Diario della crisi economica

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ziomaoziomao
00mercoledì 12 dicembre 2012 02:37
Re: Questione BCE - spread
LO SPREAD !

lo spread nuovo moloch vuole il sacrificio, pronti a buttare i figli nelle fauci della bestia per placare gli spiriti del "mercato".



it.wikipedia.org/wiki/Moloch_%28divinit%C3%A0%29

in migliaia di anni i popoli sono rimasti quello che erano, solo che oggi l'uomo moderno, tanto scolarizzato e alfabetizzato nelle sKuole pubbliche pensa di essere pure molto furbo, invece e' solo un'emerito coglione che adora delle divinita' spredditiche e si spaventa a morte alla sola invocazione del dio "mercato".

Una bella zappa in mano ai cari sKolarizzati e mandarli tutti nei campi di cotone e/o call centers a fare il lavoro che da sempre meritano, fare gli schiavi incatenati al terrore del giudizio divino gentilmente mediato dal santone di turno, che si chiami monti, mercato o sia un tizio atzeco con le penne in testa, poca differenza la zuppa e' sempre quella solo che oggi e' persino piu' ridicola.


marco---
00mercoledì 12 dicembre 2012 10:06
Imprese: consumi tornati al dopoguerra. Ripresa slitta al 2014 (Fonte: notizie.virgilio.it - 11/12/2012)

Roma, 11 dic. (TMNews) - Consumi delle famiglie a picco nel 2012, ai minimi dal dopoguerra. La ripresa economica che slitta al 2014 e una forte impennata della disoccupazione, con la perdita di oltre un milione e mezzo di posti di lavoro a fine 2013. E' il raggelante quadro di previsione economica tracciato dal centro studi di Confindustria (Csc).

Secondo le previsioni del Csc, i consumi delle famiglie italiane calano quest'anno del 3,2% (il 3,6% procapite), il peggior risultato dal dopoguerra...
FraMI
00mercoledì 12 dicembre 2012 16:30
Re: Questione BCE - spread
marco---, 11/12/2012 23:15:



Austero: rigoroso nell’osservanza del dovere; severo, intransigente: un’austera disciplina; un uomo di austeri costumi. Che non concede nulla al superfluo: vita austera; arredamento austero. Che ispira soggezione e rispetto; grave, solenne: un volto austero; l’austera bellezza del luogo



Cit:

Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le
basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel
sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell'individualismo
più sfrenati, del consumismo più dissennato. L'austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia;
cioè il contrario di tutto ciò che abbiamo conosciuto e pagato finora, e che ci ha portato alla crisi gravissima i cui
guasti si accumulano da anni e che oggi sì manifesta in Italia in tutta la sua drammatica portata.



marco---
00mercoledì 12 dicembre 2012 22:55
Re: Re: Questione BCE - spread
FraMI, 12/12/2012 4:30 PM:

Cit:

Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le
basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel
sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell'individualismo
più sfrenati, del consumismo più dissennato. L'austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia;
cioè il contrario di tutto ciò che abbiamo conosciuto e pagato finora, e che ci ha portato alla crisi gravissima i cui
guasti si accumulano da anni e che oggi sì manifesta in Italia in tutta la sua drammatica portata.

Sono d'accordo con le parole di Berlinguer del 1977, personalmente non sono mai stato dell'idea che gli sprechi rientrassero nel novero delle virtù ma, io mi chiedo, tanto rumore per invocare l'austerità e pochissime parole spese nei confronti della speculazione? Non dimentichiamo che i debiti pubblici stanno crescendo, letteralmente esplodendo in ragione dei giudizi dei mercati, che appunto speculano sui debiti degli Stati.

Penso che il permanere di questa situazione non abbia proprio senso, e per cortesia non facciamo rientrare il "fondo salva Stati" nell'ambito delle soluzioni intelligenti, è un fondo nel quale si versano soldi per avere un domani la possibilità di chiedere gli stessi soldi in prestito, pagando interessi e operando restrizioni, tagli etc., in una parola la famosa "austerità".

Io proprio non capisco come la gente faccia a non comprendere che è un meccanismo "metaforicamente perverso", stavo per aggiungere l'aggettivo "demenziale" ma devo arrendermi all'evidenza dei fatti, il "fondo salva Stati" è stato ratificato dagli Stati membri e dunque non lo posso definire demenziale, ma al contrario chi lo ha pensato è stato intelligente, oppure sprovveduti coloro che lo hanno firmato.
ziomaoziomao
00giovedì 13 dicembre 2012 04:40
Re: Re: Questione BCE - spread
FraMI, 12/12/2012 4:30 PM:



Cit:

Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le
basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel
sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell'individualismo
più sfrenati, del consumismo più dissennato. L'austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia;
cioè il contrario di tutto ciò che abbiamo conosciuto e pagato finora, e che ci ha portato alla crisi gravissima i cui
guasti si accumulano da anni e che oggi sì manifesta in Italia in tutta la sua drammatica portata.




Che boiate, artifici retorici puramente tautologici da urlatori sullo sgabello, belle parole per dire cosa ?
il nulla, il vuoto pneumatico.

La prossima volta meglio citare i pensieri profondi di topo gigio oppure mille volte meglio farseli da soli con l'aiuto dei potenti mezzi moderni

www.phibbi.com/extra/gdps.php


peccato che non c'era ai suoi tempi, berlinguer l'avrebbe fuso a forza di usarlo !



FraMI
00giovedì 13 dicembre 2012 15:24
Re: Re: Re: Questione BCE - spread
marco---, 12/12/2012 22:55:

Sono d'accordo con le parole di Berlinguer del 1977...



Il presupposto con il quale cito Berlinguer è che, per me, Austerity e Austerità sono due concetti che non si sovrappongono, l’uno economico e l’altro politico.

Mesi fa ci siamo trovati ad un bivio; due strade davanti a noi, dovevamo scegliere. Austerity, oppure keynes. Soluzioni ‘economiche’ ad un problema che invece ritengo sociale e che è perfettamente spiegato in quello scritto 'KOMUNISTA'.

Ma ‘La scelta è stata fatta’ , un pò come in ghostbuster quando Dan Aykroyd ricorda l’omino dei Marshmallow che tanto lo aveva fatto sognare da piccolo, dando vita a Zuul, un mostro apocalittico che mette a ferro e fuoco la città.

Giusto per chiarire: Io non credo nelle maggioranze, nelle democrazie rappresentative, nelle oligarchie illuminate; viviamo un mondo in cui la maggioranza degli individui è ancora troppo simile alle bestie ( ovini, suini e bovini per la maggior parte; ma anche squali, coccodrilli, serpenti...) e questo è assodato da parte mia. Ma qualcuno ha fatto quella scelta per tutti noi...chi? Sei onesto, lo sai anche tu:

TI CITO:
il "fondo salva Stati" è stato ratificato dagli Stati membri e dunque non lo posso definire demenziale, ma al contrario chi lo ha pensato è stato intelligente, oppure sprovveduti coloro che lo hanno firmato.FINE CITAZIONE

Secondo me i primi e gli ultimi sono le stesse persone.

Dici bene, i debiti pubblici stanno aumentando in ragione della speculazione (visione del futuro) dei mercati...che non hanno scelto l’austerity in vece di keynes, ma ne hanno preso atto e la giudicano, come fai tu, come facciamo tutti noi. Giudichiamoci. Parliamone come sempre abbiamo fatto in questo forum, con la pancia e col cervello...Solo teniamo presente una osservazione:

la fisica ha tre leggi che spiegano il 99% dei fenomeni, e l'economia ha 99 leggi che spiegano il 3% dei fenomeni

TI CITO:
‘e per cortesia non facciamo rientrare il "fondo salva Stati" nell'ambito delle soluzioni intelligenti, è un fondo nel quale si versano soldi per avere un domani la possibilità di chiedere gli stessi soldi in prestito, pagando interessi e operando restrizioni, tagli etc., in una parola la famosa "austerità".’FINE CITAZIONE

Scusa e chi ha detto niente? per me l’Austerity NON è la soluzione e l’ESM men che meno visto che serve solo a ricapitalizzare le banche direttamente da parte di una BCE che fino ad ora abbisognava degli stati in mezzo a questo giroconto, Stati che, tra l'altro, ci sono stati...In una parola questa però io non la chiamo ‘austerità’ , la chiamo ‘furbata’ per usare un eufemismo.

Cordialmente. [SM=g1747536]


marco---
00giovedì 13 dicembre 2012 15:44
Re: Re: Re: Re: Questione BCE - spread
FraMI, 12/13/2012 3:24 PM:

TI CITO:
il "fondo salva Stati" è stato ratificato dagli Stati membri e dunque non lo posso definire demenziale, ma al contrario chi lo ha pensato è stato intelligente, oppure sprovveduti coloro che lo hanno firmato.FINE CITAZIONE

Secondo me i primi e gli ultimi sono le stesse persone.

E' verissimo, concordo, ma anche su gran parte della restante parte della tua risposta. Ammetto d'essere stato precipitoso e, forse, di essere stato abbagliato da pregiudizi.

Scusate il breve OT politico ma spesso mi domando quanti, tra quelli che criticano e deridono i politici, farebbero diversamente se fossero al loro posto, tutto sommato i nostri politici sono italiani non alieni, non penso che siano stati selezionati o geneticamente modificati nella direzione della disonestà.

Quanti padri, nella posizione di Umberto Bossi, aiuterebbero il proprio figlio facendo anche carte false? In questo senso penso che tu abbia evidenziato bene la questione nel tuo "non credo".

p.s. dovessimo proseguire nella direzione di una discussione più prettamente politica trasferiamoci al Bar
FraMI
00giovedì 13 dicembre 2012 15:49
Re: Re: Re: Re: Re: Questione BCE - spread
marco---, 13/12/2012 15:44:

E' verissimo, concordo, ma anche su gran parte della restante parte della tua risposta. Ammetto d'essere stato precipitoso e, forse, di essere stato abbagliato da pregiudizi.

Scusate il breve OT politico ma spesso mi domando quanti, tra quelli che criticano e deridono i politici, farebbero diversamente se fossero al loro posto, tutto sommato i nostri politici sono italiani non alieni, non penso che siano stati selezionati o geneticamente modificati nella direzione della disonestà.

Quanti padri, nella posizione di Umberto Bossi, aiuterebbero il proprio figlio facendo anche carte false? In questo senso penso che tu abbia evidenziato bene la questione nel tuo "non credo".

p.s. dovessimo proseguire nella direzione di una discussione più prettamente politica trasferiamoci al Bar



Io ho continuato di qua: Non si finisce mai di imparare [SM=p7579]

marco---
00venerdì 14 dicembre 2012 22:38
Berlino "Merkel" conta di più della BCE (Roberto Sommella a Servizio Pubblico 17 maggio 2012)



Politica. In questo video Roberto Sommella, vice direttore di Milano Finanza: la BCE non può fare nulla che non voglia Berlino, almeno in Germania. Siamo realmente in una situazione di guerra valutaria?
marco---
00sabato 15 dicembre 2012 14:50
Bce: disoccupazione alta, continuerà a crescere (Fonte: qn.quotidiano.net - 14/12/2012)

Roma, 14 dic. - (Labitalia) - "I tassi di disoccupazione nell'area dell'euro dovrebbero rimanere elevati e anche aumentare ulteriormente in alcuni paesi fino a un recupero più ampio dell'attività economica". Ad affermarlo è la Bce nel 'Financial stability review' pubblicato oggi...
ziomaoziomao
00domenica 16 dicembre 2012 01:45
Re:
finite le pmi tutti a mangiare la cicoria nei campi
meditate eurofanatici quelli dell'imprenditoreCheDichiaraMenoDellaSegretaria, meditate...



Le imprese in stato terminale

Burocrazia farraginosa, pressione fiscale al 68%, le Pmi sempre più in crisi. Centinaia di aziende lasciano l'Italia e si trasferiscono nei paesi dove è più facile investire

Le imprese moriranno e gli imprenditori scapperanno. Dove? Etiopia, Iraq, Turchia, Svizzera. Avranno solo l'imbarazzo della scelta. Perché trovare un paese in cui la pressione fiscale nei confronti delle Pmi sia minore è facile come bere un bicchier d'acqua.

Basta citare l'ultimo rapporto della società Price Waterhouse Coopers per rendersi conto del guado in cui il nostro Paese è finito. L’Italia si colloca mestamente al 131esimo posto nella classifica mondiale sulla tassazione delle imprese. Ci superano nazioni come la Sierra Leone, l'Uganda, la Colombia, la Bosnia, oltre ai vicini occidentali. Sono paesi in cui non c'è difficoltà di investimento, non c'è un livello di pressione fiscale spropositato rispetto a spese e guadagni, non c'è l'infernale e farraginosa macchina burocratica e i crediti vengono pagati in tempi ragionevoli.

Tutte cose che invece contraddistinguono in negativo il Belpaese, le cui Pmi subiscono un carico fiscale complessivo (tasse sugli utili, sul lavoro e altri oneri) pari al 68,3%. Un numero da capogiro soprattutto se paragonato a quello del Lussemburgo (21%), Irlanda (26,4%), Danimarca (27,7% di tassazione), Gran Bretagna (35,5%), Olanda (40%), Germania (46,8%).

Tra i fattori che rendono disastroso il quadro nostrano ci sono la burocrazia (per tutti gli adempimenti una azienda perde in media 269 ore l'anno) e le tasse sul lavoro (che da sole persano per circa il 40%). Quello della pressione fiscale è un allarme che ricorre ormai da tempo. Tuttavia, nonostante i ripetuti richiami lanciati da associazioni di categoria, Confindustria e politici, e nonostante già centinaia di aziende si siano trasferite in zone in cui il peso fiscale e burocratico dello stato è decisamente minore, poco cambia. Se non che le tasse continuano ad aumentare.

Secondo un sondaggio Ispo/Confartigianato, che fotografa la situazione fiscale delle aziende artigiane, è emerso che per oltre un milione di Pmi la pressione fiscale è incrementata del 22,6% in un solo anno, mentre l’aumento delle tasse costringe il 58% delle imprese a chiedere prestiti e a dilazionare i pagamenti, portando così il 61% delle imprese a rinunciare a investire e a ritardare i pagamenti ai fornitori. Come se non bastasse, quest'anno circa 40mila imprenditori non potranno pagare le imposte per mancanza di liquidità.

Inoltre, lo stesso sondaggio evidenzia come in termini di burocrazia nulla sia cambiato. Anzi, in quest’ultimo anno, per il 57% degli imprenditori sono aumentati pure gli adempimenti burocratici in campo fiscale. Se a ciò si aggiunge che una Pmi su tre non riceve credito dalle banche nonostante le garanzie
concesse dai Confidi, ecco che diventa più chiaro il motivo per cui le imprese muoiono o emigrano.

Per avere un quadro sicuramente non esaustivo ma che possa in qualche modo rendere bene l'idea della mole di tasse che falcidiano la salute economica delle nostre imprese, basta elencare tutte le imposte con cui una azienda, facciamo l'esempio di una società che si occupa di spedizioni internazionali, deve fare i conti.

Si parte col Fondo agenti spedizionieri e corrieri (metà a carico dell'azienda e metà a carico del lavoratore), poi c'è l'Irap (che si paga in base al numero dei dipendenti indipendentemente da eventuali crisi o cali di produzione), le varie quote da versare per far parte delle associazioni di categoria; l'Ires, imposta ordinaria sugli utili della società, l'Iva, l'Imu, l'Inps, l'Inail, il diritto camerale e due fantomatici fondi, chiamati Ebilog e Sanilog. E non abbiamo considerato tutta la serie di adempimenti burocratici che un'azienda deve assolvere e che, secondo l'ultima analisi della Cgia di Mestre, "pesano" circa 6mila euro per ogni pmi.



ziomaoziomao
00domenica 16 dicembre 2012 14:07
Re: Re:
come si chiama questa immagine ?
al mio paese alto tradimento, la classe politica che ha permesso e' STA' PERMETTENDO tutto questo andrebbe tolta di mezzo per sempre.

mentre per tutti gli eurofanatici di contorno, ammettendo le attenuanti per la manifesta incapacita' di intendere e di volere, alemeno una bella interdizione ai pubblici uffici a vita, votazioni comprese.

marco---
00domenica 16 dicembre 2012 15:02
Re: Re: Re:
ziomaoziomao, 12/16/2012 2:07 PM:

come si chiama questa immagine ?...

Davvero molto interessante questo grafico, di fronte a questi dati penso che almeno un minimo dubbio sull'impatto dell'euro dovrebbe sorgere, anche agli oltranzisti sostenitori dell'euro! [SM=g6963]
grella
00domenica 16 dicembre 2012 15:26
Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia

"Da Funzionario dello Stato stavo facendo la programmazione economica quando venimmo sostituiti da esponenti del FMI, Kohl telefonò a Carli ordinandogli di cambiare registro".


ziomaoziomao
00domenica 16 dicembre 2012 16:06
Re: Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia
grella, 12/16/2012 3:26 PM:


"Da Funzionario dello Stato stavo facendo la programmazione economica quando venimmo sostituiti da esponenti del FMI, Kohl telefonò a Ciampi ordinandogli di cambiare registro".





B-E-L-L-I-S-S-I-M-O Grazie Grella ! [SM=g1749718]

un documento impressionante... la realta' supera ogni peggiore incubo.

marco---
00domenica 16 dicembre 2012 16:18
Re: Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia
grella, 12/16/2012 3:26 PM:


"Da Funzionario dello Stato stavo facendo la programmazione economica quando venimmo sostituiti da esponenti del FMI, Kohl telefonò a Ciampi ordinandogli di cambiare registro".

Ottimo davvero, grazie e complimenti grella! [SM=g1750483]
Collocato in 1981: Il divorzio fra Stato e bankitalia
grella
00domenica 16 dicembre 2012 18:56
Re: Re: Re: Re: Re:
grella, 31/10/2012 20:03:



Hai perso di vista l'obbiettivo caro, ti dimentiche che il Giappone ha il 250% di debito ma la sovranità monetaria e non è certo stato attaccato come noi, dicevo siamo stati 6 anni a raccontarci dove avrebbero piazzato i cerini d'oltreoceano arrivati abbondantemente anche in Europa (Banche) e tu eri uno dei primi a pensare a sti cerini........... poi ti sei perso di vista da solo e di colpo credi nel mercato libero della finanza (libero de che) che punisce solo i cattivi . No caro ,torna in te e studia attentamente il caso clinico, l'ESM non è altro che un meccanismo per imbrogliare le acque togliendo sovranità ai paesi prescelti e meno collusi con i plutocrati d'oltroceano . In questa maniera potranno controllare direttamente la politica dei suddetti Stati e trasferire nel tempo i cerini dalle Banche ai cittadini tramite l'oppressione fiscale!!




Quando si chiude il cerchio hai sempre quel non so che di soddisfazione ( chi l'ha detto? ....beh facciamo che lo dico io .......),dicevo, il noto complottista demagogo estremista Bagnai non certo noto per essere uno scienziato dell'economia con diversi incarichi internazionali vi parla dei " cerini di grella" (il visionario burino della bolla, quello demagogo, rompiczz ecc.).
"I Paesi egemoni hanno un colossale accumulo di debito e lo devono smaltire ,come lo stanno facendo? come alla fine della seconda guerra mondiale, con tassi di interesse reali negativi,controllo dei movimenti capitali e riprendendosi il controllo delle Banche Centrali, in tutto questo la Sovranità Monetaria è cruciale....perchè l'amministrazione del cambio è esattamente l'elemento che favorisce questo flusso di finanziamenti esteri che droga i mercati periferici, con la svalutazione i capitali smetterebbero di arrivare".

Minuto 20:00 ....




MARCHE66
00domenica 16 dicembre 2012 20:25
Re: Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia
grella, 16/12/2012 15:26:


"Da Funzionario dello Stato stavo facendo la programmazione economica quando venimmo sostituiti da esponenti del FMI, Kohl telefonò a Carli ordinandogli di cambiare registro".






Grazie Grella,
per questo interessantissimo contributo.

Finalmente piano piano le tessere del Puzze iniziano a venir fuori, e non fanno altro che avvalorare
quanto qui discusso.

Vorrei solo dire che a seguito del contributo da Te riportato si potrebbe , di conseguenza, dare una spiegazione logica ai tre
più importanti avvenimenti politico economici che hanno caratterizzato l’italia degli anni 90 ,

Mani Pulite , privatizzazioni enti pubblici e entrata nell’euro fatte a ca.. di cane o come ben sappiano, forse il cerchio inizia a chiudersi.

www.disinformazione.it/svendita_italia2.htm

Del resto a “pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca”.

Ma quand'è che ci svegliamo.

marco---
00domenica 16 dicembre 2012 21:25
Re: Re: Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia
MARCHE66, 12/16/2012 8:25 PM:

...Ma quand'è che ci svegliamo.

...bella domanda! [SM=g6963]

Mi dispiace dirti che secondo me ci sarà da aspettare ancora parecchio tempo prima che si formi la cosiddetta "massa critica" di persone che realizza che questa strada, molto probabilmente, non presenta soluzioni accettabili per la collettività. Occorre, purtroppo, che molti di noi tocchino con mano, occorre che molti di noi letteralmente attraversino i problemi che, mese dopo mese, stanno radicandosi sempre più in profondità.
Il ragionamento, purtroppo riduttivo, che ognuno di noi fa è quello di considerare il proprio nucleo famigliare come punto di riferimento per formulare giudizi in materia di economia. Si pensa quasi sempre, oltre a sperare naturalmente, che i problemi toccheranno sempre e solo gli altri, si pensa che se anche tutto attorno a me palesemente crolla, pazienza, l'importante è che la mia famiglia resti in piedi. Non penso che le persone che oggi hanno più di 40 anni di età e che hanno perso il proprio lavoro siano particolarmente entusiasti, ottimisti e fiduciosi nei confronti delle istituzioni europee.

Una società sana, una "unione" (europea?) non può reggersi su principi di questo genere, non può reggersi su principi che, letteralmente, "dividono".

Banalizzo e scusatemi questo breve OT ma non posso proprio esimermi dall'esternarlo, l'argomento crisi/euro ha finito col dividere anche gli utenti di questo forum. Non proseguo oltre perché la questione è già stata ampiamente dibattuta ma la domanda che mi faccio è... tralasciando questo forum che conta davvero bel poco e spostando il ragionamento a livello Italia... ce la potremo mai fare ad essere uniti in qualcosa di utile?

Scusa il pessimismo... [SM=g6949] ma non ce la faccio proprio a mentire a me stesso, che dire... speriamo... [SM=g6963]
Serafin..
00domenica 16 dicembre 2012 22:51
Re: Re: Re: Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia
marco---, 16/12/2012 21:25:

...bella domanda! [SM=g6963]

Mi dispiace dirti che secondo me ci sarà da aspettare ancora parecchio tempo prima che si formi la cosiddetta "massa critica" di persone che realizza che questa strada, molto probabilmente, non presenta soluzioni accettabili per la collettività. Occorre, purtroppo, che molti di noi tocchino con mano, occorre che molti di noi letteralmente attraversino i problemi che, mese dopo mese, stanno radicandosi sempre più in profondità.
Il ragionamento, purtroppo riduttivo, che ognuno di noi fa è quello di considerare il proprio nucleo famigliare come punto di riferimento per formulare giudizi in materia di economia. Si pensa quasi sempre, oltre a sperare naturalmente, che i problemi toccheranno sempre e solo gli altri, si pensa che se anche tutto attorno a me palesemente crolla, pazienza, l'importante è che la mia famiglia resti in piedi. Non penso che le persone che oggi hanno più di 40 anni di età e che hanno perso il proprio lavoro siano particolarmente entusiasti, ottimisti e fiduciosi nei confronti delle istituzioni europee.

Una società sana, una "unione" (europea?) non può reggersi su principi di questo genere, non può reggersi su principi che, letteralmente, "dividono".

Banalizzo e scusatemi questo breve OT ma non posso proprio esimermi dall'esternarlo, l'argomento crisi/euro ha finito col dividere anche gli utenti di questo forum. Non proseguo oltre perché la questione è già stata ampiamente dibattuta ma la domanda che mi faccio è... tralasciando questo forum che conta davvero bel poco e spostando il ragionamento a livello Italia... ce la potremo mai fare ad essere uniti in qualcosa di utile?

Scusa il pessimismo... [SM=g6949] ma non ce la faccio proprio a mentire a me stesso, che dire... speriamo... [SM=g6963]




già in maniera pesante ...
quando si toccano certi tasti finisce tutto

ognuno per la sua strada
e tanti saluti



marco---
00lunedì 17 dicembre 2012 10:14
Re: Re: Re:
Post di riferimento
ziomaoziomao, 12/10/2012 2:39 AM:

"Microsoft guadagna miliardi ma a Londra paga zero tasse" (Fonte: repubblica.it - 09/12/2012)...

Nella sostanza l'elusione fiscale operata dalle multinazionali è divenuta prassi ma nel frattempo continuiamo ad indignarci per i benefit dei parlamentari e per carità, sicuramente non è "cosa buona e giusta" ma io mi pongo sempre la medesima domanda, quando ci sveglieremo? Non pretendo granché, ma almeno di un pochino... [SM=g6963]
Ecco come Amazon elude il fisco inglese. Il «trucco»? Le controllate pagano royalty sui brevetti e oneri di vendita alla filiale lussemburghese (Fonte: ilsole24ore.com - di Gianni Rusconi - 12/12/2012)

Apple, Google, Microsoft, Facebook: le grandi firme hi-tech americane hanno tutte (chi più, chi meno) trovato il modo di ridurre drasticamente gli oneri fiscali da versare ai Paesi europei in cui operano le rispettive filiali o consociate. Della lista fa parte anche Amazon, il gigante dell'e-commerce, cui l'agenzia Reuters ha dedicato un approfondito articolo nei giorni scorsi per documentare le azioni intraprese sin dal 2005-2006 (con l'apertura di una sede in Lussemburgo, cui fanno capo le attività di vendita delle controllate attive nel del Vecchio Continente) per evitare di pagare centinaia di milioni di euro di tasse[...]

Tornando ad Amazon, che come eBay si appoggia a una sussidiaria aperta in Lussemburgo, va detto che il colosso di Seattle è finito davanti alla Commissione parlamentare dei Conti pubblici inglese lo scorso 12 novembre (in compagnia di Google e di Starbucks). Il sistema messo a punto dalla compagnia nordamericana per evitare il pagamento della "corporation tax" sfrutta la possibilità di considerare come soggette al fisco inglese le sole operazioni di spedizione, mentre le vendite dal sito amazon.co.uk ricadono nella gestione della succursale lussemburghese Amazon EU Sarl, che del sito inglese è proprietaria[...]
ziomaoziomao
00lunedì 17 dicembre 2012 17:20
Re: Re: Re: Re: Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia
Serafin.., 12/16/2012 10:51 PM:




già in maniera pesante ...
quando si toccano certi tasti finisce tutto

ognuno per la sua strada
e tanti saluti









marco---
00martedì 18 dicembre 2012 09:33
Una semplice constatazione, nessuna indignazione, quello dell'ESM è un impegno che ci siamo presi e dunque quei soldi dovevamo comunque pagarli, semmai ci si doveva pensare prima di firmare, la frittata è fatta e non ci resta che proseguire lungo questa strada, lagnarsi ora trovo che sia decisamente fuori luogo.
I soldi dell’Imu: Monti li ha regalati all’Europa (Fonte: giornale.it - 18/12/2012)

"Il buon Monti ha deciso di anticipare la seconda rata del Fondo Salva Stati, che l'Italia avrebbe dovuto pagare l'anno prossimo, a quest'anno - ha spiegato il senatore leghista Massimo Garavaglia - in questo modo si è trovata a dover sborsare 2,7 miliardi in più, cifra che ha potuto coprire grazie ai 3 miliardi incassati grazie all'Imu sulla prima casa". Ecco perchè la merkel tifa tanto Monti, ecco perchè la cancelliera spera tanto in lui[...]

Oltre ad aver sottoscritto il "Meccanismo europeo di stabilità" (Esm), meglio conosciuto come "Fondo Salva Stati", il governo italiano è corso in aiuto quei Paesi (come la Grecia, la Spagna e il Portogallo) che si trovavano sull'orlo del default. Un esborso che è venuto a costarci la bellezza di 46 miliardi di euro, la metà dei quali a fondo perduto. "È possibile che il governo può versare 46 miliardi di euro agli altri Stati dell'Ue - si è chiesto Garavaglia - e non riesce a prestarli alle nostre imprese?". A differenza di tutti gli altri Paesi membri, il Professore ha infatti pensato bene di anticipare la seconda rata dell'Esm alleggerendo le casse dello Stato di altri 2,7 miliardi di euro. "Ecco dove sono andati a finire i 3 miliardi di euro raccolti con la tassa sulla prima casa", ha concluso l'esponente del Carroccio.
grella
00lunedì 24 dicembre 2012 17:43
Re: Re: Nino Galloni: Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia
MARCHE66, 16/12/2012 20:25:




Grazie Grella,
per questo interessantissimo contributo.

Finalmente piano piano le tessere del Puzze iniziano a venir fuori, e non fanno altro che avvalorare
quanto qui discusso.

Vorrei solo dire che a seguito del contributo da Te riportato si potrebbe , di conseguenza, dare una spiegazione logica ai tre
più importanti avvenimenti politico economici che hanno caratterizzato l’italia degli anni 90 ,

Mani Pulite , privatizzazioni enti pubblici e entrata nell’euro fatte a ca.. di cane o come ben sappiano, forse il cerchio inizia a chiudersi.

www.disinformazione.it/svendita_italia2.htm

Del resto a “pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca”.

Ma quand'è che ci svegliamo.




Ciao Marche66,scusa il ritardo, ti rispondo solamente di guardare tutte le puntate di "Blu Notte Misteri Italiani" o "La Storia siamo noi " sulla nostra storia politica, studia bene la macroeconomia e l'economia italiana e non avrai bisogno di nessuno..... basterà unire i puntini e tutto torna.

grella
00mercoledì 26 dicembre 2012 18:39
Il tradimento del sogno €uropeo/Prodi si rallegra del fatto che l'Euro favorisce la Germania.






www.finanzaonline.com/forum/arena-politica/1455417-prodi-si-rallegra-del-fatto-che-leuro-favorisce-la-germa...




.

smiley1081
00mercoledì 26 dicembre 2012 18:52
Sono sempre piu' convinto che servono piu' carri armati, navi ed aeroplani...
grella
00mercoledì 26 dicembre 2012 19:52
E' tutto un dare avere, è l' €uro dell'ammmmoreeeeeee (come diceva Elio).


.....putroppo la realtà è un pò differente ,c'è chi prende e chi dà ..........



Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche Fondo salva-Stati.

Quote e diritti di voto.I diritti di voto di ogni Stato membro non sono capitari (voto personale), ma in proporzione al valore delle quote versate nel fondo. Le quote di capitale autorizzato e richiamabili sono emesse alla pari (prezzo uguale al valore nominale), senza essere in alcun modo gravate da oneri, mentre pegni ed ipoteche non sono trasferibili. In caso di mancato pagamento, lo stato membro perde il diritto di voto finché non risolve la posizione debitoria, e il numero dei diritti di voto è ricalcolato fra gli altri stati. Ciascuno stato mantiene invece l'obbligo ("irrevocabile e incondizionato", art. 8, c. 4) di contribuire al capitale autorizzato, anche se diviene beneficiario o riceve assistenza finanziaria dal MES. Per tutte le decisioni è necessaria la presenza della maggioranza relativa di due terzi dei membri aventi diritto di voto, che rappresentino almeno i due terzi dei diritti di voto.

Nel concedere un sostegno alla stabilità, il MES inoltre persegue la completa copertura dei costi operativi e di finanziamento e vi include un margine adeguato. Il tasso di interesse oltre alla copertura dei costi deve garantire un profitto al fondo dal ricevimento della richiesta (art. 9, comma 3).

La responsabilità di ciascun membro del MES è in ogni caso limitata alla sua quota di capitale autorizzato al prezzo di emissione determinato. Nessun membro del MES può essere considerato responsabile, in virtù della sua appartenenza al MES, degli obblighi da questi contratti.



Unione Europea, alle Banche aiuti per 1616 miliardi di euro.

Tra il 2008 e il 2011 le Banche europee hanno ricevuto un totale di 1616 miliardi così ripartiti:

Gran Bretagna----19%

Germania---------16%

Irlanda-----------16%

Altri--------------51%

Le misure per il sostegno alla solvibilita' delle banche sono state di 442 miliardi, pari al pari al 3,5% del Pil dell'Unione Europea.
Si tratta di misure di ricapitalizzazione e di gestione degli asset deteriorati.

Economia reale:

2009-----21 mld

2010-----11,7 mld

2011-----4,8 mld

www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Banche-sostegno-pubblico-1616-mld-tra-ottobre-2008-fine-2011/21-12-2012/1-A_0042963...


www.finanzaonline.com/forum/arena-politica/1473406-butta-la-vieni-qua-chi-la-google-page-ranking-nd-e-chi-la...


.
marco---
00giovedì 27 dicembre 2012 12:00
Godiamoci tutti l'austerità del "buon" Monti, questo argomento è in perfetta risonanza con l'argomento principale trattato da questo forum, la speculazione edilizia appunto che tanta ha fatto bene alla bolla immobiliare italiana, dunque ottimi affari per i costruttori romani fino al 2044! [SM=g1750826]
Grazie tante, professore! [SM=g1750483]
Monti, regalo di Natale a banchieri e costruttori (Fonte: triskel182.wordpress.com - di Alessandro Ferrucci - 27/12/2012)

Nel silenzio più assoluto, l’ultimo atto del governo “tecnico” ha garantito ai poteri forti che gestiscono lo scalo di Fiumicino più tasse aeroportuali a carico dei passeggeri. Nel piano: il raddoppio delle piste, ma soprattutto una cascata di cemento sul litorale romano. Affare da 12 miliardi che conviene a troppi...
marco---
00venerdì 28 dicembre 2012 12:04
ESM - fondo salva stati
In questo caso i soldi del "fondo salva stati" vanno a banche che, comunque, sembrano affondare. Questi soldi non sono stati creati dal nulla, ma frutto dei sacrifici degli Stati dell'unione europea, la famosa austerità per intenderci.
Aggiungo che la motivazione addotta naturalmente sarà sempre la medesima litania, se si lasciasse fallire le banche sarebbe molto peggio perché poi i risparmiatori perderebbero i loro soldi, e dunque salviamo le banche per il bene di tutti.
Complimenti, continuiamo lungo questo "intelligente" percorso... [SM=g6963]
Spagna: Bankia, ancora una voragine. Quando gli aiuti non bastano più (Fonte: finanzainchiaro.it - 28/12/2012)

BFA e Bankia hanno già ricevuto 18 miliardi di euro di aiuti per ripianare il loro bilancio dissennato, elargiti dall'ESM. Bruxelles per concedere 32,4 miliardi di aiuti ha imposto a Madrid ulteriori piani di ristrutturazione. Nuovo buco di 10,4 miliardi. Nuovo aumento di capitale. Ma fatele fallire, invece.

Bankia, l'istituto spagnolo in crisi, è diventato il simbolo delle conseguenze della bolla immobiliare
Madrid - Salvataggio o non salvataggio? La Spagna si appresta a chiudere un 2012 difficile senza aver risolto il dilemma su una possibile richiesta di aiuti all'Unione europea. Ma chi è in cerca di una risposta può già trovarla in realtà nelle stime per il 2013: parlano di un calo del Pil fino all'1,4% e soprattutto non lasciano intravedere la possibilità di una crescita economica fino al terzo o quarto trimestre dell'anno nuovo.

Sarà ancora una volta il bubbone finanziario esploso con lo scoppio della bolla immobiliare a turbare i sonni del premier Mariano Rajoy. Nel gruppo che controlla Bankia, Banco Financiero y de Ahorros, si è aperta una voragine. Ha un buco da 10,4 miliardi di euro, ha denunciato il Frob, il Fondo spagnolo per la ristrutturazione del sistema bancario, specificando che Bankia invece ha un deficit pari a 4,15 miliardi.

BFA e Bankia hanno già ricevuto qualcosa come 18 miliardi di euro di aiuti per ripianare il loro bilancio dissennato, elargiti dall'ESM, il fondo salva-stati dell'Ue. Gli ultimi dati denunciati dal Frob non cambiano secondo gli analisti di mercato il quadro, anzi saranno usati per determinare quanto capitale della banca è ancora nelle mani degli azionisti. La strada per l'aumento di capitale che partirà a breve e che verrà sottoscritto da Frob e ESM è segnata, ma non è chiaro se sarà abbastanza.

Dall'inizio della crisi, hanno denunciato fonti sindacali, in Spagna sono stati chiusi 4.587 sportelli bancari e il numero degli addetti è sceso da 135.415 a 104.504. Solo Bankia dovrà tagliare altri 5mila posti. Bruxelles per concedere 32,4 miliardi di aiuti (sempre dall'ESM) ha, infatti, imposto a Madrid ulteriori piani di ristrutturazioni nelle banche nazionalizzate. Ma la fine di questa agonia potrebbe non essere vicina.
ziomaoziomao
00venerdì 28 dicembre 2012 13:51
Re: Il tradimento del sogno €uropeo/Prodi si rallegra del fatto che l'Euro favorisce la Germania.
grella, 12/26/2012 6:39 PM:





bellissimo video Grella !
ma come li trovi tutti questi video da antologia !?!?

in un mondo normale basterebbero questi video per incriminare di altro tradimento quei figuri, che si compiacciono adirittura pubblicamente dei successi della germania a spese del proprio paese !

a proposito di germania,
mi pare che con l'ue e l'euro ci abbiano guadagnato come diceva il prode prodi godendo come un riccio in calore solo pochi industriali tedeschi, per la popolazione non e' stato proprio un gran bell'affare.



Ora la Germania «esporta» anziani in fuga dalla crisi Verso gli ospizi dell’Europa dell’Est Dal nostro corrispondente PAOLO LEPRI (Ansa)(Ansa)

BERLINO - Renate Apel, pensionata, settantaquattro anni, ha lavorato tutta la vita ad Amburgo, prima in uno di quegli stand dove si arrostiscono salsicce e poi in una fabbrica di sigarette. Adesso, con il suo assegno mensile, non riesce più a tirare avanti. Per sopravvivere, bussa ogni settimana alla porta della Hamburger Tafel, una «banca del cibo» che distribuisce alimenti recuperati nei supermercati e ristoranti. «Non posso nemmeno fare visita a mia figlia che vive a nord di Hannover. Essere poveri fa sentire anche più soli», ha detto a Der Spiegel , che ha raccontato recentemente il suo caso simbolo. Ma il suo è un problema di tanti, destinati a diventare ancora di più. Secondo i dati del ministero del Lavoro e degli Affari sociali, guidato dalla cristiano-democratica Ursula von der Leyen, saranno infatti centinaia di migliaia i tedeschi che dopo aver lavorato trentacinque anni percependo un salario lordo di 2.500 euro riceveranno una pensione di circa 688 euro, ritenuta inferiore ai livelli minimi di sussistenza. E a essere colpiti da un drastico abbassamento del livello di vita saranno tutti i cittadini, non solo casalinghe, lavoratori part-time e coloro che hanno gli stipendi più bassi, come ha chiaramente indicato Ursula von der Leyen attirandosi le critiche di molti colleghi di governo. Queste cifre si riferiscono a proiezioni sul 2030, ma il problema della povertà nella fascia più anziana della popolazione è un’emergenza tra le più discusse già oggi in Germania. Per sua fortuna, Renate Apel sta bene. Ma tanti suoi coetanei, in cattive condizioni di salute, sono costretti a trasferirsi all’estero, dove l’assistenza alle persone che ne hanno bisogno è meno costosa. È un nuovo esodo, di cui ha parlato per primo il quotidiano popolare Bild , che ha smesso di descrivere la vita spensierata dei pensionati tedeschi che scelgono paesi esteri dove il tempo è più buono e la vita è meno cara per parlare invece dei tanti «profughi della salute» che vengono curati lontano dalla loro patria. Stando alle cifre che sono state sottoposte all’attenzione dell’opinione pubblica dall’associazione di assistenza Sozialverband Deutschland (Vdk), oltre 10.000 pensionati tedeschi vivono in case di riposo ungheresi, ceche, slovacche. Altri anziani vengono assistiti e ricoverati anche in Ucraina, Grecia, Turchia e perfino in Thailandia, dove il potere di acquisto è superiore del settanta per cento. E si tratta di un fenomeno che aumenterà al ritmo del 5 per cento ogni anno, perché attualmente sono già circa 400.000 i tedeschi che non possono sostenere i costi di una struttura di accoglienza e di cura nel loro Paese. È stato calcolato che la spesa per un posto letto in un ospizio o in una casa di risposo tedesca varia dai 2.500 ai 3.400 euro mensili, e poco più della metà di questa cifra può venire coperta da un contributo della previdenza sociale. Al problema dei costi si aggiunge quello della scarsità di mano d’opera qualificata: se la tendenza non verrà invertita si prevede infatti che nel 2030 mancheranno quasi 500.000 lavoratori in questo tipo di strutture che già adesso di affidano a personale proveniente dall’estero. Il governo sta tentando di correre ai ripari, ma i problemi da affrontare sono tanti e gli strumenti per risolverli sono diversi. Certo, non ci si può affidare al misterioso benefattore di Braunschweig, la città della Bassa Sassonia dove buste piene di contanti sono state fatte arrivare per qualche tempo, nei primi mesi di quest’anno, a strutture di assistenza, chiese, organizzazioni umanitarie. Anche lui è andato in pensione.] Ora la Germania «esporta»
anziani in fuga dalla crisi
Verso gli ospizi dell'Europa dell'Est

Dal nostro corrispondente PAOLO LEPRI


(Ansa)(Ansa)
BERLINO - Renate Apel, pensionata, settantaquattro anni, ha lavorato tutta la vita ad Amburgo, prima in uno di quegli stand dove si arrostiscono salsicce e poi in una fabbrica di sigarette. Adesso, con il suo assegno mensile, non riesce più a tirare avanti. Per sopravvivere, bussa ogni settimana alla porta della Hamburger Tafel, una «banca del cibo» che distribuisce alimenti recuperati nei supermercati e ristoranti. «Non posso nemmeno fare visita a mia figlia che vive a nord di Hannover. Essere poveri fa sentire anche più soli», ha detto a Der Spiegel , che ha raccontato recentemente il suo caso simbolo. Ma il suo è un problema di tanti, destinati a diventare ancora di più. Secondo i dati del ministero del Lavoro e degli Affari sociali, guidato dalla cristiano-democratica Ursula von der Leyen, saranno infatti centinaia di migliaia i tedeschi che dopo aver lavorato trentacinque anni percependo un salario lordo di 2.500 euro riceveranno una pensione di circa 688 euro, ritenuta inferiore ai livelli minimi di sussistenza. E a essere colpiti da un drastico abbassamento del livello di vita saranno tutti i cittadini, non solo casalinghe, lavoratori part-time e coloro che hanno gli stipendi più bassi, come ha chiaramente indicato Ursula von der Leyen attirandosi le critiche di molti colleghi di governo.

Queste cifre si riferiscono a proiezioni sul 2030, ma il problema della povertà nella fascia più anziana della popolazione è un'emergenza tra le più discusse già oggi in Germania. Per sua fortuna, Renate Apel sta bene. Ma tanti suoi coetanei, in cattive condizioni di salute, sono costretti a trasferirsi all'estero, dove l'assistenza alle persone che ne hanno bisogno è meno costosa. È un nuovo esodo, di cui ha parlato per primo il quotidiano popolare Bild , che ha smesso di descrivere la vita spensierata dei pensionati tedeschi che scelgono paesi esteri dove il tempo è più buono e la vita è meno cara per parlare invece dei tanti «profughi della salute» che vengono curati lontano dalla loro patria.

Stando alle cifre che sono state sottoposte all'attenzione dell'opinione pubblica dall'associazione di assistenza Sozialverband Deutschland (Vdk), oltre 10.000 pensionati tedeschi vivono in case di riposo ungheresi, ceche, slovacche. Altri anziani vengono assistiti e ricoverati anche in Ucraina, Grecia, Turchia e perfino in Thailandia, dove il potere di acquisto è superiore del settanta per cento. E si tratta di un fenomeno che aumenterà al ritmo del 5 per cento ogni anno, perché attualmente sono già circa 400.000 i tedeschi che non possono sostenere i costi di una struttura di accoglienza e di cura nel loro Paese. È stato calcolato che la spesa per un posto letto in un ospizio o in una casa di risposo tedesca varia dai 2.500 ai 3.400 euro mensili, e poco più della metà di questa cifra può venire coperta da un contributo della previdenza sociale. Al problema dei costi si aggiunge quello della scarsità di mano d'opera qualificata: se la tendenza non verrà invertita si prevede infatti che nel 2030 mancheranno quasi 500.000 lavoratori in questo tipo di strutture che già adesso di affidano a personale proveniente dall'estero.



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