Mutui Maledettissimi Mutui

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stelafe
00martedì 24 gennaio 2012 06:22
Mutui sospesi a causa della crisi arrivano le polizze salva-casa
www.selpressmm.com/aiba/immagini/200112A/2012012032739.pdf
stelafe
00martedì 24 gennaio 2012 06:30
Il consumatore può fallire con un «piano» su misura
La proposta dovrà essere passata al vaglio dal giudice che dovrà verificarne l'idoneità ad assicurare il pagamento dei crediti impignorabili. Il giudice dovrà anche appurare se il consumatore ha assunto obbligazioni senza la ragionevole prospettiva di poterle adempiere ovvero se «ha colposamente determinato il sovraindebitamento, anche per mezzo di un ricorso al credito non proporzionato rispetto alle proprie capacità patrimoniali».


www.selpressmm.com/aiba/esr_visualizza.asp?chkIm=41

Edit by Sylvestro
Il consumatore puo' fallire con un piano su misura
dgambera
00martedì 24 gennaio 2012 10:41
laplace77
00martedì 24 gennaio 2012 13:48
Re: Il consumatore può fallire con un «piano» su misura
stelafe, 24/01/2012 06.30:

La proposta dovrà essere passata al vaglio dal giudice che dovrà verificarne l'idoneità ad assicurare il pagamento dei crediti impignorabili. Il giudice dovrà anche appurare se il consumatore ha assunto obbligazioni senza la ragionevole prospettiva di poterle adempiere ovvero se «ha colposamente determinato il sovraindebitamento, anche per mezzo di un ricorso al credito non proporzionato rispetto alle proprie capacità patrimoniali».


www.selpressmm.com/aiba/esr_visualizza.asp?chkIm=41

Edit by Sylvestro
Il consumatore puo' fallire con un piano su misura




di solito la colpa non e' stata tanto dell'acquirente, quanto delle taroccate dei broker, le sopravvalutazioni degli ai, le complicita' delle banche...

e qui invece si da la colpa all'indebitato...

[SM=g1749704]
Loziodigekko
00martedì 24 gennaio 2012 14:25
Re: Re: Il consumatore può fallire con un «piano» su misura
laplace77, 24/01/2012 13.48:



di solito la colpa non e' stata tanto dell'acquirente, quanto delle taroccate dei broker, le sopravvalutazioni degli ai, le complicita' delle banche...

e qui invece si da la colpa all'indebitato...

[SM=g1749704]



Personalmente sono convinto che le colpe vadano divise al 50%.

Verissimo che le amate categorie che tu citi "spingono" fino allo spasimo per piazzare i loro prodotti, pero' e' anche vero che il "consumatore" (questo mitico personaggio) spesso e volentieri non si rende conto del fatto che un finanziamento (dal cellulare a 9,90 al mese fino al mutuo tombale) e' un IMPEGNO a pagare.

Vuoi il telefonino a 9,90 o la casa in un trentennio? Bene, ecco qua. Pero' non dimenticare che quello che compri oggi lo DEVI pagare. Se non puoi (o credi di non potere o pensi che c'e' la possibilita' di non potere), NON COMPRI.

Oltretutto quello che costa 100 in contanti (e magari 80 scontato) a rate costa 150/200/300.

Purtroppo finche' la gente non si rendera' conto che un debito e' una cosa che prima o poi ti tocca pagare, si assistera' a questi fenomeni di piagnisteo in cui si da la colpa alle banche cattive, ai broker cattivi, agli AI cattivi... Non dimentichiamoci pero' che le banche cattive, i broker cattivi, gli AI cattivi, spesso e volentieri lo sono perche' davanti si trovano un fesso. Lo stesso fesso che magari lavora male o e' assenteista e che poi si lamenta se la sua ditta trasferisce la produzione in culonia o chiude negandogli così lo stipendio.

Penso che il settore del credito vada normato, purgato dagli eccessi e moralizzato (per quanto questo sia possibile...), pero' resta il fatto che la scelta di indebitarsi e' quasi sempre non necessaria. Ho conosciuto pochissime situazioni in cui si era "costretti" a fare un debito. La stragrande maggioranza delle persone che si indebitano lo fanno col sorriso sulle labbra, con la beata incoscienza di chi pensa che "tanto tutto s'aggiusta", sacrificando una considerevole fetta del proprio benessere e del proprio futuro per motivi spesso e volentieri assolutamente futili o d'immagine.

Mi dispiace, probabilmente quasi nessuno sara' d'accordo con me su questo punto, pero' sono fermamente convinto che diventare adulti significhi anche e soprattutto sapersi assumere le proprie responsabilita'. E indebitarsi per quattro mattoni, per un'auto figa o per un tv al plasma non e' una scelta accettabile.

Checche' ne dica mio nipote Gordon...

laplace77
00martedì 24 gennaio 2012 15:25
Re: Re: Re: Il consumatore può fallire con un «piano» su misura
Loziodigekko, 24/01/2012 14.25:



Personalmente sono convinto che le colpe vadano divise al 50%.

Verissimo che le amate categorie che tu citi "spingono" fino allo spasimo per piazzare i loro prodotti, pero' e' anche vero che il "consumatore" (questo mitico personaggio) spesso e volentieri non si rende conto del fatto che un finanziamento (dal cellulare a 9,90 al mese fino al mutuo tombale) e' un IMPEGNO a pagare.

Vuoi il telefonino a 9,90 o la casa in un trentennio? Bene, ecco qua. Pero' non dimenticare che quello che compri oggi lo DEVI pagare. Se non puoi (o credi di non potere o pensi che c'e' la possibilita' di non potere), NON COMPRI.

Oltretutto quello che costa 100 in contanti (e magari 80 scontato) a rate costa 150/200/300.

Purtroppo finche' la gente non si rendera' conto che un debito e' una cosa che prima o poi ti tocca pagare, si assistera' a questi fenomeni di piagnisteo in cui si da la colpa alle banche cattive, ai broker cattivi, agli AI cattivi... Non dimentichiamoci pero' che le banche cattive, i broker cattivi, gli AI cattivi, spesso e volentieri lo sono perche' davanti si trovano un fesso. Lo stesso fesso che magari lavora male o e' assenteista e che poi si lamenta se la sua ditta trasferisce la produzione in culonia o chiude negandogli così lo stipendio.

Penso che il settore del credito vada normato, purgato dagli eccessi e moralizzato (per quanto questo sia possibile...), pero' resta il fatto che la scelta di indebitarsi e' quasi sempre non necessaria. Ho conosciuto pochissime situazioni in cui si era "costretti" a fare un debito. La stragrande maggioranza delle persone che si indebitano lo fanno col sorriso sulle labbra, con la beata incoscienza di chi pensa che "tanto tutto s'aggiusta", sacrificando una considerevole fetta del proprio benessere e del proprio futuro per motivi spesso e volentieri assolutamente futili o d'immagine.

Mi dispiace, probabilmente quasi nessuno sara' d'accordo con me su questo punto, pero' sono fermamente convinto che diventare adulti significhi anche e soprattutto sapersi assumere le proprie responsabilita'. E indebitarsi per quattro mattoni, per un'auto figa o per un tv al plasma non e' una scelta accettabile.

Checche' ne dica mio nipote Gordon...





ovviamente quoto, resta il fatto che banche/broker/ai hanno incassato e ciao, mentre il "fesso" si ritrova nei guai...

[SM=g9128]

dgambera
00martedì 31 gennaio 2012 13:21
laplace77
00martedì 31 gennaio 2012 14:12
Re:
dgambera, 31/01/2012 13.21:





se ieri eravamo 45000 ad avere la moratoria
oggi siamo 52000 ad avere la sospensione...


[SM=g9128]
marco---
00sabato 4 febbraio 2012 17:34
Le banche non concedono mutui: verità o provocazione? (Fonte: mutui.blogosfere.it - 04/02/2012)

Le banche allungano i tempi di erogazione dei mutui Sebbene le pratiche istruttorie siano ok gli aspiranti mutuatari si arrendono e cercano altrove la possibilità di acquistare un immobile. Una provocazione o una vergognosa realtà?
E' ormai da mesi che su questo blog molto spesso mi trovo a parlare di crisi economica, di elastico corto da parte delle banche, di sospensioni rate mutui e di statistiche sempre in ribasso sul mercato dei finanziamenti immobiliari. Ma della prospettiva che le banche evitino appositamente di concedere un mutuo sebbene l'istruttoria sia favorevole è davvero la prima volta che mi capita. E la questione mi lascia davvero perplessa e non indifferente.

A lanciare l'allarme è la rubrica curata dal Sole 24ore da Vito Lops che titola l'articolo in maniera provocatoria, "le banche fanno melina". Un termine calcistico che sta ad indicare un temporeggiare per salvare il risultato. In questa circostanza evidentemente il capitale.

Pare quindi che le banche facciano di necessità virtù allungando volutamente i tempi di erogazione dei mutui ipotecari congelando condizioni preventivate per 30 giorni per poi giocare al rialzo sui costi del finanziamento immobiliare.

Si riporta: "Una melina grazie alla quale molti istituti centrano il vero obiettivo del momento: non erogare mutui. E' più profittevole (lato banche) infatti fare carry trade sui titoli di Stato (prendendo soldi dalla Bce all'1% investendoli in titoli di Stato più remunerativi) che non seminare la liquidità nell'economia reale (a imprese e famiglie) attraverso l'erogazione di finanziamenti e mutui".

Conclusione: "E' pertanto opportuno che le istituzioni intervengono per favorire il flusso di denaro verso l'economia reale (e quindi anche mutui/mercato immobiliare/nuovi posti di lavoro, ecc.). Obbligando le banche a svolgere a pieni giri il loro ruolo "sociale". Indispensabile per la crescita competitiva del Paese".

Tirate voi le dovute perplessità. Io sono fortemente allibita.
dgambera
00martedì 7 febbraio 2012 10:22
Nei primi nove mesi del 2011 domande in calo del 3,7%

Provo ad immaginare il totale a fine anno
laplace77
00martedì 7 febbraio 2012 12:38
Re:
dgambera, 07/02/2012 10.22:

Nei primi nove mesi del 2011 domande in calo del 3,7%

Provo ad immaginare il totale a fine anno




io provo ad immaginare pure come andranno le erogazioni effettive...

[SM=g9128]

dgambera
00martedì 7 febbraio 2012 13:44
Re: Re:
laplace77, 2/7/2012 12:38 PM:




io provo ad immaginare pure come andranno le erogazioni effettive...

[SM=g9128]





ovvio.... perchè chiedere è lecito, rispondere è cortesia... ma ultimamente di cortesie se ne fanno poche [SM=p7579]
dgambera
00mercoledì 8 febbraio 2012 13:02
Meno mutuo, colpa delle banche

In sintesi:
1) gli impiegati di banca fanno i ribassisti;
2) gli immobili si vendono lo stesso in tempi più lunghi;
3) i mutui si erogano con LTV tra il 60% ed il 70% invece del 100% ed oltre di qualche anno fa;
4) i mutui si erogano per durate non più lunghe di 25 anni, contro i 3040 di qualche anno fa;
5) i mutui si erogano per rapporti rata/reddito non superiori al 25%, contro il 40% di qualche anno fa.

I punti 1), 3), 4) e 5) dicono chiaramente che 2) è causato dal fatto che per comprare occorre trovare chi ha cash. E per incrociare questa domanda il venditore ha solo una strada.
Loziodigekko
00mercoledì 8 febbraio 2012 13:28
Re:
dgambera, 08/02/2012 13.02:

Meno mutuo, colpa delle banche

In sintesi:
1) gli impiegati di banca fanno i ribassisti;
2) gli immobili si vendono lo stesso in tempi più lunghi;
3) i mutui si erogano con LTV tra il 60% ed il 70% invece del 100% ed oltre di qualche anno fa;
4) i mutui si erogano per durate non più lunghe di 25 anni, contro i 3040 di qualche anno fa;
5) i mutui si erogano per rapporti rata/reddito non superiori al 25%, contro il 40% di qualche anno fa.

I punti 1), 3), 4) e 5) dicono chiaramente che 2) è causato dal fatto che per comprare occorre trovare chi ha cash. E per incrociare questa domanda il venditore ha solo una strada.



Evidenzierei per esteso il punto 1) : "Parecchi funzionari si arrogano pure il diritto di fare il nostro lavoro e dicono ai clienti di aspettare perche' questo non e' un buon momento per comprare visto che i prezzi scenderanno."

Sottolinerei a futura memoria la risposta:
D: Scusi, ma e' vero, i prezzi scenderanno?
R: No, non e' vero.






(sylvestro)
00giovedì 9 febbraio 2012 07:26
(sylvestro)
00giovedì 9 febbraio 2012 13:50
Crif: domanda mutui crollata del 44% a gennaio

09/02/2012



Primo mese del 2012 pesantemente in rosso per la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane che fa registrare un -44% (dato ponderato sui giorni lavorativi), rispetto a gennaio 2011.

Confermato dunque il trend negativo culminato con il -46% di novembre scorso e il -44% a dicembre.

I dati arrivano dall'indagine di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif.

A gennaio 2012, la classe di durata mutui che registra il maggior incremento è stata quella tra i 20 e i 25 anni, mentre è quella tra i 25 e i 30 anni a essere maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota del 30% sul totale.

Continua a calare l'importo medio, che va toccare i valori dello stesso mese del 2009, intorno ai 134mila euro.

Dallo studio emerge che le famiglie italiane sono più caute, e richiedono mutui con una durata più lunga e importi più contenuti.
Loziodigekko
00martedì 21 febbraio 2012 14:02
"Non mi vogliono dare un mutuo perché non ho mai chiesto un prestito"


Da Repubblica:
inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/02/19/news/inchiesta-mutui-testimonianze-3...

Surreale:
"Molti aspiranti mutuatari addirittura raccontano di aver ricevuto serie obiezioni da parte della banca perché non hanno mai chiesto danaro in prestito, e pertanto nessuna banca dati è in grado di certificare che siano "buoni pagatori": Tutto questo non ha davvero senso - si legge in una testimonianza nel forum di "Migliormutuo" - ho comprato auto e moto in contanti perché avevo la possibilità di farlo e ora mi fanno questioni se non ho mai fatto finanziamenti..."
laplace77
00martedì 21 febbraio 2012 15:27
Re: "Non mi vogliono dare un mutuo perché non ho mai chiesto un prestito"
Loziodigekko, 21/02/2012 14.02:



Da Repubblica:
inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/02/19/news/inchiesta-mutui-testimonianze-3...

Surreale:
"Molti aspiranti mutuatari addirittura raccontano di aver ricevuto serie obiezioni da parte della banca perché non hanno mai chiesto danaro in prestito, e pertanto nessuna banca dati è in grado di certificare che siano "buoni pagatori": Tutto questo non ha davvero senso - si legge in una testimonianza nel forum di "Migliormutuo" - ho comprato auto e moto in contanti perché avevo la possibilità di farlo e ora mi fanno questioni se non ho mai fatto finanziamenti..."




questa sa proprio di scusa, niente a che vedere con l'analogo lavorativo "si assume solo personale esperto", per cui chi non ha esperienza non puo' farla, se non con stage in cui si finisce a fare fotocopie...

[SM=g9128]

l'e' proprio un mondo diffiZile...

[SM=g7574]
Loziodigekko
00martedì 21 febbraio 2012 15:46
Re: Re: "Non mi vogliono dare un mutuo perché non ho mai chiesto un prestito"
laplace77, 21/02/2012 15.27:



questa sa proprio di scusa, niente a che vedere con l'analogo lavorativo "si assume solo personale esperto", per cui chi non ha esperienza non puo' farla, se non con stage in cui si finisce a fare fotocopie...




Mi stai dicendo che le aziende che conosci non traboccano di laureati venticinquenni con almeno quattro anni di esperienza di cui due all'estero?

Quando mi e' capitato di leggere offerte di lavoro assolutamente assurde mi sono sempre chiesto: "ma chi e' il cog__one che scrive 'sti requisiti?"


(sylvestro)
00mercoledì 22 febbraio 2012 20:40
Si conferma in forte calo la domanda di mutui: -44% a gennaio 2012

Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF- mostrano come l'inizio d’anno sia ancora pesantemente negativo per la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane, facendo registrare un -44% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto al corrispondente mese del 2011, confermando il costante calo iniziato graduatamente ad inizio dell’anno scorso.

Di seguito sono riportati, oltre ai dati sull’andamento complessivo della domanda di mutui del 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012, le variazioni percentuali mensili rilevate su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie. Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Il grafico riepilogativo della domanda di mutui a partire da gennaio 2009, quando la crisi economica aveva da poco iniziato a far sentire i suoi effetti, rende più evidente il trend in atto.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

La domanda del primo mese del 2012 segna un andamento molto più pesante rispetto al -6% del gennaio 2011 sullo stesso mese dell’anno precedente ma eclatante è il decremento registrato rispetto a tutti gli anni precedenti.

DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) a Gennaio 2012 – a parità di giorni lavorativi


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando la distribuzione per fasce di durata, la distribuzione rimane sostanzialmente stabile e lo spostamento più evidente lo si rileva per le classi dai 15 ai 20 anni e dai 25 ai 30 anni. Entrando nel dettaglio, la classe che registra il maggior incremento è quella tra i 20 e i 25 anni mentre è quella di durata compresa tra i 25 e i 30 anni a essere maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota del 30%.

Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo è molto evidenziato lo spostamento che è avvenuto rispetto al corrispondente mese del 2011: nello specifico, le fasce di domanda che aumentano di più sono quelle fino ai 100.000 euro a scapito delle altre.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

A gennaio 2012, inoltre, l’importo medio continua il calo già rilevato nel corso dell’anno scorso andando a toccare i valori dello stesso mese del 2009, intorno ai 134.000 euro.


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando infine la domanda in base all’età dei soggetti richiedenti mutui ipotecari, quasi il 64% delle richieste presentate nel primo mese dell’anno proviene da clienti tra i 25 e i 44 anni.
(sylvestro)
00giovedì 1 marzo 2012 13:57
Scende del 9% l'importo richiesto per il mutuo prima casa

1 marzo 2012



Gli italiani fanno i conti con il credit crunch e chiedono somme minori alle banche, anche se l'obiettivo è l'acquisto della prima casa. Il comparatore Mutui.it, che ha analizzato oltre 400.000 domande di mutuo prima casa presentate negli ultimi tre mesi, ha verificato come si siano ridotte del 9% le somme medie richieste. A novembre 2010, prima dell'esplosione della crisi economica, l'importo medio dei finanziamenti era pari a € 160.000, oggi si attesta a € 146.000.
I mutui si rimpiccioliscono, mentre l'età di chi vuole sottoscriverli si alza ancora: a riprova del disagio di un ampio segmento della società italiana, si arriva a chiedere un finanziamento a quasi 37 anni (era 36 nel 2010), un'età sempre più vicina agli “anta” e mai tanto lontana dall'ingresso nell'età adulta.
Diminuisce, di ben 12 punti, il loan to value, vale a dire la percentuale del valore dell'immobile che si intende finanziare attraverso il mutuo: a fine 2010 le richieste puntavano a coprire il 75%, mentre oggi la richiesta media si ferma al 63%
. A fronte di un valore medio dell'immobile che resta tutto sommato costante, come costante è anche la durata del finanziamento, di circa 25 anni.
La richiesta di mutui a tasso variabile ormai eguaglia quella di mutui a tasso fisso (42% Vs 43%), mentre solo un anno fa quest'ultima raccoglieva ben il l 47% delle domande (27% per il variabile puro). Il fenomeno si spiega considerando i tassi attuali particolarmente alti che, con gli aumenti degli spread imposti dalle banche, fanno preferire il ricorso al variabile.

Il mutuo prima casa di regione in regione

È interessante capire come vari l'atteggiamento degli italiani nei confronti del mutuo per la prima casa in base alla Regione in cui si vive. La riduzione dell'ammontare medio non risparmia nessuna zona d'Italia, tutte le regioni risultano ridimensionate nelle loro richieste: quelle che registrano il decremento maggiore sono Umbria (-14% rispetto a novembre 2010), Valle d'Aosta (-13%), Puglia e Basilicata (-11%), Liguria e Sicilia (-10%). Tiene solo il Trentino Alto Adige, che con una contrazione dell'1% si mantiene saldamente in prima posizione per quel che riguarda gli importi medi richiesti. La seguono, poi, tutte regioni del nord e del nentro Italia; in fondo alla classifica, Calabria, Basilicata e Molise, che come nel 2010 confermano le richieste minori.
dgambera
00giovedì 1 marzo 2012 14:20
Re:
(sylvestro), 3/1/2012 1:57 PM:

Scende del 9% l'importo richiesto per il mutuo prima casa

1 marzo 2012



Gli italiani fanno i conti con il credit crunch e chiedono somme minori alle banche, anche se l'obiettivo è l'acquisto della prima casa. Il comparatore Mutui.it, che ha analizzato oltre 400.000 domande di mutuo prima casa presentate negli ultimi tre mesi, ha verificato come si siano ridotte del 9% le somme medie richieste. A novembre 2010, prima dell'esplosione della crisi economica, l'importo medio dei finanziamenti era pari a € 160.000, oggi si attesta a € 146.000.
I mutui si rimpiccioliscono, mentre l'età di chi vuole sottoscriverli si alza ancora: a riprova del disagio di un ampio segmento della società italiana, si arriva a chiedere un finanziamento a quasi 37 anni (era 36 nel 2010), un'età sempre più vicina agli “anta” e mai tanto lontana dall'ingresso nell'età adulta.
Diminuisce, di ben 12 punti, il loan to value, vale a dire la percentuale del valore dell'immobile che si intende finanziare attraverso il mutuo: a fine 2010 le richieste puntavano a coprire il 75%, mentre oggi la richiesta media si ferma al 63%
. A fronte di un valore medio dell'immobile che resta tutto sommato costante, come costante è anche la durata del finanziamento, di circa 25 anni.
La richiesta di mutui a tasso variabile ormai eguaglia quella di mutui a tasso fisso (42% Vs 43%), mentre solo un anno fa quest'ultima raccoglieva ben il l 47% delle domande (27% per il variabile puro). Il fenomeno si spiega considerando i tassi attuali particolarmente alti che, con gli aumenti degli spread imposti dalle banche, fanno preferire il ricorso al variabile.

Il mutuo prima casa di regione in regione

È interessante capire come vari l'atteggiamento degli italiani nei confronti del mutuo per la prima casa in base alla Regione in cui si vive. La riduzione dell'ammontare medio non risparmia nessuna zona d'Italia, tutte le regioni risultano ridimensionate nelle loro richieste: quelle che registrano il decremento maggiore sono Umbria (-14% rispetto a novembre 2010), Valle d'Aosta (-13%), Puglia e Basilicata (-11%), Liguria e Sicilia (-10%). Tiene solo il Trentino Alto Adige, che con una contrazione dell'1% si mantiene saldamente in prima posizione per quel che riguarda gli importi medi richiesti. La seguono, poi, tutte regioni del nord e del nentro Italia; in fondo alla classifica, Calabria, Basilicata e Molise, che come nel 2010 confermano le richieste minori.




Ho visto che di là avete dubbi sul perchè ci siano cali nonostante i prezzi siano costanti.... facile... cala il LTV, ovvero le banche erogano invece del 100%, magari l'80% ed il mutuatario deve avere più disponibilità di anticipo sottoforma di cash
(sylvestro)
00giovedì 1 marzo 2012 18:49
Re: Re:
dgambera, 01/03/2012 14.20:




Ho visto che di là avete dubbi sul perchè ci siano cali nonostante i prezzi siano costanti.... facile... cala il LTV, ovvero le banche erogano invece del 100%, magari l'80% ed il mutuatario deve avere più disponibilità di anticipo sottoforma di cash




... andavo di fretta e non volevo imbarcami in un discorso a spizzichi e bocconi, andro' a vedere cosa e' stato detto nel frattempo ...
(sylvestro)
00domenica 4 marzo 2012 07:14
(sylvestro)
00lunedì 5 marzo 2012 07:38
dgambera
00venerdì 9 marzo 2012 22:19
Crisi immobiliare: aumentano i pignoramenti e le famiglie in difficoltà con le rate del mutuo

Scritto il 9 marzo 2012 alle 21:23 da balrock@finanzaonline


Dal 2008 ai primi sei mesi del 2011, ultimo dato disponibile dal ministero della Giustizia, i pignoramenti immobiliari sono cresciuti del 13%, mentre i pignoramenti del 2011 sono stati +18% rispetto all’anno precedente, all’ incirca più di 44.000. Il numero di crediti bancari in sofferenza è cresciuto dai 41 miliardi di euro del 2008 ai 113 miliardi di euro attuali. La crisi economica ha incrementato il numero dei pignoramenti di immobili, di conseguenza gli istituti bancari che le avevano in pancia, sono stati costretti a metterli all’ asta per cercare liquidità aumentando quindi il numero delle aste. Ogni mese si realizzano in italia 3.300 aste giudiziarie che vedono coinvolti appartamenti, ville, hotel di pregio, capannoni, negozi o garage, attici, cantine, molti sono di chi poveretto non poteva pagare la rata del mutuo, ma la tendenza delle vendite attuale è molto bassa, si attesta soltanto al 32,5%.


la crisi sta spingendo le sofferenze bancarie su livelli scarsamente sostenibili, e gli istituti di credito stanno cercando di accelerare lo svolgimento delle procedure di esproprio al fine di poter recuperare il proprio credito

Teniamo conto che di solito le aste permettono di risparmiare un buon 30% sul prezzo di mercato, a parte qualche sorpresa ovviamente. Quindi con uno sconto così le case battute all’ asta sono abbastanza poche in pratica 1 su 3………….

Anche in USA i pignoramenti sarebbero un numero ancora molto elevato che non accenna a diminuire, il 24% degli immobili sul mercato immobiliare americano è un immobile pignorato. Per l’anno in corso, secondo l’amministratore delegato Bandon Moore di Realty Trac, si prevede la percentuale in aumento, il motivo è che:


le banche potrebbero infatti diventare nuovamente più aggressive nei confronti dei debitori morosi, cercando di recuperare il credito in sofferenza attraverso la procedura esecutiva del pignoramento del bene immobiliare sul quale è iscritta l’ipoteca. Un trend che si è placato nel corso del 2011 a causa di alcune lungaggini burocratiche, ma che per il 2012 è visto nuovamente in deciso apprezzamento

Quindi il trend dei pignoramenti sembra essere in ascesa……………………..

Per quanto riguarda le famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo, abbiamo i dati dell’ ultimo bolletino pubblicato dall’ ABI che ci dice che alla fine del 2011, il 3,14% dei nuclei familiari non è riuscito a far fronte al pagamento delle rate del mutuo, un dato in aumento, rispetto al 2,43% rilevato alla fine del 2010, di conseguenza l’ Associazione Bancaria Italiana è andata incontro alle famiglie, che dopo 7 ritardi rischiano di vedersi pignorata dall’ istituto di credito l’ immobile acquistato, richiedendo la sospensione del mututo in corso per 12 rate, prorogandola fino a 31 luglio 2012, gli eventi in base ai quali può essere chiesta la sospensione devono verificarsi entro il 30 giugno 2012. Al 30 novembre 2011, le banche hanno sospeso oltre 55.000 mutui, pari a circa 7 miliardi di debito.

Le case italiane sono state inserite nella classifica degli immobili che perdono valore, ecco la tabella:



Meno 2,3% in media, con tendenza negativa………………………….

Piccola nota informativa: pensate che in Spagna alcune case in mano alle banche che vogliono disfarsene, sono messe in vendita sul mercato con uno sconto fino all’ 80%, a un prezzo medio di 638 euro al metro quadro.



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In sintesi, qualche numero:
- 113B di crediti in sofferenza contabilizzati nel 2011;
- nel 2011 ci sono stati 44k pignoramenti;
- nel 2011 ci sono stati il 18% in più di pignoramenti rispetto al 2010, quindi nel 2010 erano 37k;
- nel 2011 ci sono stati il 13% in più di pignoramenti rispetto al 2008, anno in cui erano quindi 38k;
- dal 2008 al 2011 potremmo andare ad una media di 38k annui, quindi ci sono stati 155k pignoramenti;
- solo 1/3 di essi è stato venduto all'asta, quindi dal 2008 ad oggi abbiamo 120k cadaveri che circolano, ovvero 1/5 delle attuali NTN;
- il numero di famiglie che non riescono a fronteggiare il mutuo nell'ultimo anno è cresciuto di 1/3.
(sylvestro)
00giovedì 15 marzo 2012 10:45
(sylvestro)
00giovedì 15 marzo 2012 10:49
(sylvestro)
00giovedì 22 marzo 2012 19:49
Non si arresta il crollo della domanda di mutui: -48% a febbraio 2012. Con soli 130.700 Euro l’importo medio richiesto è il più basso degli ultimi 5 anni

Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF - mostrano un nuovo pesante calo nel secondo mese del 2012 per la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane, che fa registrare un -48% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto al corrispondente mese del 2011: il segno negativo perdura ormai da 14 mesi e arriva a toccare il suo picco peggiore.


​Di seguito sono riportati, oltre ai dati sull’andamento complessivo della domanda di mutui del 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012, le variazioni percentuali mensili rilevate su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie. Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.



Il grafico riepilogativo della domanda di mutui a partire da gennaio 2009, quando la crisi economica aveva da poco iniziato a far sentire i suoi effetti, rende più evidente il trend in atto: il dato di febbraio non rappresenta in sé una sorpresa viste le performance registrate già negli ultimi mesi ma è l’osservazione del percorso di costante e pesante contrazione rilevato a partire dall’inizio del 2011, e accentuatosi ulteriormente nell’ultimo quadrimestre, ad assumere contorni preoccupanti.



Analizzando l’andamento della domanda del primo bimestre degli ultimi anni rispetto al precedente si evidenzia come solo il 2012 abbia fatto segnare un ingente calo a doppia cifra, mentre gli altri anni evidenziano andamenti poco distanti dallo zero, rispettivamente -1% per il 2011, +4% per il 2010 e -2% per il 2009.
Confrontando, invece, il primo bimestre dell’anno con gli anni precedenti, emergono cali tutti superiori al -45%.



Entrando nel dettaglio, dall’analisi delle richieste per fasce di durata emerge che la distribuzione rimane sostanzialmente stabile rispetto ai mesi precedenti e lo spostamento più evidente si rileva per le classi dai 15 ai 20 anni, in lieve aumento, e per quella oltre i 30 anni, in leggero calo. In ogni caso, la classe ad essere maggiormente richiesta dalle famiglie italiane continua ad essere quella compresa tra i 25 e i 30 anni, con una quota del 30%.



Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo è molto accentuato il continuo spostamento rispetto al corrispondente periodo del 2011: ad ogni modo, le fasce di domanda che aumentano di più sono quelle fino ai 100.000 euro.
Rimane però la fascia di importo compresa tra 100 e 150.000 € quella in cui si concentrano maggiormente le preferenze degli italiani, con una quota prossima al 30%.

È però l’analisi dell’importo medio dei mutui richiesti a far emergere un ulteriore significativo segnale della estrema cautela con la quale in questa delicata fase si stanno muovendo le famiglie italiane: a febbraio 2012, infatti, l’importo medio evidenzia il calo già rilevato nel corso dell’anno scorso, assestandosi a 130.700 euro, il valore più contenuto mai registrato negli ultimi 5 anni.



Analizzando infine la domanda in base all’età dei soggetti richiedenti mutui ipotecari, quasi il 64% delle richieste presentate nei primi due mesi dell’anno proviene da clienti tra i 25 e i 44 anni.
labottegadelfuturo
00martedì 27 marzo 2012 07:03
Italia, arriva il fallimento personale
A breve una legge "salva famiglie" dai debiti contratti quando se lo potevano permettere.
Sarà interessante vedere quale impatto avrà su chi ha acceso il mutuo negli ultimi anni e poi ha perso il lavoro e non può più permetterselo.
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