Diario della crisi economica

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Loziodigekko
00giovedì 24 maggio 2012 15:03
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
MARCHE66, 24/05/2012 14.16:



[SM=g1750826]

Concordo pienamente ma non penso siano solo (1) queste cose che fanno calare il titolo in borsa.
Altrimenti dovrei investire pesantemente sui bancari italiani, visto come si sono chiuse le trimestrali di IQ 2012.

Per Facebook un piccolo complotto nella quotazione però ce lo vedo.(1)


Tutti i casini degli ultimi anni sono solo dovuti alla MANCANZA DI PIANIFICAZIONE e alla MANCANZA DI PROSPETTIVA E PREVIDENZA da parte di tutti gli attori economici a ogni livello, dal governo che persegue una politica di spreco come se non ci fosse un domani, alla banca che concede soldi a chi non ha neanche gli occhi per piangere, al povero fesso che si indebita a vita per un mutuo "tanto il mattone va sempre su".



Anche io non vedo dietro un complotto studiato a tavolino e finalizzato all'attuale situazione.
E' chiaro però che dalla attuale situazione economico finanziaria e debitoria in genere qualcuno ci lucrando enormemente.(2)

Quanto affermato, da Te qui sopra in generale, che non limiterei solo agli ultimi anni ed è stato sicuramente causato da trascuratezza , incapacità e interesse politico-finanziario, ma ciò ha messo in condizione di superiorità altri di approfittare della situazione.(2)

Non voglio neanche pensare alla possibilità che la situazione possa essere "casualmente" (3) sfuggita di mano, perchè in alternativa le soluzioni al problema sarebbero veramente dure da trovare.




(1) Infatti non penso che siano solo questi i fattori che causano i movimenti di borsa. La borsa e' un sistema caotico e complesso in cui il principale motore e' il flusso di capitali che non e' monitorabile. Dovessi fare un paragone direi che somiglia al tempo metereologico. Per Facebook il complotto non sta nelle perizie e nella quotazione a prezzi stratosferici, ma nell'essere riusciti a far bere queste valutazioni a un universo di investitori (vedi il punto "asimmetria informativa" del mio post precedente).

(2) Certo che qualcuno ci sta lucrando. Al mondo esistono migliaia di organizzazioni e societa' finanziarie ognuna delle quali si prefigge di lucrare dal mercato e, per raggiungere lo scopo, studia, si informa, investe e sposta un mare di denaro. Ci sono milioni di persone che quotidianamente si prefiggono di lucrare per conto proprio o per conto terzi. ed e' ovvio che investano/disinvestano a seconda delle mutevoli situazioni dei mercati.
Noi in Italia poi siamo abituati alle nostre limitare dimensioni. Non dimentichiamo che una media cassa rurale americana in Italia sarebbe il terzo o quarto istituto bancario del paese.

(3) Non penso che sia sfuggita di mano. Penso che la situazione non sia mai stata in mano a nessuno. Penso che anche il piu' potente uomo sulla Terra (il presidente degli USA) sia solo un attore di una situazione piu' grande. Il sistema non e'govrnato per il semplice fatto che non e' governabile. E' un insieme di pesi e contrappesi che interagiscono in modo complesso l'uno con l'altro. Sposti un peso da una parte e da un'altra parte si verifica un effetto che non avevi previsto.

Le mie scarse conoscenze matematiche non mi permettono di descriverlo in maniera precisa, ma il mondo funziona proprio così.

dgambera
00giovedì 24 maggio 2012 15:41
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
Loziodigekko, 5/24/2012 2:37 PM:



Ciao Marco
il rimando al sito di uriel era per illustrare la "teoria della montagna" che, mescolata assieme alle tante cose discutibili che dice Uriel, mi sembra una perla di saggezza.

Da "in breve" in poi invece scrivevo io (Bolla immobiliare sezione 40 del 31 dicembre 2011).

In quel post rispondevo a nobear in una discussione su non mi ricordo piu' quale catastrofe economica annunciata.

Il mio pensiero e': vedo continuamente esporre teorie catastrofiste e complottiste di ogni tipo (il pout-pourri era per sorridere...).

Tutte queste teorie si basano su assunti pseudo-logici non dimostrabili.

Esempio: un gruppo di personaggi di rilievo si riunisce periodicamente in un albergo e subito esce la teoria del "Complotto Bilderberg" teso al dominio del mondo manco fossero la Spectre (subito per modo di dire, si parla di parecchi anni fa).

Altro esempio: un gruppo di terroristi si schianta su un grattacielo e fa una strage. No! Devono essere al soldo del malvagio governo USA che cerca di dominare il mondo e sono solo una scusa per giustificare una guerra per il dominio del Medio Oriente.

Altro esempio (questo pertinente): c'e' un complotto della "finanza internazionale" teso a schiavizzare i popoli che un tempo furono liberi trasformandoli in cittadini/consumatori/ignoranti/asserviti.

Ora io mi chiedo: ma tutta questa roba ha un senso?

Il mondo non e' un posto semplice. Gia' mandare avanti un'organizzazione (che sia un'impresa, un comune, un'istituzione, un partito, una banca, un esercito...) richiede impegno a tempo pieno e la disponibilita' di risorse e competenze. Pensare che qualcuno possa operare ad un livello superiore coordinando a livello sovra-nazionale governi, banche, aziende con un disegno preordinato di dominio a me sembra una cosa degna di un romanzo di fantascienza tipo "1984".

Quando si dice "la finanza domina" cosa si intende? Quando si dice "vogliono portare i popoli alla sottomissione" chi dovrebbe essere a fare cio'?

A me sembrano i vaneggiamenti degli anni 60/70 (e allora avevano almeno la scusante dell'abuso di LSD) o, comunque, affermazioni prive di senso.

Io non vedo alcun dominus superiore ai governi e alle istituzioni che i governi stessi hanno deciso di darsi (le famose istituzioni come la BCE ad esempio).

Vedo invece il contrario, ossia pressapochismo, scarsissima capacita' di prevenire gli eventi, mancanza di lungimiranza.
Se questi sono gli strumenti dei complotti siamo messi bene...

Poi tu dici "pressapochismo unito alla presunzione e al turpiloquio".
Io invece dico: gente, portatemi fatti e dati. E tutta la fuffa complottista non rappresenta ne' fatti ne' dati.

Questa e' la mia opinione. [SM=g1750483]








Concordo in pieno.... qui cascano tutti dal pero ad ogni cigno nero che vien fuori... e manco a dire che fingono, perchè da come si agitano si vede subito che sono stati colti di sorpresa..... facciamo un esempio? Il falimento LB... se ci fosse stato un disegno superiore per farla fallire e far fallire l'intero pianeta, per quale motivo riunirsi tutti i banchieri centrali in seduta straordinari e sbracare i tassi tutti contemporaneamente? L'obiettivo era raggiunto, quindi meglio far finta di non avere una soluzione [SM=g9058]
dgambera
00giovedì 24 maggio 2012 15:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
gixpix67, 5/24/2012 2:53 PM:



Non so se ti sei accorto, ma continui a darmi ragione, non fornendo dati ma sensazioni.
Fiducia nel sistema economico e finanziario: a quali indici ti riferisci? O ti riferisci a quello che dice la gente in tram dopo aver sentito la sera prima l'ennesimo servizio al telegiornale sulla fine del mondo?
Perdità di competitività delle aziende? Quali aziende? Tantissime aziende nel mondo hanno aumnentato la loro competitività? Quelle italiane? E vorrei vedere: finito il gioco della svalutazione della valuta si va a competere sui mercati ad armi pari. Se producono prodotti più scadenti a costi più elevati sarà colpa nostra no? A cominciare dalla prima impresa di uno Stato: la pubblica amministrazione. Ma noi abbiamo il "made in Italy". Può darsi che al resto del mondo cominci a non fregare più una cippa se gli agnolotti sono fatti in Italia o in Corea.
Ricchezza di Stati e famiglie? A livello mondiale è in crescita. In Italia è ferma se non in calo. Che centra il sistema? Impoverimento culturale? Intendi italiano? Guardati qualche film neorealista o qualche documentario anni'60 e '70 e cerca di capire bene da dove arriviamo. Eravamo terzo mondo fino a 50 anni fa. Concordo che non siamo cresciuti tanto.
Sono sensazioni le tue, esattamente quello di cui parlavo stamane.




Quoto anche te... hai riassunto ciò che anche io penso del sistema economico italiano....

Mi soffermo sulla frase evidenziata: l'Italia è una nazione che va avanti da 60 anni a furia di piani Marshall. Il primo nel dopoguerra, il secondo negli anni '80 con l'introduzione dei TdS e della svalutazione competitiva (in qualche modo è un piano di salvataggio che rinvia il problema al futuro e che nell'immediato mette in circolo un sacco di denari).... poi c'è stato l'euro (altra valanga di soldi piovuti dal cielo)... e ora si aspettano gli eurobond.... a me sembra che il vero made in Italy sia questo, per lo meno negli ultimi 30 anni [SM=g1749711]
MARCHE66
00giovedì 24 maggio 2012 15:51
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
gixpix67, 24/05/2012 14.53:



Non so se ti sei accorto, ma continui a darmi ragione, non fornendo dati ma sensazioni.
Fiducia nel sistema economico e finanziario: a quali indici ti riferisci? O ti riferisci a quello che dice la gente in tram dopo aver sentito la sera prima l'ennesimo servizio al telegiornale sulla fine del mondo?



Che ti do ragione continui a dirlo TE non io.
Premesso che quanto sotto è riferito all' Italia ma vale anche per quasi tutti i paesi europei.

Per la fiducia del sistema economico finanziario gli indici li puoi scegliere da solo tanto sono tutti ai minimi da anni o decenni a secondo dei settori, azionario, obbligazionario, prestiti a privati o imprese o stati.



Perdità di competitività delle aziende? Quali aziende? Tantissime aziende nel mondo hanno aumnentato la loro competitività? Quelle italiane? E vorrei vedere: finito il gioco della svalutazione della valuta si va a competere sui mercati ad armi pari. Se producono prodotti più scadenti a costi più elevati sarà colpa nostra no? A cominciare dalla prima impresa di uno Stato: la pubblica amministrazione. Ma noi abbiamo il "made in Italy". Può darsi che al resto del mondo cominci a non fregare più una cippa se gli agnolotti sono fatti in Italia o in Corea.



Ti ricordo che l'italia a fine anni 80' e per quasi tutti gli anni 90'
era la quinta potenza economica industriale in termini di PIL.
Su prodotti veri non sui sevizi.

Per quanto riguarda "le armi pari" prima di continuare ti consiglierei di fare un giro per il mondo come ho fatto e faccio io, cina taiwan per passare dalla Tunisia all'Egitto.

Allora ti accorgerai che molto lavoro è al limite dello sfruttamento, e senza tante normative sulla sicurezza e sull'ambiente.

Da noi ti impongono lo scarponcino sulla sicurezza per la 626 giù lavorano in ciabatte, da noi ti impongono il depuratore giù scaricano nei fiumi.

La gran parte dei prodotti che importiamo non è a norma e non supera
basilari normative europee di sicurezza e compatibilità elettromagnetica senza parlare del Rohs.

Le Ns. aziende ci investono e spendono un sacco di soldi.

Ma quali armi pari mera speculazione.

per la pubblica amministrazione ...è da riformare pesantemente concordo, ma se ti piace di più quella cinese ..la nostra non ti trattiene di forza in Italia.



Ricchezza di Stati e famiglie? A livello mondiale è in crescita. In Italia è ferma se non in calo. Che centra il sistema? Impoverimento culturale? Intendi italiano? Guardati qualche film neorealista o qualche documentario anni'60 e '70 e cerca di capire bene da dove arriviamo. Eravamo terzo mondo fino a 50 anni fa. Concordo che non siamo cresciuti tanto.
Sono sensazioni le tue, esattamente quello di cui parlavo stamane.



Dato che nulla si crea nulla si distrugge e tutto si trasforma,
questo è vero anche per la ricchezza.
Se uno guadagna un'altro perde e l'europa come l'america al lordo dei debiti li vedo in perdita.

E' vero che eravamo molto indietro negli anni cinquanta , però prima di dirlo va a vedere come erano messi tutti qli altri.
Loziodigekko
00giovedì 24 maggio 2012 16:17
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
MARCHE66, 24/05/2012 15.51:



...

Per quanto riguarda "le armi pari" prima di continuare ti consiglierei di fare un giro per il mondo come ho fatto e faccio io, cina taiwan e per passare dalla Tunisia all'Egitto.

Allora ti accorgerai che molto lavoro è al limite dello sfruttamento, e senza tante normative sulla sicurezza e sull'ambiente.

Da noi ti impongono lo scarponcino sulla sicurezza per la 626 giù lavorano in ciabatte, da noi ti impongono il depuratore giù scaricano nei fiumi.

La gran parte dei prodotti che importiamo non è a norma e non supera
basilari normative europee di sicurezza e compatibilità elettromagnetica senza parlare del Rohs.

Le Ns. aziende ci investono e spendono un sacco di soldi.

Ma quali armi pari mera speculazione.

...

Dato che nulla si crea nulla si distrugge e tutto si trasforma,
questo è vero anche per la ricchezza.
Se uno guadagna un'altro perde e l'europa come l'america al lordo dei debiti li vedo in perdita.

...




Verissimo. Probabilmente sul medio periodo il divario di competitivita' di Cina e India si ridurra in proporzione alle conquiste sociali che i lavoratori riusciranno ad ottenere.

Penso a cose tipo questa:
www.firstonline.info/a/2012/05/23/egitto-iniziano-le-prime-elezioni-libere-del-post-/dfb5d548-0cc2-4617-8870-6c85...

Storicamente ogni volta che si e' creata una massa di lavoratori nell'industria sono seguite a ruota (piu' o meno in fretta e piu' o meno pacificamente a seconda delle tendenze e dei metodi del governo di turno) rivendicazioni sociali che, inevitabilmente, si riflettono in un aumento dei salari che causa un aumento dei costi (e di conseguenza una diminuzione della competitivita').

In soldoni: finche' alla PincoPallofchina i lavoratori guadagneranno 200 euro al mese per dieci ore al giorno sei giorni la settimana la competitivita' col mondo occidentale e' assicurata. Quando inizieranno a guadagnare il doppio con otto ore per cinque giorni bisognera' vedere come se la cavano.

Spero solo che, soprattutto in Cina, i cambiamenti avvengano in maniera piu' o meno pacifica. Un paese di un miliardo e mezzo di anime e dotato di armi nucleari ridotto come i balcani di vent'anni fa non lo voglio nemmeno immaginare.

MARCHE66
00giovedì 24 maggio 2012 16:44
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
Loziodigekko, 24/05/2012 16.17:



Verissimo. Probabilmente sul medio periodo il divario di competitivita' di Cina e India si ridurra in proporzione alle conquiste sociali che i lavoratori riusciranno ad ottenere.

Penso a cose tipo questa:
www.firstonline.info/a/2012/05/23/egitto-iniziano-le-prime-elezioni-libere-del-post-/dfb5d548-0cc2-4617-8870-6c85...

Storicamente ogni volta che si e' creata una massa di lavoratori nell'industria sono seguite a ruota (piu' o meno in fretta e piu' o meno pacificamente a seconda delle tendenze e dei metodi del governo di turno) rivendicazioni sociali che, inevitabilmente, si riflettono in un aumento dei salari che causa un aumento dei costi (e di conseguenza una diminuzione della competitivita').

In soldoni: finche' alla PincoPallofchina i lavoratori guadagneranno 200 euro al mese per dieci ore al giorno sei giorni la settimana la competitivita' col mondo occidentale e' assicurata. Quando inizieranno a guadagnare il doppio con otto ore per cinque giorni bisognera' vedere come se la cavano.

Spero solo che, soprattutto in Cina, i cambiamenti avvengano in maniera piu' o meno pacifica. Un paese di un miliardo e mezzo di anime e dotato di armi nucleari ridotto come i balcani di vent'anni fa non lo voglio nemmeno immaginare.




E' successo con la Korea e Taiwan sviluppati dal Giappone e USA negli anni 80 per il basso costo del lavoro e per la mancanza di regolamentazioni sul lavoro e sul settore industriale, quando si sono riempiti di "problemi" quali inquinamento , conquiste sociali ecc. ecc. ed il costo della produzione è aumentato (ricordo che la korea oggi ha il reddito procapite più alto al mondo) hanno trasferito tutti la loro produzione in cina.
Lo scorso hanno la cina ha chiuso alcune sue industrie nel settore produttivo di Shentzen ,non rilasciando più licenze, perchè altamente inquinanti e poco remunerative, per lo più nel settori tessile e pellame, trasferendoli in Vietnam e india.

Oggi un fornitore cinese mi ha detto che stanno calando gli ordinativi
anche per l'europa del nord.

Vediamo se è una questione di speculazione oppure di qualità o di amministrazione....


Spero solo che, soprattutto in Cina, i cambiamenti avvengano in maniera piu' o meno pacifica. Un paese di un miliardo e mezzo di anime e dotato di armi nucleari ridotto come i balcani di vent'anni fa non lo voglio nemmeno immaginare.



Concordo pienamente in cina ci sono milioni di persone ricchissime ,
ma la stragrande maggioranza vive ancora nella povertà e la maggior parte del loro PIL è destinata all'esportazione non al mercato interno.







nobear
00giovedì 24 maggio 2012 16:47
non è stato deciso nulla e...

Grecia fuori? Possibile. E i bond dell'eurozona sono ai valori pre-moneta unica

Di euro si è parlato anche nel vertice di questa notte tra i capi di Stato Ue, che si è concluso con un nulla di fatto sulle decisioni di massima urgenza (Grecia, Spagna ed Eurobond) ci si interroga già se al prossimo giro (vertice Ue di fine giugno) i leader politici riusciranno ad approvare qualcosa di concreto dopo due anni consecutivi di incontri, promesse, scontri e poche mosse concrete attuate per arginare una crisi sempre più spietata,

Se però ci spostiamo a fine 1997 (quindi sempre nella fascia temporale pre-euro) il quadro cambia profondamente. I Bund tedeschi pagavano il 5,5%, i BTp il 6,1%, i Bonos il 5,9%. Tra il 5,5% e il 6% anche i titoli di Francia, Portogallo e Irlanda.

In pratica i bond di Spagna e Italia viaggiavano nel 1997 sugli stessi livelli attuali. Mentre Portogallo e Irlanda (costretti recentemente a ricorrere al piano di aiuti/amministrazione coatta euroepi) oggi pagano più di quello che pagavano 15 anni fa.



Per me tutto quel che sappiamo più questo si chiama "rottura" della moneta.


Fonte: Sole
ziomaoziomao
00venerdì 25 maggio 2012 02:53
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
MARCHE66, 5/24/2012 3:51 PM:



Che ti do ragione continui a dirlo TE non io.
Premesso che quanto sotto è riferito all' Italia ma vale anche per quasi tutti i paesi europei.

Per la fiducia del sistema economico finanziario gli indici li puoi scegliere da solo tanto sono tutti ai minimi da anni o decenni a secondo dei settori, azionario, obbligazionario, prestiti a privati o imprese o stati.



Perdità di competitività delle aziende? Quali aziende? Tantissime aziende nel mondo hanno aumnentato la loro competitività? Quelle italiane? E vorrei vedere: finito il gioco della svalutazione della valuta si va a competere sui mercati ad armi pari. Se producono prodotti più scadenti a costi più elevati sarà colpa nostra no? A cominciare dalla prima impresa di uno Stato: la pubblica amministrazione. Ma noi abbiamo il "made in Italy". Può darsi che al resto del mondo cominci a non fregare più una cippa se gli agnolotti sono fatti in Italia o in Corea.



Ti ricordo che l'italia a fine anni 80' e per quasi tutti gli anni 90'
era la quinta potenza economica industriale in termini di PIL.
Su prodotti veri non sui sevizi.

Per quanto riguarda "le armi pari" prima di continuare ti consiglierei di fare un giro per il mondo come ho fatto e faccio io, cina taiwan per passare dalla Tunisia all'Egitto.

Allora ti accorgerai che molto lavoro è al limite dello sfruttamento, e senza tante normative sulla sicurezza e sull'ambiente.

Da noi ti impongono lo scarponcino sulla sicurezza per la 626 giù lavorano in ciabatte, da noi ti impongono il depuratore giù scaricano nei fiumi.

La gran parte dei prodotti che importiamo non è a norma e non supera
basilari normative europee di sicurezza e compatibilità elettromagnetica senza parlare del Rohs.

Le Ns. aziende ci investono e spendono un sacco di soldi.

Ma quali armi pari mera speculazione.

per la pubblica amministrazione ...è da riformare pesantemente concordo, ma se ti piace di più quella cinese ..la nostra non ti trattiene di forza in Italia.



Ricchezza di Stati e famiglie? A livello mondiale è in crescita. In Italia è ferma se non in calo. Che centra il sistema? Impoverimento culturale? Intendi italiano? Guardati qualche film neorealista o qualche documentario anni'60 e '70 e cerca di capire bene da dove arriviamo. Eravamo terzo mondo fino a 50 anni fa. Concordo che non siamo cresciuti tanto.
Sono sensazioni le tue, esattamente quello di cui parlavo stamane.



Dato che nulla si crea nulla si distrugge e tutto si trasforma,
questo è vero anche per la ricchezza.
Se uno guadagna un'altro perde e l'europa come l'america al lordo dei debiti li vedo in perdita.

E' vero che eravamo molto indietro negli anni cinquanta , però prima di dirlo va a vedere come erano messi tutti qli altri.



Marche66

proprio vero !
basterebbe girare un pò il mondo per rendersi conto di queste verità.

Noi italiani siamo sempre pronti a piangerci addosso, ad inseguire il primo abbul de c...o che ci propina le bellezze del multikulturalismo , a buttare nel cesso quanto costruito per inseguire i fischi e i fiaschi.

ci siamo autodistrutti, abbandonando persino la sovranità monetaria e abbracciando il marco ( euro ) giusto per tafazzarsi.

Avevamo fior di distretti industriali invidiati in tutto il mondo, sanità gratuita roba che ancora oggi negli us se la sognano di notte, scuole di livello eccelso tanto che quando un'italiano laureato al politecnico o alla statale di milano andava nei tanto osannati US gli standevano tappeti d'oro, perchè il livello di preparazione era veramente su un'altro pianeta rispetto agli scimpazè a stelle e striscie.

abbiamo buttato tutto giù per la canna den cesso, oggi siamo tanto europeisti, multikulturalisti, buonisti, aperti al mercato perchè importare carabattole cinesi fà tanto new economy.

ci siamo ridotti una barzelletta con le nostre stesse mani.

Loziodigekko
00venerdì 25 maggio 2012 07:48
Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
gixpix67, 24/05/2012 09.16:

[SM=g1784310] [SM=g7576]

Sono ovviamente d'accordo con voi. Segnalavo l'ingeniutà della cosa. Per parlare di incompetenza occorre che ci sia un minimo di conoscenza di base. Cosa che non c'è nella fattispecie.
Però l'idea di pagare invece di 10 euro...9 euro e un susino mi fa sbellicare.
Potrei proporre a qualcuno di cambiare i propri euro in susini in previsione di un ritorno alla lira [SM=g7576]
Si scherza eh!!!!! [SM=g1784310]



[SM=g1750483]

Certo che si scherza.

Il mio commento "serio" era per gli imbecilli che si inventano queste cose sulla pelle degli altri.
MARCHE66
00venerdì 25 maggio 2012 07:56
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
gixpix67, 24/05/2012 14.53:




Perdità di competitività delle aziende? Quali aziende? Tantissime aziende nel mondo hanno aumnentato la loro competitività? Quelle italiane? E vorrei vedere: finito il gioco della svalutazione della valuta si va a competere sui mercati ad armi pari. Se producono prodotti più scadenti a costi più elevati sarà colpa nostra no? A cominciare dalla prima impresa di uno Stato: la pubblica amministrazione.




Eccole "le armi pari"

www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-25/fotovoltaico-cina-ferri-corti-063845.shtml?uuid=...

Per quanto riguarda il gioco della svalutazione come dici Te,
ti ricordo che è vero, con l'entrata dell'euro Noi non abbiamo potuto
più svalutare, diversamente la Germania , con l'euro, è come se avesse svalutato di un 50% il suo Marco, e la cina nonostante l'eccezionale andamento economico fa in modo di non rivalutare il suo renminbi , e quindi è come se lo svalutasse in continuazione.
Un pochino però ci dobbiamo svegliare secondo me.



MARCHE66
00venerdì 25 maggio 2012 12:14
Re:
Anche a Corsini le cose non dovrebbero andare bene....

www.corsera.it/notizia.php?id=5603
marco---
00venerdì 25 maggio 2012 15:46
Spagna: in fila agli sportelli, ritirati oltre 1 miliardo di euro

I clienti della banca spagnola Bankia, nazionalizzata la scorsa settimana, hanno prelevato negli ultimi sette giorni oltre 1 miliardo di euro dai propri conti

I clienti della banca spagnola Bankia, nazionalizzata la scorsa settimana, hanno prelevato negli ultimi sette giorni oltre 1 miliardo di euro dai propri conti. E' quanto scrive oggi il quotidiano El Mundo citando informazioni provenienti da una riunione del board tenutasi ieri e di cui il quotidiano ha preso visione.

Bankia ieri non ha risposto alla domanda se fossero state ritirate massicce quantità di denaro e oggi, al momento, nessuno è disponibile per un commento. Ieri il titolo di Bankia ha perso il 10% dopo che l'istituto ha posticipato la diffusione dei risultati del primo trimestre, facendo temere per eventuali perdite.
ziomaoziomao
00sabato 26 maggio 2012 18:07
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
MARCHE66, 5/25/2012 7:56 AM:




Eccole "le armi pari"

www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-25/fotovoltaico-cina-ferri-corti-063845.shtml?uuid=...

Per quanto riguarda il gioco della svalutazione come dici Te,
ti ricordo che è vero, con l'entrata dell'euro Noi non abbiamo potuto
più svalutare, diversamente la Germania , con l'euro, è come se avesse svalutato di un 50% il suo Marco, e la cina nonostante l'eccezionale andamento economico fa in modo di non rivalutare il suo renminbi , e quindi è come se lo svalutasse in continuazione.
Un pochino però ci dobbiamo svegliare secondo me.






Aggiungiamoci pure queste chicche :

goofynomics.blogspot.com/


Al discorso di Monti su piazzapulita, forse vi siete persi questa chicca: "A tal proposito Monti ha lanciato un messaggio alla cancelliera Angela Merkel: "E' anche interesse tedesco, bisogna spiegare che la Germania è un grande beneficiario dell’integrazione europea, hanno un grande mercato europeo a disposizione nel quale i singoli paesi non possono più svalutare. Io non voglio neanche citare questi scenari, ma se per esempio l’Italia dovesse uscire dall’euro e riacquistare libertà sul proprio tasso di cambio e la lira si svalutasse, sarebbe un grosso problema per le esportazioni tedesche".

E ripeto: "ma se per esempio l’Italia dovesse uscire dall’euro e riacquistare libertà sul proprio tasso di cambio e la lira si svalutasse, sarebbe un grosso problema per le esportazioni tedesche".

Questo, unito al commento di Visco di qualche giorno fa sui conti truccati affinché l'Italia entrasse nell'Euro:

"Un’Italia fuori dall’euro, visto il nostro apparato industriale, poteva fare paura a molti, incluse Francia e Germania che temevano le nostre esportazioni prezzate in lire. Ma Berlino ha consapevolmente gestito la globalizzazione: le serviva un euro deprezzato, così oggi è in surplus nei confronti di tutti i paesi ... Era un disegno razionale, serviva l’Italia dentro la moneta unica proprio perché era debole. In cambio di questo vantaggio sull’export la Germania avrebbe dovuto pensare al bene della zona euro nel suo complesso."




cioè MontiMer e Visco ( uno dei cialtroni che ci ha tirato nell'euro ) ammettono candidamente che la germania grazie proprio all'euro ha distrutto tutte le aziende italiane che in caso contrario gli avrebbero fatto un cxxxo così, alla faccia della famosa competitività krucca.

e dobbiamo pure esser contenti... per la germania naturalmente perchè fà tanto europeista.

Lo capite o nò come vi hanno inchiapettato per bene, cari europeisti con sinistre tendenze ?



ziomaoziomao
00sabato 26 maggio 2012 18:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
mi fà casino l'inoltro dei post...
ogni volta che inotro mi crea due riposte invece di una !

se cancello la risposta con il tasto cancella faccio casino !?!?
richio di cancellare il topic o cancello solo il mio doppio inoltro ?

scusate del casino, ma è colpa del sistema.. anzi della società ( funziona sempre ^^ )
MARCHE66
00sabato 26 maggio 2012 19:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
ziomaoziomao, 26/05/2012 18.07:



cioè MontiMer e Visco ( uno dei cialtroni che ci ha tirato nell'euro ) ammettono candidamente che la germania grazie proprio all'euro ha distrutto tutte le aziende italiane che in caso contrario gli avrebbero fatto un cxxxo così, alla faccia della famosa competitività krucca.

e dobbiamo pure esser contenti... per la germania naturalmente perchè fà tanto europeista.

Lo capite o nò come vi hanno inchiapettato per bene, cari europeisti con sinistre tendenze ?




[SM=g1750826]

Ti sei scordato il meglio Prodi.

Basta solo pensare che dopo l'introduzione dell'euro ci hanno distrutto il ns. fiore all'occhiello dell'industria pesante.
Acciaierie di Terni, acciai speciali, con sedi , Terni , Genova, Torino Trieste...Thyssengrupp vi ricorda qualcosa.
Comprata dalla Thyssen portato via know how e svenduta.

Tafazzi... era un pivello a confronto.

Concordo con Te Zio.

P.S.: Chi fa una scommessa con me su come andrà a finire la Ducati.
marco---
00sabato 26 maggio 2012 20:04
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
ziomaoziomao, 5/26/2012 6:09 PM:

mi fà casino l'inoltro dei post...
ogni volta che inoltro mi crea due riposte invece di una !

se cancello la risposta con il tasto cancella faccio casino !?!?
rischio di cancellare il topic o cancello solo il mio doppio inoltro ?

scusate del casino, ma è colpa del sistema.. anzi della società ( funziona sempre ^^ )

Clicca il "Cancella" corrispondente al post che intendi rimuovere, non c'è il rischio che tu possa cancellare l'intero topic... spiacente ma non vi ho conferito tanto "potere"! [SM=g6957]
Battute a parte, ogni utente ha la sola possibilità di rimuovere i propri post, dunque nessun problema in qualunque caso, il tuo post vuoto di oggi l'ho già rimosso io, la prossima volta prova tu stesso, dovresti riuscirci, se hai problemi fammi sapere.

marco---
00sabato 26 maggio 2012 20:12
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
MARCHE66, 5/26/2012 7:37 PM:

...P.S.: Chi fa una scommessa con me su come andrà a finire la Ducati.

Vedo la Ducati come un prestigioso simbolo italiano, spero che la tua intuizione non trovi riscontro... questa sarebbe davvero una perdita significativa!
grella
00sabato 26 maggio 2012 21:24




ziomaoziomao
00domenica 27 maggio 2012 16:29
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il susino: ma non l'albero
marco---, 5/26/2012 8:04 PM:

Clicca il "Cancella" corrispondente al post che intendi rimuovere, non c'è il rischio che tu possa cancellare l'intero topic... spiacente ma non vi ho conferito tanto "potere"! [SM=g6957]
Battute a parte, ogni utente ha la sola possibilità di rimuovere i propri post, dunque nessun problema in qualunque caso, il tuo post vuoto di oggi l'ho già rimosso io, la prossima volta prova tu stesso, dovresti riuscirci, se hai problemi fammi sapere.





Grazie Marco !
a buon rendere ^^
ziomaoziomao
00domenica 27 maggio 2012 16:33
Re:
dgambera, 5/27/2012 2:21 AM:

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-26/sorpresa-grecia-sondaggi-nuova-163902.shtml



Non farà piacere a molti, ma l'unico partito sinora in grecia che ha come programma il rifiuto totale del cappio UE e l'uscita dall'euro è Alba dorata.

Non per nulla Barroso si è detto seriamente preoccupato di questo partito, verrebbe da pensare chissà perchè non si preoccupa per gli altri specie quelli di "sinistra" ... e se a Barroso vanno bene, poveri greci.

(sylvestro)
00domenica 27 maggio 2012 18:02

Dutch faces austerity

dgambera
00lunedì 28 maggio 2012 14:04
per adesso i greci stanno pagando il prezzo della loro testardaggine, piuttosto che quello dell'austerity

www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-28/grecia-turismo-calo-100mila-1043...
nobear
00mercoledì 30 maggio 2012 01:27
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
gixpix67, 17/05/2012 18.53:



Ma quale polemica???
Stiamo discutendo di cosa moriremo se scoppia l'atomica!!!!!
Cercheranno di evitare che scoppi!!!!
Il discorso del sole24ore (il sole24ore??????) non è che contrasti col mio fino al discorso finale della "valuta forte". Semplicemente non sono d'accordo. Mi sembra un po' la solita litania italiana che tutto ciò che è tedesco è solido.
Sulla coscienza ce l'ho pulita anch'io. Talmente pulita che invece di dire ai miei clienti "state tranquilli, ci acquistiamo un bel titolo straniero che se scoppia il finimondo ci salviamo" dico loro "tranquilli, il finimondo non scoppia. ma se scoppia l'ultimo problema sarà come avete investito i vostri soldi, perchè tanto finiscono in cenere comunque". Ti assicuro che nel primo caso mi risparmierei molti problemi. Se poi volessi completare l'opera potrei travolgerli di certificati bancari e quote di fondi immobiliari.
Invece organizzo incontri dove cerco di spiegare loro cosa le banche gli stanno facendo. [SM=g1746735]



Senza troppe ipotesi, il caso argentino che ben conosco avendo parenti là.
Al momento del crac le banche vennero chiuse e quindi i titoli in portafoglio non potevano essere negoziati. Quando le banche riaprirono chi aveva tds argentini si beccò la fregata; chi aveva bund e tds italiani (molti) fecero un gran bel affare, anche se ci furono tasse sulle plusvalenze
Ma meglio di tutti ovviamente andò a chi previdente aveva spostato i propri risparmi all'estero



tratto dall'interessante discussione: http://www.finanzaonline.com/forum/obbligazioni-titoli-di-stato/1421075-caso-di-uscita-dellitalia-dalleuro-cosa-succede-chi-ha-bund-tedeschi-4.html
MARCHE66
00mercoledì 30 maggio 2012 09:11
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
nobear, 30/05/2012 01.27:



Senza troppe ipotesi, il caso argentino che ben conosco avendo parenti là.
Al momento del crac le banche vennero chiuse e quindi i titoli in portafoglio non potevano essere negoziati. Quando le banche riaprirono chi aveva tds argentini si beccò la fregata; chi aveva bund e tds italiani (molti) fecero un gran bel affare, anche se ci furono tasse sulle plusvalenze
Ma meglio di tutti ovviamente andò a chi previdente aveva spostato i propri risparmi all'estero



tratto dall'interessante discussione: http://www.finanzaonline.com/forum/obbligazioni-titoli-di-stato/1421075-caso-di-uscita-dellitalia-dalleuro-cosa-succede-chi-ha-bund-tedeschi-4.html



Vorrei ricordare che l'Italia non è simile ne alla Argentina ne alla Spagna o alla Grecia, per cui non ritengo che potremo fare delle similitudini con questi paesi.
Sostanzialmente i motivi della diversità sono:
1) Enorme debito pubblico che è un pò fuori controllo diciamo un 10% 15%, ma in ogni caso è il terzo o quarto al mondo.
2) Grande economia basata sia sul mercato interno ma anche e soprattutto su importazione/esportazioni con tutti i paesi più industrializzati. Economia molto più paragonabile a quella di Francia o Germania o Inghilterra.
3) Posizione logistica strategica per tutta l'europa e il mediterraneo.

L'argentina è la Grecia sono paesi con fondamentali economici molto ma molto diversi da quelli Italiani.

L'attuale crisi già si sta facendo sentire in maniera non trascurabile nelle economie di molti paesi quali Cina Giappone ma anche Germania e USA.
Un fallimento dell'Italia o una sua uscita dall'euro porterebbero a conseguenze devastanti e a catena , per tutte le principali economie dei principali industrializzati e non, oltre la Ns. ovviamente.

Paradossalmente ritengo, anzi sono fortemente convinto che un fallimento dello stato Italiano o una uscita dall'euro dell'Italia porterebbe dissesti economici e finanziari più pesanti negli altri paesi industrializzati che non nel Ns. , in quanto molti altri paesi si troveranno in una situazione economiche e finanziarie molto peggiore della nostra attuale.
(sylvestro)
00mercoledì 30 maggio 2012 17:10
Emorragia dai conti correnti italiani: spariscono 200 mld

30 maggio 2012| Ora 12:11

Cifre ufficiali di Bankitalia. Spaventati dalla crisi, i correntisti stanno spostando grandi somme di denaro dalle banche domestiche verso il Nord Europa. Solo a marzo, deflusso di 274 miliardi di euro.
Italiani spaventati dalla crisi: prelevano dalle banche italiane e depositano in banche estere.


Italiani spaventati dalla crisi: prelevano dalle banche italiane e depositano in banche estere.

Milano (MF-FJ) - Prosegue quasi inarrestabile il deflusso di capitali dall'Italia verso il Nord Europa. La chiave di volta di una notizia che tiene banco da mesi e che e' stata commentata anche dal premier Mario Monti, trova per la prima volta conferma ufficiale in un passaggio del Bollettino della Banca d'Italia sull'evoluzione "dei saldi del sistema di pagamento Target 2".

Dietro al titolo dell'analisi di certo non accattivante c'e' pero' un dato significativo: gli italiani stanno spostando ingenti masse di denaro dalle banche domestiche a quelle estere. Si tratta di una cifra molto consistente, che a marzo avrebbe toccato 274 miliardi di euro.

Le cifre ufficiali si fermano pero' a dicembre del 2011, quando l'emorragia era da tempo in atto e sfiorava 200 miliardi; a tanto ammonta infatti la "passivita' verso l'Eurosistema" della Banca d'Italia, ovvero tutti i pagamenti, importazioni e investimenti all'estero, del sistema Italia, intermediati dalle banche del Belpaese per via della banca centrale e che diventano un debito nei confronti della Bce, che funge a sua volta da cassa di compensazione finale.

"Dall'avvio della crisi del debito sovrano si e' registrato un forte incremento dei flussi di pagamento per il tramite del sistema di regolamento transeuropeo Target 2 dai Paesi dell'area maggiormente interessati dalla crisi verso quelli ritenuti piu' solidi dagli operatori di mercato", scrivono gli economisti di Palazzo Koch. "Tali andamenti hanno determinato ampie variazioni nella posizione creditoria o debitoria, registrata nella voce altri investimenti della bilancia dei pagamenti di un Paese, delle diverse banche centrali nazionali nei confronti della Banca centrale europea".

Via Nazionale addebita questa emorragia alle tensioni sul debito pubblico e alla crisi dell'economia italiana che fa fuggire gli investitori stranieri e anche i capitali domestici. Con effetti pessimi sulle banche.
nobear
00mercoledì 30 maggio 2012 19:58
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
MARCHE66, 30/05/2012 09.11:



Vorrei ricordare che l'Italia non è simile ne alla Argentina ne alla Spagna o alla Grecia, per cui non ritengo che potremo fare delle similitudini con questi paesi.
Sostanzialmente i motivi della diversità sono:
1) Enorme debito pubblico che è un pò fuori controllo diciamo un 10% 15%, ma in ogni caso è il terzo o quarto al mondo.
2) Grande economia basata sia sul mercato interno ma anche e soprattutto su importazione/esportazioni con tutti i paesi più industrializzati. Economia molto più paragonabile a quella di Francia o Germania o Inghilterra.
3) Posizione logistica strategica per tutta l'europa e il mediterraneo.

L'argentina è la Grecia sono paesi con fondamentali economici molto ma molto diversi da quelli Italiani.

L'attuale crisi già si sta facendo sentire in maniera non trascurabile nelle economie di molti paesi quali Cina Giappone ma anche Germania e USA.
Un fallimento dell'Italia o una sua uscita dall'euro porterebbero a conseguenze devastanti e a catena , per tutte le principali economie dei principali industrializzati e non, oltre la Ns. ovviamente.

Paradossalmente ritengo, anzi sono fortemente convinto che un fallimento dello stato Italiano o una uscita dall'euro dell'Italia porterebbe dissesti economici e finanziari più pesanti negli altri paesi industrializzati che non nel Ns. , in quanto molti altri paesi si troveranno in una situazione economiche e finanziarie molto peggiore della nostra attuale.


Per quanto mi sembra di capire tu affermi che se l'Italia esce dall'euro è un disastro da cui non si salva nessuno.

Facendo un passo indietro, nel mio messaggio io volevo invece solo affermare che quanto era stato detto qui circa la convertibilità di Bund, Oat e quant'altro era inesatto. Tutto qui.

ziomaoziomao
00giovedì 31 maggio 2012 09:02
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
nobear, 5/30/2012 7:58 PM:


Per quanto mi sembra di capire tu affermi che se l'Italia esce dall'euro è un disastro da cui non si salva nessuno.




Sarà un "disastro" per gli altri, specialmente la germania.
I Krukki dovranni dire bye bye ai loro surplus commerciali, un'italia con la lira farebbe veramente paura.

L'unica speranza che hanno è quella di distruggere e privatizzare tutti i settori strategici italiani in modo che un ritorno alla lira non si trsformi in una catastrofe per i paesi del nord europa.

Da questo punto di vista i maggiordomi politici messi in pappamento dai grandi capitali stranieri stanno lavorando molto bene, dall'eccelso lavoro di sfascio iniziato dal prode prodi si arriva al mortifero monti, adesso manca solo l'eni e finmeccanica da regalare gli stranieri per un tozzo di pane secco.

stiamo sicuri che i nostri politicazzi stanno lavorando indefessamente per evitare che il ritorno alla lira sia un'esperienza dolorosa... per gli altri.

dgambera
00giovedì 31 maggio 2012 10:41
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
ziomaoziomao, 5/31/2012 9:02 AM:


un'italia con la lira farebbe veramente paura.




Sì... infatti toccherebbe scappare [SM=g9058]
ziomaoziomao
00giovedì 31 maggio 2012 16:44
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 5/31/2012 10:41 AM:




Sì... infatti toccherebbe scappare [SM=g9058]




ehehehehe ^^
il solito tragicone !



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