di
mercato, caratterizzata da una liquidita' ridotta ai minimi
termini. Oltre alla buona domanda c'e' anche da sottolineare
che tutti i titoli sono usciti con prezzi superiori a quelli
quotati sul mercato secondario. Ormai sembrano essere
definitivamente fugati i dubbi sull'appeal dei titoli
italiani". Alcuni operatori sottolineano, tuttavia, come la
domanda sia stata invogliata dai prezzi decisamente bassi su
cui erano scesi ieri i BTp. "Ieri - dice un trader - il
decennale aveva perso molto terreno verso il Bund tedesco e
lo spread era arrivato a toccare i 159 punti base. Per un
po' si era anche temuto il peggio in vista del collocamento
di oggi. Invece, l'asta e' filata via senza problemi. Anzi
oggi lo spread ha stretto di circa 6 centesimi arrivando a
153 punti base". La domanda e' arrivata soprattutto da
investitori istituzionali e specialisti, attirati dai
rendimenti ancora abbastanza attraenti nel confronto con
altri titoli dell'area euro di pari scadenza. Dopo il calo
di oggi il BTp triennale rende, secondo i calcoli
dell'Assiom, il 2,88% netto, il decennale il 3,80% e il CcT
il 3,17%. Sul BTp triennale alcuni operatori segnalano
l'inconsueta presenza del retail invogliati, dicono, dal
rendimento ancora attraente e dal fatto che questo titolo, a
fine 2008, venga di fatto percepito come un titolo a breve
scadenza.




carlone.
00martedì 30 dicembre 2008 15:21
Re: Re:
laplace77, 30/12/2008 13.42:




in bocca al lupo!



aggiungo queste news:


13:20 - ### BTp: l'ultima asta del 2008 chiude con domanda in crescita - FOCUS

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 dic - Chiude in
positivo il 2008 delle emissioni dei titoli di Stato. L'asta
di oggi, dicono gli operatori interpellati da Radiocor, ha
dimostrato ancora una volta che il mercato, malgrado le
turbolenze e la scarsa liquidita' di fine anno, continua d
assorbire senza problemi i bond pubblici italiani. Oggi la
domanda ha raggiunto complessivamente gli 8,7 miliardi di
euro a fronte dei 5,7 miliardi di euro collocati dal Tesoro.
Ancora in calo i rendimenti, che tornano sui livelli di
oltre 2 anni fa.




13:22 - ### BTp: l'ultima asta del 2008 chiude con domanda in crescita - FOCUS -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 dic - "Il rapporto tra
domanda e offerta - dice un trader - ha raggiunto livelli
soddisfacenti e tutti i titoli sono stati collocati sulla
parte alta della forchetta indicata dal Tesoro per
l'offerta". Il risultato, aggiunge un altro operatore, e'
"decisamente positivo se si considera la situazione di
mercato, caratterizzata da una liquidita' ridotta ai minimi
termini. Oltre alla buona domanda c'e' anche da sottolineare
che tutti i titoli sono usciti con prezzi superiori a quelli
quotati sul mercato secondario. Ormai sembrano essere
definitivamente fugati i dubbi sull'appeal dei titoli
italiani". Alcuni operatori sottolineano, tuttavia, come la
domanda sia stata invogliata dai prezzi decisamente bassi su
cui erano scesi ieri i BTp. "Ieri - dice un trader - il
decennale aveva perso molto terreno verso il Bund tedesco e
lo spread era arrivato a toccare i 159 punti base. Per un
po' si era anche temuto il peggio in vista del collocamento
di oggi. Invece, l'asta e' filata via senza problemi. Anzi
oggi lo spread ha stretto di circa 6 centesimi arrivando a
153 punti base". La domanda e' arrivata soprattutto da
investitori istituzionali e specialisti, attirati dai
rendimenti ancora abbastanza attraenti nel confronto con
altri titoli dell'area euro di pari scadenza. Dopo il calo
di oggi il BTp triennale rende, secondo i calcoli
dell'Assiom, il 2,88% netto, il decennale il 3,80% e il CcT
il 3,17%. Sul BTp triennale alcuni operatori segnalano
l'inconsueta presenza del retail invogliati, dicono, dal
rendimento ancora attraente e dal fatto che questo titolo, a
fine 2008, venga di fatto percepito come un titolo a breve
scadenza.







un anno fa dicevano che tutto andava bene
anche per il settore immobiliare
e invece ???
oggi tutti toccano con mano la crisi


quando si deve vendere un prodotto si
pubblicizza nelle dovute maniere
di modo che
altri polli arrivano ad investire....
ma nel 2009 .............CRACK !!! [SM=g1747522]
dgambera
00martedì 30 dicembre 2008 16:15
Re: Re: Re:
carlone., 30/12/2008 15.21:



un anno fa dicevano che tutto andava bene
anche per il settore immobiliare
e invece ???
oggi tutti toccano con mano la crisi


quando si deve vendere un prodotto si
pubblicizza nelle dovute maniere
di modo che
altri polli arrivano ad investire....
ma nel 2009 .............CRACK !!! [SM=g1747522]




Guarda che l'unica cosa di "publicizzato" sono i dati, nel senso che sono pubblici.

Per il resto i TDS non sono il miglior investimento ADESSO, ma per altri motivi.
fpsoft
00martedì 30 dicembre 2008 18:47
Re: Re: Re:
carlone., 30/12/2008 15.21:

un anno fa dicevano che tutto andava bene
anche per il settore immobiliare
e invece ???

Un anno fa i vari parrucconi (da USA e UE) dicevano "il peggio è alle spalle". Altri, piu' tecnici, dicevano "teniamo le dita incrociate" (Padoa Schioppa).


nazionalsindacalista
00martedì 30 dicembre 2008 19:45
Re:
dgambera, 29/12/2008 17.33:



una significativa riduzione dello stock in essere dei CcT. Sono queste le principali novità previste dal Tesoro per la gestione del debito pubblico italiano.

Dalle linee guida pubblicate dal ministero dell'Economia emerge che dal prossimo gennaio le offerte per l'acquisto dei BoT sul mercato primario saranno presentate dagli operatori in termini di rendimento e non più di prezzo assecondando così «la prassi prevalente sui mercato monetario dell'area euro». Nel settore del medio lungo termine si annuncia invece una «riduzione molto significativa del totale di questi titoli in circolazione».




Come mai? Provate a immaginare... si prepara l'ultimo grande cetriolo...


BigMad
00venerdì 2 gennaio 2009 00:27
Re: Re:
nazionalsindacalista, 30/12/2008 19.45:


dgambera, 29/12/2008 17.33:

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una significativa riduzione dello stock in essere dei CcT. Sono queste le principali novità previste dal Tesoro per la gestione del debito pubblico italiano.

Dalle linee guida pubblicate dal ministero dell'Economia emerge che dal prossimo gennaio le offerte per l'acquisto dei BoT sul mercato primario saranno presentate dagli operatori in termini di rendimento e non più di prezzo assecondando così «la prassi prevalente sui mercato monetario dell'area euro». Nel settore del medio lungo termine si annuncia invece una «riduzione molto significativa del totale di questi titoli in circolazione».



Come mai? Provate a immaginare... si prepara l'ultimo grande cetriolo...






Che qualcuno potrebbe spiegare quale sarebbe il "cetriolo" che starebbe arrivando, per favore?
grella
00venerdì 2 gennaio 2009 01:44
Re: Re:
nazionalsindacalista, 30/12/2008 19.45:



Come mai? Provate a immaginare... si prepara l'ultimo grande cetriolo...





Porcamiseria ......la vedo come te anche sto giro.........e spero tanto che ci sbagliamo......... [SM=g7814] [SM=g1750489]




BigMad
00venerdì 2 gennaio 2009 12:07
Re: Re: Re:
grella, 02/01/2009 1.44:



Porcamiseria ......la vedo come te anche sto giro.........e spero tanto che ci sbagliamo......... [SM=g7814] [SM=g1750489]








Si vabbè, potreste magari anche tradurre le vostre preoccupazioni in pensieri argomentati?
Così anche chi, come me, non arriva a prevedere i "cetrioli", magari si attrezza... e magari lo fa prima, visto che come ad ogni inizio anno si è in procinto di fare delle scelte di investimento, di optare per delle fregature...
nazionalsindacalista
00venerdì 2 gennaio 2009 17:34
Re: Re: Re: Re:
BigMad, 02/01/2009 12.07:




Si vabbè, potreste magari anche tradurre le vostre preoccupazioni in pensieri argomentati?
Così anche chi, come me, non arriva a prevedere i "cetrioli", magari si attrezza... e magari lo fa prima, visto che come ad ogni inizio anno si è in procinto di fare delle scelte di investimento, di optare per delle fregature...



Allora ti dico questo: non comprare titoli di stato a scadenza lunga, al massimo a medio termine, e con prudenza. Perchè vogliono dimezzare lo stock dei cct che sono a TV? Perchè vogliono sottolineare il rendimento delle emissioni e "cancellare" il prezzo?
Quando inizierà la guerra dei titoli di stato (guerra di rendimenti) chi ha titoli a lunga scadenza se li vedrà crollare di prezzo (quindi meglio non farli vedere i prezzi) quando le nuove emissioni saranno a rendimenti crescenti... I cct li fanno sparire perchè sono a TV e gli conviene comprarli quando sono al minimo e non conviene averli quando vanno remunerati in crescendo...
Insomma quella dei titoli di stato è il prossimo cetriolo che stanno preparando. In particolare i titoli di stato merdaliani dovranno competere cpn titoli più sicuri... insomma il ciccione che pesa 105 chili deb/pil dovrà competere in corsa con altri che pesano 60 - 75...

dgambera
00mercoledì 7 gennaio 2009 20:24
Re: Re: Re: Re: Re:
nazionalsindacalista, 02/01/2009 17.34:



Allora ti dico questo: non comprare titoli di stato a scadenza lunga, al massimo a medio termine, e con prudenza. Perchè vogliono dimezzare lo stock dei cct che sono a TV? Perchè vogliono sottolineare il rendimento delle emissioni e "cancellare" il prezzo?
Quando inizierà la guerra dei titoli di stato (guerra di rendimenti) chi ha titoli a lunga scadenza se li vedrà crollare di prezzo (quindi meglio non farli vedere i prezzi) quando le nuove emissioni saranno a rendimenti crescenti... I cct li fanno sparire perchè sono a TV e gli conviene comprarli quando sono al minimo e non conviene averli quando vanno remunerati in crescendo...
Insomma quella dei titoli di stato è il prossimo cetriolo che stanno preparando. In particolare i titoli di stato merdaliani dovranno competere cpn titoli più sicuri... insomma il ciccione che pesa 105 chili deb/pil dovrà competere in corsa con altri che pesano 60 - 75...





Che mi dici di questo?

Asta flop per i Bond tedeschi, allarme titoli di Stato

Parte male il mercato mondiale dei titoli di Stato. Nel 2009 è attesa un'ondata di emissioni da 3mila miliardi di dollari, il triplo del 2008, in buona parte necessari a finanziare i piani di salvataggi delle banche e di sostegno alle economie. Tuttavia oggi un'asta sui pregiati bund tedeschi a 10 anni ha registrato domande inferiori all'offerta, che ammontava complessivamente a 6 miliardi di euro.

Lo ha riportato il Financial Times nell'edizione online, rilevando che si tratta di un avvertimento per tutti i governi che si apprestano a effettuare emissioni da record tramite titoli di Stato. Gli investitori hanno snobbato «uno di titoli più sicuri e facilmente scambiabili» sul mercato anche se già nella parte finale del 2008 alcune aste di bund avevano registrato degli insuccessi, anche se non di questa portata.

«Diversi altri paesi - prosegue il quotidiano finanziario - tra cui Gran Bretagna, Italia, Spagna, Austria, Belgio e Olanda, hanno faticato a piazzare bond pubblici o sono stati costretti a cancellare emissioni causa mancanza di offerta». Quella di oggi in Germania era la prima asta di bond nell'area euro e «un segnale di possibili problemi in tutto il mondo».

Secondo Meyrick Chapman, analista di Ubs, «c'è sicuramente stato uno squilibrio tra offerta e domanda a causa delle forti emissioni effettuate nell'ultima perte del 2008 e di quelle attese per i mesi a venire. Prima della crisi finanziaria le aste in Germania semplicemente non fallivano». Lo scorso 10 dicembre in Germania un'altra asta di bund si era chiusa in affanno.

Certo, oltre alla consistente offerta in campo, un altro fattore che può disincentivare la domanda di titoli di Stato è il calo dei tassi di interesse ufficiali stabiliti dalle Banche centrali. Negli Stati Uniti la Federal Reserve li ha già ridotti a una forchetta quasi simbolica tra zero e 0,25 punti, nell'area euro sono ancora al 2,5 per cento ma proprio ieri sono giunti dati sull'inflazione che per dicembre hanno riferito una attenuazione più marcata del previsto, all'1,6% in dicembre. Così la Bance centrale europea potrebbe propendere per nuvi tagli del costo del denaro. La prossima riunione sui tassi del consiglio direttivo è attesa per giovedì 15 gennaio.
laplace77
00mercoledì 7 gennaio 2009 20:54
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 07/01/2009 20.24:




Che mi dici di questo?

Asta flop per i Bond tedeschi, allarme titoli di Stato

Parte male il mercato mondiale dei titoli di Stato. Nel 2009 è attesa un'ondata di emissioni da 3mila miliardi di dollari, il triplo del 2008, in buona parte necessari a finanziare i piani di salvataggi delle banche e di sostegno alle economie. Tuttavia oggi un'asta sui pregiati bund tedeschi a 10 anni ha registrato domande inferiori all'offerta, che ammontava complessivamente a 6 miliardi di euro.

Lo ha riportato il Financial Times nell'edizione online, rilevando che si tratta di un avvertimento per tutti i governi che si apprestano a effettuare emissioni da record tramite titoli di Stato. Gli investitori hanno snobbato «uno di titoli più sicuri e facilmente scambiabili» sul mercato anche se già nella parte finale del 2008 alcune aste di bund avevano registrato degli insuccessi, anche se non di questa portata.

«Diversi altri paesi - prosegue il quotidiano finanziario - tra cui Gran Bretagna, Italia, Spagna, Austria, Belgio e Olanda, hanno faticato a piazzare bond pubblici o sono stati costretti a cancellare emissioni causa mancanza di offerta». Quella di oggi in Germania era la prima asta di bond nell'area euro e «un segnale di possibili problemi in tutto il mondo».

Secondo Meyrick Chapman, analista di Ubs, «c'è sicuramente stato uno squilibrio tra offerta e domanda a causa delle forti emissioni effettuate nell'ultima perte del 2008 e di quelle attese per i mesi a venire. Prima della crisi finanziaria le aste in Germania semplicemente non fallivano». Lo scorso 10 dicembre in Germania un'altra asta di bund si era chiusa in affanno.

Certo, oltre alla consistente offerta in campo, un altro fattore che può disincentivare la domanda di titoli di Stato è il calo dei tassi di interesse ufficiali stabiliti dalle Banche centrali. Negli Stati Uniti la Federal Reserve li ha già ridotti a una forchetta quasi simbolica tra zero e 0,25 punti, nell'area euro sono ancora al 2,5 per cento ma proprio ieri sono giunti dati sull'inflazione che per dicembre hanno riferito una attenuazione più marcata del previsto, all'1,6% in dicembre. Così la Bance centrale europea potrebbe propendere per nuvi tagli del costo del denaro. La prossima riunione sui tassi del consiglio direttivo è attesa per giovedì 15 gennaio.




stupendo....


1) vediamo se i sansone di "muoia il mattone con tutta l'economia" se ne escono col "fallimento dello stato tedesco"
[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]


2) ti servono i soldi per il debito pubblico? alza i tassi, poi vedi che qualcuno te li presta, questi soldi...
[SM=g7777] [SM=g7777] [SM=g7777]




wonderfufy
00mercoledì 7 gennaio 2009 21:02
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
laplace77, 07/01/2009 20.54:




stupendo....


1) vediamo se i sansone di "muoia il mattone con tutta l'economia" se ne escono col "fallimento dello stato tedesco"
[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]


2) ti servono i soldi per il debito pubblico? alza i tassi, poi vedi che qualcuno te li presta, questi soldi...
[SM=g7777] [SM=g7777] [SM=g7777]








Avido...sciacallo... [SM=g1747532]
laplace77
00mercoledì 7 gennaio 2009 21:08
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
wonderfufy, 07/01/2009 21.02:




Avido...sciacallo... [SM=g1747532]




semmai "usuraio"
[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]



fino a prova contraria I BUFFI SE PAGHENO

e coll'interessi, che piu' buffi c'hai e piu' alti so'


fpsoft
00giovedì 8 gennaio 2009 00:36
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 07/01/2009 20.24:

oltre alla consistente offerta in campo, un altro fattore che può disincentivare la domanda di titoli di Stato è il calo dei tassi di interesse ufficiali stabiliti dalle Banche centrali.

Chi è causa del suo mal... La notizia è davvero preoccupante, mi sa che si stanno avvitando e non ne escono.


dgambera
00giovedì 8 gennaio 2009 00:44
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
fpsoft, 08/01/2009 0.36:

Chi è causa del suo mal... La notizia è davvero preoccupante, mi sa che si stanno avvitando e non ne escono.






Hai ragione, ma questa non è una cosa bellissima.

Io penso a questo:
- gli stati hanno "garantito" per il sistema;
- per farlo hanno bisogno di finanziarsi;
- non possono finanziarsi a tassi alti per non fare esplodere il debito pubblico, quindi devono mantenerli bassi;
- a tassi bassi la gente non dà i soldi e se la gente non li finanzia, cominciano i dolori.

Ecco perchè ho fatto una domanda esplicita a nazio che mi sembrava avesse qualcosa da dire a riguardo.
fpsoft
00giovedì 8 gennaio 2009 00:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 08/01/2009 0.44:

Ecco perchè ho fatto una domanda esplicita a nazio che mi sembrava avesse qualcosa da dire a riguardo.

Sicuramente, comunque qui c'e' il link alla discussione sul fol:

www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1012323
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