Bolla immobiliare - 17° Parte

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pax2you
00venerdì 19 dicembre 2008 11:17
Re:
luckyace, 19/12/2008 9.49:

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200812181947328486&chkAgenzie=TMFI

Intesa cartolarizza portafoglio mutui fondiari residenziali per 5,7 mld

Intesa SanPaolo ha effettuato la cartolarizzazione di un portafoglio di mutui fondiari residenziali in bonis da 5.679 milioni, tramite il veicolo Adriano Finance. L'operazione, spiega una nota, avviene “nel quadro del prudenziale ampliamento della già elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali”. I titoli sono stati integralmente sottoscritti da Intesa SanPaolo.




sara' questo?
fitchratings.com

ora le bance devono sottostare alle regole della bce per cartolarizzare.
Chissa se i debiti incagliati sono considerati in bonis... [SM=g7600]
luckyace
00venerdì 19 dicembre 2008 11:33
Re: Re:
pax2you, 19/12/2008 11.17:


sara' questo?
fitchratings.com

ora le bance devono sottostare alle regole della bce per cartolarizzare.
Chissa se i debiti incagliati sono considerati in bonis... [SM=g7600]



non è quella..anche perchè è 9 settembre e non tripla A
l'articolo dice
"L'operazione è articolata in un'unica tranche senior (classe A) di 5.281 milioni, con rating AAA di Standard & Poor's, vita media attesa di 4,9 anni e quotata presso la Borsa di Lussemburgo, e in una tranche junior (classe B) di 398 milioni di euro."

aragorn2008
00venerdì 19 dicembre 2008 11:35
Re: Re:
pax2you, 12/19/2008 11:17 AM:


ora le bance devono sottostare alle regole della bce per cartolarizzare.
Chissa se i debiti incagliati sono considerati in bonis... [SM=g7600]


mah ..
il mercato delle cartolarizzazioni non esiste
eppur continuano a usarle come liquidi ..
quando cercheranno di tornare a far corrispondere ad impieghi
a lungo termine depositi di pari durata ?

Ridicolo che con quello che costa metter
in piedi tutto l'ambaradan della cartolarizzazione
l'unico sottoscrittore sono ovviamente loro stessi.
luckyace
00venerdì 19 dicembre 2008 12:04
Re: Re: Re:
aragorn2008, 19/12/2008 11.35:


mah ..
...
Ridicolo che con quello che costa metter
in piedi tutto l'ambaradan della cartolarizzazione
l'unico sottoscrittore sono ovviamente loro stessi.



ma magari poi i titoli li metti in fondi ..e poi magari li metti sul mercato retail


Benettazzo dice Cartolarizzazione=sodomizzazione e l'unico acquisto che consiglia è ....vasellina


"le banche intuendo con largo anticipo i primi segnali di indigenza economica e di insolvenza finanziaria piuttosto diffusi nelle famiglie italiane, hanno provveduto a trasferire i mutui recentemente erogati negli ultimi anni dentro la pancia di qualche cosiddetto fondo di investimento immobiliare. Questi fenomenali fondi sono stati successivamente offerti a risparmiatori, fondi pensione o addirittura altri fondi di fondi, con la garanzia che si trattassero di investimenti a capitale protetto in virtù delle ipoteche che gravavano sugli immobili sottostanti ogni richiesta di mutuo.
Questa operazione è nota con il nome di cartolarizzazione, anche se per i risvolti indiretti che ha ed avrà sui vostri portafogli, sarebbe opportuno chiamarla sodomizzazione. Ancora una volta quindi, il sistema bancario scarica il suo rischio e le sue nefandezze sulle tasche di povere persone oneste inconsapevoli di quello che stanno per sottoscrivere. Quello che fa tuttavia terribilmente ribollire il sangue è sapere che la maggior parte degli istituti di credito continua a proporre ancora interventi integrali (quindi mutui al 100 %) per l'acquisto di immobili, nonostante quanto accaduto la scorsa estate e nonostante il mercato immobiliare sia visto profondamente in crisi per i prossimi anni. Ma allora per quale ragione si persevera a finanziare l'acquisto della prima casa a persone già in difficoltà ed indigenza economica, sapendo che stiamo andando incontro ad una voragine finanziaria che si trasformerà presto in una deflazione stile 1929 ?
Il profitto indiscriminato è la risposta a questa domanda"

www.eugeniobenetazzo.com/farloccolandia.htm
fenryronmark
00venerdì 19 dicembre 2008 12:58
Re: al solito
aletiburtino, 19/12/2008 8.37:

http://www.beppegrillo.it/



boh...sebbene apprezzi molto Grillo in questo periodo di crisi non mi fanno schifo avere dall'europa soldi per:

> fare pedemontana lombarda (utilissima)
> fare autostrada Bre.Be.Mi. (utile)
> allungare le linee metropolitane (utilissima)
> fare grattacieli stile londra o barcelona (poco utile ma alcuni apprezzano qualche quartiere stile Barceloneta, London City o Paris Defense)
> rinfrescare alberghi di Milano che sono rimasti agli anni 70 (almeno quelli che frequento io x lav) [SM=g7601]
> mettere un pò in luce una città importante come Milano
> speculare su nuovi quartieri (inutile e dannosa ma in ogni manifestazione c'è da pagare scotto) [SM=g7755]

Secondo me la ruberia sulle opere pubbliche c'è ma non è minimamente paragonabile a quella dei famigerati anni 80. Ci sono strumenti di controllo più efficaci (cmq niente è perfetto!)

Se si riesce a incanalare sti soldi benino (a mio modesto avviso) come è stato fatto per Torino....anche se l'expo non è sta gran manifestazione....guardiamo agli utili finanziamenti da UE.

Voi cosa ne pensate? Non voglio andare OT chiaro.



wonderfufy
00venerdì 19 dicembre 2008 13:17
numeri sempre più inquietanti


Nell'arco di tre mesi sono calati dell'1,9%, dato che si aggiunge a quello disastroso sulla produzione, scesa quasi del 7%
Risparmio: le famiglie hanno paura, aumentano i soldi lasciati sui conti correnti (UFFICIO STUDI BNL)
Nei prossimi mesi, gli sviluppi della recessione economica non mancheranno di incidere sulle capacità di risparmio delle famiglie e sul mix di investimenti in attività finanziarie


www.repubblica.it/2008/08/sezioni/economia/industria-produzione-1/invest-giu/invest-...
guido.zip
00venerdì 19 dicembre 2008 16:30
Per il 2009 si naviga a vista.
.


UK: Lenders axe house price forecast

Two of the UK's biggest mortgage lenders, the Halifax and the Nationwide, have decided not to make any house price forecasts for 2009. Normally they forecast prices for the coming year as well, but the Halifax said it was "not appropriate" due to its impending takeover by Lloyds TSB.

"We have never experienced conditions like this before," explained a spokeswoman for the society.

One consideration for the industry is that predictions of further big falls may become a self-fulfilling prophecy, undermining the confidence of potential buyers who might be afraid of a fall in the value of their homes.


news.bbc.co.uk/1/hi/business/7791391.stm

... ma così i potenziali compratori si spaventano ancora di più! Si vede che sono anni luce dietro a Nomisma: ma che ci vuole a dire che caleranno solo dello 0.0001%? Sono proprio dei dilettanti!

MirkoROMA78
00venerdì 19 dicembre 2008 16:33
Re: Per il 2009 si naviga a vista.
guido.zip, 19/12/2008 16.30:

.
ma che ci vuole a dire che caleranno solo dello 0.0001%? Sono proprio dei dilettanti!





[SM=g7576] HAHAHAHAHAHAHAHA Sono proprio dei pivelli!
giulioc2
00venerdì 19 dicembre 2008 16:59
Re: Re: Per il 2009 si naviga a vista.
MirkoROMA78, 19/12/2008 16.33:




[SM=g7576] HAHAHAHAHAHAHAHA Sono proprio dei pivelli!




Berlusconi: non avrei diffuso dati sulla crisi

Stile italiano
wonderfufy
00venerdì 19 dicembre 2008 17:04
Re: Re: Re: Per il 2009 si naviga a vista.
giulioc2, 19/12/2008 16.59:




Berlusconi: non avrei diffuso dati sulla crisi

Stile italiano




[SM=g7576] [SM=p7579] [SM=g7628] beh, typicollll italiansss stailll ... un pò OT, perdonatemi, ma volevo condividerlo con voi!

it.youtube.com/watch?v=gegekprMFKU&eurl=http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?...
dgambera
00venerdì 19 dicembre 2008 18:52
Signori,

vi auguro un Buon Natale, Buon 2009 e Buon Crollo.



enx68
00venerdì 19 dicembre 2008 19:02
Re:
dgambera, 19/12/2008 18.52:

Signori,

vi auguro un Buon Natale, Buon 2009 e Buon Crollo.







bellissima....l'ho vista anche su FOL
dgambera
00venerdì 19 dicembre 2008 19:16
Re: Re:
enx68, 19/12/2008 19.02:




bellissima....l'ho vista anche su FOL




Sono sempre io.
giulioc2
00venerdì 19 dicembre 2008 20:37
Ricambio gli auguri
grella
00venerdì 19 dicembre 2008 20:40
Re:
giulioc2, 19/12/2008 20.37:

Ricambio gli auguri



Quoto..................+ passatempo di fine mandato: [SM=g7576] [SM=g7576]

sockandawe.com




Pegasus@
00venerdì 19 dicembre 2008 21:07

Il Mondo : Un Anno Cash





Pega
laplace77
00sabato 20 dicembre 2008 13:24
Re:
dgambera, 19/12/2008 18.52:

Signori,

vi auguro un Buon Natale, Buon 2009 e Buon Crollo.








giulioc2, 19/12/2008 20.37:

Ricambio gli auguri






augurissimi!


buon anno nuovo, buona bolla

e perche' no,

buona casa nuova...
...per chi ha fretta



ciao

Pegasus@
00sabato 20 dicembre 2008 14:05

Altro mito da sfatare il costo di costruzione delle case in Italia...



http://www.fiaip.it/Ecostampa/documenti/K98/K982M.PDF

Pega
marco---
00sabato 20 dicembre 2008 14:48
Re:
Pegasus@, 12/20/2008 2:05 PM:


Altro mito da sfatare il costo di costruzione delle case in Italia...



http://www.fiaip.it/Ecostampa/documenti/K98/K982M.PDF

Pega

Molto interessante, questa messa a confronto evidenzia quanto forte sia stata la spinta speculativa nel nostro paese, in altri termini i prezzi folli, da noi, erano ancor meno giustificati rispetto a quelli di altri paesi.
Questo concetto è confermato dal fatto che l'aumento dei prezzi di costruzione é stata una conseguenza dell'aumento dei prezzi degli immobili, e non la sua causa, evidenziato piuttosto bene da Guido in questo post

Marco
Roberto Ponziani
00sabato 20 dicembre 2008 18:57
Re: Re:
marco---, 20/12/2008 14.48:

Molto interessante, questa messa a confronto evidenzia quanto forte sia stata la spinta speculativa nel nostro paese, in altri termini i prezzi folli, da noi, erano ancor meno giustificati rispetto a quelli di altri paesi.
Questo concetto è confermato dal fatto che l'aumento dei prezzi di costruzione é stata una conseguenza dell'aumento dei prezzi degli immobili, e non la sua causa, evidenziato piuttosto bene da Guido in questo post

Marco




Sarebbe interessante sapere quanto costano i terreni edificabili e gli oneri negli altri paesi, per avere il quadro completo.
marco---
00sabato 20 dicembre 2008 19:48
Re: Re: Re:
Roberto Ponziani, 12/20/2008 6:57 PM:

Sarebbe interessante sapere quanto costano i terreni edificabili e gli oneri negli altri paesi, per avere il quadro completo.

Vero, quei dati sarebbero importanti per completare il ragionamento.

Marco
TobaccoFlower
00sabato 20 dicembre 2008 19:57
Re:
giulioc2, 19/12/2008 20.37:

Ricambio gli auguri




Che pose rigide hanno fatto assumere a queste povere ragazze...
Quel fenomeno di art director/fotografo aveva forse il timore che qualche tetta risultasse un poco caduca? [SM=p7579]

Questa foto/metafora beneaugurante per l'anno nuovo non sta che a significare l'artificiosità con cui si tiene in piedi il sistema, e il conseguente inevitabile crollo: degli immobili, delle speranze, delle tette, eccetera [SM=g7628]
Buon natale.

Pegasus@
00sabato 20 dicembre 2008 20:15
Re: Re: Re:
Roberto Ponziani, 20/12/2008 18.57:




Sarebbe interessante sapere quanto costano i terreni edificabili e gli oneri negli altri paesi, per avere il quadro completo.



Sarebbe interessante anche andare a verificare oltre il discorso Costi di Costruzione anche quello Qualitativo...credo che ci troveremmo sempre in compagnia della Spagna nelle ultime posizioni , anzi forse questa potrebbe pure superarci^^

Pega
Pegasus@
00domenica 21 dicembre 2008 13:21
Antonello Ambruosi ha scritto sulla Gazzetta del Mezzogiorno la sua letterina per Babbo Natale c/c "gli Amici del Mattone evergreen"...

http://www.fiaip.it/Ecostampa/documenti/K9G/K9GEC.PDF

Fino a ieri diceva che non vi era la crisi , oggi dice già non ne parliamo più della crisi e del 2008 , anni da dimenticare , lasciamocelo alle spalle , perche dal 2009 si riparte e questo solo perche lo speriamo tanto e ne abbiamo tanto bisogno , non perche oggettivamente vi siano le condiziopni perche cio avvenga...uno spetacolo..sempre molto divertente leggerlo...non trova mai un attimo per parlarne apertamente della crisi...mai si sa di sti tempo non è importante se c'è o no ma solo se se ne parla o meno...se non se ne parla vorrà dire che no c'è vero , funziona cosi , no ?!?!?

e poi il l'eccellente mattone rifugio...gli imminenti investitori sempre li sul punto di riversare fantomatici capitali pronti ad innaffiare il settore ( ma sempre rigorosamente domani sempre il giorno dopo...ovvero quelli che leggendo queto articolo dovrebbero subito come iper-reazione correre in risposta...)e la possibilità di usare ancora la leva del credito perche da noi c'è ancora spazio e non tutti hanno ancora il cappio al collo con adeguato numero di giri da soffocarlo...insomma : siori venghino siori altro giro altro regalo ci sono ancora posto disponibili mettetevi pazientemente in fila... che cercheremo arrivera presto anche il vostro turno...non disperate..[SM=g7752]

Pega
Pegasus@
00lunedì 22 dicembre 2008 08:43
Il Sole 24 Ore : Case, Flessione Record delle vendite

Case, flessione record delle vendite - Lunedí 22 Dicembre 2008

"[G]Qualche tempo fa, un agente immobiliare ha fotografato così il mercato: tante trattative e pochi contratti, venditori che non abbassano le pretese e compratori che non alzano le offerte. Un'opinione comune tra gli addetti ai lavori, che si riflette nel monitoraggio dell'agenzia del Territorio. L'ultima rilevazione approfondisce il dato medio sulle vendite di abitazioni – in calo del 14,1% nel trimestre al 30 settembre – e aiuta a capire qualcosa in più della frenata cominciata nel 2007.
La flessione delle compravendite è più forte nelle piccole città di provincia che nei capoluoghi. Si sente più al Nord che al Sud. Colpisce più le abitazioni che le altre categorie di immobili (negozi, capannoni e uffici). Differenze relativamente costanti nel tempo, che raccontano come cambia il rapporto degli italiani con la casa. Quelli che la vorrebbero vendere, ma non riescono. Quelli che la vorrebbero comprare, ma non possono. E quelli che, per ora, preferiscono aspettare.
«Una delle ragioni più importanti del rallentamento delle vendite, se non la più importante in assoluto, è la difficoltà di accesso al credito da parte delle famiglie», commenta Caterina Andreussi, responsabile dell'ufficio studi dell'Omi, l'Osservatorio sul mercato immobiliare del Territorio. Da quando è iniziata la crisi, le banche sono diventate più prudenti nel concedere mutui alle famiglie. E, in parallelo, molti potenziali clienti hanno preferito rinviare la decisione di indebitarsi.
Il risultato è un'equazione semplicissima: meno prestiti e meno acquisti. E questo aiuta anche a spiegare perché il calo dei contratti sia stato più forte nelle regioni settentrionali. «Al Nord si ricorre al mutuo nel 54,9% degli acquisti immobiliari; molto più che al Sud, dove ci si ferma al 38,8 per cento», rileva ancora Andreussi.
Più complicato, invece, è capire perché le compravendite siano diminuite in provincia più che nei capoluoghi. Le ragioni sono almeno due. Innanzitutto, nelle grandi città il mercato aveva già iniziato a rallentare, mentre nei centri minori era rimasto più vivace. Basti pensare che dal 2004 al 30 giugno 2008 le città con più di 250mila abitanti hanno visto l'aumento più alto dei prezzi delle case (+35,9%), ma anche la diminuzione più forte delle transazioni (-20%). In secondo luogo, grazie alla maggiore disponibilità di terreni edificabili, tra il 2005 e il 2007 oltre l'85% delle nuove costruzioni è stato realizzato fuori dai capoluoghi: con la conseguenza che oggi in provincia l'offerta è relativamente elevata.
Si spiega così il confronto tra la città di Roma (vendite -9,8%) e i centri di provincia (-22,3%) o quello tra Bologna (-5,3%) e il territorio circostante (-26,8%). Nel caso di Firenze e Venezia, poi, il capoluogo ha addirittura il segno positivo, ma qui è un terzo semestre 2007 molto fiacco a influenzare il dato: se si guarda ai primi nove mesi di quest'anno, il trend si allinea alle altre grandi città.
La maggiore diminuzione delle vendite nel residenziale rispetto agli altri settori dipende invece da un dato storico: tradizionalmente, la domanda di abitazioni è rivolta soprattutto all'acquisto della prima casa. Come afferma la ricercatrice dell'agenzia del Territorio, «quello dell'abitazione principale è il segmento di primo approccio al mercato immobiliare ed è normale che sia il più debole nel momento in cui ad andare in difficoltà sono le famiglie. Uffici, negozi e capannoni seguono logiche differenti».
Alle difficoltà dei potenziali compratori si aggiunge poi la rigidità dei venditori. «Come sempre accade nel ciclo immobiliare – conclude Andreussi – prima diminuiscono le transazioni, poi i prezzi. Semplicemente, quando finisce una fase di crescita, i venditori non sono disposti da subito a ridurre il prezzo. E l'adeguamento può richiedere anche più di un anno».

Il Sole 24 Ore


Pega
dgambera
00lunedì 22 dicembre 2008 10:30
Re: Il Sole 24 Ore : Case, Flessione Record delle vendite
Pegasus@, 22/12/2008 8.43:


Case, flessione record delle vendite - Lunedí 22 Dicembre 2008

"[G]Qualche tempo fa, un agente immobiliare ha fotografato così il mercato: tante trattative e pochi contratti, venditori che non abbassano le pretese e compratori che non alzano le offerte. Un'opinione comune tra gli addetti ai lavori, che si riflette nel monitoraggio dell'agenzia del Territorio. L'ultima rilevazione approfondisce il dato medio sulle vendite di abitazioni – in calo del 14,1% nel trimestre al 30 settembre – e aiuta a capire qualcosa in più della frenata cominciata nel 2007.
La flessione delle compravendite è più forte nelle piccole città di provincia che nei capoluoghi. Si sente più al Nord che al Sud. Colpisce più le abitazioni che le altre categorie di immobili (negozi, capannoni e uffici). Differenze relativamente costanti nel tempo, che raccontano come cambia il rapporto degli italiani con la casa. Quelli che la vorrebbero vendere, ma non riescono. Quelli che la vorrebbero comprare, ma non possono. E quelli che, per ora, preferiscono aspettare.
«Una delle ragioni più importanti del rallentamento delle vendite, se non la più importante in assoluto, è la difficoltà di accesso al credito da parte delle famiglie», commenta Caterina Andreussi, responsabile dell'ufficio studi dell'Omi, l'Osservatorio sul mercato immobiliare del Territorio. Da quando è iniziata la crisi, le banche sono diventate più prudenti nel concedere mutui alle famiglie. E, in parallelo, molti potenziali clienti hanno preferito rinviare la decisione di indebitarsi.
Il risultato è un'equazione semplicissima: meno prestiti e meno acquisti. E questo aiuta anche a spiegare perché il calo dei contratti sia stato più forte nelle regioni settentrionali. «Al Nord si ricorre al mutuo nel 54,9% degli acquisti immobiliari; molto più che al Sud, dove ci si ferma al 38,8 per cento», rileva ancora Andreussi.
Più complicato, invece, è capire perché le compravendite siano diminuite in provincia più che nei capoluoghi. Le ragioni sono almeno due. Innanzitutto, nelle grandi città il mercato aveva già iniziato a rallentare, mentre nei centri minori era rimasto più vivace. Basti pensare che dal 2004 al 30 giugno 2008 le città con più di 250mila abitanti hanno visto l'aumento più alto dei prezzi delle case (+35,9%), ma anche la diminuzione più forte delle transazioni (-20%). In secondo luogo, grazie alla maggiore disponibilità di terreni edificabili, tra il 2005 e il 2007 oltre l'85% delle nuove costruzioni è stato realizzato fuori dai capoluoghi: con la conseguenza che oggi in provincia l'offerta è relativamente elevata.
Si spiega così il confronto tra la città di Roma (vendite -9,8%) e i centri di provincia (-22,3%) o quello tra Bologna (-5,3%) e il territorio circostante (-26,8%). Nel caso di Firenze e Venezia, poi, il capoluogo ha addirittura il segno positivo, ma qui è un terzo semestre 2007 molto fiacco a influenzare il dato: se si guarda ai primi nove mesi di quest'anno, il trend si allinea alle altre grandi città.
La maggiore diminuzione delle vendite nel residenziale rispetto agli altri settori dipende invece da un dato storico: tradizionalmente, la domanda di abitazioni è rivolta soprattutto all'acquisto della prima casa. Come afferma la ricercatrice dell'agenzia del Territorio, «quello dell'abitazione principale è il segmento di primo approccio al mercato immobiliare ed è normale che sia il più debole nel momento in cui ad andare in difficoltà sono le famiglie. Uffici, negozi e capannoni seguono logiche differenti».
Alle difficoltà dei potenziali compratori si aggiunge poi la rigidità dei venditori. «Come sempre accade nel ciclo immobiliare – conclude Andreussi – prima diminuiscono le transazioni, poi i prezzi. Semplicemente, quando finisce una fase di crescita, i venditori non sono disposti da subito a ridurre il prezzo. E l'adeguamento può richiedere anche più di un anno».

Il Sole 24 Ore


Pega




Mi hai fregato Pega.
Dalla mia località vacanziera avevo letto per caso quest'articolo e ho pensato: sarà un bagno di sangue. Non ho potuto resistere alla tentazione di connettermi e farvi sentire la mia presenza.

[SM=g7576]
ocy2001
00lunedì 22 dicembre 2008 10:33
Riprendo anche qua le mie osservazioni (postate sul FOL) sull'interessante articolo postato da Pegasus.

"La cosa che però noto è che si dà sempre enfasi al problema della restrizione del credito e non si stigmatizza mai sul livello raggiunto dei prezzi.
Come se, con un ritorno al credito facile, tutto sarebbe risolto!
Dimenticandosi di cio' che è successo in altri paesi, tra cui, per primi, negli Stati Uniti!
E non si sottolinea come l'accesso al credito facile sia stato uno dei fattori che ha alimentato il crescere della bolla e che ha contribuito ad uno squilibrio del mercato....

Anche in quest'altro articolo, a riprova di quello che ho detto, il fattore della crisi del mattone è sempre incentrato sul discorso dell'accesso al mutuo....
Ed anzi, viene considerato "confortante" il fatto che nei centri cittadini il prezzo sia rimasto stabile....

www.selpress.com/rassegne/bor...8/5F75BD01.TIF

"Leggermente migliore lo scenario dei centri cittadini dove i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili"

Si puo' tranquillamente vedere come l'informazione nel nostro paese continui a essere distorta. Non a caso l'analisi riportata è quella di Scemari Immobiliari!!!! [SM=p7579]
I prezzi delle case oggi sono paragonabili al prezzo del petrolio di un paio di masi fa!!!"
dgambera
00lunedì 22 dicembre 2008 10:59
Il Pagliaccio del mattone
L'incertezza non farà scappare le famiglie - di Gualtiero Tamburini

Il numero di compravendite è calato di poco più del 14% dall'anno scorso (i primi segnali di rallentamento furono già visibili nel 2007), come confermano le ultime rilevazioni dell'agenzia del Territorio. Il dato si ferma a tutto settembre di quest'anno e, quindi, riflette probabilmente operazioni che in realtà si erano chiuse nei compromessi già qualche tempo prima.

L'ultimo dato sul numero di compravendite di un anno intero riguarda il 2007, quando furono circa 806mila le case compravendute. Se queste caleranno "solo" del 14%, nel 2008 saremo a circa 790mila abitazioni compravendute, ma c'è da pensare che la brutta piega assunta dal mercato nella seconda metà dell'anno, e soprattutto dopo la metà di settembre, si rifletterà pesantemente nelle quantità dell'ultimo trimestre del 2008.
Forse, ipotizzando che oggi vi sia un mercato sostanzialmente dimezzato, potremmo azzardare nel 2008 un calo delle compravendite nell'ordine del 20%, ovvero 160mila case in meno rispetto all'anno prima.

Le indagini di Nomisma mostrano infatti che la quota della domanda di case espressa dagli investitori/speculatori dopo la restrizione creditizia innescatasi con la crisi dei subprime si è quasi azzerata, come d'altronde è avvenuto in altri settori dell'economia. Tanto che oggi si parla sempre più spesso di "trappola della liquidità", ovvero una situazione in cui chi è liquido resta tale in attesa di tempi migliori, cioè di prezzi più bassi. E visto che la maggioranza la pensa così, la conseguenza è quella di una domanda complessiva sempre più debole e ormai prevalentemente composta da chi compra la casa non per speculare sul prezzo ma per uso diretto.
Peraltro, l'investitore che si guarda attorno non è che in altri settori, come la Borsa, trovi opportunità decisamente più attraenti (e poco rischiose), e quindi una certa domanda è ancora presente. Non foss'altro perché dettata dalla componente precauzionale, ovvero da chi ritiene che l'investimento immobiliare consente, comunque, di mettere in sicurezza i propri risparmi.

Chi la pensa così ha buone ragioni per farlo perché se guardiamo al passato i prezzi delle case, salvo brevi periodi, specie nelle città meno grandi, tendono normalmente a crescere, e in ogni caso il calo che possono avere è contenuto. In questo senso, la forte crisi dei primi anni 90 segnò un calo nominale del solo 10%, mentre oggi in pochi mesi in Usa e Gran Bretagna il calo è stato del 15-20%, quando in Italia si registra un ritocco dell'1% che arriva al massimo al 4-5% per altre fonti.

Ma gli altri 640mila acquirenti di case, un numero pur sempre maggiore di quello di inizio decennio, continuano a pensare, sostenendo così il mercato, che oggi conviene comprare, e questo con motivazioni molto diverse da quelle degli investitori. Parliamo infatti, in questo caso, di chi la casa la compra per abitarci e per dare sicurezza alla propria ricchezza, per uso proprio, insomma, e questa esigenza viene espressa dalle nuove famiglie italiane o di immigrazione e migrazione che, ancor molto numerose, si formano.


----------------------------------

Non ho parole per l'ultima frase evidenziata: a questo buffone danno spazio su giornali con una certa tiratura, permettendogli di pubblicare falsità dietro falsità.
Spero che alla punizione del mercato segua una meritata calcinculata.
dgambera
00lunedì 22 dicembre 2008 11:03
Buone feste
Da settembre prezzi in retromarcia

Prezzi delle case in discesa nell'ultima parte del 2008. Dopo il rallentamento delle compravendite – iniziato già l'anno scorso – la crisi del mattone fa sentire i propri effetti sulle quotazioni degli immobili. Le rilevazioni di Scenari Immobiliari offrono una fotografia dettagliata della situazione.
Confrontati con quelli di dodici mesi fa, i prezzi di oggi sono ancora in aumento, almeno a livello nominale (cioè senza considerare l'inflazione): mediamente, ad esempio, il valore delle abitazioni è cresciuto dell'1,4 per cento. Ma se si compara il prezzo di oggi con quello di fine settembre, si nota un saldo negativo del 2 per cento.

Guardare alle singole città, poi, consente di evidenziare le situazioni di maggiore difficoltà. Quasi sempre – se si esamina la variazione rispetto al trimestre precedente – le più colpite risultano le aree periferiche: come accade a Bari (-7,5%), Roma (-5%), Firenze (-5%), Genova (-4%) e Milano (-3%). Le zone centrali, invece, mostrano una discreta tenuta, mentre quelle semicentrali si collocano a metà strada tra i due estremi.

Come interpretare questo dato? «L'attuale crisi – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – colpisce maggiormente il mercato residenziale e, in particolare, i redditi medio-bassi perché è più difficile ottenere un mutuo, a causa delle garanzie bancarie aggiuntive richieste. Questo provoca un vero e proprio stallo e implica a sua volta un calo dei prezzi nelle zone periferiche e nelle case in costruzione. Inoltre anche le compravendite agli stranieri, che pesa per un quinto sul totale, si è ridotta in un anno del 30 per cento».
Leggermente migliore – come si diceva – lo scenario nei centri cittadini, dove i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili. «Non c'è stimolo alla compravendita – spiega ancora Breglia – perché non ci sono investimenti alternativi al mattone interessanti, anzi la casa rappresenta attualmente un bene rifugio. Questa è una grande differenza rispetto al calo del settore immobiliare degli anni 90, quando invece si era pronti a venderla e comprare i ben più remunerativi titoli di Stato».

Analizzando gli altri comparti, c'è stato un forte calo nel settore turistico – con una drastica riduzione nelle compravendite di seconde case – a tutto beneficio di quello alberghiero e del mercato business (uffici) con domanda e transazioni in calo. Sempre con riferimento al dato medio nazionale, da settembre a dicembre i prezzi del settore terziario sono diminuiti dello 0,8% e il settore industriale ha perso il 2,5 per cento, mentre il settore commerciale ha visto le quotazioni in progresso frazionale (+0,3%). Conclude Breglia: «In uno scenario 2009 caratterizzato da bassa inflazione e costo del denaro calante, l'attrattiva degli investimenti immobiliari a buon reddito, quali uffici e commercio, ritorna forte».


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Ipse dixit: il mattone non cala mai


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