Cercavo qualche informazione sugli affitti, e mi sono imbattuto in questo interessante articolo
www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=49285&sez=HOME_NOS...
Casa: per gli italiani è meglio l'affitto,
il “mattone” è troppo caro
In testa alle classifiche di Confedilizia, per le zone centrali
c'è Venezia che supera sia Roma che Milano
ROMA (6 marzo) - Nel 2009 gli italiani scelgono sempre di più gli affitti, nonostante i prezzi degli immobili restino stabili. Il borsino immobiliare di Confedilizia registra Venezia, Roma e Milano come le città più care per acquistare una casa, mentre Vibo Valentia è la provincia più economica. Venezia è in testa alla classifica: per le zone centrali della città il costo medio al metro quadro è pari a 9.500 euro, seguono Roma con 7.800 euro e Milano con 7.500. Per le zone semicentrali del capoluogo veneto il prezzo scende a 6.200 euro, con Milano a 5.000 e Roma a 4.600. Anche per le zone periferiche Venezia risulta la più costosa con 3.800 euro al metro quadrato, a Roma ne servono 3.600 e 3.200 a Milano. Vibo Valentia è la provincia dove si spende meno: con 350 euro al metro quadro in una zona periferica e 400 per una zona semicentrale.
Confedilizia conferma le previsioni su un significativo aumento del numero dei contratti di affitto, a condizionare la scelta degli italiani c'è l'aumento dei tassi dei mutui e le perduranti difficoltà di accesso al credito. Per il 2009 si prevede un consolidamento del ritorno di interesse per l'affitto e i canoni non dovrebbero subire particolari rialzi rispetto all'attuale livello di inflazione.
A Roma un nuovo piano casa per affrontare l'emergenza abitativa. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha proposto «l'apertura un tavolo di confronto tra Comune di Roma e Regione Lazio per elaborare un piano casa, attraverso il quale affrontare l'emergenza abitativa nella Capitale. La crisi in atto ed il costo del denaro molto basso offrono delle opportunità di cui bisogna approfittare. L'emergenza casa è un problema che va affrontato e risolto, altrimenti può diventare la principale bomba sociale della città». Sono due le strategie principali dell'amministrazione capitolina per affrontare il problema casa: «Utilizzare a fini edilizi quelle aree - ha spiegato Gianni Alemanno - non edificate inserite all'interno di contesti già urbanizzati presenti nelle disponibilità dei privati. Entro due anni possiamo arrivare alla consegna delle prime case. L'altro obiettivo è di trasformare i 35 milioni di euro, utilizzati per affitti ed alberghi destinati all'emergenza abitativa, da spesa corrente a investimenti per la realizzazione di edilizia popolare con un buono standard qualitativo».
«A Milano c'è un'emergenza abitativa». Il Sunia, sindacato degli inquilini della Cgil, ha denunciato «il triplicarsi a Milano delle domande per il sostegno all'affitto rispetto al 2000. Nel giro di sei anni sono passate da 7.000 a 21.000». «Purtroppo - ha aggiunto Stefano Chiappelli, segretario milanese del Sunia - le risorse per il fondo sociale nel 2008 sono state il 44,41% in meno di quelle del 2000 e, se la tendenza non cambia, nel 2011 si arriverà a -69,58%. In un mercato in cui le compravendite calano del 13%, cresce la domanda dell'affitto, che si orienta prevalentemente verso alloggi di piccole dimensioni e in periferia. È ormai irreversibile il fenomeno dell'espulsione di cittadini e lavoratori dal centro e gli affitti aumentano: dal 1999 al 2008 sono cresciuti del 145%».
Alcune personali considerazioni:
Fatemi capire, vogliono comprare dai privati terreno inedificato per costruirci sopra? Oppure più che comprare, si "confisca"?
Cosa succederà quando il fondo sociale non basterà più per aiutare 21.000 famiglie?
E poi, visto che tutti scappano dal centro, avremo i centri storici tipo gli outlet, con tante vetrine ma vuoti dentro, oppure in malora ed affittate a poco prezzo a qualche clandestino in nero?
Mi sembra naturale che la gente si sposti in periferia, di polli da spennare ne sono rimasti ben pochi.
Ancora,la vogliono finire questi cialtroni di costruire? Basta! di questo passo il belpaeselo chiameranno così solo nei libri di storia.