Mutui Maledettissimi Mutui

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(sylvestro)
00mercoledì 24 febbraio 2010 17:32
Re: piu' mutui a rischio, meno consumi...
laplace77, 24/02/2010 17.13:


...e' il circolo vizioso (?) della DEBT DEFLATION*...


16:44 - Crisi: Confcommercio, a gennaio piu' difficolta' per famiglie sui mutui
...
le previsioni per il primo semestre 2010 vedono consumi stabili
per il 69% delle famiglie.
...

* : © Andrea Mazzalai (chiedere a lui i dettagli)



[SM=g1750152]

"... le previsioni per il primo semestre 2010 vedono consumi stabili
per il 69% delle famiglie ..."

[SM=g1749704] Che ne e' del restante 31%?

[SM=g1747522]
(sylvestro)
00giovedì 25 febbraio 2010 10:24
[SM=j7568] Ormai la meta' delle famiglie non riesce piu' a pagare il mutuo [SM=g1746735]


24-02-10
CRISI: CONFCOMMERCIO, PIU' PERSONE IN DIFFICOLTA' A PAGARE MUTUI


(ASCA) - Roma, 24 feb - Cresce il numero di italiani in difficolta' a pagare il mutuo: secondo un'indagine Confcommercio-Censis, ''sul fronte dei mutui immobiliari la situazione presenta un incremento delle situazioni a rischio e di situazioni di difficolta' nella restituzione del prestito''.

Tra la rilevazione effettuata a giugno 2009 e quella di questo mese, infatti, ''si e' riscontrata una diminuzione di chi dichiara di non avere difficolta' nel pagamento delle rate (dal 62% di giugno al 51,1% di gennaio) e un parallelo incremento di chi ha restituito le rate con qualche difficolta''' (dal 30,6% al 37,6%).

luq/mcc/ss

(sylvestro)
00mercoledì 3 marzo 2010 11:59
(sylvestro)
00mercoledì 3 marzo 2010 20:46
Aspettando il mattone

03-03-2010 11:45

Per le banche la richiesta di credito è guidata dalle sostituzioni
di Rosaria Barrile

Nell’ultimo anno, il tasso medio di interesse applicato dalle banche per le nuove operazioni di mutuo per l’acquisto di immobili è passato da 5,09% di dicembre 2008 a 2,95% di dicembre 2009, segnando una contrazione di oltre due punti percentuali e collocando tale tasso su valori prossimi al minimo storico mai raggiunto (2,9% a novembre 2009).
Da un confronto con la media europea basato sui dati Bce, si rileva come i tassi italiani si collocano su un livello inferiore di circa 70 centesimi di punto (3,59% nella media Area Euro a novembre che si raffronta al 2,9% delle banche italiane).
Un dato confermato dall’Abi anche nel corso della recente audizione sul mercato immobiliare presentato alla Commissione Ambiente della Camera.
La sensibile riduzione dei tassi di interesse registrata negli ultimi mesi, unitamente al persistere di una situazione di incertezza dei mercati finanziari, non ha tuttavia spinto le famiglie, alle prese con la contrazione dell’economia reale, ad attivare decisioni di spesa rivolte a beni immobili.
La domanda pertanto continua a essere alimentata dalla crescita del numero di richieste di sostituzione.
Dati alla mano sembra infatti che ad oggi sono oltre 270.000 le famiglie, che hanno già usufruito delle iniziative messe in atto dalle banche negli ultimi due anni per rinegoziare le rate del mutuo o per sfruttare le norme sulla portabilità.
Stiamo parlando dell’8% del totale delle famiglie italiane, alle quali, in realtà, andrebbero aggiunte altre 90.000 famiglie che hanno usufruito delle misure straordinaria di sostegno concordata tra l’Abi e l’Associazione dei consumatori che prevede la sospensione del rimborso delle rate di mutuo per almeno 12 mesi.
stelafe
00sabato 6 marzo 2010 10:59
Crisi: Adusbef, fallimenti(+23%) pignoramenti(+15,2%) il peggio non è finito
Il boom di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari,con aumenti stimati nel 2009 rispetto al 2008, da un minimo del + 7,7% a Bolzano; + 7,9% a Bari; + 8,9% a Salerno¸+ 10% a Bari; + 10,5% a Vicenza e + 10,8 % a Bologna; fino al + 32,8% di Reggio Emilia; seguito da Brescia + 22,1%; Frosinone + 20,1%; Pavia + 19,2%; Como + 18,5%; Bergamo + 18,3%; Roma, + 18,1%. Gli aumenti maggiori di pignoramenti si registrano a Milano (+366, che ammontano quindi a 2.733), seguita da Roma (+ 330, con un totale di 2.157); Torino (+ 183, pari a 1.608); Monza (+ 174,con un totale di 1.040); Bergamo (+166, pari a 1.075); Brescia (+ 144 con un totale di 795); Padova (+ 102, che assommano a 829); Firenze (+97, che ammontano a 757).

finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20100301&fonte=TLB&cod...
pax2you
00mercoledì 17 marzo 2010 10:00
Re: Crisi: Adusbef, fallimenti(+23%) pignoramenti(+15,2%) il peggio non è finito
stelafe, 3/6/2010 10:59 AM:

Il boom di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari,con aumenti stimati nel 2009 rispetto al 2008, da un minimo del + 7,7% a Bolzano; + 7,9% a Bari; + 8,9% a Salerno¸+ 10% a Bari; + 10,5% a Vicenza e + 10,8 % a Bologna; fino al + 32,8% di Reggio Emilia; seguito da Brescia + 22,1%; Frosinone + 20,1%; Pavia + 19,2%; Como + 18,5%; Bergamo + 18,3%; Roma, + 18,1%. Gli aumenti maggiori di pignoramenti si registrano a Milano (+366, che ammontano quindi a 2.733), seguita da Roma (+ 330, con un totale di 2.157); Torino (+ 183, pari a 1.608); Monza (+ 174,con un totale di 1.040); Bergamo (+166, pari a 1.075); Brescia (+ 144 con un totale di 795); Padova (+ 102, che assommano a 829); Firenze (+97, che ammontano a 757).

finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20100301&fonte=TLB&cod...



Secondo voi e' giusta come interpretazione?

foreclosure
California
87,582
Florida
60,109
Italia
61,000 (2007-2009)

preforeclosure
California
122,765
Florida
116,783
Italia
130,000

fonti
per gli USA
www.foreclosure.com/
per l'Italia
adusbef su repubblica.it
stelafe
00martedì 6 aprile 2010 20:20
Il mercato dei mutui rallenta a febbraio vince il segno meno

Repubblica — 29 marzo 2010 pagina 54 sezione: AFFARI FINANZA
Poco indebitati rispetto agli altri europei. E in genere avvezzi al risparmio. La fotografia degli italiani non cambia, nonostante la crisi finanziaria e la spinta che il credito al consumo ha avuto nell' ultimo decennio. Ma soprattutto non cambia la tipologia di prestiti che le famiglie cercano, ovvero i mutui ipotecari a conferma che il bene primario che tutti vogliono è la casa, forse l' unico desiderio per il quale valga la pena di entrare in banca e impegnare parte del proprio stipendio per molti anni. Comunque mutui che per gli esperti (tutti banchieri) incidono ancora poco sulla vita delle famiglie rispetto a quanto avviene al di là delle Alpi. La migliore fotografia delle consuetudini degli italiani, l' hanno offerta il direttore generale dell' Associazione bancaria italiana (Abi) Giovani Sabatini nel corso dell' audizione davanti alla commissione finanze per una indagine conoscitiva sul credito al consumo e il governatore della Banca d' Italia, Mario Draghi, nella sua ultima relazione annuale. Dal 2000 a oggi, le consistenze degli impieghi delle famiglie consumatrici sono arrivate a 382 miliardi di euro. «La maggior parte di questi finanziamenti - ha spiegato Sabatini - circa il 63%, è rappresentato da mutui erogati alle famiglie per l' acquisto di abitazioni. Stiamo parlando di 240 miliardi di euro». È stato poi il governatore a indicare il peso di questi debiti sul bilancio familiare. I debiti finanziari complessivi, ossia i dati relativi allo stock del debito delle famiglie, sia consumatrici sia produttrici, non erano alla fine del 2008 superiori al 57% del reddito disponibile. Non molto, visto che una famiglia ripagherebbe il debito con poco più della metà del proprio reddito di un anno. In Europa invece l' indebitamento è in media pari al 93%. E in particolare, in Francia e in Belgio è dell' 80%, in Germania del 92% e in Spagna supera il 130%. Per Sabatini sono alcuni fattori socioculturali e macroeconomici a condizionare la scarsa propensione degli italiani al debito. E tra i primi, bisogna annoverare una percezione negativa del debito, perché socialmente era inteso come un motivo di vergogna. «Aggiungiamo - si legge nell' intervento del direttore dell' Abi - il dato, sicuramente positivo, che un' alta percentuale di famiglie italiane è proprietaria di abitazioni, circa l' 80%, mentre in altri Paesi le percentuali sono inferiori». In Germania sono il 42%, in Olanda il 53%, in Francia il 56% e in Gran Bretagna il 70%. Inoltre la scarsa mobilità del lavoro consente alle famiglie di vivere per molti anni nella stessa abitazione e non favorisce il ricorso al credito, spesso soppiantato anche dai finanziamenti familiari. Quanto ai fattori macroeconomici, per il direttore dell' Abi, hanno rallentato il ricorso al credito, prima dell' avvento dell' euro, gli alti tassi di interesse e una scarsa innovazione di prodotto da parte delle banche. «Certo è basso il livello di indebitamento per l' acquisto delle abitazioni da parte degli italiani, ma non bisogna dimenticare che dal 1997 al 2009 è salito del 500%», spiega Luca Dondi, analista del settore immobiliare di Nomisma, che ravvisa nelle stesse banche uno dei maggiori freni allo sviluppo dei mutui ipotecari in Italia. Si partiva da livelli davvero bassi, ma si è fatta anche molta strada. «Uno dei principali ostacoli allo sviluppo del settore - sostiene Dondi - è stata la selettività delle banche nella concessione dei finanziamenti. Una costante che si è allentata solo nel biennio 20052007, quando la competizione tra le banche è aumentata notevolmente». Il risultato però è stata la creazione di una bolla nel settore immobiliare e una successiva crisi. «Le banche solo ora sono tornate nuovamente a dare credito, ma con maggiore prudenza tanto che il loan to value, cioè il rapporto tra finanziamento e valore della casa, è fermo al 60%, quando pochi anni fa arrivava all' 80% con punte del 100%», spiega l' esperto di Nomisma. Ovviamente ne hanno risentito le compravendite e le fasce di acquirenti meno forti che, con la richiesta di maggiori garanzie, non possono più accedere al mercato immobiliare. La conferma arriva dai dati elaborati da Eurisc, il sistema di informazioni creditizie della società di consulenza Crif: nel mese di febbraio la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane ha registrato, dopo mesi di crescita, un segno negativo, meno 2% rispetto allo stesso mese del 2009. Un rallentamento colto anche dall' Agenzia del Territorio e poco contrastato dal calo dei tassi di interesse (scesi mediamente dal 5,55% del 2008 al 3,68% del 2009) che avrebbe dovuto sostenere le compravendite assistite da mutui. Nel 2009, secondo l' osservatorio dell' Agenzia, le transazioni con mutuo rispetto al 2008 (anno in cui erano scese di quasi il 27%) sono calate ulteriormente del 10,8% (a 242.544 unità). Per Nomisma, il rallentamento delle compravendite è dovuto anche ai prezzi delle case che sono rimasti troppo elevati nonostante una flessione del 1015%, e quindi inaccessibili per chi non ha una disponibilità propria pari al 2030% del valore dell' immobile da acquistare. - WALTER GALBIATI

ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/29/il-mercato-dei-mutui-rallenta-febbraio-vi...


dgambera
00martedì 27 aprile 2010 20:56
laplace77
00martedì 27 aprile 2010 22:24
Re:
dgambera, 27/04/2010 20.56:





"intendiamo acquisire dalle banche portafogli di mutui residenziali di importo massimo di 500mila€
A UN PREZZO PARI AL 45-50% DEL VALORE NOMINALE DEL DEBITO..."


chissa' perche' fanno di queste proposte, se il mattone non cala mai...

[SM=g9128]

dgambera
00martedì 27 aprile 2010 23:09
Re: Re:
laplace77, 27/04/2010 22.24:




"intendiamo acquisire dalle banche portafogli di mutui residenziali di importo massimo di 500mila€
A UN PREZZO PARI AL 45-50% DEL VALORE NOMINALE DEL DEBITO..."


chissa' perche' fanno di queste proposte, se il mattone non cala mai...

[SM=g9128]





Stanno cominciando a volare basso

laplace77
00martedì 27 aprile 2010 23:29
Re: Re: Re:
dgambera, 27/04/2010 23.09:




Stanno cominciando a volare basso




eh, brutto essere "underwater" di questi tempi...



[SM=g9128]
(sylvestro)
00mercoledì 28 aprile 2010 16:20
(sylvestro)
00giovedì 6 maggio 2010 13:44
Moratoria mutui alle famiglie: in due mesi concesse 10mila sospensioni 06/05/2010

Secondo i dati dell’Abi, tra febbraio e marzo 2010, le banche hanno sospeso mutui per 1 miliardo di euro a oltre 10mila famiglie.
La possibilità di sospendere il pagamento della rata del mutuo in corso per i privati è prevista dal Piano Famiglie predisposto dalle aziende di credito e dai rappresentanti dei consumatori nel dicembre scorso.
Sono state 10.281 le domande accolte in due mesi.
Tra le motivazioni: perdita di lavoro e gravi malattie sopravvenute nel nucleo familiare.
Il debito complessivo residuo ammonta a 969 mln di euro e la sospensione avrà durata massima di un anno.
Il maggior numero di domande ammesse si è registrato al Nord con il 58%, Sud e isole con il 23% e il Centro al 19%.
Secondo i calcoli dell’Abi, le famiglie che hanno ottenuto la sospensione avranno mediamente a disposizione 6.600 euro in più grazie al mancato obbligo di pagamento.



A me sembrano cifre sparate a caso ... [SM=g1749704]
(sylvestro)
00lunedì 10 maggio 2010 08:33
Mutui, stretta anche sulle cartolarizzazioni


(sylvestro)
00lunedì 10 maggio 2010 17:00
Crif: ad aprile -3% le domande di prestiti
10/05/2010

Nel mese di aprile 2010 la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane (nel suo aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati) rallenta il calo, facendo registrare un -3%, a parità di giorni lavorativi, rispetto allo stesso mese del 2009.
Di seguito [in allegato, n.d.S.] sono riportati grafici e dati di dettaglio ad aprile 2010 della domanda di prestiti rilevata su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 74 milioni di linee di credito.
Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia a valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.
Di seguito la domanda relativa agli ultimi 12 mesi consente di meglio comprendere l’andamento di variazione della domanda.
Analizzando la domanda dei prestiti del primo quadrimestre del 2010 e confrontandola con i valori dello stesso periodo del 2009 si registra un calo complessivo del -5%, stesso calo che il primo quadrimestre del 2009 registrava rispetto al corrispondente periodo del 2008.
Distinguendo la domanda nelle due macrotipologie di finanziamenti, prestito personale e prestito finalizzato, si evidenzia come la diminuzione del calo complessivo di aprile 2010 sia da attribuire prevalentemente ai prestiti finalizzati, che da un -13% del mese scorso sono passati a un -4% (ponderato sui giorni lavorativi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’andamento dei prestiti personali rimane invece pressoché stabile e con un calo più contenuto (-2%).
I grafici mettono a confronto l’andamento della domanda di prestiti personali e di prestiti finalizzati degli ultimi 12 mesi (con i dati ponderati sul numero dei giorni lavorativi).
La distribuzione complessiva di durate e importi rimane costante e omogenea nelle varie classi.
Cresce però la quota dei prestiti finalizzati nelle fasce di importo cosiddette small ticket e nelle durate più brevi.
Al contrario i prestiti personali si stanno lentamente spostando verso le classi di importo più elevato e nelle durate più lunghe.
L’importo medio dei prestiti finalizzati è in leggero ma costante calo.
Nel primo quadrimestre dell’anno è stato pari a 6 mila euro, contro i 6,5 mila euro dello stesso periodo dell’anno scorso.
Diversamente l’importo medio dei prestiti personali, dopo un periodo di calo pressoché costante dal 2008, è in ripresa a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno: ad aprile 2010 ha segnato un +1% rispetto allo stesso mese del 2009.
L’importo medio in richiesta del primo quadrimestre dell’anno è pari a 12,7 mila euro, contro i 12,4 mila euro dello stesso periodo dell’anno scorso.
“La domanda di prestiti personali” – spiega Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF –“sta denotando dinamiche meno negative della domanda di prestiti finalizzati, sia in termini di volumi che di importi.
Tutti gli operatori del credito alle famiglie sono comunque in attesa di capire quali saranno gli impatti della regolamentazione di recepimento della Consumer Credit Directive, attesa a giorni.
Tale disciplina introdurrà novità destinate a modificare alcuni assetti del mercato.
Sarebbe auspicabile che, nel recepimento, si adottassero modalità e interpretazioni della norma comunitaria tese a influire positivamente sull’indice di fiducia delle famiglie e a favorire la ripresa dei consumi.
Non il contrario.”
(sylvestro)
00lunedì 10 maggio 2010 17:02
Barometro Crif

(sylvestro)
00venerdì 14 maggio 2010 08:23
Contanti e scontenti


_
(sylvestro)
00lunedì 24 maggio 2010 13:39
Mutui: ora anche le giovani famiglie benestanti stentano a pagare le rate

24/05/2010

- La crisi tocca anche i ceti medi: 1.8 milioni di famiglie giovani, a reddito medio alto, sono in difficoltà a causa delle rate di mutuo per la casa.
Il 56,5% di loro arriva con difficoltà alla fine del mese e il 54% non riesce a creare risparmio.
Lo afferma il rapporto sui Diritti globali 2010 presentato oggi.
Nel 2009, le famiglie italiane si sono indebitate per 524 miliardi di euro, più del 2008, 21.270 euro per ogni cittadino.
Per i lavoratori dipendenti, il debito annuo è di 15.900 euro, il 79,4% per la casa e il resto per consumi diversi.
Secondo il rapporto, gli immigrati hanno tagliato le rimesse al paese di origine: meno 10% nel 2008, con un invio mensile medio di 155 euro a fronte dei 171 del 2007.
(sylvestro)
00giovedì 27 maggio 2010 08:31
Bomba Isvap sulle polizze mutui


clicca per ingrandire


(sylvestro)
00lunedì 31 maggio 2010 14:44
Relazione Bankitalia: mercato mutui in ripresa nei primi mesi 2010

31/05/2010

– Nel 2009 la crescita dei prestiti per l’acquisto di abitazioni è stata pari all’1,8 per cento, inferiore di oltre 3 punti rispetto all’anno precedente (tav. 14.5 nell’allegato).
Nei primi mesi del 2010 vi sono stati segnali di accelerazione, in presenza di una moderata ripresa della domanda di mutui e di condizioni di offerta che non hanno subito ulteriori inasprimenti (cfr. il capitolo 17: L’attività delle banche e degli intermediari finanziari).
Nel 2009 le erogazioni di nuovi mutui sono state superiori ai 50 miliardi, in calo del 9 per cento rispetto al 2008, una riduzione simile a quella osservata per l’area dell’euro.
La percentuale di nuovi mutui a tasso variabile è notevolmente aumentata, tornando su valori superiori all’80 per cento nei primi mesi del 2010 (64 per cento il dato medio del 2009), sospinta da un calo dei tassi d’interesse su questi contratti molto più accentuato rispetto a quello dei mutui a tasso fisso (fig. 14.3).
Al fine di contenere il rischio in capo ai mutuatari, nel 2009 numerose banche hanno proposto contratti che limitano l’incremento del servizio del debito.
In base all’indagine condotta dalle Filiali della Banca d’Italia presso oltre 400 banche italiane, il 16 per cento dei nuovi mutui a tasso variabile è stato concesso con un limite massimo all’innalzamento dei tassi d’interesse.
Il 13 per cento delle erogazioni ha inoltre riguardato contratti di mutuo che consentono di estendere la durata o di sospendere temporaneamente i pagamenti senza costi addizionali.
Nel 2009 le famiglie hanno continuato a sostituire mutui esistenti con nuovi contratti al fine di ottenere migliori condizioni.
Complessivamente questi contratti di mutuo hanno rappresentato il 19 per cento delle erogazioni (13 per cento nel 2008).
Il peso delle surroghe, in cui un cliente sceglie una banca diversa da quella che ha erogato inizialmente il finanziamento, trasferendo l’ipoteca, senza modificare l’importo del mutuo e senza costi addizionali, è raddoppiato (16 per cento delle erogazioni nel 2009); la quota delle sostituzioni di mutuo, che prevedono l’iscrizione di una nuova ipoteca con un costo per il cliente ma che consentono di accrescere l’ammontare del credito, è lievemente diminuita (al 3 per cento delle erogazioni, dal 5 per cento nel 2008).
Le rinegoziazioni di condizioni contrattuali con la propria banca, che non comportano la stipula di un nuovo contratto, hanno invece interessato il 3 per cento dei mutui in essere (7,5 per cento nel 2008).
In Italia, come in altri paesi dell’area dell’euro, le famiglie che hanno fatto ricorso a un mutuo appartengono alle classi di reddito più elevate.
Tuttavia, in base ai dati più recenti della IBF risulta che nel periodo 2006-08 è cresciuta la diffusione di questa forma di debito tra i nuclei familiari con un reddito basso (primo quartile di reddito equivalente).
Per queste famiglie il mutuo è pari a tre volte il reddito rispetto a un rapporto prossimo all’unità nella classe di reddito più elevata.
All’inizio dello scorso decennio tali rapporti erano meno alti e le differenze fra le classi più contenute.
Tuttavia, l’incidenza del mutuo sulle attività totali, una misura del leverage, pur essendo aumentata tra il 2006 e il 2008, ha raggiunto per il complesso delle famiglie con un mutuo un valore poco superiore al 20 per cento, in linea o inferiore a quello di altri paesi europei per i quali vi sono dati disponibili.
Anche per le famiglie della classe di reddito più bassa il leverage non supera il 30 per cento.

I tassi d’interesse sui mutui
– Nel 2009 i tassi d’interesse sulle nuove erogazioni di mutui a tasso variabile sono molto diminuiti, raggiungendo alla fine dell’anno il 2,2 per cento. Il calo di 2,7 punti percentuali è stato in linea con quello del tasso di riferimento (Euribor a tre mesi) e più accentuato che nell’area dell’euro (fig. 14.4).
Per i nuovi mutui a tasso fisso per oltre 10 anni il costo, pari al 4,9 per cento a fine anno, è diminuito di 0,3 punti, in linea con il calo dei tassi di riferimento (IRS a dieci anni), ma in misura più contenuta rispetto alla media dell’area dell’euro, dove la riduzione è stata di circa un punto percentuale.
Per i mutui a tasso fisso il differenziale con l’area dell’euro, che si era quasi annullato alla fine del 2008, si è quindi nuovamente ampliato.
Alla fine del 2009 la differenza tra il costo di un mutuo a tasso fisso per oltre 10 anni e quello di un contratto a tasso variabile era in Italia di 2,7 punti percentuali, circa un punto in più rispetto all’area dell’euro.
Negli Stati Uniti i mutui a tasso fisso (30 anni) avevano un costo più alto di 0,7 punti percentuali rispetto a quelli a tasso variabile.
(sylvestro)
00mercoledì 2 giugno 2010 10:42
Mentre qualcuno si ostina a parlare di "il peggio e' passato" e di "inizio di ripresina", le banche piu' prudenti continuano ad invogliare i clienti alla rinegoziazione preoccupandosi della loro ma soprattutto della propria sopravvivenza ... [SM=g1750163]


Banca Popolare di Verona

Banco San Gemignano e San Prospero
fpsoft
00mercoledì 2 giugno 2010 18:24
Sylvestro, il secondo link è uguale al primo.
(sylvestro)
00mercoledì 2 giugno 2010 18:37
Re:
fpsoft, 02/06/2010 18.24:

Sylvestro, il secondo link è uguale al primo.




Corretto, grazie [SM=g1747536]
(sylvestro)
00martedì 8 giugno 2010 15:57
Giannini (Isvap) “abnormi le provvigioni banche su polizze mutui”

08/06/2010

“Le banche applicano sulle polizze vita, legate a mutui e finanziamenti, delle provvigioni abnormi, estremamente penalizzanti per centinaia di migliaia di cittadini".
Giancarlo Giannini, presidente dell'Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), spiega così la decisione presa dall'Autorità di vietare, dal prossimo mese di dicembre, la possibilità per le banche di essere contemporaneamente beneficiarie e intermediarie delle polizze legate ai mutui.
Un mercato questo di 2 miliardi, con provvigioni che da una media del 50%, salgono anche all'80 per cento.
Giannini lamenta il fatto che la richiesta di autoregolamentazione chiesta ad Abi e Ania "non ha prodotto per gli utenti i benefici sperati".
Il nuovo regolamento facilita anche la portabilità del mutuo rendendo più facile la restituzione dei premi e delle provvigioni non godute a causa del trasferimento del contratto.
(sylvestro)
00martedì 15 giugno 2010 10:53
Per i mutui casa tempi piu' lunghi



(sylvestro)
00martedì 22 giugno 2010 11:43
(sylvestro)
00martedì 29 giugno 2010 10:14
Inpdap, stretta su mutui e prestiti






link articolo completo
stelafe
00martedì 6 luglio 2010 22:56
Tra grafici e realtà
Secondo questo grafico (pagina 14) a mio parere è calato il mercato immobiliare già dal 4° trimestre del 2005. Perché a guardare bene ci hanno propinato in questi anni un bel po' di bugie: o sono calati i prezzi o sono calate le compravendite, sapendo che i comuni mortali per acquistare un immobile ricorrono a un mutuo (e sono il 70% circa). Rimane un'ultima possibilità: tutti i benestanti hanno comprato più di una casa in contanti.

www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/temidi/td10/td764_10/td_764_10/en_tema...



(sylvestro)
00sabato 10 luglio 2010 10:22
FraMI
00martedì 13 luglio 2010 20:42
Re:
(sylvestro), 10/07/2010 10.22:





Sarà per questo che Corriere Economia si è dato tanta pena per i suoi lettori? Volevo dire, per fare pubblicità ai mutui?... [SM=g7628]

In certi frangenti davvero esilaranti...
In altri forse anche utili...boh, lo posto qui:

www.corriere.it/economia/10_luglio_12/Mutui-Le-cinque-mosse-per-trovare-rate_f4ab4b76-8d89-11df-a602-00144f02aa...

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