Diario della crisi economica

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ziomaoziomao
00venerdì 4 gennaio 2013 17:29
Re: Re: Ancora lo spread a martellare le p.alle.
per chi l'ha persa...

ecco cosa ci ha fatto il sorcio di fogna con l'imu della prima casa.
Ma lui almeno e' coerente, tutto il resto delle tasse l'ha dato alle banche estere, bce, fondi e chi piu' na ha piu' ne metta.

bravo sorcio !
e bravi i fessi che ti seguono.

-----------
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&s...


La convergenza d’interessi fra le grandi banche, il professore e il Partito a questo fine sono patenti. Basti ricordare che il presidente dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ha recentemente chiamato il contrasto al contante annunciato da Monti «una battaglia di civiltà». E chi è il presidente dell’ABI? Lo sapete: il compagno Giuseppe Mussari, già capo supremo del Monte dei Paschi di Siena. La banca dei compagni, che lui e loro hanno mandato in rovina utilizzandola come vaso della marmellata per le loro clientele, e che Mario Monti ha salvato in molti modi. Prima, esentando Montepaschi dal pagamento degli interessi che doveva sui Tremonti Bond, i 2 miliardi di euro che aveva ottenuto in prestito dallo Stato (e non ancora rimborsati), circa 200 milioni che grazie a Monti noi contribuenti non rivedremo più. (Tassati per arricchire i banchieri)

Non è bastato. In bancarotta, Montepaschi avrebbe dovuto rivolgersi al «mercato» per raccogliere 4 miliardi di fondi. Ma così facendo, le azioni in mano ai compagni del direttivo PD che possiedono la banca, si sarebbero diluiti, e il PD avrebbe perso il controllo assoluto della sua vacca da latte. Ma il «liberismo di mercato» ha incontrato un limite in questo caso. Il governo Monti ha versato a Montepaschi i 4 miliardi che gli servivano: come ha notato sarcastico Tremonti, è l’intero gettito dell’Imu sulla prima casa. Invece di impiegarlo per i tanti pressanti bisogni del Paese, dalla riduzione del debito alle pensioni degli esodati (ridotti in quello stato dalla Fornero), il governo «tecnico» ha semplicemente girato l’introito fiscale della patrimoniale alla banca dei rossi. Che è un buco nero da cui nulla sarà più restituito.




marco---
00sabato 5 gennaio 2013 22:24
In vista delle prossime elezioni politiche, allo scopo di non sconfinare nell'OT ho creato un topic dedicato, Arena politica, nel quale, qualora nascesse l'esigenza, si potrà parlare liberamente di politica. Ho provveduto allo spostamento dei post inerenti il tema nel nuovo topic.

Marco
grella
00domenica 6 gennaio 2013 18:59
Per tutti quelli che: "Senza l'euro moriremo di iperinflazione"

www.finanzaonline.com/forum/macroeconomia/1475660-chile-e-la-crisi-del-1982-per-tutti-quelli-che-moriremo-di-iperinflazi...

Crisis económica de 1982

The average inflation of Chile

1978: 41.09 %
1979: 33.14 %
1980: 35.49 %
1981: 20.19 %
1982: 9.84 %

1983: 27.36 %
1984: 19.85 %
1985: 30.81
1986: 19.67 %
1987: 19.81 %
1988: 14.84 %

Il Cile si agganciò al dollaro nel 1979 e svalutò nel 1982,a parte un overshoot iniziale nel medio termine migliorarono tutti gli indicatori economici e l'inflazione scese di molto sotto la media degli anni precedenti all'aggancio.

smiley1081
00domenica 6 gennaio 2013 19:54
Meglio non andare a vedere l'inflazione delle altre nazioni sudamericane nello stesso periodo, il Cile era quello messo meglio.
marco---
00mercoledì 9 gennaio 2013 15:38
Monete di platino da 1 trilione per pagare il debito Usa (Fonte: direttanews.it - 08/01/2013)

Per far fronte al debito federale americano, vicino alla soglia dei 16.400 miliardi di dollari, il deputato Jerrold Nadler ha avanzato l’ipotesi di pagarlo con alcune monete di platino, coniando monete commemorative da 1.000 miliardi, stampate dalla Zecca americana, il Bureau of Printing and Engraving, per poi depositarle nelle casse della Fed. In questo modo, la Banca Centrale potrebbe successivamente depositare le monete di platino al Tesoro che, avendo a disposizione miliardi di dollari, non avrebbe più il problema dell’innalzamento del tetto del debito. Su cui democratici e repubblicani non riescono a trovare un accordo. Si tratta di un procedimento perfettamente legale, anche se inusuale, poiché la legge consente alla Zecca di creare monete commemorative a scopo di collezionismo. Un escamotage che potrebbe scongiurare l’eventuale default americano dovuto al mancato innalzamento del tetto del debito, dato che Governo e Congresso Usa non riescono a trovare un accordo e ad approvare nuove misure sul riordino della spessa pubblica. John Barrio, di Bloomberg, ha dichiarato che se gli Stati Uniti dovessero toccare il tetto del debito pubblico (già innalzato nell’agosto del 2011), l’amministrazione non potrebbe più accedere ai prestiti, ma, grazie all’espediente delle monete di platino, potrebbe essere in grado di stampare denaro in quantità illimitate. A favore della “Moneta Magica di Platino” sono circa 2.000 americani che hanno firmato una petizione. L’Huffington Post ha già battezzato l’iniziativa americana con la Platinum Option: la migliore soluzione a disposizione di Obama per evitare lo stallo e far fronte allo spaventoso debito pubblico statunitense.
ziomaoziomao
00giovedì 10 gennaio 2013 02:35
Re:
Italia, come ci vedono meritatamente all'estero ?


TERZO MONDO !


www.thedailybeast.com/articles/2013/01/06/italy-s-statistics-make-it-look-like-a-third-wo...


marco---
00giovedì 10 gennaio 2013 10:10
Il 2012 si conferma l’anno più difficile per i consumi dal secondo dopoguerra
Consumi, ancora giù del 2,9%: mai così male dal dopo guerra (Fonte: blitzquotidiano.it - 09/01/2013)

ROMA – A guardare quanto si spende e si compra (poco) l’Italia di oggi somiglia all’Italia appena uscita dalla Seconda guerra mondiale. I consumi infatti calano ancora, a novembre del 2,9% rispetto a 12 mesi prima. Si compra meno, si spende meno e il risultato è che il 2012 si conferma l’anno più difficile per i consumi dal secondo dopoguerra.

E’ quello che registra l’indicatore dei consumi Confcommercio (Icc). Prosegue così il trend in atto dalla fine del 2011 e si mostra ”con una certa evidenza come il 2012 si avvii ad essere ricordato come l’anno più difficile per i consumi del secondo dopoguerra”, sottolinea Confcommercio, con la riduzione più elevata dall’inizio delle serie storiche [...]
ziomaoziomao
00giovedì 10 gennaio 2013 10:12
Re: Re:
i sindacati & sinistre vanno in calore al solo sentirli nominare : investimenti esteri !

peccato che l'investimento estero e' quando va' bene un debito da ripare con gli interessi e quando va' male molto peggio...


Shopping cinese in Italia:
allarme dell'intelligence
I Servizi: "Speculazioni immobiliari, banche, nautica: ecco i rischi per il nostro Paese". Tutte le segnalazioni del Dipartimento informazioni per la sicurezza

ROMA - Attenzione: i cinesi approfittano della crisi finanziaria dei Comuni per fare speculazioni immobiliari. L'allarme, insolito, è degli 007 italiani, che, nei giorni scorsi, hanno spedito alla presidenza del Consiglio e al Copasir un report riservato con alcuni esempi di come i cinesi, appunto, si stiano infiltrando negli affari economici italiani. E con quali rischi e ripercussioni per il Paese. La preoccupazione è contenuta anche nella relazione semestrale sulla sicurezza italiana elaborata dai servizi segreti. L'intelligence ha inoltrato alle autorità politiche alcuni casi significativi.

Il primo, riguarda il mega-affaire della riconversione delle aree ex Falck di Sesto San Giovanni (quelle delle tangenti del caso Penati). Si tratta di un intervento urbanistico enorme: un milione di metri quadrati da edificare, e quattro miliardi di euro di investimenti. Gli analisti del Dis (Dipartimento informazioni per la sicurezza) segnalano "l'interesse manifestato dagli operatori cinesi per il recupero e il restauro dell'ex area Falck, progetto definito di interesse dalla stessa Repubblica popolare cinese, il cui sviluppo è seguito dal consolato cinese a Milano".


ziomaoziomao
00giovedì 10 gennaio 2013 14:18
Re: Re: Re:
Verbum Domini (non price competitiveness... de che?)

ehy, questa e' bellissima per chi se la fosse persa ! [SM=g7576]

dedicata a tutti quelli che ancora .... "nun capiscono un cazzo"

dal mitico bagnai :


"If Italy’s real exchange rates had evolved in a similar way to Germany’s since the beginning of 1999, Italy’s export growth would have almost matched that of Germany’s, while in reality it was less then one third its size."

Letto bene? Ve lo traduco? Ma sì, dai, altrimenti mi dite che sono elitario: "se il tasso di cambio reale italiano avesse avuto la stessa evoluzione di quello tedesco fin dall'inizio del 1999, il tasso di crescita delle esportazioni italiane sarebbe stato quasi identico a quello delle esportazioni tedesche, mentre in realtà è stato meno di un terzo".

Cosa significa?

Significa che nella spiegazione degli squilibri dell'Eurozona, in particolare per la parte che riguarda noi, la competitività "non di prezzo" (cioè il fatto che i tedeschi sono affidabili e biondi) non c'entra una beneamata fava. Quindi basta, per favore, con questa solfa. La differenza negli andamenti delle esportazioni è spiegata dal tasso di cambio reale, e quindi, in buona sostanza, dalla deflazione competitiva tedesca, placidamente ammessa dagli stessi tedeschi nonostante sia strenuamente negata dai nostrani collaborazionisti.

La fonte?

Ah, sì, scusate: quei bolscevichi della Commissione Europea!

Ragazzacci... Perché non è vero che le cose le fanno e non le dicono: le fanno, e ve le dicono pure. Tanto voi nun capite un cazzo...

marco---
00venerdì 11 gennaio 2013 10:11
Il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker
UE, Juncker cita Marx: salario minimo nella zona euro, anche i ricchi paghino la crisi (Fonte: avantionline.it - 10/01/2013)

Non è lo “spettro che si aggira per l’Europa” evocato nell’incipit del Manifesto del partito comunista, ma è il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, esponente del Partito popolare europeo, a invocare la necessità di misure come il salario minimo nel Vecchio Continente, menzionando proprio Karl Marx nel corso di un’audizione all’Europarlamento: “Bisogna ritrovare la dimensione sociale dell’unione economica e monetaria – è l’appello di Juncker – con misure come il salario minimo in tutti i Paesi della zona euro, altrimenti perderemmo credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla con Marx”.

NON SOTTOVALUTARE LA DISOCCUPAZIONE – Sono parole chiare quelle del premier lussemburghese, secondo cui nell’area euro “stiamo sottovalutando l’enorme tragedia della disoccupazione, che ci sta schiacciando. La disoccupazione – rivela Juncker – supera l’11 per cento, e dobbiamo ricordarci che quando è stato fatto l’euro avevamo promesso agli europei che tra i vantaggi della moneta unica ci sarebbe stato un miglioramento degli squilibri sociali”. Inoltre, Junker invita i governi europei a non pensare che la crisi sia finita: “I tempi che viviamo sono difficili – sottolinea il presidente dell’Eurogruppo – non dobbiamo dare all’opinione pubblica l’impressione che il peggio sia alle nostre spalle perché ci sono ancora cose da fare molto difficili”.

ANCHE I RICCHI PAGHINO LA CRISI – Juncker vorrebbe “che in Europa si facesse supportare le conseguenze della crisi ai più forti. E’ questa la solidarietà. Non mi piace quando si dice che gli sforzi devono essere effettuati dai più svantaggiati perché sono i più numerosi”. Di fronte alla disoccupazione galoppante si dovrebbero “realizzare politiche più attive per il mercato del lavoro”. L’esempio concreto è arrivato subito. “Quando è stato introdotto l’Euro avevamo promesso che avrebbe avuto effetti positivi anche sugli equilibri sociali“, ha detto tornando a rilanciare, citando Carl Marx, la proposta di un “salario minimo legale in tutti i paesi dell’Euro, altrimenti si rischia di perdere la credibilità e il sostegno dei lavoratori”. Occorre “una politica industriale dell’Unione Europea che al momento non abbiamo”, ha proseguito Juncker. In particolare, aggiunge, “quando l’economia ripartirà avremo la necessità di 200 milioni di tonnellate di acciaio l’anno” mentre al momento “con le restrizioni attuali abbiamo una capacità di 140 milioni. Quindi dovremmo importare. E’ da pazzi”.

SISTEMI SOCIALI DIFFERENTI – Tra i numerosi problemi da affrontare, poi, c’è “quello dei sistemi sociali diversi” tra i vari Paesi. “Avremo molti problemi sul fronte del finanziamento della protezione sociale e delle pensioni. La nostra generazione deve farsi carico di questi problemi e continuare a renderli sostenibili dal punto di vista finanziario. Attualmente non è così perché il potenziale di crescita al momento non è sufficiente”, ha detto Juncker, che nell’attuale situazione non ha avuto un ruolo di secondo piano visto che esce da otto anni di presidenza del centro di coordinamento europeo dei ministri dell’Economia e delle finanze dell’Eurozona. A tal proposito ha preferito non fare immediatamente un bilancio: “Se lo facessi in modo spontaneo adesso sarebbe troppo negativo. In negativo c’è tutto quello che non è riuscito, i ritardi, tutti gli atti mancati e le decisioni sbagliate”.
marco---
00giovedì 17 gennaio 2013 13:55
Oro: la Germania ritira le sue riserve dall’estero. Perchè proprio ora? (Fonte: redazione.finanza.com - 16/01/2013)

La Germania, la seconda maggiore riserva aurea del pianeta dopo gli Stati Uniti, ha deciso di riprendersi parte dell’oro depositato all’estero. Lo ha annunciato la Bundesbank, la banca centrale tedesca. In una nota, attesa dal mercato dopo le indiscrezioni apparse nei giorni scorsi sul quotidiano Handelsblatt, si apprende che verranno rimpatriate 700 tonnellate di oro entro il 2020 con l’obiettivo di conservare nei caveau nazionali metà delle 3.391 tonnellate del metallo prezioso in possesso della Germania [...]
marco---
00venerdì 18 gennaio 2013 07:09
Si riparte con le solite pressioni... la speculazione ha nuovamente fame di soldi :-)
La BCE insiste su rigore e riforme. Capitali in fuga dall'Italia (Fonte: teleborsa.it - 17/01/2013)

La BCE torna a sollecitare gli Stati dell'Eurozona a portare avanti le riforme e le misure di risanamento dei conti pubblici, unica strada per combattere la crisi ed avviare un percorso di ripresa dell'economia europea [...]
marco---
00lunedì 21 gennaio 2013 16:46
Financial Time: «Monti non è l’uomo giusto» (Fonte: ilsecoloxix.it - 21/01/2013)

Roma - «Monti non è l’uomo giusto per guidare l’Italia». È quanto titola il Financial Times on line in un editoriale di Wolfang Munchau spiegando che il suo «governo ha provato a introdurre riforme strutturali modeste» annacquate fino alla “irrilevanza macroeconomica”.

«Ha promesso riforme» finendo per «aumentare le tasse»: «ha iniziato come tecnico ed è emerso come un duro politico» prosegue l’Ft sottolineando che anche sul calo dello spread, molti italiani «sanno che è legato a un altro Mario, a Draghi»...

Vedi anche: Anche il Financial Times stronca Monti (Fonte: vincitorievinti.com - 21/01/2013)
stelafe
00mercoledì 23 gennaio 2013 11:34
Bolla immobiliare, per gli esperti l'Italia non rischia
marco---
00venerdì 1 febbraio 2013 10:22
Olanda: lo Stato nazionalizza Sns Reaal, quarta banca del Paese (Fonte: firstonline.info - 01/02/2013)

L'operazione è costata ai contribuenti 3,7 miliardi di euro - Negli ultimi anni Sns Reaal ha subito forti perdite nel settore immobiliare e ha visto ridursi il core tier 1 all'8,8% - Ieri l'ennesimo downgrade di Moody's - Sfumata la trattativa con Cvc Capital Partners.

La Regina abdica, ma lo Stato ha altro a cui pensare. L'Olanda ha appena messo mano al portafoglio pubblico per nazionalizzare Sns Reaal, gruppo bancario e assicurativo in forte difficoltà. L'operazione è costata ai contribuenti 3,7 miliardi di euro. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze olandese, Jeroen Dijsselbloem...

Vedi anche:
Nazionalizzata la quarta banca olandese (Fonte: repubblica.it - 01/02/2013)
Eurozona - dati e previsioni sul mercato immobiliare ...la novità è il crollo delle abitazioni in Olanda (-8,7%)...
stelafe
00domenica 3 febbraio 2013 19:19
Kirchner furiosa “distrugge” il Fmi
con 28 tweet in meno di mezz’ora

Cristina Kirchner

L’attacco della “Presidenta”
dopo che il Fondo Monetario Internazionale aveva condannato
le statistiche “inesatte” su inflazione e Pil dell’Indec, l’Istat argentino

www.lastampa.it/2013/02/03/esteri/kirchner-furiosa-distrugge-il-fmi-con-tweet-in-meno-di-mezz-ora-a8TbR771qGoL6gyJOz5SGI/pag...
marco---
00domenica 3 febbraio 2013 21:06
Re:
stelafe, 2/3/2013 7:19 PM:

Kirchner furiosa “distrugge” il Fmi
con 28 tweet in meno di mezz’ora

Cristina Kirchner

L’attacco della “Presidenta”
dopo che il Fondo Monetario Internazionale aveva condannato
le statistiche “inesatte” su inflazione e Pil dell’Indec, l’Istat argentino

www.lastampa.it/2013/02/03/esteri/kirchner-furiosa-distrugge-il-fmi-con-tweet-in-meno-di-mezz-ora-a8TbR771qGoL6gyJOz5SGI/pag...

Ottimo! [SM=g1750826]
Inserto in "rassegna stampa": link
FraMI
00lunedì 4 febbraio 2013 17:50
Re:
stelafe, 03/02/2013 19:19:

Kirchner furiosa “distrugge” il Fmi
con 28 tweet in meno di mezz’ora

Cristina Kirchner

L’attacco della “Presidenta”
dopo che il Fondo Monetario Internazionale aveva condannato
le statistiche “inesatte” su inflazione e Pil dell’Indec, l’Istat argentino

www.lastampa.it/2013/02/03/esteri/kirchner-furiosa-distrugge-il-fmi-con-tweet-in-meno-di-mezz-ora-a8TbR771qGoL6gyJOz5SGI/pag...



l' FMI è colpevole, ma la Kirchner, a detta di amici argentini, è abbastanza distratta...Non si accorge che non tutto quello che la circonda, nonostante luccichi, non sia proprio oro...
L'Indec Non è molto attendibile nemmeno secondo tutta una sfilza di analisti indipendenti...Mi faccio delle domande [SM=g1749697] .
marco---
00giovedì 7 febbraio 2013 10:43
Mario Monti: l'uomo che si ispirava ai falliti (Fonte: crisis.blogosfere.it - 06/02/2013)

Anni fa, Monti invitava i leader ad ispirarsi al Presidente Carlos Menem e alle sue politiche liberiste, proprio quelle che hanno poi portato l'Argentina allo storico crac. Che lungimiranza...

...Che statista. Ma questo è il meno: fedele alle teorie economiche che i professori propugnano ancora oggi, Menem si affrettò a imporre il tasso di cambio fisso col dollaro (un po' come qui da noi con l'euro) per "dare stabilità", e a svendere tutte le ricchezze argentine. A Monti piaceva così tanto! Peccato che, appena pochi anni dopo, gli azzardati provvedimenti economici di Menem si tradussero nel più grande crac degli ultimi decenni, ovvero quello dell'Argentina 2001. Ancora abbiamo i brividi a pensarci.

Menem è, con l'eminenza grigia Cavallo, il responsabile maggiore del crollo economico dell'Argentina e della vendita dissennata ai privati delle maggiori industrie produttrici nazionali. Menem è stato raggiunto da due mandati di cattura internazionali. Durante la sua presidenza il debito estero, l'inflazione, la crescita dei tassi di interesse, la disoccupazione e la forbice tra la minoranza ricca e la maggioranza povera del Paese crebbero a ritmi inarrestabili, toccando vertici mai raggiunti in precedenza.

Monti nell'intervista sosteneva che gli argentini erano molto grati a Menem. Appena due anni dopo però, a Buenos Aires la gente era già in piazza con le pentole a protestare per la disoccupazione dilagante e i fallimenti a catena. Che preveggenza, che lungimiranza. Chissà se sta applicando le stesse doti visionarie anche nel promettere a noi, oggi, l'uscita dalla crisi ancora con le stesse ricettuzze di Menem. L'ostinazione nel perseguire i fallimenti è davvero cronica, per certi professori.
ziomaoziomao
00giovedì 7 febbraio 2013 13:57
Re:
marco---, 2/7/2013 10:43 AM:

Mario Monti: l'uomo che si ispirava ai falliti (Fonte: crisis.blogosfere.it - 06/02/2013)

Anni fa, Monti invitava i leader ad ispirarsi al Presidente Carlos Menem e alle sue politiche liberiste, proprio quelle che hanno poi portato l'Argentina allo storico crac. Che lungimiranza...

...Che statista. Ma questo è il meno: fedele alle teorie economiche che i professori propugnano ancora oggi, Menem si affrettò a imporre il tasso di cambio fisso col dollaro (un po' come qui da noi con l'euro) per "dare stabilità", e a svendere tutte le ricchezze argentine. A Monti piaceva così tanto! Peccato che, appena pochi anni dopo, gli azzardati provvedimenti economici di Menem si tradussero nel più grande crac degli ultimi decenni, ovvero quello dell'Argentina 2001. Ancora abbiamo i brividi a pensarci.

Menem è, con l'eminenza grigia Cavallo, il responsabile maggiore del crollo economico dell'Argentina e della vendita dissennata ai privati delle maggiori industrie produttrici nazionali. Menem è stato raggiunto da due mandati di cattura internazionali. Durante la sua presidenza il debito estero, l'inflazione, la crescita dei tassi di interesse, la disoccupazione e la forbice tra la minoranza ricca e la maggioranza povera del Paese crebbero a ritmi inarrestabili, toccando vertici mai raggiunti in precedenza.

Monti nell'intervista sosteneva che gli argentini erano molto grati a Menem. Appena due anni dopo però, a Buenos Aires la gente era già in piazza con le pentole a protestare per la disoccupazione dilagante e i fallimenti a catena. Che preveggenza, che lungimiranza. Chissà se sta applicando le stesse doti visionarie anche nel promettere a noi, oggi, l'uscita dalla crisi ancora con le stesse ricettuzze di Menem. L'ostinazione nel perseguire i fallimenti è davvero cronica, per certi professori.



ma si dai diciamola pure tutta,

non solo il sorcio si sperticava in lodi ma pochi giorni prima del rovinoso crollo argentino, quando era chiaro a tutti che l'argentina aveva qualche problemuccio, il sorciazzo premiava con la prestigiosa (!?!) laurea Honoris causa niente di meno che il grande Cavallo, il ministro economico argentino responsabile dello sfascio.

e pensare che ci saranno delle persone la cui definizione e' impossibile senza cadere in insulti che andranno a dare il loro voto a questo sorcio e ai suoi compari, e poi si pensano pure meglio degli altri.

ma andassero affff.... tutti insieme appassionatamente.





marco---
00giovedì 14 febbraio 2013 09:46
Fintanto che non capiremo che a generare la ricchezza non è chi amministra/emette soldi ma solo ed esclusivamente il mondo della produzione non ce la potremo proprio fare. Interpretiamo addirittura questi eventi come "sconti"... assurdo, pazzesco... siccome parlano di "sconti", cosa caspita ci vendono questi signori?

E' demenziale.
La Francia non ce la fa Così la Ue s'inventa lo sconto sull'austerity (Fonte: ilgiornale.it - di Laura Verlicchi - 14/02/2013)

La Francia getta la spugna: il premier Jean-Marc Ayrault ha ammesso che il Paese non riuscirà a ridurre il deficit di bilancio sotto il 3% del Pil entro il 2013, come richiesto dall'Unione europea. Un impegno che fino a ieri Parigi aveva sistematicamente confermato, nonostante i fatti ne avessero già messo in luce da un pezzo l'impossibilità. Anche se il premier ha cercato di salvare il salvabile: «L'obiettivo non è troppo lontano -ha detto ai microfoni di France 3 - raggiungeremo lo zero, alla fine del quinquennio» del presidente François Hollande. A tendere una mano all'inquilino dell'Eliseo però è arrivato proprio il più severo dei giudici, il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, che, in una lettera ai ministri delle Finanze dell'Ue, ha messo nero su bianco la possibilità di un «esame di riparazione» per i governi che non sono riusciti a fare i compiti: «Se la crescita si deteriora in maniera imprevista - scrive - un Paese può beneficiare di rinvii per la correzione del deficit eccessivo, a patto che abbia effettuato gli sforzi di risanamento richiesti». E aggiunge: «Decisioni simili sono state prese l'anno scorso per la Spagna, il Portogallo e la Grecia»...
marco---
00giovedì 14 febbraio 2013 12:06
Germania - cala il Pil del quarto trimestre 2012: -0,6%
Ooops... e adesso che facciamo? Mandiamo mandiamo un "Monti" in Germania? Rigore? Compiti da fare? Vedremo... [SM=g6963]
Germania: peggio del previsto il Pil del quarto trimestre 2012, -0,6% t/t e +0,1% a/a (Fonte: finanza.lastampa.it - 14/02/2013)

In Germania, l'Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha pubblicato le stime preliminari del Pil relativo al quarto trimestre: il dato ha evidenziato una flessione dello 0,6% su base trimestrale (consensus -0,5%), dopo una crescita dello 0,2% rilevata nel trimestre precedente, per effetto di un calo delle esportazioni e di una contrazione degli investimenti. Su base annuale la crescita si e' attestata al +0,1% risultando inferiore sia alla rilevazione precedente (+0,4%) che al consensus (+0,2%).
marco---
00venerdì 8 marzo 2013 20:56
Roubini: rischio tsunami sui mercati dopo voto shock in Italia (Fonte: forexinfo.it - 08/03/2013)

Nouriel Roubini, famoso economista reso celebre dalla sua previsione catastrofica dei mercati prima dello scoppio della bolla dei mutui subprime, è tornato a occuparsi dell’Italia, approfittando del suo intervento al Workshop Ambrosetti di Cernobbio. Il co-fondatore e presidente della Roubini Global Economics ha una view molto negativa su Italia ed area euro. Roubini ha dichiarato che "la situazione politica italiana è un rischio tsunami per i mercati europei". L’esperto fa notare come il risultato elettorale italiano abbia dimostrato che la gente è contraria alle misure di austerità. Roubini ritiene che in italia siamo solo all’inizio di una tempesta politica. Il guru ha affermato che lo scenario più probabile potrebbe sembrare il ritorno alle urne entro 6 mesi, ma ciò rischierebbe di creare una depressione economica. L’Italia rischia di assistere a un peggioramento dell’economia, con meno investimenti e maggiore disoccupazione senza un governo stabile. La nuova maggioranza al governo potrebbe scontrarsi con Germania e Bce sulle misure di austerità.
marco---
00lunedì 18 marzo 2013 14:27
Borse, Milano crolla in apertura Cipro riporta la paura, vola lo spread (Fonte: ilmessaggero.it - 18/03/2013)

...Pesano i timori sulla situazione finanziaria di Cipro, sull'orlo del fallimento. E' slittato a domani il voto del Parlamento cipriota, previsto per questo pomeriggio, sulle condizioni poste dalla Ue: una "una tantum" sotto forma di prelievo forzoso sui depositi bancari in cambio della concessione di aiuti per 10 miliardi di euro per il salvataggio dell'economia dell'isola. Il rinvio sarebbe stato deciso per far sì che i 56 parlamentari, fra i quali molti sono contrari all'accordo, trovino un'intesa che porti all'approvazione del piano...
stelafe
00martedì 19 marzo 2013 19:29
Cipro e Italia: due crisi e due realtà che si possono paragonare?
Per certi versi, dopo quanto si è visto a Cipro, possiamo dire che tecnicamente è TUTTO possibile.

intermarketandmore.finanza.com/cipro-e-italia-due-crisi-e-due-realta-che-si-possono-paragonare-53...
stelafe
00martedì 19 marzo 2013 19:38
Cipro: giá deciso prelievo forzoso in tutta Europa
Cipro: giá deciso prelievo forzoso in tutta Europa

Presto tocchera' anche a noi. Nell'esprimere la sua solidarieta' per la gente di Spagna, Grecia, Francia, Irlanda e Italia, uno dei membri di spicco del parlamento cipriota ha detto a questi paesi di rassegnarsi: l'Eurogruppo ha gia' deciso per un prelievo forzoso dai conti bancari di tutta l'Europa.

[SM=g2232945]
smiley1081
00mercoledì 20 marzo 2013 09:31
Re: Cipro: giá deciso prelievo forzoso in tutta Europa
stelafe, 19/03/2013 19:38:

Cipro: giá deciso prelievo forzoso in tutta Europa

Presto tocchera' anche a noi. Nell'esprimere la sua solidarieta' per la gente di Spagna, Grecia, Francia, Irlanda e Italia, uno dei membri di spicco del parlamento cipriota ha detto a questi paesi di rassegnarsi: l'Eurogruppo ha gia' deciso per un prelievo forzoso dai conti bancari di tutta l'Europa.

[SM=g2232945]



Quindi presto tocchera' a noi dare un rotolo di carta igienica alla UE per poi indicargli la strada?


marco---
00lunedì 25 marzo 2013 07:14
Schauble: Cipro resta nell'euro Zoellick: la Francia è il nuovo malato (Fonte: repubblica.it - 24/03/2013)

...La Francia è il nuovo malato. Non Cipro, né la Grecia o la Spagna e tantomeno l'Italia. Il Paese dal quale possono venire i maggiori rischi per l'Eurozona è la Francia, che secondo il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick, potrebbe diventare il "nuovo malato d'Europa". In un'intervista allo 'Spiegel' il manager americano spiega che Parigi "può diventare il nuovo malato del Continente non solo per i suoi problemi finanziari, ma perchè presto il Paese potrebbe essere non più competitivo". Zoellick precisa che "al momento della riunificazione tedesca esisteva la preoccupazione che la Germania dominasse il Continente, ma per 20 anni Francia, Italia e Gran Bretagna hanno fatto da sano contrappeso. Adesso la predominanza tedesca è immensa. E' evidente che i tedeschi cercano in ogni modo di non apparire dominatori, ma ciò non cambia nulla alla realtà che la Germania è il motore d'Europa"...
marco---
00lunedì 25 marzo 2013 15:50
A Madrid crolla Bankia (-44%), le azioni puntano al ribasso verso 1 centesimo (Fonte: ilsole24ore.com - 25/03/2013)

Le azioni della banca spagnola Bankia affondano in borsa del 41% a 0,148 euro, dopo che l'istituto venerdì scorso le ha valutate 0,01 euro, nell'ambito della ristrutturazione imposta da Bruxelles. Bankia si appresta a ricevere un'iniezione di capitali dall'Europa di 10,7 miliardi di euro. Il titolo è crollato del 46% in apertura di contrattazioni e ha toccato una perdita massima del 52%...
I titolari di obbligazioni del gruppo subiranno invece perdite del 36-38 per cento...


Vedi anche precedente salvataggio: Bankia (quarta banca spagnola) chiede altri 10 miliardi di euro per il salvataggio (Fonte: ilsole24ore.com - 21/05/2012)
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