Mutui Maledettissimi Mutui

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wonderfufy
00domenica 14 dicembre 2008 14:21
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
BigMad, 14/12/2008 14.13:




Ma sai leggere?
Intanto una cosa del genere l'ha lasciata capire un economista di chiara fama (o forse un sottosegretario all'economia) alla radio, non più di 2 settimane fa.
Poi io ho scritto che "non mi sembrava" impossibile un'ipotesi secondo cui un curatore fallimentare, al fine di avere soldi per pagare i creditori, chiedesse l'estinzione anticipata dei mutui, magari concedendo uno sconto sull'importo complessivo (alchè uno accende un altro mutuo in un altra banca, estingue quello vecchio e paga una rata più bassa). La mia era solo una ipotesi derivata dall'ascolto di quel personaggio alla radio e in linea con quello che succederebbe se a fallire non fosse una banca, ma un'azienda qualunque.
Mamma mia lo dico io... che palle!



Beh? Allora uno ti dice salta dal ponte e tu lo fai? Io so leggere, e tu sai scrivere? Non avevi detto che saresti rimasto in silenzio?
Comunque le ipotesi si fanno in base alle proprie conoscenze, non in base ai sentito dire...
Pesante come una peperonata a cena...
laplace77
00domenica 14 dicembre 2008 14:25
Re: Re: Re:
BigMad, 13/12/2008 22.57:




Beh, mica tanto. Se hai un debito (il mutuo) con una banca che fallisce a chi lo paghi? Credo che si ricontratti con i creditori della banca e che si applichino fortissime riduzioni della cifra da restituire. In effetti a chi ha un mutuo conviene che la banca fallisca! Il problema è per chi ha un credito da una banca. Lui si che difficilmente rivedrà i suoi soldi.




incredibile, a che punto sei arrivato...

io non commento oltre, partirebbero le battutacce...


wonderfufy
00domenica 14 dicembre 2008 14:27
Re: Re: Re: Re:
laplace77, 14/12/2008 14.25:




incredibile, a che punto sei arrivato...

io non commento oltre, partirebbero le battutacce...






Secondo te, ce fa? O ce è?
BigMad
00domenica 14 dicembre 2008 14:31
Vabbè, avete ragione voi. Scusate questo povero deficiente.

Tra me e me:
Certo che qui, come minimo, saranno tutti laureati in economia e commercio alla Luiss Guido Carli, con indirizzo tecnica bancaria.
Ci sarà da imparare qualcosa!
wonderfufy
00domenica 14 dicembre 2008 14:33
Re:
BigMad, 14/12/2008 14.31:

Vabbè, avete ragione voi. Scusate questo povero deficiente.

Tra me e me:
Certo che qui, come minimo, saranno tutti laureati in economia e commercio alla Luiss Guido Carli, con indirizzo tecnica bancaria.
Ci sarà da imparare qualcosa!




fosse la volta buona che taci, mantenendo la parola data...
laplace77
00domenica 14 dicembre 2008 14:34
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
BigMad, 14/12/2008 9.50:




Guardate che io stesso con le mie orecchie ho sentito a "RADIOANCH'IO" la mattina alle 9, un economista di chiara fama, che rispondeva ad un ascoltatore che era preoccupato e gli chiedeva cosa sarebbe successo al suo mutuo nel caso la banca fosse fallita.
La risposta è stata del tipo: "Di che si preoccupa lei? Lei deve dare dei soldi alla banca, non deve averli. Tutto quello che al massimo le può capitare è di non pagare più. Addirittura a lei conviene che la banca fallisca!"
Quindi l'ignoranza è ben più seria e generalizzata.
Conseguentemente ieri mi sono documentato e ho scoperto che l'Italia ha una legge unica nel Mondo, per la quale le banche non possono fallire: o le rileva un'altra banca o lo stato. In nessun altro settore è così: l'azienda che fallisce chiude e basta. L'amministratore fallimentare liquida i crediti con quello che riesce a ricavare dai beni e dai debitori, molte volte vendendo sotto costo le proprietà aziendali e transando con i debitori.
Non mi è sembrato impossibile pensare che un eventuale amministratore fallimentare di una banca, al fine di avere subito i soldi dai debitori per pagare i creditori, concordasse con loro uno sconto in cambio della liquidazione immdiata del mutuo. Se così fosse stato, il mutuatario potrebbe chiedere un mutuo per la cifra richiesta a un'altra banca e ridurre il suo debito, quindi averne un vantaggio.
Se così non è, chiedo scusa, ho sbagliato: d'altra parte di banche che sono fallite, in Italia non ce ne sono state molte, mi pare.




per correttezza, e' successo che con le cartolarizzazioni, in alcuni casi non si sapeva immediatamente chi doveva quanto a chi, per lo spezzettamento del titolo di debito...

ma questo in usa, e solo nei primi momenti di "panico"...

...poi ti trovano, tranqui...


cmq sei il peggio: le stai a prova' tutte...

laplace77
00domenica 14 dicembre 2008 14:35
Re: Re: Re: Re: Re:
wonderfufy, 14/12/2008 14.27:




Secondo te, ce fa? O ce è?




ieri ha parlato degli immobili di famiglia...


...forse si sente 'meno ricco' ed ha paura...


BigMad
00domenica 14 dicembre 2008 14:36
Re: Re:
wonderfufy, 14/12/2008 14.33:




fosse la volta buona che taci, mantenendo la parola data...




Non devo rispondere a te di quello che faccio.
Ho detto nell'altro topic che "LI' (e intendasi soli lì)" avrei smesso lo specifico argomento che stavo discutendo, in attesa che il tempo desse ragione a me o a voi. Il resto del forum è un mondo inesplorato!
wonderfufy
00domenica 14 dicembre 2008 14:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
laplace77, 14/12/2008 14.34:




per correttezza, e' successo che con le cartolarizzazioni, in alcuni casi non si sapeva immediatamente chi doveva quanto a chi, per lo spezzettamento del titolo di debito...

ma questo in usa, e solo nei primi momenti di "panico"...

...poi ti trovano, tranqui...


cmq sei il peggio: le stai a prova' tutte...




apritegli una discussione ad hoc, cosi se la canta e se la suona...
iandy73
00domenica 14 dicembre 2008 14:39
Re:
BigMad, 14/12/2008 14.31:

Vabbè, avete ragione voi. Scusate questo povero deficiente.

Tra me e me:
Certo che qui, come minimo, saranno tutti laureati in economia e commercio alla Luiss Guido Carli, con indirizzo tecnica bancaria.
Ci sarà da imparare qualcosa!




BigMad stai tranquillo e non fare lo stizzito per favore. Quelle poche volte che in Italia è saltata qualche piccola banca c'erano pronte le altre come avvoltoi per rilevarne gli asset a due sordi e per i clienti dell'istituto saltato non è cambiato un bel nulla ed hanno continuato a pagare le loro ratine. Così come quando vengono ceduti interi sportelli con tutto il personale ed i clienti agganciati (è accaduto vicino casa mia la scorsa settimana, ex capitalia è ora diventata Banca Popolare dell'Emilia Romagna) mia zia cliente continuerà, se lo desidera, ad intrattenere i stessi rapporti che aveva prima con Capitalia. Lo sai che quando le banche cartolarizzano (cedono un credito) tu cliente con il tuo mutuo cartolarizzato continui a pagarlo (o non pagarlo) come facevi esattamente prima.
tutto questo per dirti che per noi normalissimi mortali de sti giochetti di alta finanza non ce famo niente.
BigMad
00domenica 14 dicembre 2008 14:47
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
laplace77, 14/12/2008 14.35:




ieri ha parlato degli immobili di famiglia...


...forse si sente 'meno ricco' ed ha paura...






Io ho parlato degli "immobili di famiglia" perchè me l'hai chiesto tu e ti ho risposto dopo averti chiesto se era una domanda seria, una battuta o una provocazione.
Se la metti su questo piano lo scorretto (che più scorretto non si può) sei tu.
Io ti ho risposto tranquillamente e serenamente.
Se invece tu e la tua amica wonderbrà mi dovete prendere per il culo, allora la discussione finisce qui.
E non scrivo la parolaccia che vorrei, per educazione, ma immaginatevela lo stesso.

PS: io non mi sento più povero e non ho certamente paura: una casa ce l'ho e forse tra qualche anno anche altre 3 o 4. Ho anche un lavoro sicurissimo e grandi prospettive di crescita. Male che vada e dovessi perderlo, mi metto a fare supplenze a scuola e ripetizioni in nero.
Quelli a dover essere preoccupati, mi sembra siate voi.
laplace77
00domenica 14 dicembre 2008 14:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
BigMad, 14/12/2008 14.47:




Io ho parlato degli "immobili di famiglia" perchè me l'hai chiesto tu e ti ho risposto dopo averti chiesto se era una domanda seria, una battuta o una provocazione.
Se la metti su questo piano lo scorretto (che più scorretto non si può) sei tu.
Io ti ho risposto tranquillamente e serenamente.
Se invece tu e la tua amica wonderbrà mi dovete prendere per il culo, allora la discussione finisce qui.
E non scrivo la parolaccia che vorrei, per educazione, ma immaginatevela lo stesso.

PS: io non mi sento più povero e non ho certamente paura: una casa ce l'ho e forse tra qualche anno anche altre 3 o 4. Ho anche un lavoro sicurissimo e grandi prospettive di crescita. Male che vada e dovessi perderlo, mi metto a fare supplenze a scuola e ripetizioni in nero.
Quelli a dover essere preoccupati, mi sembra siate voi.




stai calmo, einstein, nessun intento a sfottere:
la mia era solo una costatazione.

e' piuttosto normale preoccuparsi, quando si pensava di avere "tot",
e vedere che questo "tot" non e' "sicuro" come si credeva



in ogni caso, se la politica della tua famiglia e' quella di comprare immobili e non venderli mai, fai pure, ora non e' il momento giusto per comprare, tutto qua.


questo se uno avesse a cuore gli aspetti finanziari,
ma in quel caso dovrebbe pure rivedere la sua politica:
per ottimizzare l'investimento c'e' anche il momento di vendere,
qualsiasi cosa si sia comprato


se invece state in fissa a comprare mattoni,
a prescindere dal mercato e dalle prospettive,
fate pure: comprate, indebitatevi, ipotecate

cosi' ti levi di torno,
almeno dal mercato come futuro acquirente,
che da questo forum non c'e' speranza,
continueremo a sorbirci i vaneggiamenti
dovuti alla tua fissa mattonara...



...per carita', abbiamo sopportato di peggio...


ciao ciao


BigMad
00domenica 14 dicembre 2008 23:23
Devo scusarmi perchè ho confuso Laplace77 con Luckyace. Era stato quest'ultimo a chiedermi il dettaglio immobiliare. Pertanto Laplace non è stato scorretto a "tirarlo fuori"... solo un po' poco elegante [SM=g7560]
dgambera
00martedì 16 dicembre 2008 20:09
Ovuli in vendita per pagarsi il mutuo

Negli Stati Uniti cresce il numero delle donatrici per far fronte alla recessione. Ma è boom anche nella donazione del sangue o dei capelli.

Trovare i soldi per arrivare a fine mese. Per pagare la rata del mutuo o, anche, non dover rinunciare alle vacanze. Nonostante la crisi. Sono alcuni degli obiettivi di molti americani travolti dalla recessione. Molti Mr. e Mrs. Smith che hanno deciso di vendere anche parti del proprio corpo nella speranza di incassare dei denari. Come accade, per esempio, nel settore della fecondazione femminile. «In questo periodo di recessione l'offerta di ovuli è cresciuta del 30% rispetto al 2007. Riceviamo - dice al Sole 24 Ore Robin von Halle, presidente di Alternative reproductive resources, società di Chicago attiva nel settore - anche 60 proposte al giorno».

Si tratta di un fenomeno sociale un po' nascosto, non ancora percepito a pieno dagli esperti. Ma che riguarda molte aree degli Stati Uniti, non solo quelle più depresse come potrebbe essere l'Illinois. «Anche qui in Texas - dice Mary Fusillo, direttore della clinica per l'infertilità The Donor Solution, raggiunta al telefono a Houston - assistiamo ad un grande incremento delle offerte di ovuli. Prima ne ricevevamo circa 5 al giorno. Adesso ne abbiamo più di 20».

La donazione di ovuli.

Il settore della fecondazione è uno di quelli maggiormente in crescita. Non solo gli ovuli ma, anche, la maternità sostitutiva (il tanto contestato "utero in affitto") o la donazione di sperma. Per tutte queste attività, in America, sono previsti pagamenti più o meno alti. Nel caso del seme maschile la "retribuzione" è la più bassa: si arriva al massimo a 100 dollari. La maternità sostituiva, invece, può fruttare circa 25.000 dollari mentre donare gli le cellule uovo vale una cifra compresa tra 3.000 e 10.000 dollari. «Non si tratta – sottolinea von Halle – di gente povera, che vive al di sotto della soglia di indigenza. Al contrario. Sono persone comuni, appartenenti spesso alla middle-class che cercano un extra-reddito». Per quale scopo? «I più diversificati. Magari per potersi pagare la rata del mutuo».

Facili illusioni.

Al di là dei dibattiti etici, e delle continue feroci polemiche, questo settore non è comunque il mondo del "denaro facile". Le cliniche, negli Usa (dove le leggi che regolamentano l'attività variano da Stato a Stato), sottopongono a lunghi e approfonditi test i candidati. Questi ultimi, generalmente, devono avere un'età compresa tra i 20 e i 30 anni, un peso corporeo appropriato e non devono soffrire di malattie, come per esempio, il cancro, il diabete o la depressione. Di più: è obbligatoria una serie di analisi mediche e psicologiche per dimostrare di possedere i requisiti richiesti dalla Food and Drug Administration, l'Agenzia americana di controllo sui farmaci.

E, anche dopo aver superato tutte le analisi, la donna (o l'uomo) entrano solamente in una lista di attesa. Da cui potranno, eventualmente, essere scelti dopo ulteriori analisi. «Moltissime delle persone che si offrono come donatori - spiega la Fusillo - non hanno i requisiti minimi richiesti. Noi, per esempio, riceviamo tante telefonate di persone che vivono fuori dal Texas, nelle zone più colpite dalla crisi. E' gente che spera di aver trovato un modo veloce per fare soldi. Ovviamente, si tratta di un'illusione: la selezione è comunque molto rigorosa e molte richieste sono bocciate».

Peraltro questo esercito di donatori, a fronte di una richiesta che resta costante, «ha trasformato il settore della fecondazione - afferma von Halle – in un mercato "dominato" dalla domanda». Il boom del numero di persone che si "offre", insomma, ancora di più «permette una maggiore e più ampia selezione».

I miei capelli per un po' di denaro in contante.
Ma non è solo il mondo della fecondazione. Il budget familiare in rosso, la necessità di pagare le cambiali ha indotto molti Mr. e Mrs Smith a decidere di donare il sangue o i propri capelli. Da un lato, per esempio, le visite al sito BloodBanker.com, una pagina web dove sono indicati i centri di raccolta del sangue, in autunno sono balzate del 50% rispetto all'estate. Dall'altro il traffico di TheHairTrader.com, un sito dove sono messi all'asta capelli di tutti i colori, lungi o corti, lisci o riccioli, castani o biondi, è cresciuto di circa il 20%, soprattutto a causa di gente in disperata ricerca di contante. «Ho bisogno di fare soldi per pagare le rate del mutuo» era il post ad un'offerta, del 3 novembre scorso, per una lunga chioma di 32 pollici.

«La donazione di capelli – dice Jacalin Elise, partner di una società che gestisce il busines della compravendita di cuoio capelluto – negli ultimi tempi è sempre più legata ad esigenze di natura strettamente economica». Studenti cui hanno tagliato i fondi per l'università; proprietari di case che non riescono a pagare il mutuo che, dopo gli anni di "easy money" sotto Alan Greenspan, è diventato insostenibile. Sono questi i nuovi, e sempre più numerosi, clienti di TheHairTrader.com. «Ma non manca - spiega Elise – anche chi vuole i soldi per potersi permettere le vacanze». Un bel viaggio ai Caraibi, alla fine, val bene..una bella sforbiciata alla propria fluente chioma.
dgambera
00martedì 16 dicembre 2008 23:11
Mutui: il dilemma tra fisso e variabile

Da provvidenziale salvagente a costosissima palla al piede nel giro di poche settimane. Quando si parla di mutui, le famiglie italiane non conoscono evidentemente mezze misure: adesso è il tasso fisso a finire nel mirino, quello stesso tasso fisso che appunto soltanto qualche tempo fa sembrava l'unica soluzione possibile e praticabile per ottenere un nuovo finanziamento o per proteggersi dai tassi Euribor impazziti.

Al contrario, il variabile finora demonizzato viene guardato con una certa invidia, magari da chi ha appena fatto il passaggio (attraverso rinegoziazione, surroga o sostituzione) al fisso. Certo, parte delle lamentele sono comprensibili: il «tetto» al 4% introdotto dal Decreto anti-crisi per il 2009 a vantaggio dei soli prestiti variabili (salvo possibili emendamenti al testo, che in questo momento è al vaglio del parlamento) ha un po' il sapore della beffa per chi a suo tempo ha optato per una soluzione prudenziale, sobbarcandosi il maggior costo del fisso.

Va però anche detto che la drastica riduzione degli Euribor avrebbe comunque reso i mutui variabili notevolmente più convenienti nel corso dei prossimi mesi: in fondo, gli alti e bassi delle rate sono nella natura stessa dei prodotti indicizzati, così come chi sceglie il tasso fisso lo fa proprio per garantirsi la certezza dell'importo da versare nel corso del tempo (e per questo, si suppone, è disposto a pagare mediamente di più).

Il problema, semmai, è che molti risparmiatori si sono trovati a passare al fissocon una scelta dettata in parte da reali esigenze di bilancio, ma in parte anche dall'emotività proprio l'estate scorsa, nel momento in cui i tassi Irs (base di calcolo della rata per questo tipo strumento) erano particolarmente elevati, come si vede nei grafici a fianco. Con il risultato di trovarsi magari in mano un prodotto che prevede interessi anche superiori al 6% e che appare perciò fuori mercato.

Il ping-pong della surroga
Quali le possibili soluzioni? La strada della rinegoziazione e della surroga, è bene ricordarlo, è sempre percorribile, anche più volte e in direzione opposta rispetto a quanto effettuato qualche mese fa. Passare (o tornare) a un tasso variabile, di questi tempi, potrebbe significare per il momento un risparmio mensile secco che va dal 5,8 al 16,8%, a seconda delle scadenze e che è destinato a estendersi con il prevedibile ribasso degli Euribor nel 2009. Chi adotta una decisione simile deve tuttavia mettere in conto che gli Euribor non scenderanno in eterno (come insegna la lezione post-2005) e far bene i conti in base al reddito prima di assumersi il rischio.

La scelta «contrarian»
Tra i risparmiatori c'è però anche chi ragiona con logica opposta: vista la tendenza dei mercati, ci si chiede se non sia invece il momento giusto per andare a stipulare un mutuo a rata fissa bloccando una volta per tutte un tasso che può risultare conveniente in ottica pluriennale. In fondo, anche i valori degli Irs sono sensibilmente scesi negli ultimi mesi, soprattutto sulle scadenze lunghe (30 anni) e spuntare un fisso con interessi inferiori al 5% (se non vicini al 4%) non sembra più una chimera.

Quella «contarian» potrebbe insomma rivelarsi una strategia lungimirante, anche se non priva essa stessa di insidie. Anzitutto, la scelta del tasso che regola le rate la si fa una volta per tutte e il timing diventa, in questo caso, più rilevante. Gli analisti, come si legge nella scheda, ritengono che gli Irs abbiano ancora margini di discesa nel corso del 2009: attendere qualche mese prima di siglare un mutuo a tasso fisso potrebbe quindi essere opportuno.
Ma c'è anche da tenere conto della variabile spread: un eventuale aumento del ricarico applicato dalle banche nei prossimi mesi (già oggi è molto difficile trovarne inferiori all'1% su questo tipo di prodotti) vanificherebbe infatti i benefici di un'ulteriore calo dei tassi.
enx68
00mercoledì 17 dicembre 2008 11:34
TUTTI STANNO AUMENTANDO GLI SPREAD!!!!
Sto seguendo l'andamento dei spread prima di ogni ritocco da parte della BCE, ragazzi stanno aumentando gli spread a "botte" di 0.50...
riguarda tutte le banche, che invece di farsi concorrenza al ribasso stanno TUTTE aumentando....

forse si pensano che siamo tutti degli allocchi e che con la riduzione dei parametri euribor/irs vediamo solo "il totale" di rate più basse

dgambera
00mercoledì 17 dicembre 2008 18:52
dgambera
00mercoledì 17 dicembre 2008 20:08
Rinegoziazione mutui, aderiscono 50.000 famiglie

Alla fine di novembre 2008, sono state 50.000 le famiglie italiane che hanno deciso di rinegoziare il mutuo a tasso variabile, sfruttando le opportunità previste dalla Convenzione siglata in giugno tra il Ministero dell'Economia e l'Associazione Bancaria Italiana. Le banche hanno informato complessivamente due milioni di clienti e gestito 107.000 contatti che si sono poi tradotti nelle 50.000 adesioni. La quota di adesione, in rapporto ai due milioni di clienti informati, sarebbe quindi del 2,5%. Ma, come sottolinea l'Abi, l'iniziativa era stata pensata soprattutto «per dare sostegno alle famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo a causa dell'andamento dei tassi di interesse sui mercati finanziari internazionali». Pertando «appare raggiunto il risultato atteso».

Al raggiungimento dell'obiettivo ha contribuito il 92,22% del sistema bancario, in termini di sportelli sul territorio che hanno aderito alla Convenzione. Alle 50.000 famiglie che hanno aderito, bloccando il valore delle rate al livello medio del 2006, si aggiungono circa 130.000 operazioni di rinegoziazione individuale effettuate a partire dal 2007 e oltre 15.000 operazioni di portabilità realizzate da giugno 2008. (il.v.)
laplace77
00mercoledì 17 dicembre 2008 23:29
Re:
dgambera, 17/12/2008 20.08:

Rinegoziazione mutui, aderiscono 50.000 famiglie

Alla fine di novembre 2008, sono state 50.000 le famiglie italiane che hanno deciso di rinegoziare il mutuo a tasso variabile, sfruttando le opportunità previste dalla Convenzione siglata in giugno tra il Ministero dell'Economia e l'Associazione Bancaria Italiana. Le banche hanno informato complessivamente due milioni di clienti e gestito 107.000 contatti che si sono poi tradotti nelle 50.000 adesioni. La quota di adesione, in rapporto ai due milioni di clienti informati, sarebbe quindi del 2,5%. Ma, come sottolinea l'Abi, l'iniziativa era stata pensata soprattutto «per dare sostegno alle famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo a causa dell'andamento dei tassi di interesse sui mercati finanziari internazionali». Pertando «appare raggiunto il risultato atteso».

Al raggiungimento dell'obiettivo ha contribuito il 92,22% del sistema bancario, in termini di sportelli sul territorio che hanno aderito alla Convenzione. Alle 50.000 famiglie che hanno aderito, bloccando il valore delle rate al livello medio del 2006, si aggiungono circa 130.000 operazioni di rinegoziazione individuale effettuate a partire dal 2007 e oltre 15.000 operazioni di portabilità realizzate da giugno 2008. (il.v.)




ho capito bene?

non la portabilita' di bersani, ma la rinegoziazione di tremonti?

quella del conto accessorio a capitalizzazione composta,
il cui totale e' da pagare alla fine del mutuo rinegoziato,
per un totale di anni incognito?


50.000 famiglie?
spero bene per loro...

sul mercato non le rivedro' come acquirenti per molto,
a meno di non averle viste come venditrici prima...


giulioc2
00mercoledì 17 dicembre 2008 23:56
Secondo me, dobbiamo superare il credit crunch in atto.
Il taglio della fed ieri ed il probabile ulteriore taglio della bce a gennaio aiuteranno molto.
Con una crisi economica che investe le aziende tutte e con previsioni di perdite di posti di lavoro molto consistenti... è inevitabile questa stretta del credito temporanea, il quadro complessivo non è ancora chiaro.
Importante in questo periodo è:
non essersi indebitati a vita,
sperare di tenersi il posto di lavoro...
stare alla larga da investimenti "imperdibili"
non fare il passo più lungo della gamba.

Detto ciò io continuo a fare l'amore con la mia compagna, fare cenette con amici, leggermi un buon libro...
la vita va avanti e le cose semplici ed economiche sono sempre le più goduriose!
dgambera
00giovedì 18 dicembre 2008 12:45
Re: Re:
laplace77, 17/12/2008 23.29:




ho capito bene?

non la portabilita' di bersani, ma la rinegoziazione di tremonti?

quella del conto accessorio a capitalizzazione composta,
il cui totale e' da pagare alla fine del mutuo rinegoziato,
per un totale di anni incognito?


50.000 famiglie?
spero bene per loro...

sul mercato non le rivedro' come acquirenti per molto,
a meno di non averle viste come venditrici prima...





L'articolo dice pure che in un anno sono a 195000 i mutui che hanno "chiesto" aiuto, per un totale del 10% se non sbaglio sui 2M in essere.
Non so se si possa dire quest'ultima cosa, perchè non si capisce chiaramente.
dgambera
00sabato 3 gennaio 2009 00:02
Mutui, Bankitalia chiede trasparenza: al via tasso Bce

La Banca d'Italia ha chiesto alle banche più trasparenza in materia di mutui. Dal primo marzo 2009, infatti, gli istituti di credito dovranno fornire ai loro clienti la documentazione di trasparenza relativa alla possibilità di contrarre un mutuo indicizzato al tasso Bce anziché all'Euribor. A Bankitalia è stato infatti affidato il compito di dare disposizioni per «assicurare adeguata pubblicità e trasparenza all'offerta» di questi mutui. Proprio a questo scopo sono state emesse alcune disposizioni di vigilanza indirizzate al sistema creditizio nazionale. Le banche che offrono mutui, si legge nelle disposizioni, «sono tenute a predisporre la documentazione di trasparenza»; inoltre dovrà essere fornita alla clientela «un'informativa riguardante tutte le tipologie di mutuo offerte dalla banca stessa, che agevoli le scelte del cliente verso prodotti potenzialmente più confacenti alle sue esigenze». Dal primo marzo, quindi, gli istituti di credito «in aggiunta alla documentazione specifica relativa a ciascun contratto offerto» dovranno predisporre un «documento contenente informazioni generali sulle diverse tipologie di mutui offerti. Questo documento dovrà indicare «le caratteristiche e i rischi tipici delle operazioni di mutuo, secondo modalità tali da agevolare per la clientela la comprensione delle principali differenze tra i diversi prodotti offerti». Inoltre, dovrà riportare per ciascuno dei prodotti «il tasso di interesse (in caso di previsione di un tasso variabile sono indicati lo spread, il parametro di riferimento e l'ammontare del tasso al momento della pubblicità), la durata minima e massima del mutuo, le modalità di ammortamento e la periodicità delle rate».
dgambera
00venerdì 9 gennaio 2009 19:37
Euribor ai minimi da marzo 2006. Adusbef: spread troppo alti

Tensioni ancora in calo sull'interbancario: l'Euribor a tre mesi, riferimento che le banche utilizzano per basare le proprie politiche nei mutui ipotecari, è stato fissato stamani al 2,692% (2,729%), che corrisponde al livello più basso dal 10 marzo 2006. Stessa direzione per gli altri tassi: quello a un mese al 2,412% (2,449%) e quello a sei mesi al 2,765% (2,811%).

I consumatori denunciano però che quando l'Euribor cala sale lo spread. «Se sono costrette a registrare, molto lentamente, la discesa del tasso Euribor a tre mesi, oggi arrivato al 2,69%, per non intaccare i loro profitti, le banche italiane, manovrano a loro piacimento lo spread, che fino ad ottobre 2008 era arrivato ad una media dello 0,80%, ed in questi giorni ha superato la soglia dell'1,70%», recita una nota di Elio Lannutti dell'Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori.
«Oltre ad aver eliminato dalla propria offerta i mutui più rischiosi, in particolare i mutui con durate superiori ai 25-30 anni ed i mutui erogati al 100%, nonostante gli inviti delle banche centrali e delle varie autorità ad abbassare i tassi applicati in linea con quelli di riferimento» della Bce, «la maggior parte degli istituti di credito non solo non ha ridotto a dovere i tassi applicati, ma ha anche aumentato, in maniera molto consistente fino ad un raddoppio, gli spread applicati, annullando il vantaggio dei tassi in discesa», prosegue il comunicato.

I consumatori sottolineano che se le banche italiane si adeguassero alla media Ue degli interessi sui mutui, «ci sarebbe un risparmio sulle rate da un minimo di 39 euro al mese (468 euro l'anno) fino a 100 euro mensili, con un maggior onere di 1.200 euro l'anno». Allo stesso tempo, «qualora le banche dovessero trasferire sui mutui variabili le decisioni della Bce abbattendo dello 0,75% i tassi, i mutuatari avrebbero un ulteriore risparmio di 45 euro al mese, ossia di 540 euro l'anno». Questo, conclude la nota, «senza dover ringraziare un Governo, che trova i fondi per approvare i decreti salvabanche, senza dare alcun tangibile aiuto alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, letteralmente strozzate dalla restrizione del credito e dalla revoca dei fidi con un preavviso di 24 ore».
laplace77
00sabato 10 gennaio 2009 13:01
e nel frattempo...

fonte: Yahoo


Mercoledì 7 Gennaio 2009, 16:36

Usa: Aba, Insolvenze Su Mutui Casa e Prestiti Auto a Record Storico

Agenzia ASCA

(ASCA) - Roma, 7 gen L'Associazione Bancaria Americana (Aba) ha diffuso i dati sulle insolvenze relative al terzo trimestre del 2009. In particolare, ''le insolvenze sui mutui immobiliari e sui finanziamenti per l'acquisto di auto hanno raggiunto il massimo storico'' scrive il rapporto dell'Aba. Sui prestiti per l'acquisto di auto, il tasso di insolvenza e' salito al 3,25% del totale. Stessa musica per i mutui immobiliari con un tasso di insolvenza del 2,63%. Signigificativi aumenti anche per i tassi di insolvenza sui prestiti personali saliti al 2,69%. L'indice composito delle insolvenze sulle 8 categorie di prestito piu' diffuso, dai mutui, ai prestiti per ristrutturazione di abitazioni, passando per i finanziamenti per l'acqisto di auto e i prestiti personali, e' salito al 2,90% del totale, il massimo dal 1980. ''Le insolvenze sono destinate crescere per tutti i tipi di prestiti, complice anche il deterioramento del mercato del lavoro. Nei primi tre trimestri del 2009 sono stati persi un milione di posti e altri 2 milioni e mezzo saranno persi nel corso del 2009'', ha spiegato James Chessen, Capo economista dell'Aba. In calo invece, le insolvenze sulle carte di credito scese al 4,20% del totale. '' Ora la gente usa la carta di credito per le spese delle vita quotidiana, dal cibo alle bollette, ma evita acquisti che possano far salire il livello del debito personale'', osserva Chessen.



da noi non succedera'?

aspettiamo che CIG e licenziamenti vadano avanti, poi e riparliamo...

[SM=g7600]


Pegasus@
00lunedì 12 gennaio 2009 13:57
L'Euribor Scende , Lo Spread Sale
Siamo sempre lì il "banco vince sempre"...

"Molte Banche hanno alzato i proprio margini. E la formula legata al Tasso BCE rischia il Flop."

Corriere Economia :

http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/PDF/2009/2009-01-12/2009011211550575.pdf

Pega
Pegasus@
00martedì 13 gennaio 2009 13:30

Mutui, utenti delusi dal tasso Bce "Risparmio annullato dalle banche"

"ROMA - Dopo le 'rinegoziazioni truffa' e le 'surroghe impossibili' per i risparmiatori si profila un nuovo motivo di delusione sul fronte dei mutui. Da quest'anno tutte le banche dovranno offrire ai loro clienti mutui indicizzati al tasso Bce. Ma quella che era attesa come un'opportunità di risparmio rischia di diventare l'ennesima occasione mancata. Non solo in diversi casi non si risparmierà nulla, ma si rischia di spendere anche di più, a causa di spread eccessivi che per alcuni prodotti arrivano a superare il 2%. E, ricorda Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, "se un variabile ha uno spread di partenza troppo elevato in un periodo di discesa dei tassi non ci si bada, però appena i tassi ricominciano a salire pesa come un macigno". Lo spread alto, si difendono le banche, non è però una scelta arbitraria, ma riflette il costo del denaro, particolarmente alto in un momento di crisi come quello attuale: "La crisi di liquidità fa sì che per la banca il costo da pagare per approviggionarsi sul mercato sia anche superiore all'Euribor. E' il costo del rischio, al quale poi si aggiungono i costi operativi", spiega Luciano Ambrosone, responsabile finanziamenti privati del Gruppo Intesa SanPaolo."

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/economia/tassi-euribor/mutui-tasso-bce/mutui-tasso-bce.html?rss

Pega
giulioc2
00martedì 13 gennaio 2009 13:34
Re:
Pegasus@, 13/01/2009 13.30:


Mutui, utenti delusi dal tasso Bce "Risparmio annullato dalle banche"

"ROMA - Dopo le 'rinegoziazioni truffa' e le 'surroghe impossibili' per i risparmiatori si profila un nuovo motivo di delusione sul fronte dei mutui. Da quest'anno tutte le banche dovranno offrire ai loro clienti mutui indicizzati al tasso Bce. Ma quella che era attesa come un'opportunità di risparmio rischia di diventare l'ennesima occasione mancata. Non solo in diversi casi non si risparmierà nulla, ma si rischia di spendere anche di più, a causa di spread eccessivi che per alcuni prodotti arrivano a superare il 2%. E, ricorda Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, "se un variabile ha uno spread di partenza troppo elevato in un periodo di discesa dei tassi non ci si bada, però appena i tassi ricominciano a salire pesa come un macigno". Lo spread alto, si difendono le banche, non è però una scelta arbitraria, ma riflette il costo del denaro, particolarmente alto in un momento di crisi come quello attuale: "La crisi di liquidità fa sì che per la banca il costo da pagare per approviggionarsi sul mercato sia anche superiore all'Euribor. E' il costo del rischio, al quale poi si aggiungono i costi operativi", spiega Luciano Ambrosone, responsabile finanziamenti privati del Gruppo Intesa SanPaolo."

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/economia/tassi-euribor/mutui-tasso-bce/mutui-tasso-bce.html?rss

Pega


stavo per postare lo stesso articolo, lo trovo molto interessante.
oggi più che mai bisogna analizzare e confrontare bene l'offerta mutui.


laplace77
00martedì 13 gennaio 2009 13:36
Re:
Pegasus@, 13/01/2009 13.30:


Mutui, utenti delusi dal tasso Bce "Risparmio annullato dalle banche"

"ROMA - Dopo le 'rinegoziazioni truffa' e le 'surroghe impossibili' per i risparmiatori si profila un nuovo motivo di delusione sul fronte dei mutui. Da quest'anno tutte le banche dovranno offrire ai loro clienti mutui indicizzati al tasso Bce. Ma quella che era attesa come un'opportunità di risparmio rischia di diventare l'ennesima occasione mancata. Non solo in diversi casi non si risparmierà nulla, ma si rischia di spendere anche di più, a causa di spread eccessivi che per alcuni prodotti arrivano a superare il 2%. E, ricorda Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, "se un variabile ha uno spread di partenza troppo elevato in un periodo di discesa dei tassi non ci si bada, però appena i tassi ricominciano a salire pesa come un macigno". Lo spread alto, si difendono le banche, non è però una scelta arbitraria, ma riflette il costo del denaro, particolarmente alto in un momento di crisi come quello attuale: "La crisi di liquidità fa sì che per la banca il costo da pagare per approviggionarsi sul mercato sia anche superiore all'Euribor. E' il costo del rischio, al quale poi si aggiungono i costi operativi", spiega Luciano Ambrosone, responsabile finanziamenti privati del Gruppo Intesa SanPaolo."

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/economia/tassi-euribor/mutui-tasso-bce/mutui-tasso-bce.html?rss

Pega




quoto il post precedente:

il "banco vince sempre"...

[SM=g7600]

Pegasus@
00martedì 13 gennaio 2009 13:44
Re: Re:
giulioc2, 13/01/2009 13.34:


stavo per postare lo stesso articolo, lo trovo molto interessante.
oggi più che mai bisogna analizzare e confrontare bene l'offerta mutui.






E impressionante come nel nostro paese alle banche sia sempre permesso di spuntarla comunque , qualsiasi iniziativa presa nel bene e nel male viene sempre neutralizzata ed anzi tradotta in un ulteriore vantaggio per le stesse...sembra non vi sia proprio modo di porre rimedio alla cosa...

Pega
dgambera
00martedì 13 gennaio 2009 13:54
Re: Re: Re:
Pegasus@, 13/01/2009 13.44:




E impressionante come nel nostro paese alle banche sia sempre permesso di spuntarla comunque , qualsiasi iniziativa presa nel bene e nel male viene sempre neutralizzata ed anzi tradotta in un ulteriore vantaggio per le stesse...sembra non vi sia proprio modo di porre rimedio alla cosa...

Pega




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