2009.....deflazione o iperinflazione?

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kemar71
00venerdì 1 maggio 2009 20:40
Re: Re:
nazionalsindacalista, 30/04/2009 15.19:



[SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147]

Perchè non fanno ministro dello sviluppo economico un'altra delle loro veline-mignotte? Forse almeno starebbe zitta...





C'hai ragione ma.. e' na tristezza totale, da dove la guardi guardi.
kemar71
00venerdì 1 maggio 2009 20:41
Re: Re:
nazionalsindacalista, 30/04/2009 15.19:



[SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147]

Perchè non fanno ministro dello sviluppo economico un'altra delle loro veline-mignotte? Forse almeno starebbe zitta...






ps come si suol dire..le parole sono d'argento, ...il silenzio e' D'ORO!
dgambera
00sabato 2 maggio 2009 02:08
Licenziamenti e prezzi in calo, il Giappone torna in deflazione

La deflazione è tornata in Giappone nel mese di marzo, quando il tasso di disoccupazione ha raggiunto il suo più alto livello da quattro anni e mezzo, mentre le aziende, dalle capacità di produzione eccedentarie a causa della crisi, sono costrette a ribassare i prezzi e a licenziare.
I prezzi al consumo, esclusi quelli dei prodotti deperibili, sono ribassati in Giappone dello 0,1 per cento a marzo su base annua
, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato dello 0,4 per cento in marzo rispetto a febbraio raggiungendo il 4,8 per cento, il suo più alto livello dall'agosto del 2004, secondo le statistiche rese note oggi dal ministero giapponese degli Affari interni.

Il ribasso dei prezzi, la prima volta dal settembre del 2007, non costituisce una sorpresa. Gli economisti si aspettavano in media un ribasso dell'ordine dello 0,2 per cento, e tutte le organizzazioni internazionali, come pure la Banca del Giappone, avevano pronosticato l'imminente riapparizione della deflazione.

Sempre a marzo la spesa delle famiglie ha ceduto in Giappone lo 0,4% a marzo, scivolando a 310.680 yen (2.390 euro), in calo per il tredicesimo mese di fila. I salari familiari, rende ancora noto il ministero degli Affari interni, si sono attestati a 443.429 yen, in flessione del 2%. Quanto all'esame delle diverse categorie, il cibo ha avuto un decremento della spesa pari al 3,8%, mentre l'abbigliamento ha segnato -3,6 per cento. In aumento, invece, le spese per la casa (+6,4%) e trasporti e tlc (+8,7%). La spesa delle famiglie è l'indicatore chiave per determinare i volumi dei consumi che hanno un peso del 55% nella composizione del Pil giapponese.

La gelata dei consumi è confermata dai nuovi dati sulle vendite di auto nel Sol Levante: in aprile si ssono registrate 166.365 immatricolazioni (-28,6% annuo), ai minimi di sempre in relazione al mese. Secondo i dati dell'Associazione dei rivenditori del Sol Levante (Jada), lo scorso mese - nono consecutivo di frenata - si è registrato il peggior risultato da quando sono partite le rilevazioni nel 1968, il cui mese di aprile aveva avuto vendite pari a 189.360 unità. Il -28,6%, che esclude le mini-auto con meno di 660 cc, è il secondo calo più pesante riferito ad aprile, alle spalle del crollo del 1974, nel pieno dello choc petrolifero.

«Le condizioni del mercato si fanno sempre più dure», ha commentato Takesho Fushimi, direttore di Jada. «Gli incentivi fiscali per l'acquisto di auto ecologiche - ha aggiunto - non hanno compensato il calo della domanda». Ad eccezione di Honda (+4% a 32.387 vetture), tutti gli altri principali produttori di vertice hanno segnato pesanti flessioni come nel caso di Toyota (-32,5%) e di Nissan (-38,7%). Male anche le mini-auto, le cui vendite sono diminuite del 13,4%, a 117.670 unità, per quello che è il sesto mese di calo consecutivo.

laplace77
00sabato 2 maggio 2009 18:34
non cosi' presto...

...come qualcuno auspicava...


fonte: sole24ore

Fisher: "Un BTp a 100 anni per uscire dalla crisi"
di Isabella Bufacchi

...

Gli investitori temono che dopo la fine della crisi l'inflazione schizzerà all'insù: perché dovrebbero acquistare titoli a 100 anni?
Gli Stati potrebbero emettere bond centenari indicizzati all'inflazione: tuttavia il piano di ammortamento con capitale rimborsato nel corso della vita del titolo attenuta il timore degli investitori sulle spinte inflazionistiche. E poi l'alta inflazione non è dietro l'angolo...

Cosa intende dire?
L'inflazione arriverà più tardi di quanto si aspetti il mercato. Perché l'alta inflazione possa tornare occorrerebbe eliminare l'output gap, l'eccesso di domanda rispetto all'offerta. Ci vorrebbe la piena occupazione, condizioni di accesso al credito allentate: tutte eventualità che impiegheranno svariati anni per concretizzarsi.

28 aprile 2009



tutti i soldi che stanno stampando e immettendo (cosa accentuatasi da ottobre a oggi) sono SOLDI GIA' SPESI...


dgambera
00sabato 2 maggio 2009 18:43
Re: non cosi' presto...
laplace77, 02/05/2009 18.34:


...come qualcuno auspicava...


fonte: sole24ore

Fisher: "Un BTp a 100 anni per uscire dalla crisi"
di Isabella Bufacchi

...

Gli investitori temono che dopo la fine della crisi l'inflazione schizzerà all'insù: perché dovrebbero acquistare titoli a 100 anni?
Gli Stati potrebbero emettere bond centenari indicizzati all'inflazione: tuttavia il piano di ammortamento con capitale rimborsato nel corso della vita del titolo attenuta il timore degli investitori sulle spinte inflazionistiche. E poi l'alta inflazione non è dietro l'angolo...

Cosa intende dire?
L'inflazione arriverà più tardi di quanto si aspetti il mercato. Perché l'alta inflazione possa tornare occorrerebbe eliminare l'output gap, l'eccesso di domanda rispetto all'offerta. Ci vorrebbe la piena occupazione, condizioni di accesso al credito allentate: tutte eventualità che impiegheranno svariati anni per concretizzarsi.

28 aprile 2009



tutti i soldi che stanno stampando e immettendo (cosa accentuatasi da ottobre a oggi) sono SOLDI GIA' SPESI...






L'avevo già riportato ed evidenziato qui

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6765357&p=27#idm...

poichè mi era sembrato più attinente al discorso "banche con problemi".

Aspettavo un qualche sequel sul discorso inflazione, per pubblicarlo qui. Ma ancora niente.
greenray
00lunedì 4 maggio 2009 20:53
Re: Re:
nazionalsindacalista, 30/04/2009 15.19:



[SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147]

Perchè non fanno ministro dello sviluppo economico un'altra delle loro veline-mignotte? Forse almeno starebbe zitta...






starebbe zitta certo ..... per via della bocca occupata .....
greenray
00lunedì 4 maggio 2009 21:05
Re:
dgambera, 30/04/2009 13.21:



La risalita dell'inflazione è un segno del risveglio del mercato e rappresenta l'inizio della fine della crisi economica. E' questo il commento del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, al dato Istat sull'inflazione ad aprile. A margine della convention Coldiretti, il ministro osserva: "E' un dato infinitesimo, abbiamo l'inflazione bassa e questo aiuta famiglie e imprese".

Secondo Scajola "questo dato di non ulteriore discesa, anzi di un piccolo scostamento a crescere, può essere colto come il mercato che si risveglia e come l'inizio della fine della crisi economica". (dgambera: che capriole. Lo verificheremo poi quest'Ipse dixit di Scajola)
In salita invece il prezzo dei trasporti ferroviari che registrano un +3,7% congiunturale e un +4,6% tendenziale. Salgono anche i trasporti marittimi, con un +1,8% sul mese e +6,9% sull'anno. Stessa sorte anche per gli affitti la cui variazione sul mese è del +0,7% e sull'anno di +3,6%.




Se Scajola dichiara bianco puoi stare sicuro che e' nero e viceversa, uno dei personaggi piu` inquietanti e subdoli che si aggirano per l'aere.



dgambera
00martedì 5 maggio 2009 00:57
Primo esempio di deflazione immobiliare rilevato
Casa, calano i canoni d'affitto nel secondo semestre 2008

dgambera
00mercoledì 6 maggio 2009 11:53
La Bce si prepara al settimo taglio consecutivo dei tassi



Il tema è argomento difficile, ma secondo alcuni osservatori ormai urgente. I prezzi alla produzione nella zona euro sono scesi del 3,1% annuo in marzo, un record negli ultimi 22 anni, tanto che ieri il governatore austriaco Ewald Nowotny ha spiegato che «nel futuro prevedibile i rischi sono di deflazione, non di inflazione».



laplace77
00mercoledì 6 maggio 2009 15:24
domande da $1.000.000...



[SM=p7579]

laplace77
00sabato 9 maggio 2009 00:53
japan or not japan?
dubbioso1, 08/05/2009 18.36:


nazionalsindacalista, 08/05/2009 14.17:


Può darsi, ma questo tentativo in Giappone è fallito e stanno come stanno... Cosa ti fa pensare che i nostri plutocrati ci riusciranno per forza?



Non dico che ci riusciranno per forza ma è probabilissimo. Tieni presente che nel '90 in bolla e poi in crisi c'era solo il Giappone, le banche fallivano e non le salvava nessuno perchè comunque all'estero non avevano più fiducia. Ancora il governo nippo stampava moneta che non aveva senso perchè contemporaneamente si svalutava lo yen e quindi non aggiustava la bilancia commerciale.
Oggi invece la crisi è globale, hai lo stesso rischio rivolgendoti a Citigroup o a unicredit, a GM o a Opel, a Wolkswagen o a Toyota. Le monete le hanno stampate tutte tanto che non è successo niente a livello di cambio dollaro-euro-yen-yuan....
Diciamo che essendo tutti sulla stessa barca che sta affondando tutti si sono messi a remare. Allora in molti (1 miliardo di persone) tifarono perchè il Giappone affondasse.



interessante sto punto di vista, anche se il mio e' un po' diverso...

mi pare di capire che tu dici che nel 90 il japan stava messo peggio di quanto possa stare un po' tutto il mondo oggi

che la crisi era solo del japan, che i salvataggi, la fiducia e anzi il tifare contro


non lo metto in dubbio (anche se oggi di "salvataggi internazionali" ne ho visti pochi: al max hanno sincronizzato i tagli al TUS), ma io la vedo diversamente

nel 1990 il japan (che e' un paese industriale "di trasformazione": importa materie prime ed esporta prodotti fatti con queste, mettendoci un bel po' di tecnologia e di lavoro) per "riprendersi" aveva a disposizione tutto il mondo in cui esportare.

intendo una ripresa "dal basso", dall'economia reale, non come quella che dicono ci sia a breve, guidata "dall'alto", dalla finanza statalizzata

e infatti tutti gli interventi fatti allora dall'alto non sono serviti: la "trappola della liquidita'", i tassi e l'inflazione rasoterra, l'esplosione del debito pubblico per salvare le banche

in effetti il japan si stava riprendendo, almeno in termini di quotazioni azionarie, nel 2005-2007, quando l'economia mondiale viaggiava a gonfie vele (cina, india, russia, dubai):



questo perche' il japan e' un paese che vive di trasformazione ed esportazione, di "suo" c'ha poco (al max il pesce...)

eppero' non ha fatto in tempo a riprendersi dalla crisi del 1990 che e' arrivata l'altra mazzata, quella della crisi mondiale:




questo per dire che un po' tutto il mondo, oggi, sta peggio di come stava il japan nel 1990: il "consumatore americano e' morto", la "locomotiva" che teneva in piedi la crescita indefinita del PIL mondiale...

...aggiungi che il consumatorello europeo c'ha pure lui le sue rogne, mentre stanno crescendo i consumatori indocinesi (piu' poveri ma piu' numerosi)


ma allora, la ripresa "dal basso", dall'economia "reale" si fara' aspettare...

...tutto il tempo che ci vuole per riassorbire i debiti insostenibili fatti e a cascata pure parte di quelli che erano sostenibili, quando sono stati fatti...

questo a causa del "problema occupazionale", come ci fece notare nazio stesso: non e' piu', come quando alzarono i tassi e la gente non riusciva a pagare, oggi, a causa della crisi, la gente perde il posto e non puo' piu' pagare neanche coi tassi a zero,niente...


e' il discorso dei "soldi del futuro" che sono gia' stati spesi, e che non rientreranno se non in futuro, quando piano piano, per quelli che ci riusciranno, verranno pagati i debiti




dubbioso1, 08/05/2009 18.36:


nazionalsindacalista, 08/05/2009 14.17:



Storicamente potrebbe essere come negli anni '70 '80: inflazione 10%, bot 9%, taeg 17%, pct 12.5%, btp 18%. Tanto per rendere un'idea.
Ma lo scenario macroeconimico sarebbe di reflazione, perchè il problema resta: il debito. O si assorbe con l'inflazione ma cmq salta, o si assorebe con la deflazione e salta uguale...





Me li ricordo bene quei tempi anche se ne ho vissuto solo la fine (sono laureato e assunto 1987). Era il tempo dei Bot-people: con 100.000.000 in banca si ricevevano 18-20 milioni all'anno e considerate che il mio stipendio annuo allora era di 17-18 milioni: insomma si viveva di rendita con i BOT.
Se qualcuno allora si informava per comprare casa lo assegnavano ai Servizi Sociali e gli davano la incapacità di intendere e volere.
Poi cominciarano a crollare i rendimenti dei BOT, chi viveva di rendita correva il rischio di dover iniziare a lavorare e così cominciarono a gonfiare gli immobili fino al 92-93

Ma è anche la dimostrazione di come le case caleranno di prezzo indipendentemente dall'andamento dei tassi ma seguendo l'andamento del DIFFERENZIALE fra tassi reali e inflazione reale.





il differenziale TUS-inflazione non e' che lo decide la BCE a suo capriccio...

e' un po' come per i differenziali tra i TDS italiani e quelli tedeschi...

c'e' un discorso di attirare capitali e di remunerare un "rischio" piu' o meno elevato

cmq, questo discorso su inflazione e tassi e' molto dipendente da quello che succedera' all'economia "reale"...

in japan 10 anni di tassi, di inflazione e di crescita del PIL rasoterra (o sottoterra) si sono fatti...

...e secondo me, il japan allora, era in condizioni migliori di come e' "il mondo" oggi, non peggiori...


dubbioso1
00sabato 9 maggio 2009 07:48
Re: japan or not japan?
laplace77, 09/05/2009 0.53:



il differenziale TUS-inflazione non e' che lo decide la BCE a suo capriccio...

e' un po' come per i differenziali tra i TDS italiani e quelli tedeschi...

c'e' un discorso di attirare capitali e di remunerare un "rischio" piu' o meno elevato

cmq, questo discorso su inflazione e tassi e' molto dipendente da quello che succedera' all'economia "reale"...

in japan 10 anni di tassi, di inflazione e di crescita del PIL rasoterra (o sottoterra) si sono fatti...

...e secondo me, il japan allora, era in condizioni migliori di come e' "il mondo" oggi, non peggiori...






non ho tentato di fare una 'scala di gravità' della crisi: hai ragione tu il mondo oggi sta peggio di come stava il giappone ieri. La differenza che volevo rimarcare è che se 1 nazione sta in crisi da sola mentre il resto del mondo corre ... semplicemnte non ce la fa a stare al passo. Guarda, io sono convinto che il governo americano ha fatto fallire Lemhan Brothers (comunque è stata l'unica) per dare un segnale fortissimo al mondo. Bene io in Italia dal fallimento di Lehman ho perso il 3% della mia pensione, chiaro? Allora mi sono messo a tifare che non fallivano altre banche, e poi AIG, e poi ovviamente anche quelle italiane.
In Giappone invece fallivano le banche e gli americani compravano a prezzi di realizzo le loro proprietà (possedevano il 90% di Manhattan). Shangai poi che allora era una specie di 'Gibilterra' di oggi in Europa è diventata centro finanziario di riferimento nel FarEast, insomma del Giappone che stava male ne approfitavano in molti. Oggi tutti stanno male per cui Francoforte rimane comunque Francoforte e Gibilterra rimane tale. Se Londra perdesse il predominio finanziario mondiale la Svizzera ne sarebbe felicissima, ma anche lei sta in mezzo ai guai e quindi tutto rimane tale e quale.



Il differenziale TUS inflazione lo decide la BCE a suo piacimento! Perchè sostieni di no? Può influire sull'inflazione, ma soprattutto è lei che decide il TUS e può decidere di tenerlo più basso o più alto dell'inflazione.
laplace77
00sabato 9 maggio 2009 12:39
Re: Re: japan or not japan?
dubbioso1, 09/05/2009 7.48:



...

Il differenziale TUS inflazione lo decide la BCE a suo piacimento! Perchè sostieni di no? Può influire sull'inflazione, ma soprattutto è lei che decide il TUS e può decidere di tenerlo più basso o più alto dell'inflazione.




che sia la bce a decidere il TUS (e a farsi taroccare l'infla da eurostat) e' vero, quello che non e' vero e' che lo possano fare "a cuor leggero" o peggio "a membro di segugio"

ovvio che facciano in primis quello che fa comodo a loro (la BCE e' una banca di banche - quelle centrali nazionali - che sono banche di banche private), poi quello che fa comodo all'europa in senso lato

le banche (di banche di banche) i debiti ce l'hanno in mano, che si svalutino per iperinflazione conviene al bekko di turno, non certo alle banche

no?
dubbioso1
00sabato 9 maggio 2009 15:16
Re: Re: Re: japan or not japan?
laplace77, 09/05/2009 12.39:




che sia la bce a decidere il TUS (e a farsi taroccare l'infla da eurostat) e' vero, quello che non e' vero e' che lo possano fare "a cuor leggero" o peggio "a membro di segugio"

ovvio che facciano in primis quello che fa comodo a loro (la BCE e' una banca di banche - quelle centrali nazionali - che sono banche di banche private), poi quello che fa comodo all'europa in senso lato

le banche (di banche di banche) i debiti ce l'hanno in mano, che si svalutino per iperinflazione conviene al bekko di turno, non certo alle banche

no?




Loro conoscono bene i loro conti: considera che i mutu immobiliari sono fifty-fifty a tasso variabile (in Italia più variabili) ma i prestiti alle imprese o al consumo è SOLO variabile. L' iperinflazione (termine comunque sbagliato giacchè probabilmente si toccherà il 6-10% non certo il 50% o il 100%) potrebbe anche non compromettere niente per loro. Faranno quello che per loro è più comodo: secondo me semplicemente manterranno (dopo la crisi) il TUS sopra l'inflazione per far rientrare capitali e guadagnare un pò di più a scapito di chi avendo fatto un variabile pagherà di interessi più della rivalutazione dell'inflazione.
laplace77
00sabato 9 maggio 2009 16:36
Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
dubbioso1, 09/05/2009 15.16:




Loro conoscono bene i loro conti: considera che i mutu immobiliari sono fifty-fifty a tasso variabile (in Italia più variabili) ma i prestiti alle imprese o al consumo è SOLO variabile. L' iperinflazione (termine comunque sbagliato giacchè probabilmente si toccherà il 6-10% non certo il 50% o il 100%) potrebbe anche non compromettere niente per loro. Faranno quello che per loro è più comodo: secondo me semplicemente manterranno (dopo la crisi) il TUS sopra l'inflazione per far rientrare capitali e guadagnare un pò di più a scapito di chi avendo fatto un variabile pagherà di interessi più della rivalutazione dell'inflazione.




cosa che farebbe comodo anche a chi ha cash...

grella
00sabato 9 maggio 2009 17:54
Re: japan or not japan?
laplace77, 09/05/2009 0.53:



il differenziale TUS-inflazione non e' che lo decide la BCE a suo capriccio...

e' un po' come per i differenziali tra i TDS italiani e quelli tedeschi...

c'e' un discorso di attirare capitali e di remunerare un "rischio" piu' o meno elevato

cmq, questo discorso su inflazione e tassi e' molto dipendente da quello che succedera' all'economia "reale"...

in japan 10 anni di tassi, di inflazione e di crescita del PIL rasoterra (o sottoterra) si sono fatti...

...e secondo me, il japan allora, era in condizioni migliori di come e' "il mondo" oggi, non peggiori...






[SM=g1749711] [SM=g1747536]

p.s. Aggiungerei che il mondo sconta l'iperproduttività..........appunto, il consumatore ha già consumato anche per il futuro.......ora deve rientrare ............il lasso temporale sarà la deflazione di tutto il comparto consumistico!!
Esempio : Un industriale mi ha detto che una famosissima griffes venduta a 95 ora la piazzano a 15 facendo fatica...........come si chiama tutto cio?...........altra notizia..........in Turchia stanno chiudendo centinaia di stamperie..........la produzione si ferma in attesa che riparta il consumo, il fattore x sarà il tempo!!!





nazionalsindacalista
00sabato 9 maggio 2009 21:41
Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
laplace77, 09/05/2009 16.36:




cosa che farebbe comodo anche a chi ha cash...




Non so se avete visto ieri sera Jacques Attali ospite di Economix su rai2. Ha detto di temere anche lui una prox alta inflazione, accompagnata da grossa disoccupazione e stagnazione dei consumi... Cmq vada dunque per l'immobiliare non ci sarà scampo... personalmente nel disastro generale questa sarebbe forse la meno peggio...
Lui pensa come dubbioso che le banche centrali riusciranno a evitare la deflazione. Non lo so, ma in entrambi i casi l'immobiliare e il debito sono spacciati. Vediamo csa decideranni gli illuminati...:

www.prisonplanet.com/leaked-agenda-bilderberg-group-plans-economic-depress...

laplace77
00sabato 9 maggio 2009 22:23
Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
nazionalsindacalista, 09/05/2009 21.41:



Non so se avete visto ieri sera Jacques Attali ospite di Economix su rai2. Ha detto di temere anche lui una prox alta inflazione, accompagnata da grossa disoccupazione e stagnazione dei consumi... Cmq vada dunque per l'immobiliare non ci sarà scampo... personalmente nel disastro generale questa sarebbe forse la meno peggio...
Lui pensa come dubbioso che le banche centrali riusciranno a evitare la deflazione. Non lo so, ma in entrambi i casi l'immobiliare e il debito sono spacciati. Vediamo csa decideranni gli illuminati...:

www.prisonplanet.com/leaked-agenda-bilderberg-group-plans-economic-depress...




alta inflazione con gente indebitata o disoccupata e consumi stagnanti ci puo' essere solo sui "consumi non comprimibili" (energia, cibo)

tutto il resto cala, guarda che succede ai prezzi di auto, elettronica, viaggi, "lusso piccoloborghese"

non credi?

grella
00sabato 9 maggio 2009 22:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
laplace77, 09/05/2009 22.23:



alta inflazione con gente indebitata o disoccupata e consumi stagnanti ci puo' essere solo sui "consumi non comprimibili" (energia, cibo)

tutto il resto cala, guarda che succede ai prezzi di auto, elettronica, viaggi, "lusso piccoloborghese"

non credi?




I margini di guadagno si riducono , anzi in alcuni casi si azzerano in alcuni settori di libera concorrenza ,proprio perchè oltre a subire la contrazione dei consumi devono sottostare anche al regime oligopolistico.




dubbioso1
00sabato 9 maggio 2009 22:41
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
laplace77, 09/05/2009 22.23:



alta inflazione con gente indebitata o disoccupata e consumi stagnanti ci puo' essere solo sui "consumi non comprimibili" (energia, cibo)

tutto il resto cala, guarda che succede ai prezzi di auto, elettronica, viaggi, "lusso piccoloborghese"

non credi?





Non è detto!
Guarda parlo solo teoricamente, non lo prendere come un mio pensiero, ma la storia insegna molto.
Bene ricordati che in molti oggi parlano sempre più insistentemente di compatibilità dei sistemi, in parole povere di esaurimento delle risorse. Prendi per esempio il petrolio... c'è chi dice che quello rimasto è molto meno di quello che abbiamo consumato negli ultimi 40-50 anni. Bene cosa faresti per farlo durare di più? Bisogna consumarne meno [SM=p7579] cioè.... farlo consumare da meno persone cercando quindi di fare in modo che IO continuo ad andare in auto ma tu no!.
E' fantapolitica lo so.... ma se si tornasse ai tempi del Medioevo? o dei baroni dell'800? Sarebbe una maniera per consumare meno le risorse in esaurimento senza privare dell'auto quelle persone che 'possono'

Per fortuna non succederà!

grella
00sabato 9 maggio 2009 22:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
dubbioso1, 09/05/2009 22.41:




Non è detto!
Guarda parlo solo teoricamente, non lo prendere come un mio pensiero, ma la storia insegna molto.
Bene ricordati che in molti oggi parlano sempre più insistentemente di compatibilità dei sistemi, in parole povere di esaurimento delle risorse. Prendi per esempio il petrolio... c'è chi dice che quello rimasto è molto meno di quello che abbiamo consumato negli ultimi 40-50 anni. Bene cosa faresti per farlo durare di più? Bisogna consumarne meno [SM=p7579] cioè.... farlo consumare da meno persone cercando quindi di fare in modo che IO continuo ad andare in auto ma tu no!.
E' fantapolitica lo so.... ma se si tornasse ai tempi del Medioevo? o dei baroni dell'800? Sarebbe una maniera per consumare meno le risorse in esaurimento senza privare dell'auto quelle persone che 'possono'

Per fortuna non succederà!




Razionalizzare i consumi cambiando stile di vita ......su questo si può star sicuri.......sarà quasi un obbligo!!!
Per la questione "Baroni" mi pare stiamo sulla buona strada!!! [SM=g1749704]






laplace77
00sabato 9 maggio 2009 23:07
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
dubbioso1, 09/05/2009 22.41:




Non è detto!
Guarda parlo solo teoricamente, non lo prendere come un mio pensiero, ma la storia insegna molto.
Bene ricordati che in molti oggi parlano sempre più insistentemente di compatibilità dei sistemi, in parole povere di esaurimento delle risorse. Prendi per esempio il petrolio... c'è chi dice che quello rimasto è molto meno di quello che abbiamo consumato negli ultimi 40-50 anni. Bene cosa faresti per farlo durare di più? Bisogna consumarne meno [SM=p7579] cioè.... farlo consumare da meno persone cercando quindi di fare in modo che IO continuo ad andare in auto ma tu no!.
E' fantapolitica lo so.... ma se si tornasse ai tempi del Medioevo? o dei baroni dell'800? Sarebbe una maniera per consumare meno le risorse in esaurimento senza privare dell'auto quelle persone che 'possono'

Per fortuna non succederà!





infatti...

conta che sulla questione "sostenibilita'" e "opportunita' della crisi" (come punto di svolta per cambiare stile di vita) mi pare di aver scritto abbastanza

il punto e' che la "distruzione della classe media" sembra fatta apposta per fare come dici te: lasciare gli ultimi barili di petrolio all'oligarchia, per farci andare jet, suv, yatch, mentre il resto della popolazione torna agli anni 50...

una "cinesizzazione" dell'occidente...

come dice grella, mi pare siamo sulla strada giusta...


il brutto e' che dopo questa fase "anni 50" il petrolio finisce comunque...

...e se l'abbiamo sprecato tutto, non ne avremo per "svoltare" verso la sostenibilita': serve un certo "capitale iniziale" (tipo l'energia di attivazione in una reazione chimica) per fare tutto quello che serve per arrivare a un'economia sostenibile (impianti, macchinari, ricerca)...

...se torniamo al medioevo non ne usciamo piu', visto che allora ne uscimmo proprio grazie a carbone (prima rivoluzione industriale) e petrolio (seconda)

staremo a vedere...

in america un tentativo di cambiamento c'e', obama l'ha finanziato e votato la gente che "tiene famiglia" (e si preoccupa per nipoti e pronipoti, non si limita a "sistemare" il figlio con una raccomandazione)

anche in europa qualcosa si sta facendo... qui invece... si parla del nucleare (quello ormai "vecchio", di 3a generazione)

grella
00sabato 9 maggio 2009 23:14
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
laplace77, 09/05/2009 23.07:




infatti...

conta che sulla questione "sostenibilita'" e "opportunita' della crisi" (come punto di svolta per cambiare stile di vita) mi pare di aver scritto abbastanza

il punto e' che la "distruzione della classe media" sembra fatta apposta per fare come dici te: lasciare gli ultimi barili di petrolio all'oligarchia, per farci andare jet, suv, yatch, mentre il resto della popolazione torna agli anni 50...

una "cinesizzazione" dell'occidente...

come dice grella, mi pare siamo sulla strada giusta...


il brutto e' che dopo questa fase "anni 50" il petrolio finisce comunque...

...e se l'abbiamo sprecato tutto, non ne avremo per "svoltare" verso la sostenibilita': serve un certo "capitale iniziale" (tipo l'energia di attivazione in una reazione chimica) per fare tutto quello che serve per arrivare a un'economia sostenibile (impianti, macchinari, ricerca)...

...se torniamo al medioevo non ne usciamo piu', visto che allora ne uscimmo proprio grazie a carbone (prima rivoluzione industriale) e petrolio (seconda)

staremo a vedere...

in america un tentativo di cambiamento c'e', obama l'ha finanziato e votato la gente che "tiene famiglia" (e si preoccupa per nipoti e pronipoti, non si limita a "sistemare" il figlio con una raccomandazione)

anche in europa qualcosa si sta facendo... qui invece... si parla del nucleare (quello ormai "vecchio", di 3a generazione)




Mi hai fatto venire in mente una cosa letta nel fol che pareva assurda ma, forse, poi non così tanto: Gli Oligarchi continuano a comprare yacht a tutto spiano perchè così saranno meno raggiungibili dalla folla ( inferocita?)............sai tipo G8 alla Maddalena e prossimamente,........ anche su Marte!!! [SM=g1746735]
Dopo i vari fatti di cronaca degli ultimi mesi ..........la realtà potrebbe superare come al solito l'assurdità.!!! [SM=g1749697]






dubbioso1
00sabato 9 maggio 2009 23:47
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
grella, 09/05/2009 23.14:



Mi hai fatto venire in mente una cosa letta nel fol che pareva assurda ma, forse, poi non così tanto: Gli Oligarchi continuano a comprare yacht a tutto spiano perchè così saranno meno raggiungibili dalla folla ( inferocita?)............sai tipo G8 alla Maddalena e prossimamente,........ anche su Marte!!! [SM=g1746735]
Dopo i vari fatti di cronaca degli ultimi mesi ..........la realtà potrebbe superare come al solito l'assurdità.!!! [SM=g1749697]










quindi... una iperinflazione con salari fermi e disoccupazione può esistere...
Non è detto comunque che il progetto (se esiste) vada in porto... mica in America, in Francia o in Germania sono italioti!
grella
00domenica 10 maggio 2009 00:01
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
dubbioso1, 09/05/2009 23.47:




quindi... una iperinflazione con salari fermi e disoccupazione può esistere...
Non è detto comunque che il progetto (se esiste) vada in porto... mica in America, in Francia o in Germania sono italioti!



Un milione di americani inc****ti son peggio di un miliardo di cinesi..........povera fiat, se volessero boicottare gli aiuti non vedrai una sola cinquecento in tutti gli USA .........e Obama dovrà prenderne atto.........uguale per il resto!!!!




laplace77
00domenica 10 maggio 2009 01:32
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
dubbioso1, 09/05/2009 23.47:




quindi... una iperinflazione con salari fermi e disoccupazione può esistere...
Non è detto comunque che il progetto (se esiste) vada in porto... mica in America, in Francia o in Germania sono italioti!




ma come quindi?

quello era uno scenario "apocalittico", tipo "l'ultima verita'"...


dal 1950 in poi lo sviluppo e' stata la produzione di massa...

da ford e i suoi stipendi a "fatti il frigidaire"


il sistema s'e' retto proprio perche' veniva creata una "classe media" tra "feudatari" e "servi della gleba"

se gli "oligarchi", gli aspiranti "neo feudatari" esagerano, si ritrovano in una situazione pericolosa...

anche perche' dipendono in tutto e per tutto dalla massa...

tipo "non fare lo stronzo con noi" di fight club


ma veramente pensi si possa tornare al medioevo?

[SM=g10303]

nazionalsindacalista
00domenica 10 maggio 2009 14:28
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: japan or not japan?
laplace77, 10/05/2009 1.32:




ma come quindi?

quello era uno scenario "apocalittico", tipo "l'ultima verita'"...


dal 1950 in poi lo sviluppo e' stata la produzione di massa...

da ford e i suoi stipendi a "fatti il frigidaire"


il sistema s'e' retto proprio perche' veniva creata una "classe media" tra "feudatari" e "servi della gleba"

se gli "oligarchi", gli aspiranti "neo feudatari" esagerano, si ritrovano in una situazione pericolosa...

anche perche' dipendono in tutto e per tutto dalla massa...

tipo "non fare lo stronzo con noi" di fight club


ma veramente pensi si possa tornare al medioevo?

[SM=g10303]




Ma infatti in Germania, con l'iperinflazione di Weimar, è arrivato il Fhurer a rimettere a posto le cose...
Se invece di essere un matto razzista, esoterico, indemoniato e neopagano si fosse limitato a seguire le orme di un nuovo Bismarck, probabilmente oggi ne parleremmo in maniera diversa.
Se gli oligarchi esagerano escono fuori i dittatori. Aristotele diceva che il processo è: monarchia-oligarchia-democrazia-oligarchia-monarchia-democrazia-oligarchia...
Il monarca che segue all'oligarchia è sempre un monarca che si basa sul consenso popolare, delle masse, in funzione antioligarchica: Servio Tullio, Pisistrato, Cesare, Cola di Rienzo, Napoleone, Adolf, Benito...
Quando il governo monarchico (del dittatore popolare, dictator, o tyrannos) degenera, di solito viene sostituito da una democrazia che può degenerare immediatamente o dopo un certo tempo in oligarchia.
Chi sostituisce il tyrannos può volere un governo democratico, che dopo un certo tempo degenererà, o può volere limitarsi a sostituire il potere del dittatore, che cmq è legato alle masse e da esse dipende, con una coalizione di pochi potentati: oligarchia immediata.
Questo a grandi linee, perchè poi ogni storia specifica è a sè.


Vi consiglio di leggere questo, e ribadisco cmq che io sono fascista e non nazi (a scanso di equivoci [SM=g1750865] ):

Hitler's Freedom
from Debt Slavery
A NON-NATIONAL SOCIALIST TESTIFIES

It is always difficult to have a discussion on the topic of WWII
Germany and Hitler, without having emotions run high.
And understandably so.

History is written by the victors” — Winston Churchill

An interesting perspective on World War II, and the players
involved.

Many people take joy in saying Wall Street and Jewish bankers
“financed Hitler.” There is plenty of documented evidence that
Wall Street and Jewish bankers did indeed help finance Hitler
at first, partly because it allowed the bankers to get rich (as I will
describe below) and partly in order to control Stalin. However,
when Germany broke free from the bankers, the bankers declared
a world war against Germany.

When we look at all the facts, the charge that “Jews financed Hitler”
becomes irrelevant. Los Angeles Attorney Ellen Brown discusses
this topic in her book Web of Debt.

When Hitler came to power, Germany was hopelessly broke.
The Treaty of Versailles had imposed crushing reparations on
the German people, demanding that Germans repay every nation’s
costs of the war. These costs totaled three times the value of all
the property in Germany.

Private currency speculators caused the German mark to plummet,
precipitating one of the worst runaway inflations in modern times.
A wheelbarrow full of 100 billion-mark banknotes could not buy
a loaf of bread. The national treasury was empty. Countless homes
and farms were lost to speculators and to private banks. Germans
lived in hovels. They were starving.

Nothing like this had ever happened before — the total destruction
of the national currency, plus the wiping out of people’s savings
and businesses. On top of this came a global depression. Germany
had no choice but to succumb to debt slavery under international
bankers until 1933, when the National Socialists came to power.

At that point the German government thwarted the international
banking cartels by issuing its own money. World Jewry responded
by declaring a global boycott against Germany.

Hitler began a national credit program by devising a plan of public
works that included flood control, repair of public buildings and
private residences, and construction of new roads, bridges, canals,
and port facilities. All these were paid for with money that no
longer came from the private international bankers.

The projected cost of these various programs was fixed at one
billion units of the national currency. To pay for this, the German
government (not the international bankers) issued bills of exchange,
called Labor Treasury Certificates. In this way the National Socialists
put millions of people to work, and paid them with Treasury
certificates.

Under the National Socialists, Germany’s money wasn’t backed
by gold (which was owned by the international bankers). It was
essentially a receipt for labor and materials delivered to the
government.

Hitler said, “For every mark issued, we require the equivalent
of a mark’s worth of work done, or goods produced.”

The government paid workers in certificates. Workers spent those
certificates on other goods and services, thus creating more jobs
for more people. In this way the German people climbed out of
the crushing debt imposed on them by the international bankers.

Within two years, the unemployment problem had been solved,
and Germany was back on its feet. It had a solid, stable currency,
with no debt and no inflation, at a time when millions of people
in the United States and other Western countries (controlled by
international bankers) were still out of work.

Within five years, Germany went from being the poorest nation
in Europe to becoming the richest. Germany even managed to
restore foreign trade, despite the international bankers’ denial of
credit and despite the global boycott by Jewish-owned industries.

Germany succeeded in this by exchanging equipment and
commodities directly with other countries, using a barter system
that cut the bankers out of the picture. Germany flourished, since
barter eliminates national debt and trade deficits. (Venezuela
does the same thing today when it trades oil for commodities
plus medical help, and so on. Hence the bankers are trying to
squeeze Venezuela.)

Germany’s economic freedom was short-lived; but it left several
monuments, including the famous Autobahn, the world’s first
extensive superhighway.

Hjalmar Schacht, a Rothschild agent who was temporarily head
of the German central bank, summed it up thus. An American
banker had commented, “Dr. Schacht, you should come to
America. We have lots of money, and that’s real banking.”

Schacht replied, “You should come to Berlin. We don’t have
money. That’s real banking.” (Schacht, the Rothschild agent,
actually supported the private international bankers against
Germany, and was rewarded by having all charges against him
dropped at the Nuremberg trials.)

This economic freedom made Hitler extremely popular with
the German people. Germany was rescued from English
economic theory, which says that all currency must be borrowed
against the gold owned by a private and secretive banking
cartel — such as the Federal Reserve, or the Central Bank of
Europe — rather than issued by the government for the benefit
of the people.

Canadian researcher Dr. Henry Makow (who is Jewish himself)
has admitted that the main reason why the bankers arranged
for a world war against Germany was that Hitler sidestepped
the bankers by creating his own money, thereby freeing the
German people. Worse, this freedom and prosperity threatened
to spread to other nations. Hitler had to be stopped!

Makow quotes from the 1938 interrogation of C. G. Rakovsky,
one of the [Jewish] founders of Soviet Bolshevism and a Trotsky
intimate. Rakovsky was tried in show trials in the USSR under
Stalin.

According to Rakovsky, Hitler was at first funded by the
international bankers, through the bankers’ agent Hjalmar Schacht.
The bankers financed Hitler in order to control Stalin, who had
usurped power from their agent Trotsky. Then Hitler became
an even bigger threat than Stalin when Hitler started printing his
own money. (Stalin came to power in 1922, which was eleven
years before Hitler came to power.)

Rakovsky said:

“Hitler took over the privilege of manufacturing money, and not only
physical moneys, but also financial ones. He took over the machinery
of forgery and put it to work for the benefit of the people. Can you
possibly imagine what would have come if this had infected a number
of other states?” (Henry Makow, “Hitler Did Not Want War,”
March 21, 2004).

Economist Henry C. K. Liu writes of Germany’s remarkable
transformation:

“The Nazis came to power in 1933 when the German economy was
in total collapse, with ruinous war-reparation obligations and zero
prospects for foreign investment or credit. Through an independent
monetary policy of sovereign credit and a full-employment public-
works program, the Third Reich was able to turn a bankrupt Germany,
stripped of overseas colonies, into the strongest economy in Europe
within four years, even before armament spending began.”
(Henry C. K. Liu, “Nazism and the German Economic Miracle,”
Asia Times (May 24, 2005).

In Billions for the Bankers, Debts for the People (1984), Sheldon
Emry commented:

“Germany issued debt-free and interest-free money from 1935 on,
which accounts for Germany’s startling rise from the depression to
a world power in five years. The German government financed its
entire operations from 1935 to 1945 without gold, and without debt.
It took the entire Capitalist and Communist world to destroy the
German revolution, and bring Europe back under the heel of the
bankers.”

These facts do not appear in any textbooks today. What does
appear is the disastrous runaway inflation suffered in 1923
by the Weimar Republic, which governed Germany from 1919
to 1933.

Today’s textbooks use this inflation to twist truth into its
opposite. They cite the radical devaluation of the German mark
as an example of what goes wrong when governments print
their own money, rather than borrow it from private cartels.

In reality, the Weimar financial crisis began with the impossible
reparations payments imposed at the Treaty of Versailles.
Hjalmar Schacht [who was never a Nazi Party member either,
and now it appears clear why that was the case] — the Rothschild
agent who was currency commissioner for the Republic —
opposed letting the German government print its own money.

“The Treaty of Versailles is a model of ingenious measures for
the economic destruction of Germany. Germany could not find
any way of holding its head above the water, other than by the
inflationary expedient of printing bank notes.”

Schacht echoes the textbook lie that Weimar inflation was caused
when the German government printed its own money. However,
in his 1967 book The Magic of Money, Schacht let the cat out of
the bag by revealing that it was the PRIVATELY-OWNED Reich
Bank, not the German government, that was pumping new
currency into the economy. Thus, the PRIVATE BANK caused
the Weimar hyper-inflation.

Like the US Federal Reserve, the Reich Bank was overseen
by appointed government officials, but was operated for private
gain. What drove the wartime inflation into hyperinflation was
speculation by foreign investors, who sold the mark short,
betting on its decreasing value. In the manipulative device
known as the short sale, speculators borrow something they
don’t own, sell it, and then “cover” by buying it back at the
lower price.

Speculation in the German mark was made possible because
the PRIVATELY-OWNED Reich Bank (not yet under Nazi
control) made massive amounts of currency available for
borrowing. This currency, like US currency today, was created
with accounting entries on the bank’s books.

Then the funny-money was lent at compound interest. When
the Reich Bank could not keep up with the voracious demand
for marks, other private banks were allowed to create marks
out of nothing, and to lend them at interest. The result was
runaway debt and inflation.

Thus, according to Schacht himself, the German government
did not cause the Weimar hyperinflation. On the contrary,
the government (under the National Socialists) got hyperinflation
under control.

The National Socialists put the Reich Bank under strict
government regulation, and took prompt corrective measures
to eliminate foreign speculation. One of those measures was
to eliminate easy access to funny-money loans from private
banks. Then Hitler got Germany back on its feet by having
the public government issue Treasury Certificates.

Schacht , the Rothschild agent, disapproved of this government
fiat money, and wound up getting fired as head of the Reich Bank
when he refused to issue it. He did nonetheless acknowledge
in his later memoirs that allowing the government to issue the
money it needed did not produce the price inflation predicted
by classical economic theory, which says that currency must be
borrowed from private cartels.

What causes hyper-inflation is uncontrolled speculation. When
speculation is coupled with debt (owed to private banking
cartels) the result is disaster.

On the other hand, when a government issues currency in
carefully measured ways, it causes supply and demand to
increase together, leaving prices unaffected. Hence there is
no inflation, no debt, no unemployment, and no need for
income taxes.

Naturally this terrifies the bankers, since it eliminates their
powers. It also terrifies the internationalists, since their control
of banking allows them to buy the media, the government,
and everything else.

March 27, 2009
Poke The Eye

www.poketheeye.org/?p=210
serafin.
00lunedì 11 maggio 2009 13:52
Deflazione... eccola qui

ANSA) - ROMA, 11 MAG - Il calo dei prezzi delle materie prime spinge al ribasso questa mattina i futures sugli indici della Borsa di New York. I prezzi del rame sono in calo per la terza seduta consecutiva sulla scia di speculazioni che la domanda in Cina sta rallentando. Insieme al rame scendono i prezzi di alluminio e zinco e sul fronte energetico anche il petrolio segna un ribasso. In Europa soffrono, dunque, i titoli legati alle materie prime.
nazionalsindacalista
00martedì 12 maggio 2009 19:39
Krugman vede deflazione...:

BEIJING, May 11 (Reuters) - The United States risks a Japan-style lost decade of growth if it does not take aggressive action to stimulate its economy and clean up its banking system, Nobel Prize-winning economist Paul Krugman said on Monday.

"We're doing half-measures that help the economy limp along without fully recovering, and we're having measures that help the banks survive without really thriving," Krugman said.

"We're doing what the Japanese did in the nineties," he told a small group of reporters during a visit to Beijing.
"I'm mostly worried that the U.S. and the euro zone will have Japanese-type lost decades," he said.
nazionalsindacalista
00martedì 12 maggio 2009 19:56
BANCHE CENTRALI - PERCORSI E OBIETTIVI ( SOLE 24 ORE )

[.......]
A prescindere dalla tesi preferita, appare chiaro, a posteriori, che la politica monetaria è stata troppo rilassata. E il risultato è che adesso ci troviamo a dover fronteggiare due sfide: rimettere ordine nel disastro ed elaborare un nuovo approccio alla politica monetaria.
Nel primo caso abbiamo tre alternative: liquidazione, inflazione o crescita. Una politica di liquidazione procederebbe attraverso fallimenti di massa e il collasso di gran parte del credito esistente. È una scelta folle. Una politica deliberata d'inflazione risveglierebbe le aspettative d'inflazione e condurrebbe inevitabilmente a un'altra recessione per poter ripristinare la stabilità monetaria. Resta quindi soltanto la crescita. È fondamentale sostenere la domanda e tornare alla crescita senza alimentare un'altra bolla creditizia. Non sarà facile. È per questo che non ci saremmo mai dovuti infilare in questo ginepraio.
Nel secondo caso, la scelta, sul breve termine, sarà sicuramente "targeting dell'inflazione rafforzato". L'approccio della Fed improntato alla "gestione del rischio", che ha finito col dare una risposta eccessivamente asimmetrica agli shock economici negativi, verosimilmente finirà in disgrazia, mentre salirà in auge la politica del "mettere la prua al vento" ogni volta che i prezzi delle attività salgono rapidamente e a livelli eccessivamente alti, accompagnata da un approccio anticiclico "macroprudenziale" sui requisiti patrimoniali per quegli istituti di credito rilevanti per la tenuta del sistema.
Questa crisi imprevista è sicuramente un disastro per la politica monetaria. La maggior parte di noi - io tra questi - era convinta che finalmente avessimo trovato il Santo Graal. Ora sappiamo che era un miraggio. Questa forse è l'ultima chance per la moneta a corso forzoso. Se non si riuscirà a farla funzionare meglio di come ha fatto finora chissà cosa potrebbero decidere i nostri figli. Forse, per la disperazione, abbracceranno quella che io continuo a considerare l'assurdità dell'oro.
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