Questo è un pensiero che non riesco a condividere. Chi vede calare il valore di un bene del 35% in due anni ha tutto il diritto di lamentarsi per un "mancato guadagno".
E ciò a prescindere da qualsiasi considerazione di merito, circa il valore di acquisizione iniziale del bene medesimo.
Per esempio, nel commercio, se un rivenditore acquista dei prodotti da un fornitore e li mette a magazzino, quando li rivende lo farà ad un prezzo, che sarà pari a quello di acquisto moltiplicato un coefficiente "kappa" che rappresenta il suo guadagno.
Se un anno il fornitore aumenta i listini, il rivenditore aumenterà automaticamente il prezzo di vendita... anche dei prodotti che aveva già comprato a un prezzo più basso e non aveva ancora rivenduto!
Mica sta a distinguere! Mica applica le nuove tariffe solo ai materiali acquistati dopo l'aumento!
Quando "valorizza" il suo magazzino, lo fa già ai prezzi "aumentati". Se poi per caso, l'anno successivo, i prezzi di vendita dovessero diminuire e contemporaneamente il rivenditore dovesse vendere l'intero magazzino, si troverà un valore diminuito rispetto all'anno precedente e questo per lui rappresenta una perdita reale perchè, anche se i materiali in magazzino li aveva acquistati a prezzi bassissimi, per lui conta il valore a cui li poteva vendere.
In altre parole il "confronto" si deve fare sempre con "il giorno prima". Se casa tua l'hai comprata 20 anni fa a 30 milioni di lire (15000 euro), nel 2006 valeva 300000 euro e oggi la vendi a 215000, tu non stai guadagnando 200000 euro rispetto al valore di 20 anni fa, ma stai perdendo 85000 euro rispetto a 2 anni fa!
Altrimenti chi la casa non l'ha pagata nulla (eredità, regalo dei genitori, ecc) potrebbe pure venderla a UN EURO... e guadagnerebbe lo stesso, no?
Io continuo a vederla così... scusatemi