Diario della crisi economica

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laplace77
00mercoledì 4 luglio 2012 17:23
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
marco---, 04/07/2012 16.21:

Molto bene, questo per il 2012... e il prossimo anno? ...oppure chissà, magari anche prima... [SM=g6957]




ciao marco

visto che ti era piaciuto il video sulla grecia, ti consiglio di vedere anche quest'altro...

Carlo Galli: al di la' della legge del piu' forte



PS: lo consiglio a tutti, e' pieno di spunti interessanti (lasciate pero' perdere il Q&A finale)

[SM=g1750826]
MARCHE66
00mercoledì 4 luglio 2012 18:34
Re: Re: Re: Re: Re: RMisure modello Grecia anche per L'italia.

L'italia non è la Grecia, le misure però sono simili.

www.dire.it/HOME/monti_alla.php?c=45015&m=3&l=it

MERKEL: "AVANTI INSIEME" - Il governo di Mario Monti in un lasso di tempo "rapidissimo" ha fatto "riforme e preso decisioni fondamentali". Cosi' la cancelliera tedesca Angela Merkel, al termine del bilaterale. "Vogliamo superare insieme le difficolta' in cui ci troviamo". "Se i nostri vicini in Europa non stanno bene, neanche noi tedeschi possiamo stare bene: e' nel nostro interesse che tutti gli altri Paesi abbiano un positivo sviluppo economico, altrimenti la Germania non potra' mantenere la sua prosperita'".



www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/prima-pagina/dettaglio/nRC_02072012_1845_386174...

Nel primo semestre il quadro non e' molto dissimile con i generalisti 'in panne': Volkswagen -18%, Ford -20,56%, Opel -32,12%, Peugeot -18,32%, Citroen -12,23%, Renault -25,43% e Toyota -22,54%). Giu' anche il segmento premium: Audi -16,56%, Bmw -17,87%, Mercedes -11,65%, mentre fanno eccezione i soliti coreani (Kia +47,25% e Hyundai +6,45%) e Land Rover (+35,54%), oltre a Chevrolet (+12,17%) e Dacia (+14,76%. Leader per quota nel semestre resta Volkswagen con l'8,12% (da 7,95%), davanti a Ford che il 7,25% (da 8,81%).

Penso che alla Merkel corra un brivido lungo la schiena quando legge certi numeri, e non importa che in assoluto i Marchi audi BMW e Mercedes aumentino le vendite in cina, perchè per il mercato cinese le producono li non in Germania.

Ed è solo il settore auto.

L'affermazione AVANTI INSIEME invece mi piace ...positiva, costruttiva e collaborativa.

Forse inizia a capire che se Sparta piange Atene non ride.

Iniziano a capirlo anche i Cinesi.
MARCHE66
00giovedì 5 luglio 2012 11:32
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
MARCHE66, 31/05/2012 17.49:



Ciao Nobear,......

Se riusciremo a riprenderci Fiat e Omsa così come tante altre che hanno delocalizzato e a non far chiudere le poche multinazionali che abbiamo (vedi Ansaldo e Finmeccanica) , forse qualche risultato potremmo ancora averlo.

Diversamente o si fanno seriamente gli Stati uniti di Europa con i pro e i contro per tutti oppure si salvi chi può.

Secondo me ci dobbiamo svegliare, capire chi siamo e riprenderci il ns. destino, e magari imparare la lezione a qualcun altro.




Mi quoto da solo....veramente profetico.
Del resto conoscendo la concorrenza non poteva che essere così.

borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE86400Z...





marco---
00giovedì 5 luglio 2012 11:48
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
laplace77, 7/4/2012 5:23 PM:

ciao marco

visto che ti era piaciuto il video sulla grecia, ti consiglio di vedere anche quest'altro...

Carlo Galli: al di la' della legge del piu' forte...

Confermo, sono interessanti riflessioni.
MARCHE66
00giovedì 5 luglio 2012 12:33
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
marco---, 05/07/2012 11.48:

Confermo, sono interessanti riflessioni.




Devo dar ragione a DG quando sosteneva che la Grecia non aveva fatto nessun taglio ne aveva intenzione di farli.

ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2012/07/05/Crisi-Grecia-governo-pronto-battaglia-troika_7144...

Penso che il ritorno alla dracma sia questione di mesi forse settimane, e a breve avremo un'esempio su cosa succede a chi non si vorrà adeguare.
marco---
00giovedì 5 luglio 2012 13:40
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
MARCHE66, 7/5/2012 12:33 PM:

Devo dar ragione a DG quando sosteneva che la Grecia non aveva fatto nessun taglio ne aveva intenzione di farli.

ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2012/07/05/Crisi-Grecia-governo-pronto-battaglia-troika_7144...

Penso che il ritorno alla dracma sia questione di mesi forse settimane, e a breve avremo un'esempio su cosa succede a chi non si vorrà adeguare.

Beh, parlando dell'uscita dall'euro non penso che il modello di uscita greco possa essere considerato un'anteprima di quello che potrebbe succedere all'Italia in caso di uscita, è parere di molti che l'economia italiana sia altra cosa, nel senso positivo del termine.
Loziodigekko
00giovedì 5 luglio 2012 13:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
marco---, 05/07/2012 13.40:

Beh, parlando dell'uscita dall'euro non penso che il modello di uscita greco possa essere considerato un'anteprima di quello che potrebbe succedere all'Italia in caso di uscita, è parere di molti che l'economia italiana sia altra cosa, nel senso positivo del termine.



[SM=g1750826]

Con tutti i suoi difetti l'Italia e' ancora la seconda manifattura d'Europa, mentre l'economia greca se escludiamo un po' di settore agricolo, qualche azienda di servizi e tutto quello che e' legato al turismo, non saprei neanche definirla.

Se escono dall'Europa sono alla fame per un ventennio.

Ve li ricordate i barconi stracarichi di albanesi degli anni '90? Ho paura che se veramente gettano la spugna, potremmo rivederli in versione greca. Spero decisamente di sbagliarmi.

MARCHE66
00giovedì 5 luglio 2012 15:23
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
marco---, 05/07/2012 13.40:

Beh, parlando dell'uscita dall'euro non penso che il modello di uscita greco possa essere considerato un'anteprima di quello che potrebbe succedere all'Italia in caso di uscita, è parere di molti che l'economia italiana sia altra cosa, nel senso positivo del termine.



Che l'Italia sia un'altra cosa ne sono assolutamente convinto.
Ma altresì sono convinto che ne la Ns. impresa nè gli altri paesi, continueranno a mantenerci vita natural durante, nei ns. sprechi.
Per cui o si intraprendono azioni correttive adeguate da subito modello ultima spending review o i problemi arriveranno molto seriamente.
Ma poi le spending review devono essere fatte in pratica, non solo annunciate o sottoscritte come sta facendo la Grecia.

Già il provvedimento sulla riduzione delle provincie è saltato.
dgambera
00giovedì 5 luglio 2012 17:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
MARCHE66, 7/5/2012 12:33 PM:




Devo dar ragione a DG quando sosteneva che la Grecia non aveva fatto nessun taglio ne aveva intenzione di farli.

ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2012/07/05/Crisi-Grecia-governo-pronto-battaglia-troika_7144...

Penso che il ritorno alla dracma sia questione di mesi forse settimane, e a breve avremo un'esempio su cosa succede a chi non si vorrà adeguare.




Ecco.... adesso secondo me sbagli sull'epilogo... i greci stanno facendo questa manfrina per strappare ribassi sulle richieste della Trokia... in realtà i primi a perderci sarebbero i greci stessi se uscissero.... ma vedremo
dgambera
00giovedì 5 luglio 2012 17:10
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
Loziodigekko, 7/5/2012 1:55 PM:



[SM=g1750826]

Con tutti i suoi difetti l'Italia e' ancora la seconda manifattura d'Europa, mentre l'economia greca se escludiamo un po' di settore agricolo, qualche azienda di servizi e tutto quello che e' legato al turismo, non saprei neanche definirla.

Se escono dall'Europa sono alla fame per un ventennio.

Ve li ricordate i barconi stracarichi di albanesi degli anni '90? Ho paura che se veramente gettano la spugna, potremmo rivederli in versione greca. Spero decisamente di sbagliarmi.





Sinceramente, pur ammettendo che non sia esattamente la stessa cosa, dobbiamo pure considerare che a Dicembre dell'anno scorso ci eravamo messi sulla giusta strada per copiare la Grecia e siamo stati tirati in salvo per i capelli.
Loziodigekko
00venerdì 6 luglio 2012 09:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
dgambera, 05/07/2012 17.10:



Sinceramente, pur ammettendo che non sia esattamente la stessa cosa, dobbiamo pure considerare che a Dicembre dell'anno scorso ci eravamo messi sulla giusta strada per copiare la Grecia e siamo stati tirati in salvo per i capelli.



Pienamente d'accordo. Quello che sottolineavo era il fatto che l'Italia ha una struttura economica ed industriale sana, diversificata e vitale (pur con tutti i problemi contingenti) a differenza della Grecia che invece e' un paese semi-rurale con un'economia moderna inesistente.

A mio modo di vedere anche quando si parla di eccessi finanziari non bisogna mai smettere di chiedersi se alla base di quella finanza ci sia un'attivita' reale o il nulla.

Se ci pensi succede in scala piu' piccola anche con le case:
il mutuo al 120% fatto a prezzi di bolla che in una famiglia bireddito senza problemi immediati di lavoro e' un semplice esborso mensile (esagerato e pesante quanto si vuole ma comunque sopportabile), diventa una tragedia se e' stato concesso a una coppia di precari senza arte ne' parte.

E anche in caso di problemi contingenti di solito capita che chi ha una base reale (come l'Italia) ne esce (vedi Stati Uniti tanto per tornare sui massimi sistemi), chi ha costruito sul nulla (come la Grecia) invece no.

Non dimentichiamoci che la Grecia e' tutta fatta così:
www.investireoggi.it/attualita/regione-sicilia17-995-dipendenti-cinque-volte-quelli-della-lo...
MARCHE66
00venerdì 6 luglio 2012 10:15
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: : Re: Misure modello Grecia anche per L'italia.
Loziodigekko, 06/07/2012 09.37:



Pienamente d'accordo. Quello che sottolineavo era il fatto che l'Italia ha una struttura economica ed industriale sana, diversificata e vitale (pur con tutti i problemi contingenti) a differenza della Grecia che invece e' un paese semi-rurale con un'economia moderna inesistente.

A mio modo di vedere anche quando si parla di eccessi finanziari non bisogna mai smettere di chiedersi se alla base di quella finanza ci sia un'attivita' reale o il nulla.

Se ci pensi succede in scala piu' piccola anche con le case:
il mutuo al 120% fatto a prezzi di bolla che in una famiglia bireddito senza problemi immediati di lavoro e' un semplice esborso mensile (esagerato e pesante quanto si vuole ma comunque sopportabile), diventa una tragedia se e' stato concesso a una coppia di precari senza arte ne' parte.

E anche in caso di problemi contingenti di solito capita che chi ha una base reale (come l'Italia) ne esce (vedi Stati Uniti tanto per tornare sui massimi sistemi), chi ha costruito sul nulla (come la Grecia) invece no.

Non dimentichiamoci che la Grecia e' tutta fatta così:
www.investireoggi.it/attualita/regione-sicilia17-995-dipendenti-cinque-volte-quelli-della-lo...



Concordo anche io ,
ma la mia preoccupazione e la seguente

www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201207060929-ipp-rt10030-fmi_l_economia_peggiora_lagarde_in_crisi_anche_cina...

Ho appena finito di parlare con un mio fornitore in india, oggi mi spedisce il materiale, mi chiede già quando gli faccio il prossimo ordine perchè il mercato sta rallentando e cercano di forcastare per quest'anno e il prossimo.

Sono bombardato di richieste da parte di fornitori cinesi che fino
all'altro giorno non si facevano neanche sentire.

La preoccupazione è la seguente se in Italia abbiamo un debito di 120
con un Pil di 100 cosa succede se il pil dovesse calare di un 10%
in due o tre anni.
Purtroppo non possiamo più stampare i soldi , ma li compriamo cari, molto cari, si parla di 88-90 Mld di euro l'anno di interessi sul debito.

Ora la spendig review presentata ( che sembra una cosa pazzesca per i tagli apportati) ,si pensa possa portare risparmi di spesa di 40- 50 Mld di euro in 3 o 4 anni, nel frattempo però avremmo speso 300-350 mld di soli interessi.
E purtroppo non ci sono più soldi per investimenti.

Le famiglie bireddito a cui fai riferimento , anche quelle con lavoro statale, avranno qualche pensiero in più, figuriamoci quelle che lavorano nel privato.

La certezza del lavoro, inteso come posto fisso, non esisterà più e non so se ritornerà.

marco---
00venerdì 6 luglio 2012 11:45
A quanto pare la storia non insegna: Ora si che sembrate l'Argentina (Fonte: comedonchisciotte.org - 31/03/2012)

L'Italia come l'Argentina 10 anni fa.

Le polemiche italiane sull’articolo 18 hanno per gli argentini uno sgradevole sapore di déjà vu e lo stesso dicasi per le reazioni nei confronti del governo tecnico di Mario Monti. Se la nostra esperienza può servire a qualcosa eccone un breve resoconto. Il presidente Carlos Menem (1989-1999) abolì le leggi a tutela dei lavoratori che garantivano diritti ottenuti dopo decenni di lotte sociali, cosa questa che non aveva osato fare nemmeno la dittatura militare (1976-1983)...
Loziodigekko
00venerdì 6 luglio 2012 12:31
Re:
marco---, 06/07/2012 11.45:

A quanto pare la storia non insegna: Ora si che sembrate l'Argentina (Fonte: comedonchisciotte.org - 31/03/2012)

L'Italia come l'Argentina 10 anni fa.




[SM=g1750826]
Il documento termina con: "Questa sorprendete realtà coincide con quella tedesca: sono gli alti salari a stimolare gli investimenti e la produttività"
[SM=g1750826]

Quali che siano i problemi dell'economia italiana, una politica salariale adeguata e' il grande assente della scena politica.
Con l'unica eccezione della stabilizzazione dei contratti di lavoro precari dettata dall'ultima riforma.

Volendo andare indietro nel tempo c'e' un precedente illustre che risale a quasi esattamente un secolo fa:

"Henry Ford e i salari di efficienza

Nel 1914, Henry Ford – il costruttore dell’automobile più famosa del mondo, il modello T – fece un annuncio sorprendente. La sua società avrebbe pagato a tutti i lavoratori qualificati un minimo di 5 dollari (1) al giorno per una giornata lavorativa di otto ore. Questo rappresentava un notevole incremento di salario per gran parte degli occupati, che fino ad allora avevano guadagnato 2,34 dollari (2) per una giornata lavorativa di nove ore. Anche se i profitti erano soddisfacenti, l’impatto di questo aumento salariale non era affatto trascurabile: rappresentava circa metà dei profitti totali della società.
Quali motivazioni spingessero Ford non è ancora del tutto chiaro. Egli stesso elencò una lunga serie di ragioni, ma non sappiamo quali fossero quelle in cui credeva veramente.
La ragione principale non era la difficoltà della società a reperire lavoratori al salario di prima, ma la difficoltà nel mantenerli alle sue dipendenze. C’era infatti un alto tasso di turnover, e un’elevata insoddisfazione tra i lavoratori.
Quali che fossero le ragioni dietro la scelta di Ford, i risultati dell’aumento salariale furono sorprendenti.
...
Il tasso annuale di turnover (il rapporto tra interruzioni del rapporto di lavoro e occupati) crollò dal 370% nel 1913 al 16% nel 1915. Il tasso di licenziamento scese dal 62% a quasi lo 0%. Altri indicatori vanno nella stessa direzione. Il tasso medio di assenteismo, che era del 10% nel 1913, scese al 2,5% l’anno successivo. Non c’è alcun dubbio che la fonte principale di questi cambiamenti fu l’aumento salariale.
...
Quindi, mentre gli effetti depongono a favore della teoria dei salari di efficienza, potrebbe anche darsi che l’aumento salariale a 5 dollari al giorno fosse eccessivo, almeno dal punto di vista della massimizzazione dei profitti. Ma Henry Ford probabilmente aveva anche altri obiettivi, come tenere lontani i sindacati dalla sua società – cosa che riuscì a ottenere – e come fare pubblicità a se stesso e alle sue automobili – cosa in cui riuscì ancor meglio.
"

www.mulino.it/aulaweb/risorse/12798/stud/box_cap06.htm

Uno degli scopi di Ford secondo molti storici stava nel fatto che i suoi dipendenti diventavano i principali acquirenti delle sue automobili, potendosene permettere una proprio grazie al fatto che guadagnavano un surplus non legato alle spese correnti.

Io sono di Torino e posso testimoniare che la FIAT ha fatto la stessa cosa per decenni, utilizzando le vendite ai dipendenti come ammortizzatore dei picchi di produzione, come sistema per smaltire le eccedenze e come serbatoio per i periodi di magra.
In pratica, quando il mercato tirava non c'era neanche una vettura disponibile per i dipendenti (che aspettavano mesi e mesi per una consegna), quando invece c'era una sovrapproduzione, allora i piazzali di Mirafiori si riempivano di macchine e operai e impiegati facevano a gara a prendersene una. In un periodo in cui l'auto usata svalutava in maniera lineare e non in modo drammatico come oggi, significava che una famiglia di lavoratori FIAT aveva sempre la macchina nuova spendendo poco piu' di zero.

Altri tempi...


(1) $5.00 in 1914 has the same buying power as $111.80 in 2011
(2) $2.34 in 1914 has the same buying power as $52.32 in 2011

marco---
00venerdì 6 luglio 2012 13:23
Re: Re:
Loziodigekko, 7/6/2012 12:31 PM:

...Il tasso annuale di turnover (il rapporto tra interruzioni del rapporto di lavoro e occupati) crollò dal 370% nel 1913 al 16% nel 1915. Il tasso di licenziamento scese dal 62% a quasi lo 0%. Altri indicatori vanno nella stessa direzione. Il tasso medio di assenteismo, che era del 10% nel 1913, scese al 2,5% l’anno successivo. Non c’è alcun dubbio che la fonte principale di questi cambiamenti fu l’aumento salariale....

Pazzesco... quasi da non crederci se non fosse per il fatto che è storia, sono fatti.
Loziodigekko
00venerdì 6 luglio 2012 13:44
Re: Re: Re:
marco---, 06/07/2012 13.23:

Pazzesco... quasi da non crederci se non fosse per il fatto che è storia, sono fatti.



Ti stupisci?
Nella mia esperienza ho visto che i dipendenti migliori tendono a scomparire molto velocemente se non sono gratificati a livello economico. E ho visto che le aziende che tendono ad assumere solo gente con le qualifiche economiche piu' basse tendono a diventare ex-aziende con molta piu' frequenza.
Purtroppo nella concezione italiana del fare impresa il dipendente e' spesso (fortunatamente non sempre) visto come un semplice fattore di produzione, al pari di una pressa o di un furgone, mentre invece e' la differenza qualitativa (e non quantitativa) dei dipendenti che fa il successo o il fallimento di una impresa nel lungo periodo.

Ovvio che nel breve procurarsi manovalanza di basso livello e' piu' semplice e un po' (nemmeno poi tanto) piu' economico, ma quando si tratta di mandare avanti la baracca nei secoli dei secoli e' solo la disponibilita' di competenze e affidabilita' media del personale che fa la differenza. E uno dei modi con cui ci si tiene legati il personale e' una buona retribuzione.(1)

Alla fin fine se ci riflettiamo e' poi il problema delle banche italiane, di buona parte della pubblica amministrazione e di molte ex-grandi aziende oggi in stato di decozione e in attesa di un veloce funerale...

(1) Gli altri due fattori sono il rispetto reciproco e una valida e palese catena di comando/responsabilita' priva di doppioni.

MARCHE66
00venerdì 6 luglio 2012 14:23
Re: Re: Re: Re:
Loziodigekko, 06/07/2012 13.44:



Ti stupisci?
Nella mia esperienza ho visto che i dipendenti migliori tendono a scomparire molto velocemente se non sono gratificati a livello economico. E ho visto che le aziende che tendono ad assumere solo gente con le qualifiche economiche piu' basse tendono a diventare ex-aziende con molta piu' frequenza.
Purtroppo nella concezione italiana del fare impresa il dipendente e' spesso (fortunatamente non sempre) visto come un semplice fattore di produzione, al pari di una pressa o di un furgone, mentre invece e' la differenza qualitativa (e non quantitativa) dei dipendenti che fa il successo o il fallimento di una impresa nel lungo periodo.

Ovvio che nel breve procurarsi manovalanza di basso livello e' piu' semplice e un po' (nemmeno poi tanto) piu' economico, ma quando si tratta di mandare avanti la baracca nei secoli dei secoli e' solo la disponibilita' di competenze e affidabilita' media del personale che fa la differenza. E uno dei modi con cui ci si tiene legati il personale e' una buona retribuzione.(1)

Alla fin fine se ci riflettiamo e' poi il problema delle banche italiane, di buona parte della pubblica amministrazione e di molte ex-grandi aziende oggi in stato di decozione e in attesa di un veloce funerale...

(1) Gli altri due fattori sono il rispetto reciproco e una valida e palese catena di comando/responsabilita' priva di doppioni.




[SM=g1750152]
[SM=g1749718] [SM=g1749718] [SM=g1749718]

Finalmente, si chiama meritocrazia, che è scomparsa, o molto ridotta nel privato, specie per le grosse aziende, e non esiste nel pubblico.

Basti pensare al top management, che nonostante i casini combinati, è sempre lo stesso da decenni, ma che ha una capacità di riciclaggio elevatissima.

Li però gli stipendi si sono decuplicati negli ultimi anni.

Tutto il resto...degli onestissimi lavoratori, malpagati.

marco---
00venerdì 6 luglio 2012 14:28
Re: Re: Re: Re:
Loziodigekko, 7/6/2012 1:44 PM:

Ti stupisci?...

D'accordo anch'io, al 101%! [SM=g1750826] [SM=g1750483]
nobear
00lunedì 9 luglio 2012 10:34
eccaaaalllààààààà - Roubini - :-(

Il 2013 sarà peggio del 2008

"Peggio perché come nel 2008 ci sarà una crisi economica e finanziaria, ma a differenza del 2008 si è a corto di contromisure. Nel 2008 si potevano tagliare i tassi di interesse, fare QE1, QE2, varie misure di stimolo fiscale, e tanto altro. Oggi i QE stanno diventando sempre meno efficaci perché il problema è di solvibilità, non di liquidità. I disavanzi di bilancio sono già troppo grandi e non è possibile salvare le banche, perché 1) c'è una forte opposizione politica, e 2) i governi sono prossimi a essere insolventi - non possono salvarsi da soli, figuriamoci salvare le banche. Il problema è che siamo a corto di conigli da tirare fuori dal cappello".

Fonte: WSI
MARCHE66
00lunedì 9 luglio 2012 11:50
Complotto o Imbroglio
Non ho capito se: lo avevano intuito oppure lo avevano pensato ma senza dirlo oppure lo avevano detto senza intuirlo.... [SM=g9202]

www.freenewsonline.it/2012/07/09/euro-il-grande-imbroglio-e-soltanto-specu...



"Non è mai bello dire l’avevamo detto, però l’avevamo detto. Anzi, all’inizio l’avevamo semplicemente intuito e avevamo cercato di spiegare. Prima in totale solitudine, poi in buona e sempre più numerosa compagnia. Avevamo intuito che la crisi che ha investito l’area euro è stato un grande imbroglio; che si è trattato di una speculazione che poco aveva a che fare con i fondamentali economici dei Paesi dell’eurozona; che il masochismo autolesionista e le politiche sangue, sudore e lacrime non servivano a nulla ed erano solo un modo per parlare d’altro e consentire agli Stati del Nord Europa di sfruttare i propri vantaggi competitivi; che il problema è stato l’architettura imperfetta nella costruzione della moneta unica."

Però [SM=g1749704] dall'imbroglio al complotto... la strada non è molto lunga.





nobear
00lunedì 9 luglio 2012 16:37
eccaaallà - alto funzionario Ue :-(

La prova che il summit dell'Eurozona e' in realta' una farsa


In pubblico i colloqui sembrano concentrati su come le banche spagnole possano ottenere gli aiuti esterni senza pesare sul debito del governo, ma in realta' a giudicare dalle parole pronunciate dall'alto funzionario Ue citato dal quotidiano finanziario Usa, il piano di salvataggio consiste solo in un prestito al governo 'mascherato', dal momento che "rimane la componente di rischio del debito sovrano".

Fonte: WSI
dgambera
00lunedì 9 luglio 2012 16:58
Re: eccaaallà - alto funzionario Ue :-(
nobear, 7/9/2012 4:37 PM:


La prova che il summit dell'Eurozona e' in realta' una farsa


In pubblico i colloqui sembrano concentrati su come le banche spagnole possano ottenere gli aiuti esterni senza pesare sul debito del governo, ma in realta' a giudicare dalle parole pronunciate dall'alto funzionario Ue citato dal quotidiano finanziario Usa, il piano di salvataggio consiste solo in un prestito al governo 'mascherato', dal momento che "rimane la componente di rischio del debito sovrano".

Fonte: WSI




scusami.... ma secondo te, perchè Monti ha strappato determinati accordi per contenere lo spread? E secondo te perchè Draghi ha tirato giù i tassi in un momento che non sembrava poi così diverso dagli ultimi 6+ mesi?

Io ti dico solo una cosa: preparati che si ballerà per tutta l'estate. E' chiaro che sarà così [SM=g9058]
MARCHE66
00lunedì 9 luglio 2012 17:43
Re: Re: eccaaallà - alto funzionario Ue :-(
dgambera, 09/07/2012 16.58:




scusami.... ma secondo te, perchè Monti ha strappato determinati accordi per contenere lo spread? E secondo te perchè Draghi ha tirato giù i tassi in un momento che non sembrava poi così diverso dagli ultimi 6+ mesi?

Io ti dico solo una cosa: preparati che si ballerà per tutta l'estate. E' chiaro che sarà così [SM=g9058]




DG cosa intendi con si ballerà..
nobear
00lunedì 9 luglio 2012 18:10
Re: Re: eccaaallà - alto funzionario Ue :-(
dgambera, 09/07/2012 16.58:




scusami.... ma secondo te, perchè Monti ha strappato determinati accordi per contenere lo spread? E secondo te perchè Draghi ha tirato giù i tassi in un momento che non sembrava poi così diverso dagli ultimi 6+ mesi?

Io ti dico solo una cosa: preparati che si ballerà per tutta l'estate. E' chiaro che sarà così [SM=g9058]



DJ, si sa che d'estate, visto i minori volumi scambiati, la speculazione può avere un impatto molto maggiore. Per il resto non so cosa intendi, cioè se c'è qualcosa di più secondo te, di cui se vuoi puoi dirmi.
Io comunque i miei timori li ho ampiamente condivisi da tempo, così come le strategie, quindi sto qui a vedere...
dgambera
00lunedì 9 luglio 2012 22:45
Re: Re: Re: eccaaallà - alto funzionario Ue :-(
nobear, 7/9/2012 6:10 PM:



DJ, si sa che d'estate, visto i minori volumi scambiati, la speculazione può avere un impatto molto maggiore. Per il resto non so cosa intendi, cioè se c'è qualcosa di più secondo te, di cui se vuoi puoi dirmi.
Io comunque i miei timori li ho ampiamente condivisi da tempo, così come le strategie, quindi sto qui a vedere...




intendevo dire che queste notizie, la volatilità di spread e borse, ecc... saranno la normalità nei prossimi mesi... quindi non stupitevi quando leggerete notizie attinenti
Loziodigekko
00martedì 10 luglio 2012 16:24
Re:
dgambera, 10/07/2012 16.03:




Sara' mica un refuso?
Non e' che il titolo dell'articolo doveva essere "6 miliardi su 8"?
800 miliardi di euro in Grecia credo che non sappiano nemmeno come si scrive, figuriamoci esportarli.

"...Secondo i dati forniti oggi dalla Banca centrale greca, dalle elezioni del 17 giugno scorso a oggi i depositi sono aumentati di circa 6 miliardi di euro dopo che erano crollati dai 166 miliardi di aprile ai 157,4 miliardi di maggio."

dgambera
00martedì 10 luglio 2012 16:36
Re: Re:
Loziodigekko, 7/10/2012 4:24 PM:



Sara' mica un refuso?
Non e' che il titolo dell'articolo doveva essere "6 miliardi su 8"?
800 miliardi di euro in Grecia credo che non sappiano nemmeno come si scrive, figuriamoci esportarli.

"...Secondo i dati forniti oggi dalla Banca centrale greca, dalle elezioni del 17 giugno scorso a oggi i depositi sono aumentati di circa 6 miliardi di euro dopo che erano crollati dai 166 miliardi di aprile ai 157,4 miliardi di maggio."





anche a me erano sembrati troppi 800 miliardi [SM=g6957]
dgambera
00martedì 10 luglio 2012 16:53
Re: Re: Re:
dgambera, 7/10/2012 4:36 PM:




anche a me erano sembrati troppi 800 miliardi [SM=g6957]




tra l'altro la cifra sarebbe incompatibile con i flussi giornalieri in uscita indicati di recente [SM=g9058]

www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-06-13/grecia-corsa-sportelli-2240...
nobear
00mercoledì 11 luglio 2012 08:37
come dicevamo tempo fa...

Ci sono poi da considerare i vincoli che obbligano certe categorie di fondi di investimento e in generale alcuni soggetti istituzionali a impiegare il denaro in attività «sicure», di solito marchiate con rating «Tripla A». Per quanto il giudizio delle agenzie sia spesso in discussione, è fuori di dubbio che questo valore rappresenti quasi sempre il criterio principale (se non l'unico) per individuare i requisiti prudenziali per costruire strumenti di investimento o gestioni. Ed è altrettanto evidente come con la crisi del debito (e i «downgrade» di Moody's, Fitch e S&P) il quantitativo di titoli catalogati come «safe asset» si sia assottigliato: il Fondo monetario internazionale ricordava di recente che dalla fine 2007 sono venuti a mancare fra i potenziali rifugi titoli sovrani per un controvalore di 15mila miliardi di dollari e stimava che da qui al 2016 potrebbero sparire altri 9mila miliardi di «porti sicuri». È quindi anche una banale legge della domanda (che cresce per via dell'avversione al rischio) e dell'offerta (che viceversa si riduce) a guidare verso lo zero i rendimenti.

Fonte: Sole24
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