Mutui Maledettissimi Mutui

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(sylvestro)
00martedì 8 novembre 2011 21:21
A picco le richieste di Mutui. -33% a ottobre; -14% nei primi 10 mesi 2011


L’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF - mostra come la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane continui inesorabile il percorso di contrazione rispetto ai corrispondenti mesi del 2010 e a ottobre registra un pesantissimo -33% (dato ponderato sui giorni lavorativi), che conferma l’andamento di un semestre in cui la decrescita è risultata sistematicamente in doppia cifra.


Nei primi 10 mesi del 2011 il decremento complessivo è stato del -14% rispetto all’analogo periodo del 2010 ma anche il confronto con gli anni precedenti denota una rilevante contrazione del numero di richieste di finanziamento avanzato dalle famiglie italiane per l’acquisto di un immobile.

DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) – Gennaio-Ottobre 2011 – a parità di giorni lavorativi



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Questo, in sintesi, è il preoccupante quadro che emerge dall’analisi dei dati sull’andamento complessivo della domanda di mutui e delle variazioni percentuali rilevate su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie.


Passando all’andamento mensile, le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Il grafico riepilogativo della domanda di mutui a partire da gennaio 2009 rende più evidente il trend in atto.



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
“E’ difficile imputare questa picchiata delle richieste di mutuo – commenta Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureu services di CRIF - principalmente al riassorbimento dell’effetto-rinegoziazione che certamente aveva caratterizzato la crescita della domanda nell’ottobre di un anno fa. Più probabilmente siamo di fronte all’avvitamento della domanda per le ormai purtroppo consolidate aspettative negative delle famiglie italiane, cui inizia ad aggiungersi una forma di autocensura preventiva: perché chiedere un mutuo quando è evidente che le probabilità di ottenerlo hanno iniziato a contrarsi, causa la scarsa disponibilità di impieghi disponibili presso gli intermediari finanziari? Questa consapevolezza – conclude Lodi – è vero veleno, perché colpisce al cuore non solo l’idea di una ripresa in positivo delle aspettative, legate all’andamento economico, ma anche il senso della relazione tra chi dà e prende credito, minata nei suoi fondamentali: fare raccolta per fare impieghi”.

Analizzando la distribuzione per fasce di durata, si mantiene la crescita della quota parte di domanda di mutui nelle classi tra i 20 e i 30 anni, che nei primi 10 mesi del 2011 rappresentano quasi il 51% della domanda complessiva. Ad ogni modo, è ancora la classe di durata compresa tra i 25 e i 30 anni ad essere quella maggiormente preferita dalle famiglie italiane (31% del totale) oltre ad essere in crescita (+1,8%) rispetto al 2010.

Andamento delle domande di mutui per durata



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie


“Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo - aggiunge Lodi - continua la crescita della quota di domanda nelle fasce più basse anche se il mese di ottobre 2011 ha fatto registrare un leggero incremento dell’importo medio mensile, tornato sui valori di aprile e maggio. Anche questo trend conferma la prudenza che sta caratterizzando il comportamento delle famiglie italiane”.
Per altro l’importo medio calcolato sulla totalità dei primi dieci mesi dell’anno in corso continua ad essere inferiore rispetto al pari periodo 2010, rispettivamente 136.976 € contro i 139.216 euro.



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie


Analizzando, infine, la domanda in base all’età dei soggetti richiedenti mutui ipotecari, la classe compresa tra i 35 e i 44 anni continua ad essere la più numerosa, con una quota pari al 35% del totale.

“L’auspicio di ripresa dell’economia è stata frustrata dalla brusca ricaduta sopraggiunta in estate, con la conseguente grave incertezza sui tempi di un effettivo recupero delle posizioni pre crisi – conclude Lodi -. Pil, consumi e investimenti continuano a manifestare segnali di forte debolezza e, in questo scenario oggettivamente difficile, anche la domanda di credito ne ha inevitabilmente risentito. In particolare sembra pesare la persistente sofferenza del mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione particolarmente alto, superiore all’8% e con punte vicino al 30% nel segmento dei giovani) affiancata da una debole dinamica dei redditi, condizione fondamentale per ristabilire il difficile equilibrio del bilancio familiare delle famiglie, la cui evoluzione fa ritenere che anche nei prossimi anni non ci saranno le condizioni per un ritorno del mercato del credito ai livelli pre-crisi”.
dgambera
00mercoledì 9 novembre 2011 11:18
laplace77
00mercoledì 9 novembre 2011 13:33
Re:
dgambera, 09/11/2011 11.18:





ma come, c'era il fondo di garanzia, con tanto di pubblicita' in tv...

[SM=g9128]
Loziodigekko
00giovedì 10 novembre 2011 09:39
Re:
dgambera, 09/11/2011 11.18:





Trent'anni di debito a tasso variabile per 57 metri quadri di una casa che, comprata oggi a 180k, ha buone probabilita' di valerne 120 tra due anni.
Direi che se gli rifiutano il mutuo gli fanno solo un favore...

Dimenticavo: il ragazzo di 27 anni lo sapra' che dovra' cercarsi una casa piu' grossa nell'arco di 5/10 anni?


dgambera
00giovedì 10 novembre 2011 10:22
Re: Re:
Loziodigekko, 11/10/2011 9:39 AM:




Trent'anni di debito a tasso variabile per 57 metri quadri di una casa che, comprata oggi a 180k, ha buone probabilita' di valerne 120 tra due anni.
Direi che se gli rifiutano il mutuo gli fanno solo un favore...

Dimenticavo: il ragazzo di 27 anni lo sapra' che dovra' cercarsi una casa piu' grossa nell'arco di 5/10 anni?






Ad Affori ci ha comprato un mio collega/amico. Un taglio simile nel 2007/2008 gli è costato circa 260k, di cui 200k di mutuo [SM=g7605]
Loziodigekko
00giovedì 10 novembre 2011 11:49
Re: Re: Re:
dgambera, 10/11/2011 10.22:




Ad Affori ci ha comprato un mio collega/amico. Un taglio simile nel 2007/2008 gli è costato circa 260k, di cui 200k di mutuo [SM=g7605]



Quindi in pratica oggi il tuo amico ha in mano un valore di 180k (che e' pari al mutuo residuo) per un bene che ha pagato 260.

80mila euro in meno in quattro anni.
Consideriamo inoltre che ha di fronte ancora ampi spazi di deprezzamento.

Anche a essere ottimisti fanno 100mila euro in meno del valore pagato all'apice della bolla.
Alla faccia del "da noi e' diverso".





dgambera
00giovedì 10 novembre 2011 12:33
Re: Re: Re: Re:
Loziodigekko, 11/10/2011 11:49 AM:



Quindi in pratica oggi il tuo amico ha in mano un valore di 180k (che e' pari al mutuo residuo) per un bene che ha pagato 260.

80mila euro in meno in quattro anni.
Consideriamo inoltre che ha di fronte ancora ampi spazi di deprezzamento.

Anche a essere ottimisti fanno 100mila euro in meno del valore pagato all'apice della bolla.
Alla faccia del "da noi e' diverso".









Bisognerebbe vedere a cosa di preciso si riferiscono nell'articolo, perchè quello del mio amico è in un contesto particolare: un condominio di appartamenti finemente ristrutturati (ma veramente però) che formano un quadrato attorno ad una corte condominiale molto carina al di sotto della quale ci sono i box auto di pertinenza. Al di fuori, essendo una zona periferica, c'è di tutto, quindi quello dell'articolo potrebbe essere un comune appartamento da ristrutturare in uno squallido palazzone.

Inoltre i 260k credo includessero le spese accessorie, quindi il costo dovrebbe essere stato attorno ai 230k.

Detto ciò, anche se fossero 40k di differenza, sempre tanti sono: con 10k l'anno in periferia, hai voglia a pagare affitto [SM=g9058]
dgambera
00venerdì 11 novembre 2011 11:09
(sylvestro)
00lunedì 14 novembre 2011 18:50
marco---
00giovedì 17 novembre 2011 09:09
Stop al credito al mattone, tassi sui mutui balzati al 7%
Stop al credito al mattone, tassi sui mutui balzati al 7% (Fonte: l'Adige - 17/11/2011)

dgambera
00venerdì 18 novembre 2011 11:23
In Europa il mutuo non s'abbassa

18 novembre 2011


Un rallentamento della corsa degli spread applicati dalle banche che operano in Italia sui mutui è quello che si augurano tutti coloro che di questi tempi sono al guado, indecisi se chiedere un prestito ipotecario. Nel limbo tra la tentazione di quotazioni immobiliari non alle stelle e spread sui mutui ai massimi storici.

Aggiungendo a ciò la buona notizia che i tassi europei (Euribor e Irs) che concorrono alla formazione del tasso finale del mutuo, volano molto basso e quindi compensano l'effetto dei ricarichi fuori controllo fissati dagli istituti sui contratti. Oggi, in Italia lo spread su un mutuo a tasso variabile viagga al 2,5%, sul fisso al 2,6%. Non è mai stato così da quando esiste l'euro.
Ma l'Italia è da considerarsi un caso isolato, oppure il virus degli spread impazziti si è diffuso anche in altri Paesi europei? Aiutati dai siti stranieri che offrono la possibilità di simulare le offerte di mutui abbiamo raccolto una serie di spunti che possono risultare utili per chi è orientato a comprare casa all'estero utilizzando la leva del debito.

Ebbene, l'Italia, quanto a spread è messa male. Ma c'è anche chi è messo peggio. In Portogallo ad esempio si parte da 300-350 punti base con tassi variabili che rasentano il 5%, pur considerando Euribor ai minimi. In Irlanda ci sono offerte spot incoraggianti ma gli spread in media superano agevolmente i 200 punti base. Così come nel Regno Unito dove, nonostante il tasso di sconto della Banca d'Inghilterra è allo 0,5% (a differenza del l'1,25% dell'Eurozona) i variabili partono dal 2,9%. Spread anche sotto l'1%, invece, in Spagna. Peccato, però, che i mutui vengono agganciati all'Euribor a un anno (che viaggia al 2%, ovvero 80 punti base in più del "fratello" a un mese che compare frequentemente nell'offerta italiana). E in Germania? Ci sono tassi fissi molto competitivi (sotto il 4%). Tra questi anche quello di HypoVereinsbank, la banca del gruppo UniCredit che invece in Italia applica spread, in questo momento, superiori al 3% con tassi finali anche oltre il 6%. E poi c'è Bnp Paribas che in Francia è molto più competitiva nell'offerta a tasso variabile rispetto all'Italia dove è invece in questo momento è tra le meno care sui tassi fissi. Insomma, Eurozona sì ma tassi e strategie distanti, pur se si tratta della stessa casa madre. In tema mutui, il mondo non pare, proprio, essere paese.

Dopo aver (come visto non a fatica) archiviato i dubbi sui tassi, come deve comportarsi un italiano che intende chiedere un mutuo per acquistare una casa all'estero? Regola generale: considerando che le disposizioni catastali e di ipoteca possono cambiare fra i vari Stati, non è possibile perfezionare la pratica con una banca italiana, ma bisogna ricorrere a un istituto situato nel Paese dove è presente l'immobile. Qualche passo, però, lo si può compiere già dall'Italia. Alcuni istituti stranieri presenti in Italia, come Barclays, offrono ai clienti internazionali l'accesso alle offerte di mutui locali attraverso i siti web delle divisioni straniere.
Un'altra strada è contattare un'agenzia immobiliare presente anche all'estero. E poi c'è una terza via: chiedere un mutuo di liquidità in Italia ipotecando un immobile di proprietà e utilizzando la somma ricevuta per la compravendita all'estero. Questa soluzione, seppure più agevole per chi non voglia imbattersi nelle pratiche ipotecarie in un altro Paese, è mediamente più costosa dato che i tassi sui mutui di liquidità sono più alti di circa mezzo punto percentuale. Posto che qualche istituto italiano, in questo momento storico in cui di liquidità non v'è certezza, sia disposto a concederlo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

marco---
00martedì 22 novembre 2011 15:49
Comprare casa: il 40% di chi se lo può permettere ha più di 40 anni (Fonte: blog.economiaerisparmio.com - 22/11/2011)

Comprare casa al giorno d’oggi è veramente difficile: giovani senza lavoro, contratti a tempo determinato e mutui che altalenanti seguono gli spread impazziti, non facilitano le compravendite immobiliari. Un sondaggio indetto dal portale immobiliare casa.it, ha rivelato come il 40% degli utenti interessati all’acquisto di una casa risulti avere un’età media superiore ai 40 anni, indice di una consolidata indipendenza e stabilità economica raggiunta nel corso degli anni.

Il 20% ha invece un’età compresa tra i 25 e i 30 anni, mentre solo il 7% dei giovani tra i 18 e i 25 anni ha la facoltà di cercare una casa per l’acquisto.
L’indagine evidenzia inoltre come 8 italiani su 10 siano interessati alla casa di proprietà, rispetto a quella in affitto, consolidando una cultura del mattone italiana, che lo vede al primo posto di tutti gli investimenti.

Tra nuovi aumenti IVA e ritorno all’ICI, proposti dal governo tecnico Monti, purtroppo la possibilità di abbassare questa soglia di 40enni avventori, si restringe sempre di più; speriamo solo che i sacrifici di oggi possano ridare speranze concrete ai giovani di domani.
stelafe
00lunedì 28 novembre 2011 18:31
Mutui Comprare casa? Solo con più contanti
www.selpressmm.com/aiba/immagini/281111A/2011112832215.pdf
dgambera
00venerdì 2 dicembre 2011 18:00
Indebitati con le banche

02-12-2011

102 miliardi di euro a tanto ammontano le sofferenze bancarie. Questo il dato fornito da Bankitalia che certifica le difficoltà delle famiglie ed imprese alle prese con la crisi. L'aumento sull'ultimo anno è del 40%. Numeri che dovrebbero far riflettere sull'eccezionalità del momento.

Ascolta la puntata

Al minuto 11 circa, Dino Crivellari AD di Unicredit Credit Management Bank, dice che da 9/2010 a 9/2011 le sofferenze sono cresciute del 40% da 73B a 103B, di cui circa 10B sono mutui alle famiglie: a mutui medi di 140k fa qualcosa come 70k-75k immobili pronti a finire all'asta, ovvero il 15% delle NTN annuali.

(E ancora non s'è visto nulla, visto che la crisi è vera appena cominciata, gli aiuti ai lavoratori sono stati usati ed abusati ormai, gli aiuti ai mutuatari IDEM e di soldi lo Stato ha più bisogno che possibilità di erogarli.)

Poi dice anche che le banche non possono adottare una politica di contenzioso immediato per un credito in sofferenza, perchè questo creerebbe sia squilibri sociali per le famiglie che squilibri di bilancio per le banche che impatti devastanti sul mercato immobiliare. Negli anni passati le prime aste deserte erano circa il 60%, adesso siamo a circa l'84%.

(vediamo quanto resistono ancora tutti, visto che le quotazioni calano già da sole e le banche rischiano di dover svalutare anche senza mettere i mercati all'asta)

E poi ecco cosa vorrebbero inventarsi le banche.... la repossession... i pigionieri... ahahahahah.... pensa te che fregatura.... compri casa per non stare in affitto una vita ed essere proprietario delle mura in cui abiti e che ti succede? Finisci in affitto col peggiore dei proprietari! Penso proprio che la % di proprietari in Italia nel prossimo decennio si ridurrà di parecchio

Al minuto 33 invece c'è un avvocato che si occupa di esecuzioni immobiliari che dice che gli immobili all'asta sono invendibili poichè sopravvalutati in perizia("un bene che valeva 100 è stato valutato 180") quando sono stati concessi i mutui. E perchè li sopravvalutavano? Forse perchè sennò il mutuatario non avrebbe avuto i requisiti per l'erogazione? I subprime? In Italia? Ma no, dai. Da noi è (o era?) diverso. Non può essere.
dgambera
00venerdì 2 dicembre 2011 18:03
E ancora

Crisi immobiliare



....

“a dicembre 2011 comincia la svalutazione immobiliare”

a fine anno cominceranno le svalutazioni per l’immobiliare e a farlo saranno le banche. in un’intervista al sole 24 ore salvatore ruoppolo, alla guida di cordea savills sgr, spiega: “non è più tempo per gli investitori e le banche di mantenere, tra le sofferenze, immobili che oggi non rappresentano più le quotazioni di tre-quattro anni fa”

la questione di cui parla ruoppolo nell’intervista è stata compressa in questi anni dalle banche, che però, di fronte agli ultimi colpi della crisi e all’assenza di investitori nel real estate italiano, oltre che a un imminente necessità di rifinanziarsi, devono accettare le perdite e cominciare a liberarsi degli immobili che bloccano i loro bilanci

tali immobili, iscritti a bilancio come attivi con delle quotazioni di tre o quattro anni fa, stanno però diventando un fardello. molte banche non hanno voluto vendere per evitare perdite, ma a questo punto, di fronte alle nuove garanzie chieste alle banche dall’fmi e dalla commissione europea, è meglio vendere pur assumendo delle perdite, piuttosto che restare incagliati

ruoppolo torna quindi a mettere il dito nella piaga delle banche e assicurazioni italiane rispetto a patrimoni immobiliari di cui ancora non conosciamo l’esatta entità. e aggiunge che un repricing, ossia una svalutazione dei listini, è ora inevitabile

il vaso di pandora sarà scoperchiato a breve, ma gli effetti sul mercato immobiliare generale saranno tutti da vedere. quel che è certo è che se le banche, a catena, opteranno per il repricing, pur di vendere, il mercato si troverà improvvisamente a fare i conti con immobili, spesso di pregio, con dei nuovi listini. spesso di tratta di palazzi per uffici, ma non solo, anche nel settore residenziale assisteremo a questa nuova concorrenza tra banche, fondi immobiliari e assicurazioni da un lato, e i privati dall’altro

a questo si potrebbero aggiungere gli immobili dello stato e degli istituti di previdenza. insomma, il mercato immobiliare potrebbe vivere nei prossimi mesi un gran cambiamento, sebbene bisognerà aspettare per valutarne le conseguenze

kemar71
00venerdì 2 dicembre 2011 20:20
Casa in crisi, crollano mutui (-8,1%) e compravendite (-3,2%)
MILANO - Il mercato della casa è in crisi. E adesso lo certifica anche l'Istat. Nel secondo trimestre dell'anno, le compravendite di unità immobiliari (219.905 in totale) sono diminuite del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il 93,2% delle convenzioni ha riguardato immobili per abitazione, il 5,9% unità immobiliari ad uso economico. Rispetto al secondo trimestre 2010, le compravendite di immobili ad uso residenziale diminuiscono del 3,1%, quelle di immobili ad uso economico del 2,5%. Il calo riguarda tutte le regioni con l'eccezione delle Isole, dove le compravendite a uso residenziale aumentano del 7,6% e quelle a uso economico del 18,7%. Le compravendite di unità immobiliari ad uso residenziale registrano nelle grandi città una diminuzione più contenuta (-1,8%) di quella osservata negli altri centri (-4,1%). Le compravendite ad uso economico mostrano una diminuzione più marcata nelle città metropolitane (-6,0%) rispetto alle altre, dove il calo è di lieve entità.
I MUTUI - I mutui (193.474 in totale) sono diminuiti dell'8,1% rispetto al secondo trimestre 2010. In particolare, quelli con costituzione di ipoteca immobiliare (118.834) sono diminuiti del 5,3%, mentre i mutui non garantiti da ipoteca immobiliare (74.640) si sono ridotti del 12,3%. Il numero di mutui risulta in sensibile aumento soltanto nelle Isole (+23,3%): in particolare, quelli senza ipoteca sono cresciuti del 29,9%, i mutui con ipoteca del 19,3%. La diminuzione tendenziale dei mutui osservata nelle città metropolitane (-11,6% per i mutui senza costituzione di ipoteca immobiliare e -4,3% per quelli garantiti da ipoteca) è stata minore di quella registrata nelle altre città (rispettivamente, -12,7% e -6,0%).
link

Loziodigekko
00venerdì 2 dicembre 2011 21:19
Re:
dgambera, 02/12/2011 18.00:



Al minuto 33 invece c'è un avvocato che si occupa di esecuzioni immobiliari che dice che gli immobili all'asta sono invendibili poichè sopravvalutati in perizia("un bene che valeva 100 è stato valutato 180") quando sono stati concessi i mutui.



Quando un immobile va all'asta di solito recupera il suo credito la prima banca mutuataria e, non sempre, il primo creditore successivo. Tutti gli altri in genere vanno in bianco.

In realta' molte procedure si fanno solo per motivi fiscali (per poter mettere a perdita il credito e poter così recuperare un 50% dalle tasse dell'anno successivo).




laplace77
00venerdì 2 dicembre 2011 22:01
se devi 200k a una banca, tu hai un problema...

...se gliene devi 200m, loro hanno un problema...

esemplarmente dimostrato nel seguente servizio di "servizio pubblico":



[SM=g1750163]
dgambera
00mercoledì 14 dicembre 2011 12:53
marco---
00lunedì 19 dicembre 2011 14:21
Mercato immobiliare a Pescara crolla la domanda di appartamenti (Fonte: ilcentro.gelocal.it - di Loris Zamparelli - 18/12/2011)

...Chiodelli cerca anche di offrire una chiave di lettura della crisi del mercato immobiliare: «Ultimamente stanno accadendo cose davvero assurde, le banche negano mutui a persone con lavoro fisso, alle quali veniva concesso senza problemi fino a due, tre anni fa»...
marco---
00lunedì 19 dicembre 2011 20:04
La stretta economica fa sentire i suoi effetti anche sul mercato immobiliare, in calo le vendite degli appartamenti (Fonte: mutuonews.it - 19/12/2011)

Il gruppo Tecnocasa del Veneto registra un aumento dei contratti di locazione e un abbassamento significativo dell’acquisto delle case.
Le persone non hanno garanzie sufficienti per poter accedere al mercato del credito, le banche non concedono prestiti e il numero di case invendute aumenta.
A fronte di questa diminuzione si registra un aumento dei contratti di locazione con un canone di locazione che non presenta aumenti nell’ultimo anno.
Il mancato aumento dei canoni di locazione si spiegano, secondo Tecnocasa, sulla base del fatto che i proprietari preferiscono percepire dei soldi in meno ma avere la garanzia di essere pagati.
dgambera
00martedì 20 dicembre 2011 12:05
dgambera
00lunedì 9 gennaio 2012 11:18
Loziodigekko
00lunedì 9 gennaio 2012 11:32
Re:
dgambera, 09/01/2012 11.18:




Sono cresciuto vicino ad un mercato rionale.
Quando ero piccolo i mercatari gettavano la frutta e la verdura "bollate" e quindi invendibili nei rifiuti, senza curarsene.
Da qualche anno la lasciano abbandonata per terra nelle cassette. Il motivo per cui lo fanno e' che sanno che al calar della sera, prima che l'azienda rifiuti passi a spazzolare via tutto, c'e' un piccolo esercito di anziani, extracomunitari, senza lavoro e senzatetto che vanno a cercare qualcosa di commestibile da recuperare.

Succede tutti i giorni dell'anno, estate e inverno. Visto con i miei occhi.

Una volta non c'erano. Quando io ero piccolo non c'erano. Oggi si.
E stanno aumentando.




kemar71
00mercoledì 11 gennaio 2012 20:43
Mutui, via l’obbligo dei contratti di assicurazione collegati
Mutui e commissioni interbancarie tornano nel mirino del governo e dell’Antitrust. I primi perché sono l’occasione, di cui spesso approfittano le banche, per imporre al cliente anche la sottoscrizione di contratti assicurativi, collegati a quello stesso contratto e gestiti dallo stesso istituto di credito o gruppo di appartenenza. L’Antitrust di Giovanni Pitruzzella, come quello guidato da Antonio Catricalà precedentemente, chiedono che questo vincolo venga spezzato e la vendita vietata. Il governo, ha confermato lo stesso Catricalà che adesso è sottosegretario alla Presidenza, sta attentamente valutando l’intervento.

link


Finche' non lo vedo non ci credo [SM=g9058] , sarebbe davvero un'ottima cosa..si sentono cifre astronomiche per stipulare queste polizze, se non ricordo male ..sono in percentuale rispetto al valore dell'immobile [SM=g1747543]
(sylvestro)
00lunedì 16 gennaio 2012 08:17
Non si placa il crollo delle richieste di mutui: -46% a novembre; -17% nei primi 11 mesi 2011


L’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF - mostra come la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane continui il suo calo rispetto ai corrispondenti mesi del 2010 e a novembre registra un pesantissimo -46%(dato ponderato sui giorni lavorativi), anche se dobbiamo considerare che a novembre 2010 si era registrato un picco di richieste.

Per altro, nei primi 11 mesi del 2011 il decremento complessivo è stato del -17% rispetto all’analogo periodo del 2010 ma anche il confronto con gli anni precedenti mostra una significativa contrazione dei volumi delle richieste, con un numero di richieste inferiore del -12% rispetto al 2008, quando ancora la crisi economica doveva manifestare i suoi effetti.

DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) – Gennaio-Novembre 2011 – a parità di giorni lavorativi



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Questo il quadro che emerge dall’analisi sull’andamento complessivo della domanda di mutui rilevata su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie. Le variazioni percentuali mensili sono indicate nella tabella seguente sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Il grafico riepilogativo della domanda di mutui a partire da gennaio 2009 rende più evidente il trend in atto.



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando la distribuzione per fasce di durata, si mantiene la crescita della quota parte di domanda di mutui nelle classi comprese tra i 20 e i 30 anni, che nei primi 11 mesi del 2011 rappresentano oltre il 51% della domanda complessiva.
Rimane comunque la classe di durata compresa tra i 25 e i 30 anni quella maggiormente preferita dalle famiglie italiane (31% del totale) oltre ad essere quella che evidenzia il maggior aumento (+1,9%) rispetto al 2010.



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, invece, continua la crescita della quota di domanda nelle fasce più basse. Novembre 2011 registra un leggero calo dell’importo medio mensile. Anche l’importo medio calcolato sulla totalità dei primi undici mesi dell’anno continua ad essere inferiore a quello del 2010, rispettivamente 136.949 euro contro i 138.993 euro del pari periodo 2010.



Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando, infine, la domanda in base all’età dei soggetti richiedenti mutui ipotecari, la classe compresa tra i 35 e i 44 anni continua ad essere la più numerosa, con una quota pari a quasi del 35% sul totale.
FourCorners
00mercoledì 18 gennaio 2012 17:19
Mutui dicembre -49%
Sulla paginetta del CRIF manca ancora il testo. Però hanno già sostituito il jpeg con la tabellina:



Ponderare sui giorni lavorativi, per una variabile come questa, lascia il tempo che trova... ma se sono contenti così... per me va bene.
dgambera
00mercoledì 18 gennaio 2012 17:26
Re: Mutui dicembre -49%
FourCorners, 1/18/2012 5:19 PM:

Sulla paginetta del CRIF manca ancora il testo. Però hanno già sostituito il jpeg con la tabellina:



Ponderare sui giorni lavorativi, per una variabile come questa, lascia il tempo che trova... ma se sono contenti così... per me va bene.




madonna che batosta [SM=g2233326]
FourCorners
00mercoledì 18 gennaio 2012 17:53
Re: Re: Mutui dicembre -49%
dgambera, 18/01/2012 17.26:




madonna che batosta [SM=g2233326]


Credo sia l'ultima (batosta) di queste dimensioni.
Oramai ci si misura con valori ridimensionati.
Per cui, pur non conoscendo il valore assoluto delle domande, ma solo la dinamica in termini di variazione tendenziale, azzardo un -30% a gennaio (ponderato).
Salvo cataclismi.

FourCorners




P.S. In assenza di valori assoluti, il metodo su cui si basa la previsione - naturalmente molto approssimativa - è questo:

Posto che le ultime tre variazioni tendenziali dichiarate da Eurisc per i mesi di dicembre sono state 19% (2009), 6% (2010) e -41% (2011), ne risulta che a dicembre 2011, le domande di mutuo rappresentano circa il 74% di quelle presentate 3 anni prima (1,19*1,06*0,59).

Ora:
1) ipotizziamo di applicare lo stesso calo sul mese di gennaio 2012
2) consideriamo le ultime variazioni tendenziali per quello stesso mese (12% nel 2010 e -6% nel 2011)
3) indicizziamo tutti i dati a disposizione (base 100 = gennaio 2009).

Risultato:
- Gennaio 2009 = 100
- Gennaio 2010 = 112 (100*1,12)
- Gennaio 2011 = 105 (100*1,12*0,94)
- Gennaio 2012 = 74 (ipotesi)

In pratica, a gennaio, potremmo arrivare ad una variazione tendenziale del -30% (74/105 - 1).

Naturalmente è solo un gioco, forse più adatto al "Bubble Bar"! ;)
dgambera
00mercoledì 18 gennaio 2012 18:33
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