Mutui Maledettissimi Mutui

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pax2you
00mercoledì 8 maggio 2013 18:13
ABI: sospensione pagamento rate mutuo
Secondo gli ultimi dati disponibili a dicembre 2012, le banche hanno sospeso 84.995 mutui, pari a circa 9,8 miliardi di debito residuo.

30 gennaio 2013

www.abi.it/DOC_Info/Comunicati-stampa/V_ProrogaSospensioneMutui_30_1_...
javipampa
00giovedì 4 luglio 2013 15:26
non vorrei dire stupidagini ma i mutui mi sembrano scesi. Leggo su mutuionline simulazioni con tasso fisso al 5,5 per i 30 anni.
Tempo fa era al 6
pax2you
00domenica 14 luglio 2013 18:13
Collasso del credito
Il crollo dell'erogazione dei mutui per abitazioni secondo l'ance.

ance
stelafe
00martedì 26 novembre 2013 12:46
Ungheria, multa dell'antitrust a 11 banche europee
Nove miliardi e mezzo di fiorini, quasi 31 milioni di euro al cambio attuale.

È l'ammontare della multa inflitta da GVH, l'autorità per la concorrenza ungherese, a 11 banche europee operanti nel Paese.

Per il gruppo - capeggiato da un istituto di credito di casa, Otp, ma comprendente anche l'austriaca Erste, la francese Bnp Paribas e le italiane Unicredit e Intesa, l'accusa è quella di aver messo in piedi un cartello.

Obiettivo del presunto patto illecito: la restrizione dell'accesso al programma di riconversione a tasso di cambio fisso dei mutui originariamente contratti in valuta straniera.

Il controverso piano era stato lanciato da Viktor Orban tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012.

Lo scopo del primo ministro (da tempo accusato di derive autoritarie e populistiche) era venire incontro alla popolazione in difficoltà nel pagamento dei prestiti dopo la crisi e l'impennata dei cambi.

www.youtube.com/watch?v=qlYUq_sFmUs
pax2you
00martedì 18 marzo 2014 16:37
Banche: sofferenze salgono a 160mld

(ANSA) - ROMA, 18 MAR - Prosegue senza soste la crescita delle sofferenze bancarie a causa della crisi. Secondo il rapporto mensile Abi le sofferenze nette sono risultate, a gennaio, pari a 80,5 miliardi di euro, le lorde a 160,4 miliardi contro i 155,9 del mese precedente. Il rapporto sofferenze lorde/impieghi è dell'8,4%, stesso livello del 1999.....

ansa
pax2you
00mercoledì 19 marzo 2014 09:38
La crisi del mattone finanziato
....negli anni d’oro dell’immobiliare (fino al 2007 compreso), quando ancora il credit crunch era un emerito sconosciuto, una enorme percentuale di acquisti veniva portato avanti e direi incentivato con un credito molto più agevole da ottenere rispetto a quello di oggi quando quasi la metà delle abitazioni veniva acquistato grazie ad un mutuo “facilmente” richiesto, concesso e ottenuto.

link


marco---
00giovedì 15 maggio 2014 10:01
Casa, il mercato dà segnali di ripresa I nuovi mutui sono cresciuti del 20%

La discesa dei prezzi e il miglioramento dei tassi d'interesse rende il mattone più accessibile alle famiglie italiane. Ma l'Abi avverte: compravendite immobiliari sempre al lumicino.

Nei primi tre mesi dell'anno i nuovi mutui per l'acquisto delle abitazioni hanno registrato un incremento superiore al 20% sul 2013, secondo i dati del "Rapporto immobiliare" di Agenzia delle Entrate ed Abi. Migliora anche la possibilità delle famiglie di comprare casa grazie al calo dei prezzi e al miglioramento dei tassi d'interesse: l'indice di accessibilità elaborato dall'Abi è tornato a livelli pre-crisi.
"Sul fronte dei mutui per le abitazioni i segnali cominciano a essere positivi": ha commentato così gli ultimi dati al riguardo il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini. Un segnale positivo per i mutui, che però non va interpretato come un'indicazione di ripresa dei prezzi delle case.
Mutui più "accessibili" - "E' difficile dire se i prezzi delle case aumenteranno", ha detto ancora Sabatini, aggiungendo di essere "moderatamente ottimista" sulla possibilità per le famiglie italiane di acquistare una casa. Tale possibilità è misurata dall'indice di "accessibilità" elaborato dall'Abi. Indice che, si legge nel rapporto, nel 2013 è migliorato proprio grazie al calo dei prezzi degli immobili e al miglioramento dei tassi di interesse sui mutui.

Infatti, se i mutui crescono del 20%, a fine 2013 l'indice di accessibilità sale al 6,7%, cioè 2,1 punti in più rispetto alla prima metà dell'anno scorso.

Mercato sotto i livelli del 1985 - Questo non significa affatto che il mercato immobiliare sia in risalita, anzi: la discesa continua inarrestabile anche nel 2013, con le unità immobiliari vendute che scivolano a quota 406.928, ben al di sotto delle 430mila registrate nel 1985: siamo a -9,2% rispetto al 2012, a quota 448.364.

In linea con l'andamento delle transazioni, il valore di scambio complessivo risulta in calo del 10,8%. Per l'acquisto di abitazioni nel 2013 il settore ha perso circa 8 miliardi di euro: si sono infatti spesi per l'acquisto della casa 67,5 miliardi di euro a fronte dei 75,7 miliardi registrati nel 2012. E la superficie media abitativa delle compravendite risulta pari a 103,8 metri quadrati. La superficie complessiva è dunque diminuita del 9% rispetto al 2012.

Insomma, la situazione del mercato resta difficile pur mostrando però qualche segnale di miglioramento. Le condizioni di accesso all'acquisto di una casa, secondo il rapporto, hanno infatti interessato anche le famiglie che presentato comunque situazioni di particolare fragilità, cioè giovani e nuclei che abitano nei grandi centri urbani. Nel complesso, le famiglie che dispongono di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l'acquisto di una casa sono infatti di poco superiore al 50%. E il valore risulta in buon recupero rispetto a cinque anni fa.
pax2you
00lunedì 19 maggio 2014 08:23
Re:
marco---, 15/05/2014 10:01:

Casa, il mercato dà segnali di ripresa I nuovi mutui sono cresciuti del 20%
Nei primi tre mesi dell'anno i nuovi mutui per l'acquisto delle abitazioni hanno registrato un incremento superiore al 20% sul 2013, secondo i dati del "Rapporto immobiliare" di Agenzia delle Entrate ed Abi.

Infatti, se i mutui crescono del 20%, a fine 2013 l'indice di accessibilità sale al 6,7%, cioè 2,1 punti in più rispetto alla prima metà dell'anno scorso.



Va segnalato che sul rapporto dell'AdE non c'e' traccia di questo aumento nei primi mesi del 2014 del numero di nuovi mutui.
E' stato affermato anche da Renzi in tv ma ripeto sul rapporto non ce ne e' traccia.

Crif riporta un aumento del 10% dei nuovi mutui erogati nello stesso periodo ma la percentuale di surroghe e surroghe liquidità e' in aumento.

AdE

Ok trovato dove l'abi afferma un aumento del 20%.

Dai dati dei primi mesi del 2014 emergono taluni segnali di
miglioramento sul fronte dei mutui per l’acquisto di abitazioni, anche in un contesto in cui continua la riduzione delle compravendite;
in particolare, nei primi tre mesi del 2014 le nuove erogazioni (riferite a un campione di 88 banche) hanno registrato un incremento superiore al 20% rispetto allo stesso periodo del 2013.

abi
pax2you
00martedì 20 maggio 2014 15:36
Prestiti e sofferenze
Abi, prestiti scendono ad aprile, calo prosegue da 2 anni

- Milano, 20 mag. - E' calato ad aprile a 1.848 miliardi di euro il totale dei prestiti concessi dalle banche italiane alla clientela. Una flessione annua del 2,53% - si legge nel bollettino dell'Abi - che rappresenta il ventitreesimo calo mensile consecutivo: per ritrovare una variazione positiva bisogna tornare infatti a maggio di due anni fa, se si esclude il risultato piatto di luglio 2012.
...
agi

Banche: Abi, sofferenze 164 miliardi, rischio prestiti a top da '98

Milano, 20 mag. - E' ancora record di sofferenze per le banche italiane: la crescita procede ininterrotta da almeno due anni e la rischiosita' dei prestiti ha raggiunto a marzo i massimi da oltre 15 anni. E' quanto emerge dal bollettino mensile dell'Abi. Le sofferenze lorde sono risultate pari a 164,6 miliardi di euro, 2,6 miliardi in piu' rispetto a febbraio e circa 33,6 miliardi in piu' rispetto a marzo di un anno prima; i crediti piu' a rischio rappresentavano l'8,6% del totale degli impieghi, un dato che non si vedeva da novembre 1998
...
agi

pax2you
00mercoledì 21 maggio 2014 10:17
mutui prmio trim 2014 +20%
pax2you, 19/05/2014 08:23:



Ok trovato dove l'abi afferma un aumento del 20%.

Dai dati dei primi mesi del 2014 emergono taluni segnali di
miglioramento sul fronte dei mutui per l’acquisto di abitazioni, anche in un contesto in cui continua la riduzione delle compravendite;
in particolare, nei primi tre mesi del 2014 le nuove erogazioni (riferite a un campione di 88 banche) hanno registrato un incremento superiore al 20% rispetto allo stesso periodo del 2013.

abi



Per l'associazione dei consumatori Codacons, però, «questo dato è assolutamente illusorio, considerato l'andamento dei mutui dal periodo pre-crisi ad oggi».
«Nel 2007 - spiega Codacons - in Italia i mutui erogati per l'acquisto di una casa ammontavano a 62,7 miliardi di euro, mentre nel 2013 le erogazioni sono state pari a 17,6 miliardi, con un incredibile crollo del -72% in soli 6 anni. Di fronte a dati così negativi, un incremento dei mutui del 20% nel primo trimestre 2014 non è interpretabile come la fine della crisi dell'immobiliare. Governo e banche devono lavorare ancora molto».

marco---
00venerdì 6 giugno 2014 09:04
Taglio dei tassi BCE: nella sostanza per i mutuatari cambierà poco o niente
Pochi effetti sulle rate dei mutui, polizze e obbligazioni meno redditizie Cosa cambiano le mosse della Bce (Fonte: lastampa.it - 05/06/2014)

L’atteso taglio è poi arrivato. La Bce ha abbassato il costo del denaro dello 0,10% portandolo al minimo storico dello 0,15% dal già ridottissimo 0,25% di prima. Non solo. Il tasso «overnight» è stato portato per la prima volta in terreno negativo. Vuol dire che alle banche non converrà più tenere i soldi depositati a Francoforte...

...Mutui, spread attesi in calo

Il primo pensiero va al mutuo e alle rate da pagare a fine mese. Per chi ha un finanziamento in corso non cambierà niente o quasi. I mutui ancorati al tasso Bce, nel nostro Paese, sono un’esigua fetta dell’1% appena. Per questo ristretto club di mutuatari ci sarà un risparmio ma, vista l’entità striminzita del taglio di oggi, si tratterà di pochi spiccioli in meno a fine mese. La gran parte dei prestiti per la casa seguono piuttosto l’andamento dell’Euribor e dell’Eurirs, gli indici specifici delle transazioni che avvengono tra banche. Il taglio di Draghi molto probabilmente li farà assottigliare ma anche questi due valori sono già a livelli minimi vicini allo zero, e si parla di un regresso impercettibile dello 0,10% per l’Euribor nei prossimi mesi. Il meccanismo di trasmissione non è immediato.
Il taglio Bce potrebbe però innescare un volano positivo sugli spread dei mutui, vale a dire l’aliquota applicata dalle banche, come già accaduto in passato. A quel punto potrebbero esserci dei vantaggi per quelle famiglie che il mutuo lo devono ancora fare: le previsioni sono di spread sotto al 2% a fine anno. La buona notizia è anche per chi un mutuo già ce l’ha e magari l’ha fatto nei momenti più acuti della crisi. Con l’ulteriore riduzione dello spread diventerà più vantaggiosa la surroga vale a dire il passaggio a un tasso più conveniente. Oggi la surroga rappresenta già il 10% delle erogazioni e oltre il 20% di domande...
stelafe
00venerdì 12 settembre 2014 19:15
Perché sempre più italiani non pagano il mutuo
Perché sempre più italiani non pagano il mutuo (Fonte: economia.panorama.it - di Marco Cobianchi - 04/04/2014)

Siamo cattivi pagatori, peggio di spagnoli e portoghesi. Colpa della crisi? Anche, ma tra le cause c'è il calo del valore degli immobili

Il grafico mostra un fenomeno del quale si parla troppo poco: le famiglie che non pagano più il muto per la casa. Il colpo d’occhio è impressionante: in Italia il tasso dei mutui non pagati è arrivato al 6% all’inizio del 2014, superiore a quello di due delle economie che sono state tra le più sofferenti d'Europa, Spagna e del Portogallo. Ma quello che forse è ancora più importante è il fatto che il tasso di chi non paga la rata del mutuo in Italia era più alto delle altre due economie anche prima dell’esplosione della Grande Crisi, cioè almeno fino al 2008. Da quell’anno in poi, a causa dell’esplosione della bolla immobiliare nel mercato iberico, che ha coinvolto anche il Portogallo, le famiglie spagnole hanno avuto enormi difficoltà a pagare la rata e l'indicatore si è letteralmente impennato superando quello italiano. Poi, dal 2010, gli italiani hanno ripreso a non pagare le rate del mutuo più di quanto non facessero spagnoli e portoghesi che, da allora, non ci hanno più raggiunto.

Come mai? Certamente le difficoltà economiche giocano un ruolo: in un Paese con una disoccupazione pari al 13% e una pressione fiscale superiore al 50% è molto difficile pensare che le famiglie siano in grado di pagare regolarmente la rata del mutuo. Anche se questa spiegazione non chiarisce come mai il tasso fosse elevato anche prima dello scoppio della crisi.

Forse un’indicazione può venire dal prezzo delle case. Nel 2013, secondo i dati preliminari diffusi dall’Istat, il valore degli immobili è sceso del 5,6% rispetto all’anno precedente e nel 2012 il calo era stato del 3,5 rispetto al 2011. La discesa del valore delle abitazioni, se si guardano le serie storiche, è in atto dal 2006-2007 e raggiunge il punto più basso nel 2009, proprio l’anno in cui inizia a crescere la percentuale di mutui non pagati. Potrebbe significare che da noi si sta verificando oggi ciò che accadde in Usa allo scoppio della bolla immobiliare: le persone sospesero le rate dei mutui quando il valore delle case scese al di sotto del valore del prestito ottenuto per comprarle. Così, per non pagare 1000 ciò che valeva 100, smisero di pagare. Fu la miccia che innescò la catastrofe finanziaria del 2008-2009 con decine di banche finite sul lastrico e poi fallite. Uno scenario che non è replicabile oggi in Italia dove, però, le sofferenze delle banche sono arrivate alla ragguardevole cifra di 160 miliardi di euro dei quali 32,3 miliardi sono imputati, secondo la Banca d’Italia alle famiglie. Dato costantemente in crescita dal 2010 quando le sofferenze imputate alle famiglie erano di soli 17,5 miliardi di euro.


Andamento percentuale dei mutui-casa non pagati (Fonte: Datastream, Natixis - Grafico a cura di Pierluigi Tolot)

pax2you
00giovedì 9 ottobre 2014 14:53
Sblocca Italia, l’incentivo per chi compra e affitta conviene solo a Stato e costruttori
Crif ha certificato che nel secondo trimestre è stato segnato un nuovo calo delle compravendite del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Del resto acquistare casa è operazione assai complicata se le banche non hanno ancora ripreso a concedere mutui. Limite certificato dal Crif, secondo cui nei primi 6 mesi del 2014 le uniche operazioni che si sono registrate per i prestiti per la casa sono quelle di surroga, cioè il passaggio del mutuo da un istituto a un altro che offre tassi più convenienti. Tanto che i nuovi contratti sono raddoppiati in un anno, passando dal 10% del totale nel primo semestre 2013 all’attuale 20 per cento.

fattoquotidiano
pax2you
00venerdì 24 ottobre 2014 11:09
Perche' i dati dell'istat sui mutui sono "piu' credibili" di quelli dell'abi

(ANSA) - ROMA, 27 SET - Crescono nei primi otto mesi dell'anno i mutui erogati alle famiglie italiane. Secondo i dati diffusi dall'Abi su un campione di 84 banche (per l'80% del mercato italiano) sono stati erogati tra gennaio e agosto 2014 oltre 15,6 miliardi di euro di mutui con un aumento del 28,6% sullo stesso periodo del 2013.
link

(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Insieme alle compravendite immobiliari ripartono anche i mutui. Nel primo trimestre l'Istat registra, infatti, un aumento annuo positivo "anche per le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare". Si contano 63.084 convenzioni, con un aumento del 5%. (ANSA).
link

Il grafico successivo mette a confronto i dati dell'istat con quelli dell'agenzia delle entrate sulle compravendite e indica che i valori assunti dai due parametri hanno un andamento che si avvicina molto.



Nel grafico successivo si mettono a confronto compravendite con mutuo e totali dell'agenzia delle entrate mostrando il quasi uguale andamento tra i due parametri.



Infatti il rapporto tra i due parametri rimane in un range limitato come mostrato nel successivo grafico.



I dati non sono aggiornatissimi per questioni di mancanza di tempo e in alcuni casi di non facilità nel reperire tutti i dati quindi non posso compiere un lavoro piu' preciso ma se non vi sono particolari fattori a incidere credo si possa ritenere il mantenimento del comportamento, tenuto fino a poco tempo fa da questi parametri, il piu' probabile.

Nel primo trimestre 2014 secondo l'AdE abbiamo un +4,1% (e un -3,6% nel secondo) di compravendite residenziali, un valore che non si discosta molto con quello dell'istat (+1,5%) ed e' quindi plausibile pensare che anche i dati dell'Agenzia delle entrate sui mutui rimarranno in quest'ordine, probabilmente rispettando anche il rapporto tra 2,1 e 2,6 che si deduce dall'ultimo grafico, seguendo forse quelli dell'istat che dichiara un +5% e mettendo in seria crisi la veridicità della dichiarazione di un +28% su 8 mesi dell'ABI.
pax2you
00venerdì 31 ottobre 2014 09:00
Niente da fare...l'abi non molla...anzi aumenta la posta....
Abi: nei primi nove mesi mutui in ripresa

(ANSA) - ROMA, 29 OTT - Mutui in ripresa nei primi nove mesi dell'anno: secondo i dati dell'Abi, basati su un campione di 84 banche che rappresenta circa l'80% della totalità del mercato bancario italiano, tra gennaio e settembre 2014 i nuovi mutui erogati hanno totalizzato 17,705 miliardi di euro rispetto ai 13,681 miliardi dello stesso periodo del 2013. L'incremento su base annua è del 29,4%

ansa
pax2you
00lunedì 1 dicembre 2014 12:45
Si impenna la domanda di mutui


...in termini aggregati, nei primi 10 mesi dell’anno in corso il numero di richieste di mutui ha segnato una crescita del +13,0% rispetto al pari periodo del 2013. Tuttavia, allargando il confronto rispetto al triennio 2009-2011, il divario appare ancora netto.
Indubbiamente nell’ultimo anno e mezzo la domanda di mutui ha fatto registrare incoraggianti segnali di ripresa ma è doveroso sottolineare come essa sia sostenuta anche dalla crescita delle richieste di surroga stimolate dalla contrazione degli spread offerti dalle banche.


Quanto le surroghe inficino sulla ripresa della domanda magari annunlandola non e' riportato...bah! [SM=p7579]
Il mercato rimane depresso.

crif
pax2you
00giovedì 11 dicembre 2014 13:02
perché chiedono un mutuo le famiglie italiane
idealista.it
marco---
00giovedì 11 dicembre 2014 13:56
Re: perché chiedono un mutuo le famiglie italiane
pax2you, 11/12/2014 13:02:


Molto interessante la distribuzione delle ragioni per le quali un mutuo viene richiesto, l'aumento delle richieste di mutuo di cui si parla (link) non mi sembra quindi essere ricollegabile a nuovi acquisti quanto a sostituzione/surroghe di mutui, dunque persone che incontrano difficoltà a pagare le rate.
pax2you
00giovedì 11 dicembre 2014 14:35
Re: Re: perché chiedono un mutuo le famiglie italiane
marco---, 11/12/2014 13:56:

Molto interessante la distribuzione delle ragioni per le quali un mutuo viene richiesto, l'aumento delle richieste di mutuo di cui si parla (link) non mi sembra quindi essere ricollegabile a nuovi acquisti quanto a sostituzione/surroghe di mutui, dunque persone che incontrano difficoltà a pagare le rate.



Difficile dare una risposta "scientifica". La mia impressione e' che il ribasso dei tassi abbia portato molti mutuatari a "surrogare" o "sostituire" il proprio mutuo con tassi piu' bassi perche' economicamente gli conviene.
Piu' bassi di così e' di fatto impossibile.Sul variabile siamo vicinissimi allo 0. Se fossi un mutuatario ne approfitterei pure io indipendentemente dal mio stato di bisogno.
Nel frattempo gli spread sui mutui sono raddoppiati.
Le banche nonostante la riduzione dei tassi stanno guadagnando il doppio e nel 2014 diventa conveniente anche per il mutuatario nonostante lo spread della banca sia piu' alto di prima.... [SM=g7752]
Nel 2008-2009 quando l'euforia del mattone era ancora alta la gente ha pensato di mettersi al riparo da un rialzo forte dei tassi ma nel 2014 secondo me e'solo una questione di riuscire a prendere il minimo grazie a tassi prossimi allo 0.
L'irs20, tasso fisso, e sotto l'1,5% e con uno spread al 2% siamo sotto l'irs di qualche anno fa.Un affare e una sicurezza.
L'ordine di grandezza di chi surroga potrebbe essere, quest'anno, di circa 200.000 persone.

Chi non ce la fa a pagare secondo me utilizza lo strumento della sospensione promossa dall'ABI.
Oltre 100.000 mutuatari vi hanno aderito dall'inizio della proposta.

cito:
La surroga o portabilità del mutuo è una procedura introdotta in Italia con la legge n. 40/2007, nota anche come Legge Bersani dal nome del suo promotore, grazie alla quale è diventato possibile trasferire a costo zero il proprio mutuo da una banca a un’altra che eventualmente proponga condizioni migliori.
La surrogazione permette infatti di modificare i parametri del mutuo senza variare il debito residuo, e senza costi aggiuntivi per il cliente: in tal modo la sostituzione del vecchio mutuo con un nuovo mutuo più vantaggioso è facile e conveniente, e ad essere agevolate sono le famiglie che possono ridurre i costi connessi al pagamento delle rate (in particolare, il costo degli interessi sul mutuo, non l'ammontare del mutuo in sé).

sole24ore

pax2you
00venerdì 16 gennaio 2015 02:13
mutui: la metà delle erogazioni per l'acquisto della prima casa, triplicano le surroghe
Dati difformi da quelli riportati dal sole24ore:

nel secondo semestre del 2014 i mutui più erogati sono ancora una volta quelli per l'acquisto della prima casa (56,9%), seguiti dai mutui per sostituzione e surroga (32,2%) in evidente crescita rispetto al 11,2% della prima parte dell'anno. a renderlo noto è uno studio dell'osservatorio di mutuionline.it

idealista
marco---
00giovedì 23 aprile 2015 07:16
Tassi sotto zero, il paradosso del mutuo che non scende (Fonte: Corriere della Sera - di Gino Pagliuca - 23/04/2015)

Luana.1987
00venerdì 22 maggio 2015 09:21
Davvero un paradosso unico...
marco---
00venerdì 22 maggio 2015 20:58
Re:
Luana.1987, 22/05/2015 09:21:

Davvero un paradosso unico...

Infatti, i paradossi sono sempre a sfavore dei mutuatari... stranamente... [SM=g6963]
pax2you
00mercoledì 10 giugno 2015 11:47
mutui e surroghe
Da un po' di tempo si sente annunciare da ABI e crif la ripresa dei mutui in Italia.
Anche l'agenzia delle entrate riporta un aumento dei mutui rispetto all'anno precedente..

Secondo mutui on line i nuovi mutui sono per la maggior parte surroghe e quindi non sono nuovi mutui ma mutui ricontrattati.

ROMA, 08 GIU - Nei primi cinque mesi del 2015 prosegue il fenomeno dei mutui di surroga che superano il 60% delle erogazioni totali, seguiti con il 33,8% dai mutui per acquisto della prima casa. Sono i dati dell'osservatorio di Mutuionline.it. L'importo medio dei mutui erogati è stato pari a 117.281 euro in calo rispetto al secondo semestre del 2014 (121.363 euro). Tra le forme di mutuo maggiormente erogate nel periodo gennaio - maggio 2015 si è confermato il tasso fisso con il 58,1% delle sottoscrizioni rispetto al tasso variabile per il quale si è registrato il 37,6%, in forte calo rispetto al secondo semestre del 2014. Per quanto riguarda la durata, invece, la maggioranza dei mutui erogati in Italia ha una durata di 20 anni (il 26%) e di 15 anni (il 23,1%).(ANSA).

ansa
pax2you
00venerdì 7 agosto 2015 11:20
Barometro CRIF domanda di mutui da parte delle famiglie - luglio 2015
Esplosione della domanda....ma non si sa quanti sono di surroga e quindi non nuovi mutui e nuova domanda ma contrattazione di quelli esistenti.

Guardando i dati si nota che la domanda dei giovani che di solito fanno i nuovi mutui e' calata mentre e' aumentata al domanda dei meno giovani che magari lo stanno pagando e lo ritrattano grazie ai tassi piu' bassi dal dopoguerra ad oggi.
marco---
00martedì 18 agosto 2015 09:04
Mutui trainati dalle surroghe, ma i prestiti per l'acquisto crescono solo del 4,7%. Torna positivo il credito al consumo
(Fonte: casa24.ilsole24ore.com - di Emiliano Sgambato - 17/06/2015)

Nei primi mesi dell'anno i mutui dedicati all'acquisto della casa sono cresciuti del 4,7% rispetto al 2014. Sono invece più che raddoppiati gli altri tipi di mutuo, trainati dalle surroghe, addirittura quadruplicate. L'Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia, distinguendo tra i tipi di finanziamento, giustifica il divario tra i dati delle erogazioni - che da mesi stanno registrando, soprattutto secondo l'Abi, un vero e proprio boom - e quelli sulle compravendite, che nel primo trimestre hanno registrato addirittura una frenata (seppur giustificata dalla tassazione più favorevole sull'acquisto di prime case entrata in vigore da inizio 2014, che ha comportato, secondo le Entrate, un incremento analogo delle transazioni nel medesimo periodo, “falsando” così il dato di inizio 2015).

Lo scenario
Secondo la trentottesima edizione dell'Osservatorio sul credito a dettaglio presentata questa mattina, 17 giugno, “nel corso del 2014 e nel primo trimestre del 2015 il mercato del credito alle famiglie ha mostrato segnali incoraggianti di distensione delle condizioni di offerta e di aumento della domanda, che si sono progressivamente riflessi nella crescita delle nuove erogazioni, sia nel comparto del credito al consumo sia in quello dei prestiti per l'acquisto di abitazioni”. La situazione finanziaria delle famiglie italiane “è rimasta solida, tuttavia i segnali di ripresa ancora deboli e la conseguente perdurante incertezza le hanno indotte a ricorrere al credito in modo ancora molto cauto”.

Il trend dei mutui
Nello specifico, i mutui per l'acquisto di abitazioni nel 2014 fanno segnare +6.6%, mentre “la componente residua degli “altri mutui” (aggregato che comprende mutui di surroga, di sostituzione, di liquidità, mutui per costruzione e ristrutturazione e mutui per il consolidamento del debito) fa registrare un aumento del +44.5%. Nel corso del primo trimestre 2015 la crescita si rafforza, nonostante una evoluzione più contenuta dei mutui d'acquisto (+4.7%), grazie all'impennata degli “altri mutui” (+129.1%). Tale trend è legato al boom delle surroghe (+319.3% nel 2014 rispetto all'anno precedente, +710.7% nel primo trimestre del 2015) tornate a essere convenienti per i bassi livelli dei tassi applicati ai nuovi mutui”.
Nel complesso – continua la nota diffusa da Assofin- Crif-Prometeia – “nel primo trimestre 2015 le surroghe rappresentano una quota pari al 20% del totale sia in termini di flussi di nuovi mutui erogati, sia in termini di numero di contratti di mutuo stipulati”. La quota coperta dal tasso fiso raddoppia rispetto all'inizio del 2014 e sfiora il 30% dell'erogato, mentre si riducono importo medio erogato e durata anche per effetto della componente di surroga.

La rischiosità
Secondo l'analisi dell'Osservatorio, il rischio legato al credito non ha subito sostanziali cambiamenti nell'ultimo anno, anche se il 2015 “si è aperto con indicazioni di miglioramento”. Di conseguenza, a marzo il tasso di default (ovvero l'indice di rischio che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell'ultimo anno di rilevazione) del credito al dettaglio considerato nel suo complesso è lentamente sceso, attestandosi al 2,3%, allontanandosi ancora un po' dal punto di massimo registrato all'inizio del 2010.
Per quanto riguarda il segmento dei mutui immobiliari, il tasso di default rimane stabile all'1,8%. Nel credito al consumo c'è invece una riduzione al 2,4%.

Il credito al consumo
Prestiti personali e finalizzati sono al centro dell'analisi dell'Osservatorio e registrano per la prima volta il segno più dopo anni negativi. I flussi finanziati hanno infatti fatto registrare un aumento del 2,5%, il numero di operazioni di finanziamento del 5,6%. E nel primo trimestre del 2015 la crescita accelera: i volumi erogati fanno segnare un +9,3%, le operazioni finanziate un +15,8%. Hanno trainato il mercato gli acquisti di auto e moto (+10,4% nel primo trimestre), insieme a quelli via carte rateali-opzione (+15,7%), “tipologia quest'ultima che, negli anni, ha mostrato una maggior tenuta”.
I finanziamenti finalizzati all'acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi, spese mediche, palestre) dopo la flessione del 2014 (-3,2%), nel primo trimestre 2015 mostrano complessivamente una ripresa (+4,3%), “cui ha concorso la buona performance dei finanziamenti per arredo trainati dalla componente a tassi promozionali (spesso in abbinamento al c.d. “bonus mobili”)”.

Le prospettive
Per il futuro gli analisti si dicono moderatamente ottimisti: “Il consolidamento delle tendenze della prima parte del 2015, rafforzato dal graduale miglioramento macroeconomico, favorirà una ripresa della crescita delle consistenze di credito alle famiglie a partire dalla seconda parte dell'anno. Dopo le importanti restrizioni degli ultimi anni, le politiche di offerta saranno più distese per la rimozione dei vincoli di liquidità e l'aggiustamento patrimoniale già realizzato. Tuttavia, permangono alcuni elementi di incertezza prevalentemente legati al processo regolamentare, che potrebbero rappresentare un elemento di freno nelle strategie creditizie. Complessivamente, la crescita delle consistenze di credito complessivo si rafforzerà gradualmente nel biennio 2016-2017 (+3% medio annuo)”.
marco---
00martedì 18 agosto 2015 09:04
1° semestre 2015: mutui +76,2%
Naturalmente date un'occhiata anche al post precedente.
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Mercato immobiliare, continua la ripresa (Fonte: edilia2000.it - di Paolo Stenoli - 18/08/2015)

In Italia si riprende a chiedere prestiti agli istituti di credito per l'acquisto di case. Nel primo semestre 2015, secondo l'ABI e Bankitalia, i mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni sono cresciuti del 76,2%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sempre secondo le rilevazioni dell’Abi, nel semestre scorso l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 20,777 miliardi, rispetto agli 11,794 miliardi dello stesso periodo del 2014. Tutti aspettano una ripresa del mercato, e anche la famosa società Standard & Poor's ha sostenuto che in particolare il 2015 sarà l'ultimo anno di discesa dei prezzi delle case in Italia. Intanto a luglio, pur crescendo la domanda, è sceso l'ammontare dei prestiti richiesti per l’acquisto di una casa, e si è anche registrato un aumento dei tassi d'interesse, comprensivi delle spese accessorie, che sono stati pari al 3,01% (2,91 nel mese precedente).
pax2you
00giovedì 24 settembre 2015 09:06
I mutui alle famiglie e le mirabolanti statistiche di ABI
2014 giugno

cito:

Facendo un breve passo indietro nella cronologia di diffusione del dato dei mutui in aumento, ci ricordiamo perfettamente dell’esordio dell’eclatante notizia data da ABI ai primi di aprile che informava di aver rilevato un aumento del 18,5% di nuovi mutui erogati alle famiglie nel primo bimestre del 2014 rispetto allo stesso bimestre dell’anno precedente. Quello che ci colpì a noi del blog, nell’affannosa ricerca di maggiori informazioni, fu la totale assenza di reperibilità della fonte dei dati diffusi dal mainstream dell’informazione mediatica. Per quel che potemmo constatare, non era stato diffuso nessun report o comunicato stampa ne tantomeno quel dato era stato inserito nell’Outlook mensile di li a poco pubblicato. Il dato definito da alcuni autorevoli articoli apparsi nel web “inequivocabile ed incoraggiante” faceva riferimento essenzialmente ad un fantomatico studio condotto su un campione di chissà quali “107 banche“.

Il resto qui:
link

mio commento:
oltre ai dati piu' contenuti di altri enti, non apparentemente di parte, fa specie il numero campione di banche monitorate passate da 107 del primo bimestre 2014 a 88 nel primo trimestre 2014 e a 83 nel primo quadrimestre 2014 e ora a 78 nel primo semestre 2015. In tutti i casi coprono l'80% del mercato bancario.... [SM=g7752]


cito:
Dal campione Abi, composto da 78 banche, che rappresenta circa l’80% della totalità del mercato bancario italiano, emerge che nel semestre gennaio-giugno 2015 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 20,777 miliardi di euro rispetto agli 11,794 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’incremento su base annua è, quindi, del 76,2%.

il resto qui...
link
pax2you
00giovedì 24 settembre 2015 11:57
abi e ade a confornto sui mutui 2014 su 2013

Compravendite residenziali con mutuo 2014 su 2013 +12,7% in media nazionale.
Aumenta del 10%, secondo l'Ade, l'ammontare erogato.

Dati Abi 2014 su 2013 +32,5%, su 84 banche questa volta, di cui il 18% circa di rinegoziazioni per cui avremmo un +26% circa di erogato.

sole24ore
ade

Se sono tutti sinceri allora l'abi non include, nelle proprie statistiche, le banche che hanno avuto un crollo di erogazioni nel 2014 rispetto al 2013.
marco---
00mercoledì 30 settembre 2015 09:00
Mutui sulle case, per l’Abi è boom. Ma è vera ripresa? (Fonte: pugliain.net - di Roberto Mastrangelo - 29/09/2015)

Boom di mutui nel 2015. I dati sono incoraggianti, ma qualche riflessione è d'obbligo per capire al meglio il fenomeno ed aspettare a dire che la ripresa del settore immobiliare è già iniziata.

Più mutui nel 2015. Il dato è innegabile. Ma rappresentano davvero, le cifre distribuite dall’Abi, il segnale di una forte ripresa del mercato immobiliare, ed un segnale dell’incremento di fiducia delle banche nei confronti dei propri clienti, e dei clienti nel futuro? Il mercato dei mutui immobiliari cresce e questo fa bene comunque all’economia.

L’ammontare complessivo delle erogazioni alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni – sottolinea l’associazione bancaria italiana – è stato pari a 28,920 miliardi di euro rispetto ai 15,543 miliardi del 2014. I mutui a tasso variabile sono il 48,3%. Ma ad agosto il tasso fisso rappresenta il 60% delle nuove erogazioni. Segnali incoraggianti anche per i finanziamenti alle imprese, con un aumento del 15,9% rispetto al 2014. Segno importante, questo, che testimonia la voglia degli imprenditori di uscire dalla crisi. Incremento molto significativo (+27,2%) per il credito al consumo.

Qualche riflessione, però, è opportuna. Secondo l’osservatorio di Mutuionline.it, infatti, il grosso delle erogazioni, ovvero dei fidi effettivamente concessi ai clienti dopo le istruttorie di rito, nei primi otto mesi del 2015, è costituito principalmente da surroghe. I prestiti ipotecari che sostituiscono quelli già in essere si attestano al 63,1% delle erogazioni totali, seguiti con il 29,7% dai mutui per acquisto della prima casa.

Altra percentuale (e qui dati certi non ce ne sono) da togliere è quella delle ristrutturazioni, spesso accorpati nei calcoli bancari a quelli per l’acquisto della prima casa.

Altro dato che deve far riflettere è il costante calo dei prezzi degli immobili. Secondo un recente studio condotto dalla Tecnocasa, il primo semestre dell’anno in corso ha fatto registrare l’ennesimo calo dei prezzi degli immobili con conseguente aumento dei mutui erogati.

La flessione dei prezzi delle case va avanti dal 2008, dove è stata registrata una caduta del 6,3% rispetto all’anno precedente. Negli anni a seguire ci sono stati ulteriori cali significativi, fino all’ultimo calo del 2014 pari al 7,3%.
I dati pubblicati dall’Istat, hanno creato molti dubbi negli investitori, anche a causa dell’introduzione delle varie tasse sulla casa inserite nei precedenti anni e che soltanto a parole dall’anno prossimo dovrebbero essere eliminate.

E proprio a proposito della tassazione degli immobili, un’altra riflessione arriva dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. “La Banca d’Italia dice che l’Italia è in linea con gli altri Paesi europei sia nel livello di imposizione tributaria sugli immobili sia nel finanziare gli enti locali attraverso la casa, e in particolare attraverso l’abitazione principale. Le cose, a nostro avviso, stanno in modo diverso”.

“In Italia, infatti, le cosiddette imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare sono ad un livello ben superiore rispetto a quello degli altri Paesi europei. Inoltre, nei pochissimi Stati che risultano avere una tassazione maggiore rispetto alla nostra, e che alzano la media generale, il dato comprende le imposte sui servizi, che sono ben diverse dalle nostre imposte patrimoniali poiché sono a carico degli occupanti degli immobili (in caso di locazione, quindi, degli inquilini) e non dei proprietari in quanto tali. Ed è stata la stessa Banca d’Italia, condivisibilmente, a sottolineare in passato che la fiscalità locale dovrebbe ispirarsi al principio del beneficio e quindi essere fondata su una vera service tax”.

Insomma, di segnali positivi ce ne sono, e se purghiamo il dato dell’Abi dalle surroghe (che di fatto sono nuovi mutui ma non corrispondono all’acquisto di nuovi immobili, ma a contrattazioni di condizioni migliori di mutui già in essere) e consideriamo l’incertezza sulla questione della tassazione degli immobili in Italia, anche rispetto al resto d’Europa, ci sembra prematuro poter parlare senza mezzi termini di boom del mercato immobiliare e di rilancio dell’intero settore.
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