Re: Re: Re: Re: Re: Re: Effetto leva sui prezzi delle case
Giovanni Scorzt, 16/12/2009 19.58:
Ho dubbi che gli immigrati sostengano l'immobiliare italiano, o almeno credo che il loro sostegno sia marginale.
Concordo pienamente. Anzi vi racconto come funzionava e come mai non funziona più...
C'erano una volta tanti extracomunitari (l'equivalente dei nostri nonni che andavano all'estero a lavorare) che andavano in banca e spesso grazie ad un contratto a tempo indeterminato (di pochi di loro) riuscivano a comprare casa con mutuo anche al 100% o poco meno. Le banche erano contente (non c'era ancora la crisi del lavoro creata da quella finanziaria), i possessori di "case" (spesso catapecchie) di più e le agenzie immobiliari...erano al settimo cielo perché avevano appena visto l'
ottava meraviglia del mondo: vendere una catapecchia al prezzo di come una casa nuova veniva venduta qualche anno prima!
Poi arrivarono tre fattori:
1. La crisi per cui le banche hanno dovuto chiudere i rubinetti (addio mutui al 100%... ora siamo al 60% nei migliori casi...non gli extracomunitari...);
2. Tanti extracomunitari, quando perdono il lavoro, anche dopo un mese di residenza se ne vanno via, spesso all'estero...o ritornano al paese d'origine e... i debiti in corso chi li paga?
3. La legge italiana (corretta in questo caso): l'anagrafe per dichiarare che una persona non è più residente in un immobile e quindi cancellarlo dall'anagrafe deve attendere circa un anno più il tempo burocratico delle carte e degli accertamenti dei vigili sull'immobile (generalmente almeno tre).
Ma cosa c'entra l'anagrafe?
C'entra c'entra. Se l'anagrafe non dichiara la cancellazione dal suo registro anagrafico del residente... quando la società di recupero crediti (mandata dalla banca) chiede la conferma dell'indirizzo all'anagrafe del debitore (non si sa mai che l'ingiunzione non sia stata letta per un errore di indirizzo), l'anagrafe gli dà l'indirizzo che ha nel suo registro anagrafico ... per cui la persona risulta effettivamente residente lì (niente errore quindi). La società di recupero crediti quindi... avvisa l'anagrafe che tale persona non gli risulta residente all'indirizzo dato... per cui l'anagrafe parte con gli accertamenti (vi ricordo che non ne basta uno) e dal momento del primo accertamento andato a vuoto decorre il fatidico anno prima della cancellazione anagrafica d'ufficio (non può essere cancellato prima perchè la persona potrebbe semplicemente essere andata all'estero per vacanza o visitare un parente per qualche mese, per cui potrebbe ritornare e godere appieno della sua residenza).
Nel frattempo la società recupero crediti, con estrema rottura di p...e avrà reiterato molte volte la richiesta e avrà richiesto quanto tempo deve passare per la cancellazione...
con giramento supplementare di cabasisi al ricevimento della risposta
Passato l'anno, per sicurezza, l'anagrafe prima della cancellazione svolge un ulteriore accertamento presso la residenza. Adesso finalmente viene cancellato d'ufficio per cui la persona non risulta più residente (e neanche emigrato in altro Comune) per cui inesistente sul territorio italiano.
La società di recupero crediti finalmente otterrà il suo bel certificato anagrafico che attesta la cancellazione anagrafica d'ufficio della persona in debito... e potrà procedere finalmente nei suoi confronti nell'unico modo che ha: mettendo all'asta la casa (visto che non il proprietario non è più residente in Italia).
Domanda: ma perché non mettono subito la casa all'asta? Perché hanno comunque l'obbligo di sollecitare con raccomandate, ingiunzioni, ecc. il pagamento degli arretrati...il proprietario al suo indirizzo ... ma ovviamente il proprietario quelle lettere non le leggerà mai!
Tale certificato rappresenta la prova, per cui possono procedere nell'altro sistema (unico che hanno): asta.
Conseguenza di tutto il discorso: le banche nell'ultimo anno sono rimaste spesso con il cerino acceso in mano: avevano dato un mutuo quasi pari al 100% del valore della casa, ricevuto in cambio solo una piccola parte di interessi (niente o quasi di capitale prestato) oltre ad una casa da vendere all'asta per recuperare parte delle perdite. Il tutto con un mercato immobiliare in caduta libera, aumento disoccupazione, aziende che chiudono con relative sofferenze, ecc. ...e dovendo aspettare ancora la trafila per la vendita all'asta di una catapecchia che ovviamente nessuno andrà a comprare. Insomma un AFFARE!
Da mie conoscenze dirette in banca da chi rilascia mutui, il numero di questi casi è molto elevato ed è la causa della maggior parte degli attuali crediti "inesigibili" delle banche sui mutui.
Credetemi che adesso le banche stanno molto ma molto attente prima di concedere un mutuo ad un extracomunitario o italiano precario senza garanzie di terzi.
La scottatura è stata grossa e profonda specie nel nordest, e le piaghe sono tutt'ora rimaste quasi intatte.
(Nel discorso soprastante la parola extracomunitario è intesa solo come persona residente extra ue e non è intesa in nessun modo come senso dispregiativo o di razzismo. Tale problema si verifica anche con molti italiani (giovani e meno giovani diventati precari) che hanno perso il lavoro e vanno all'estero a fare fortuna, lasciando i debiti qui).
Fine della favola... reale purtroppo!
Buonanotte e ... sogni d'oro
Tony