Domanda di mutui nel primo semestre 2011: -8 percento rispetto allo stesso periodo 2010
Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF - mostrano come il volume della domanda complessiva di mutui da parte delle famiglie italiane nel primo semestre del 2011 ha segnato una contrazione di -8% rispetto allo stesso periodo del 2010, quando la contrazione era stata del -4% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente
Il barometro CRIF della domanda di mutui, elaborato sulla base del patrimonio informativo di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni creditizie, oltre al calo della domanda, mostra come cresce la durata ma calano gli importi medi dei mutui richiesti
DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) – Gennaio-Giugno 2010 – a parità di giorni lavorativi
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
“Il calo della domanda di finanziamenti da parte degli italiani per l’acquisto di immobili residenziali - spiega Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF – è strettamente collegato al perdurare della fase congiunturale negativa e, in particolare, ai suoi riflessi negativi soprattutto sul fronte del mercato del lavoro, ancora debole”.
Per altro, nell’analisi di questi dati occorre tenere in considerazione che la domanda è ancora sostenuta da surroghe e rinegoziazioni, che costituiscono ormai un fenomeno consolidato e che nei primi mesi del 2011 hanno visto crescere ulteriormente il proprio peso. Nello specifico, secondo le rilevazioni dell’ultima edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da CRIF in collaborazione con Assofin e Prometeia, per quanto riguarda gli ‘altri mutui’ il 2010 si è chiuso con una crescita dell’11,5%, trend che è proseguito anche nel primo trimestre 2011, con un incremento del +18,6%, trainato dalle operazioni di surrogazione e, in misura minore, da quelle di sostituzione di mutui già in essere. Non si è arrestata, dunque, la richiesta delle famiglie di soluzioni che, nell’ambito delle misure sulla portabilità, mirano a ridefinire e rendere maggiormente sostenibili le condizioni economiche dei contratti.
Per quanto riguarda il mese di giugno 2011 appena concluso, la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane ha fatto registrare un pesante -17% rispetto allo stesso mese del 2010 (dato ponderato sui giorni lavorativi), confermando una dinamica di estrema prudenza che perdura ormai dall’inizio dell’anno.
Di seguito sono riportate le percentuali relative alla variazione della domanda di mutui per i primi sei mesi del 2011, indicate sia in valori assoluti sia ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Il grafico della domanda di mutui a partire da Gennaio 2009 rende più evidente il trend in atto.
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Anche analizzando la domanda di mutui su base regionale, nei primi sei mesi del 2011 emerge un generalizzato calo rispetto al corrispondente semestre 2010, con accentuazioni a livello locale che non è possibile spiegare.
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Relativamente alla distribuzione della domanda dei mutui per fasce di durata, nel primo semestre del 2011 si mantiene sostanzialmente invariata rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso, pur facendo registrare una crescita nelle classi di maggior durata, in particolare in quella compresa tra i 25 e i 30 anni, che rimane anche quella in cui si sono maggiormente concentrate le preferenze degli italiani.
Andamento delle domande di mutui per durata
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Analizzando invece la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, nei primi sei mesi dell’anno si rileva la crescita della quota di domanda nelle fasce meno elevate, anche se le preferenze delle famiglie italiane si sono nuovamente concentrate in quella compresa tra i 100 e i 150.000 Euro.
Andamento delle domande di mutui per fasce di importo
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
In parallelo continua l’assestamento dell’importo medio dei mutui richiesti intorno ai 137.000 €. Più precisamente, nel primo semestre dell’anno la media è stata di 137.055 € contro i 139.903 € del pari semestre 2010.
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Per quanto riguarda l’età dei richiedenti un nuovo mutuo, infine, nel primi 6 mesi del 2011 nel 35% dei casi si trattava di persone di età compresa tra i 35 e i 44 anni, nel 28,7% dei casi di età tra i 25 e i 34 anni e nel 20% dei casi tra i 45 e i 54 anni, sostanzialmente in linea con quanto rilevato nel primo semestre 2010.
Le dinamiche in atto sul mercato italiano sembrano, almeno in parte, differire da quanto si registra in atri Paesi europei. A questo riguardo, una recente indagine condotta da CRIF in collaborazione con Efma (l’associazione che raccoglie quasi 3.000 operatori del credito a livello internazionale) relativamente alle strategie adottate nell’ultimo anno dalle aziende di credito di 16 Paesi europei ha fatto emergere una sostanziale differenza nell’interpretazione dei trend del mercato del credito, che possono essere sostanzialmente attribuite alle differenti specializzazioni di business.
In particolare, gli operatori intervistati hanno rilevato un calo della domanda di servizi finanziari (prestiti per viaggi, studio, cura della persona) a fronte di un trend positivo delle richieste di prestiti per l’acquisto di case, così come di prestiti per liquidità e l’acquisto di auto. D’altro canto, le politiche di erogazione riflettono anch’esse la specializzazione del business: dalle risposte raccolte da CRIF ed EFMA emergere che tra i lenders che gestiscono prevalentemente mutui, una quota pari a circa il 60% del totale ha risposto di aver applicato nel corso del 2010 criteri più conservativi, a fronte di una quota del 33% registrata tra gli operatori maggiormente attivi nel credito al consumo.
D’altro canto, sulla base delle analisi contenute nell’ultima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da CRIF in collaborazione con Assofin e Prometeia, nel corso del 2010 si è assistito a una ripresa del credito erogato alle famiglie, soprattutto per quanto riguarda il comparto dei mutui immobiliari. In effetti, nel 2010 è proseguito il trend di ripresa del mercato dei mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni grazie, soprattutto, al basso livello dei tassi di interesse che nel corso dell’anno hanno reso l’acquisto di abitazioni un’alternativa di investimento più appetibile rispetto agli strumenti finanziari.
Nel 2010 sono infatti tornate a crescere le erogazioni di mutui alle famiglie consumatrici per acquisto di immobili (+8,7%), invertendo la contrazione in atto dal 2007. I dati più aggiornati mostrano, però, un arresto della crescita nel primo trimestre del 2011, periodo nel quale si registra una contrazione del -0,2% rispetto al corrispondente trimestre 2010.
“Va osservato come questa ‘strozzatura’ della domanda non trovi una corrispondenza nei mutui effettivamente erogati – conclude Lodi -. Questo disallineamento significa che, nel momento in cui la domanda cede, gli intermediari finanziari stanno tornando ad erogare con maggiore ampiezza, dopo la stretta sulle erogazioni che ha caratterizzato parte del 2009 e il 2010. Questo fenomeno (l’inerzia della domanda, che si adatta all’andamento dell’offerta) è conosciuto, per cui potremmo aspettarci che, quando si produrrà un miglioramento delle aspettative delle famiglie, si possa innestare il meccanismo inerziale in senso opposto, ovvero che la maggiore ampiezza dell’offerta possa produrre una ripresa della domanda di mutui”.
In ogni caso, le prospettive per il 2011 e per i prossimi anni confermano un andamento ancora moderato dei consumi non essendosi consolidati segnali di rafforzamento della domanda, a fronte di un mercato del lavoro ancora stagnante e di una debole espansione del reddito disponibile reale, atteso nel 2011 in riduzione per il quarto anno consecutivo. Per quanto riguarda il comparto dei prestiti per l’acquisto di abitazioni, sulla base delle analisi contenute nell’ultimo volume dell’Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia, la crescita delle consistenze di mutui dovrebbe attestarsi, a fine 2011, intorno al +6,9% (dal +8,3% di fine 2010). Nel 2012, invece, l’impatto del graduale rialzo dei tassi di interesse sulla domanda delle famiglie e le politiche di offerta attente al controllo del rischio di credito potrebbero frenare la crescita del mercato. Solamente nel 2013, coerentemente con un progressivo consolidamento della crescita economica, l’evoluzione del comparto dei mutui dovrebbe registrare un incremento, stimato in un +6,4%.