Re: RISCHI PCT
guidoXXXX, 16/07/2008 18.39:
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L'interessante discussione iniziata in
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7686061 (discussione chiusa) prosegue qui.
Ripartiamo dall'articolo segnalato da Claude19:
I rischi
I PcT non sono soggetti al rischio emittente, in quanto la banca è comunque tenuta a riacquistare a termine il titolo oggetto del contratto al prezzo prefissato anche se l'emittente sia andato in default o in fallimento durante l'operazione. Esiste invece il rischio dell'inadempimento della controparte: sul cliente risparmiatore pende il rischio del fallimento della banca, cioé che al termine del contratto l'istituto non sia in grado di riacquistare i titoli oggetto del contratto.
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Controparte Centrale
Cassa di Compensazione e Garanzia S.p.A. (CC&G) gestisce il sistema di garanzia a Controparte Centrale (CCP) per il mercato azionario a pronti (ove si negoziano le azioni, i warrant, le obbligazioni convertibili ecc. ecc.) per il mercato dei derivati (ove si negoziano i futures e le opzioni su azioni e su indici) ed infine per il mercato obbligazionario a pronti e a termine all’ingrosso (ove si negoziano Titoli di Stato e
Pronti contro Termine).
La presenza di CC&G elimina il rischio di controparte divenendo essa stessa garante unica del buon esito dei contratti agendo come buyer nei confronti dei seller e viceversa operando in qualità di seller nei confronti dei buyer.
La partecipazione al sistema di garanzia a Controparte Centrale è consentita alle Banche e alle SIM Italiane e d Estere, che abbiano determinati requisiti patrimoniali e organizzativi. E’ possibile aderire a CC&G come Partecipante Diretto, Generale o Individuale (diviene controparte di CC&G), o come Partecipante Indiretto (diviene controparte di un Partecipante Generale), in quest’ultimo caso occorre inoltre che il partecipante sia ammesso alle negoziazioni sul mercato.
Per garantire l’integrità dei mercati, ovvero per eliminare il rischio di controparte, CC&G utilizza il Sistema dei margini. I Partecipanti devono costituire garanzie sufficienti a coprire i costi teorici di liquidazione che CC&G sosterrebbe, in caso di insolvenza, per chiudere le posizioni del Partecipante.
A tutti i Partecipanti Diretti è quindi richiesto il pagamento di Margini su base giornaliera (entro le ore 9:30) su tutte le posizioni aperte. Il sistema dei margini prevede il netting delle posizioni di segno opposto, anche su diversi mercati, il che vuol dire che se un partecipante è venditore sul mercato a pronti e compratore sul mercato a termine, paga margini ridotti.
CC&G ha inoltre introdotto una protezione aggiuntiva, che si affianca al sistema dei margini, costituita dal Default Fund per coprire quella porzione di rischio, generata da variazioni estreme delle condizioni di mercato, non garantita dal Sistema dei margini.
Inoltre la CC&G Vigila quotidianamente ed in “real time” sull’esposizione di ciascun aderente, controllando il rischio che esprime il portafoglio in relazione all’andamento dei prezzi di mercato e alle posizioni assunte.
Nel caso in cui si verifichi una improvvisa variazione significativa dei prezzi o qualora ritenuto necessario sulla base dell’esposizione di rischio complessiva del Partecipante, la CC&G può richiedere i Margini Infragiornalieri
In caso di insolvenza di un partecipante al sistema, CC&G utilizza, per coprire le perdite, nell’ordine:
a) i margini iniziali dell’insolvente;
b) la quota di Default Fund versata dal Partecipante insolvente;
c) mezzi propri fino a 5 milioni di Euro;
d) il restante Default Fund, sulla base del principio di “loss sharing”;
e) i restanti mezzi propri.
Con la presenza della Controparte Centrale che garantisce il mercato si ottengono molteplici benefici tra i quali i più importanti sono:
• l’eliminazione del rischio di insolvenza della controparte;
• minori costi di transazione per effetto della compensazione (riduzione nel numero e nell’ammontare delle somme movimentate quotidianamente);
• minori costi amministrativi ed operativi (riduzione delle risorse umane dedicate alle operazioni di regolamento delle obbligazioni contrattuali);
• minori costi opportunità (impieghi alternativi per le somme liberate);
• incremento dei volumi e della liquidità di mercato;
• anonimato nelle transazioni.
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