Re: Re: Re: Re: Re:
pax2you, 16/10/2007 21.07:
...
Ora e' vero che i vari distributori possono mettere giu tubi a iosa ma le valvole di ingresso in Italia sono controllate da eni la quale dice che il gas in Italia costa X e che possono farne passare Y quantita punto e basta.
Se non gli sta bene eni gli chiude la valvola e rimangono a piedi.
Difatti si sente piu spesso parlare di porti per navi che trasportano gas.
questi "porti" sono impianti complessi che in genere si chiamano "RIGASSIFICATORI", in quanto:
1) il gas via nave viaggia liquefatto
2) quando lo scaricano, prima di immetterlo in rete bisogna rigassificarlo
ora...
1) in linea di principio, liquefare e rigassificare e' uno spreco, perche' si spende energia in entrambe le fasi; tuttavia, se il costo complessivo del trasporto in questa modalita' e' minore, considerando come unita' di costo gli €/(metro cubo * kilometro), allora il discorso cambia (dal punto di vista commerciale, non energetico)
2) i porti e i rigassificatori sono pericolosi, e' vero, ma sicuramente meno del nucleare fatto "all'italiana" (intendo i politici, non i tecnici, italiani)...
3) esempio pratico: Montalto di Castro va a gas, Civitavecchia a petrolio, ma la vogliono riconvertire a carbone perche' costa meno; nessuno pero' propone di piazzare un rigassificatore tra le due e rifornire con esso entrambe, oltre a fare un "buffer" (tipo la "banca dell'acqua" del Vajont, ma si spera non fatto "all'italiana") per eventuali "tempi di crisi".